Goldrake U arriverà a luglio 2024

Il 4 aprile 1978 è una data che tutti gli appassionati di animazione e fumetto giapponese non possono dimenticare. In quel giorno, infatti, su Rai 2 andò in onda per la prima volta Goldrake, un cartone animato di fantascienza prodotto dalla Toei Animation e diretto da Go Nagai. La serie fu un successo clamoroso in Italia, e contribuì a diffondere la passione per gli anime in tutto il paese.

Il reboot di Grendizer

Dopo più di 40 anni, l’iconico Goldrake è pronto a fare il suo ritorno. Dynamic Planning, la casa di produzione responsabile della serie originale, ha recentemente annunciato che a luglio 2024 verrà rilasciato un reboot intitolato Grendizer U. Lo stesso Go Nagai sarà coinvolto come direttore esecutivo e la serie sarà realizzata utilizzando la tecnologia CGI. Questo nuovo progetto è presentato come un rifacimento della serie classica degli anni Settanta: al momento, non sono stati rivelati i dettagli su quale rete o piattaforma trasmetterà gli episodi, ma i fan possono già iniziare a prepararsi per questo atteso ritorno.

Con il nuovo Goldrake U, i fan potranno rivivere le emozioni della serie originale con una veste più moderna e coinvolgente. L’attesa è alta e l’entusiasmo cresce, mentre ci prepariamo ad accogliere il ritorno del mitico robot che ha segnato l’infanzia di molte generazioni di appassionati di anime e robotica.

Goldrake U | Anteprima ufficiale

Goldrake U sarà diretto da Mitsuo Fukuda, noto per il suo lavoro su Mobile Suit Gundam Seed, Gear Fighter Dendoh e Future GPX Cyber Formula. La serie sarà prodotta dallo studio di animazione GAINA e scritta e supervisionata da Ichiro Okouchi, noto per il suo lavoro su Code Geass: Lelouch of the Rebellion e Mobile Suit Gundam: The Witch From Mercury.

Il character design è affidato a Yoshiyuki Sadamoto, famoso per il suo lavoro su Neon Genesis Evangelion e Wolf Children, mentre la colonna sonora è composta da Kōhei Tanaka, noto per il suo lavoro su One Piece, Sakura Wars e Dirty Pair. Go Nagai, il creatore di Goldrake, sarà il produttore esecutivo del progetto.

Yuriko Tiger, ambasciatrice internazionale

Dynamic Planning ha scelto Yuriko Tiger, una famosa cosplayer italiana, come ambasciatrice di Grendizer U. Con il suo grande successo in Giappone e il legame speciale con la serie animata, Yuriko Tiger interpreterà un personaggio chiave nella storia di Grendizer U, indossando un costume realizzato appositamente per lei. La cosplayer parteciperà a eventi di promozione di Grendizer U sia in Giappone che in Europa, con l’idea di portare il cast della serie in Italia nel 2024. Il coinvolgimento di Yuriko Tiger nella promozione della serie è un segnale del grande successo che Grendizer U riscuoterà in Italia.

L’entusiasmo per il ritorno di Goldrake è palpabile tra gli appassionati di anime. Con un team così talentuoso al timone, Goldrake U promette di essere un successo e non vediamo l’ora di vedere come la storia si svilupperà.

Goldrake dalla A alla U. Origine, viaggio e ritorno della Sentinella nel blu, 1975-2024

“Goldrake dalla A alla U. Origine, viaggio e ritorno della Sentinella nel blu, 1975-2024” di Marco Pellitteri è una vera e propria immersione nella storia, nei significati e nel successo dell’iconico gigante metallico che ha catturato l’immaginazione di una intera generazione di bambini tra gli anni ’70 e ’80 del XX secolo.

Il libro fa parte della nuova collana Digital Loop, promossa da Rai Libri, che si propone di esplorare la trasversalità e l’influenza dei diversi universi media su quello della televisione. Con una scrittura approfondita e coinvolgente, l’autore ci guida attraverso un viaggio che attraversa le varie sfaccettature dell’iconica serie televisiva.

L’arrivo di Goldrake sul piccolo schermo, con la trasmissione di Atlas Ufo Robot su Rai 2 nel 1978, rappresentò una svolta nel panorama televisivo per ragazzi in Italia. I disegni animati giapponesi, ancora poco conosciuti in Occidente, trovarono in Goldrake un vero e proprio ambasciatore, capace di conquistare il cuore di milioni di spettatori con i suoi valori positivi e la sua natura pacifista.

Marco Pellitteri, esperto di animazione giapponese, ci guida attraverso le varie fasi dell’evoluzione di Goldrake, partendo dalle origini fino al suo ritorno con la serie Grendizer U. Attraverso uno sguardo attento e rigoroso, l’autore esplora i vari aspetti mediatici, pedagogici, politici e socioculturali legati alla serie, sottolineando l’importanza della figura di Goldrake come portatore di un messaggio di pace in un contesto segnato dalla guerra. Oltre a analizzare il ruolo della Rai come primo diffusore di Goldrake in Italia, l’autore ci invita a riflettere sull’attualità e la rilevanza di un personaggio che, nonostante sia fatto di tonnellate di metallo, riesce a mostrare un cuore umano e a ispirare valori positivi nei suoi spettatori.

“Goldrake dalla A alla U. Origine, viaggio e ritorno della Sentinella nel blu, 1975-2024” è un libro che va oltre la semplice analisi di una serie televisiva, rappresentando un viaggio emozionante e ricco di spunti di riflessione su come un personaggio possa trasmettere messaggi di speranza e pace in un mondo sempre più complesso e sconosciuto. Un’opera imprescindibile per tutti gli appassionati di animazione e per coloro che vogliono comprendere l’influenza dei media sulla società contemporanea.

Jeeg contro Goldrake: Anime Comic made in Italy approvato da Go Nagai

In un nuovo progetto che sta scuotendo gli appassionati di robot giapponesi in Italia, Jeeg e Goldrake si preparano a vivere un’avventura senza precedenti grazie a  Luca Papeo (Studio Itaca), con il benestare di Dynamic Planning e del sensei Go Nagai!  I personaggi saranno rappresentati in modo fedele allo stile Dynamic Classic, così come li ricordate con affetto dai tempi dell’infanzia.

La trama dell’Anime Comic “Jeeg contro Goldrake” avrà al suo centro praticamente tutti i personaggi principali delle due serie, focalizzandosi in particolare sui più importanti. Un connubio di grafica animata e stile manga caratterizzerà questa nuova avventura, che si inserisce in modo organico e coerente all’interno delle serie TV originali.

L’uscita è prevista per il 2024, con alcune piccole varianti creative per rispettare l’adattamento storico italiano, come ad esempio modifiche nell’altezza dei robot e nei nomi dei personaggi. Continuate a seguirci per ulteriori dettagli su questa epica e imperdibile avventura, che si prospetta come un vero e proprio ritorno agli anni d’oro degli eroi robot giapponesi!

Documentario italiano su Goldrake Atlas Ufo Robot di Mars Mars

Il documentario italiano “Goldrake” proposto da Mars Mars presenta una raccolta di video rari che raccontano l’inizio dell’avventura del mitico Goldrake in Italia. Durante quegli anni, la programmazione pomeridiana del cartone attirava l’attenzione di tutti i bambini. Goldrake, con le sue musiche, doppiatori, storia, colori e personaggi innovativi, è diventato il cartone numero uno, con sigle indimenticabili.

Questo documentario offre anche uno sguardo interessante sulla strumentalizzazione politica e mette in luce il cambiamento dei valori trasmessi nei cartoni animati nel corso del tempo. Ci si interroga sulle influenze dei cartoni sui bambini e su come la società sia cambiata.

DOCUMENTARIO ITALIANO GOLDRAKE ATLAS UFO ROBOT

Il fenomeno dei cartoni animati giapponesi ha portato nuova linfa alla televisione italiana, con Goldrake che ha suscitato emozioni e ricordi indimenticabili per intere generazioni. Romano Malaspina, il doppiatore di Goldrake, resta nel cuore di tanti spettatori per il suo approccio professionale, divertente e simpatico.

La serie di Goldrake, con i suoi personaggi complessi e una trama al di là dei cliché dei classici cartoni animati, ha influenzato il modo di raccontare e la struttura delle storie animate. Goldrake è diventato un mito, un simbolo di un’era in cui i cartoni animati erano capaci di far sognare e di emozionare gli spettatori di ogni età.

Manga e Anime: un fenomeno culturale in continua evoluzione

I fumetti e i cartoni animati giapponesi, noti in Occidente come manga e anime, sono una forma di intrattenimento che ha conquistato milioni di appassionati in tutto il mondo. Ma come è nata e si è evoluta questa forma d’arte? E quali sono i cambiamenti nella percezione e nei consumi dei suoi fruitori? In questo articolo cercheremo di rispondere a queste domande, analizzando il fenomeno dal punto di vista antropologico.

Le origini dei manga e degli anime

I manga e gli anime hanno radici antiche nella cultura giapponese, che ha sempre mostrato una grande attenzione per la narrazione visuale. Già nel periodo Kamakura (1185-1333) venivano realizzati gli emaki, rotoli di pergamena con storie illustrate, che presentavano alcune caratteristiche tipiche del fumetto moderno, come la vignetta, i filatteri e le linee cinetiche. Tra questi, si distinguevano i Chōjū-giga (Caricature di personaggi della fauna selvatica), attribuiti all’abate Toba Sōjō, che rappresentavano scene umoristiche e irriverenti con animali antropomorfi. Il termine manga, che significa “immagini stravaganti”, fu usato per la prima volta alla fine del XVIII secolo da alcuni artisti, tra cui il celebre Hokusai, che pubblicò una serie di libri d’illustrazioni chiamati Hokusai manga. Il termine entrò nell’uso comune solo nel XX secolo, grazie al lavoro di Rakuten Kitazawa, considerato il primo disegnatore di manga moderni.

Gli anime, invece, sono il frutto dell’incontro tra la tradizione giapponese e le influenze occidentali. Il primo film d’animazione giapponese risale al 1917, ma fu solo negli anni ’50 che il medium si sviluppò grazie al pioniere Osamu Tezuka, creatore di Astro Boy, il primo anime televisivo di successo. Tezuka fu anche un prolifico autore di manga, e stabilì una stretta relazione tra i due media, che spesso si influenzavano e si adattavano a vicenda. Tezuka introdusse anche alcune innovazioni stilistiche, come gli occhi grandi e le espressioni esagerate, che divennero distintivi degli anime e dei manga.

L’espansione globale dei manga e degli anime

I manga e gli anime iniziarono a diffondersi al di fuori del Giappone a partire dagli anni ’60, ma fu solo negli anni ’80 e ’90 che il fenomeno divenne globale, grazie alla trasmissione di serie di successo come Goldrake, Candy Candy, Dragon Ball, Sailor Moon, Pokémon e molti altri. Queste serie catturarono l’interesse di un pubblico giovane e variegato, che si appassionò alla ricchezza e alla diversità delle storie, dei personaggi e dei generi proposti dai manga e dagli anime. Inoltre, i manga e gli anime offrivano una visione alternativa e originale della cultura giapponese, che esercitava un fascino esotico e misterioso sugli spettatori occidentali5.

Tuttavia, la diffusione dei manga e degli anime non fu priva di ostacoli e resistenze. In molti paesi, infatti, i manga e gli anime furono oggetto di censure, tagli, modifiche e adattamenti, che ne alteravano spesso il significato e il messaggio originale. Questo era dovuto sia a motivi commerciali, per rendere i prodotti più appetibili al mercato locale, sia a motivi morali, per eliminare o attenuare gli elementi ritenuti violenti, erotici, controversi o inadatti a un pubblico infantile. Inoltre, i manga e gli anime furono spesso visti con sospetto o disprezzo da parte di una parte della critica e dell’opinione pubblica, che li considerava un fenomeno di bassa qualità, superficiale, omogeneo e alienante.

I cambiamenti nella percezione e nei consumi dei manga e degli anime

Negli ultimi vent’anni, però, la situazione è cambiata radicalmente. I manga e gli anime hanno acquisito una maggiore legittimazione e riconoscimento come forma d’arte e di espressione culturale, sia in Giappone che nel resto del mondo. Questo è dovuto a diversi fattori, tra cui:

  • La maturazione e la diversificazione dei manga e degli anime, che hanno saputo affrontare temi e stili sempre più complessi, originali e vari, rivolgendosi a un pubblico più ampio e eterogeneo.
  • Lo sviluppo di Internet e delle nuove tecnologie, che hanno facilitato la diffusione e la fruizione dei manga e degli anime, rendendoli più accessibili, interattivi e personalizzabili.
  • L’emergere di una cultura fan globale, che ha creato una rete di scambio, di partecipazione e di produzione di contenuti tra gli appassionati di manga e anime, che si sono organizzati in comunità, club, forum, blog, siti, eventi, ecc.
  • Il riconoscimento e il sostegno da parte di istituzioni, media, industrie e celebrità, che hanno valorizzato e promosso i manga e gli anime come espressione di creatività, di innovazione e di soft power.

In questo contesto, i fruitori di manga e anime sono diventati sempre più consapevoli, critici e attivi, non limitandosi a consumare passivamente i prodotti, ma cercando di approfondirne la conoscenza, di apprezzarne le sfumature, di confrontarsi con le altre culture, di esprimere la propria opinione, di creare le proprie opere. Inoltre, i fruitori di manga e anime hanno sviluppato una sensibilità e una competenza specifiche, che li rendono capaci di cogliere e interpretare i codici, i simboli, i riferimenti e le convenzioni tipiche di questo medium.

Conclusioni

I manga e gli anime sono una forma d’arte e di cultura in continua evoluzione, che ha saputo conquistare e coinvolgere milioni di persone in tutto il mondo. Il loro successo è dovuto alla loro capacità di raccontare storie avvincenti, emozionanti, divertenti, ma anche profonde, riflessive, provocatorie, che riflettono e interrogano la realtà e la società in cui viviamo. I manga e gli anime sono anche un fenomeno che stimola la curiosità, la creatività, il dialogo e la partecipazione, che favorisce la formazione di una cultura globale, ma al tempo stesso rispettosa delle diversità. I manga e gli anime, insomma, sono un modo di vedere e di vivere il mondo.

Luca Parmitano, uno di noi!

Non tutti nascono con la vocazione di essere astronauti, ma molti coltivano fin da piccoli una passione per l’astronomia e lo spazio. Questo è il caso di Luca Parmitano, il primo astronauta italiano a compiere una passeggiata spaziale e a comandare la Stazione Spaziale Internazionale. La sua avventura nello spazio ha inizio con la fantasia e l’immaginazione, alimentate dalla cultura popolare dei cartoni animati giapponesi degli anni ’70 e ’80.

Luca Parmitano nasce a Paternò, in Sicilia, il 27 settembre 1976 è un Millennial, esattamente come noi: fin da bambino, è affascinato dal mondo dell’astronomia e della scienza. Tra i suoi ricordi d’infanzia, come riportato in una bellissima intervista al Corriere della Sera, ci sono le trasmissioni televisive di Goldrake, Gundam e Galaxy Express 999, che gli fanno sognare di viaggiare tra le stelle e di scoprire nuovi mondi. Questi cartoni animati, che hanno influenzato intere generazioni di appassionati di spazio, sono per lui una fonte di ispirazione e di curiosità.

Tuttavia, quando inizia a frequentare la scuola, si rende conto che la realtà è diversa da quella che immaginava. Le basi lunari, le astronavi e i robot che vedeva in televisione non esistono, e lo spazio è ancora un territorio inesplorato e misterioso. Questo non lo scoraggia, ma al contrario lo spinge a studiare e a informarsi sempre di più su questo argomento. Si appassiona anche alla storia dell’esplorazione spaziale, seguendo le missioni degli astronauti americani e sovietici, e ammirando le imprese di Yuri Gagarin, il primo uomo nello spazio, e di Neil Armstrong, il primo uomo sulla Luna.

Luca Parmitano frequenta il liceo scientifico Galileo Galilei di Catania, dove si distingue per le sue ottime capacità e per il suo interesse per le materie scientifiche. Grazie a una borsa di studio Intercultura, trascorre un anno negli Stati Uniti, dove ha l’opportunità di conoscere una cultura diversa e di migliorare il suo inglese. Al suo ritorno in Italia, decide di intraprendere la carriera militare, iscrivendosi all’Accademia Aeronautica di Pozzuoli. Si laurea in Scienze Politiche all’Università di Napoli e diventa pilota di caccia, specializzandosi in voli supersonici e acrobatici. Nel 2007, entra a far parte del Reparto Sperimentale di Volo, dove si occupa di testare e valutare le prestazioni dei velivoli militari.

Nel 2008, l’Agenzia Spaziale Europea (Esa) lancia una campagna di reclutamento per selezionare i nuovi astronauti europei. Luca Parmitano, che ha sempre sognato di andare nello spazio, decide di candidarsi, anche se inizialmente ha dei dubbi sulla sua idoneità. Si confronta con una collega, che lo incoraggia a provare, dicendogli che se non fa domanda ha il 100% di probabilità di non diventare astronauta, mentre se la fa, almeno avrà avuto un’esperienza. Questa frase lo convince a tentare la sua fortuna, e inizia il lungo e difficile percorso di selezione, che prevede prove fisiche, psicologiche, mediche e tecniche. Dopo un anno di test e colloqui, il 20 maggio 2009, l’Esa annuncia i nomi dei sei nuovi astronauti europei, tra cui quello di Luca Parmitano. È il primo italiano a entrare nel corpo astronauti dell’Esa, e il più giovane di tutto il gruppo.

Luca Parmitano inizia il suo addestramento presso il Centro Europeo degli Astronauti di Colonia, in Germania, dove apprende le basi della vita e del lavoro nello spazio. Successivamente, si trasferisce a Houston, negli Stati Uniti, dove prosegue la sua preparazione presso il Johnson Space Center della Nasa. Qui, si allena con i simulatori, le tute spaziali, le camere a vuoto e le vasche d’acqua, che riproducono le condizioni di microgravità. Inoltre, partecipa a diverse missioni di simulazione in ambienti estremi, come il deserto, il fondo del mare e il Polo Nord, per testare la sua resistenza e la sua capacità di lavorare in team.

Il 28 maggio 2013, Luca Parmitano parte per la sua prima missione spaziale, chiamata Volare, a bordo della navetta russa Sojuz. Raggiunge la Stazione Spaziale Internazionale (Iss), dove trascorre sei mesi, svolgendo esperimenti scientifici, attività di manutenzione e operazioni di aggancio e sgancio dei veicoli spaziali. Il 9 luglio 2013, entra nella storia come il primo italiano a compiere una passeggiata spaziale, durata 6 ore e 7 minuti, durante la quale installa nuovi strumenti e cavi sulla struttura esterna della stazione. Il 16 luglio 2013, effettua una seconda passeggiata spaziale, che però viene interrotta dopo solo un’ora e mezza a causa di un guasto al suo casco, che si riempie di acqua. Luca Parmitano riesce a tornare in sicurezza all’interno della stazione, grazie al suo sangue freddo e al supporto del suo collega Chris Cassidy. Questo incidente, che avrebbe potuto avere conseguenze fatali, è stato il più grave mai verificatosi durante una passeggiata spaziale.

Luca Parmitano torna sulla Terra il 10 novembre 2013, dopo aver completato con successo la sua missione. Nonostante il pericolo corso, non perde la sua passione per lo spazio, e si rimette subito in gioco per prepararsi alla sua seconda missione, chiamata Beyond, che parte il 20 luglio 2019. Durante questa missione, Luca Parmitano ha l’onore di diventare il primo italiano e il terzo europeo a comandare la Stazione Spaziale Internazionale, durante l’Expedition 61. Inoltre, effettua altre quattro passeggiate spaziali, in cui collabora con l’astronauta americano Andrew Morgan per riparare il telescopio spaziale Alfa Magnetic Spectrometer, che studia la materia oscura e l’antimateria. Queste passeggiate spaziali sono state tra le più complesse e difficili mai realizzate, e hanno richiesto una grande abilità e precisione da parte degli astronauti.

Luca Parmitano torna sulla Terra il 6 febbraio 2020, dopo aver trascorso altri sei mesi nello spazio. In totale, ha accumulato 367 giorni, 18 ore e 29 minuti di permanenza nello spazio, diventando l’astronauta europeo con il maggior tempo di volo. Ha anche stabilito il record di 33 ore e 9 minuti di passeggiate spaziali, diventando l’astronauta europeo con il maggior numero di uscite extraveicolari.

Oggi, Luca Parmitano vive a Houston con la sua famiglia, composta dalla moglie e dalle due figlie. La sua giornata tipo inizia come quella di molti altri genitori: portare le figlie a scuola e poi andare al lavoro. Ma il suo lavoro non è quello comune, è quello di astronauta. Luca Parmitano continua a svolgere il suo ruolo di istruttore, supervisore e consulente per le missioni spaziali, sia per l’Esa che per la Nasa. Inoltre, si dedica al suo hobby preferito: lo sport. Luca Parmitano è un atleta di alto livello, che pratica diverse discipline, tra cui il triathlon, il ciclismo, la corsa e il nuoto.

Luca Parmitano non si ferma qui, ma guarda al futuro con entusiasmo e ambizione.

Il suo sogno è di tornare nello spazio, magari per una missione sulla Luna o su Marte. La sua passione per l’astronomia e lo spazio è ancora viva e forte, e lo spinge a continuare a studiare e a imparare. Luca Parmitano è anche un divulgatore scientifico, che cerca di trasmettere il suo amore per la scienza e la conoscenza a un pubblico sempre più ampio e variegato. Attraverso i suoi libri, le sue conferenze, i suoi podcast e i suoi social media, Luca Parmitano racconta le sue esperienze nello spazio, le sfide e le emozioni che ha vissuto, e le scoperte e le innovazioni che ha contribuito a realizzare. Luca Parmitano è un esempio di come la passione e il sogno possano diventare realtà se si ha la determinazione e la volontà di perseguirli. La sua storia ispira molti giovani a credere nei propri sogni e a mettere tutto l’impegno nel realizzarli. Luca Parmitano è un astronauta, ma anche un uomo, un padre, uno sportivo, uno scrittore, un musicista, un dj, un avventuriero, un esploratore, un sognatore. Luca Parmitano è un italiano nello spazio.

Ufo Robot Goldrake – Il banchetto dei lupi

Microids presenta con entusiasmo il lancio del videogioco UFO Robot Goldrake – Il banchetto dei lupi, offrendo ai giocatori l’opportunità di immergersi in una nuova dimensione popolata dalle iconiche creature di Vega come Dam Dam e Gorgon, che prendono vita come mai prima d’ora. Con un universo ricco e variegato, ogni dettaglio è stato progettato per offrire un’esperienza coinvolgente e indimenticabile.

Padroneggia il TFO di Alcor, scopri la potenza del Disco Spaziale e goditi il dinamismo del pugno rotante in questo emozionante viaggio epico. L’obiettivo è stupire il giocatore ed evocare ricordi indimenticabili, promettendo ore di avventure ed esplorazioni.

Basato sull’iconico anime tratto dal manga Ufo Robot Goldrake di Go Nagai, questo gioco d’azione permette ai nostalgici di vestire i panni di Actarus e del suo imponente robot per vivere avventure epiche. È un’occasione unica per immergersi in un universo iconico della cultura pop, ricco di coraggio, tradimenti e battaglie sensazionali. La serie animata cult è stata una delle prime ad importare con successo l’animazione giapponese alla fine degli anni ’70, e tutti ricordiamo le iconiche battaglie e le armi di Goldrake utilizzate per sconfiggere le forze di Re Vega.

Ufo Robot Goldrake – Il banchetto dei lupi segue il primo arco narrativo della serie animata, permettendo ai giocatori di rivisitare i momenti più iconici di questa epica avventura. I fan saranno entusiasti di sapere che il gioco include i memorabili temi musicali dell’anime, ora riorchestrati per un’esperienza ancora più coinvolgente. La colonna sonora ha giocato un ruolo fondamentale nel successo dell’anime e ora i giocatori potranno apprezzarla in modo interattivo.

Ufo Robot Goldrake: Il Banchetto dei Lupi, un videogioco che delude le aspettative degli appassionati dei giochi da completare. Se ci si lancia in questa esperienza, è probabile che si rimanga delusi. Tuttavia, Microids ha realizzato un gioco che funge da omaggio a un grande autore e a uno dei suoi robot più amati. Si tratta di un pezzo da collezione da inserire tra le action figure di Mazinga Z e la collezione di albi dedicati a Getter Robot. Il titolo non si discosta molto da altre operazioni giapponesi degli anni ‘90, come il divertente Time Bokan su PlayStation. Nonostante non sia un capolavoro, ricorda le risate che si potevano avere con Yattaman. Il gioco brilla grazie a un doppiaggio di alta qualità e alla fedeltà agli elementi originali della serie. Il nostro test di Goldrake: Il Banchetto dei Lupi è stato effettuato su PlayStation 5, dove il frame rate non è dei più stabili. Tuttavia, è acquistabile su praticamente tutte le piattaforme in commercio.

YouTube video player

 

Le edition

UFO Robot Goldrake – Il banchetto dei lupi è disponibile da oggi solo in digitale per PlayStation 5, Xbox Series X|S e PC. Le versioni fisiche per PlayStation 5, PlayStation 4 e Xbox Series X|S saranno disponibili il 30 novembre 2023, mentre le versioni digitali per PlayStation 4 e Xbox One a breve. La versione per Nintendo Switch sarà invece disponibile nel 2024. Per offrire un’esperienza meravigliosa ai fan, sono disponibili anche una Collector’s e una Deluxe Edition di UFO Robot Goldrake – Il banchetto dei lupi.

La Deluxe Edition include:
  • Il gioco
  • Una card lenticolare
  • Una steelbook® esclusiva
  • Un portachiavi
  • Un poster

La Collector’s Edition include:
  • Box da collezione
  • Una statua esclusiva di Goldrake
  • Bonus digitali
  • Il gioco
  • Una card lenticolare
  • Una steelbook® esclusiva
  • Un portachiavi
  • Set di 3 spille
  • 4 litografie
  • Un biglietto d’oro
  • Un Artbook esclusivo
  • Un Poster

Goldrake: la statua più grande del mondo, un’attrazione per tutti

In Arabia Saudita, nella capitale Riyadh, è stata inaugurata una statua di Goldrake, l’eroe robotico di Gō Nagai. La statua, alta 33,7 metri, è stata realizzata in metallo ed è la più grande del mondo dedicata a un personaggio di fantasia.

L’opera è stata realizzata da Manga Productions, una società di produzione di anime con sede in Arabia Saudita, in collaborazione con lo studio Dynamic Productions di Gō Nagai. La statua è stata collocata all’interno del Boulevard World, un’area dedicata all’intrattenimento e allo shopping che fa parte del Riyadh Season, il festival annuale di intrattenimento e sport dell’Arabia Saudita.

La statua di Goldrake è un’attrazione per tutti, sia per i fan dell’anime che per i turisti. L’opera è stata realizzata con grande cura e dettaglio, e rende omaggio a un personaggio che ha segnato la storia della cultura pop.

Il CEO di Manga Productions, Essam Bukhary, ha commentato:

“Goldrake è un’icona globale che ha un significato speciale per le persone di tutto il mondo. Siamo orgogliosi di aver collaborato con lo studio di Gō Nagai per realizzare questa statua, che è un’attrazione senza precedenti per tutti i fan”.

Quali sono le dimensioni dei Robottoni giapponesi?

Le serie animata sui Robotttoni giapponesi spesso presentano un rapporto dimensionale tra i robot che, anche se con alcune eccezioni, rispetta un certo realismo tecnologico. Tuttavia, ci sono alcune serie dove l’aspetto scenico prevale sulla coerenza fisica. Vari siti tematici hanno raccolto informazioni sulle dimensioni dei robot, ma spesso sono contraddittorie. Si può fare comunque un sunto delle dimensioni dei robot più famosi e significativi di ogni categoria.

I robot classici di Go Nagai variano molto nelle dimensioni, Jeeg è il più piccolo con solo 11 metri, mentre Gloyzer X, il meno noto, raggiunge i 100 metri di altezza. Tuttavia, le dimensioni dei robot nagaiani possono variare spesso a seconda del contesto. I robot degli anni ’70 si assestano su dimensioni decisamente imponenti. Daitarn 3 con i suoi 120 metri e Danguard con i suoi 210 metri sono i più grandi.

Il primo Gundam degli anni ’80 (un filone “real robot”) si accontenta di “soli” 18 metri di altezza, per questioni di realismo tecnologico. Il Gundam più grande pilotato da Amuro Ray è il RX-93 ν Gundam di 23 metri. Altri robot degli anni ’80 come Arbegas, Gotrinitron/Goshogun, Golion/Voltron, God Sigma, Baldios e Ideon variano dalle dimensioni di 40 metri a 105 metri. Nella seconda metà degli anni ’80, le produzioni robotiche si riducono ma Gunbuster impressiona con i suoi 230 metri. Evangelion degli anni ’90, tuttavia, varia notevolmente nelle dimensioni, dal 40 metri ai 220 metri.

In termini di estremi di scala, è difficile individuare un valore minimo per i robot più piccoli, ma il robot Astroganga potrebbe avere un’altezza di 8 metri. Tuttavia, il robot Zearth di Bokurano raggiunge i 500 metri di altezza e SD-F1 di Macross arriva a 1300 metri quando si commuta in robot. Getter Emperor, poi, può arrivare a una larghezza di 120.000 anni luce, ma Gurren Lagann è il vincitore assoluto, raggiungendo un’innominabile altezza di 32 zeri, nonostante misuri solo una quindicina di metri in forma base.

45 anni di Goldrake in Italia

Ricorrono i quarantacinque anni dalla prima trasmissione Rai di Goldrake: un appuntamento importante per tutti gli appassionati di animazione giapponese. Ripercorriamo quel momento, i temi e il significato che questo appuntamento ha per gli spettatori di ieri e di oggi. Ogni passione che si rispetti ha il suo punto d’origine, il momento dal quale si può dire tranquillamente che “tutto è iniziato”. A volte è perduto nella memoria, nebuloso e difficile da rintracciare, in altri casi invece è lì, pronto soltanto a essere festeggiato in occasione di importanti ricorrenze.

Per i fans italiani di animazione giapponese quel momento è stato il 4 aprile 1978, quando il Secondo Canale Rai trasmise, alle ore 18.45, la prima puntata di Ufo Robot Goldrake (al tempo Atlas Ufo Robot). Non era il primo anime che si vedesse in Italia, sia chiaro, ma è stato il primo a rivendicare il suo essere altra cosa rispetto a quanto si vedeva solitamente sullo schermo, distante per questo sia da Vicky il vichingo che da Heidi, che avevano un design più morbido e si rifacevano a iconografie occidentali.

E, come la storia ormai ci insegna, non è stato certamente l’ultimo, avendo anzi dato il via a una vera e propria “invasione” di prodotti animati che hanno cambiato il modo di fruire la televisione e il cartoon stesso. Un’invasione che ha avuto l’effetto di una vera e propria valanga, destinata in pochi anni a cambiare definitivamente il volto della nostra televisione.

Sarà anche il fatto che Ufo Robot Goldrake faceva appello a un genere per sua natura “alieno” come la fantascienza (che nello stesso periodo invadeva le sale: l’uscita italiana di Guerre stellari è di soli sei mesi precedente), ma quella trasmissione segnò un cambiamento che oggi si può tranquillamente definire “epocale”, che supera i meriti della serie stessa (comunque presenti) e che per questo è giusto ricordare.

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