La storia delle risate registrate: un elemento fondamentale delle sitcom

Le risate registrate sono state un elemento ricorrente delle sitcom americane per oltre settant’anni.

Inventate nel 1953 dall’ingegnere del suono Charles Rolland Douglass, le risate registrate hanno avuto un impatto significativo sulla storia della televisione. Ma come è iniziato tutto?

L’invenzione della laff box

Douglass osservò che era difficile far ridere il pubblico presente nello studio durante le registrazioni delle sitcom. Per ovviare a questo problema, inventò la laff box, una pulsantiera che conteneva decine di suoni umani registrati da utilizzare per ogni evenienza. La laff box fu un successo e aiutò i conduttori di programmi a prevenire situazioni imbarazzanti.

La controversia sulle risate registrate

Non tutti erano favorevoli alle risate registrate. Alcuni sostenevano che fossero un insulto all’intelligenza dello spettatore, mentre altri le consideravano un modo per coinvolgere il pubblico e creare un’esperienza comunitaria.

L’utilizzo delle risate registrate

Le risate registrate furono utilizzate in molti programmi televisivi, compresi i cartoni animati. Tuttavia, negli anni Ottanta, alcuni programmi comici iniziarono a fare a meno delle risate registrate per abituare il pubblico a ridere spontaneamente.

Il declino delle risate registrate

Negli anni Duemila, le risate registrate cominciarono a essere considerate superate e novecentesche. Le produzioni estere rifiutarono di utilizzare le risate finte nelle registrazioni originali e le inserirono solo quando le serie venivano vendute a emittenti statunitensi.

Le eccezioni

Tuttavia, alcune serie recenti hanno continuato a utilizzare le risate registrate. Ad esempio, That ’90s Show di Netflix utilizza le risate registrate per andare incontro al suo pubblico di riferimento che è composto per lo più da nostalgici del That ’70

Il Fantasma Bizzarro – The Funky Phantom

La Hanna-Barbera nei decenni passati, ha prodotto molte serie animate di vario genere, tra le più interessanti e divertenti sono quelle che riguardano i misteri e le indagini fuori dal comune.Infatti la Hanna-Barbera produsse davvero una notevole quantità di queste serie; la più famosa e longeva è quella di Scooby-Doo che negli anni ha avuto molte stagioni, film, sequel e reboot; però negli anni, ne vennero realizzate e prodotte altre con altri protagonisti, più o meno divertenti, una di queste serei era “the Funky Phantom” conosciuto da noi come “il Fantasma Bizzaro” oppure “il Fantasma Burlone”. Prodotta nel 1971 per un totale di 17 episodi racchiusa in un’una stagione, in Italia venne trasmessa su varie emittenti locali, ma non nel circuito nazionale.

Funky Phantom Intro

Trama

Durante una gita a bordo della loro dune buggy, tre ragazzi Skip, Augie insieme alla loro amica la bionda April con il loro inseparabile cane Elmo, vengono sorpresi da un furioso temporale.

Per ripararsi dalle intemperie il gruppo trova rifugio presso una vecchia casa coloniale abbandonata, e mentre aspettano che il tempo migliori per poter proseguire il loro viaggio, colti da una vena avventurosa, i ragazzi partono all’esplorazione della magione.

Ad un certo punto, incappano in un vecchio orologio a pendola che nonostante sembri ancora funzionare sentendo il rumore degli ingranaggi, segna l’ora sbagliata, così colti da una specie di istinto, i tre decidono di impostare l’orologio sull’ora corretta, mezzanotte appunto.

Così facendo la pendola inizia a battere la mezzanotte e dopo l’ultimo rintocco da essa fuoriescono due fantasmi un uomo e un gatto in abbigliamento coloniale.

Dopo un attimo di smarrimento, i due fantasmi si presentano ai ragazzi lui si professa come Jonathan Wllington “Mudsty” Muddlemore patriota americano durante la Guerra d’Indipendenza Americana e il suo dispettoso gatto Boo.

“Mudsty” racconta che lui e il suo gatto mentre erano in missione incapparono in una pattuglia di Giubbe Rosse inglesi, e durante la fuga si rifugiarono anche loro nella magione e si nascosero nella pendola, finendo però imprigionati a vita divenendo due fantasmi.

Il gruppo di ragazzi divennero così amici dei due fantasmi e insieme girano il mondo a bordo della loro dune buggy a risolvere misteri di ogni genere.

Curiosità:

I protagonisti de il fantasma Bizzaro fecero un cameo nella serie Scooby Doo Mistery Inc. nella 14 puntata intitolata “la Maschera del Mistero” dove interpretano loro stessi, in un’ipotetica sfida a squadre sul mistero.In Scooby-Doo and Guess Who? Il gruppo de il Fantasma Bizzarro si scontra con la Scooby Gang per vedere chi dei due gruppi e la miglior squadra di risolutori del mistero.Una serie animata molto dinamica dei risvolti comici al limite dell’incredulità, infatti e divertente vedere che quando i ragazzi sono inseguiti dal “mostro” di turno, scappi con la coda tra le gambe anche il loro amico Mudsty, nonostante sia un fantasma, e quando se ne rende conto e lui che utilizza la sua forma spettrale per spaventare e permettere ai ragazzi di catturare il losco figuro, che moto spesso si tratta di una persona con un costume addosso. Sarebbe davvero interessante se di esso ne facessero un film oppure una serie reboot, chissà cosa potrà venirne fuori?

The Gary Coleman Show

Tutti noi ricordiamo il compianto e simpatico Gary Coleman, protagonista della sit-com conosciuta da noi come “Il mio amico Arnold”, e anche la sua famosa frase all’interno di ogni episodio “che cavolo stai dicendo Willys!” rivolgendosi al fratello maggiore. Dopo e durante il successo della serie televisiva, Gary Coleman fece varie apparizioni in altre serie televisive come la serie tv “Buck Rogers”. In quel periodo gli venne dedicata anche una serie animata, tratta da un film di cui lo stesso Gary Coleman era protagonista, la serie “The Gary Coleman Show”. Serie animata, creata dalla Hanna & Barbera agli inizi degli anni ’80, composta da una sola stagione per un totale di 13 episodi, trasmessa negli U.S.A. sul canale NBC, mentre in Italia venne trasmessa per un solo passaggio su Italia 1 verso la metà degli anni ’80.

The Gary Coleman show - Intro

In questa serie Gary Coleman veste i panni di un Angelo del Paradiso in prova, che, sotto la supervisione della sua istruttrice Angelica, deve superare vari test per potersi guadagnare di diritto le sue ali e diventare un Angelo effettivo e non più in prova. Quindi, armato di buona volontà, Gary Coleman scende sulla Terra sotto le mentite spoglie di un ragazzo qualunque, celando la sua identità “angelica”, per aiutare la gente a risolvere i loro problemi, la strada è molto lunga per ottenere il premio tanto ambito, ma, grazie alla sua buona volontà, il traguardo si avvicina sempre più, nel frattempo farà sempre nuove e curiose amicizie.

Per certi versi ricorda molto anche la serie di telefilm conosciuta come “Il Tocco di un Angelo”, per altri versi, visto l’umorismo che la contraddistingue, ricorda molto anche le situazioni allegoriche della sit-com “Arnold”. Nonostante il personaggio a quell’epoca fosse sulla cresta dell’onda, la serie non ebbe un così grande successo, anche per via degli alti e bassi dello stesso Coleman. Però, nonostante tutto, la serie animata non era male e poteva tranquillamente farci passare una mezz’oretta in allegria.

 

Scooby’s All-Star Laff-a-Lympics

Una delle cose belle di molte case di produzione, non solo fumettistiche ma anche televisive, è quando creano una miscellanea di alcuni loro personaggi appartenenti a serie differenti dando vita a dei veri e propri cross-over. Anche la Hanna & Barbera non è stata da meno, infatti, verso la fine degli anni ’70 creò un cross-over raccogliendo la maggior parte dei personaggi delle loro serie di punta e inserendole in un contesto sportivo, una sorta di “giochi senza Frontiere” animato. Intitolandola Scooby’s All-Star Laff-a-Lympics (Le olimpiadi della risata), sfruttando l’onda del successo della serie di Scooby Doo, essa raccoglieva molti altri personaggi come Svicolone, Orso Yoghi, Blue Falcon, Capitan Cavey, Mumbly e molti altri, che divisi in 3 squadre si affrontavano a turno in prove sportive, di genere umoristico ovviamente, fino alla conquista della medaglia d’oro. Vennero realizzate due stagioni per un totale di 24 episodi trasmessi dalla ABC, mentre in Italia venne trasmessa dalle reti Rai e in alcune emittenti locali, con il titolo le Olimpiadi della Risata. Venne poi fatta una versione DVD chiamata Scooby Doo le olimpiadi della risata, i Giochi del Mistero.

La serie si ispira come precedentemente detto, alle Olimpiadi e a Giochi senza Frontiere, qui vari personaggi della Hanna & Barbera si affrontano, divisi in squadre, in un contesto umoristico, per vincere tutte le prove e raggiungere la vittoria, con onestà e spirito sportivo. Le squadre sono 3 e ognuna di esse ha il suo capitano che le rappresenta: la prima squadra si chiama gli Scooby Doobies il cui capitano è ovviamente Scooby Doo, la seconda squadra è la The Yogi Yahooeys il cui capitano è l’Orso Yoghi e la terza squadra si chiama The Really Rottens è rappresentata da Dread Baron, il fratello gemello di Dick Dastardly in cui  sono riuniti quasi tutti i villain e gli antagonisti delle altre due squadre. Ogni episodio si svolge in diversi paesi e città e i protagonisti si cimenteranno in varie prove a tema, dedicate al paese che ospita i giochi, il tutto grazie anche alla simpatica telecronaca di Svicolone e di Mildew the Wolf, anche se tutti si chiedono sempre all’inizio di ogni puntata “chi vincerà?”, alla fine il solo e unico vincitore è il buon umore.

Scooby's All Star Laff-a-lympics!

Scooby’s All-Star Laff-a-Lympics è una serie televisiva carina, divertente e molto ben strutturata, è bello vedere così tanti personaggi differenti riuniti insieme, creando un’unica serie, dando uguale spazio a ogni singolo personaggio, compresi gli antagonisti: molto spesso, sinceramente, io facevo il tifo per loro. Se lo dovessero riproporre, forse non sarà il successo dell’anno, ma di certo potrebbe avere un suo ben nutrito seguito, dopotutto quanto ci divertivamo guardando Giochi Senza Frontiere?

Alla prossima!

by Marco Talparius Lupani

Exit mobile version