Lucca Collezionando conquista il pubblico: si chiude un’edizione senza precedenti per il festival vintage-pop

Per due giorni il Polo Fiere di Lucca si è animato di tutte le sfumature della cultura vintage-pop: si chiude oggi la settima edizione di Lucca Collezionando, il festival dedicato al fumetto, al gioco da collezione e alle forme di intrattenimento “analogico” e vintage nelle loro declinazioni più slow. Una manifestazione unica nel suo genere, nata per chi vuole vivere le proprie passioni assaporandone ogni momento o scoprirne di nuove. Famiglie, appassionati di ogni età, giovani lettori e giocatori, intenditori di tavole originali e di carte da collezione si sono trasformati in una gioiosa comunità.

L’edizione 2024 del festival è stata la più ricca in assoluto: 154 espositori tra i quali 9 specializzati nel mondo delle tavole originali, 20 diverse realtà editoriali, 44 fumetterie, 8 stand dedicati a collezionabili e vintage toys. E ancora oltre 60 artiste e artisti e più di 500 metri quadri dedicati al mondo del gioco, 7 mostre e omaggi artistici. Inoltre, decine di incontri, gli appuntamenti al PalaDedicando (13 ospiti con stampe d’autore) e agli stand con firmacopie e sketch. Da evidenziare la presenza degli ospiti internazionali Svetlin Velinov (tra i più prolifici illustratori di Magic – The Gathering) e l’artista giapponese Yoshiyasu Tamura (autore del manga Fudegami pubblicato da Shueisha e di Devil’s Relics di Glénat, presente a Lucca Collezionando in collaborazione con la Lucca Manga School), che ha donato una sua opera all’Area Performance.

Il festival ha permesso al pubblico di scoprire anche il mondo delle autoproduzioni e del fumetto indipendente grazie al nuovo spazio Self Area, ideale proseguimento di una delle sezioni più amate di Lucca Comics & Games, con gli stand dei collettivi Mammaiuto e Amianto Comics e della Libreria Inuit di Bologna. Quest’ultima ha portato una selezione rappresentativa del mondo dell’autoproduzione che ha incluso Bomans, Studio Rebigo, Studio Pilar, LokZine, MalEdizioni, Renape, Incubo alla Balena, Attaccapanni Press, Sputnik, Blekboard, Bauci Press oltre a realtà di microeditoria internazionale (Nobrow Press, Fremok, Flying Eye Books, Peow Studio, Kush Komics). ù

Un ambiente pensato per vivere il divertimento ad un ritmo rilassato, progettato per consentire di godere appieno di ogni istante, avere occasione di chiacchierare informalmente con gli autori fino, visitare le esibizioni e sostare nelle zone relax. Una fiera che funge da ideale ponte tra passato e futuro, unendo persone di diverse generazioni attraverso l’emozione di scoprire un oggetto raro o desiderato da tempo, di trovare ‘nuove’ storie tutte da scoprire e di provare giochi che diventano un collante per tutta la famiglia.

Una formula particolarmente apprezzata anche dagli ospiti presenti, come Guido Silvestri in arte Silver che dichiara:

«Lucca Collezionando è stata una bellissima esperienza: ringrazio l’organizzazione per avermi accolto con tanto affetto e attenzione e ringrazio soprattutto il pubblico per l’amore che da 50 anni riserva a Lupo Alberto».

Oltre agli appuntamenti dedicati al lupo più noto del fumetto italiano, al centro dell’area espositiva è stata allestita un’installazione per raccontare il percorso grafico e storico Silver. Le iniziative sono state realizzate in collaborazione con FMAV – Fondazione Modena Arti Visive, che fino al 25 agosto ospita l’unica, grande mostra celebrativa dei 50 anni del Lupo (col biglietto di Collezionando ingresso ridotto a Modena).

L’illustratrice e autrice satirica e umoristica Marilena Nardi, ha dichiarato:

«La mostra qui allestita “Disegni assordanti” ha saputo mettere in luce gli aspetti che a me stanno a cuore di questo lavoro, e ho avuto un bel riscontro da chi l’ha visitata, soprattutto le donne, commosse e toccate dalle immagini. Ho vissuto due giorni in un clima accogliente, in cui poter incontrare grandi nomi in una dimensione molto umana, di qualità ma anche alla portata di chiunque».

Soddisfazione anche per Carlo Lucarelli:

«Gli autori giudicano le manifestazioni sulla base di tre criteri e qui c’erano tutti: mi sono trovato benissimo è un mondo colorato e fantastico, c’era la gente giusta, interessante, e ho avuto compagni di avventura straordinari. Mi sono divertito tantissimo e spero di essere invitato ancora».

In occasione del festival, Lucarelli ha presentato il fumetto Julian da lui scritto con Stefano Fantelli, disegni di Marcello Mangiantini e i colori di Letizia Castagna: il volume, pubblicato da Cut-Up Publishing, era in anteprima assoluta a Lucca Collezionando ed è andato sold out.

Momento di grande commozione con il tributo ad Alfredo Castelli nel corso dell’incontro con Daniele Caluri, Silver, Mario Gomboli, Giancarlo Alessandrini. Al termine dell’incontro, il direttore di Lucca Comics & Games Emanuele Vietina e il responsabile di Lucca Collezionando Dario Dino-Guida hanno ufficialmente annunciato che l’area Incontri di Collezionando prenderà il nome dell’artista scomparso a febbraio, diventando ‘Sala Incontri Alfredo Castelli’. Gli eventi della domenica si sono conclusi con la consegna di alcuni riconoscimenti: il premio Lucca Collezionando è andato a Luca Raffaelli per ‘Nuvolette’ e la sua attività da giornalista, saggista, critico del mondo del fumetto; poi all’editore “Allagalla”; e allo Studio Bibliografico ‘Pera’ “La piazzetta del libro”; il Premio Buduar invece è stato dato a Guido De Maria, che ha fatto la storia della televisione italiana e creatore insieme a Bonvi di Nick Carter.

La manifestazione ha idealmente dato il via alla road to Lucca Comics & Games, il viaggio che da oggi ci guiderà verso la prossima edizione, da mercoledì 30 ottobre a domenica 3 novembre 2024.

Ma nell’attesa del festival autunnale, la Lucca Crea Spring continua fino alla prima settimana di aprile: il biglietto di Lucca Collezionando può essere utilizzato per acquistare a prezzo ridotto anche il biglietto di VerdeMura, una delle più importanti manifestazioni italiane dedicate a fiori, piante e giardinaggio (dal 5 al 7 aprile, sulle Mura Urbane), giunta quest’anno alla quindicesima edizione. Un incontro irrinunciabile per tutti gli appassionati del settore, con oltre 170 espositori e vivaisti da tutto il mondo, che animeranno uno spazio unico nel suo genere: le Mura Urbane di Lucca. I biglietti possono essere acquistati sul sito  ticketone.it/artist/verdemura, con promozioni speciali per le famiglie e l’ingresso gratuito per i minori di 14 anni.

Zitt! Zitt! Arriva Lupo Alberto. Silver, 50 anni da lupo

Il mitico Lupo Alberto festeggia 50 anni di carriera nel mondo dei fumetti! Il simpatico lupo con la pelliccia blu, creato da Silver nel lontano 1973, ha conquistato il cuore di grandi e piccoli con le sue avventure spericolate e le sue battute fulminanti.

Zitt! Zitt! Arriva Lupo Alberto. Silver, 50 anni da lupo

Proprio per celebrare questo anniversario, tra l’8 marzo 2024 e il 25 agosto 2024 , il FMAV – Palazzo Santa Margherita, Museo della Figurinadi Modena ospita una mostra dedicata interamente a Lupo Alberto. Curata da Francesca Fontana e Lorenzo Respi, la rassegna intitolata “Zitt! Zitt! Arriva Lupo Alberto. Silver, 50 anni da lupo” ripercorre la storia del personaggio sin dai suoi esordi sul Corriere dei Ragazzi nel 1974.

Lupo Alberto non è solo un semplice personaggio di fumetti: è un’icona della cultura pop italiana, capace di affrontare con ironia e leggerezza le avversità della vita quotidiana. L’esposizione, aperta fino al 25 agosto e realizzata in collaborazione con McK, Lucca Comics & Games e Lucca Collezionando, offre ai visitatori la possibilità di immergersi nel mondo incantato della fattoria McKenzie, dove il lupo vive avventure strabilianti insieme ai suoi amici animali parlanti.

Tra le tavole originali esposte, i libri, le figurine e i videogiochi, i visitatori potranno scoprire i momenti salienti della lunga carriera di Lupo Alberto, che con oltre 440 numeri pubblicati è diventato uno dei personaggi più longevi della scena fumettistica italiana. Venite a scoprire la magia di questo lupo azzurro che ha saputo conquistare generazioni di lettori con la sua simpatia e il suo spirito avventuroso!

Lupo Alberto: 50 anni e non sentirli!

Lupo Alberto, il simpatico lupo azzurro, festeggia 50 anni di avventure e risate! Creato da Silver (pseudonimo di Guido Silvestri) nel 1973, questo personaggio immaginario ha conquistato i cuori dei lettori di fumetti italiani per mezzo secolo. Inizialmente, la serie era intitolata “La fattoria McKenzie”, e Lupo Alberto non era l’unico protagonista, ma uno dei personaggi principali insieme alla sua fidanzata, Marta la gallina, e al cane da guardia Mosè. Tuttavia, dal 1974, la striscia è stata dedicata interamente a Lupo Alberto (Corriere dei Ragazzi nr. 7 del 17 febbraio 1974)!

La storia di Lupo Alberto, eterno findanzato della gallina Marta, è ambientata nella fattoria McKenzie, un luogo dove gli animali hanno comportamenti umani e caratteristiche antropomorfe. Alberto vive da solo nel bosco vicino alla fattoria e in passato si avvicinava al pollaio non solo per rapire la sua fidanzata, ma anche per cacciare altre galline.Oltre a Marta e al cane da guardia Mosè, ci sono altri personaggi come Glicerina il papero, Alcide il maiale, Krug il toro, Ludovico il cavallo, Enrico la talpa e molti altri. Marta cerca disperatamente di spingere Alberto al matrimonio, ma lui continua a resistere. Anche se è innamorato di Marta, Alberto ha avuto degli scivoloni con altre galline in passato. Alberto spesso interagisce con Enrico, un comprimario che diventa un co-protagonista della serie. Inizialmente, il personaggio di Alberto era diverso, ma nel tempo ha subito delle trasformazioni grafiche mantenendo però la sua personalità allegra e indipendente. Nonostante i tentativi di integrarsi nella fattoria, Alberto preferisce vivere nel bosco con gli altri animali.

La storia di Alberto è costellata da avventure strampalate e incontri divertenti con gli abitanti della fattoria, nonostante i contrasti con alcuni personaggi come la signora Coniglia. Nonostante le avventure, Alberto è restio al matrimonio e cerca di sfuggire ai tentativi di Marta di spingerlo verso le nozze. All’interno della saga di Lupo Alberto compaiono anche parodie di altre serie a fumetti famose.

Lupo Alberto, ha esordito sulle pagine del Corriere dei ragazzi nel 1974, dopo essere stato creato per la rivista Undercomics dell’Editoriale Dardo. La serie, ribattezzata con il nome del protagonista, ha riscosso un grande successo e ha continuato ad essere pubblicata regolarmente su varie testate, tra cui Eureka dell’Editoriale Corno. Negli anni ottanta, la popolarità di Lupo Alberto è cresciuta ulteriormente e l’autore ha iniziato a realizzare tavole auto-conclusive e brevi storie che venivano pubblicate su testate della Corno. Nel 1983 è stata dedicata al personaggio una testata mensile, il Mensile di Lupo Alberto, che ha avuto un ottimo riscontro fino al 1984. Con il passare del tempo, la striscia ha assunto una forte connotazione satirica, con spunti di critica politica e sociale. Nel 1984, il formato a strisce è stato abbandonato a favore di quello a tavole domenicali, che permetteva di dare maggiore respiro alle vicende.Dopo il fallimento dell’Editoriale Corno, una nuova testata mensile dedicata a Lupo Alberto è stata pubblicata dalla Glénat Italia nel 1985. Nel corso degli anni, si sono affiancati altri autori alla realizzazione delle storie, mantenendo vivo l’interesse dei lettori. Nel 2017 è stata lanciata una nuova serie parallela, Lupo Magazine, destinata a un pubblico più adulto. Nel dicembre 2020, il periodico ha cambiato la sua cadenza da mensile a bimestrale a causa delle difficoltà di vendita durante il lockdown.

La storia di Lupo Alberto è stata raccolta in varie collane e pubblicazioni nel corso degli anni, confermando il grande successo e l’importanza di questo amatissimo personaggio dei fumetti.

Lupo Alberto - Opening

Lupo Alberto non è stato solo un personaggio dei fumetti, ma ha avuto diverse trasposizioni televisive nel corso degli anni. Nel 1977-1981 è stata prodotta una serie di episodi per la trasmissione Supergulp. Successivamente, nel 1997, è stata realizzata una serie televisiva a cartoni animati con la co-produzione di Raicinemafiction, France 2 e Europool, diretta da G. Laganà e J.C. Roger, composta da 52 episodi. Nel 2002 è stata realizzata una seconda serie televisiva a cartoni animati, sempre co-prodotta da Raicinemafiction con Animation Band, diretta da A. Belli, composta anch’essa da 52 episodi .

Il personaggio di Lupo Alberto ha riscosso un grande successo nel nostro Paese, diventando una vera e propria icona della cultura pop italiana. Le storie create da Silver hanno saputo conquistare il cuore di generazioni di lettori, grazie alla sua capacità di mettere in scena situazioni divertenti e paradossali che riflettono la realtà in chiave ironica. L’importanza di Lupo Alberto nella cultura pop italiana risiede nella sua capacità di far sorridere e divertire, offrendo una lettura leggera e spensierata che permette di allontanarsi per un istante dai problemi quotidiani. Il personaggio del lupo antropomorfo è diventato un simbolo della comicità italiana, rappresentando una parte importante della nostra identità culturale. Il compleanno del Lupo Alberto è un momento di festa per tutti i fan di questo amatissimo personaggio del fumetto italiano. Le celebrazioni e le mostre in tutta Italia testimoniano il suo impatto duraturo sulla cultura popolare e confermano la sua posizione come uno dei personaggi più amati e iconici del panorama fumettistico nazionale.

Addio ad Alfredo Castelli

Il maestro del fumetto italiano, Alfredo Castelli, ci ha lasciato nella mattinata del 7 febbraio 2024. Nato a Milano nel 1947 durante gli anni della ricostruzione post guerra, Castelli ha vissuto un’infanzia caratterizzata dalla scarsità di risorse ma anche da un grande ottimismo e dalla volontà di utilizzare la fantasia al massimo. Ai tempi, i film potevano essere visti solo al cinema, ma i fumetti erano numerosi, anche se Castelli ne leggeva poco a causa delle convinzioni dei suoi genitori che ritenevano che questi potessero essere dannosi per la sua educazione. Gli era permesso soltanto di leggere il “Corriere dei Piccoli”, ma almeno poteva sfogliare numerosi libri.

Affascinato dall’arte dell’animazione, inizialmente sognava di diventare il Disney italiano, ma ben presto capì che questa strada non faceva per lui. Fu il libro “I fumetti” di Carlo Della Corte a stimolarlo a intraprendere la carriera di cartoonist. Castelli presentò i suoi primi lavori come autore e disegnatore a diverse case editrici, tentando prima con il disegno realistico e poi con quello umoristico. Dopo alcuni tentativi falliti, Angela e Luciana Giussani acquistarono alcune puntate di una serie interpretata da un gruppo di mostri, intitolata Cattiverius Junior, ma che non venne mai pubblicata. Le geniali sorelle, autrici ed editrici di Diabolik, scelsero di introdurre in quest’ultimo un personaggio tra i comprimari di Cattiverius, uno scheletro vivente ribattezzato Scheletrino, che iniziò a comparire in appendice a Diabolik nel gennaio 1965. Rivedendo le sue semplici storie, Castelli decise che sarebbe stato meglio dedicarsi alle sceneggiature per il bene dei lettori.

Nel 1967, insieme all’amico Paolo Sala, Castelli fondò la prima fanzine italiana, Comics Club 104, e lavorò come soggettista per Cucciolo, Kolosso, Pedrito El Drito e altri personaggi umoristici. L’anno successivo, insieme a Mario Gomboli e Marco Baratelli, con i disegni di Carlo Peroni, creò TILT, una rivista che durò solo due numeri, ispirata alla celebre MAD statunitense, famosa per le sue geniali parodie di fumetti, film e programmi televisivi.

Castelli collaborò anche con la rivista Psyco, scrivendo insieme a Marco Baratelli “Van Helsing”, un fumetto con l’antagonista storico di Dracula disegnato ancora da Carlo Peroni. Insieme a Pier Carpi, Castelli diede vita a Horror, una rivista interamente dedicata all’orrore e al soprannaturale, pubblicata dal vulcanico editore Gino Sansoni, dove alcuni dei più importanti autori italiani ebbero finalmente uno spazio. Qui comparve anche Zio Boris, una striscia comica di ambientazione horror. Dopo Horror, Zio Boris ricomparve nel 1972 sul Corriere dei Ragazzi, una rivista che ha segnato una delle proposte più ricche e interessanti di giornalismo a fumetti per ragazzi. Castelli fu uno dei principali sceneggiatori, insieme al giornalista e autore Mino Milani. Su quelle pagine, Castelli trasformò TILT in una rubrica demenziale, con la collaborazione di Bonvi e Daniele Fagarazzi, creando anche l’indimenticabile Omino Bufo, una striscia disegnata in modo approssimativo e piena di umorismo demenziale, che rimase nel cuore di generazioni di lettori.

Ancora, con i disegni di Sergio Zaniboni, Castelli inventò Gli Aristocratici, un gruppo di impeccabili ladri gentiluomini inglesi. Negli stessi anni, Castelli scrisse molte storie per un’altra importante testata per ragazzi, Il Giornalino. Nel 1975, Castelli scrisse insieme a Mario Gomboli e con i disegni di Milo Manara la storia “Un fascio di bombe”, un importante esempio di fumetto giornalistico originariamente pubblicato dal PSI, che narra la strage di Piazza Fontana a Milano e l’inizio della “strategia della tensione” che ha insanguinato il Paese.

Nel 1983, Castelli e Silver (Guido Silvestri, creatore di Lupo Alberto) presero in mano la rivista Eureka, ideata nel 1967 da Luciano Secchi, noto come Max Bunker. Rinnovarono la rivista con una serie di numeri monografici e allegarono al primo numero della loro gestione “Come si diventa autore di fumetti”, un utile prontuario per chi voleva avvicinarsi alla professione o curiosare dietro le quinte della Nona Arte. Sempre attento alle novità del fumetto internazionale, Castelli curò nel 1966, per l’agenzia Opera Mundi, il famoso Blue Book, un catalogo dei personaggi del King Features Syndicate statunitense, in lingua italiana.

A distanza di tempo è anche tra i primi in Italia a parlare dei manga e delle serie animate giapponesi, curando un catalogo in lingua inglese per l’importante casa editrice giapponese Kodansha.

La creatura più importante e famosa di Alfredo Castelli, Martin Mystère, disegnato soprattutto da Giancarlo Alessandrini e pubblicato a partire dal 1982 dall’editore Sergio Bonelli (e oggi dalla Sergio Bonelli Editore). La lunga gestazione di Martin Mystère ha avuto inizio con un personaggio ispirato ad Allan Quatermain, protagonista dei romanzi di H. Rider Haggard. Nonostante non sia stato pubblicato sul Giornalino, il personaggio ha fatto la sua breve apparizione nel 1978 in due numeri di Supergulp!, un settimanale a fumetti creato in seguito all’omonima trasmissione televisiva. In una mostra recentemente organizzata, sono state presentate per la prima volta le tavole inedite disegnate da Fabrizio Busticchi per quella storia incompiuta.

Successivamente, Castelli ha ripreso il personaggio di Quatermain insieme a Sergio Zaniboni, con l’intenzione di pubblicarlo sul settimanale tedesco Zack. Tuttavia, il progetto non ha avuto successo. Dopo ulteriori modifiche, Quatermain è diventato Martin Mystère e finalmente è stato accettato da Sergio Bonelli. Il personaggio è stato presentato alla Fiera del libro di Bologna con il nome di Doc Robinson, ma alla fine ha ripreso il suo nome definitivo.

Prima di Martin Mystère, Castelli ha scritto per altre serie di successo come Zagor e Mister No per la Bonelli Editore. Ha sceneggiato oltre sessanta numeri di Mister No, tra cui storie come “Destinazione Haiti”, “Eldorado”, “Accusa di omicidio”, “Intrigo internazionale”, “Cinema crudele”, “La città del crimine”, “Le montagne della luna”, e “La diga del deserto”.

Nel 1991, Castelli ha ideato il mazzo di tarocchi “Martin Mystère: Tarocchi di Atlantide”, disegnato da Giancarlo Alessandrini e pubblicato da Lo Scarabeo di Torino con la supervisione di Pietro Alligo e Giordano Berti. Non contento delle sue numerose attività, nel 1997 Castelli ha anche contribuito alla realizzazione delle sceneggiature per la docufiction di Italia 1 “AleX, indagini su mondi segreti”, una serie di sei puntate che si occupavano di misteri.

Negli ultimi anni, Castelli ha esteso il suo campo di interesse al fumetto storico. Ha condotto approfondite ricerche sulle origini del fumetto, pubblicando un volume illustrato intitolato “Eccoci ancora qui” nel 2006. Questo lavoro ricopre un periodo che va dalla fine del XIX secolo ai primi del XX secolo, focalizzandosi sul fumetto americano.

La carriera di Castelli non è passata inosservata, infatti ci sono state diverse pubblicazioni biografiche su di lui da parte di associazioni e enti legati al mondo del fumetto. Tra queste ricordiamo “Castelli 25” dell’Associazione Nazionale Amici del Fumetto e dell’Illustrazione, pubblicata in occasione dei suoi 25 anni di carriera. Inoltre, il Napoli Comicon ha dedicato un libro a Castelli intitolato “Alfredo Castelli – Storie e Mysteri di un grande narratore” e l’Associazione Culturale Nipoti di Martin Mystère ha celebrato il suo quarantennale con il libro “Castelli di Carta”.

La morte di Alfredo Castelli lascia un vuoto incolmabile nel panorama del fumetto italiano, ma il suo ricordo e la sua opera resteranno vivi nei cuori e nelle menti dei suoi numerosi fan e ammiratori. A loro e ai suoi familiari va il nostro più sentito cordoglio.

Senza bandiere e uniti a Handala per chiedere un immediato cessate il fuoco su tutti i fronti di guerra

Il 22 luglio 1987, a Londra, veniva ucciso a colpi di pistola Naji al-Ali, uno dei più celebri e controversi disegnatori palestinesi, che con le sue vignette satiriche denunciava le ingiustizie e le violenze subite dal suo popolo. Nato nel 1938 in un villaggio della Galilea, al-Ali era stato costretto a fuggire con la sua famiglia nel 1948, dopo la creazione dello stato di Israele, e a rifugiarsi in un campo profughi in Libano. Lì aveva scoperto la sua passione per il disegno e si era unito al movimento nazionalista arabo, da cui era stato poi espulso per la sua indipendenza di pensiero. Nel 1963 si era trasferito in Kuwait, dove aveva iniziato a lavorare come vignettista per diverse riviste e giornali del mondo arabo, tra cui Al Qabas, per il quale lavorava al momento del suo assassinio.

La sua opera più famosa e significativa era Handala, un bambino di dieci anni, scalzo e stracciato, che si presentava sempre di spalle, con le mani dietro la schiena, in segno di rifiuto e protesta. Handala rappresentava il simbolo della resistenza e dell’identità palestinese, ma anche della povertà e della sofferenza dei rifugiati. Al-Ali aveva scelto di fermare l’età del suo personaggio a dieci anni, la stessa che aveva quando era stato costretto a lasciare la sua terra, e aveva dichiarato che Handala avrebbe potuto crescere solo quando fosse tornato in Palestina. Il nome Handala derivava da una pianta locale, il handhal, che produce un frutto amaro e che ha radici profonde e resistenti.

Le vignette di al-Ali non risparmiavano nessuno: criticavano aspramente non solo l’occupazione e la repressione israeliana, ma anche la corruzione e la complicità dei regimi arabi, la violenza e l’intolleranza dei gruppi estremisti, la passività e l’ipocrisia della comunità internazionale. Per questo motivo, al-Ali si era fatto molti nemici e aveva ricevuto numerose minacce di morte. Il suo omicidio, avvenuto sotto gli occhi di molti testimoni, non è mai stato chiarito. La polizia britannica arrestò un sospetto, un palestinese che si dichiarò un doppio agente al servizio dell’OLP e del Mossad, ma non riuscì a provare la sua colpevolezza. Alcune fonti indicarono il Mossad come il mandante dell’attentato, altre puntarono il dito contro l’OLP o contro altri gruppi palestinesi rivali. Al-Ali fu sepolto nel cimitero islamico di Brookwood, vicino a Londra, dopo che il suo desiderio di essere tumulato nel campo profughi di Ain al-Hilweh, accanto al padre, si rivelò impossibile da realizzare.

A trentasei anni dalla sua morte, l’opera e il messaggio di al-Ali sono ancora vivi e attuali, e Handala è diventato un’icona della causa palestinese, presente sui muri, sui manifesti, sui tatuaggi e sui gioielli di molti palestinesi e di chi si schiera dalla loro parte. In questi giorni, in occasione dell’anniversario dell’assassinio di al-Ali, un gruppo di fumettisti italiani ha voluto rendere omaggio al grande artista con un’iniziativa originale e significativa. Si tratta di una tavola in cui sono ritratti più di cento personaggi, tratti da fumetti famosi o meno, che danno le spalle al lettore, proprio come Handala. L’idea è nata dalla disegnatrice Francesca Ghermandi, che ha coinvolto altri settantanove colleghi, tra cui Ivan Manuppelli Hurricane, Giorgio Franzaroli e Matilde della Eris Edizioni. Ogni autore ha scelto un personaggio a cui è legato e lo ha disegnato di spalle, accanto a Handala, in un gesto di solidarietà e di richiesta di un cessate il fuoco incondizionato su tutti i fronti di guerra. Tutti nessuno escluso.

L’iniziativa ha riscosso un grande successo in Italia, dove la tavola è stata pubblicata su vari siti e social network, e ha suscitato l’interesse e l’ammirazione di molti lettori e appassionati di fumetti. Ma non solo. L’iniziativa si è diffusa anche in altri Paesi, grazie alla rete e alla condivisione di molti artisti e attivisti. Il 31 dicembre 2023, il mangaka Tokushige Kawakatsa, l’artista Mariko Matsushita e la fotografa Zohre Miha hanno lanciato un appello agli autori giapponesi e non solo, invitandoli a disegnare un proprio personaggio in stile Handala, utilizzando l’hashtag #withHandala. L’appello ha avuto una vasta eco su X, dove il post di Kawakatsa ha raggiunto oltre due milioni di persone. Da allora, centinaia di contributi sono stati pubblicati online, con autori di tutto il mondo che si sono uniti alla causa. Tra i personaggi disegnati di spalle, si possono riconoscere figure famose come Naruto, Astro Boy, Hello Kitty, Pikachu, Doraemon, Totoro, Sailor Moon, Lupin III, Batman, Spider-Man, Superman, Wonder Woman, Mickey Mouse, Snoopy, Calvin e Hobbes, Mafalda, Corto Maltese, Dylan Dog, Tex Willer, Diabolik, Hugo Pratt, Moebius, Hergé e molti altri.

Nel frattempo, Eris Edizioni ha reso disponibile in download gratuito sul proprio sito il volume Filastin, dedicato a Naji al Ali e pubblicato originariamente nel 2013. Il volume è un tributo all’artista e alla sua eredità, che continua a ispirare le persone in tutto il mondo a lottare per la pace e la giustizia in Palestina. Il libro raccoglie una selezione di vignette di al-Ali, accompagnate da testi di vari autori che ne illustrano la vita e l’opera, il contesto storico e politico in cui si è sviluppata, il significato e la portata del suo messaggio. Il libro contiene anche una prefazione di Leila Khaled, la nota attivista palestinese che fu amica di al-Ali e che compare in alcune delle sue vignette.

L’iniziativa dei fumettisti italiani per il cessate il fuoco in Palestina ha dimostrato che l’arte può essere un potente strumento di cambiamento sociale e politico, capace di sensibilizzare l’opinione pubblica e di creare legami e solidarietà tra persone di culture e paesi diversi. Con l’allargamento dell’iniziativa a livello globale, c’è la speranza che sempre più persone si uniscano alla causa e si alzi una voce forte e unita per la pace e la giustizia in Palestina, una terra martoriata da un conflitto che dura da decenni e che ha causato migliaia di morti e di sfollati.

Un conflitto che ha visto nascere e fallire diversi tentativi di pace, come gli accordi di Camp David del 1978 e del 2000, gli accordi di Oslo del 1993 e del 1995, la road map del 2003, l’iniziativa di Ginevra del 2004, la conferenza di Annapolis del 2007, i colloqui di Washington del 2010 e di Gerusalemme del 2013. Un conflitto che ha diviso anche i palestinesi tra le diverse fazioni politiche e militari, come l’OLP, il Fatah, il Fronte Popolare, il Fronte Democratico, il Jihad Islamico, il Hamas e altri. Un conflitto che ha generato una grave crisi umanitaria, soprattutto nella Striscia di Gaza, sottoposta a un blocco israeliano dal 2007, e in Cisgiordania, dove si moltiplicano le colonie israeliane e il muro di separazione. Un conflitto che ha provocato anche numerose violazioni dei diritti umani, da parte di entrambe le parti, come documentato da varie organizzazioni internazionali, tra cui Amnesty International, Human Rights Watch e Oxfam.

Di fronte a questo scenario, la voce degli artisti e dei fumettisti può sembrare debole e inutile, ma in realtà è una voce potente e necessaria, che può contribuire a rompere il silenzio e l’indifferenza, a creare consapevolezza e solidarietà, a stimolare il dialogo e la comprensione, a esprimere la speranza e la resistenza. Questo è il senso dell’iniziativa #withHandala, che vuole essere un omaggio a Naji al-Ali e al suo personaggio, ma anche un messaggio di pace e di giustizia per la Palestina e per tutti i popoli oppressi e in guerra. Un messaggio che si diffonde attraverso il linguaggio universale dell’arte e del fumetto, che può raggiungere e coinvolgere persone di ogni età, cultura e provenienza. Un messaggio che si ispira al motto di al-Ali: “Non ho mai cercato di essere un eroe, ma ho sempre cercato di essere un essere umano”.

“Gulp! Supergulp!” di Giulio D’Antona

Per celebrare i cinquant’anni di “Gulp! Fumetti in Tv” e i novanta del suo inventore Guido De Maria, il Dondolo, la casa editrice digitale del Comune di Modena diretta da Beppe Cottafavi, pubblica “Gulp! Supergulp!” di Giulio D’Antona, scrittore, sceneggiatore di fumetti e studioso di comicità. L’e-book si può scaricare gratuitamente da MediaLibraryOnLine.
 

L’assessore alla Cultura del Comune di Modena Andrea Bortolamasi commenta:

“De Maria è un grande modenese e meritava questo omaggio molto speciale che celebra la sua trasmissione, la storia del fumetto e le sue radici nella nostra città. Una storia che continua e che trova nel digitale nuove strade e nuove possibilità di sviluppo”.

“Gulp! Fumetti in Tv” è stata un’idea epica di Guido De Maria, Giancarlo Governi e Bonvi, un’invenzione linguistica geniale e coraggiosa per un grande successo televisivo, in onda tra il 1972 e il 1981, che segnò più generazioni. I “fumetti in TV” non erano cartoni animati ma immagini statiche di fumetti riprese e trasmesse in successione, come se si stesse leggendo un fumetto, mantenendo le nuvolette con le battute dei personaggi che venivano lette da doppiatori. Al programma collaborarono star del fumetto come Bonvi, Bruno Bozzetto, Hugo Pratt, Silver e Sergio Bonelli, con le musiche di Franco Godi; dal 1977 vennero inclusi nella trasmissione anche i cartoni animati dei supereroi della Marvel Comics.

Guido De Maria, nato a Lama Mocogno il 20 dicembre 1932, matematico di formazione e umorista di professione, è stato protagonista della grande animazione italiana, insieme all’altro genio modenese Paul Campani. Non solo con i programmi cult “Gulp!” e “Supergulp!” ma come creatore di pubblicità memorabili della stagione di Carosello come Salomone pirata pacioccone per Amarena Fabbri e gli spot comici e formidabili con i Brutos e poi con Franco Franchi e Ciccio Ingrassia. Talent scout straordinario intuì e fece fiorire il talento di Bonvi e di Francesco Guccini, amici e sodali di una vita. Negli anni Novanta è stato protagonista della stagione di Comix, il giornale dei fumetti dei comici che ideò e condiresse assieme a Beppe Cottafavi per Franco Cosimo Panini.

Lupo Alberto incontra Biraghi

Lupo Alberto incontra Biraghi, tra le più importanti realtà italiane della trasformazione casearia: prosegue infatti la fruttuosa collaborazione tra l’azienda piemontese e il fumettista Silver, al secolo Guido Silvestri. Il celebre autore di Lupo Alberto anche nel 2022, per il quinto anno consecutivo, firmerà la campagna social di Biraghi, realizzando le vignette satiriche con l’iconico lupo azzurro pubblicate sui canali Facebook e Instagram dell’azienda.

Testimonial di Biraghi dal 2017, Lupo Alberto è il protagonista di una serie di fumetti che si svolgono all’interno della fattoria McKenzie: il lupo dalla pelliccia azzurra, innamorato della gallina Marta e ostacolato da Mosè, un grosso cane bobtail a guardia del pollaio, incarna valori positivi di amicizia e collaborazione. Qualità nelle quali Biraghi da sempre si riconosce e che hanno spinto l’azienda a scegliere proprio questo soggetto come protagonista principale della sua comunicazione social con più di 100 vignette personalizzate. Lupo Alberto, seppur nato nel 1973, resta infatti un fumetto estremamente attuale grazie al suo modo pungente e allo stesso tempo delicato di toccare temi come: la tolleranza e il rispetto, la politica e la vita di coppia. Un personaggio, quindi, che continua ad essere capace di unire grandi e bambini, un testimonial perfetto per rappresentare un’azienda che, pur mantenendo la sua storicità, guarda sempre al futuro.

Inoltre in occasione del 104esimo Giro d’Italia sostenuto da Biraghi, Lupo Alberto a bordo del furgone brandizzato dell’azienda ha accompagnato gli atleti in tutte le 21 tappe. Una presenza, quindi, non soltanto digitale ma anche fisica in quella che è senza alcun dubbio la gara ciclistica più prestigiosa in Italia.

Il fumettista Silver spiega:

«Sono sempre stato attento a non fare del mio Lupo Alberto un personaggio buono per tutte le occasioni, e le rare volte che l’ho prestato a sostegno di campagne a sfondo commerciale o sociale, l’ho sempre fatto nella ferma determinazione a non tradire il mio pubblico… La storia di Biraghi ha molti punti in comune con la mia: abbiamo lavorato tenacemente a un’idea rischiando del nostro, affrontando ostacoli e ostilità, fedeli ai nostri principi, all’etica del lavoro. Ce ne siamo accollati oneri e meriti, sempre nel rispetto assoluto dei nostri unici referenti: le persone”.

 

Gabriele Bolle, Direttore Marketing della Biraghi SpA, ha dichiarato;

«Per noi è un piacere proseguire anche quest’anno la collaborazione con Silver, affidandogli la creazione dei contenuti per i nostri canali social … Lo scorso anno abbiamo avuto occasione di ospitarlo nel nostro negozio di piazza San Carlo per un incontro con i fan, ma ci auguriamo che sia solo il primo di una lunga serie di eventi. Il suo personaggio più famoso, Lupo Alberto, creato negli anni Settanta e ancora molto attuale, continua a divertire e a far riflettere lettori di tutte le età».

La serie animata di The Lone Ranger

Aggiungiamo un nuovo capitolo nella descrizione di serie animate tratte da serie televisive più o meno di successo o tratte anche da serie a fumetti, quella di cui parliamo in questo frangente è una serie di genere western, di cui avevo visto anche la sua controparte dal vivo, e per via della sua particolarità, mi è rimasta nella memoria, “The Lone Ranger”, conosciuto da noi come “Il Ranger Solitario”. Serie animata del 1980 prodotta dalla famosa casa di produzione Filmation, di cui abbiamo già parlato, in collaborazione con la “Lone Ranger Television Inc.”, composta da una sola stagione per un totale di 14 episodi, ispirata dall’omonimo personaggio del 1933 creato da George W. Trendle.

https://www.youtube.com/watch?v=3mY-P-HILMI

Far West, queste sono le avventure di un uomo appartenente ai Rangers che porta sul volto  una maschera celando il suo vero aspetto. Tutti lo conoscono con l’appellativo di “Lone Ranger” (il Ranger Solitario), ad accompagnarlo nelle sue avventure vi è un nativo americano suo amico fedele di nome Tonto. Il pittoresco duo, vagabonda per tutto il selvaggio west, dalle praterie sconfinate, alle moderne città, fino agli avamposti di frontiera e i vari “pueblos”, per raddrizzare i torti e riportare la legge e l’ordine dove essa è carente, consegnando i colpevoli alla giustizia. Infatti sia Lone Ranger che Tonto, non temono nessuno, rapinatori di banca, ribelli indiani, uomini d’affari senza scrupoli e scienziati pazzi, essi li affrontano senza nessuna paura utilizzando non solo pistole, fucili o lazo, ma a volte anche solo la loro astuzia e intelligenza. Alla fine sconfitto il male, Lone Ranger dona una pallottola d’argento a quelle persone che hanno lottato con lui per riportare la giustizia e poi essi cavalcano verso il tramonto dirigendosi verso una nuova e indimenticabile avventura al grido di Lone Ranger “Forza Silver! Vai!”

Come avevo accennato in precedenza, questa serie mi piaceva per alcune particolarità, la prima è a chiusura dell’episodio dove mentre Lone Ranger e Tonto si allontanano, alcune persone vanno verso chi li ha aiutati e chiedono “ma chi è quell’uomo mascherato?” e la risposta immancabile “lui è il Lone Ranger” e con l’impennata del Lone Ranger sul suo bianco cavallo “yahoo Silver!”, l’altra particolarità è la sigla utilizzata anche per la serie televisiva, il famoso brano di Gioachino Rossini il tema del Gugliemo Tell. Poi come la maggior parte delle serie Filmation, alla fine vi era il solito messaggio morale tipico della casa di produzione, con protagonisti in questo caso lo stesso Lone Ranger oppure il suo amico Tonto. Nonostante non abbiano fatto molti episodi, la serie non esce penalizzata, anzi ogni episodio si rivede sempre volentieri in quanto l’azione, l’ironia e la dinamicità che vi sono in ogni avventura rendono piacevole la visione, peccato che in Italia abbia avuto pochissimi passaggi e solo sulle reti locali.

Cartoomics 2018: tutte le info!

Dal 9 all’11 marzo torna a Milano Cartoomics, la manifestazione fieristica ludico-culturale più importante del nord Italia, che ogni anno coinvolge visitatori da tutto il Paese e dall’estero (oltre 85.000 persone nel 2017). Organizzata da UpMarket – azienda promotrice di eventi prestigiosi sia per il grande pubblico sia in ambito business – Cartoomics riceve il sostegno e la presenza di brand prestigiosi che espongono le proprie novità e di ospiti di fama internazionale che il pubblico ama incontrare. Arricchita da un intero padiglione in più per un totale di oltre 45.000 mq, Cartoomics celebra il venticinquesimo anniversario con un’edizione ancora più ricca di appuntamenti dedicati a ogni settore dell’intrattenimento, della cultura e dello spettacolo disegnato.

Sotto la direzione artistica di Filippo Mazzarella, la convention spazia dal fumetto (con tutti i maggiori editori italiani impegnati a presentare le loro nuove lineup con autori e ospiti speciali) al cinema (area Movies & TV con contenuti e attività esclusive dei maggiori distributori cinema e una nuova area dedicata all’Home Video e agli UniVision Days), dalla fantascienza (con un omaggio ai 50 anni di 2001: Odissea nello Spazio e le abituali sezioni dedicate) al cosplay (con i sempre attesissimi contest) e amplia il suo parco di spazi tematici: infatti, alle aree fantasy (con il Fantasy Village ispirato quest’anno al mondo di Harry Potter), games e videogamecollezionismo di pregioaction (con Umbrella Italian Division e la saga di Resident Evil e con il ring della ICW Italian Championship Wrestling) si aggiungono quelle westernhorror e kids. Nello spazio esterno di congiunzione tra i padiglioni 16 e 12 si apre la nuova area di oltre 10.000 mq, Open Air, animata da un palinsesto ricco di eventi e incontri. La nuova sezione Cartoomics University ospita lezioni, talk e incontri di fumetto, cinema, musica, sceneggiatura, marketing e regia tenute da protagonisti di assoluto prestigio (come AltanBruno BozzettoSilverMaurizio NichettiGiulio GiorelloVince TemperaAndrea MuttiEmilio CozziRoberto RecchioniEmiliano MammucariEmanuel SimeoniSimone MorandiMarcello GarofaloDavide BarziAlex CrippaGiorgio ViaroGiulio SangiorgioLuca BarnabèRoberto Rossi GandolfiCarlo CavazzoniSergio Stivaletti, e molti altri). Per l’editoria (pad. 16) sono presenti tutti i maggiori nomi del settore come Sergio Bonelli Editore, Panini Comics/Disney, Astorina, Bao, Saldapress, Shockdom, Inkiostro, RW, It Comics, Renoir, Hazard, TunuéMagic Press, Cronaca di Topolinia. Questi si possono trovare con i loro autori di punta sia agli stand sia negli spazi Agorà dedicati agli incontri con il pubblico. A conferma di quanto la manifestazione si sia imposta all’attenzione del panorama fumettistico italiano, Astorina, storica casa editrice di Diabolik, ha scelto proprio Cartoomics per allestire una mostra-omaggio davvero unica dedicata a Sergio Zaniboni, grande disegnatore del “Re del Terrore”, scomparso lo scorso agosto. Intitolata “Diabolik visto da Sergio Zaniboni”, la mostra espone per la prima volta decine di tavole originali delle sue avventure più amate oltre a testimonianze, gadget e memorabilia, in un percorso che svela come il personaggio sia maturato ed evoluto nel suo tratto. La mostra mutua il titolo da un prezioso volume che sarà presentato a Cartoomics, edito da Mondadori/Astorina per la collana Oscar INK: Diabolik. Visto da Sergio Zaniboni, che raccoglie il primo e l’ultimo albo da lui disegnato, intramezzato dalle matite di un episodio che venne poi inchiostrato da Giorgio Montorio.

L’area cinema Movie Time Machine si arricchisce di un importante appuntamento: UniVision Days – memorie del cinema, visioni del futuro arriva a Milano in occasione della venticinquesima edizione di Cartoomics. La manifestazione, promossa dall’associazione UNIVIDEO – Unione Italiana Editoria Audiovisiva Media Digitali e Online, nasce dall’idea di offrire agli spettatori momenti di incontro culturale sul mondo dell’Home Entertainment attraverso un ricco calendario di appuntamenti fatto di incontri, dibattiti, confronti, proiezioni di anteprime per tutte le fasce di età e di spettatori, alla presenza di editori audiovisivi, registi e attori. Il programma delle giornate, presto disponibile sul sito www.univisiondays.it e sulla pagina Facebook UniVision Days, sarà realizzato con il contributo degli Associati Univideo e del giornalista e critico. Marco Spagnoli – responsabile editoriale della manifestazione – grazie ai fondi derivanti dal diritto di prestito effettuato presso le biblioteche pubbliche.

L’area fantascienza si ingrandisce e trasloca nel nuovo padiglione 12. Protagonista è Star Wars, con la partecipazione della 501st Legion Italica Garrison, della Rebel Legion Italian Base, dell’ITALY Stronghold – Mandalorian Mercs Costume Club e di Saber Guild, gruppi di costumers riconosciuti ufficialmente da LucasFilm. Nel grande stand della 501st e della Rebel Legion, oltre a decine di figuranti con accuratissime riproduzioni degli abiti di scena usati sul set dei nove film che compongono la saga stellare più amata di sempre, campeggia una statua a grandezza naturale di Jabba The Hutt contornata dalla sua corte. Qui trovano spazio due arene per i combattimenti con spada laser gestite dagli atleti di Saber Guild, Ludosport e Jedi Generation: oltre a poter assistere alle loro performance acrobatiche, il pubblico potrà partecipare direttamente prendendo lezioni da veri maestri Jedi. Da non perdere la mostra che espone magnifici diorama in Lego costruiti con migliaia di mattoncini e riproducenti le scene più avvincenti dei vari capitoli cinematografici di Star Wars. Qui si collocano anche i numerosi stand di diverse associazioni nazionali come Star Wars Ordine 66, Stargate Fanclub Italia, Star Trek Italian Club, Star Fleet 39 e IKS.

Sempre al padiglione 12 si trova Cosplaycity, ideata da Patrizia Lia, con gli immancabili contest per i cosplayer e le performance delle community tra cui X-Men Mutant Force, Tomb Raider Italia, The Elder Scrolls Cosplayers Italiani, Once Upon Italia Cosplay Italia. La loro experience è ricca di attività: venerdì 9 marzo il Light Contest per cosplayer giovani e inesperti invitati da Luca Panzieri e Gianluca Falletta e dal team Epicos a mettersi alla prova guidati da tutor speciali ed esperti che svelano i trucchi del “mestiere”; sabato 10 il Cinecosplay Award, il contest dedicato ai cosplayer appassionati di cinema, che vede sfilare il personaggio di Lara Croft e il fan club di Tomb Raider; domenica 11 il Gran Cosplay Contest rivolto ai cosplayer ispirati ad anime, card game, cartoons, comics, fantasy, film, fumetti, giochi di ruolo, gothic, jrock, manga, pubblicità, quiz, telefilm, videogame e original. Come da tradizione venerdì è la giornata gratuita per i cosplayer che, presentandosi agli ingressi dei padiglioni di Fiera Milano a Rho già in costume, possono entrare gratis dopo essersi registrati sul sito.

Il Fantasy Village (pad. 20), animato dall’Associazione La Fortezza e da tante altre realtà del mondo fantasy, si ispira alla saga di Harry Potter e al magico mondo di Hogwarts fatto di incantesimi, lezioni di alchimia e arti oscure. È presente un photo set in cui i visitatori possono immortalarsi e lo spazio Dungeon dove vivere avventure mozzafiato. Cuore del villaggio è la Piazza Magica con spettacoli, tornei, giochi, scherma e interviste.

L’area games (pad. 16) offre oltre 1.000 mq dedicati ai giochi da tavolo, di ruolo e di carte collezionabili con 120 tavoli dimostrativi per scoprire le novità del mondo ludico; lo spazio Out of the Box! propone incontri con autori indipendenti per capire come ideare e realizzare un gioco da tavolo.

Non mancano i mondi del wargame e del modellismo statico e ancora più grande e interattiva di sempre è l’area LEGO che, in oltre 300 mq, ospita la mostra di Afdl.it, la più importante community al mondo dedicata a LEGO, e lo spazio gioco “Pick-a-Brick” a cura di Brickoni.

L’area action (pad. 20) ospita l’Umbrella Italian Division, dedicata come ogni anno a Resident Evil, in cui l’associazione che riunisce tutti i fan della saga stupirà i visitatori con live show, spettacoli interattivi ancora più coinvolgenti e nuove attrazioni tra cui il percorso zombie “Zombie survival”, il trucco zombie e una serie di elementi scenici ispirati alle ambientazioni del film Resident Evil. Per tutta la durata della manifestazione, in diversi momenti della giornata, si terranno spettacoli a tema Zombie, alcuni dei quali realizzati in collaborazione con associazioni di altre aree come la 501st Italica Garrison.

Nell’area western, i visitatori entrano in ambientazioni nel vero stile old wild west dove, accompagnati dal gruppo di spettacolo Bullets and Beans, possono incontrare personaggi di film e serie TV come Westworld. Sono inoltre proposte attività di ogni genere, dal classico duello alla Mezzogiorno di fuoco al lancio del ferro di cavallo, fino ad alcune avventure prese dal nuovo format Claim of the West in cui il giocatore è il protagonista di una storia western.

La nuova area horror (pad. 12) debutta con The Clown-Horror House e il cast di Epicos, team di cosplay show, nei panni di un gruppo di pagliacci spaventosi in uno spettacolo interattivo realizzato con scenografie, effetti speciali e animatronic come in una vera “casa degli orrori”.

Nei prossimi giorni, il sito e le pagine social di Cartoomics pubblicheranno nuove informazioni sui numerosi eventi e appuntamenti che si terranno nel contesto della fiera. Qui alcune anticipazioni. Ospite speciale per la sezione fumetto e vincitore del Cartoomics Artists Award 2018 è Francesco Tullio Altanche sarà premiato nell’area Cartoomics University sabato 10 marzo alle 17.00. Per la sezione cinema l’ospite d’onore è il regista Bruno Bozzetto che l’11 marzo alle 15.15, nell’area Cartoomics University, incontra il pubblico e ritira il Cartoomics Directors Award 2018 per la straordinaria influenza che il suo lavoro ha esercitato sui maggiori realizzatori mondiali di disegni animati. Una selezione di suoi cortometraggi e il film Vip, mio fratello superuomo, che celebra 50 anni, sono proiettati al Cartoomics Theatre rispettivamente nelle giornate di venerdì e domenica.

La sezione “Passioni” (dedicata a incontri con protagonisti dello spettacolo e del fumetto chiamati a confessare pubblicamente il loro amore per lo spettacolo disegnato), curata dall’ ”ambasciatore della passione” Nicola Nocella (attore Nastro d’Argento e Globo d’Oro 2010 per Il figlio più piccolo di Pupi Avati e premio nel 2017 come miglior attore al festival di Locarno per Easy – Un viaggio facile facile di Andrea Magnani), vedrà protagonisti, tra gli altri, Herbert BallerinaFranco TrentalanceTito Faraci e il mitico Uan di Bim Bum Bam (con il suo partner storico “BatRoberto” Ceriotti e il doppiatore Pietro Ubaldi).

Il Cartoomics Theatre, curato da Andrea Milan, ospiterà oltre alla consueta selezione di fan film internazionali e alle anteprime di anime in collaborazione con Dynit, la serie Herbert West Reanimator di Ivan Zuccon, le anteprime di film indipendenti come Shonda’s River di Marco Rosson (presenti cast e regista) o Sine Requie di Simone Formicola (presenti cast e regista) e il trailer in anteprima assoluta del nuovo film di Roberto D’Antona Fino all’inferno – Road to Hell alla presenza del regista e dell’attrice protagonista Giada Robin.

L’ospite internazionale del 2018 della sezione fumetto, in collaborazione con Panini Comics, è il disegnatore Marvel spagnolo che i lettori italiani di fumetti Marvel hanno conosciuto sulle pagine di Ciclope, e di cui hanno seguito l’evoluzione artistica su titoli come Secret Wars: InfernoInumani vs. X-Men e Star-Lord. Il disegnatore ha da poco completato il suo lavoro per Secret Warriors (che ha recentemente debuttato nelle fumetterie italiane), serie targata ResurreXione scritta dal lanciatissimo sceneggiatore Matthew Rosenberg. Recentemente inserito dalla Casa delle Idee nel ristretto novero delle Young Guns, Garron è già all’opera sul suo prossimo progetto, ancora da annunciare.

Exit mobile version