E se il Molise fosse i Forgotten Realms?

Il Molise non Esiste!“. Questa, purtroppo, è l’affermazione più iconica relativa alla splendida regione italiana. Un epiteto nato dall’ignoranza collettiva nei confronti di un luogo meraviglioso, un territorio ricco di storia e arte perduta, un reame dimenticato. Esattamente come i “Forgotten Realms“, un nome che in questi mesi è sulla bocca di tutti grazie allo straordinario successo planetario del videogioco “Baldur’s Gate III“: si tratta di una storica ambientazione di Dungeons & Dragons che ha fatto conoscere la “Costa della Spada” ai nerd di tutto il mondo grazie a numerosi romanzi, giochi, fumetti e videogiochi già dalla fine degli anni’80!

E se la “Costa della Spada” fosse in realtà il Molise?

Questa è una domanda interessante, che richiede un po’ di fantasia e conoscenza dei due territori, quello “reale italiano” e quello immaginario creato da Ed Greenwood. Il Molise è una regione italiana che ha una storia antica e affascinante e una geografia variegata, mentre i “Forgotten Realms“, sono un luogo fantasy dove la magia e le creature fantastiche sono comuni. Tuttavia, si possono trovare alcuni punti di contatto tra di essi, basandosi su alcuni elementi caratteristici.

Termoli è Baldur’s Gate

La città di Termoli potrebbe essere paragonata alla città di Baldur’s Gate, in quanto entrambe sono città portuali che si affacciano sul Mare di Spade e sul Mare Adriatico nel caso di Termoli. Entrambe le città hanno un borgo medievale fortificato, dove si trovano importanti edifici religiosi e storici, come la La cattedrale di Santa Maria della Purificazione e la Cattedrale di Helm. Entrambe le città sono anche centri commerciali e culturali, dove si possono incontrare persone di diverse origini.

Campobasso è Neverwinter

Campobasso potrebbe essere paragonata a Neverwinter per la sua importanza politica e amministrativa, essendo il capoluogo della regione Molise e il centro più popoloso. Campobasso ha anche un castello che domina la città, il Castello Monforte, che potrebbe essere equiparato al Castello di Neverwinter, la residenza del sovrano. Inoltre, Campobasso è situata in una zona collinare e montuosa, circondata dai Monti del Matese e dai Monti della Meta, che potrebbero evocare le Montagne Spine del Mondo, la catena montuosa che protegge Neverwinter dal freddo.

Saepinum è Nashkel

L’area archeologica di Saepinum potrebbe essere paragonata al sito archeologico di Nashkel, in quanto entrambi sono i resti di antiche città, romane e amniane nel caso di Nashkel, che furono abbandonate o distrutte. Entrambi i siti conservano ancora le tracce delle mura, delle strade, dei templi e degli edifici pubblici che caratterizzavano le città. Entrambi i siti sono anche teatro di eventi importanti nella trama del videogioco, come la scoperta di una miniera infestata da mostri o la battaglia contro un potente nemico.

Il lago di Castel San Vincenzo è il lago Esmel

Il lago di Castel San Vincenzo potrebbe essere paragonato al lago Esmel, in quanto entrambi sono circondati da un paesaggio montuoso e boscoso, dove si possono trovare villaggi, monasteri e rovine. Entrambi i laghi sono anche collegati a una divinità: Maria Santissima Addolorata di Castelpetroso nel caso del lago molisano, la dea del mare a Selûne nel caso del lago balduriano.

Il castello di Pescolanciano è il castello di Daggerford

Il castello di Pescolanciano potrebbe essere paragonato al castello di Daggerford, in quanto entrambi sono antiche fortezze che dominano le rispettive città. Entrambi i castelli sono sede di una nobile famiglia che governa la zona con saggezza e benevolenza, i D’Alessandro nel caso di Pescolanciano e i Floshin nel caso di Daggerford. Entrambi i castelli sono anche coinvolti in avventure legate a misteri, intrighi e minacce soprannaturali.

Il santuario di Castelpetroso è il santuario di Lathander

Il santuario di Castelpetroso potrebbe essere paragonato al santuario di Lathander, in quanto entrambi sono luoghi di culto dedicati a una divinità legata alla luce, alla vita e alla rinascita. Il santuario di Castelpetroso è stato costruito in seguito a una apparizione della Madonna Addolorata nel 1888, mentre il santuario di Lathander è stato eretto in onore del dio dell’alba e della rinascita. Entrambi i santuari sono caratterizzati da una architettura imponente e da una atmosfera di pace e speranza.

Il Parco Nazionale è la foresta di Cormanthor

Il parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise potrebbe essere paragonato alla foresta di Cormanthor, in quanto entrambi sono aree naturali protette che ospitano una ricca biodiversità e una varietà di paesaggi. Il parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise è famoso per la presenza di specie animali rare come l’orso marsicano, il lupo appenninico e il camoscio d’Abruzzo, mentre la foresta di Cormanthor è nota per la presenza di creature fantastiche come gli elfi, i draghi e le fate. Entrambi i parchi sono anche testimoni di una storia antica e affascinante, fatta di civiltà perdute e leggende.

Capracotta è Icewind Dale

Capracotta è una nota località per gli sport invernali che si trova a 1.421 metri sul livello del mare, ed è il secondo più elevato del centro Italia. Icewind Dale è una terra di ghiaccio e neve dove si svolgono avventure epiche e pericolose. Se Capracotta fosse la città di Icewind Dale, potrebbe essere una base per gli eroi che vogliono esplorare le montagne, le caverne e i templi della Valle del Vento Gelido. Gli abitanti di Capracotta dovrebbero essere abili nel sopravvivere al freddo e al combattimento (o allo sport in senso più moderno), e potrebbero avere contatti con le creature che popolano la regione, come i giganti del gelo, i demoni e i draghi (e i turisti!).

Fornelli è Triboar

Il borgo di Fornelli potrebbe essere paragonato al borgo di Triboar, in quanto entrambi sono piccoli insediamenti rurali situati lungo importanti vie commerciali (la Via Appia nel caso di Fornelli, la Via Lunga nel caso di Triboar). Entrambi i borghi sono famosi per la produzione di olio d’oliva o burro, e sono circondati da un territorio fertile e collinare. Entrambi i borghi sono anche esposti a possibili attacchi da parte di creature ostili, come i briganti o i giganti del fuoco.

Isernia è Silverymoon

La città di Isernia potrebbe essere paragonata alla città di Silverymoon, in quanto entrambe sono città storiche e culturali che hanno una forte tradizione artistica e letteraria. Entrambe le città hanno una scuola di magia rinomata, l’Accademia di Isernia o il Collegio di Magia e Arti Sottili. Entrambe le città sono anche alleanze di altre città e regni, come la Lega dei Comuni del Molise o l’Alleanza Argentata.

Agnone è Beregost

Il borgo di Agnone potrebbe essere paragonato al borgo di Beregost, in quanto entrambi sono piccoli insediamenti situati lungo importanti vie commerciali. Entrambi i borghi sono famosi per la produzione di oggetti di metallo, come le campane di Agnone o le armi e le armature di Beregost. Entrambi i borghi sono anche luoghi di incontro e scambio per viaggiatori, mercanti e avventurieri.

Il Castello di Civitacamporano è il Castello di Dragonspear

Il castello di Civitacampomarano potrebbe essere paragonato al castello di Dragonspear, in quanto entrambi sono antiche fortezze che si trovano vicino ad un “confine misterioso” (l’Abruzzo nel caso del castello molisano, il Deserto Anauroch nel caso del castello balduriano). Entrambi i castelli sono stati teatro di battaglie e assedi, sia contro nemici umani che contro creature mostruose. Entrambi i castelli sono anche collegati a una figura leggendaria, Cola di Monforte o il generale Cendamere.

Pietrabbondante è Myth Drannor

 Pietrabbondante e Myth Drannor sono due città che possono essere paragonate per la loro storia gloriosa e tragica, per la loro bellezza e il loro fascino, ma anche per la loro fragilità e il loro destino. Pietrabbondante e Myth Drannor sono due città che hanno in comune una storia antica e ricca di cultura, ma sono entrambre, ora solo rovine.. Entrambe le città sono state fondate da popoli orgogliosi e valorosi, i Sanniti e gli Elfi, che hanno saputo resistere alle invasioni e alle minacce dei loro nemici. Entrambe le città sono state sede di un grande sviluppo artistico, scientifico e magico, che le ha rese famose e ammirate nei rispettivi monndi

Naturalmente non ce ne vogliano gli storici e gli archeologi che hanno studiato il Molise e hanno fatto conoscere “realmente” le bellezze di questo “Regno dimenticato” con il loro eccezionale lavoro. Questa ironica guida, basata su un gioco, vuole solo essere un modo divertente e inusuale per descrivere un luogo magico attraverso una metafora divertente e molto nerd: un modo come un altro per raccontare il Molise che non solo esiste, non è una landa di un videogioco o di un romanzo ma un territorio da amare ed esplorare! Per approfondire, vi invitiamo a visitare il blog “La Terra in Mezzo“: un sito fantastico per conoscere e apprezzare le storie e leggende del Molise in modo semplice e appagante!

Dungeons & Dragons: i luoghi comuni da sfatare

Dungeons & Dragons è il gioco di ruolo fantasy più famoso e longevo della storia, nato cinquant’anni fa, nel 1974, da un’idea di Gary Gygax e Dave Arneson. Da allora, il gioco ha conosciuto diverse edizioni e revisioni, oltre a espandersi in numerosi ambienti, romanzi, fumetti, videogiochi, film e serie TV. Dungeons & Dragons ha ispirato generazioni di appassionati e creativi, dando vita a un fenomeno culturale senza precedenti.

Tuttavia, non tutti conoscono bene questo gioco e spesso si lasciano influenzare da luoghi comuni e pregiudizi, che ne distorcono l’immagine e il significato. In questo articolo, vogliamo chiarire alcuni di questi aspetti, basandoci sull’esperienza maturata in quattro anni di GDR Magazine, una rivista online dedicata al mondo dei giochi di ruolo.

Dungeons & Dragons non è un videogioco

Il primo luogo comune da sfatare riguarda la natura stessa di Dungeons & Dragons. Molti pensano che si tratti di un videogioco, magari perché hanno visto o giocato a qualche titolo ispirato al gioco, come Baldur’s Gate, Neverwinter Nights, o Dragon Age. In realtà, Dungeons & Dragons è un gioco di ruolo, ovvero un gioco in cui i partecipanti interpretano dei personaggi immaginari, che vivono avventure in un mondo fantastico, guidati da un narratore chiamato Dungeon Master.

A differenza dei videogiochi, Dungeons & Dragons non ha una grafica, una trama, o una modalità di gioco predefinita. Il gioco si basa sulla narrazione, sulla creatività, e sull’interazione tra i giocatori, che usano delle regole, dei dadi, e delle schede per determinare le azioni e le conseguenze dei loro personaggi. Dungeons & Dragons è un gioco di ruolo complesso e diversificato, che richiede impegno, fantasia, e collaborazione.

Dungeons & Dragons non è solo avventura e combattimento

Un altro luogo comune su Dungeons & Dragons è che sia un gioco incentrato esclusivamente sull’avventura e il combattimento, in cui i personaggi devono esplorare dungeon, affrontare mostri, e accumulare tesori. Questa visione è parziale e limitata, perché ignora la varietà e la profondità di Dungeons & Dragons, che offre molte altre possibilità di gioco.

Dungeons & Dragons è un gioco di ruolo, e come tale permette ai giocatori di creare e interpretare personaggi con una personalità, una storia, e una motivazione propria. Il gioco non si limita a descrivere le azioni fisiche dei personaggi, ma anche le loro emozioni, i loro pensieri, e le loro relazioni. Il gioco può quindi includere elementi di dramma, di mistero, di umorismo, di horror, di politica, di esplorazione, e di qualsiasi altro genere narrativo.

Inoltre, Dungeons & Dragons non è un gioco statico, ma si evolve nel tempo, seguendo le scelte e le conseguenze dei giocatori. Il gioco può quindi cambiare di tono, di ambientazione, e di sfida, a seconda delle preferenze e delle aspettative dei partecipanti. Il gioco può quindi essere personalizzato e adattato a ogni gruppo di gioco, creando esperienze uniche e irripetibili.

Dungeons & Dragons non è un gioco solo per combattenti eroici

Un altro luogo comune su Dungeons & Dragons è che sia un gioco solo per combattenti eroici, in cui i personaggi devono essere sempre coraggiosi, nobili, e virtuosi. Questa visione è errata, perché non tiene conto della varietà e della flessibilità di Dungeons & Dragons, che permette ai giocatori di creare e interpretare personaggi di ogni tipo e allineamento.

Dungeons & Dragons è un gioco di ruolo, e come tale lascia ai giocatori la libertà di scegliere il ruolo e la personalità dei loro personaggi. Il gioco non impone una morale o una visione del mondo, ma lascia ai giocatori la responsabilità delle loro azioni e delle loro conseguenze. Il gioco può quindi ospitare personaggi di ogni sfumatura, da quelli eroici a quelli malvagi, da quelli leali a quelli caotici, da quelli altruisti a quelli egoisti.

Inoltre, Dungeons & Dragons non è un gioco monolitico, ma si articola in diverse edizioni e ambientazioni, che presentano visioni e concetti diversi di eroismo. Alcune edizioni, come la Prima o la Seconda, enfatizzano il lato più oscuro e pericoloso del gioco, in cui i personaggi devono sopravvivere a un mondo ostile e crudele. Altre edizioni, come la Terza o la Quinta, enfatizzano il lato più epico e avventuroso del gioco, in cui i personaggi devono affrontare sfide e nemici sempre più grandi e potenti. Altre edizioni, come la Quarta o la Sesta, enfatizzano il lato più tattico e strategico del gioco, in cui i personaggi devono cooperare e sfruttare le loro abilità e risorse per vincere le battaglie.

Infine, Dungeons & Dragons non è un gioco isolato, ma si inserisce in un contesto culturale e sociale, che influenza e viene influenzato dal gioco. Il gioco riflette quindi le tendenze e le sensibilità del tempo, ma anche le esperienze e le interpretazioni dei giocatori. Il gioco può quindi essere usato come uno strumento di espressione, di critica, di riflessione, o di divertimento, a seconda delle intenzioni e delle aspettative dei partecipanti.

Dungeons & Dragons non è un gioco bilanciato o complesso

Un altro luogo comune su Dungeons & Dragons è che sia un gioco bilanciato o complesso, a seconda del punto di vista. Alcuni sostengono che il gioco sia troppo bilanciato, in quanto le regole e le meccaniche tendono a livellare le differenze tra i personaggi e le classi, rendendo il gioco troppo facile o noioso. Altri sostengono che il gioco sia troppo complesso, in quanto le regole e le meccaniche sono troppo numerose e dettagliate, rendendo il gioco troppo difficile o lento.

Queste opinioni sono soggettive e dipendono dalla versione di Dungeons & Dragons presa in considerazione, oltre che dalle preferenze e dalle abitudini dei giocatori. Ogni edizione di Dungeons & Dragons ha infatti una propria filosofia e una propria complessità, che si riflettono nelle regole e nelle meccaniche del gioco. Alcune edizioni, come la Prima o la Seconda, sono più semplici e intuitive, ma anche più arbitrarie e inconsistenti. Altre edizioni, come la Terza o la Quarta, sono più complesse e dettagliate, ma anche più rigorose e coerenti. Altre edizioni, come la Quinta o la Sesta, sono più equilibrate e flessibili, ma anche più standardizzate e omogenee.

Inoltre, il bilanciamento e la complessità di Dungeons & Dragons non dipendono solo dalle regole e dalle meccaniche, ma anche dal modo in cui vengono usate e applicate dai giocatori. Il gioco infatti lascia ai giocatori la possibilità di modificare, adattare, o ignorare le regole, a seconda delle loro esigenze e preferenze. Il gioco inoltre richiede ai giocatori di usare il buon senso, la logica, e la creatività, per risolvere i problemi e le situazioni che si presentano nel gioco. Il gioco quindi può essere bilanciato o complesso, a seconda di come viene giocato!

Dungeons & Dragons non è un gioco vecchio o superato

Un altro luogo comune su Dungeons & Dragons è che sia un gioco vecchio o superato, in quanto nato nel 1974 e quindi obsoleto rispetto ai giochi moderni. Questa visione è ingiusta e ignorante, perché non tiene conto della storia e dell’evoluzione di Dungeons & Dragons, che ha saputo adattarsi e rinnovarsi nel tempo, mantenendo il suo fascino e la sua originalità.

Dungeons & Dragons è un gioco di ruolo, e come tale non dipende dalla tecnologia o dalla grafica, ma dalla narrazione e dalla creatività. Il gioco non ha bisogno di essere aggiornato o sostituito, ma solo di essere giocato e apprezzato. Il gioco ha inoltre una storia lunga e ricca, che va al di là delle edizioni e delle revisioni. Il gioco ha infatti una tradizione e una cultura propria, che si esprime in numerosi prodotti e opere, che arricchiscono e approfondiscono il gioco. Il gioco ha quindi una memoria e una identità propria, che lo rendono unico e inimitabile.

Inoltre, Dungeons & Dragons non è un gioco statico, ma si evolve e si trasforma nel tempo, seguendo le tendenze e le innovazioni del settore. Il gioco ha infatti conosciuto diverse edizioni e versioni, che hanno introdotto nuove regole, nuove meccaniche, nuove classi, nuove razze, nuovi mostri, nuovi incantesimi, nuovi oggetti, nuovi ambienti, e nuove storie. Il gioco ha quindi una varietà e una diversità propria, che lo rendono adatto a ogni gusto e a ogni esigenza.

Dungeons & Dragons non è un gioco per nerd o per emarginati

Un altro luogo comune su Dungeons & Dragons è che sia un gioco per nerd o per emarginati, in quanto considerato troppo complicato, troppo infantile, o troppo strano. Questa visione è discriminatoria e offensiva, perché non tiene conto della società e della comunità di Dungeons & Dragons, che è formata da persone di ogni età, genere, provenienza, e interesse, che condividono la passione e il divertimento per questo gioco.

Dungeons & Dragons è un gioco di ruolo, e come tale è un gioco sociale, che si basa sull’interazione e sulla comunicazione tra i giocatori. Il gioco non è quindi un rifugio o una fuga dalla realtà, ma un modo per esprimersi, per conoscersi, e per relazionarsi con gli altri. Il gioco è inoltre un’attività ludica, che stimola la fantasia, la creatività, e l’intelligenza. Il gioco non è quindi un passatempo o una perdita di tempo, ma un modo per imparare, per crescere, e per divertirsi.

Inoltre, Dungeons & Dragons non è un gioco marginale, ma un gioco popolare, che ha raggiunto e coinvolto milioni di persone in tutto il mondo. Il gioco ha infatti una diffusione e una visibilità propria, che si manifesta in numerosi eventi, convention, tornei, raduni, e festival, che riuniscono e celebrano i giocatori e i fan di questo gioco. Il gioco ha inoltre una rilevanza e una influenza propria, che si riflette in numerosi prodotti e opere, che si ispirano o si riferiscono a questo gioco. Il gioco ha quindi una presenza e una importanza propria, che lo rendono un fenomeno culturale e sociale.

Conclusione

Dungeons & Dragons è il gioco di ruolo fantasy più famoso e longevo della storia, che ha fatto sognare e divertire milioni di giocatori in tutto il mondo. Tuttavia, non tutti conoscono bene questo gioco e spesso si lasciano influenzare da luoghi comuni e pregiudizi, che ne distorcono l’immagine e il significato. In questo articolo, abbiamo cercato di sfatare alcuni di questi miti, basandoci sull’esperienza maturata in quattro anni di GDR Magazine, una rivista online dedicata al mondo dei giochi di ruolo.

Abbiamo visto che Dungeons & Dragons non è un videogioco, ma un gioco di ruolo complesso e diversificato. Abbiamo visto che Dungeons & Dragons non è solo avventura e combattimento, ma un gioco di narrazione e di interpretazione. Abbiamo visto che Dungeons & Dragons non è un gioco solo per combattenti eroici, ma un gioco di ruolo e di scelta. Abbiamo visto che Dungeons & Dragons non è un gioco bilanciato o complesso, ma un gioco di regole e di creatività. Abbiamo visto che Dungeons & Dragons non è un gioco vecchio o superato, ma un gioco di storia e di evoluzione. Abbiamo visto che Dungeons & Dragons non è un gioco per nerd o per emarginati, ma un gioco di società e di comunità.

Dungeons & Dragons: 50 anni di gioco e passione!

Era il gennaio del 1974 e la società Tactical Studies Rules, iniziò a distribuire un nuovo gioco chiamato Dungeons & Dragons. La confezione gialla raffigurava un guerriero vichingo su un cavallo impennato e al di sopra era scritto “Regole per campagne di guerra fantastiche e medioevali, giocabili con carta, matite e miniature“. I due inventori erano Gary Gigax e Dave Arneson. All’interno della confezione c’erano diagrammi, tabelle e tre manuali di regole: Uomini e Magia, Mostri e Tesori, Avventure negli Inferi e Natura selvaggia. Il gioco costava 10 dollari e venne battezzato Dungeons & Dragons.

Quello che successivamente questo gioco avrebbe fatto, quello in cui si sarebbe trasformato, quello che avrebbe ispirato e quello che avrebbe cambiato, rappresenta una storia incredibile.

Descrivere cos’è Dungeons & Dragons non è facile, perché è un gioco che si adatta a qualsiasi cosa i giocatori vogliano fare. D&D è un gioco in cui i giocatori raccontano insieme una storia, spesso a tema fantasy, seguendo delle regole e tirando dei dadi. In D&D le regole guidano solo le interazioni tra i giocatori e il mondo del gioco, non gli obiettivi dei giocatori né i modi per raggiungerli. Questa scelta, presa da D&D negli anni ’70, è abbastanza rivoluzionaria. Inoltre, in Dungeons & Dragons, invece, i giocatori hanno ruoli diversi: c’è un giocatore chiamato Dungeon Master, che è responsabile della costruzione e del funzionamento del mondo in cui agiranno gli altri giocatori. Questo giocatore sarà colui che racconterà la storia, farà vivere i personaggi e i mostri, garantendo la coerenza della narrazione.

Pertanto, in pratica, ogni giocatore crea un personaggio che rappresenta in gioco.

Questi personaggi sono definiti da regole che determinano chi sono, cosa sanno fare e quali sono le loro abilità. Il Game Master mette in moto l’azione, iniziando la storia, e i giocatori agiscono come i loro personaggi di fronte alle situazioni proposte dal Game Master. A volte, per reagire alle situazioni, i giocatori dovranno utilizzare le loro abilità seguendo le regole; altre volte potranno semplicemente dire cosa fanno, cosa pensano, cosa dicono. Il gioco continua come un dialogo tra il Game Master e i giocatori, creando una storia raccontata a più voci.

La definizione di “gioco di ruolo”, che descrive il genere di giochi diventato popolare grazie a Dungeons & Dragons, deriva dal fatto che ai giocatori viene chiesto di interpretare un ruolo all’interno del mondo immaginario del gioco, proprio come farebbe un attore. In realtà, il termine “gioco di ruolo” non è stato originariamente creato per scopi ludici. È una tecnica di analisi psicologica sviluppata dal dottor Jacob Levi Moreno all’inizio del XX secolo e utilizzata per permettere ai pazienti di rivivere un evento traumatico sia dal proprio punto di vista che interpretando quello dell'”antagonista” che l’ha causato. In altre parole, provando a recitare un ruolo diverso da quello di sé stessi, mettendosi nei panni di un altro.

Le origini e la “nascita”

Negli anni ’70, i giochi di ruolo si fusero con la tradizione ludica dei wargames, un genere di giochi molto popolare tra gli appassionati di storia militare, che simulavano battaglie storiche o ipotetiche con l’uso di miniature, mappe e regole dettagliate. I wargames erano nati nel XIX secolo come strumenti di addestramento per gli ufficiali dell’esercito prussiano, ma divennero presto un hobby per molti civili. Tra questi, c’erano Gary Gigax e Dave Arneson, che condividevano la passione per i wargames e per la letteratura fantasy, in particolare per le opere di J.R.R. Tolkien, Robert E. Howard e Fritz Leiber. L’origine di D&D si colloca dunque in questo contesto ludicico, in particolare nel gioco di combattimenti Fantasy chiamato Chainmail, ideato da Gary Gygax e Jeff Perren. Al fine di arricchire il sistema di gestione dell’eroe, Dave Weasly seguito poi da Dave Arneson, introdussero i primi concetti riguardanti le classi di personaggio, l’esperienza, i livelli e molte altre caratteristiche.

Gigax e Arneson si incontrarono nel 1969 in una convention di wargames a Minneapolis, e iniziarono a collaborare per creare un nuovo tipo di gioco, che combinasse gli elementi dei wargames con quelli della narrativa fantasy. Il risultato fu Dungeons & Dragons, il primo gioco di ruolo della storia, che aprì la strada a un nuovo modo di concepire il gioco, basato sulla creatività, la collaborazione e l’immaginazione.  Nel 1973, Gygax e Arneson crearono la TSR (Tactical Studies Rules) e nel Gennaio del 1974 lanciarono sul mercato le prime 1000 copie di D&D: invece di combattimenti con pupazzetti, venivano giocate avventure, con un partecipante che assumeva il ruolo di Dungeon Master, responsabile e arbitro delle dispute, gestendo il mondo di gioco secondo le regole e il buon senso.

Dungeons & Dragons ebbe un successo immediato e inaspettato, tanto che la Tactical Studies Rules non riuscì a soddisfare la domanda e dovette affidarsi a una distribuzione artigianale. Il gioco si diffuse rapidamente tra gli appassionati di wargames, ma anche tra gli studenti universitari, i nerd, i geek e i fan della cultura pop. Dungeons & Dragons divenne un fenomeno culturale, che influenzò generazioni di autori, artisti, musicisti, registi, programmatori e designer. Dungeons & Dragons fu anche il precursore dei videogiochi di ruolo, che ne ripresero le meccaniche, i temi e le ambientazioni e ha anche generato una vasta produzione di romanzi, fumetti, cartoni animati, film, serie tv, podcast, web series, giochi da tavolo, giochi di carte e merchandising vari, che hanno ampliato e arricchito il suo universo fantastico.

Il successo di Dungeons & Dragons non fu privo di controversie e critiche.

Il gioco fu accusato di promuovere la violenza, il satanismo, l’occultismo, il paganesimo, il nichilismo, il suicidio e la devianza sessuale. Alcuni gruppi religiosi, conservatori e moralisti condannarono il gioco come pericoloso e immorale, e cercarono di bandirlo dalle scuole, dalle biblioteche e dalle case. Alcuni casi di cronaca nera, in cui si sospettava un coinvolgimento di giocatori di D&D, furono ampiamente pubblicizzati dai media, creando una sorta di panico morale. Il caso più famoso fu quello di James Dallas Egbert III, uno studente scomparso nel 1979, che si scoprì poi essere fuggito a causa di problemi personali e familiari, ma che fu erroneamente ritenuto vittima di una partita di D&D nelle fogne del campus. Dungeons & Dragons fu anche oggetto di parodie, satire e omaggi da parte di vari autori e opere comiche, che ne esageravano o ridicolizzavano gli aspetti più nerd, geek e bizzarri.

50 anni, una nuova avventura!

Dungeons & Dragons è un gioco di ruolo che ha rivoluzionato il mondo del gioco, della narrativa e della cultura pop D&D ha permesso ai giocatori di creare e vivere storie fantastiche, seguendo delle regole e tirando dei dadi generando un nuovo genere di giochi che si basa sulla creatività, la collaborazione e l’immaginazione, e che ha influenzato generazioni di creativi.

Kyle Brink, Produttore Esecutivo del team che realizza D&D per Wizards of the Coast, ha affermato:

“D&D ha una ricca storia, un presente entusiasmante e un grande futuro. Quest’anno li celebreremo tutti e tre con il cinquantesimo anniversario della prima pubblicazione di Dungeons & Dragons. Vi guideremo attraverso la realizzazione del gioco, porteremo nel gioco attuale alcune delle avventure classiche, visiteremo le ambientazioni più iconiche nel multiverso di D&D e daremo il via al futuro del gioco con i nuovi manuali base del 2024, che sono il cuore del gioco. Stiamo lavorando su tutto questo da un po’ di tempo ormai. Sarà molto divertente”.

Per festeggiare l’importante traguardo dei 50 anni, Wizards of the Coast ha già annunciato alcuni nuovi prodotti che saranno lanciati nel corso dell’anno. Saranno tutti disponibili in lingua inglese, offrendo contenuti ancora più appassionanti e coinvolgenti per tutti i fan del gioco.

Tra i volumi più attesi per il cinquantennale, ovviamente, non può mancare la riedizione dei manuali della quinta edizione, che usciranno tra l’autunno del 2024 e il 2025, e il volume “The Making of Original Dungeons & Dragons: 1970-1977“. Inoltre  saranno pubblicati due moduli di avventure per D&D: Vecna: Eve of Ruin e Quests From the Infinite Staircase. Vecna: Eve of Ruin è una completa campagna che porterà i giocatori fino al livello 20, immergendoli in un’appassionante avventura multiversale contro Vecna. Sarà un’epica sfida per sconfiggere questo potente nemico e impedire la sua distruzione.  Quests From the Infinite offrirà invece una raccolta di avventure classiche rinnovate e aggiornate. Questo manuale adotterà un formato antologico simile a Tales From the Yawning Portal, proponendo una varietà di storie emozionanti. Ma c’è di più! Quests From the Infinite Staircase introdurrà anche un nuovo malvagio di “livello cosmico” nell’universo di D&D. Sarà una nemico di enorme potere e importanza nel canone del gioco.

Inoltre sono in arrivo sul mercato una serie di titoli finalmente localizzati destinati agli appassionati residenti in Italia, Francia, Germania e Spagna. In particolare, iniziamo con “Le Chiavi del Caveau Aureo“, previsto per il 15 marzo 2024. Si tratta di una raccolta di 13 avventure mozzafiato a tema rapina, proposte da un’organizzazione misteriosa. I personaggi coinvolti potranno essere di differenti livelli, dal primo all’undicesimo, e si impegneranno in sfide avvincenti che metteranno alla prova le loro abilità e l’astuzia. Successivamente, a giugno 2024, arriverà “Bigby presenta: La gloria dei giganti“. In questa nuova avventura, i giocatori avranno l’opportunità di unirsi al mago Bigby in un incredibile viaggio attraverso il mondo dei giganti. Ma non solo: scopriranno anche nuove opzioni colossali per i propri personaggi, ampliando così le possibilità di gioco e di scelta durante l’avventura. Per gli estimatori dell’avventura “La Miniera Perduta di Phandelver” dello Starter Set, settembre 2024 rappresenterà un momento particolarmente atteso. Infatti, sarà rilasciato “Phandelver e l’Abisso: l’Obelisco Infranto“. In questa nuova avventura i giocatori torneranno nella locale amata di Phandalin, ma dovranno affrontare un oscuro complotto che coinvolgerà i personaggi con livelli che vanno dal primo al dodicesimo. Un’avventura che promette di risvegliare la curiosità e l’interesse dei giocatori, mettendoli di fronte a pericoli e sfide sempre più grandi.

A partire da marzo, sarà possibile vivere un’incredibile avventura condivisa, ispirata alla modalità di gioco in stile torneo, che è tanto amata dai creatori del gioco. Un estratto del prossimo capitolo, intitolato “Descent into the Lost Caverns of Tsojcanth“, sarà disponibile presso negozi di giochi, centri comunitari, biblioteche e convention come la Gary Con e il PAX East. Inoltre, sarà possibile giocarlo anche tramite la piattaforma D&D Beyond. Insomma, ovunque i fan vorranno unirsi, ci sarà sempre un Dungeon Master pronto ad accompagnare le loro avventure. Grazie a un tavolo virtuale in 3D, i giocatori saranno in grado di immergersi completamente nel mondo fantastico del gioco, vivendo le avventure in modo davvero realistico. Inoltre, le nuove funzionalità di D&D Beyond garantiranno un’accessibilità ancora maggiore al gioco, rimuovendo ogni barriera che potrebbe ostacolare la partecipazione dei giocatori.

Il 2024 sarà anche un anno ricco di presenze per Dungeons & Dragons in vari spettacoli e convention, dove il team festeggerà insieme agli appassionati.

Wizards of the Coast / Hasbro hanno stretto collaborazioni con i migliori partner in diverse categorie per offrire ai fan una vasta gamma di prodotti con licenza ufficiale, che sicuramente li entusiasmeranno. Ad esempio, potranno acquistare calzature e abbigliamento firmati Converse, così da poter esibire il proprio amore per il gioco anche nel look quotidiano. E per i fan del LEGO, c’è una grande sorpresa in arrivo: un set di costruzione ufficiale LEGO IDEAS, completo di minifigure, che permetterà di portare il mondo di Dungeons & Dragons nella vita reale.

Dungeons & Dragons e Baldur’s Gate: possibile acquisizione da parte di Tencent?

L’universo di Dungeons & Dragons (D&D) e Baldur’s Gate potrebbe presto cambiare casa. Secondo alcune indiscrezioni, il colosso cinese Tencent sarebbe interessato ad acquisire le IP di questi due franchise.

Tuttavia, Wizards of the Coast, proprietaria di D&D, ha smentito la notizia di una possibile vendita. In una dichiarazione a VGC, la società ha affermato:

“Non stiamo cercando di vendere la nostra proprietà intellettuale di D&D. Continueremo a parlare con i partner su come offrire le migliori esperienze digitali ai nostri fan.”

Nonostante la smentita, le voci di un’acquisizione da parte di Tencent persistono. Il colosso cinese ha recentemente avuto difficoltà nel settore videoludico, e l’acquisizione di D&D e Baldur’s Gate potrebbe essere vista come un modo per rilanciare la sua presenza nel mercato.

Un altro elemento interessante è il ruolo di Larian Studios in questa vicenda. Secondo alcuni report, lo studio belga, che ha sviluppato Baldur’s Gate 3, starebbe facendo da intermediario tra Tencent e Hasbro.

Larian Studios ha già un rapporto con Tencent, che possiede il 30% dello studio. Se l’acquisizione dovesse andare in porto, Larian Studios avrebbe accesso a una vastità di contenuti e risorse per creare nuovi videogiochi di D&D.

Al momento, non c’è ancora nulla di ufficiale. Tuttavia, questa vicenda è sicuramente da tenere d’occhio, in quanto potrebbe avere un impatto significativo sul futuro di D&D e Baldur’s Gate.

Ecco alcuni dei possibili scenari:

  • Tencent acquisisce D&D e Baldur’s Gate: questo scenario permetterebbe a Tencent di sfruttare queste IP per creare nuovi videogiochi, film, serie TV e altri prodotti.
  • Larian Studios acquisisce D&D e Baldur’s Gate: questo scenario darebbe a Larian Studios il controllo completo del franchise, permettendo allo studio di creare nuovi videogiochi in linea con la sua visione.
  • Hasbro mantiene il controllo di D&D e Baldur’s Gate: in questo scenario, Hasbro potrebbe continuare a sviluppare nuovi prodotti in proprio oppure collaborare con altri partner.

Indipendentemente da come si evolverà la situazione, è chiaro che il futuro di D&D e Baldur’s Gate è in gioco.

Arco: la sintesi perfetta dei mondi di Fallout e Baldurs Gate

Arco è un nuovo gioco di ruolo open world sviluppato da Panic e pubblicato da Devolver Digital. Il gioco è ambientato in un mondo post-apocalittico in cui i giocatori assumono il ruolo di un avventuriero che deve esplorare un vasto territorio, combattere contro nemici pericolosi e risolvere enigmi.

Arco è un gioco che combina elementi di diversi generi, tra cui RPG, avventura, azione e strategia. Il gioco è stato elogiato dalla critica per la sua atmosfera, la sua storia e il suo gameplay coinvolgente.

Arco - Reveal Trailer

Trama

Arco è ambientato in un mondo post-apocalittico in cui la tecnologia è caduta in disuso e la magia è tornata a dominare. I giocatori assumono il ruolo di un avventuriero che deve esplorare un vasto territorio, combattere contro nemici pericolosi e risolvere enigmi.

La storia del gioco inizia con il giocatore che viene salvato da un gruppo di banditi. Il giocatore viene poi portato in una città chiamata Arco, dove viene incaricato di trovare un oggetto misterioso che potrebbe salvare il mondo.

Gameplay

Arco è un gioco di ruolo open world in cui i giocatori sono liberi di esplorare il mondo a proprio piacimento. Il gioco offre una vasta gamma di attività da svolgere, tra cui:

  • Esplorazione: i giocatori possono esplorare un vasto territorio, pieno di segreti da scoprire.
  • Combattimento: i giocatori devono combattere contro nemici pericolosi, tra cui mostri, banditi e soldati.
  • Problem solving: i giocatori devono risolvere enigmi per avanzare nella storia.

Arco offre anche un sistema di progressione dei personaggi che consente ai giocatori di personalizzare le proprie abilità e equipaggiamento.

Ambientazione

Arco è ambientato in un mondo post-apocalittico che combina elementi di Fallout e Baldurs Gate. Il mondo è pieno di pericoli, ma anche di bellezza. I giocatori possono esplorare foreste, deserti, montagne e città abbandonate.

Grafica

Arco è un gioco con una grafica 2D disegnata a mano. La grafica è colorata e dettagliata, e contribuisce a creare un’atmosfera coinvolgente.

Critica

Arco è stato elogiato dalla critica per la sua atmosfera, la sua storia e il suo gameplay coinvolgente. Il gioco è stato definito “una sintesi perfetta dei mondi di Fallout e Baldurs Gate”.

Conclusione

Arco è un gioco di ruolo open world imperdibile per gli appassionati del genere. Il gioco offre un’esperienza coinvolgente e gratificante, che combina elementi di diversi generi per creare un’esperienza unica.

Esoteric Ebb: un GDR indie che fonde Disco Elysium e Baldur’s Gate

Un mix di politica, magia e misticismo in un mondo fantasy ispirato alla realtà.

Politica e magia si intrecciano in un mondo fantasy ispirato alla realtà

Esoteric Ebb è un gioco di ruolo indie che fonde elementi di politica, magia e misticismo in un mondo fantasy ispirato alla realtà. Il protagonista è un chierico arcanista che viene trovato in un fiume senza memoria. La sua missione è indagare sull’esplosione di una sala da tè, ma la città in cui si trova, Norvik, è nel pieno di una rivoluzione politica.

Una scrittura coinvolgente e ben scritta

La demo di Esoteric Ebb offre un assaggio di un gioco con un grande potenziale. La scrittura è coinvolgente e ben scritta, con personaggi interessanti e dialoghi che fluiscono naturalmente. I temi politici e sociali sono trattati in modo intelligente e originale, senza mai risultare banali o didascalici.

Un gameplay semplice ma efficace

Il gameplay è semplice ma efficace. I combattimenti sono basati sui tiri di dadi e le azioni sono determinate dalle statistiche del personaggio. La demo offre solo un’area limitata del gioco, ma è sufficiente per farsi un’idea delle potenzialità del titolo.

Grafica discreta ma migliorabile

La grafica è discreta ma migliorabile. I modelli dei personaggi sono semplici e i ritratti dei dialoghi sono un po’ datati. Tuttavia, si tratta di un gioco indie e questi limiti sono comprensibili.

La demo disponibile su Steam offre un assaggio di un gioco con un grande potenziale

Conclusione

Esoteric Ebb è un gioco di ruolo indie che merita di essere tenuto d’occhio. La demo offre un assaggio di un gioco con un grande potenziale, con una scrittura coinvolgente, un gameplay semplice ma efficace e un mondo fantasy intrigante.

Baldur’s Gate: il capostipite della saga videoludica di Forgotten Realms compie 25 anni

Baldur’s Gate, il celebre videogioco di ruolo fantasy, che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia del genere, compie 25 anni. Uscito il 21 dicembre del 1998, è stato sviluppato da BioWare e pubblicato da Interplay Entertainment. Baldur’s Gate è il primo capitolo di una serie ambientata nel mondo dei Forgotten Realms, una delle ambientazioni più celebri del gioco di ruolo Dungeons & Dragons. Il gioco utilizza una versione modificata delle regole della seconda edizione di AD&D e presenta un motore grafico chiamato Infinity Engine, che consente la creazione di scenari pre-renderizzati in 2D con una visuale isometrica. Nel 2012, Beamdog ha realizzato una versione rimasterizzata del gioco intitolata Baldur’s Gate: Enhanced Edition, che offre nuovi contenuti e miglioramenti tecnologici.

Baldur's Gate Enhanced Edition | Trailer [GOG]

La trama di Baldur’s Gate segue le avventure di un personaggio creato dal giocatore, che scopre di essere il figlio di Bhaal, il dio della morte. Il protagonista è stato cresciuto a Candlekeep, una fortezza-biblioteca sulla costa della Spada, sotto la tutela del sapiente Gorion. Un giorno, Gorion convince il protagonista a lasciare la fortezza per sfuggire a dei misteriosi assassini che desiderano ucciderlo. Durante la fuga, Gorion viene ucciso da una figura in armatura nera che si rivelerà essere Sarevok, il fratellastro del protagonista e aspirante al trono di ferro. Il protagonista dovrà quindi viaggiare per la regione, reclutando compagni d’avventura e impedendo i piani di Sarevok e dei suoi alleati. Durante il suo percorso, scoprirà la verità sulle sue origini e sul suo destino.

L’espansione Tales of the Sword Coast aggiunge nuove aree esplorabili, come le isole di Ulgoth’s Beard e la Torre di Durlag, dove il giocatore dovrà affrontare nuovi nemici e sfide. L’espansione introduce anche nuove classi specializzate, abilità e oggetti magici.

Il sequel Baldur’s Gate II: Shadows of Amn riprende la storia del protagonista, che, dopo aver sconfitto Sarevok, viene rapito dal potente e malvagio mago Jon Irenicus. Il gioco si svolge principalmente ad Athkatla, la capitale di Amn, una regione corrotta e ricca del mondo dei Forgotten Realms.  L’espansione Throne of Bhaal fornisce una conclusione epica alla storia del protagonista, che deve confrontarsi con i suoi fratelli semidivini e decidere il proprio destino come erede di Bhaal, il dio della morte. L’espansione aumenta anche il livello massimo dei personaggi da 20 a 40 e introduce nuove classi, abilità e oggetti magici³.

La versione rimasterizzata Baldur’s Gate: Enhanced Edition include nuovi contenuti e miglioramenti tecnologici, come una grafica adattata alle risoluzioni moderne, una nuova interfaccia utente, una modalità multigiocatore online e quattro nuovi personaggi con relative missioni personali.

Baldur’s Gate è stato accolti con entusiasmo dalla critica e dal pubblico, venendo considerato uno dei migliori videogiochi di ruolo di tutti i tempi. Il gioco ha riscosso un grande successo commerciale, vendendo oltre due milioni di copie in tutto il mondo. È stato elogiato per la sua trama profonda, la libertà d’azione offerta al giocatore, la fedeltà alle regole di AD&D e la qualità tecnica. Inoltre, Baldur’s Gate ha contribuito a rafforzare il genere dei videogiochi di ruolo per computer, che era in declino negli anni ’90. Il gioco ha influenzato molti successivi titoli, come Neverwinter Nights, Icewind Dale, Planescape: Torment.

Baldur’s Gate è un videogioco che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia del settore e che merita di essere giocato da tutti gli appassionati del genere. Offre un’esperienza coinvolgente e gratificante, capace di catapultare il giocatore in un mondo fantastico e avvincente. Baldur’s Gate è un capolavoro che non conosce l’invecchiamento.

Mashed celebra il lancio di Baldur’s Gate III con un cartone animato

Baldur’s Gate III sta facendo un botto così grande che potrebbe essere confuso con un drago che atterra! Questo gioco è così popolare che potrebbe essere il nuovo re dei giochi di ruolo, con oltre 5 milioni di copie vendute su Steam a sole due settimane dal lancio. Ma ora, Baldur’s Gate III sta per fare un salto gigante… direttamente nelle console! Il 6 settembre è approdato anche su PS5. E come si festeggia un evento così grande? Con un cartone animato, ovviamente!

Il canale YouTube Mashed, noto per i suoi video di animazione parodistici ispirati ai videogiochi più popolari, ha creato un cartone animato per celebrare Baldur’s Gate 3. Il video, intitolato “Baldur’s Gate 3: Launch Party”, mostra i protagonisti del gioco che viaggiano dalla versione early access alla release definitiva del titolo. È un viaggio nostalgico attraverso le varie versioni del gioco, ma anche una celebrazione del lancio della versione completa.

Baldur's Gate 3: Launch Party

Ma non finisce qui! Il cast originale del gioco ha prestato le proprie voci per doppiare i personaggi nel cartone animato. Quindi preparatevi a sentire Tim Downie nei panni di Gale, Neil Newbon in quelli di Astarion, Samantha Béart in quelli di Karlach e Jennifer English in quelli di Shadowheart.

E ricordate, Baldur’s Gate 3 arriverà anche su console Xbox Series X|S entro fine anno e la versione MacOS del gioco dovrebbe essere pronta entro questo mese. Quindi tenete gli occhi aperti e le dita pronte per l’azione!

Baldur’s Gate 3 su Playstation 5

A un mese dall’uscita di Baldur’s Gate 3 su PC, con un voto di 96 su Metacritic e una “Estremamente positiva” valutazione del 95% su Steam, Larian Studios ha pubblicato il GDR di nuova generazione basato su Dungeons & Dragons anche su PlayStation 5.

Baldur’s Gate 3  è un GDR di nuova generazione prodotto dagli sviluppatori di Divinity: Original Sin 2, ambientato nel mondo di Dungeons & Dragons e con una portata e un’intensità senza precedenti. A più di vent’anni dall’uscita di Baldur’s Gate 2, è finalmente giunta l’ora di tornare nei Forgotten Realms. Le tue scelte plasmeranno una storia di fratellanza e tradimento, di sacrificio e sopravvivenza e il fascino del potere assoluto. Scegli tra le 12 classi e le 11 razze del Manuale del giocatore di D&D e crea la tua idenità unica, oppure gioca con un Eroe dell’Origine interpretando un personaggio già caratterizzato come Dark Urge, un Eroe dell’Origine completamente personalizzabile con una storia sanguinosa alle spalle e dinamiche uniche. Chiunque sceglierai di essere, percorri il tuo cammino attraverso i Reami e oltre a suon di avventure, saccheggi, combattimenti e storie d’amore. Raduna i tuoi alleati e affronta quest’avventura online con un massimo di quattro giocatori. Intrappolati in un conflitto tra diavoli, divinità e forze sinistre ultraterrene, determinerete insieme il destino dei Reami.

YouTube video player

In un post pubblicato questa settimana sul blog di PS, Larian Studios ha posto una domanda importante!

 “Come è possibile convertire un GDR senza compromessi all’uso di un controller, senza che l’operazione risulti una forzatura?”

Ecco la risposta: Baldur’s Gate 3 è stato creato per PS5 sin dal primo giorno ed è stato speso parecchio impegno per racchiudere le funzionalità di un gioco così complesso in pochi tasti e grilletti. Grazie al Controller DualSense di Playstation 5, accedere ad azioni, incantesimi, riposi lunghi e oggetti diventa questione di memoria muscolare. Il post sul blog PS spiega con maggiori dettagli funzionalità come l’integrazione della barra luminosa e la personalizzazione degli schemi di comandi su controller.

Salvataggi incrociati

Baldur’s Gate 3 includerà i salvataggi incrociati, grazie ai quali sarà possibile trasferire i propri progressi da una piattaforma all’altra (tra cui PC e PS5) per non interrompere mai la propria avventura. Questa funzione richiederà l’accesso unicamente a un account Larian, ma non un abbonamento a PlayStation Plus né ulteriori acquisti.

Uscita su altre piattaforme

Baldur’s Gate 3 uscirà su Xbox nel corso dell’anno e includerà una modalità cooperativa a schermo condiviso su Series X e salvataggi incrociati tra PC, PS5 e Xbox. L’uscita ufficiale su Mac è attualmente pianificata per la fine di settembre.

Hotfix #5

Insieme a Baldur’s Gate 3 su PS5 verrà pubblicato anche un hotfix al fine di risolvere alcune problematiche specifiche di PS5 e un bug che impediva di accedere ad alcune battute di dialogo di Minthara. Maggiori dettagli nelle note sulla patch allegate.

Per maggiori informazioni su Baldur’s Gate 3 consulta il sito ufficiale. Non perderti le ultime notizie di Larian Studios seguendo le pagine TwitterFacebookInstagramTikTok o il server ufficiale Discord.

La saga di Baldur’s Gate

Baldur’s Gate III, il gioco che sta letteralmente conquistando il mondo, è solo l’ultimo capitolo di una saga videoludica affascintante ed iconica uscita “a fine del secolo scorso”. Il marchio Baldur’s Gate è diventato, nel corso di più di due decadi, uno dei franchise più amati nel campo dei giochi di ruolo grazie alla sua fantastica ambientazione ispirata ai leggendari Forgotten Realms di Dungeons & Dragons

La saga di Baldur’s Gate è composta da due serie principali: la Bhaalspawn Saga e la Dark Alliance. La Bhaalspawn Saga racconta le avventure di un gruppo di eroi, tra cui il protagonista, che scoprono di essere figli del dio della morte Bhaal, affrontando le conseguenze di questa eredità. D’altra parte, la Dark Alliance segue le vicende di altri personaggi coinvolti in una guerra tra le fazioni criminali della città di Baldur’s Gate, il nome stesso della saga.

La saga di Baldur’s Gate ha avuto inizio nel 1998 con il primo titolo, Baldur’s Gate, sviluppato da BioWare e pubblicato da Interplay per Windows. Il gioco ha ricevuto un’espansione, Tales of the Sword Coast, nel 1999, e una versione migliorata, Baldur’s Gate: Enhanced Edition, nel 2012. Il successo del primo capitolo ha dato vita al secondo, Baldur’s Gate II: Shadows of Amn, nel 2000, anch’esso seguito da un’espansione, Throne of Bhaal, nel 2001, e da una versione migliorata, Baldur’s Gate II: Enhanced Edition, nel 2013. Il terzo capitolo, Baldur’s Gate III è il GDR di nuova generazione recentemente uscito e già detentore di numerosi record, prodotto dagli sviluppatori di Divinity: Original Sin 2.

La serie Dark Alliance ha debuttato nel 2001 con Baldur’s Gate: Dark Alliance, un gioco di ruolo d’azione sviluppato da Snowblind Studios e pubblicato da Interplay per PlayStation 2, Xbox e GameCube. Il gioco ha avuto un seguito, Baldur’s Gate: Dark Alliance II, nel 2004, sviluppato da Black Isle Studios e pubblicato da Interplay per PlayStation 2 e Xbox. Nel 2021 è stato rilasciato un nuovo capitolo della serie, Dungeons & Dragons: Dark Alliance, sviluppato da Tuque Games e pubblicato da Wizards of the Coast per Windows, PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One e Xbox Series X/S.

La saga di Baldur’s Gate è considerata un punto di riferimento nel campo dei giochi di ruolo per computer, grazie alla sua fedeltà al sistema di Dungeons & Dragons, alla sua trama ricca di colpi di scena e personaggi memorabili, alla sua libertà di scelta e alla sua profondità di gioco. La saga ha influenzato molti altri titoli successivi, più o meno collegati alla saga principale, come Neverwinter Nights, Icewind Dale, Planescape: Torment, Il Tempio del Male elementale. Ha inoltre ottenuto numerosi premi e riconoscimenti sia dalla critica che dal pubblico, ed è stata inserita in diverse classifiche dei migliori giochi di tutti i tempi.

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