Magica DoReMi: un video speciale per il 25° anniversario!

Le magiche avventure di Doremi e amiche tornano a far parlare di sé con un video speciale rilasciato in occasione dell’AnimeJapan 2024.

おジャ魔女どれみ新作映像 MAHO堂「おジャ魔女カーニバル!!」

Un anniversario da festeggiare

Il video celebra i 25 anni dalla prima messa in onda in Giappone di Ojamajo Doremi, serie animata che ha conquistato il cuore di milioni di fan in tutto il mondo, Italia compresa, dove è conosciuta come Magica DoReMi.

Un progetto misterioso

Al momento non sono stati rilasciati molti dettagli sul video, se non che è stato diretto da Tatsuya Nagamine (Doredo Doremi) e sceneggiato da Jun’ichi Satō, già regista della serie animata originale. Yoshihiko Umakoshi ha invece curato il character design e la direzione delle animazioni.

Un tuffo nel passato

Il video ha fatto emozionare i fan di tutte le età, che hanno potuto rivivere per alcuni minuti le magiche atmosfere della serie. La speranza è che questo sia solo l’inizio di nuove celebrazioni per il 25° anniversario di Magica DoReMi.

Magica DoReMi: un successo senza tempo

Trasmessa in Italia nel 2002 su Italia 1, Magica DoReMi ha conquistato il pubblico italiano con le sue storie di amicizia, crescita e magia. Il franchise ha poi dato vita a numerose serie animate, film e manga, diventando un vero e proprio cult per diverse generazioni.

Un futuro magico

Non ci resta che attendere per scoprire cosa riserva il futuro per Magica DoReMi. Che sia un nuovo anime, un film o un semplice omaggio ai fan, una cosa è certa: la magia di Doremi e amiche continuerà a brillare per sempre.

Robocop: la serie TV che ha fatto sognare una generazione compie trent’anni

Nel 1994, tre anni dopo il flop del terzo film della saga, Robocop tornava sul piccolo schermo con una serie televisiva che si proponeva di rilanciare il personaggio creato da Edward Neumeier e Michael Miner. La serie, prodotta da Rysher Entertainment, Skyvision Entertainment e Rigel Entertainment, era ambientata dopo il primo film e ignorava gli eventi dei sequel, cambiando anche molti nomi dei personaggi. Il protagonista era interpretato da Richard Eden, un attore canadese che aveva già recitato in altre serie come Street Legal e Counterstrike.

PROMO ITALIA 1 TELEFILM "ROBOCOP" PRIMA TV (1994)

La serie era destinata principalmente a bambini e giovani adolescenti, e per questo motivo era praticamente priva di quella violenza che era stata il segno distintivo dei film. Robocop, infatti, anziché uccidere i criminali, si serviva di alternative non letali, come proiettili stordenti, reti elettrificate e braccia meccaniche. In questo modo, gli antagonisti potevano ripresentarsi in episodi successivi, creando una galleria di nemici ricorrenti, come il dottor Cray Z. Mallardo, un genio del male che voleva distruggere l’OCP, Chip Chayken, un dirigente dell’OCP che complottava contro Robocop, William Ray Morgan, detto Pudface, un criminale sfigurato da un incidente, Vlad Molotov, un terrorista russo, e altri.

La serie introduceva anche nuovi personaggi alleati di Robocop, come Diana, la segretaria dell’OCP la cui personalità era stata trasferita nel super-computer che governava la rete informatica della città, Metronet. Diana interveniva spesso ad aiutare Robocop nelle sue missioni, comparendo sotto forma di ologramma. Un altro personaggio importante era Gadget, la mascotte della stazione di polizia e la figlia adottiva del sergente Parks. Gadget era una ragazzina sveglia e curiosa, che aveva un rapporto speciale con Robocop e con il suo figlio Jimmy.

La serie aveva un tono più leggero e umoristico rispetto ai film, e si concentrava maggiormente sugli aspetti umani e sociali di Robocop, che cercava di recuperare la sua identità e la sua famiglia. La serie affrontava anche temi come la corruzione, la povertà, la droga, l’ecologia, la tecnologia e la libertà. La serie aveva una sigla finale cantata da Joe Walsh e Lita Ford, intitolata “Future to This Life”, che esprimeva il desiderio di Robocop di tornare a essere un uomo normale.

La serie ebbe un discreto successo di pubblico e di critica, e fu trasmessa in diversi paesi, tra cui l’Italia, dove andò in onda su Italia 1 dal 23 settembre 1994 al 28 gennaio 1995. La serie fu apprezzata dai fan di Robocop, che la considerarono una degna continuazione del primo film, e da molti spettatori, che si affezionarono al personaggio di Robocop e alla sua storia. La serie fu anche una fonte di ispirazione per molti autori di fantascienza e di cyberpunk, che ne ripresero alcuni elementi e concetti.

La serie, tuttavia, non fu rinnovata per una seconda stagione, a causa degli alti costi di produzione e della bancarotta della Orion Pictures, la casa di produzione dei film. La serie si concluse quindi con un finale aperto, che lasciava in sospeso le sorti di Robocop e dei suoi amici. La serie fu seguita da una serie animata, Robocop: Alpha Commando, nel 1998, e da un remake cinematografico, Robocop, nel 2014, che però non ebbero lo stesso impatto della serie originale.

Robocop: la serie TV rimane quindi un cult per molti appassionati di fantascienza e di azione, che ricordano con nostalgia le avventure del poliziotto cyborg che combatteva il crimine e cercava di ritrovare la sua umanità. Una serie che ha fatto sognare una generazione, e che ha dimostrato che Robocop non è solo un robot, ma anche un eroe.

He-Man: Nostalgia, Marketing e Segreti Nascosti!

Vi ricordate l’emozione di impugnare la Spada del Potere e urlare “Per il Potere di Grayskull!”? Beh, preparatevi a un tuffo nostalgico con “L’effetto He-Man”, il fumetto che svela i segreti del marketing e della nostalgia!

Cos’è questo fumetto?

Un saggio a fumetti che viaggia nel tempo, dall’Antica Roma a Stranger Things, per mostrarci come la nostalgia viene usata per venderci di tutto, dai giocattoli ai film.

Cosa ci trovate dentro?

  • La storia segreta di He-Man: Nato per far concorrenza a Star Wars, He-Man ha conquistato il nostro cuore con la sua forza e il suo coraggio. Ma sapevate che era solo un giocattolo per vendere più prodotti?
  • Nostalgia: un’arma segreta del marketing: Le aziende usano la nostalgia per farci rivivere i bei tempi andati e convincerci a comprare cose che non ci servono. Ma come funziona questa magia?
  • Un viaggio nel tempo tra media e pubblicità: Dal cinema alla TV, fino al web, scopriamo come la nostalgia è stata usata per conquistare la nostra attenzione nel corso del tempo.

Perché leggerlo?

  • Per scoprire i segreti del marketing e della nostalgia.
  • Per capire come le aziende ci influenzano con i ricordi.
  • Per rivivere le emozioni dei cartoni animati e dei giocattoli degli anni ’80.

A chi piacerà?

  • A tutti i nostalgici degli anni ’80 e ’90.
  • A chi è appassionato di marketing e comunicazione.
  • A chi vuole capire come funzionano i media.

Cosa NON aspettarsi?

Un manuale di marketing approfondito. Questo è un fumetto leggero e divertente che offre una panoramica generale del tema.

Quindi, Nerdoni, siete pronti a farvi un tuffo nel passato e scoprire i segreti della nostalgia? Correte a leggere “L’effetto He-Man”!

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I Cavalieri dello Zodiaco: la prima saga in HD, in arrivo a giugno

Yamato Video ha annunciato l’uscita delle edizioni Blu-ray e DVD da collezione della prima storia saga dei Cavalieri dello Zodiaco, intitolata “La saga del Santuario”. La prima parte della saga, composta da 24 episodi, sarà disponibile a partire dal 30 giugno 2024.

L’edizione Blu-ray includerà il video rimasterizzato in HD, il doppiaggio restaurato e per la prima volta completamente integrale nei dialoghi, musiche e canzoni originali interne, il doppiaggio italiano storico e quello giapponese, i sottotitoli italiani fedeli ai dialoghi originali e un booklet con sinossi e gallerie di immagini.

La saga del Santuario racconta le vicende di Seiya, un giovane orfano che sogna di diventare un Cavaliere di Atena. Per realizzare il suo sogno, Seiya dovrà superare numerose prove e affrontare potenti nemici, tra cui i Cavalieri d’Oro del Santuario.

La saga del Santuario è un classico intramontabile dell’animazione giapponese, che ha appassionato generazioni di fan in tutto il mondo. L’uscita dell’edizione Blu-ray e DVD da collezione è un’occasione imperdibile per riscoprire o riassaporare questa saga epica.

Capitan Harlock e Kyashan: un messaggio ancora attuale per il futuro dell’umanità

Capitan Harlock e Kyashan sono due serie di cartoni animati giapponesi degli anni ’70 che, ancora oggi, sono apprezzate da grandi e piccini. Ma oltre a divertire, questi cartoni animati hanno anche un messaggio importante da trasmettere: un messaggio che è ancora attuale e che riguarda il futuro dell’umanità.

Capitan Harlock:

Nella serie di Capitan Harlock, la Terra è un pianeta morente, abbandonato dalla maggior parte della popolazione. I pochi che sono rimasti sono costretti a vivere in condizioni di estrema povertà e miseria. Il governo, corrotto e indifferente, non fa nulla per aiutare i suoi cittadini.

In questo contesto, Harlock è un pirata solitario che si batte per la giustizia e la libertà. Capitano di una gigantesca astronave chiamata Arcadia, Harlock viaggia per lo spazio alla ricerca di un nuovo mondo dove gli esseri umani possano vivere in pace e prosperità.

Il messaggio di Capitan Harlock è chiaro: se non ci batteremo per un futuro migliore, la Terra sarà destinata a perire.

Kyashan:

In Kyashan, la Terra è un pianeta inquinato e devastato. I robot, creati dall’uomo per risolvere i problemi ambientali, si sono ribellati e hanno iniziato a minacciare l’esistenza dell’umanità.

Tetsuya, un giovane ragazzo, viene trasformato in un androide chiamato Kyashan per combattere i robot ribelli. Kyashan, grazie al suo cuore umano, è in grado di sconfiggere i robot e salvare la Terra.

Il messaggio di Kyashan è che, anche se l’uomo ha creato qualcosa di pericoloso, come l’intelligenza artificiale, può ancora trovare il modo di controllarlo e utilizzarlo per il bene.

Conclusione:

Capitan Harlock e Kyashan sono due cartoni animati che ci invitano a riflettere sul futuro dell’umanità. Le storie di Harlock e Kyashan ci insegnano che, se vogliamo evitare la distruzione, dobbiamo combattere per un futuro migliore e dobbiamo essere responsabili delle nostre azioni.

5 episodi dedicati ad Halloween dei più visti cartoni animati

Halloween è una festa che piace a grandi e piccini, e i cartoni animati sono sempre stati un modo divertente per celebrarla. Ecco una lista di 5 episodi dedicati ad Halloween dei più visti cartoni animati:

“La casa stregata” di I Simpson

In questo episodio, Homer e Bart si nascondono in una casa stregata per spaventare Lisa, ma finiscono per rimanere intrappolati. L’episodio è pieno di scene spaventose e divertenti, e ha fatto spaventare e ridere generazioni di fan dei Simpson.

“La notte dei fantasmi” di I Puffi

In questo episodio, i Puffi si divertono a festeggiare Halloween, ma vengono terrorizzati da un fantasma. L’episodio è un classico dell’animazione per bambini, e ha fatto sorridere e tremare i fan dei Puffi di tutte le età.

“La notte di Halloween” di Tom & Jerry

In questo episodio, Tom e Jerry si sfidano a una gara di spavento per conquistare la simpatia di un gruppo di bambini. L’episodio è pieno di gag divertenti e scene spaventose, e ha fatto divertire e spaventare i fan di Tom & Jerry di tutte le età.

“La notte dei fantasmi” di Scooby-Doo

In questo episodio, Scooby-Doo e i suoi amici devono risolvere un mistero in una casa infestata. L’episodio è un classico dell’animazione per bambini, e ha fatto sorridere e tremare i fan di Scooby-Doo di tutte le età.

“La notte del terrore” di I Griffin

In questo episodio, Peter Griffin invita un gruppo di amici per festeggiare Halloween, ma le cose prendono una brutta piega quando uno di loro si trasforma in un vampiro. L’episodio è un classico dell’animazione per adulti, e ha fatto ridere e spaventare i fan dei Griffin di tutte le età.

Questi sono solo alcuni dei tanti episodi dedicati ad Halloween dei più visti cartoni animati. Se siete alla ricerca di un modo divertente per festeggiare questa festa, non perdetevi questi classici dell’animazione.

Challenge of the GoBots: Optimus Prime non era solo!

Aprendo il cassetto dei ricordi, mentre stavo visionando le puntate della serie dei Transformers, mi si è accesa la solita lampadina della memoria: c’è stata un’altra serie televisiva, tanto tanto tempo fa, che prendeva spunto dalla celebre saga di Hasbro: Challenge of the Gobots. Una serie animata di metà anni ’80, prodotta dalla Hanna-Barbera, basata sugli omonimi personaggi della linea di giocattoli prodotta dalla Tonka, che si presentava in maniera assai simile al gruppo di Autorobot in lotta con i Deception che tutti noi conosciamo

C’era un pianeta robotico dal quale provenivano (come Cybertron), vi erano due schieramenti in lotta da millenni e i robot protagonisti si trasformavano da robot a veicoli terrestri: la differenza della serie consisteva proprio nella trasformazione, infatti mentre i più noti Transformers si trasformavano in veicoli contemporanei o spaziali e le loro trasformazioni erano così complesse che i primi giocattoli usciti differenziavano da essi deludendo molti bambini, le trasformazioni nella serie Gobots erano praticamente identiche alla loro versione giocattolo, ed essi si trasformavano non solo in veicoli contemporanei e futuristici, ma anche in veicoli della seconda guerra mondiale e di altro genere, infatti questa serie venne realizzata per pubblicizzare la linea di giocattoli della Tonka, però per via dell’acquisizione della stessa da parte di Hasbro e Bandai, oltre alla linea di giocattoli venne interrotta anche la serie animata.

Challenge of the Gobots Intro

La serie ruota tutto intorno all’eterna lotta tra robot trasformabili senzienti divisi in due fazioni i Guardiani comandati dal coraggioso e leale Leader-1 che si trasforma da robot ad aereo F-15 Eagle, che sono i baluardi del bene e della luce e i Rinnegati con a capo il crudele e malvagio Cy-Kill che si trasforma da robot a motocicletta. I loro scontri li porteranno ad affrontarsi fino ad arrivare sulla Terra dove i Guardiani troveranno fedeli amici ad aiutarli nella lotta e i perfidi Rinnegati cercheranno di prendervi il potere per dominare sull’intero universo.

Nonostante la trama di ogni episodio sia molto similare ai transformers, con alcune differenze e la grafica sia nettamente inferiore, i Gobots avevano il loro fascino in quanto era bello vedere come le trasformazioni che i robot eseguivano in veicolo e viceversa erano simili a quelle dei giocattoli e questo era molto divertente, in quanto almeno io, dopo ogni puntata mi divertivo a rivivere quegli episodi o mi inventandovo nuove storie. Ma non solo, la serie era molto più ironica e divertente ricca di battute finali, si può dire che era versione “allegra” dei transformers.

Quackula

Quackula è una serie uscita alla fine degli anni ’70 primi anni ’80, composta da una ventina di episodi contenitore della serie di Heckle & Jeckle, le tragicomiche avventure di due amici corvi: la serie comprendeva due episodi di Heckle & Jeckle, e nel mezzo un episodio appunto di Quackula. In Italia venne trasmessa dopo la metà degli anni ’80 prevalentemente nelle reti locali. Anche se Quackula manteneva certi toni horror tipici dell’epoca, come dormire in una bara e la voglia di bere sangue, essendo una serie animata di stampo umoristico alla fine ogni puntata era stata strutturata in modo da far ridere lo spettatore.

Quacula - Macchina del Tempo

Giorni nostri, nella remota periferia di una cittadina americana, all’interno di una zona paludosa, che sembra richiamare la Luisiana, sorge un antico maniero, al cui interno vive un orso di nome Teodoro, una persona qualunque con un lavoro, una casa e degli hobby, egli trascorre le sue giornate con tranquillità e beatitudine, però quando calano le tenebre e scende la notte, mentre Teodoro si concede il riposo dei “giusti”, dai sotterranei di quell’antico maniero, si risveglia un male antico come il tempo. Infatti in quegli angusti meandri, è posta una bara a forma di uovo, e quando si estingue l’ultimo raggio di sole, la bara-uovo si apre e si risveglia il “Conte Quackula”, un papero vampiro, immortale vecchio quanto il tempo stesso. Al suo risveglio il Conte Quackula ha un solo pensiero, spaventare e bere il sangue del suo “coinquilino” Teodoro, utilizzando ogni mezzo possibile, però la sua crudeltà viene messa in contrapposizione alla sua goffaggine e anche a un pochino di sfortuna, infatti molto spesso non riesce nel suo intento, creando un finale sempre più divertente in un escalation di risate generali.

Senza tante pretese, con una trama molto velocizzata, si tratta infatti di episodi di una ventina di minuti, ma molto ricchi di umorismo condito da gag e situazioni paradossali, come, ad esempio, la bara-uovo di Quackula rapita dagli alieni. Grafica molto curata e con una definizione dei personaggi molto nitida.

L’unica nota negativa e che purtroppo ne han fatti solo pochi di episodi, quando secondo me potevano farne molti di più

 

Hey il Re: Fonzie versione Re Leone

Molto spesso, come avevamo già parlato in precedenza, molte serie animate si ispirano a film o serie televisive di successo, ricreando una versione più o meno fedele della serie o film originale, oppure trasformandola in un’opera totalmente differente, ma che per certi dettagli si rifanno ad esse.

Questo è il caso di una serie animata che prende ispirazione dalla serie televisiva Happy Days, grande successo televisivo degli anni 70’; il titolo di tale serie è “Heyyy It’s the King!” tradotta da noi col titolo di “Hey il Re!”. Realizzata e prodotta da Hanna-Barbera nel 1977, per un totale di 13 episodi, dove i personaggi erano composti da animali antropomorfi che facevano il verso alla combriccola della Fonzie gang, trasmessa in Italia sulle reti locali.

Heyyy Its The King  Intro

Trama

Tutta la serie ruota sui personaggi di Hey, il leone re della gang simpatico ma vanitoso e un pochino egocentrico e dei suoi amici sudditi, Big H un simpatico ippopotamo molto geniale, il forzuto gorilla Clyde Sheena la leonessa amica/fidanzata del Re, Skids l’alligatore, Zelda lo struzzo femmina e la ridanciana e divertente iena Yukayuka. Il gruppo vive tutta una serie di avventure più o meno tragicomiche quasi sempre per colpa del loro Re, che per un motivo o per l’altro coinvolge il resto della gang nelle sue avventure al limite dell’assurdo, ma alla fine per quanto disperata e tragica all’inizio ogni situazione alla fine si risolve con un happy end e con una bella risata di gruppo, oltre alla mossa finale alla Fonzie col pollice in su del Re.

Come detto si ispira molto a Happy Days, anzi più nel personaggio di Fonzie, anche se l’ambientazione, oltre ai personaggi; e la trama sono totalmente differenti, però mantiene sempre quella classica ironia anni 50-60 che molti di noi hanno saputo apprezzare guardando serie o film simili.

Jayce il Cavaliere dello Spazio

Riproponendo il ricordo di altre serie televisive, dal mio mazzo dei ricordi ho pescato una carta davvero interessante, Jayce il Cavaliere dello Spazio, una serie televisiva di fantascienza, ovviamente, che però mescolava elementi fantasy e fantascientifici. Infatti, i veicoli protagonisti nella serie erano una fusione di metallo, tecnologia e piante, una cosa poco utilizzata visto che di norma le “fusioni” di questo tipo erano per lo più di materia organica, oppure i vegetali in questione erano creature senzienti indipendenti. In generale questa serie lanciava anche un piccolo messaggio di rispetto per la natura.

Questa serie è intitolata Jayce and the Wheeled Warriors, qui da noi tradotta col titolo di Jayce il Cavaliere dello Spazio, realizzata a metà degli anni 80, la serie ha avuto una triplice produzione Giapponese, Statunitense e Francese e tra i suoi autori spicca Michael Straczynski, famoso scrittore e sceneggiatore, autore di alcune storie di Spiderman e per aver realizzato la sceneggiatura della serie televisiva Babylon 5. La serie ebbe subito successo, tanto che la Mattel realizzò subito una serie di giocattoli dedicata ai veicoli da combattimento utilizzati nella serie che venne chiamata Wheeled Warriors, che qui da noi non ebbe grande, se non nessuna, distribuzione; però nonostante la storia di ogni episodio, molto coinvolgente e i disegni fluidi e moderni, pian piano calarono inaspettatamente gli ascolti e la serie venne troncata al 65° episodio lasciando un finale aperto. Qui da noi la serie venne trasmessa solo nei canali locali tra i quali i circuiti di Odeon Tv.

 

Jayce il Cavaliere dello Spazio Sigla Iniziale

Spazio profondo, la galassia è stata colonizzata dagli esseri umani, però, con l’espansione umana vi è un conseguente aumento demografico, che tra i suoi effetti porta una possibile insurrezione e presto o tardi potrebbe esserci anche una mancanza di cibo, infatti, nonostante vi siano molti pianeti adatti alla vita umana, ve ne sono pochi che possono ospitare la vita, specie quella vegetale per sviluppare le coltivazioni necessarie al sostentamento alimentare. Però, uno scienziato di nome Audric esperto in botanica e biotecnologia, dopo vari esperimenti e incroci è riuscito a creare una pianta in grado di resistere in ogni luogo e in qualunque condizione; ma qualcosa non funziona per il verso giusto, infatti nella stella che funge da sole nel sistema dove ha la sua serra-laboratorio Audric, avviene un’esplosione di radiazioni solari, che hanno un effetto inatteso sulle super piante dello scienziato, infatti esse cominciano a mutare e ad assumere un aspetto umanoide e una di esse oltre all’aspetto ottiene anche una forma cosciente e un’intelligenza pari a quello dello scienziato, e, dopo aver preso coscienza di se, si autonomina Saw Boss e grazie alla sua mente superiore prende il comando delle piante mutanti e, considerando inferiori le alte forme di vita, parte alla conquista della galassia, creando così i Monster Minds una sorta di veicoli da combattimento frutto della fusione tra pianta e veicoli tecnologici. Audric intanto fugge dalla sua serra-laboratorio diventata ora la base di Saw Boss, e, nonostante l’imprevista fatalità, si sente responsabile per quanto è successo. Così crea un antidoto per sconfiggere la malefica pianta umana: una Radice Magica! Che divide in due metà chiuse in un ciondolo, una metà decide di portarla Audric stesso mentre l’altra la affida al suo assistente Oon, uno scudiero robot perché la consegni all’unica persona di cui si fida, suo figlio Jayce. Dopo non molte difficoltà, il piccolo e timoroso Oon, raggiunge il pianeta dove vive Jayce e il suo mago-mentore Gillian e Flora una ragazza ibrida umana-vegetale, con la capacità empatica di comprendere le piante e gli animali. Nonostante l’arrivo di Oon con la notizia che c’è un modo per sconfiggere i Monster Minds, le orde di Saw Boss nel frattempo stanno imperversando nella galassia e Saw Boss ha saputo della Radice, così cerca con ogni mezzo di fermare Jayce dal ricongiungersi col padre e riunire le due metà. La situazione sembra disperata, nonostante i vari attacchi dei Monster Minds vengano respinti, non solo grazie ai poteri magici di Gillian e il coraggio di Jayce, ma anche grazie ai veicoli che Gillian e Audric avevano ideato in passato in previsione di dover affrontare un nemico futuro; le forze di Saw Boss oltre che forti sono anche numerose: in quanto piante esse si possono auto replicare; però dallo spazio arriva un aiuto insperato in Herc Stormsailor pilota e proprietario di un vascello spaziale, che decide sotto compenso, (una scusante in quanto sotto la sua scorza dura e il carattere burbero in lui vi è la stoffa dell’eroe); di aiutare Jayce non solo a fuggire dal pianeta, ma anche a cercare Audric suo padre, così Jayce e i suoi amici partono alla ricerca di Audric e durante la ricerca affrontano e sconfiggono non solo i Monster Minds di Saw Boss, ma anche altri e temibili avversari.

Wheeled Warriors Toy Commercial 80's

La versione italiana della serie, mantiene la sigla originale cantata da Shuki Levy della Haim Saban, questo è uno dei pochi casi dell’epoca dove la sigla non è stata tradotta oppure riadattata prima della messa in onda. Per sommi capi si può dire che la serie fa alcune citazioni di Star Wars infatti i personaggi di Oon, lo scudiero robot e il pilota spaziale Herc Stormsailor, fanno il verso a una sorta di fusione dei due droidi R2-D2 e C3PO il primo, mentre l’altro, sia per atteggiamenti che per come viene abbigliato ricorda molto Han Solo.

Una serie molto coinvolgente, dinamica, divertente, spettacolare con quella distruzione derivata dagli scontri emozionate senza esagerare, ironica e qui gli aggettivi si fermano o dovrei riempire un’intera pagina, è vero che sono di parte perché mi è sempre piaciuta, però per chi l’ha vista penso che la maggior parte possa essere d’accordo con me, nonostante siano passati più di vent’anni e nonostante non abbiano mai realizzato un finale, ogni episodio era sempre emozionante e coinvolgeva sempre lo spettatore, è un peccato che non abbia avuto i passaggi televisivi che meritava e un altro neo è che la splendida linea di giocattoli della Mattel non sia mai arrivata alla grande distribuzione.

 

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