Jeeg contro Goldrake: Anime Comic made in Italy approvato da Go Nagai

In un nuovo progetto che sta scuotendo gli appassionati di robot giapponesi in Italia, Jeeg e Goldrake si preparano a vivere un’avventura senza precedenti grazie a  Luca Papeo (Studio Itaca), con il benestare di Dynamic Planning e del sensei Go Nagai!  I personaggi saranno rappresentati in modo fedele allo stile Dynamic Classic, così come li ricordate con affetto dai tempi dell’infanzia.

La trama dell’Anime Comic “Jeeg contro Goldrake” avrà al suo centro praticamente tutti i personaggi principali delle due serie, focalizzandosi in particolare sui più importanti. Un connubio di grafica animata e stile manga caratterizzerà questa nuova avventura, che si inserisce in modo organico e coerente all’interno delle serie TV originali.

L’uscita è prevista per il 2024, con alcune piccole varianti creative per rispettare l’adattamento storico italiano, come ad esempio modifiche nell’altezza dei robot e nei nomi dei personaggi. Continuate a seguirci per ulteriori dettagli su questa epica e imperdibile avventura, che si prospetta come un vero e proprio ritorno agli anni d’oro degli eroi robot giapponesi!

Quali sono le dimensioni dei Robottoni giapponesi?

Le serie animata sui Robotttoni giapponesi spesso presentano un rapporto dimensionale tra i robot che, anche se con alcune eccezioni, rispetta un certo realismo tecnologico. Tuttavia, ci sono alcune serie dove l’aspetto scenico prevale sulla coerenza fisica. Vari siti tematici hanno raccolto informazioni sulle dimensioni dei robot, ma spesso sono contraddittorie. Si può fare comunque un sunto delle dimensioni dei robot più famosi e significativi di ogni categoria.

I robot classici di Go Nagai variano molto nelle dimensioni, Jeeg è il più piccolo con solo 11 metri, mentre Gloyzer X, il meno noto, raggiunge i 100 metri di altezza. Tuttavia, le dimensioni dei robot nagaiani possono variare spesso a seconda del contesto. I robot degli anni ’70 si assestano su dimensioni decisamente imponenti. Daitarn 3 con i suoi 120 metri e Danguard con i suoi 210 metri sono i più grandi.

Il primo Gundam degli anni ’80 (un filone “real robot”) si accontenta di “soli” 18 metri di altezza, per questioni di realismo tecnologico. Il Gundam più grande pilotato da Amuro Ray è il RX-93 ν Gundam di 23 metri. Altri robot degli anni ’80 come Arbegas, Gotrinitron/Goshogun, Golion/Voltron, God Sigma, Baldios e Ideon variano dalle dimensioni di 40 metri a 105 metri. Nella seconda metà degli anni ’80, le produzioni robotiche si riducono ma Gunbuster impressiona con i suoi 230 metri. Evangelion degli anni ’90, tuttavia, varia notevolmente nelle dimensioni, dal 40 metri ai 220 metri.

In termini di estremi di scala, è difficile individuare un valore minimo per i robot più piccoli, ma il robot Astroganga potrebbe avere un’altezza di 8 metri. Tuttavia, il robot Zearth di Bokurano raggiunge i 500 metri di altezza e SD-F1 di Macross arriva a 1300 metri quando si commuta in robot. Getter Emperor, poi, può arrivare a una larghezza di 120.000 anni luce, ma Gurren Lagann è il vincitore assoluto, raggiungendo un’innominabile altezza di 32 zeri, nonostante misuri solo una quindicina di metri in forma base.

Manga Heroes. Gli eroi e i miti alle pendici del Vulcano

Giovedì 21 aprile presso la sala conferenze del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, sarà presentata alla stampa la mostra “Manga Heroes. Gli eroi e i miti alle pendici del Vulcano“, che sarà visitabile nella sala del Plastico di Pompei del MANN sino al 19 settembre 2022. L’evento è inserito nel programma del Comicon 2022 (Mostra d’Oltremare, 22-25 aprile), che ritorna in presenza dopo due anni di blocco forzato dovuto alla pandemia da Coronavirus.
 
 
J-Pop è l’etichetta dedicata al manga di Edizioni BD. Visiona è la società che da oltre 20 anni organizza il Comicon di Napoli e altre grandi mostre e manifestazioni. Insieme hanno unito le forze per realizzare Manga Heroes. Gli eroi e i miti alle pendici del vulcano, grazie al supporto del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, che da tempo ha aperto la propria programmazione culturale alla creatività e partecipazione di soggetti che non operano in ambiti puramente legati all’archeologia. 
 
Grazie alla curatela di Jacopo C. Buranelli e la consulenza scientifica di Fabrizio Modina, Manga Heroes vede in mostra le collezioni private di diversi collezionisti italiani famosi in tutto il mondo e offre una selezione di opere, ricreando un collegamento tra Vesuvio, il vulcano per antonomasia nell’immaginario del nostro paese, e monte Fuji, il monte di fuoco, anch’esso icona di una cultura, quella giapponese, che ha da sempre ispirato e affascinato grandi artisti. Proprio ai piedi del Fuji, talvolta al suo interno, talvolta nel suo stesso cratere, si incontrano gli eroi della cultura pop giapponese, i protagonisti di manga e anime che dagli anni ‘80 fino al grande successo contemporaneo, hanno conquistato i cuori di appassionati lettori da tutto il mondo.
 
Caschi in 3d che ricordano gli elmi della Magna Grecia; mitologiche armature, pezzi da collezione rari ed esclusivi ad unire i fili di una rete di connessioni, ispirazioni, suggestioni in grado di far vivere al visitatore una vera immersione nella cultura globale universale: quella dell’eroe, della sua sfida nei confronti della natura, del destino, della storia. Super Robots come Goldrake, Mazinga, Jeeg, Voltron esposti come giganti di una mitologia che fonde l’immaginario nipponico con quello mediterraneo. Mostri alieni che ricordano Scilla e Cariddi e armature forgiate nel fuoco come quelle di Efesto. Mostri e mostriciattoli di un bestiario senza tempo, come i Pokémon leggendari dei quali taluni ricordano (anche nello stile) le divinità della natura tipiche della mitologia romana fino ad arrivare a Tokyo Revengers, manga di enorme successo contemporaneo, che attraverso i suoi disegni sembra rievocare le parole di Senofonte nell’Anabasi: 
 
“Dato che siamo giunti al momento decisivo […] dobbiamo essere valorosi noi stessi e incitare al valore gli altri. (III, 1, 43-44; 2002)”.

Intervista @ kATZONI aNIMATI

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Quante volte abbiamo canticchiato le sigle dei cartoni
, da soli o in compagnia, quante volte abbiamo voluto ritornare bambini dopo l’ascolto di una sigla? Per tutti voi che volete rivivere i mitici cartoni degli anni 70-80 completamente rivisitati in chiave ballabile, dal pop al metal, dallo ska al rock, dal liscio al reggae. I kATZONI aNIMATI ovvero la Rock Cartoon Band della quale non farete più a meno dopo un loro live! Questa una loro intervista in esclusiva:

– Ciao Spugna per gli amici che non ti conosco presentati brevemente

Ciao a tutti voi e grazie innanzitutto per l’intervista che ci avete concesso, appena pubblicata prometto che ritroverete la vostra auto e cesserà l’occupazione di casa vostra da parte dei miei soci.I K.A. sono una band che tra poco festeggerà 8 anni di attività e durante questi anni abbiamo sempre cercato di regalare un po’ di allegria e risate a tutti i fans che ci seguono.Il progetto è nato con l’idea di far tornare tutti bambini per un padio di ore durante lo show e direi che ci siamo riusciti!Nella nostra piccola ma intensa carriera abbiamo avuto modo di rivisitare le canzoni che ci tenevano compagnia quando non avevamo la pleistecion, l’aifon, e feibuc in chiave più rock e ska e ora, con la nuova formazione, anche in chiave più metal perchè alla fine.. siamo tamarri dentro!

– Ci  puoi parlare delle grandi novità che riguardano i katzoni animati ed in particolare del   nuovo show

Dopo vari cambi di formazione a luglio scorso è entrato nella band Nazareno “U Curtu” Maiolo che ha portato un tiro rock/punk più accentuato, abbiamo sostituito il nostro batteriolo storico Paolo perchè si è trasferito al caldo (beato lui) e abbiamo preso Andrea “Bellicapelli” Covertino, un ragazzino piccolo e brutto di 22 anni che ha il click nel sangue e pochi neuroni nel cervello: il batterista giusto per noi! Si è poi aggiunto Fabio “Capitan Pera” Viola al basso da qualche mese e un mese fa abbiamo deciso di inserire anche un chitarrista/cantante/pulitore di vetri ai semafori Daniele “Penelope” Presta. Arrivati a questo punto ho deciso di appendere al chiodo per qualche tempo indefinito la chitarra per passare solamente alla voce: uno show a due voci è una svolta per la band. Riprendo in mano la chitarra in qualche brano e in qualche brano suono la batteria, se volete poi posso anche farvi la spesa a fine concerto non ci sono problemi!! Con il nuovo show l’impatto sonoro, le gag, le interazioni con il pubblico (grazie anche ad Antonella Lamù che segue il merchandise e balla con noi sul palco) e le risate sul palco, che per noi son fondamentali, ad un livello che onestamente, per quanto pignolo io sia, non pensavo si potesse. Dopo oltre 250 live riusciamo ancora a ridere fino a rimanere senza fiato e questo è molto importante perchè vuol dire che siamo katzoni dentro!

Ci puoi anticipare alcune date della vostra lunga  tournée 2015

Stiamo cercando di chiudere un po’ di date estive, l’anno scorso nel mese di luglio ne abbiamo fatte parecchie e ci sono i presupposti per quest’anno . Saremo fermi un mesetto circa forse anche qualche giorno in più per sistemare al meglio lo show ma.. se su facebook e sito ufficiale troverete tutti gli aggiornamenti. Ci sposteremo in giro per il nord Italia se tutto andrà come deve! Intanto il 29 maggio festeggeremo al Gambrinus di Avigliana (to) il nostro compleanno: un doppio live con l’altra nostra band “Spugna e gli improbabili” dove alla batteria abbiamo i due loschi individui K.A. al basso l’ex bassaio dei Katzoni Johnny Bros e alla voce il sottoscritto. Ci saranno ospiti sul palco e tante sorprese.

– Dimmi dove possiamo guardare qualcosa in anteprima sul web 

Abbiamo il sito ufficiale www.katzonianimati.it e poi ovviamente www.facebook.it/katzonianimati

Vi consiglio di visitare anche il sito dell’altra band www.spugnaegliimprobabili.it

Per concludere ti saluto e ti chiedo dei tuoi progetti futuri e di quelli dei katzoni animati

Con la band degli Improbabili stiamo registrando il primo cd e sono immerso nel mixaggio spesso e volentieri  visto che lo facciamo nel mio studiolo. Con i K.A. credo che registreremo un po’ di live qua e la e faremo un bel katz-cd con la nuova versione Katzoni live e in studio con un po’ di chicche per intenditori: i katz-fans sono molto esigenti e vogliamo sorprenderli!

Grazie ancora a tutti voi e grazie ancora per averci prestato l’auto e l’appartamento prima di questa intervista!

Jeeg Robot d’acciaio (Koutetsu Jeeg)

Jeeg comincia con uno scavo archeologico in cui il Professor Shiba scopre una campana di bronzo con delle incisioni geroglifiche  particolari. Decifrandole scopre che il remoto popolo di Aniwa, dormiente da secoli nel sottosuolo, si risveglierà molto presto con lo scopo di tornare a dominare il pianeta. Solo i poteri della campana possono fermare gli Aniwa e il Professor Shiba per nasconderlo la impianta nel petto del suo piccolo figlio Hiroshi. 25 anni dopo, durante una gara automobilistica Hiroshi viene sbalzato fuori dalla sua vettura e investito dalle altre auto. Inspiegabilmente non riporta danni considerevoli. Intanto i mostri Aniwa si risvegliano, comandati dalla Regina Himica.  Hikima, uno dei sudditi della regina, blocca il  Professor Shiba  cercando il segreto della campana di bronzo. Non disposto a rivelare dove si trova  i guerrieri Aniwa lo lasciano morente dopo averlo fatto precipitare per un dirupo. Il padre di Hiroshi viene  soccorso da Miwa, la sua giovane assistente, e dopo esser stato portato al suo laboratorio riesce a consegnare a suo figlio un pacco contenente: un paio di guanti, un ciondolo con la testa di un robot ed un messaggio magnetico.

Alla Base Antiatomica il Professor Dairi, amico e aiutante del Professor Shiba utilizza il messaggio magnetico inserendolo nel computer centrale. Da qui prende vita la coscienza del Professor Shiba e viene svelato il mistero dell’invulnerabilità di Hiroshi e di come si possa trasformare in Jeeg usando i guanti. Il ciondolo verrà usato per comunicare col padre.

La storia continua con un’infinità di combattimenti fino alla totale distruzione dei mostri Aniwa da parte di Jeeg con la sua irruzione nella loro base nel sottosuolo. E’ simpatico ricordare che fra gli amici di Jeeg fa la sua comparsa il Mechadon  pilotato da Don, una sorta di rivale di Hiroshi nelle corse automobilistiche.

E’ interessante ricordare che verso la metà della serie cambiano i nemici e la regina Himika viene uccisa dall’Imperatore delle tenebre che la sostituisce al comando delle truppe Aniwa e anche Mimashi (uno dei sudditi di Himika) viene rimpiazzato dal generale Flora. Nuovi mostri delle profondità daranno altro filo da torcere a Jeeg.

Nell’ultima battaglia Hiroshi distruggerà i guanti che gli permettono la trasformazione e non è più in grado di trasformarsi, ma ormai la Terra si avvia verso la pace.

Sono infiniti gli spunti sociologici presenti in questa serie, si va dal conflitto generazionale fra il Professor Shiba ormai ridotto a un fantasma elettronico e suo figlio trasformato in una specie di cyborg fino al terrore della popolazione giapponese per le possibili radiazioni atomiche sprigionate dalla base di Jeeg riconducibili al terrore atomico del dopoguerra.

Jeeg non è propriamente un robot nel senso che non ha un centro di comando come Mazinga o Goldrake. E’ Hiroshi stesso  a trasformarsi nella testa di Jeeg unendo i pugni da cui si sprigiona una sorta di energia magnetica, ed è proprio il magnetismo a tenere unito Jeeg la cui testa/Hiroshi si aggancia alle altre componenti modulari del corpo che vengono lanciate dal Big Shooter, una specie di navetta spaziale pilotata da Miwa. Un’altra caratteristica di Jeeg che lo differenzia dagli altri robot di Go Nagai è la dimensione, Jeeg è alto  10 metri e pesa 25 tonnellate.

La natura modulare di Jeeg tuttavia lo rende molto versatile (più di Mazinga, Goldrake,Mazinga Z….), infatti un danno a qualunque componente può essere risolto semplicemente sostituendo lo stesso anche durante il combattimento; inoltre lo rende in grado di modificare i componenti in modo da poter volare, andare sott’acqua o sotto terra senza dover fare modifiche strutturali al robot (come fu per Mazinga Z col progetto del Jet Scrander). 

Le armi di Jeeg proprio per la sua natura modulare sono moltissime ecco di seguito un breve elenco:

  • Raggi Gamma: Sparati dagli occhi, usati raramente.
  • Maglio perforante: Il pugno si stacca all’altezza dell’avambraccio  ed è in grado di tornare ad agganciarsi ad esso. Agisce come un missile.
  • Doppio maglio perforante: I pugni uniti si staccano all’altezza del polso e staccandosi volano contro il nemico.
  • Boomerang elettronico: Le mani a posizionate formando una V unita per le dita volano contro il nemico.
  • Raggio Protonico: Un raggio molto potente di protoni viene sparato da un’ emettitore posto all’altezza del centro vita del robot.
  • Super Neutroni: Ai lati dell’emettitore del raggio protonico fuoriescono dei raggi magnetici in grado di attirare il nemico a Jeeg che dopo lo stringe in una morsa micidiale.
  • Raggi Delta: Quattro raggi fuoriescono dai buchi nel petto per imprigionare i nemici.
  • Missili Perforanti: Una delle armi più usate. Sono dei missili che si agganciano all’altezza dell’avambraccio e rendono Jeeg in grado di volare e di perforare il sottosuolo. Vengono anche lanciati contro il nemico come armi.
  • Missili Superperforanti:Evoluzione dei missili perforanti, sono una nuova serie di componenti di Jeeg che aumentano le sue capacità di andare nel sottosuolo.
  • Bazooka spaziale: Sostituisce un braccio di Jeeg all’altezza della spalla ed è un vero e proprio bazooka.
  • Scudi Spaziali: Sono degli scudi che si agganciano agli avambracci di Jeeg e sono dotati di lame rotante sul bordo. Possono essere usati per difesa e/o lanciati contro il nemico.
  • Astrocomponenti: Sono componenti che rendono Jeeg capace di volare trasformandolo in una sorta di navicella spaziale dotata di armi aggiuntive.
  • Componenti subacquei: Trasformano Jeeg in una specie di sottomarino anche esso dotato di armi aggiuntive subacquee.
  • Modulo H305(Antares): Trasformano Jeeg in un centauro dotandolo anche di una lancia aggiuntiva.

Il 10 Dicembre 2003 la “Dvd Storm” ha messo in commercio il Dvd di Jeeg con dal titolo “Jeeg Contro i mostri di roccia“. E’ un lungometraggio d’animazione prodotto in Italia nel 1979 (dalla durata di 80 minuti circa), ottenuto dal montaggio dei migliori episodi tv. Detto così potrebbe sembrare un insulso collage di pezzi della serie; invece si è creata una trama ben delineata e gradevole che ripercorre le tappe principali dell’anime giapponese. Il video è stato interamente ripulito dalle graffiature (esclusa la sigla iniziale che sembra risentire un po’ il passare del tempo). L’audio secondo me è grandioso, ottenuto rimasterizzando l’originale mono 2.0 in un dolby digital 5.1. Ultima chicca per i fan sono i contenuti extra che per la durata di circa un’ora tengono compagnia con interviste ai doppiatori raccontando tante piccole curiosità. Una piccola nota sul film è che mancano due personaggi della serie: Flora e L’imperatore delle tenebre; infatti il finale del film si discosta leggermente dal finale della serie e del manga.

Ad Aprile 2002 la Dynamic Italia ha regalato a tutti i fans degli anime (animazioni giapponesi) degli anni ’70 un mito: il manga di Jeeg robot d’acciaio. Sono un totale di 2 volumi e ripercorrono le gesta del mitico eroe che tutte le persone dai 25 anni in su ricordano perfettamente. In verità la storia differisce leggermente dalla serie animata perché fu creata prima degli episodi televisivi. Ad esempio Hiroshi è un androide (o un robot) che per trasformarsi ha bisogno di caricarsi di energia magnetica; la base antiatomica è comandata dal padre di Hiroshi piuttosto che dal professore che vediamo negli episodi animati; non compaiono personaggi come Don e il Mecadon… In sostanza comunque la trama rimane invariata. Peccato solo che le armi di Jeeg e alcuni nomi dei luoghi non siano stati tradotti e li hanno lasciati trascritti in inglese; anche il metodo di lettura è stato ribaltato (si leggono le pagine da sinistra a destra come nei paesi occidentali e non come in Giappone da destra verso sinistra). Rimane il fatto che per tutti gli amanti del genere e per i fans della serie animata rimane un gran bell’oggetto da collezionare. Chissà se mai la Dynamic ci regalerà un giorno anche gli episodi televisivi su Dvd o Vhs. Intanto posso anche segnalarvi che della stessa casa editrice sono usciti i volumi di: Mazingsaga, Jetter Robot saga e Jetter Robot G saga; tutte opere dello stesso autore (Go Nagai).

 

tratto da MG – Web – digilander.libero.it/snoopy75dgl

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