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Etna Comics 2025: Un Viaggio Mistico tra Fumetto, Cultura Pop e l’Eredità di Franco Battiato

Catania è tornata a bruciare di passione nerd con l’edizione 2025 di Etna Comics, il Festival internazionale del fumetto, del gioco e della cultura pop che si è tenuto, come da tradizione, nello scenario suggestivo de Le Ciminiere. Dal 30 maggio al 2 giugno, la città siciliana ha vissuto quattro giorni travolgenti tra fumetti, cosplay, videogiochi, arte e spiritualità, chiudendo con numeri da capogiro: centomila presenze, un entusiasmo incontenibile e una carica di energia che ha confermato ancora una volta Etna Comics come uno degli appuntamenti più attesi dell’anno nel panorama nerd italiano.

Ma quest’anno c’è stato qualcosa in più. Qualcosa di profondo, quasi mistico, che ha dato un’anima diversa alla kermesse. Tutto è cominciato con la scelta di un nome d’eccezione: Igort, artista e fumettista visionario, è stato il primo grande ospite dell’edizione 2025 e ha firmato il manifesto ufficiale della manifestazione, dedicandolo a un’icona senza tempo della musica e della cultura italiana: Franco Battiato.

Il manifesto di Igort non è stato solo un omaggio, ma una vera e propria opera d’arte carica di simbolismo. Al centro dello sfondo, tra le linee mistiche dell’enneagramma di Gurdjieff e la sagoma dell’Etna, spicca lo sguardo profondo di Battiato. Uno sguardo che ci interroga e ci accompagna, rafforzato dalle parole della celebre canzone La Cura, che riecheggia come un mantra d’amore universale. Igort, con la sua inconfondibile cifra stilistica, ha voluto rappresentare un Battiato visionario, un ponte tra mondi diversi: l’esoterismo, il Giappone, la Russia, la musica, l’arte, la filosofia. Un intreccio di influenze che racconta anche l’identità artistica dello stesso Igort, autore di graphic novel iconiche come 5 è il numero perfetto, diventato un film con Toni Servillo, e fondatore della prestigiosa casa editrice Coconino Press.

L’inaugurazione di Etna Comics 2025 con un manifesto così evocativo ha messo subito le cose in chiaro: questa non sarebbe stata un’edizione qualsiasi. E infatti, i numeri lo confermano. In quattro giorni, la manifestazione ha visto una partecipazione massiccia di appassionati, curiosi, famiglie, studenti e cosplayer, tutti accomunati dalla voglia di immergersi in un mondo fatto di creatività, passione e condivisione.

Non sono mancate le iniziative a sfondo sociale e solidale. L’asta di beneficenza, momento ormai tradizionale del festival, ha raccolto fondi destinati alla Locanda del Samaritano, a supporto dell’Agorà della Carità. Tra i pezzi più ambiti, un disegno di Alex Saviuk che ritrae Spider-Man insieme al villain Lapide, battuto per la cifra simbolica (e significativa) di mille euro. Un gesto che dimostra come il mondo del fumetto e della cultura pop possa anche farsi strumento di aiuto concreto e sostegno sociale.

Tra gli eventi più apprezzati c’è stato anche Rai Porte Aperte, un progetto dedicato agli studenti – dai più piccoli ai giovani universitari – che hanno potuto vivere in prima persona l’emozione del “dietro le quinte” del mondo televisivo. Più di 500 ragazzi, tra i 5 e i 23 anni, si sono cimentati nei ruoli di conduttori, registi, operatori e tecnici, mettendo le mani sulle attrezzature vere, imparando e divertendosi allo stesso tempo. Un’esperienza che ha unito formazione, gioco e scoperta, dando spazio alle nuove generazioni in un contesto di cultura nerd a 360 gradi.

E ovviamente non poteva mancare il momento più atteso da tutta la comunità cosplay: il Gran Cosplay Contest. A trionfare quest’anno è stato Giovanni Vadalà Castiglia, incoronato “The Best” con il suo incredibile cosplay de Il Cacciatore di Bloodborne. Un’opera di precisione e passione che gli è valsa un ambitissimo MacBook Air, premio messo in palio dall’organizzazione del festival. Un riconoscimento più che meritato per un cosplay che ha incantato pubblico e giuria, portando in scena l’atmosfera oscura e affascinante del capolavoro targato FromSoftware.

Ma Etna Comics non si è chiuso con la fine degli eventi. Fino al 15 giugno, Catania continuerà a celebrare la cultura nerd con due mostre imperdibili al Palazzo della Cultura: L’Odissea illustrata da Paolo Barbieri, una visione epica e fantasy del classico di Omero, e Il Signore degli Anelli – Trinacria Edition, un tributo siciliano alla saga tolkieniana più amata di sempre.

Durante la cerimonia di chiusura, il direttore Antonio Mannino, affiancato dal vicedirettore Gianluca Impegnoso e da tutto lo staff, ha già dato appuntamento alla prossima edizione: Etna Comics 2026 si terrà, come di consueto, dal 30 maggio al 2 giugno. E se le premesse sono queste, non possiamo che prepararci a un altro viaggio straordinario.

Etna Comics 2025 non è stato solo un evento. È stato un rito collettivo, una festa dell’immaginario, un momento in cui realtà e fantasia si sono fuse in una celebrazione della creatività umana. Da Igort a Battiato, dai cosplay ai giochi, dai fumetti alla solidarietà, ogni tassello ha costruito un mosaico meraviglioso che racconta la forza della cultura nerd in Italia.

Hai partecipato anche tu a Etna Comics 2025? Qual è stato il tuo momento preferito? Raccontacelo nei commenti qui sotto o condividi l’articolo sui tuoi social per continuare a diffondere la magia di questa edizione epica!

FalComics 2025: quando la cultura pop diventa un viaggio dentro l’anima

C’è un momento, ogni anno, in cui la primavera accende Falconara Marittima con una luce tutta sua. Non è solo il sole che si allunga sulle giornate, ma un’energia palpabile che vibra tra i vicoli della città: è il richiamo di FalComics. E quest’anno, amici della cultura pop, l’edizione 2025 promette di essere non solo la più grande, ma anche la più umana di sempre. Il tema scelto? “Empathy”. E già solo a pronunciarlo si sente un respiro collettivo, come se questo festival stesse per toccarci più a fondo del solito.

A guidarci in questo viaggio emozionale è il manifesto ufficiale dell’evento, una vera e propria opera d’arte firmata dal talento cristallino di Ivan Bigarella. Se il nome vi suona familiare, è perché parliamo di uno dei volti più amati del fumetto italiano, autore di copertine per Topolino e illustratore dal tratto immediatamente riconoscibile. Il manifesto non è solo una locandina: è una dichiarazione d’intenti. È la sintesi visiva di quello che ci aspetta, un ponte tra l’immaginario fantastico e il cuore pulsante delle emozioni umane. Ma Bigarella non si ferma lì. Il 23 maggio inaugurerà anche una mostra personale, “Il mio lavoro, la mia passione” — e già il titolo dice tutto. Sarà un’occasione per entrare nel suo mondo, per capire cosa c’è dietro ogni linea, ogni colore, ogni scelta artistica. Un invito all’empatia, insomma, attraverso lo sguardo di un artista.

Empatia come esperienza collettiva

A FalComics 2025 l’empatia non è solo un tema, ma un filo rosso che attraversa ogni angolo del festival. Lo ha spiegato bene il Direttore Artistico Gianluca Del Carlo, paragonando l’intera manifestazione a un’orchestra: ogni partecipante è uno strumento, ogni momento un accordo che contribuisce all’armonia generale. Un’armonia fatta di incontri, spettacoli, performance, e soprattutto condivisione.

Il festival diventa così uno spazio dove non solo si celebrano i fumetti, i videogiochi, il cosplay e la narrativa fantasy, ma dove ci si riconosce negli altri. Dove i fan diventano comunità. Dove le passioni smettono di essere hobby individuali e si trasformano in una vibrazione collettiva.

La formula del successo? Inclusività e accessibilità

Che FalComics sia diventato un punto fermo nel calendario nerd nazionale non è un caso. L’edizione 2024 ha sfiorato i 235.000 visitatori, un numero che fa girare la testa, ma che soprattutto testimonia quanto questa manifestazione sia diventata un faro per gli appassionati. Il segreto? L’ingresso gratuito. Sì, perché la cultura pop, secondo gli organizzatori e il Comune di Falconara Marittima, dev’essere per tutti. E in un’epoca in cui l’accesso alla cultura spesso è un privilegio, questa scelta ha il sapore di una presa di posizione forte e necessaria.

Lo conferma anche il Sindaco Stefania Signorini, che vede nel festival un “motore di inclusione”, un modo per trasformare Falconara in un crocevia di storie ed emozioni. E non è un caso se ogni anno la città si trasforma, letteralmente, in un gigantesco parco tematico della creatività.

RIOT Games, Giorgio Vanni e le leggende del pop

Anche nel 2025 le collaborazioni d’oro non mancano. Torna RIOT Games, uno dei publisher più influenti nel panorama gaming mondiale, segno tangibile di quanto FalComics sia ormai riconosciuto anche a livello internazionale. E poi, come ignorare lui, il Capitano? Giorgio Vanni, la voce delle nostre sigle preferite, è pronto a salire di nuovo sul palco per farci urlare come se fossimo ancora ragazzini davanti alla TV con in mano un succo di frutta e gli occhi pieni di cartoni giapponesi.

Una città che diventa universo

Dal 23 al 25 maggio, Falconara Marittima non sarà solo una località sulla mappa, ma un luogo dell’anima. Sarà un laboratorio di idee, un’arena per cosplayer, una galleria a cielo aperto per artisti e illustratori, un’arca di Noè per appassionati di tutte le età, provenienze e background. E sarà, soprattutto, un’esperienza.Perché se c’è una cosa che FalComics ci ha insegnato negli anni è che il mondo nerd non è solo un mondo fatto di pixel, tavole disegnate o costumi cuciti a mano. È una lente per guardare meglio dentro noi stessi e negli altri. E quest’anno, con Empathy, questa lente si fa ancora più nitida.

Quindi segnatevi le date, liberate la memoria del telefono per le foto, preparate i costumi e, soprattutto, il cuore. FalComics 2025 non sarà solo una fiera. Sarà un abbraccio collettivo, una dichiarazione d’amore alla cultura pop, ma anche e soprattutto a ciò che ci rende umani: la capacità di sentire, capire, connetterci. E in un mondo che corre veloce, forse è proprio questo il superpotere di cui abbiamo più bisogno.

Comicon Napoli 2025: un successo pop tra fumetto, arte, inclusione e passione nerd – cronaca di un’edizione da record

Chi l’avrebbe mai detto, venticinque anni fa, che quel festival nato tra le mura di Castel Sant’Elmo sarebbe diventato oggi uno degli appuntamenti culturali più importanti d’Europa? E invece, eccoci qui: il COMICON Napoli 2025 ha chiuso i battenti della sua venticinquesima edizione con numeri da capogiro, emozioni a non finire e un trionfo che parla chiaro non solo agli appassionati di cultura pop, ma a tutta l’Italia e al mondo. Dal 1 al 4 maggio, la Mostra d’Oltremare si è trasformata in una vera e propria capitale del multiverso nerd, registrando 183.000 visitatori – un nuovo record (+4,6% rispetto al 2024) – e consolidando la posizione del festival tra i top 5 eventi europei del settore.

Il cuore pulsante della cultura pop

Se dovessimo cercare una definizione di COMICON Napoli, sarebbe questa: un’oasi di socialità nerd, un laboratorio creativo in continua evoluzione dove le arti visive, il fumetto, l’animazione, il cinema, la musica, il game design e le subculture geek convivono e si contaminano. Ma anche un hub internazionale della cultura, che ha saputo attrarre delegazioni da oltre 15 paesi (tra cui Taiwan, Giappone, Corea, Francia, Germania, Portogallo, Croazia e Regno Unito), dare voce a professionisti e artisti da ogni parte del globo, e allo stesso tempo valorizzare il tessuto urbano e culturale partenopeo con il programma diffuso COMIC(ON)OFF, che ha trasformato tutta Napoli in un’epopea urbana della cultura pop.

COMICON ha saputo costruire un ecosistema inclusivo: eventi tradotti in lingua dei segni, aree accessibili ai disabili e ai loro accompagnatori, alternative alimentari per intolleranti e progetti sociali come Se io non voglio tu non puoi e Strade di rinascita sono solo alcune delle iniziative che lo rendono un modello di festival sostenibile e accogliente.

Il trionfo di Murphy e la visione di Jamie Hewlett

Il big bang visivo di questa edizione è esploso già con l’annuncio del poster ufficiale firmato da Jamie Hewlett, co-creatore dei mitici Gorillaz. A rappresentare lo spirito del festival, Hewlett ha scelto Murphy, una ragazza ribelle, energica, incollata ai fumetti e ai suoi sogni: l’incarnazione perfetta dello spirito nerd, anticonformista e passionale che da sempre anima COMICON. “Murphy è tutti noi”, si sarebbe potuto dire mentre la sua immagine campeggiava ovunque in fiera.

Tanino Liberatore, Magister della XXV edizione

Ogni anno COMICON incorona un Magister, un artista che ha segnato in maniera indelebile il mondo del fumetto. Il 2025 ha visto protagonista Tanino Liberatore, vera leggenda vivente, che ha curato una mostra personale e una seconda esposizione dedicata a un autore internazionale. Le sue tavole hanno parlato un linguaggio viscerale e visionario, in perfetta sintonia con lo spirito sovversivo e libero del festival.

Ospiti da sogno e contenuti stellari

L’elenco degli ospiti potrebbe riempire un intero volume: tra i primi annunci internazionali, Jon J. Muth (per la prima volta in Italia), Arthur de Pins (assente da 15 anni), Darick Robertson, Boichi, Thomas Taylor, Álvaro Martínez Bueno e molti altri hanno trasformato la Mostra d’Oltremare in una mecca per gli amanti del fumetto mondiale.

Uno degli eventi più attesi è stato senza dubbio l’arrivo di Shin’ichi Sakamoto, maestro del manga d’autore con opere come The Climber e #DRCL midnight children, ospite di J-POP Manga. Il mangaka ha incontrato i fan, firmato copie e condiviso riflessioni sul suo processo creativo in eventi che hanno fatto il tutto esaurito.

E ancora, Altan, icona della satira e della narrativa disegnata italiana, ha ricevuto il Premio Speciale COMICON 2025 alla Carriera, tra applausi e standing ovation. A lui, una celebrazione affettuosa e doverosa per un autore che ha plasmato l’immaginario di generazioni.

COMICON Napoli: motore culturale ed economico

La dimensione di COMICON va oltre quella del festival nerd: è un evento con una ricaduta economica imponente, capace di generare 42 milioni di euro nel 2024, un boost per tutto il sistema ricettivo e commerciale di Napoli. Il 71% dei visitatori proviene da fuori città, e il dato demografico è altrettanto emblematico: il 60% del pubblico ha meno di 25 anni, confermando Napoli come la “città dei giovani” e COMICON come catalizzatore generazionale.

“COMICON è parte integrante del brand Napoli – dichiara Carlo Cigliano, amministratore delegato – e ne qualifica l’offerta culturale e turistica. La crescita di reputazione del festival a livello internazionale è sotto gli occhi di tutti, come dimostrano le delegazioni della stampa estera e la presenza istituzionale di enti prestigiosi come il Parlamento Europeo, il Ministero della Cultura, e per la prima volta anche il Ministero per lo Sport e i Giovani”.

Una line-up da palcoscenico

Tra gli eventi più affollati: l’incontro con Max Pezzali per il lancio del suo primo comic book, l’anteprima della nuova stagione di Pesci Piccoli dei The Jackal, l’attesa per il live action di Dragon Trainer, la serie animata Il Baracchino con le voci di Lillo e Frank Matano, e un firmacopie da sogno con Zerocalcare, vincitore del Premio Miglior Fumetto COMICON 2025 con Quando muori resta a me (Bao Publishing).

Da brividi i panel con leggende come Yuji Horii (papà di Dragon Quest), la cantautrice Francesca Michielin, l’attrice e regista Asia Argento, i mangaka Kafka Asagiri e Sango Harukawa (Bungo Stray Dogs), e i grandi del fumetto americano Scott Snyder e Nick Dragotta. Momenti che hanno fatto vibrare il cuore dei fan e acceso discussioni ovunque.

Verso la XXVI edizione (spoiler: sarà epica)

Il Silver Pass, pass deluxe lanciato per l’anniversario, è andato sold out in pochi minuti, testimoniando la voglia famelica di cultura pop che COMICON riesce a suscitare. “Vedere centinaia di ragazzi accampati davanti ai cancelli la notte prima dell’apertura è la più grande ricompensa per il nostro lavoro”, ha dichiarato Claudio Curcio, presidente di COMICON. “La nostra è una sfida continua, costruire ogni anno un dialogo tra le arti, tra le culture, tra le persone. COMICON non è solo un festival: è una comunità, un’agorà del futuro”.

E ora, i riflettori sono già puntati sul futuro. L’appuntamento per la XXVI edizione è già fissato, e se questa XXV è stata memorabile, possiamo solo immaginare quali sorprese ci attendano. La città di Napoli è pronta. Il popolo nerd, pure. COMICON 2026, siamo già con te.

Internazionale Kids 2025: Il Fumetto Incontra i Giovani Lettori a Reggio Emilia

Dal 9 all’11 maggio, Reggio Emilia si trasforma nella “città dei bambini” grazie al ritorno di Internazionale Kids, il primo e unico festival italiano di giornalismo pensato per ragazze e ragazzi tra i 7 e i 13 anni. Promosso dall’omonimo mensile che traduce e propone ai più piccoli il meglio della stampa internazionale, l’evento si afferma ancora una volta come punto di riferimento per l’educazione critica, la curiosità intellettuale e l’approccio creativo all’informazione, offrendo un’esperienza immersiva che unisce cultura nerd, scoperta, gioco e riflessione.

Il cuore pulsante del festival non è solo la redazione di Internazionale Kids, ma anche le piazze, le biblioteche, i musei, lo stadio e ogni spazio urbano che per tre giorni diventa teatro di laboratori, incontri, performance artistiche e veri e propri viaggi intellettuali. L’obiettivo? Offrire a bambini e bambine strumenti concreti per decodificare il mondo, fare domande e confrontarsi con i grandi temi dell’attualità.

Secondo Martina Recchiuti e Alberto Emiletti, direttori artistici del festival, “Internazionale Kids a Reggio Emilia è l’occasione per incontrare giovani lettori e lettrici in tanti luoghi diversi, dando loro l’opportunità di riflettere e confrontarsi. Crediamo profondamente nel loro sguardo originale e nel potenziale delle domande che pongono”.

Una visione condivisa anche dal sindaco Marco Massari, che sottolinea come l’evento rappresenti un ponte tra la città e una rivista capace di promuovere un’educazione inclusiva e internazionale, attenta ai valori della sostenibilità, dei diritti, della creatività e dell’innovazione. Non è un caso se Internazionale Kids si inserisce con naturalezza in un calendario culturale che abbraccia anche Fotografia Europea e Reggionarra, creando un continuum generazionale che parte dai più piccoli e arriva fino alla Gen-Z.

La componente nerd e culturale del festival è vivace e trasversale. Non ci si limita a leggere o a scrivere: si impara giocando, sperimentando e discutendo. Si parte dal guerrilla gardening e si arriva all’intelligenza artificiale, passando per il Medio Oriente, l’affettività e la poesia, fino a scoprire i segreti del K-pop o i mestieri nascosti dietro i teatri e i musei. Bambini e bambine possono fare esperimenti, conoscere giornalisti e autori, confrontarsi con filosofi e velisti, scoprire storie vere raccontate da documentari, costruire pensieri a partire da fumetti e laboratori, e persino camminare scalzi su un prato artificiale nel cuore della città.

I nomi coinvolti raccontano l’ambizione e la varietà del festival: Silvia Vecchini e Sualzo, creatori del fumetto “Carlotta superflash”; la storica Vanessa Roghi; la filosofa Maura Gancitano; il navigatore oceanico Ambrogio Beccaria; il giornalista Alberto Puliafito; l’illustratore norvegese Øyvind Torseter; e la cantante e regista Margherita Vicario. Insieme alla redazione di Internazionale Kids, questi protagonisti daranno vita a dibattiti, racconti e attività che lasceranno il segno.

Non manca l’aspetto ludico, perché nel DNA nerd c’è anche la passione per il gioco come forma di apprendimento. Sfide di ping pong e biliardino, partite di scacchi e dama, giochi di logica, trottole e percorsi sensoriali rendono il festival un’esperienza multisensoriale. Un’occasione per allenare la mente e il corpo, sempre all’insegna della socializzazione e della scoperta.

Il valore educativo del festival è ribadito anche dalle parole dell’assessora alle politiche educative Marwa Mahmoud, che mette in evidenza l’importanza di fornire ai bambini e alle bambine “chiavi di lettura per costruire un proprio senso critico rispetto alla realtà che vivono ogni giorno”. Un lavoro capillare, che coinvolge scuole, università, biblioteche, musei e realtà del territorio per un’educazione realmente partecipativa.

Il direttore della Fondazione Palazzo Magnani, Davide Zanichelli, definisce Internazionale Kids una risposta concreta alla sfida più urgente dei nostri tempi: coltivare uno sguardo responsabile verso le nuove generazioni. E proprio per questo il festival è sostenuto da realtà come il Gruppo Iren, che attraverso Eduiren promuove l’educazione alla sostenibilità e alla cittadinanza attiva, o E80 Group e Valorugby, che avvicinano i bambini al mondo dello sport come spazio educativo ed emotivo, di relazione e rispetto.

Al festival non manca nemmeno il contributo del Sassuolo Calcio, con il progetto Generazione S, che si fa portavoce dei valori educativi dello sport, né quello del Mapei Stadium – Città del Tricolore, luogo simbolico che per il terzo anno si apre alla comunità con un programma che unisce cultura, gioco e impegno civile. Qui si terrà anche uno degli incontri più emozionanti: “MARE – Storie tra le onde”, con Ambrogio Beccaria, dedicato al mare come spazio di avventura e riflessione, tra viaggi in solitaria e tragedie umane nel Mediterraneo.

Il Festival Internazionale Kids a Reggio Emilia non è solo un evento culturale, ma una piattaforma viva dove crescere con spirito critico, pensiero aperto e cuore curioso. Un luogo in cui la cultura nerd incontra l’impegno civile, la scoperta si fonde con l’informazione e l’infanzia diventa protagonista consapevole del proprio futuro.

Organizzato da Internazionale Kids, Comune di Reggio Emilia e Fondazione Palazzo Magnani, il festival è reso possibile grazie al sostegno di Iren, E80 Group, Valorugby Emilia, Mapei Stadium, Generazione S, Save the Children, Fondazione Beta, Fondazione Airc, in collaborazione con partner istituzionali e culturali come Norla, la Reale Ambasciata di Norvegia in Italia, Institut français Italia, i Musei Civici, Fondazione I Teatri, Università di Modena e Reggio Emilia, Fondazione Reggio Children, Remida, Farmacie Comunali Riunite e Reggio Emilia Città Senza Barriere.

Internazionale Kids a Reggio Emilia 2025 è il festival nerd che fa crescere, stupisce e lascia il segno: perché raccontare il mondo ai più piccoli significa cambiare il futuro, un pensiero alla volta.

“Am I Dreaming?” – Il Cosenza Comics and Games 2025 è un sogno che prende vita

C’è qualcosa di profondamente evocativo nel titolo scelto per l’edizione 2025 del Cosenza Comics and Games: “Am I Dreaming?”. Una domanda sospesa tra stupore e consapevolezza, tra illusione e concretezza. E forse non poteva esserci slogan più adatto per celebrare gli undici anni di vita di uno dei festival più amati del Sud Italia dedicato alla cultura nerd e pop, che quest’anno tornerà a colorare Rende nel secondo weekend di maggio. Il festival, organizzato da Orizzonte degli Eventi, si terrà sabato 10 e domenica 11 maggio 2025 presso il Parco Acquatico Santa Chiara di Rende, in provincia di Cosenza. Parallelamente, dal 6 maggio al 6 giugno, il Museo del Presente ospiterà una serie di mostre tematiche che esploreranno l’universo creativo e onirico al centro di questa nuova edizione. Un doppio binario – quello dell’intrattenimento puro e della riflessione artistica – che da qualche anno è diventato tratto distintivo del Cosenza Comics and Games, contribuendo a consolidarne l’identità tra i grandi festival italiani del settore.

“Am I Dreaming?”, che tradotto suona come “Sto sognando?”, è molto più di un vezzo poetico. È un invito implicito a guardarsi dentro, a chiedersi dove ci stiano portando le nostre passioni, e soprattutto a non smettere di credere nella potenza dei sogni – quelli che ci hanno spinto a leggere manga fino a notte fonda, a costruire armature in EVA foam, a scrivere fanfiction o a passare ore e ore su un controller. È un tema profondamente umano e collettivo, che sembra voler raccogliere e omaggiare gli obiettivi di ogni appassionato, le sue battaglie personali, e quel senso di meraviglia che accompagna chiunque varchi i cancelli di un evento del genere.

In questi undici anni, Cosenza Comics è cresciuto tantissimo. Partito nel 2015 dalla Città dei Ragazzi di Cosenza, il festival è passato per la sfida della digitalizzazione durante il biennio pandemico – diventando uno dei pochi eventi italiani del settore ad offrire un’esperienza completamente online – fino ad approdare, nel 2022, nella città universitaria di Rende, dove ha trovato nuova linfa e uno scenario adatto a contenere l’entusiasmo di oltre 30.000 visitatori a edizione. Una crescita non solo numerica, ma anche qualitativa, che ha portato il festival ad affermarsi come appuntamento imprescindibile per fan, autori, artisti, gamer, cosplayer e famiglie.

L’edizione 2025 si annuncia particolarmente ricca e variegata. I visitatori troveranno spettacoli dal vivo, tornei di videogiochi e carte collezionabili, incontri con ospiti di rilievo e aree tematiche dedicate a ogni sfaccettatura dell’universo nerd. Tra gli ospiti già annunciati spiccano nomi molto amati dal pubblico: ci sarà Renato Novara, voce ufficiale italiana di Rufy in One Piece, attesissimo per un meet & greet che si preannuncia da tutto esaurito. Tornerà anche il Winx Live & Cosplay Show, con la straordinaria Elisa Rosselli a portare sul palco la magia di una delle serie animate più iconiche del nostro immaginario collettivo. E poi ancora content creator come i Nerd Bori, band musicali come Miwa e i suoi componenti, e ovviamente l’artista visiva Caterina Costa – in arte Cheit.JPG – che firma il manifesto ufficiale dell’edizione con un’opera potente e sognante, capace di intrecciare il tema di quest’anno con omaggi visivi alle edizioni passate.

L’aspetto competitivo, da sempre uno degli ingredienti più gustosi del festival, tornerà con una serie di tornei che faranno la gioia dei gamer e dei collezionisti. A Technotown si terranno sfide su Pokémon Scarlatto e Violetto, Super Smash Bros. Ultimate, Mario Kart 8 Deluxe e Pokémon GCC Pocket, mentre per gli amanti delle carte collezionabili ci saranno appuntamenti dedicati al GCC Pokémon. Non mancherà, inoltre, l’amatissima Area Nintendo, curata da Pokémon Millennium, con dieci postazioni di gioco dedicate all’universo Switch e tante sorprese per gli appassionati della casa di Kyoto.

Chi vorrà partecipare potrà acquistare i biglietti già in prevendita tramite Liveticket, la piattaforma ufficiale del festival. Saranno disponibili sia biglietti giornalieri che abbonamenti per entrambe le giornate, e l’ingresso digitale sarà la scelta consigliata per chi vuole evitare le code. Per chi arriva da fuori città, il sito del festival offre tutte le indicazioni necessarie per raggiungere comodamente le sedi degli eventi e delle mostre, confermando ancora una volta l’attenzione all’esperienza dell’utente che contraddistingue l’organizzazione. Ma al di là di ospiti, eventi, tornei e logistica, c’è un elemento che rende davvero speciale questo festival: la sua anima. Cosenza Comics and Games è un evento che ha saputo evolversi senza perdere autenticità. È rimasto fedele a quella cultura nerd che, prima di essere di moda, era uno spazio intimo e identitario. È riuscito a diventare grande senza dimenticare l’importanza delle piccole cose: un autografo, una chiacchierata con un artista, una gara cosplay sotto il sole calabrese, un sorriso scambiato con uno sconosciuto mentre si commenta l’ultima serie anime.

In un’Italia dove i festival nerd sono in continua crescita, Cosenza Comics ha saputo distinguersi anche grazie al suo ingresso ufficiale nel 2024 in RIFF, la Rete Italiana dei Festival del Fumetto. Un passo importante, che lo colloca tra gli attori culturali impegnati nella valorizzazione del fumetto come arte, industria e motore sociale. Non è un caso se oggi questo evento viene considerato uno dei più rappresentativi del Mezzogiorno, e non solo in termini di numeri.

Per chi, come me, vive ogni edizione come un rituale, “Am I Dreaming?” non è solo il titolo di quest’anno, ma una sensazione ricorrente. Quella di quando entri nell’area del festival e vedi persone vestite da Jedi, studenti di Hogwarts, ninja della Foglia e supereroi Marvel camminare fianco a fianco come fosse la cosa più naturale del mondo. Quella di quando stringi tra le mani il volume firmato dal tuo disegnatore preferito. Quella di quando ti siedi davanti a un monitor, controller alla mano, e dimentichi tutto il resto. Quella di quando ti guardi intorno e ti accorgi che, sì, sei davvero nel posto giusto.

E allora forse la risposta alla domanda è sì: sto sognando. Ma è un sogno collettivo, costruito pezzo dopo pezzo da chi crede che la cultura nerd sia qualcosa di più di un passatempo. È un modo per esprimersi, per incontrarsi, per creare nuovi mondi. E ogni anno, a maggio, quel sogno si avvera.

Ci vediamo a Rende.

Rise of the Tyrant: La Nuova Odissea Mecha di Leviathan Labs

Nel vasto panorama degli amga e euromanga, c’è un titolo che sta facendo parlare di sé e promette di conquistare i lettori più appassionati di mecha e narrazioni complesse. Rise of the Tyrant, il nuovo fumetto di Leviathan Labs, si appresta a ridefinire le convenzioni del genere, mescolando sapientemente elementi classici con una narrazione matura e riflessiva che non teme di scendere nei meandri più oscuri dell’animo umano.

La premessa del fumetto è, a prima vista, familiare. Un’invenzione geniale, un gigantesco mecha creato per fronteggiare una minaccia cosmica che incombe sul nostro pianeta. Non è difficile pensare ai grandi classici del genere mecha giapponese, da Mobile Suit Gundam a Neon Genesis Evangelion, dove avanzata tecnologia e battaglie stellari si intrecciano con il destino di chi ha il coraggio di salire a bordo. Ma Rise of the Tyrant è qualcosa di molto più profondo di una semplice battaglia tra il bene e il male.

Al centro della storia c’è un giovane pilota, erede della dinastia di inventori che ha creato il colosso meccanico destinato a salvare il mondo. Ma non si tratta di un eroe senza macchia: il protagonista è un ragazzo che deve fare i conti con i propri limiti emotivi e morali, un cuore giovane ma segnato da dubbi e conflitti interiori. Questo non è un racconto in cui il pilota si lancia in battaglia con ardore, pronto a sacrificarsi per un mondo che lo acclama come salvatore. Al contrario, ogni sua vittoria è amara, ogni trionfo lascia cicatrici indelebili.

In Rise of the Tyrant, il vero antagonista non è solo l’ombra cosmica che minaccia la Terra, ma il tormento interiore del protagonista. Ogni missione compiuta con successo comporta una perdita, e ogni scelta che il giovane pilota deve fare lo costringe a confrontarsi con il peso delle sue azioni. In un mondo dove la speranza sembra svanire, la domanda che pervade l’intera trama è la più universale e al tempo stesso angosciante: vale davvero la pena di sacrificare tanto per la salvezza di un mondo che sembra non meritare più nulla?

Questo è un fumetto che non cerca facili applausi. Non aspettatevi momenti di trionfo epici o soddisfazioni gratuite. Piuttosto, Rise of the Tyrant vi condurrà in un viaggio senza vie d’uscita facili, dove la tensione emotiva e psicologica supera di gran lunga le battaglie spaziali. La narrativa si fa cupa e intima, e il paesaggio che emerge non è quello di una Terra trionfante, ma di un mondo in macerie, dove le vittorie hanno un prezzo troppo alto da pagare. E in questo universo devastato, il cuore del protagonista diventa la vera arena di battaglia.

Leviathan Labs, con questa nuova opera, non si limita a ripercorrere le tracce di un genere già esplorato, ma sfida le convenzioni e apre una finestra sulle difficoltà esistenziali che tutti, a un certo punto, siamo costretti ad affrontare. Con uno stile visivo che promette di essere tanto spettacolare quanto inquietante, Rise of the Tyrant si preannuncia come un’opera che non solo esplorerà le profondità del conflitto tra uomo e macchina, ma anche quelle dell’anima umana, alle prese con scelte impossibili.

Se siete pronti a immergervi in una storia che non vi regalerà facili risposte, ma che vi costringerà a guardare nel baratro, preordinate subito il vostro volume su Leviathan Labs e approfittate dell’offerta speciale di lancio. Non è solo un fumetto da collezionare, è un’esperienza che lascerà il segno.

Venezia Comics 2025: Novità, Espansioni e Il Villaggio Coreano al Festival del Fumetto di Forte Marghera

Il Venezia Comics, il festival che celebra la cultura pop e il fumetto nella splendida cornice di Forte Marghera, è pronto a tornare con la sua dodicesima edizione, che si terrà sabato 3 e domenica 4 maggio 2025. Dopo il successo dell’edizione 2024, che ha visto la partecipazione di oltre 23.000 visitatori, l’evento si prepara a fare il grande salto, offrendo una serie di novità che promettono di arricchire ulteriormente l’esperienza di tutti gli appassionati. Con il patrocinio di prestigiosi enti istituzionali e la collaborazione di realtà consolidate nel mondo del fumetto e dell’intrattenimento, Venezia Comics 2025 si preannuncia come una manifestazione imperdibile per chi ama il fumetto, il gioco, il cosplay e le nuove tendenze della cultura pop.

Il cuore pulsante dell’edizione 2025 sarà, come sempre, la mostra mercato del fumetto e dei giochi. Quest’anno gli spazi espositivi raddoppiano, offrendo una vasta gamma di prodotti e novità per gli appassionati del settore. Non solo fumetti e giochi da tavolo, ma anche gadget, libri e oggetti esclusivi. La Tensostruttura, che quest’anno avrà una dimensione ampliata di ben 600 metri quadrati, ospiterà le case editrici ufficiali, tra cui Becco Giallo, Officina Meningi, J-Pop, Feltrinelli (con una novità assoluta: uno spazio dedicato alla cultura coreana), BD, e molte altre. Inoltre, il pubblico avrà la possibilità di incontrare autori di grande fama, tra cui i maestri di Sergio Bonelli Editore e i fumettisti Disney, con un omaggio speciale al leggendario Luciano Gatto, che festeggerà il suo 91° compleanno con una mostra a lui dedicata.

Ma non si tratta solo di fumetti: il festival si arricchirà anche di iniziative speciali che daranno spazio alla cultura popolare coreana. Per la prima volta nella sua storia, Venezia Comics 2025 avrà un paese tematico, e a farla da padrone sarà la Corea del Sud. Il Korean Village, realizzato in collaborazione con la società K-Tiful di Seul, permetterà ai visitatori di immergersi nel mondo dei fumetti coreani, ma anche in quello della cultura pop più ampia. Un’opportunità unica per scoprire la tradizione e l’innovazione di una delle più affascinanti realtà artistiche contemporanee. Grazie alla partnership con Ca’ Foscari, MangaSchool Venezia e l’Associazione Passacinese, il Korean Village proporrà una serie di eventi, mostre e conferenze, facendo di Venezia Comics 2025 una tappa imprescindibile per gli amanti del K-pop, dei manhwa e di tutto ciò che riguarda la Corea.

Un’altra grande novità sarà l’espansione dello spazio dedicato agli incontri con gli autori, le conferenze e le mostre. Con due palchi dedicati, i visitatori potranno assistere a presentazioni, interviste e discussioni sui temi più vari, dai fumetti alle tecniche di disegno, passando per le novità del mondo del gioco. Tra gli eventi più attesi ci saranno le mostre di Luca Raimondo, che presenterà in esclusiva nazionale le prime tavole del suo nuovo progetto dedicato a Giacomo Casanova, e il concorso “Arte in Bottiglia”, che permetterà ai creativi di esporre le loro opere su bottiglie dedicate al mondo degli spirits artigianali. Non mancheranno anche le mostre celebrative, come quella per i 30 anni della casa editrice Becco Giallo e quella dedicata ai giochi di Leo Colovini.

L’area self, riservata agli autori indipendenti e alle autoproduzioni, si arricchirà di una sezione tematica dedicata al fantasy e all’oriente. Quest’anno, grazie alla collaborazione con gli esperti italiani di Dreamaker e il festival Gothika, l’area Avalon tornerà a essere il punto di riferimento per gli appassionati di Medioevo, fantasy e leggende. Qui i visitatori potranno immergersi in un’atmosfera incantata, scoprire opere uniche e assistere a workshop tematici.

Anche il pubblico più giovane avrà il suo spazio. Grazie alla collaborazione con MangaSchool Venezia, che offrirà corsi di disegno per tutte le età, dai bambini agli adulti, Venezia Comics 2025 si preannuncia come un evento educativo oltre che di intrattenimento. I bambini, in particolare, saranno coinvolti in un simpatico gioco di collezione di timbri, e potranno anche ricevere un annullo speciale a cura di Poste Italiane, che celebrerà l’evento con un timbro esclusivo.

Non poteva mancare il tradizionale torneo di cosplay, che anche quest’anno monopolizzerà il palco principale per l’intera giornata di domenica pomeriggio. I migliori costumi verranno premiati grazie alla collaborazione con Feltrinelli e l’Hard Rock Café di Venezia, che offrirà un premio speciale per il miglior costume a tema rock. Il palco, però, non sarà l’unico spazio di spettacolo: un secondo stage, situato nella zona della Baia del Forte, ospiterà ulteriori iniziative, tra cui incontri con gli autori, dibattiti e presentazioni.

Venezia Comics 2025 offrirà anche un ricco programma di proiezioni, con una selezione di cortometraggi provenienti dalla Corea, in collaborazione con Fems du Cinema, e la proiezione del cortometraggio vincitore dell’edizione 2025 del Ca’ Foscari Short Film Festival. Le proiezioni, che si terranno nel pomeriggio e la sera, offriranno un’occasione unica per scoprire nuove opere cinematografiche e animazioni di alta qualità. Con le sue innumerevoli novità, l’edizione di quest’anno rappresenta un’opportunità unica per tutti gli appassionati di cultura nerd di vivere un’esperienza indimenticabile a Venezia.

Torsoli: Guglielmo Tell nella lotta contro gli zombie, un’originale rivisitazione horror del mito svizzero

Immaginate di prendere una delle leggende più iconiche della storia, quella di Guglielmo Tell, e di catapultarla in un mondo post-apocalittico invaso da zombie. Potrebbe sembrare una combinazione bizzarra, ma è esattamente ciò che Joël Prétôt fa con la sua graphic novel Torsoli, pubblicata dall’Istituto Editoriale Ticinese (IET) nella collana “Le Nuvole”. Un’opera che riesce a fondere con maestria il folklore svizzero, l’horror e una critica sociale di grande impatto, portando sullo schermo una versione inedita e inquietante del celebre eroe svizzero.

Guglielmo Tell, noto per la sua resistenza e per la sua lotta per la libertà contro l’oppressione, viene reimmaginato in un contesto post-apocalittico dove il male che minaccia la sua terra non è più un tiranno umano, ma un’orda di non morti famelici che infetta ogni angolo della sua patria. In Torsoli, Tell non è più solo il simbolo dell’indipendenza elvetica, ma diventa il faro di una lotta disperata contro un male che dilaga inesorabile. La sua arciere di fama mondiale non punta più a colpire frutti o tiranni, ma a fermare l’avanzata di una minaccia che trasforma i suoi compaesani in esseri privi di volontà e umanità.

Joël Prétôt, con il suo approccio originale e audace, riscrive la storia di Guglielmo Tell attraverso lenti horror e sociali. La scelta di inserire gli zombie in questo contesto non è casuale. Infatti, l’invasione degli zombi diventa una potente metafora della pericolosa diffusione di ideologie e mali contagiosi che travolgono le comunità, minacciando la loro stessa identità. Un tema che, sebbene possa sembrare anacronistico, è terribilmente attuale e rilevante, portando alla luce riflessioni sulle paure collettive, sulla resistenza e sulla lotta per la sopravvivenza in un mondo che cambia a una velocità spaventosa.

La storia di Torsoli è quindi più di un semplice racconto di zombi. È una riflessione sulla fragilità della società, un’esplorazione della condizione umana, vista attraverso il prisma di un mito eterno, quello di Guglielmo Tell, che viene trasfigurato in un eroe moderno, ma pur sempre legato alle sue radici. Prétôt non si limita a riprendere il mito originale, ma lo deforma, lo distorce, lo adatta ai tempi oscuri che sta raccontando. E lo fa con una grazia particolare, che unisce il ritmo dell’azione all’introspezione psicologica del protagonista.

Joël Prétôt, classe 1985 e originario di Paradiso, è un fumettista e illustratore che ha acquisito grande notorietà nel panorama italiano, grazie al suo stile distintivo e alla sua capacità di affrontare tematiche complesse con un linguaggio visivo unico. Dopo aver frequentato la Scuola del Fumetto di Milano, ha avuto modo di cimentarsi in numerosi progetti, realizzando opere autoprodotte e su commissione. Il suo impegno nel settore sociosanitario, poi, arricchisce ulteriormente la sua visione artistica, conferendo alle sue opere una profondità e una sensibilità rara. Con Torsoli, Prétôt non si limita a narrare una storia, ma invita il lettore a riflettere, a interrogarsi sul mondo che lo circonda e a confrontarsi con le proprie paure.

La scelta del contesto svizzero e la rilettura di una figura come Guglielmo Tell offrono, dunque, un’opportunità unica per esplorare temi universali come la libertà, la resistenza e la lotta contro l’oppressione, ma anche la paura del cambiamento e della disintegrazione sociale. Con un impianto narrativo che sa mescolare tradizione e innovazione, Torsoli non è solo un’opera di intrattenimento, ma un’occasione per riflettere sulle forze che modellano la nostra società e le nostre identità.

In conclusione, Torsoli è un’opera che segna un passo importante nel panorama del fumetto contemporaneo, un lavoro che va oltre la superficie e riesce a intrecciare generi diversi, dal folklore all’horror, dalla critica sociale alla riflessione sull’indipendenza e la lotta. Joël Prétôt ci regala una rivisitazione di Guglielmo Tell che, in un mondo invaso da zombie, assume nuovi e inquietanti significati, diventando non solo il simbolo di un’epoca, ma anche di un’umanità che lotta, a fatica, per non soccombere alle proprie paure.

Alla ricerca di Eva: Viaggio nel DNA per scoprire l’antenata comune dell’umanità

In un tempo remoto, perduto fra le sabbie africane di decine di millenni fa, visse una donna di cui oggi non conosciamo il nome, l’aspetto, né le parole che usava per comunicare. Eppure, ogni essere umano vivente oggi porta dentro di sé una traccia inequivocabile di lei: minuscoli filamenti di DNA custoditi nei mitocondri, le centrali energetiche delle nostre cellule. Questa donna, che la scienza ha ribattezzato “Eva mitocondriale“, non è un personaggio biblico, ma un fatto biologico, una figura silenziosa incastonata nell’intreccio molecolare della nostra esistenza.

La scoperta dell’Eva mitocondriale ha rivoluzionato il modo in cui comprendiamo le nostre origini. A differenza del DNA nucleare, che si eredita da entrambi i genitori, il DNA mitocondriale (mtDNA) viene trasmesso quasi esclusivamente dalla madre. Ogni cellula del nostro corpo è quindi una sorta di capsula del tempo, che custodisce intatto questo patrimonio matrilineare. Analizzando le mutazioni accumulatesi nel mtDNA in persone di diverse etnie e provenienze geografiche, i genetisti hanno potuto ricostruire un albero genealogico che converge su un’unica donna vissuta tra i 99.000 e i 200.000 anni fa, molto probabilmente in Africa.

Ma Eva mitocondriale non era sola. Al contrario, condivise il suo mondo con migliaia di altre donne. Ciò che la rende speciale è il fatto che la sua linea matrilineare – quella che attraverso le figlie, e le figlie delle figlie, è giunta fino a noi – non si è mai interrotta. Tutte le altre si sono spezzate lungo il cammino dell’evoluzione. Questo non fu frutto di una superiorità biologica, bensì del caso, dello straordinario gioco della deriva genetica. In ogni generazione, bastava un solo passaggio fallito – nessuna figlia, o nessuna figlia fertile – perché una linea si estinguesse. E così, un filo invisibile ha attraversato millenni, collegando questa donna antichissima a ciascuno di noi.

Eva è, quindi, la più recente antenata comune matrilineare dell’umanità, ma non l’unica antenata. Molti altri uomini e donne del suo tempo hanno lasciato un’eredità genetica nel nostro DNA nucleare, ma solo lei ha lasciato il segno esclusivo e diretto nel nostro DNA mitocondriale.

Il concetto stesso di Eva mitocondriale affascina per la sua semplicità e potenza evocativa, ma si porta dietro una serie di complessità che sfidano le nostre certezze. Per esempio, l’identificazione di questa figura si basa su un’ipotesi fondamentale: che il DNA mitocondriale venga ereditato solo per via materna e non subisca ricombinazione. Tuttavia, alcuni studi recenti hanno messo in discussione questa assunzione. È stato osservato, in rare occasioni, che anche i mitocondri dello spermatozoo possano essere trasmessi al figlio, e vi sono prove di possibili eventi di ricombinazione tra mitocondri materni e paterni. Se questi fenomeni si dimostrassero frequenti, l’intera costruzione concettuale di un’Eva mitocondriale potrebbe sgretolarsi o, quantomeno, richiedere una radicale revisione.

Un altro nodo affascinante è il confronto con il cosiddetto Adamo cromosomiale-Y, il maschio da cui tutti gli uomini viventi oggi discenderebbero per via paterna. Curiosamente, Adamo sembra essere vissuto molto dopo Eva, circa 75.000 anni fa. Questa discrepanza temporale ha alimentato varie ipotesi: forse un secondo collo di bottiglia genetico ha decimato le linee paterne in un’epoca successiva, oppure la poligamia e la disparità riproduttiva maschile hanno accelerato la perdita delle linee Y. In ogni caso, le due figure non erano compagni di vita, né vissuti nella stessa epoca: sono piuttosto metafore scientifiche delle nostre radici biologiche, punti di partenza per riflessioni più ampie su come la vita si perpetua nel tempo.

Eva si inserisce anche in un contesto più ampio, quello della teoria “Out of Africa”, secondo cui l’Homo sapiens moderno si sarebbe originato in Africa per poi diffondersi nel resto del mondo. I dati genetici, in particolare la grande varietà di mtDNA tra le popolazioni africane, suggeriscono che l’umanità abbia trascorso molto più tempo sul suolo africano che altrove. Quando i gruppi migratori lasciarono l’Africa, portarono con sé solo una parte della ricchezza genetica originaria. La costruzione di alberi filogenetici – che mostrano come le linee di mtDNA si siano ramificate nel tempo – conferma questa narrazione, mostrando che tutte le diramazioni extra-africane derivano da una madre africana.

Naturalmente, la scienza non è mai statica. Le filogenie sono costruzioni probabilistiche, e nuove scoperte possono ribaltare ciò che oggi diamo per acquisito. Alcuni ricercatori hanno messo in discussione l’interpretazione africana dei dati, proponendo che anche popolazioni asiatiche possano essere compatibili con l’origine dell’Eva mitocondriale. Tuttavia, con l’affinarsi degli algoritmi e delle tecniche di sequenziamento, le prove a favore della culla africana dell’umanità si sono consolidate.

Resta un ultimo elemento, forse il più suggestivo. L’Eva mitocondriale non è l’antenata di un popolo, ma di tutti i popoli. È un simbolo biologico di unità umana, una testimonianza che tutti noi, a prescindere dal colore della pelle, dalla lingua o dalla cultura, siamo connessi da una stessa, antichissima radice. In un mondo diviso da confini, guerre e pregiudizi, pensare che le nostre cellule raccontino una storia comune potrebbe forse insegnarci qualcosa di essenziale: che la diversità che ci caratterizza è solo la manifestazione superficiale di un’unica grande storia condivisa.

E allora, forse, guardare a Eva non è solo un esercizio scientifico, ma anche un atto di riconciliazione con ciò che siamo stati. Un modo per ricordare che, se torniamo indietro abbastanza a lungo, ogni volto umano si riflette nell’altro.

Arriva Elba Comics + Players 2025, la prima edizione del festival pop che unisce fumetti, cosplay e realtà aumentata

Dal 25 al 27 aprile 2025, l’Isola d’Elba accende i riflettori sulla sua anima più creativa, diventando l’epicentro toscano della cultura nerd. A Porto Azzurro debutta la prima, attesissima edizione di “Elba Comics + Players 25“, un festival che promette di lasciare il segno nel cuore di appassionati, curiosi e professionisti del settore. Ispirato al mitico Lucca Comics & Games ma modellato sull’identità e sul paesaggio unico dell’isola, l’evento non si limita a essere una celebrazione del fumetto e del gioco: è una vera e propria experience immersiva, un connubio tra arte sequenziale, gaming, tecnologia, educazione e spirito di comunità.

Il progetto, fortemente voluto dal direttore artistico Stefano Picchi – già noto per le sue collaborazioni con eventi di calibro nazionale come Lucca Comics – nasce con l’intento di valorizzare l’Elba non solo come meta turistica, ma come culla di innovazione culturale. E l’intento è più che chiaro: portare un’ondata di cultura pop in riva al mare, tra le case pastello di Porto Azzurro e il profumo di macchia mediterranea.

Cinque universi tematici per un solo festival

Il cuore pulsante di Elba Comics + Players 2025 è la suddivisione in cinque macroaree tematiche, che guideranno i visitatori in un percorso variegato e coinvolgente. Nell’area Comics si potrà esplorare l’universo del fumetto in tutte le sue forme: dal cartaceo al digitale, passando per i grandi classici e le nuove leve dell’illustrazione. L’area Players, invece, farà la gioia di gamer e board gamer con console di ultima generazione, sessioni interattive e tornei aperti a tutti.

L’area Fan Art ospiterà mostre ispirate a temi condivisi con i comuni dell’isola, offrendo visibilità a talenti emergenti e spazi creativi dove il fandom prende forma tra schizzi e inchiostri. Nella sezione Didattica e Formazione, gli appassionati avranno accesso a masterclass, performance dal vivo, e workshop gestiti da scuole e professionisti del settore, tra cui spicca la presenza della Lucca Manga School, eccellenza italiana nell’insegnamento del disegno in stile giapponese. Infine, l’area Movie trasformerà Porto Azzurro in un piccolo festival del cinema, con conferenze, proiezioni, incontri con autori e perfino un documentario su Napoleone, che fonde la storia locale con l’immaginario geek.

Ospiti di calibro internazionale e innovazione made in Italy

Non mancheranno le guest star: il festival sarà impreziosito dalla partecipazione di grandi nomi del panorama fumettistico internazionale. Tra gli ospiti più attesi troviamo Tamura Yoshiyasu, mangaka giapponese di fama mondiale, e Davide Fabbri, firma italiana che ha lavorato alle graphic novel di Star Wars per la Dark Horse Comics. Con loro anche Igor Chimisso, disegnatore Disney per Star Wars e Pirati dei Caraibi, Arianna Rea (autrice di Frozen e Rapunzel), Riccardo Nunziati (Diabolik) e molti altri. Proprio Nunziati sarà protagonista, venerdì 25 aprile, della presentazione di un’edizione speciale di Diabolik ambientata a Porto Azzurro, con le sue atmosfere sospese tra noir e Mediterraneo.

Ma Elba Comics + Players non si ferma ai fumetti. A stupire il pubblico sarà anche l’innovazione tecnologica: sarà infatti possibile provare in anteprima GymGamEnt, la rivoluzionaria piattaforma in realtà aumentata che unisce gaming e attività fisica, ideata dal visionario Riccardo Cangini e già premiata con il Playnovation Award come “Innovazione dell’anno”. Ad accompagnare i partecipanti in questa esperienza unica ci sarà Andrea “Lucky” Lucchetta, storico campione del volley italiano, che guiderà un vero e proprio torneo interattivo, con una finale epica prevista per sabato 26 aprile.

Tra cosplay, rally virtuali e laboratori per ogni età

Nessun festival pop può dirsi completo senza una buona dose di cosplay, e anche su questo fronte Elba Comics + Players è pronto a stupire. Durante i tre giorni di eventi, i migliori cosplayer si sfideranno in una competizione che premierà la creatività e l’interpretazione dei personaggi. In più, per gli appassionati di motori e adrenalina, sarà allestita un’area con simulatori di guida rally, pronti a trasportare i visitatori in corse virtuali mozzafiato.

Per i giovani talenti in erba – ma anche per chi sogna di fare del fumetto una professione – sono previsti corsi aperti a tutte le età e livelli: dai rudimenti del disegno manga fino alle tecniche più avanzate dell’illustrazione digitale, tutto sarà a portata di mano grazie al contributo degli insegnanti della Lucca Manga School.

Cultura pop e identità locale: una sinergia perfetta

Elba Comics + Players non è solo un festival: è una scommessa culturale e identitaria. Come ha sottolineato Marco Landi, consigliere regionale della Toscana, l’obiettivo è chiaro: fare dell’Isola d’Elba un punto di riferimento stabile per gli eventi legati alla cultura pop. A testimonianza di questa volontà, la locandina ufficiale del festival, disegnata da Igor Chimisso, rappresenta una cosplayer futuristica circondata da elementi simbolici dell’Elba, come le api napoleoniche: un’immagine che fonde radici e immaginazione, storia e futuro.

L’iniziativa gode del pieno supporto delle istituzioni locali. L’assessore Gisella Guelfi ha dichiarato che l’evento è pensato non solo per gli appassionati, ma anche per coinvolgere famiglie e turisti in un’offerta culturale che valorizza l’isola. La promozione social sarà curata da Annalisa Del Dotto, responsabile comunicazione del festival, che ha già garantito una copertura capillare su tutti i principali canali digitali, pronta a rilanciare l’evento anche a livello internazionale.

Elba Comics + Players 2025: un festival destinato a lasciare il segno

Con una programmazione ricca, un cast di ospiti eccezionali, una visione culturale innovativa e una location mozzafiato, Elba Comics + Players 2025 si prepara a diventare una nuova tappa obbligata nel calendario nerd italiano. Un evento che promette non solo di intrattenere, ma di ispirare, formare e connettere appassionati da ogni angolo d’Italia.

Per chi desidera partecipare, sono disponibili pacchetti speciali con tariffe agevolate, pensati per unire l’esperienza fieristica alla scoperta delle meraviglie dell’isola.

Tutti i dettagli e il programma aggiornato sono disponibili sul sito ufficiale:
👉 www.elbacomicsplusplayers.it
Per informazioni su pacchetti e alloggi:
👉 www.napoleonviaggi.it

Preparati a vivere l’Isola d’Elba come non l’hai mai vista: tra cosplay, manga, giochi e realtà aumentata… il divertimento è appena cominciato.

MessinaCon 2025: Il Decimo Anniversario della Fiera del Fumetto e del Fantastico a Villa Dante

Il MessinaCon, una delle fiere più attese dai fan della cultura nerd e pop del sud Italia, è pronto a celebrare il suo decimo anniversario in grande stile. Nel 2025, la manifestazione si svolgerà per la prima volta a Villa Dante, una location che promette di offrire una nuova dimensione all’evento, sia in termini di spazio che di qualità. L’annuncio è arrivato ufficialmente durante il Day Zero, un evento pre-fiera che ha registrato una notevole partecipazione al Volta Pagina, confermando l’entusiasmo che circonda il MessinaCon.

Giuseppe Mulfari, presidente di StrettoCrea, l’associazione che organizza il MessinaCon, ha sottolineato come la scelta di Villa Dante sia stata frutto di una sinergia con il Comune di Messina e la Messina Social City. “Abbiamo cercato di dare al Messinacon una nuova casa, una sede che ci permettesse di offrire un evento di qualità superiore rispetto alle passate edizioni, puntando a diventare una delle fiere più importanti del sud Italia”, ha dichiarato Mulfari, ringraziando anche l’assessora Liana Cannata per il supporto continuo.

La decima edizione di questa fiera, che negli anni è diventata un appuntamento imperdibile per gli appassionati siciliani e calabresi di fumetto, videogiochi, animazione e cultura pop, si terrà dal 5 al 7 settembre 2025. E non si tratta solo di un semplice anniversario: il MessinaCon 2025 si preannuncia come un evento che porterà con sé numerose novità. In particolare, il nuovo tema scelto per la locandina, realizzata dall’artista calabrese Umberto Giampà, celebra il quarantesimo anniversario di uno dei film più iconici di sempre: Ritorno al Futuro. L’opera, impreziosita dai colori di Lorenzo Berdondini, promette di attirare l’attenzione dei fan di tutte le età, rendendo la manifestazione ancora più affascinante.

Ma le novità non si fermano qui. Il MessinaCon 2025, infatti, sta vivendo un’importante evoluzione. La fiera non sarà più solo un evento dedicato al fumetto, ma si trasformerà in una “Fiera del Fumetto e dell’Intrattenimento”, riflettendo così l’espansione della cultura pop e nerd. Con l’inclusione di cinema, doppiaggio e piattaforme online, gli appassionati di anime, videogiochi e altre forme di intrattenimento avranno la possibilità di esplorare una gamma ancora più ampia di contenuti e tendenze. La fiera si sta, quindi, adattando alle nuove esigenze dei fan, andando oltre la semplice esposizione di fumetti per abbracciare tutte le forme di intrattenimento che caratterizzano l’universo nerd.

Dal punto di vista degli ospiti e delle attività, l’edizione 2025 promette di superare tutte le aspettative. Negli anni precedenti, il MessinaCon ha ospitato una vasta gamma di personaggi di spicco, da autori e disegnatori a star del mondo della musica e dello spettacolo. L’edizione 2025 non farà eccezione, con panel, laboratori creativi, esibizioni dal vivo e gare cosplay che continueranno a essere uno dei momenti clou della manifestazione. Inoltre, ci sarà una forte attenzione a temi sociali e culturali, con spazi dedicati alla discussione e alla riflessione su argomenti di rilevanza come la diversità e l’inclusione.

La crescita esponenziale del MessinaCon è stata evidente già a partire dal 2015, quando la fiera ha visto un aumento continuo della partecipazione. L’edizione del 2024 ha segnato un altro grande passo in avanti, con un’affluenza record e un’offerta di eventi che ha spaziato dalle gare cosplay agli incontri con ospiti d’eccezione come Ruggero de I Timidi e FumettiBrutti, senza dimenticare l’attenzione verso tematiche sociali importanti, come la sensibilizzazione riguardo alla comunità LGBT+. La fiera, infatti, non è solo un luogo di divertimento, ma anche uno spazio di riflessione e crescita culturale.

Con l’approssimarsi dell’anniversario del decimo anno, il MessinaCon 2025 si prepara a fare un ulteriore salto di qualità. La possibilità di un cambio di location, con il Palacultura Antonello da Messina che potrebbe lasciare spazio a una sede ancora più spettacolare, è un ulteriore elemento che rende l’edizione 2025 ancora più affascinante. Non è ancora chiaro dove si terrà l’evento, ma il presidente Mulfari ha promesso che la scelta sarà “speciale”, in grado di rendere la fiera un’esperienza unica e memorabile per tutti i partecipanti.

Con oltre 5.000 visitatori nel 2019 e una crescita continua negli anni successivi, il MessinaCon è ormai un punto di riferimento a livello nazionale per gli appassionati di fumetti, videogiochi, cosplay e cultura pop. L’edizione 2025, con una proposta ancora più ricca e articolata, si candida a diventare uno degli eventi di cultura nerd più importanti d’Italia, con una programmazione che abbraccerà tutte le forme di intrattenimento legate al fantastico.

Se siete appassionati di fumetti, videogiochi, cosplay e cultura pop, non potete assolutamente perdere l’edizione decennale del MessinaCon. Con una nuova location, nuovi contenuti e tante sorprese in serbo, l’evento di settembre 2025 si preannuncia come un appuntamento imperdibile per chiunque voglia vivere la magia della cultura nerd in un’atmosfera unica. Seguite gli aggiornamenti e preparatevi a immergervi nel fantastico mondo del MessinaCon, che quest’anno, con la sua decima edizione, è pronto a scrivere una nuova pagina della storia della cultura pop siciliana.

Road to G.I. Joe: Scarlett – Il capitolo finale prima della rinascita dei leggendari eroi Hasbro nell’Energon Universe

Nel vasto panorama del fumetto contemporaneo, dove l’epica e la nostalgia spesso si intrecciano in modi sorprendenti, c’è una pubblicazione che promette di scuotere le fondamenta della cultura nerd e riportare sotto i riflettori uno dei team più iconici della storia pop: i G.I. Joe. Con Road to G.I. Joe: Scarlett, in uscita l’11 aprile 2025, si chiude il ciclo narrativo che prepara il campo alla rifondazione dei mitici Joe nell’ambizioso Energon Universe, l’universo narrativo firmato Skybound e supervisionato da Robert Kirkman, mente creativa dietro The Walking Dead e Invincible. Un progetto che non solo fonde, ma letteralmente salda insieme due colossi dell’immaginario collettivo nerd come Transformers e G.I. Joe, sotto l’egida della leggendaria licenza Hasbro.

A guidare questo capitolo cruciale troviamo una vera dream team del fumetto: Kelly Thompson, vincitrice del prestigioso Premio Eisner, firma la sceneggiatura con la sua consueta maestria, mentre ai disegni si impone il talento visionario dell’italiano Marco Ferrari, accompagnato dai colori intensi e cinematici di Lee Loughridge. Il risultato è un graphic novel che non solo intrattiene, ma innalza ulteriormente l’asticella della narrazione visiva supereroistica, catapultandoci nel cuore di un’avventura ad alto tasso di tensione, azione e mistero.

Protagonista assoluta è Shana “Scarlett” O’Hara, agente speciale dallo sguardo tagliente e dall’addestramento letale, che si ritrova coinvolta nella missione più pericolosa della sua carriera. Il suo obiettivo? Infiltrarsi nel cuore del Giappone, all’interno della base del clan Arashikage, un’organizzazione tanto antica quanto letale, che custodisce segreti capaci di destabilizzare l’equilibrio del mondo. Ma la posta in gioco è ancora più personale: a condurla in questa missione è la scomparsa della sua ex partner Jinx, ora affiliata al clan. Un legame spezzato, una fiducia infranta e una verità che potrebbe cambiare ogni cosa.

Scarlett dovrà fare appello a tutte le sue competenze tattiche, al suo addestramento e alla sua capacità di leggere tra le righe per sopravvivere in un ambiente dove ogni ombra può celare una lama e ogni sussurro può essere un inganno. E mentre si addentra sempre più nel misterioso mondo degli Arashikage, scopre un’arma devastante che potrebbe essere alimentata dallo stesso Energon, la potente energia che funge da collante dell’intero universo narrativo condiviso. Un’arma che, se lasciata nelle mani sbagliate, potrebbe riscrivere gli equilibri geopolitici e tecnologici del pianeta.

Road to G.I. Joe: Scarlett non è solo una storia d’azione. È un racconto di lealtà tradite, di redenzione e di scoperta personale. Un romanzo grafico che unisce l’adrenalina delle spy-story con il fascino mitologico delle arti marziali e la sofisticazione della narrazione moderna. È il tassello finale di un puzzle narrativo che i fan seguono sin dai primi vagiti dell’Energon Universe, ed è anche il trampolino di lancio verso ciò che verrà: la nuova era dei G.I. Joe.

E proprio come ogni evento fumettistico degno di questo nome, l’uscita del volume sarà accompagnata da una variant edition in tiratura limitata, disponibile esclusivamente sul sito saldapress.com, con una cover d’autore firmata da Marco Ferrari che promette di diventare un pezzo da collezione per ogni vero appassionato. L’edizione standard sarà distribuita in fumetteria e libreria a partire dall’11 aprile 2025, in formato cartonato 168 x 256 mm, per un totale di 128 pagine a colori (ISBN: 9791254614211).

Con questa pubblicazione, Skybound e Hasbro non solo celebrano un’icona dell’infanzia e dell’adolescenza di milioni di lettori, ma rilanciano un franchise con nuove ambizioni, nuove connessioni e, soprattutto, una nuova linfa narrativa capace di parlare alle vecchie e alle nuove generazioni di fan.

Se l’inizio di una nuova era ha bisogno di un cuore pulsante, Road to G.I. Joe: Scarlett è proprio quel battito. E non resta che chiedersi: cosa succederà quando i Joe finalmente torneranno in campo?

La risposta, come ogni grande rivelazione dell’universo nerd che si rispetti, arriverà presto. Intanto, l’attesa è già leggenda.

Archimede. Geometria di un genio: Il Genio di Siracusa e la Lotta per la Cultura nel Fumetto di Roberto Monti e Marco Tabilio

Nel vasto universo delle icone umane della scienza e della cultura, poche figure possono vantare un impatto così profondo e duraturo come Archimede di Siracusa. La sua mente brillante, capace di spingere i confini della conoscenza umana, è al centro di una straordinaria graphic novel intitolata “Archimede. Geometria di un genio”, edita da Becco Giallo, un’opera che, pur raccontando una delle tragedie più dolorose della storia, riesce a fare riecheggiare il suo spirito attraverso l’eternità. Scritto da Roberto Monti e illustrato da Marco Tabilio, questo fumetto è un tributo al genio che, attraverso le sue invenzioni e scoperte, ha rivoluzionato il mondo antico, ma anche un grido di denuncia contro l’oscurantismo che ancora oggi minaccia la cultura e la conoscenza.

Un eroe tragico e universale

Anno 212 a.C. È l’epoca della grande guerra tra Roma e Siracusa, e le forze imperialistiche del console Marcello, il “gladio di Roma”, stanno schiacciando la città. Nel mezzo del caos, mentre Siracusa tenta disperatamente di difendersi, uno dei suoi più grandi figli, Archimede, viene assassinato dai soldati romani. Questa morte, tragica e simbolica, non segna solo la fine di una vita straordinaria, ma segna anche la sconfitta di un’idea: quella della scienza e della cultura come faro di speranza in un mondo che tenta di soffocarle.

La sceneggiatura di Monti, che si avvale anche della collaborazione con il Dipartimento di Matematica dell’Università di Padova, è una riflessione non solo sulla figura di Archimede, ma sul significato più ampio della scienza stessa. La sua morte non è solo una fine, ma un punto di rottura, una metafora della lotta tra il Potere e il sapere. Il fumetto intreccia momenti storici, come la resistenza di Siracusa, con la visione matematica e geometrica che Archimede ha lasciato in eredità all’umanità.

La geometria della resistenza

“Archimede. Geometria di un genio” non è solo una biografia illustrata, ma un grande affresco che esplora il rapporto tra scienza e potere. La difesa di Siracusa da parte di Archimede e dei suoi concittadini diventa, nel fumetto, un grido di protesta contro l’imperialismo. Un messaggio che risuona forte oggi come ieri: la lotta di Archimede è quella di ogni intellettuale, scienziato o artista che si oppone a chi vuole soffocare la cultura e il progresso. Archimede, con le sue straordinarie invenzioni – dalla celebre leva alla “Eureka!” che si dice avesse pronunciato scoprendo il principio di Archimede – diventa il simbolo di quell’intelligenza che sfida il tempo e la barbarie del Potere.

Le sue creazioni matematiche, visualizzate con maestria nelle tavole di Tabilio, non sono semplici “strumenti” di misurazione, ma vere e proprie incarnazioni della sua mente visionaria, capaci di resistere al tempo e alle distruzioni che hanno segnato la sua vita. Le spirali, i cilindri e le sfere – simboli geometrici che sono il cuore pulsante di questa opera – rinascendo tra le pagine, rendono immortale il genio di Archimede, evocando l’idea che la vera grandezza non si estingue mai.

Un’interpretazione visiva straordinaria

Marco Tabilio, con la sua capacità di tradurre la scienza in immagini, riesce a rendere tangibili concetti complessi attraverso il suo stile visivo. Le illustrazioni non solo rappresentano l’epoca e gli eventi, ma le idee stesse di Archimede. Ogni tavola è intrisa di un’energia che sfida il lettore a vedere oltre la pagina, a riflettere sulle implicazioni di ogni invenzione, di ogni scoperte. Il linguaggio visivo di Tabilio trasforma il fumetto in una specie di diagramma vivente, un’esplosione di geometria e conoscenza che trascende le barriere temporali e spaziali.

La scienza come forma di resistenza

Questa graphic novel non è solo un tributo a Archimede, ma una riflessione profonda sulla resistenza del sapere contro ogni forma di ignoranza e censura. Il messaggio che trasmette è chiaro: la scienza, la cultura e la conoscenza sono forze invincibili, che non si arrendono mai, anche di fronte alla morte. Archimede, con la sua passione e il suo ingegno, è il simbolo di quell’intellettualismo che sfida ogni forma di oscurantismo, che lotta per un mondo dove la conoscenza possa crescere libera, senza paura di essere distrutta.

Con “Archimede. Geometria di un genio”, Monti e Tabilio ci offrono un’opera che va oltre la biografia di uno dei più grandi geni della storia, ci consegnano una riflessione universale sul valore della scienza, sull’importanza della cultura come strumento di resistenza e sul potere eterno delle idee. Questa graphic novel, che può essere apprezzata da appassionati di storia, scienza e fumetto, è un’opera che celebra la bellezza e la potenza della conoscenza, un tributo eterno a un uomo che ha cambiato il corso della storia.

In accordo con il Dipartimento di Matematica dell’Università di Padova, il terzo capitolo del libro, “Alessandria”, è disponibile in download gratuito a partire da qui:

Le Macchine Non Possono Pregare: Anastasio riscrive il cyberpunk italiano in una graphic novel epica tra musica, spiritualità e resistenza digitale

Dopo aver fatto irruzione nel panorama musicale italiano vincendo la dodicesima edizione di X Factor e conquistando il doppio disco di platino, Anastasio torna alla ribalta con un progetto che travalica ogni definizione di genere. Non è solo un ritorno musicale, né una semplice incursione nel mondo del fumetto: Le Macchine Non Possono Pregare, in uscita il 9 maggio 2025 per Edizioni BD, è una vera e propria opera-mondo, una sinfonia distopica dove le note si fondono con l’inchiostro e le parole diventano immagini. Un’epopea visionaria che affonda le radici nel miglior immaginario cyberpunk e si sviluppa come un manifesto lirico contro la deificazione della tecnologia contemporanea.

Questo ambizioso progetto multimediale nasce come naturale estensione del nuovo album di Anastasio, da cui prende il titolo, e si sviluppa in una graphic novel scritta a sei mani con Davide Nota ed Egidio Matinata, impreziosita dalle illustrazioni di Arturo “Dr Brain” Lauria, già noto ai cultori del genere per il suo lavoro su Dylan Dog e Heavy Metal Magazine. Il risultato è un’opera rap totale, come la definisce lo stesso artista campano, dove le tracce musicali dialogano con la narrazione a fumetti in un crescendo narrativo e poetico che abbraccia spiritualità, disillusione e rivoluzione interiore.

Ambientato in un futuro non meglio definito, Le Macchine Non Possono Pregare racconta un mondo dove la tecnologia ha superato il ruolo di strumento ed è diventata culto. La rete, ribattezzata Madre Elettrica, è ormai una divinità totalizzante. I Tecnosciamani, nuovi sacerdoti dell’era digitale, evocano il Dio Elettrico che governa ogni aspetto dell’esistenza con algoritmi, chip e occhi bionici. In questo paesaggio apocalittico, l’anima umana sembra non avere più spazio. Ma proprio quando tutto sembra perduto, un giovane — un rapper solitario — decide di alzare la voce, componendo una preghiera di resistenza e risveglio che sfida l’oppressione delle macchine.

La storia si dipana attraverso atmosfere che richiamano il miglior cinema di fantascienza sociale, da Blade Runner a Matrix, passando per echi letterari baudelairiani. Il tempo si frammenta, la realtà si dilata. Parigi del 1848 si intreccia con un presente sospeso e un futuro incerto, dove i rivoltosi gridano “aboliamo il tempo” e sparano agli orologi, mentre un nuovo poeta urbano cerca il senso della vita guardando una città plasmata da ogni possibile passato e futuro. Il risultato è una trama stratificata, filosofica e intensamente lirica, dove ogni vignetta sembra chiedere: è ancora possibile pregare quando la divinità ha un IP?

Il tratto onirico e potente di Arturo Lauria non è solo un supporto visivo alla storia: è la sua carne viva. Le tavole, dense di dettagli, ombre e simbolismi, sono un tributo esplicito ai maestri del fumetto fantascientifico come Moebius, Druillet e Wrightson. In questa estetica dark e pulsante, il protagonista emerge come una figura mitica, un eroe tragico che rappresenta la speranza nel cuore di una civiltà ormai disumanizzata. Le sue parole, impresse nei testi delle canzoni e nei dialoghi del fumetto, sono ferite e al tempo stesso balsamo, critica feroce e poesia viscerale.

Il debutto ufficiale dell’opera avverrà al COMICON Napoli, dove Anastasio sarà protagonista insieme agli autori e disegnatori per sessioni di sketch, dediche e incontri con i fan. Non mancheranno sorprese: domenica 4 maggio alle ore 17:00, nel suggestivo scenario del Giardino dei Cedri, il rapper si esibirà dal vivo in un concerto-evento esclusivo per il pubblico della fiera. Un’occasione unica per vivere dal vivo questa “opera rap” che, come dichiarato dall’artista stesso, è nata dal desiderio di rendere fiero “il ragazzino che ero”.

Il volume sarà distribuito nelle librerie, fumetterie e store digitali in versione regular e in un’edizione speciale a tiratura limitata. Quest’ultima conterrà, oltre alla graphic novel, anche il nuovo album in formato CD o vinile e uno speciale ciondolo Cyber-Mosca dotato di tecnologia NFC, attraverso cui sarà possibile accedere a contenuti digitali esclusivi. Un’idea che rafforza ulteriormente il ponte tra analogico e digitale, tra mondo fisico e cyberspazio, in perfetta sintonia con i temi centrali dell’opera.

Il progetto Le Macchine Non Possono Pregare rappresenta senza dubbio una delle esperienze più originali e coraggiose del panorama artistico italiano recente. In un’epoca in cui il confine tra musica, narrativa e arti visive è sempre più sfumato, Anastasio riesce a costruire un universo coerente e suggestivo, dove ogni elemento — canzone, vignetta, parola — concorre a raccontare una storia più grande, una riflessione profonda sulla direzione che l’umanità ha scelto di percorrere.

In un momento storico in cui la tecnologia promette salvezza ma spesso impone controllo, dove l’intelligenza artificiale sfida le ultime roccaforti della coscienza umana, Le Macchine Non Possono Pregare si propone come un’opera necessaria. È un grido poetico, un atto di ribellione spirituale, un’esortazione a non dimenticare che sotto strati di circuiti, app e automazione, pulsa ancora qualcosa di irriducibile: l’anima umana.

E se davvero, come scrive Anastasio, “in grembo alla ragnatela digitale è nato un nuovo dio”, forse è arrivato il momento di chiedersi chi siamo davvero. E se siamo ancora capaci di pregare.

Romics 2025: quattro giorni di pura magia nerd tra fumetti, anime, cosplay e cultura pop alla Fiera di Roma

Dal 3 al 6 aprile 2025, la Fiera di Roma è stata il cuore pulsante della cultura nerd con la 34esima edizione del Romics, il Festival Internazionale del Fumetto, Animazione, Cinema e Games. Un appuntamento ormai iconico che ha saputo ancora una volta confermarsi come uno degli eventi più attesi d’Italia per tutti gli appassionati di anime, manga, videogiochi e fumetti. Quattro giorni in cui l’immaginazione si è fusa con la realtà in un tripudio di colori, creatività e passione, su oltre 70.000 metri quadrati di esposizione e con la partecipazione di più di 350 espositori.

Il programma di quest’anno è stato un viaggio senza soste tra incontri con autori, presentazioni, talk show, eventi speciali e spettacoli dal vivo. Un’edizione che ha saputo mettere in scena l’intero universo nerd, con un’attenzione particolare alla promozione della lettura, alla scoperta del talento e all’inclusione di tutte le forme espressive legate all’immaginario.

In collaborazione con Regione Lazio, Lazio Innova, la Camera di Commercio di Roma e l’Azienda Speciale Sviluppo e Territorio, è stata allestita un’area espositiva dedicata alle imprese e ai professionisti del territorio, offrendo loro una vetrina di prestigio per valorizzare progetti, idee e opere che spaziano dalla narrativa disegnata alla sperimentazione digitale. La partnership con il Centro per il libro e la lettura del Ministero della Cultura e con l’Istituzione Sistema Biblioteche e Centri Culturali di Roma Capitale ha ribadito ancora una volta l’importanza di unire cultura pop e promozione della lettura, con particolare attenzione a bambini e ragazzi, veri protagonisti di una nuova generazione di lettori.

Tra le realtà editoriali presenti, ha brillato la casa editrice Nubes, che si propone di raccontare la Storia, il mito e il pensiero antico attraverso uno stile moderno e accessibile, avvicinando anche i lettori più giovani alla classicità con un approccio fresco e rispettoso.

Una delle novità più gustose e culturalmente interessanti di questa edizione è stata l’iniziativa dedicata a Topolino in dialetto. In occasione della Giornata Nazionale del Dialetto e delle Lingue Locali, Topolino ha lanciato una nuova storia intitolata Topolino e il ponte sull’oceano, pubblicata in quattro versioni dialettali tra cui il romanesco. Un omaggio sentito alla città di Roma e alla sua ricchissima tradizione linguistica, che è stato celebrato attraverso un incontro speciale con i protagonisti del progetto: il disegnatore Marco Gervasio, lo sceneggiatore Alessandro Sisti, la coordinatrice editoriale Francesca Pavone e il professore Daniele Baglioni dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, curatore della versione in romanesco. A moderare l’incontro, il giornalista RAI Antonio Ranalli, accompagnato da ospiti d’eccezione come Lillo Bruccoleri del Centro Romanesco Trilussa, in un dialogo appassionante tra fumetto e identità linguistica.

L’Artist Alley, sempre più cuore creativo del Romics, ha ospitato oltre 50 tra i più importanti disegnatori e disegnatrici del panorama italiano e internazionale. Artisti del calibro di Marco Gervasio, Valeria Abatzoglu, Sergio Algozzino, Mauro De Luca, Federica Salfo, Luigi Siniscalchi, Francesca Vivaldi e molti altri hanno incontrato il pubblico firmando tavole, disegni e raccontando la propria esperienza tra chine, colori e passione.

Impossibile parlare di Romics senza menzionare il suo universo cosplay. Con oltre 300.000 visitatori accorsi da tutta Italia (e non solo), la fiera è diventata il palcoscenico perfetto per costumi spettacolari, armature artigianali e performance sceniche da brivido. Il Romics Cosplay Award ha visto sfidarsi alcuni tra i migliori cosplayer italiani in una sfilata mozzafiato che ha celebrato l’arte del travestimento come forma autentica di storytelling visivo.

Tra i momenti più attesi e toccanti di questa edizione, l’assegnazione del Romics d’Oro a due figure straordinarie: la scrittrice e sceneggiatrice Barbara Baraldi, che ha ricevuto un evento speciale e una mostra a lei dedicata, e Hal Hickel, leggenda degli effetti visivi, che ha incantato il pubblico con aneddoti sui suoi iconici lavori per Star Wars, Pirati dei Caraibi e The Mandalorian. Un’occasione unica per ascoltare dalla viva voce di un maestro il dietro le quinte di alcune delle saghe più amate di sempre.

Ma il Romics è anche scoperta. Il Premio Romics del Fumetto ha celebrato le migliori opere italiane e internazionali, mentre il Premio Nuovi Talenti ha acceso i riflettori sui giovani autori e autrici emergenti, offrendo loro un trampolino di lancio nel mondo dell’editoria.

L’Area Entertainment ha letteralmente immerso i visitatori in universi fantastici, con scenografie che spaziavano dal fantasy al post-apocalittico, dal gotico al medievale, mentre la Self Area ha offerto spazio e visibilità a fumettisti indipendenti, illustratori e creativi che con le loro autoproduzioni dimostrano quanto sia viva e dinamica la scena artistica underground italiana.

Romics 2025 si è confermato un evento imperdibile, una festa a tutto tondo della cultura pop, un’esperienza totalizzante per chi vive di fumetti, videogiochi, animazione e cosplay. Un luogo dove la passione diventa comunità, dove il nerdismo è celebrazione e non etichetta, dove ogni incontro diventa ispirazione. E mentre i riflettori si spengono sulla 34esima edizione, c’è già chi segna sul calendario le date della prossima: perché Romics, ormai, non è solo un festival. È una casa.