Acchiappafantasmi: Ghostbusters a confronto!

La serie animata Ghostbusters  (conosciuta anche come Filmation’s Ghostbusters per distinguerla dalle altre opere con titolo simile) è stata prodotta dalla Filmation ed è ispirata alla serie televisiva live action del 1975 “The Ghost Busters“, in cui due investigatori del paranormale e il loro gorilla parlante lottavano contro i fantasmi con l’aiuto di una pistola a dematerializzazione e di una macchina fotografica.

La Columbia Pictures, per realizzare il famoso film del 1984, ha richiesto i diritti del nome “Ghostbusters” alla Filmation per poterlo utilizzare senza problemi legali. La Filmation ha accettato, ma ha deciso di creare una propria serie animata basata sui personaggi della serie originale, sfruttando così la popolarità del film.

Filmation Ghostbusters Theme Song/Intro [HQ - Stereo Remaster]

Jack Kong Jr. e Eddie Spencer Jr. sono i figli dei protagonisti della serie originale; Tracy il Gorilla ha lavorato con i loro padri. I tre formano una squadra di acchiappafantasmi e il loro quartier generale, chiamato Ghost Command, è situato in una casa infestata tra due alti grattacieli nel centro di New York. Indimenticabili sono il teschiòfono, un telefono parlante e scontroso a forma di teschio, la schelevisione, un televisore parlante a forma di scheletro, Belfry, un pipistrello rosa parlante, e la mitica Fanta-Buggy, un’automobile parlante che viene sempre disturbata dagli Acchiappafantasmi mentre riposa. Gli Acchiappafantasmi ostacolano i piani di conquista del mondo dell’incantatore Malefix (Prime Evil), il cui quartier generale, chiamato Fantacentrale (Hauntquarters), è situato nella “Quinta dimensione”. Quasi ogni storia si conclude con la schelevisione, a volte insieme ad altri personaggi secondari come Belfry, che spiega la morale dell’episodio.

La serie è composta da 65 episodi, trasmessi negli Stati Uniti tra il 1986 e il 1988. In Italia, è stata trasmessa dalla fine degli anni ’80 fino ai primi anni ’90 su Odeon TV, per poi essere replicata su diverse reti locali. È stata inoltre riproposta su Rai 1 e sui canali Cultoon e JimJam.

https://youtu.be/A1n2Wy639_0

The Real Ghostbusters (poi Slimer and the Real Ghostbusters) è una serie animata basata sui film di Ghostbusters. È stata prodotta negli Stati Uniti e trasmessa dal 1986 al 1991, con un totale di 140 episodi suddivisi in 7 stagioni.

La serie è nata come adattamento del film del 1984, Ghostbusters, che racconta di un gruppo di cacciatori di fantasmi che lottano contro le forze soprannaturali che assediano costantemente New York. I protagonisti sono Peter Venkman, Ray Stantz, Egon Spengler e Winston Zeddemore, che utilizzano i loro zaini al plasma per catturare i fantasmi e imprigionarli nel contenitore nucleare. Sono aiutati dalla segretaria Janine Melnitz e dal simpatico fantasma Slimer. ⁴

La Filmation, che ha prodotto sia la serie live action “The Ghost Busters” che successivamente “The Original Ghostbusters”, ha concesso alla Columbia Pictures (co-produttrice del film del 1984 e produttrice di The Real Ghostbusters) i diritti d’uso del nome. Tuttavia, la Columbia ha aggiunto le parole “The Real” al titolo per distinguersi dai rivali e sottolineare la maggior importanza della loro serie. ⁵

Quando in TV c’era la Filmation…

Miei cari Predatori Del Tempo, per citare il nome di una nota serie animata giapponese della Tastunoko, che siete figli di quegli anni fatti di spensieratezza, consumismo e tanta tanta esagerazione! Quando eravate pischelli/e, e ancora andavate a scuola, quante volte vi è capitato di vedere in TV, all’inizio della sigla di un cartone animato, un logo scandito da rapide inconfondibili note ove appariva la parola Filmation scritta a colori?

Magari a quell’età non ci facevate caso, ma proprio grazie a questo logo, simbolo di una società di produzione TV, siete cresciuti vedendo le sue tante serie. Eh già… quelle belle serie animate, fatte di eroi, eroine e personaggi bizzarri che in quei tempi potevano essere soltanto una striscia di fumetto.In quest’articolo, vorrei proprio raccontarvi un po’ di curiosità e segreti di questa casa di produzione che in USA era considerata il contraltare di Hanna & Barbera, proprio quella che ha lanciato i Flinstones e Scooby Doo. Ed è proprio grazie alla Filmation che molti dei vostri giocattoli e action figures sono riusciti a prendere vita, diventando dei veri amici che hanno allietato i vostri pomeriggi durante l’ora della merenda, magari facendo una pausa durante i compiti. Per conoscerla meglio, dovremo partire dal 1962, quando si chiamava Filmation Associates ed era rappresentata da una semplice scritta bianca con una O che, al suo interno, aveva un faccino con due antennine simpatiche.

Mighty Mouse (The original cartoon theme intro)

Eppure quella scritta semplice, semplice è stata il simbolo di tante avventure dei vostri eroi preferiti: da Tarzan, ai super eroi della Dc Comics come Superman, Batman e Robin, Capitan Marvel, la Justice League, per giungere a Flash Gordon, Zorro, Lassie, Lion Ranger e addirittura, Jerry Lewis! Ricordiamo anche Sport Billy che era un cartone spaziale a tema sportivo che ispirò fumetti e videogiochi e fu adottato dalla FIFA come mascotte del Fair Play per i Mondiali, dato che il suo sport preferito era proprio il calcio. Queste sono solo alcune delle serie che sfornò all’inizio della sua ascesa. Addirittura fecero una riedizione di cartoni anni ’40 come Mighty Mouse ovvero Super Mouse e le gazze Heckle e Jeckle (anche se a me parevano più delle cornacchie), seguita da un papero vampiro casinista chiamato Quackula, e non dimentichiamo, visto il grande successo del telefilm, anche le avventure dell’equipaggio dell’Enterprise di Star Trek composta da 22 episodi, con le voci originali degli attori.

https://youtu.be/9hseFdKcCD4

Ma, torniamo al 1962, quando 2 amici, un produttore e doppiatore: Lou Sheimer di origine ebraica, laureato in storia dell’arte assieme all’animatore Harold Sutherland, decisero di unire le loro capacità, visti i loro trascorsi alla Larry Harmon Pictures, dove avevano lavorato sui cartoni di Braccio di Ferro e Bozo, per creare un loro primo studio di animazione di nome “True Line, realizzando così il loro primo lavoro per la Sib Production. Quando quest’ultima fu acquistata dalla Paramount Pictures, nel settembre di quell’anno, alla True Line arrivò un nuovo socio: Norm Prescott, che all’epoca era un semplice DJ radiofonico e la società cambiò nome proprio in Filmation Associates, iniziando a occuparsi di spot pubblicitari per la TV. Lou Sheimer divenne in seguito produttore esecutivo. Se ci pensate, pare la trama di un film: 3 amici-soci che grazie alle loro idee e alla loro squadra di disegnatori e animatori riuscirono a raccontarci storie di intrattenimento, portando sul piccolo schermo personaggi dei fumetti o noti attori del tubo catodico in versione animata.

Perfino Bill Cosby (accantoniamo i suoi recenti fatti di cronaca nera che tutti noi ahimè conosciamo) si rivolse alla Filmation per produrre una serie animata di genere comico-educativo su un personaggio da lui creato, il mitico Albertone, in USA conosciuto come Fat Albert (per via della sua corporatura massiccia) insieme a una banda di amici di colore: i Cosby Kids e che in Italia fu trasmesso nel 1986: era un cartone nato per raccontare l’infanzia dell’attore presso il quartiere di Philadelphia, narrando ogni puntata a suon di tanti Hey Hey Hey (guarda caso Albertone in lingua originale era doppiato proprio da lui).

L’animazione di ogni prodotto della Filmation si riconosce subito. Grande uso del rotoscopio, tecnica all’epoca molto usata, soprattutto dalla Disney e da Ralph Basky: Richiedeva scene girate da attori veri le cui azioni, poi, venivano ricalcate su un piano di disegno, un po’ come si fa con la carta lucida. Vedere certi visi animati con espressività così realistiche faceva una certa impressione (anche se ora, a distanza di anni, si vede che alcuni movimenti dei personaggi non risultano normali, ma abbastanza macchinosi e a volte rallentati). Cospicuo, però, era il risparmio economico delle animazioni. Per fare una battuta, la Filmation è stata proprio una società di animazione a risparmio energetico, anche se a detta di molti era più incentrata sulla quantità che sulla qualità grafica, puntando però su sceneggiature ben scritte. Basta vedere come venivano riutilizzate le stesse azioni per ogni personaggio e poi come, in ogni episodio, venivano riutilizzate le trasformazioni. Gli sfondi erano comunque delle opere d’arte, ed erano il frutto di un grandissimo lavoro in cui i disegnatori posizionavano un foglio di acetato sopra all’illustrazione e usavano il contorno nero per
rimarcare l’immagine di sfondo e questo contribuiva a creare scene davvero memorabili, tanto da essere definiti i pionieri del tridimensionale. Tuttavia, come tutte le società che si rispettano, la Filmation ebbe i suoi passaggi di proprietà: dalla TelePrompTer Company, all’inizio degli anni ’70, per poi passare alla Westinghouse nel 1982 e nell’89 alla L’Oreal! Si proprio il brand noto in tutto il mondo per i prodotti di bellezza. Sarà proprio Louis Sheimer negli anni ’80 a essere la vera anima di questa azienda, anzi io direi il “boss”. Ci ha lasciati nel 2013 ma nel frattempo ha dato tantissimo: ha curato le colonne sonore e prestato la voce a parecchi personaggi, basti citare, ad esempio, il gorilla Grunt dei The Ghost Busters o Orco il mago pasticcione dei Masters. Anche la figlia doppiava… Della serie tutto in famiglia. Può darsi che avranno chiamato a doppiare pure qualche dipendente o l’usciere… chi lo sa…

Quando i toys designer della Mattel, noto marchio di fabbrica dei vostri giocattoli d’infanzia, come Big Jim e Barbie, volevano escogitare un modo per far comprare più giocattoli e action figures ai bambini, si rivolgevano strategicamente proprio alla Filmation, che era diventata la loro ancora di salvezza a livello di vendite. Prima della Mattel, ci fu la Galoob, che in Italia era distribuita dal marchio GIG. All’epoca funzionava cosi, prima usciva il giocattolo e se questo non vendeva a sufficienza allora entrava in gioco la Filmation col relativo cartone, a sistemare tutto, e, aggiungerei, che era una strategia usata moltissimo anche da altri marchi concorrenti come la Hasbro.

BLACKSTAR Cartoon Intro

Tra i cartoni, inoltre, come non ricordare Blackstar, agli inizi degli anni ’80, una mini serie di 13 puntate, che a mio parere, sembrava una versione primordiale di He-Man e che aveva come protagonista un astronauta terrestre precipitato su un pianeta sconosciuto e diventato una sorta di guerriero a cavallo di un drago volante che combatteva contro Overlord. Entrambi impugnavano una spada stranissima che sembrava più una stalattite che, però, era chiamata spada stellare! Peccato che, riguardo a questa serie, le relative action figures, non comparivano tutte nel cartone animato e, a volte, alcuni personaggi non erano proprio realizzati e somiglianti come nella serie, ma da bambini ci si accontentava. Il momento più florido della Filmation fu il 1985.

He-Man e i dominatori dell'universo - Sigla Iniziale e Finale

Finalmente in TV furono trasmesse le gesta eroiche dei Masters Of The Universe (per il potere di Greyskull!) La Mattel per contrastare la Kenner, reduce del successo della trilogia di Star Wars, voleva che i bambini potessero avere una sorta di potere magico nelle loro mani, anzi nei loro giochi! E così nacquero i Dominatori Dell’Universo, con protagonista il muscoloso e biondo Nino D’Angelo oops… He-Man! Ma a differenza di come erano stati concepiti i personaggi, nel blister, infatti, si trovava anche un mini-comic che raccontava una storia, la Filmation stravolse completamente tutto. Per la Mattel il protagonista doveva essere un barbaro su un lontano pianeta (guarda caso il creatore Marc Taylor si era ispirato a Conan del disegnatore Frank Frazetta) mentre la squadra del nostro Lou, lo rese più fiabesco, ed ecco che fu introdotto il principe Adam, che all’urlo di “a me il potere!”, con la sua spada, diventava l’uomo più potente dell’universo e tramutava una tigre timida dal pelo verde a strisce gialle, nel corazzato Battle Cat. I bambini impazzivano nel vedere quelle battaglie tra giocattoli, simulate nella propria cameretta, impersonando anche le scene più divertenti e comiche, come gli errori di magia di Orco, che prendevano di mira il povero Duncan/Manatarms, o i ‘cazziatoni’ di Skeletor ai suoi scagnozzi.

Rivolgendosi a un pubblico così giovane, ogni puntata veniva raccontata come se fosse una lezione di vita. Alcuni protagonisti (i buoni) invitavano gli spettatori a comportarsi bene. Questo ‘sistema’ venne ripreso anche da altre serie successive. La Mattel voleva dare spazio anche alle bambine e decise di introdurre una He-Man femmina, anzi no She-Woman, ma alla fine si chiamò She-Ra, la principessa del potere ed è cosi’ che usci la mini bambola con vestitino intercambiabile e pettine per pettinarla e per collegarla al principe Adam, la Filmation trovò la soluzione di introdurla come sua sorella Adora. Sfruttando, poi, delle figures menzionate nella serie classica dei Masters, ecco Hordak che, da semplice action figure dalle fattezze vampiresche, diventò proprio il nemico principale di She-Ra, nonché mentore di Skeletor.

Ghostbusters Filmation - Sigla.Iniziale (1986)

La Filmation faceva della comicità o meglio della demenzialità il suo asso nella manica, anche quando prendeva in giro una scuola di super eroi come la Hero Hight. Questa fantacomicità la usò soprattutto in The Ghost Busters, serie che si rifà a un telefilm, sempre della casa, del 1975 che si chiamava The Ghost Busters, con Forrest Tucker e Larry Storch. La serie animata del 1986 aveva invece per protagonisti i figli: Jack ed Eddie, insieme al gorilla Grunt, in originale Travis (nel telefilm era interpretato da Bob Burns!), sempre a caccia di fantasmi, capitanati da Malefix. E per i collezionisti di giocattoli va detto che avere tra le mani il giocattolo della Fanta Buggy, la mitica autovettura parlante del team, distribuita dalla Shaper Toys, è una gran fortuna, perché al giorno d’oggi vale, anche senza scatola originale, un capitale! E ora vi svelo un segreto! E’ grazie a questa serie che nove anni dopo Ivan Raitman poté utilizzare il titolo Ghostbusters (senza spazio) per il suo celebre film, accordandosi con la Filmation, pagando 500 mila dollari e una percentuale sui profitti in cambio dell’uso del nome. La Columbia, per non confondere, decise di sviluppare una serie animata ispirata al film, ribattezzata “The Real Ghostbusters”, per cui nell’86 le due serie debuttarono parallelamente.

Bravestarr - Opening - Sigla iniziale

Alla fine degli anni ’80, la Mattel ci riprova con la Filmation a fare un altro sodalizio Giocattolo/Cartone, ma questa volta lo scenario spaziale è western steampunk. Nel 1988 debutta infatti “Bravestarr” che sarà l’ultimo lavoro animato di questa azienda. Questa volta non abbiamo un barbaro ma uno sceriffo indiano chiamato Marshall Bravestarr, discendente da un’antica famiglia di nativi americani che può evocare la forza dell’orso, la velocità del puma, l’udito del lupo e la vista del falco e ha come fedele compagno un destriero di nome TrentaTrenta, che, a differenza di Gringer, si trasforma in un cavallo umanoide munito del suo fucile: Sara Jane. Questa serie, seppur di ambientazione diversa, ricorda molto quella dei Masters. I nemici sono abbastanza simili, seppur in versione cowboy. Il ‘villain’ di turno, invece di essere un cattivone col teschio, è uno zombie, e si chiama Tex Hex. Se He-Man aveva Teela come alleata, qui c’è il giudice donna Joy McBride (JB), che ha un debole per Marshall, c’è uno sciamano che ricorda la maga Sourceress del castello di Greyskull, non c’è un inventore come Duncan, ma il barman alieno del Saloon, di nome Handle Bar, poi c’è un vice sceriffo buffo, di una razza autoctona somigliante a talpe, di nome Fuzz che fa pasticci come Orco. Insomma una fotocopia dei Masters in salsa western, con la solita buona morale in ogni puntata, che per la prima volta affrontò temi anche abbastanza seri, come la droga, come avvenne nell’episodio 26 e che purtroppo non ha un lieto fine. Nonostante tutto, questa serie non ottenne il successo sperato, tanto da far ritirare dal mercato alcune figures che dovevano essere proposte, tra cui il giudice donna. Di questa serie di giocattoli furono realizzati solo sette pezzi, con l’aggiunta della diligenza, lo Skull Walker e il Fort Kerium.

Peccato che la Filmation non esista più, ma i tempi cambiano e anche le animazioni, per cui non ci resta altro che tenerci quel tanto che ci hanno lasciato, fatto anche di slogan memorabili, di musiche e sigle che ancora canticchiamo sotto la doccia o ci tornano in mente quando ci capita di trovare in un mercatino anche un solo pupazzo di qualcuna delle serie. Perché diciamolo, va bene Mazinga, va bene Goldrake, Candy Candy, Lady Oscar, le Maghette, i Puffi, ma nella nostra e vostra infanzia la Filmation è stata una compagnia che ha utilizzato personaggi nati quasi sempre per altri media ma che sono diventati i beniamini della vita di tantissimi ragazzini dell’epoca e li ricordiamo e li portiamo nei nostri cuori ancora oggi che bambini non siamo più.

Gianluca Pistoia

tratto da

Hero High (Scuola di Supereroi)

Il panorama delle serie televisive animate, come abbiamo potuto constatare nei vari servizi precedenti, è molto vasto e tratta di svariati argomenti con trame e sottotrame più o meno intriganti e interessanti. Molte di queste serie specie quelle americane, trattavano l’argomento dei supereroi, dai più famosi e conosciuti nati dalle strisce di fumetti come Superman, Batman, Capitan America e Thor, oppure eroi realizzati direttamente per il piccolo schermo come Bravestarr, He-Man, eccetera.

C’era una serie animata dedicata proprio ai supereroi che mi aveva intrigato, anzi è meglio dire che era una serie di aspiranti supereroi, infatti era tutta incentrata sulle avventure di una scuola molto speciale, una scuola per ragazzi dotati di superpoteri oppure di speciali abilità, la “Hero High”. Questa è una serie degli anni 80 della Filmation, composta da una stagione unica di 26 episodi, e tratta le storie dei vari studenti all’interno della Hero High, che a differenza dell’Istituto Xavier accetta non solo mutanti, ma qualunque studente che abbia particolari poteri o abilità, il tutto condito con ironia e gag divertenti. Qui in Italia ha avuto pochi passaggi solo sulle reti locali.

 

Hero High Opening Intro Filmation

Tutte le puntate della serie sono incentrate all’interno della Hero High, una scuola per studenti che sono dotati di particolari poteri, derivati dalla magia, da mutazioni, da eventi cosmici oppure abili nell’utilizzo di avveniristici gadget. Qui gli studenti, oltre a imparare a utilizzare al meglio i loro poteri per un fine nobile, a volte aiutano le forze dell’ordine locali come supporto per la lotta al crimine, oppure anche solo per far scendere un gattino dall’albero. Nonostante le loro buone intenzioni, molto spesso, nonostante i loro buoni propositi, le loro azioni combinate ai loro poteri li mettono nei pasticci.

Tra i vari studenti, i protagonisti sono Capitan California, un ragazzo che cavalca un surf volante e dotato di un sorriso accecante che genera anche dei raggi laser; Glory una ragazza dalla superforza e capace di volare; Misty la figlia del capo della polizia che cerca di dare una mano nei suoi casi, dotata di poteri magici, spesso i suoi incantesimi hanno un effetto contrario alle aspettative; Tempestino in grado di modificare il clima ma con risultati sempre imprevedibili. Nel gruppo ci sono anche Rex e Trixie abili nel realizzare trucchi e aggeggi strani e stravaganti, con l’intento di mettere nei guai e in cattiva luce Capitan California e i suoi amici con i loro perfidi superscherzi.

https://www.youtube.com/watch?v=MNI6vf62aaA

Come guest star della serie appare spesso Shazam personaggio della DC Comics conosciuto anche come Capitan Marvel, a cui i membri della Hero High cercano di dare supporto nelle sue missioni, anche se spesso si mettono nei guai.

Una serie divertente, ricca di gag e situazioni demenziali, con molta ironia e allegria, la classica serie da guardare per passare in tempo con tutta tranquillità senza pensieri e senza una trama troppo complicata, in pratica si tratta un normale liceo ma dotato di super poteri.

La serie animata di The Lone Ranger

Aggiungiamo un nuovo capitolo nella descrizione di serie animate tratte da serie televisive più o meno di successo o tratte anche da serie a fumetti, quella di cui parliamo in questo frangente è una serie di genere western, di cui avevo visto anche la sua controparte dal vivo, e per via della sua particolarità, mi è rimasta nella memoria, “The Lone Ranger”, conosciuto da noi come “Il Ranger Solitario”. Serie animata del 1980 prodotta dalla famosa casa di produzione Filmation, di cui abbiamo già parlato, in collaborazione con la “Lone Ranger Television Inc.”, composta da una sola stagione per un totale di 14 episodi, ispirata dall’omonimo personaggio del 1933 creato da George W. Trendle.

https://www.youtube.com/watch?v=3mY-P-HILMI

Far West, queste sono le avventure di un uomo appartenente ai Rangers che porta sul volto  una maschera celando il suo vero aspetto. Tutti lo conoscono con l’appellativo di “Lone Ranger” (il Ranger Solitario), ad accompagnarlo nelle sue avventure vi è un nativo americano suo amico fedele di nome Tonto. Il pittoresco duo, vagabonda per tutto il selvaggio west, dalle praterie sconfinate, alle moderne città, fino agli avamposti di frontiera e i vari “pueblos”, per raddrizzare i torti e riportare la legge e l’ordine dove essa è carente, consegnando i colpevoli alla giustizia. Infatti sia Lone Ranger che Tonto, non temono nessuno, rapinatori di banca, ribelli indiani, uomini d’affari senza scrupoli e scienziati pazzi, essi li affrontano senza nessuna paura utilizzando non solo pistole, fucili o lazo, ma a volte anche solo la loro astuzia e intelligenza. Alla fine sconfitto il male, Lone Ranger dona una pallottola d’argento a quelle persone che hanno lottato con lui per riportare la giustizia e poi essi cavalcano verso il tramonto dirigendosi verso una nuova e indimenticabile avventura al grido di Lone Ranger “Forza Silver! Vai!”

Come avevo accennato in precedenza, questa serie mi piaceva per alcune particolarità, la prima è a chiusura dell’episodio dove mentre Lone Ranger e Tonto si allontanano, alcune persone vanno verso chi li ha aiutati e chiedono “ma chi è quell’uomo mascherato?” e la risposta immancabile “lui è il Lone Ranger” e con l’impennata del Lone Ranger sul suo bianco cavallo “yahoo Silver!”, l’altra particolarità è la sigla utilizzata anche per la serie televisiva, il famoso brano di Gioachino Rossini il tema del Gugliemo Tell. Poi come la maggior parte delle serie Filmation, alla fine vi era il solito messaggio morale tipico della casa di produzione, con protagonisti in questo caso lo stesso Lone Ranger oppure il suo amico Tonto. Nonostante non abbiano fatto molti episodi, la serie non esce penalizzata, anzi ogni episodio si rivede sempre volentieri in quanto l’azione, l’ironia e la dinamicità che vi sono in ogni avventura rendono piacevole la visione, peccato che in Italia abbia avuto pochissimi passaggi e solo sulle reti locali.

La leggendaria Serie animata di Star Trek

Nella mia continua ricerca di serie televisive, film, libri, fumetti e così via, volevo rispolverare con voi quella che considero una vera chicca per intenditori, una serie animata che molti appassionati di fantascienza probabilmente conoscono già, ma che è sempre un piacere ricordare. Parlo di Star Trek, ma non la serie classica dal vivo con William “Kirk” Shatner e Leonard “Mr Spock” Nimoy, ma la sua versione a cartoni animati.  Star Trek, la serie animata, venne realizzata tra il 1973 e 1974, per un totale di 22 episodi e viene collocata cronologicamente tra la serie classica e il film Star Trek The Motion Picture. Star Trek venne alla luce grazie anche alla Paramout che all’epoca ne deteneva i diritti, avrebbero voluto realizzare una nuova serie, ma visti gli alti costi di produzione che una serie di fantascienza di tale comporta per realizzare un telefilm con attori in carne e ossa, venne invece realizzata una serie animata a opera dello studio Filmation la stessa casa di produzione di opere come He Man, Bravestarr e Ghost Buster animated series. Su espressa richiesta del suo creatore originale Gene Roddenberry, la serie animata di Star Trek doveva essere incentrata ancora sulle avventure di Kirk e soci. Infatti, per realizzare la serie, venne radunato tutto il cast per il doppiaggio dei personaggi omonimi, tranne che per Waller Koenig, l’attore che impersonava Pavel Chekov, che, probabilmente per motivi di budget o altri impegni, non figura nella serie e venne sostituito da un altro personaggio creato apposta per la serie animata, anche la versione italiana della serie mantiene i doppiatori storici della serie originale. Grazie alla scelta di creare una seria animata, i costi per la produzione erano molto minori, così gli sceneggiatori e gli scrittori di ogni singolo episodio potevano dar libero sfogo alla loro fantasia, potendo così realizzare grazie anche all’ausilio di bravi disegnatori, nuove razze aliene e ambientazioni spaziali che con i mezzi dell’epoca erano troppo costose o impossibili da realizzare.

 

https://www.youtube.com/watch?v=9hseFdKcCD4

La trama di questa serie ripercorre l’ultimo anno della missione quinquennale dell’equipaggio dell’astronave spaziale Enterprise e del capitano James T. Kirk, Mr Spock, il Dr. Leonard “Bones” McCoy, di Montgomery “Scotty” Scott e di tutti gli altri membri della banda di Kirk. Possiamo riassumerla con la frase di inizio di ogni episodio che tutti noi conosciamo:

 

  1. “Spazio ultima frontiera,
  2. eccovi i viaggi dell’astronave Enterprise
  3. durante la sua missione quinquennale
  4. diretta all’esplorazione di nuovi mondi
  5. alla ricerca di nuove forme di vita e di civiltà
  6. fino ad arrivare dove nessun uomo è mai giunto prima!”

 

Penso che non ci sia niente altro da aggiungere, Star Trek come Star Wars e il signore degli Anelli sono tra le saghe che negli anni sono entrate a far parte dell’immaginario collettivo di molti fan e, nonostante Star Trek abbia avuto molte evoluzioni durante i decenni, con Star Trek TNG, star Trek DS9 e Voyager, le avventure, per citare un famoso episodio di TNG; della NCC-1701 Enterprise senza A, B, C e dannata D, sono sempre le più belle da rivedere più e più volte.

Sport Billy: sport cartoon vintage!

Sono molte serie animate che parlano di sport, dal calcio al golf alla pallavolo e anche riguardante le arti marziali, molte di queste serie esaltavano lo spirito sportivo e l’onestà durante le varie competizioni. Vi è però anche una serie animata poco conosciuta che esaltava lo spirito sportivo, inserendo nella morale dell’episodio molto umorismo, tale serie era intitolata Sport Billy. Realizzata alla fine degli anni ’70 dal leggendario studio di animazione Filmation, papà di altre famose serie di cui ne abbiamo già citate alcune; composta da un totale di 26 episodi trasmessa dalla NBC e in Italia sul circuito Mediaset di Canale 5 e, successivamente, in pochissimi passaggi sulle reti locali. La serie vedeva il protagonista in giro per il mondo, e, durante gli eventi sportivi che si svolgevano in tali luoghi, insegnava l’importanza dello spirito sportivo e della competizione onesta tra i vari partecipanti alle gare. In ogni puntata, oltre al messaggio morale, spiegava anche come venivano svolte le varie competizioni, in quanto si parlava di sport a 360°, dalle gare di sci al surf, al calcio, eccetera eccetera.

Sport Billy (1980-1981) Theme Song

Sport Billy è un ragazzo mandato in missione sulla Terra da parte dei sovrani del pianeta Olimpo, la sua missione è quella di recarsi in ogni luogo del pianeta dove si sta svolgendo una competizione sportiva, e sorvegliare affinché si svolgano in maniera onesta e senza sotterfugi di sorta, vi sono  infatti entità oscure e malvagie che prendono di mira gli atleti più deboli che, con il miraggio di una vittoria facile, insegnano tutti i trucchi e gli imbrogli peggiori per vincere con disonestà, ma Sport Billy grazie anche alla sua borsa magica contenente degli attrezzi sportivi speciali, gli permette non solo di aiutare tali vittime inconsapevoli, ma di vanificare gli sforzi del nemico della sportività, insegnando che solo lo spirito sportivo e il duro allenamento posso portare a buoni risultati.

 

Serie sportiva con molti risvolti umoristici come detto prima, è un vero peccato che abbiano fatto pochissimi passaggi, anche se graficamente “fuori moda”, il suo messaggio rimane attuale, sia nel mondo dello sport che nella vita reale: visionare alcuni di questi episodi non farebbe male, a volte molte cose si dimenticano in fretta.

Blackstar animated series

Lampi di magia, scontri corpo a corpo, creature fantastiche, macchine fantascientifiche, di tutto un po’, pensandoci bene ricorda molto la serie di He-Man oppure la sua controparte She-Ra, invece è la trama di un’altra amata ma più “sfortunata” serie animata, Blackstar. Amata, in quanto era un’epica serie animata molto simile a He-Man, il prode eroe che con i suoi amici affrontava il malvagio stregone, armato di coraggio e di una spada magica, sfortunata perché per via dei bassi ascolti, ebbe una vita breve. Prodotta dalla Filmation, la stessa casa di produzione dei Ghostbusters e di He-Man, nel 1981, è composta da una sola stagione per una totalità di 13 episodi, e, come detto prima, non ottenendo grandi ascolti, la serie venne cancellata e la linea di giocattoli abbinata, venne definitivamente abbandonata dalla produzione.

Cartoni Animati - Blackstar

Il tutto è incentrato sulle avventure dell’astronauta terrestre Jhon Blackstar, che durante una missione esplorativa nello spazio profondo, incappò in una turbolenza galattica e, perdendo il controllo della sua astronave, precipitò sul pianeta Sagar. Ferito e sperduto in un altro mondo a lui sconosciuto, venne soccorso dai Trobbits, una razza autoctona del pianeta Sagar, dei nanetti dalla pelle rossastra. Per ringraziarli dell’aiuto, egli si schiera con i Trobbits per affrontare il perfido Overlord,  un guerriero stregone, così assetato di potere da voler conquistare tutto il pianeta. I Trobbits, per combattere l’oscuro nemico, gli affidano la Spada Stellare, la metà di un antico e potente artefatto che in origine era unita a un altro artefatto: la Spada del Potere, che fuse insieme diventano la Stella del Potere, un’arma così potente e distruttiva da essere in grado di distruggere il pianeta. Per questo motivo Jhon Blackstar, insieme ai simpatici Trobbits, la strega Mara e al suo amico muta forma Clone, difendono la Spada Stellare, per impedire che finisca nelle mani del malvagio Overlord, sgominando ogni suo piano di conquista.

Una serie ben animata, con una trama tutto sommato, anche se vista e rivista, ma sempre da considerare una novità vista l’epoca. È  un peccato che nemmeno il rilancio che provarono a fare con il successo della serie di He-man, riuscì a risollevare gli ascolti, ed è un peccato, se devo essere sincero, in quanto come serie animata per certi versi era superiore ad altre produzioni similari, tra cui lo stesso He-Man, di cui molti fan considerano Blackstar il cugino sfortunato.

Alla prossima

By Marco Talparius Lupani

 

 

 

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