Il Fantasma Bizzarro – The Funky Phantom

La Hanna-Barbera nei decenni passati, ha prodotto molte serie animate di vario genere, tra le più interessanti e divertenti sono quelle che riguardano i misteri e le indagini fuori dal comune.Infatti la Hanna-Barbera produsse davvero una notevole quantità di queste serie; la più famosa e longeva è quella di Scooby-Doo che negli anni ha avuto molte stagioni, film, sequel e reboot; però negli anni, ne vennero realizzate e prodotte altre con altri protagonisti, più o meno divertenti, una di queste serei era “the Funky Phantom” conosciuto da noi come “il Fantasma Bizzaro” oppure “il Fantasma Burlone”. Prodotta nel 1971 per un totale di 17 episodi racchiusa in un’una stagione, in Italia venne trasmessa su varie emittenti locali, ma non nel circuito nazionale.

Funky Phantom Intro

Trama

Durante una gita a bordo della loro dune buggy, tre ragazzi Skip, Augie insieme alla loro amica la bionda April con il loro inseparabile cane Elmo, vengono sorpresi da un furioso temporale.

Per ripararsi dalle intemperie il gruppo trova rifugio presso una vecchia casa coloniale abbandonata, e mentre aspettano che il tempo migliori per poter proseguire il loro viaggio, colti da una vena avventurosa, i ragazzi partono all’esplorazione della magione.

Ad un certo punto, incappano in un vecchio orologio a pendola che nonostante sembri ancora funzionare sentendo il rumore degli ingranaggi, segna l’ora sbagliata, così colti da una specie di istinto, i tre decidono di impostare l’orologio sull’ora corretta, mezzanotte appunto.

Così facendo la pendola inizia a battere la mezzanotte e dopo l’ultimo rintocco da essa fuoriescono due fantasmi un uomo e un gatto in abbigliamento coloniale.

Dopo un attimo di smarrimento, i due fantasmi si presentano ai ragazzi lui si professa come Jonathan Wllington “Mudsty” Muddlemore patriota americano durante la Guerra d’Indipendenza Americana e il suo dispettoso gatto Boo.

“Mudsty” racconta che lui e il suo gatto mentre erano in missione incapparono in una pattuglia di Giubbe Rosse inglesi, e durante la fuga si rifugiarono anche loro nella magione e si nascosero nella pendola, finendo però imprigionati a vita divenendo due fantasmi.

Il gruppo di ragazzi divennero così amici dei due fantasmi e insieme girano il mondo a bordo della loro dune buggy a risolvere misteri di ogni genere.

Curiosità:

I protagonisti de il fantasma Bizzaro fecero un cameo nella serie Scooby Doo Mistery Inc. nella 14 puntata intitolata “la Maschera del Mistero” dove interpretano loro stessi, in un’ipotetica sfida a squadre sul mistero.In Scooby-Doo and Guess Who? Il gruppo de il Fantasma Bizzarro si scontra con la Scooby Gang per vedere chi dei due gruppi e la miglior squadra di risolutori del mistero.Una serie animata molto dinamica dei risvolti comici al limite dell’incredulità, infatti e divertente vedere che quando i ragazzi sono inseguiti dal “mostro” di turno, scappi con la coda tra le gambe anche il loro amico Mudsty, nonostante sia un fantasma, e quando se ne rende conto e lui che utilizza la sua forma spettrale per spaventare e permettere ai ragazzi di catturare il losco figuro, che moto spesso si tratta di una persona con un costume addosso. Sarebbe davvero interessante se di esso ne facessero un film oppure una serie reboot, chissà cosa potrà venirne fuori?

5 episodi dedicati ad Halloween dei più visti cartoni animati

Halloween è una festa che piace a grandi e piccini, e i cartoni animati sono sempre stati un modo divertente per celebrarla. Ecco una lista di 5 episodi dedicati ad Halloween dei più visti cartoni animati:

“La casa stregata” di I Simpson

In questo episodio, Homer e Bart si nascondono in una casa stregata per spaventare Lisa, ma finiscono per rimanere intrappolati. L’episodio è pieno di scene spaventose e divertenti, e ha fatto spaventare e ridere generazioni di fan dei Simpson.

“La notte dei fantasmi” di I Puffi

In questo episodio, i Puffi si divertono a festeggiare Halloween, ma vengono terrorizzati da un fantasma. L’episodio è un classico dell’animazione per bambini, e ha fatto sorridere e tremare i fan dei Puffi di tutte le età.

“La notte di Halloween” di Tom & Jerry

In questo episodio, Tom e Jerry si sfidano a una gara di spavento per conquistare la simpatia di un gruppo di bambini. L’episodio è pieno di gag divertenti e scene spaventose, e ha fatto divertire e spaventare i fan di Tom & Jerry di tutte le età.

“La notte dei fantasmi” di Scooby-Doo

In questo episodio, Scooby-Doo e i suoi amici devono risolvere un mistero in una casa infestata. L’episodio è un classico dell’animazione per bambini, e ha fatto sorridere e tremare i fan di Scooby-Doo di tutte le età.

“La notte del terrore” di I Griffin

In questo episodio, Peter Griffin invita un gruppo di amici per festeggiare Halloween, ma le cose prendono una brutta piega quando uno di loro si trasforma in un vampiro. L’episodio è un classico dell’animazione per adulti, e ha fatto ridere e spaventare i fan dei Griffin di tutte le età.

Questi sono solo alcuni dei tanti episodi dedicati ad Halloween dei più visti cartoni animati. Se siete alla ricerca di un modo divertente per festeggiare questa festa, non perdetevi questi classici dell’animazione.

Mashed celebra il lancio di Baldur’s Gate III con un cartone animato

Baldur’s Gate III sta facendo un botto così grande che potrebbe essere confuso con un drago che atterra! Questo gioco è così popolare che potrebbe essere il nuovo re dei giochi di ruolo, con oltre 5 milioni di copie vendute su Steam a sole due settimane dal lancio. Ma ora, Baldur’s Gate III sta per fare un salto gigante… direttamente nelle console! Il 6 settembre è approdato anche su PS5. E come si festeggia un evento così grande? Con un cartone animato, ovviamente!

Il canale YouTube Mashed, noto per i suoi video di animazione parodistici ispirati ai videogiochi più popolari, ha creato un cartone animato per celebrare Baldur’s Gate 3. Il video, intitolato “Baldur’s Gate 3: Launch Party”, mostra i protagonisti del gioco che viaggiano dalla versione early access alla release definitiva del titolo. È un viaggio nostalgico attraverso le varie versioni del gioco, ma anche una celebrazione del lancio della versione completa.

Baldur's Gate 3: Launch Party

Ma non finisce qui! Il cast originale del gioco ha prestato le proprie voci per doppiare i personaggi nel cartone animato. Quindi preparatevi a sentire Tim Downie nei panni di Gale, Neil Newbon in quelli di Astarion, Samantha Béart in quelli di Karlach e Jennifer English in quelli di Shadowheart.

E ricordate, Baldur’s Gate 3 arriverà anche su console Xbox Series X|S entro fine anno e la versione MacOS del gioco dovrebbe essere pronta entro questo mese. Quindi tenete gli occhi aperti e le dita pronte per l’azione!

Fantastic Max

Ritornando al discorso delle “serie perdute”, volevo rimembrare una vecchia serie animata americana che qui da noi in Italia e stata trasmessa solo in pochi passaggi televisivi, anche se a parer mio, ne avrebbe meritato un numero maggiori.

La serie in questione si chiama Fantastic Max, qui nel nostro paese è stata tradotta semplicemente con il titolo Fantastico Max, prodotta alla fine degli anni 80’ da una collaborazione tra la Kalisto Ltd. E la Hanna-Barbera Productions e la sceneggiatura fu un lavoro a quattro mani da parte di Judy Rothman e Robin Lyons della Siriol Animation ed è una serie di genere di avventure nello spazio con molto ampio alla commedia, in quanto il protagonista è un bambino di pochi mesi al comando di un razzo spaziale.

Furono realizzati un totale di 26 episodi riuniti in un una sola ed unica stagione e in Italia venne trasmessa sulle emittenti regionali all’interno del circuito per bambini di Junior TV.

Fantastic Max Intro

Trama

Le vicende sono tutte incentrate su un bambino di pochi mesi di nome Maxwell Young, un giorno nella stanza del piccolo protagonista, da un lontano pianeta giunge un alieno speciale a forma di pupazzo di nome Verne, egli infatti è dotato di poteri magici e così dona al piccolo Maxwell il dono della parola e una prodigiosa intelligenza.

Da quel momento, quando scende la notte mentre tutti dormono, il piccolo Maxwell smette di essere il bambino cocco di mamma e papà e veste i panni di “Fantastico Max” un avventuroso astronauta al comando di un razzo spaziale a forma di biberon che ha modellato lo stesso Max a cui Verne grazie ai suoi magici poteri a reso reale, così Max, Verne e Latta un robot giocattolo, che sembra fare il verso al famoso C3PO di Star Wars; a cui Verne su desiderio di Max ha dato vita, i tre vivono straordinarie e a volte pericolose avventure nel cosmo, ma che alla fine si risolvono sempre con un bellissimo lieto fine con il rientro a casa di Max Verne e Latta in tempo prima che mamma e papà si sveglino all’insaputa delle meravigliose avventure che vive il loro piccolo “angioletto”, a volte nelle sue avventure partecipa Rompella (Zoe nella versione originale) la sorella maggiore di Max, che alla fine di ogni avventura prima che ella possa rivelare la verità ai genitori, Verne la fa cadere in un sonno profondo facendole dimenticare tutto lasciando il dubbio che esso sia stato solo un lungo e bellissimo sogno.

Serie divertente con una buona dose di ironia, dinamica ed avventurosa, ricca di vivacità, alcuni episodi però si sono un po’ persi per via dell’adattamento e sembrano essere ripetitivi e a volte con battute forzate, ma a parte questo piccolo problema diciamo tecnico, era una serie che avrebbe a parer mio meritato molti più passaggi televisivi anche nelle reti nazionali all’interno di palinsesti più importanti come Bim Bum Bam.

La serie animata di The Lone Ranger

Aggiungiamo un nuovo capitolo nella descrizione di serie animate tratte da serie televisive più o meno di successo o tratte anche da serie a fumetti, quella di cui parliamo in questo frangente è una serie di genere western, di cui avevo visto anche la sua controparte dal vivo, e per via della sua particolarità, mi è rimasta nella memoria, “The Lone Ranger”, conosciuto da noi come “Il Ranger Solitario”. Serie animata del 1980 prodotta dalla famosa casa di produzione Filmation, di cui abbiamo già parlato, in collaborazione con la “Lone Ranger Television Inc.”, composta da una sola stagione per un totale di 14 episodi, ispirata dall’omonimo personaggio del 1933 creato da George W. Trendle.

https://www.youtube.com/watch?v=3mY-P-HILMI

Far West, queste sono le avventure di un uomo appartenente ai Rangers che porta sul volto  una maschera celando il suo vero aspetto. Tutti lo conoscono con l’appellativo di “Lone Ranger” (il Ranger Solitario), ad accompagnarlo nelle sue avventure vi è un nativo americano suo amico fedele di nome Tonto. Il pittoresco duo, vagabonda per tutto il selvaggio west, dalle praterie sconfinate, alle moderne città, fino agli avamposti di frontiera e i vari “pueblos”, per raddrizzare i torti e riportare la legge e l’ordine dove essa è carente, consegnando i colpevoli alla giustizia. Infatti sia Lone Ranger che Tonto, non temono nessuno, rapinatori di banca, ribelli indiani, uomini d’affari senza scrupoli e scienziati pazzi, essi li affrontano senza nessuna paura utilizzando non solo pistole, fucili o lazo, ma a volte anche solo la loro astuzia e intelligenza. Alla fine sconfitto il male, Lone Ranger dona una pallottola d’argento a quelle persone che hanno lottato con lui per riportare la giustizia e poi essi cavalcano verso il tramonto dirigendosi verso una nuova e indimenticabile avventura al grido di Lone Ranger “Forza Silver! Vai!”

Come avevo accennato in precedenza, questa serie mi piaceva per alcune particolarità, la prima è a chiusura dell’episodio dove mentre Lone Ranger e Tonto si allontanano, alcune persone vanno verso chi li ha aiutati e chiedono “ma chi è quell’uomo mascherato?” e la risposta immancabile “lui è il Lone Ranger” e con l’impennata del Lone Ranger sul suo bianco cavallo “yahoo Silver!”, l’altra particolarità è la sigla utilizzata anche per la serie televisiva, il famoso brano di Gioachino Rossini il tema del Gugliemo Tell. Poi come la maggior parte delle serie Filmation, alla fine vi era il solito messaggio morale tipico della casa di produzione, con protagonisti in questo caso lo stesso Lone Ranger oppure il suo amico Tonto. Nonostante non abbiano fatto molti episodi, la serie non esce penalizzata, anzi ogni episodio si rivede sempre volentieri in quanto l’azione, l’ironia e la dinamicità che vi sono in ogni avventura rendono piacevole la visione, peccato che in Italia abbia avuto pochissimi passaggi e solo sulle reti locali.

Giada Robin & Stil Novo per Ranma ½

Ranma ½ è stato uno dei più grandi successi dell’autrice Rumiko Takahashi, insieme a Lamù, Maison Ikkoku e Inuyasha. In Italia è arrivato nelle case grazie soprattutto a MTV, ed è velocemente diventato un cult. La band bolognese Stil Novo ha deciso di celebrare quest’opera con un remake della famosissima sigla, cantata nella versione originale dai doppiatori Monika Ward (doppiatrice di Ranma donna, nonché storica Lisa Simpson) e Max Alto. 

Nella sigla appare Giada Robin, una delle più famose cosplayer italiane, nel ruolo di Shampoo; le sensuali reinterpretazioni dei personaggi degli anime hanno reso famosissima la giovane livornese, seguita su Facebook da 780.000 utenti. Le lenti colorate, i capelli viola e un sensuale completino la calano con simpatia nelle vesti della furba manipolatrice innamorata di Ranma Saotome.

La versione italiana della sigla è un adattamento di “Jajauma ni sasenaide”, la prima opening giapponese; come di consueto nel sol levante si utilizzano molte più canzoni; Ranma in particolare conta addirittura 7 opening e 9 ending, tutte di pregevole capacità autoriali e musicalmente interessanti. La versione degli Stil Novo è più veloce, con un utilizzo maggiore dell’elettronica e delle chitarre elettriche; “Ranma ½” versione 2016!

 

Cartoon party + SteamPunk Fashion Show at Blackout

A Carnevale ogni ingranaggio vale… Ecco la prima festa di Carnevale a tema Steampunk di Roma! Martedì grasso, il 9 Febbraio, vi aspettiamo al Blackout, lo storico locale rock di Roma in via Casilina 71.

Lo steampunk è una visione estetica che descrive la tecnologia e la fantascienza con un’atmosfera in stile vittoriano. Un fenomeno estremamente di moda che prende le sue radici dall’universo letterario creato da Jules Verne e che è stato recentemente riportato in agenda da film come Hugo Cabret di Martin Scorsese, videogiochi, fumetti e una serie di eventi entertainment internazionali.

Tanti gli ingredienti per questa festa molto particolare: due live con i Poison Garden e i Cristiani D’Avena, Steampunk e Cartoni animati si uniscono in un mix inedito e divertentissimo. Dopo i concerti, pronti a scatenarvi con il sound di Dj Armandino+DjOreste+DjFoffy

L’evento è organizzato dal team di Rock’N’Rolla in collaborazione con Satyrnet e con Steampact, un trio d’eccezione che unisce rock, cosplay e il fenomeno della fantascienza in stile vittoriano, che potrete vivere in prima persona anche grazie al mercatino a tema!

Per info:

https://www.facebook.com/events/970893999643047/

Evoluzione del fumetto e dell’animazione

Le convergenze (più frequentemente percepite come collusioni) tecnologiche hanno lasciato intravedere all’orizzonte lo spettro dell’obsolescenza di una tecnica, di un’arte o di un mestiere specifico, ogni volta che la tecnologia successiva, intrinsecamente intesa in maniera progressiva, prometteva di  distruggere quella precedente, di fagocitarla ed inglobarla al suo interno, ottenendo il doppio degli effetti ad un costo inferiore. Eppure il fumetto e l’animazione continuano a prosperare.
Nonostante la tecnologia sia in grado di catturare immagini del mondo che ci circonda in maniera sempre più definita, il disegno non ha mai smesso di evolversi, a partire da quelle pitture rupestri scoperte in Spagna, un ancestrale tentativo di riprodurre il movimento tramite disegni. Probabilmente il primo. Pietra miliare nella storia dell’animazione fu la messa a punto nel 1877 da parte di Émile Reynaud  del Prassinoscopio. Questo macchinario, attraverso un sistema di specchi, riusciva ad “ingannare” l’occhio ed indurlo a vedere oggetti e personaggi muoversi dove in realtà ci sono soltanto rappresentazioni grafiche statiche. Attraverso il rapido scorrimento dei disegni si creano immagini residue che persistono nella retina, e generano l’illusione di un movimento fluido.

Intanto anche il fumetto stampato riesce a guadagnarsi
rilevanti spazi di notorietà. Nel 1895 il New York Times, diretto all’epoca da Joseph Pulitzer, cominciò ad inserire tra le pagine del proprio prestigioso quotidiano un personaggio chiamato “Yellow Kid”, che, dall’interno delle sue strip, si ritagliava nella storia il ruolo di primo fumetto umoristico che riscontrò grandissimo successo tra i lettori. Nello stesso anno, il 28 Dicembre, nascerà il cinematografo, destinato a rivoluzionare tutto il panorama del loisir delle masse, offrendo contemporaneamente al disegno promettenti direttrici di sviluppo. Nel corso degli anni dalle matite dei più disparati autori nasceranno personaggi destinati a scrivere la storia dell’animazione e preparare il terreno alle proprie evoluzioni grafiche. Da Crazy Cat (personaggio ideato appositamente per l’animazione, che diventerà la base di ispirazione per i celeberrimi “Itchy&Sratchy” di Matt Groening) a Felix The Cat, l’animazione continuava a muoversi ed a cercare di guadagnare un proprio spazio espressivo.

Nel 1928 Walt Disney produsse Steamboy Willie
,  il primo cartone animato della storia ad essere sonorizzato. In passato Fregoli tentò maldestramente di ottenere il medesimo obiettivo attraverso il Fregoligraph, che ben presto si rivelò essere nientemeno che lo stesso Fregoli impegnatosi a doppiare “live” le animazioni che mostrava agli spettatori. Il felice connubio tra grafica animata e suoni ottenuto finalmente da Disney lo rese a lungo leader di un mastodontico impero in un nuovo settore dell’entertainment che aveva creato. Disney intuì preliminarmente il forte legame esistente tra musica ed animazione. Studiò i musicals di Broadway, cercando di carpire la stessa fantastica magia di luce, suono e movimento e trasporla successivamente dentro i suoi cartoni animati. L’animazione negli studi di Disney veniva studiata nei minimi dettagli attraverso l’osservazione di attori in carne ed ossa che servivano da modello per rendere il movimento dei disegni il più realistico possbile.

Tutti i suoi dipendenti dovevano tener conto di alcune regole da lui formalizzate. Ad esempio “Squash&Sretch” (un oggetto o un personaggio può comprimersi e schiacciarsi a patto che mantenga il proprio volume), l’anticipazione (ogni movimento deve essere preceduto da tutti quelli che lo anticipano logicamente), il Follow Through&Overlapping Acting (gli oggetti accessori dei personaggi devono muoversi in maniera correlata al personaggio, ma con un timing differente. Oppure è possibile disattendere questa regola dolosamente, per codificare un effetto umoristico, tipico dei cartoni animati). Attraverso queste regole (e dopo un premio Oscar per l’animazione ottenuto con “Skeleton Dance”) Disney impiegò un anno di risorse per dare alla luce, nel 1932, il lungometraggio di animazione di “Biancaneve” , ottenuto dalla fusione di musica danza e colore grazie al sopraggiunto Technicolor. Il processo sin qui avviato si concluderà con “Fantasia” e “Bambi”.

La storia dell’animazione giapponese rappresenta
per certi versi un approdo differente da quella europea. Già nei templi Shintoisti nel 1600 esistevano storie raccontate per immagini incise sulle colonne dei templi stessi. Le “immagini in movimento” avranno un successo tale da necessitare spazi autonomi su tavole di legno, data la popolarità di cui godevano, tale da motivare interi peregrinaggi ai templi organizzate specificamente per la fruizione di queste rappresentazioni grafiche. La nobilitazione del genere è passata attraverso i padri del manga e dell’animazione giapponese, da Osamu Tezuka, fino al più recente Oscar ottenuto con “La città incantata” da Miyazaki. La differente rilevanza dell’animazione in Giappone è dovuta alle caratteristiche strutturali del sistema radiotelevisivo, caratterizzato da piccolissime aziende private che, per ristrettezze di budget, non hanno potuto permettersi format di altro tipo. Le serie animate tv garantivano quindi quelle fasce di ascolto necessarie a costi moderati (l’animazione televisiva consente un minore impiego di frames per secondo rispetto al cinema d’animazione).

L’animazione stessa, nostrana ma anche quella della scuola francese di più antica tradizione, è dovuta più e più volte scendere a patti con le regole del mercato. Lo sviluppo di un prodotto di animazione richiede mastodontici investimenti iniziali, rischio decisamente alto nel caso l’opera stessa dovesse risultare poco apprezzata dal bacino di utenza. L’Italia, in cui sono riuscite a sopravvivere aziende ormai rinomate come “In Armonia”, offre un mercato scarsamente reattivo a questo genere di prodotti. Da qui il bisogno delle nostre poche case di animazione di appoggiarsi e lavorare con altre ditte di produzione estere, come quelle francesi, che dispongono di una tradizione più solida. Caratteristico che in Francia i biglietti sulle opere importate hanno una tassa specifica per sostenere ed incentivare l’animazione locale. Si evita in questo modo la fragilità tipica delle imprese nostrane. “La Matitanimata” ad esempio si appoggia ad un service in Corea del nord.

La manodopera a basso costo permette la realizzazione di un prodotto rispettando i serrati tempi di produzione e le ristrettezze dei budget iniziali. Per l’alta competitività di questo mercato, appoggiarsi ad altri services più che una scelta rappresenta una strada obbligata. Accade a volte, come per il film di animazione di “Opopomoz”, che sia lo stesso regista ad imporre, a dispetto di tempi e costi maggiori , che gli storyboard ed i disegni siano confezionati in Italia piuttosto che in Corea. L’efficacia di un prodotto di animazione sta nel disporre ogni livello, dalle musiche ai paesaggi, in modo che ognuno di essi comunichi informazioni all’utente. Nel caso di un’opera fortemente connotata a livello locale come questa (ambientata a Napoli) , i gesti e le movenze dei personaggi sarebbero risultati elementi imprescindibili per la narrazione, e la distanza culturale avrebbe reso il processo di trasposizione di ardua soluzione.

Piuttosto che distruggere l’inventiva e l’ingegnosità delle migliaia di persone che lavorano in un settore che popola la nostra immaginazione,  accompagnandoci con le sue storie ben oltre delimitazioni fisse di età e genere, la tecnologia ha dimostrato di essere un mezzo. L’animazione non è stata inglobata o pervertita dalle moderne tecniche di produzione, al contrario, queste si sono adattate per andare incontro a quella domanda del mercato che non si è mai esaurita. Di personaggi fantastici.

Intervista @ kATZONI aNIMATI

Immagine1
Quante volte abbiamo canticchiato le sigle dei cartoni
, da soli o in compagnia, quante volte abbiamo voluto ritornare bambini dopo l’ascolto di una sigla? Per tutti voi che volete rivivere i mitici cartoni degli anni 70-80 completamente rivisitati in chiave ballabile, dal pop al metal, dallo ska al rock, dal liscio al reggae. I kATZONI aNIMATI ovvero la Rock Cartoon Band della quale non farete più a meno dopo un loro live! Questa una loro intervista in esclusiva:

– Ciao Spugna per gli amici che non ti conosco presentati brevemente

Ciao a tutti voi e grazie innanzitutto per l’intervista che ci avete concesso, appena pubblicata prometto che ritroverete la vostra auto e cesserà l’occupazione di casa vostra da parte dei miei soci.I K.A. sono una band che tra poco festeggerà 8 anni di attività e durante questi anni abbiamo sempre cercato di regalare un po’ di allegria e risate a tutti i fans che ci seguono.Il progetto è nato con l’idea di far tornare tutti bambini per un padio di ore durante lo show e direi che ci siamo riusciti!Nella nostra piccola ma intensa carriera abbiamo avuto modo di rivisitare le canzoni che ci tenevano compagnia quando non avevamo la pleistecion, l’aifon, e feibuc in chiave più rock e ska e ora, con la nuova formazione, anche in chiave più metal perchè alla fine.. siamo tamarri dentro!

– Ci  puoi parlare delle grandi novità che riguardano i katzoni animati ed in particolare del   nuovo show

Dopo vari cambi di formazione a luglio scorso è entrato nella band Nazareno “U Curtu” Maiolo che ha portato un tiro rock/punk più accentuato, abbiamo sostituito il nostro batteriolo storico Paolo perchè si è trasferito al caldo (beato lui) e abbiamo preso Andrea “Bellicapelli” Covertino, un ragazzino piccolo e brutto di 22 anni che ha il click nel sangue e pochi neuroni nel cervello: il batterista giusto per noi! Si è poi aggiunto Fabio “Capitan Pera” Viola al basso da qualche mese e un mese fa abbiamo deciso di inserire anche un chitarrista/cantante/pulitore di vetri ai semafori Daniele “Penelope” Presta. Arrivati a questo punto ho deciso di appendere al chiodo per qualche tempo indefinito la chitarra per passare solamente alla voce: uno show a due voci è una svolta per la band. Riprendo in mano la chitarra in qualche brano e in qualche brano suono la batteria, se volete poi posso anche farvi la spesa a fine concerto non ci sono problemi!! Con il nuovo show l’impatto sonoro, le gag, le interazioni con il pubblico (grazie anche ad Antonella Lamù che segue il merchandise e balla con noi sul palco) e le risate sul palco, che per noi son fondamentali, ad un livello che onestamente, per quanto pignolo io sia, non pensavo si potesse. Dopo oltre 250 live riusciamo ancora a ridere fino a rimanere senza fiato e questo è molto importante perchè vuol dire che siamo katzoni dentro!

Ci puoi anticipare alcune date della vostra lunga  tournée 2015

Stiamo cercando di chiudere un po’ di date estive, l’anno scorso nel mese di luglio ne abbiamo fatte parecchie e ci sono i presupposti per quest’anno . Saremo fermi un mesetto circa forse anche qualche giorno in più per sistemare al meglio lo show ma.. se su facebook e sito ufficiale troverete tutti gli aggiornamenti. Ci sposteremo in giro per il nord Italia se tutto andrà come deve! Intanto il 29 maggio festeggeremo al Gambrinus di Avigliana (to) il nostro compleanno: un doppio live con l’altra nostra band “Spugna e gli improbabili” dove alla batteria abbiamo i due loschi individui K.A. al basso l’ex bassaio dei Katzoni Johnny Bros e alla voce il sottoscritto. Ci saranno ospiti sul palco e tante sorprese.

– Dimmi dove possiamo guardare qualcosa in anteprima sul web 

Abbiamo il sito ufficiale www.katzonianimati.it e poi ovviamente www.facebook.it/katzonianimati

Vi consiglio di visitare anche il sito dell’altra band www.spugnaegliimprobabili.it

Per concludere ti saluto e ti chiedo dei tuoi progetti futuri e di quelli dei katzoni animati

Con la band degli Improbabili stiamo registrando il primo cd e sono immerso nel mixaggio spesso e volentieri  visto che lo facciamo nel mio studiolo. Con i K.A. credo che registreremo un po’ di live qua e la e faremo un bel katz-cd con la nuova versione Katzoni live e in studio con un po’ di chicche per intenditori: i katz-fans sono molto esigenti e vogliamo sorprenderli!

Grazie ancora a tutti voi e grazie ancora per averci prestato l’auto e l’appartamento prima di questa intervista!

Exit mobile version