Chi è Han Solo, la canaglia più leggendaria di tutta la Galassia?

Star Wars, una saga amata da milioni di fan in tutto il mondo, ha introdotto molti personaggi iconici. Uno di questi è Han Solo, il contrabbandiere spaziale interpretato dal leggendario Harrison Ford. Nel film Solo: A Star Wars Story, ambientato prima della trilogia originale, il personaggio è interpretato da Alden Ehrenreich.

Solo: A Star Wars Story

Originario di Corellia, Han Solo, nel film “Solo: A Star Wars Story“, affronta le sue origini e le sfide incontrate nella galassia durante l’ascesa dell’Impero Galattico. Dopo aver lavorato per Lady Proxima a Corellia fallendo nel recuperare un prezioso minerale chiamato coassio, Han riesce a fuggire e si arruola nell’Impero, dove gli viene dato il cognome “Solo”. Incontra poi il contrabbandiere Tobias Beckett, il suo amore Val Beckett e Chewbacca, e insieme cercano di recuperare il coassio, ma vengono intercettati da una banda di pirati guidati da Enfys Nest. Dopo diversi eventi, Han, Chewbacca e Qi’ra riescono a dare il coassio al misterioso Dryden Vos, ma scoprono che Beckett li ha traditi. Qi’ra uccide Vos e parte per incontrare il leader dell’Alba Cremisi, mentre Han ottiene il Millennium Falcon in una partita a Sabacc contro Lando Calrissian e parte con Chewbacca verso Tatooine per nuove avventure.

… Verso un pianeta desertico

Nella sua vita di contrabbandiere, Han si imbatté in un’offerta molto allettante da parte del hutt Jabba, di un trasporto di spezie nel sistema lontano. Ma durante il pericoloso viaggio si ritrovò davanti ad un blocco imperiale, per sfuggire decise di abbandonare il carico e di riparare nel sistema di Kessel, dove, sfruttando la velocità e le contenute dimensioni del Falcon, riuscì a seminare le navi imperiali nell’ammasso di buchi neri.Ma Jabba non la prese bene e mise una grossa taglia sulla sua testa.

Trilogia originale

Per sua fortuna, tornata al pianeta di Jabba, Tatooine,trovò un semplice lavoretto per estinguere il suo debito: accompagnare due strani sconosciuti, Luke Skywalker e Obi-Wan Kenobi su Alderaan. Ma il viaggio non finì mai, invece di Alderaan Han trovò il satellite imperiale “Morte Nera” ad attenderlo e decise di aiutare Luke e Obi-Wan a liberare una principessa, presumibilmente  ricchissima, rinchiusa all’interno della stazione. Il resto è STORIA.

Han, pur comparendo all’inizio della saga come un personaggio avido ed egoista: capisce ben presto il suo ruolo nella salvezza della Galassia e non pensa due volte ad aiutare Luke nella mitica battaglia di Yavin contro la MORTE NERA, sbaragliando il caccia stellare di Vader. E non solo, poche settimane dopo andò alla ricerca di Luke sul pianeta ghiacciato di Hoth, salvandolo da morte certa.

Successivamente però la base dell’Alleanza su Hoth venne attaccata dalle Forze Imperiali e Han, insieme a Chewbacca, Leia e C-3PO, fu costretto a scappare a bordo del Falcon.Durante il viaggio in una barriera di asteroidi, Han e Leia capirono di essere attratti l’una per l’altra. La loro unione sarà importantissima per le sorti della nuova repubblica.

Durante la fuga Han decise di rifugiarsi da un suo vecchio amico, Lando Calrissian su Bespin, la Città delle Nuvole. Ma la città era presieduta dalle forze imperiali e i nostri amici vennero catturati da Vader. Han venne fatto ibernare nella grafite e consegnato a Boba Fett, che lo portò a Jabba The Hutt, per riscuotere la sua taglia. Han venne liberato in seguito dai suoi amici nel palazzo di Jabba su Tatooine.

Ebbe un ruolo importantissimo durante la battaglia di Endor. Si occupò in prima persona della distruzione del generatore di scudi della seconda Morte Nera, che permise alla Flotta Ribelle di eliminare la potente stazione imperiale e di porre così fine alla Guerre Civile Galattica.

Tra le due trilogie…

Nel destino di Han Solo, la trilogia originale di Star Wars rappresenta solo un capitolo della sua storia. Dopo aver combattuto a fianco dell’Alleanza Ribelle e di Luke Skywalker nella lotta contro l’Impero e Darth Vader, la vita di Han continua ad essere piena di avventure fino all’arrivo de Il risveglio della Forza.

Dopo Il ritorno dello Jedi, Han si sposa con Leia Organa e i due hanno un figlio chiamato Ben. Sebbene la relazione sentimentale tra Han e Leia non sia stata il fulcro della serie, la loro chimica ha contribuito a rendere i personaggi più interessanti. Dopo il matrimonio, Han e Leia iniziano una vita insieme piena di avventure, a cominciare dalla luna di miele a bordo della nave stellare Halcyon. Durante il viaggio, si trovano nel mezzo dei rimanenti dell’era imperiale e decidono di continuare a lottare per la pace.

La vita di Han è strettamente legata a Chewbacca, il suo fedele copilota. I due si incontrano quando Chewie viene ridotto in schiavitù dopo l’Ordine 66 emesso dall’Impero. Dopo aver scappato insieme, diventano amici intimi e si imbarcano in varie missioni avventurose. Insieme liberano Kashyyyk dal dominio dell’Impero e si uniscono per liberare gli schiavi su Kessel, contribuendo a riportare la giustizia nei luoghi oppressi.

Il matrimonio di Han e Leia dà loro un figlio, Ben, che viene chiamato come il vecchio maestro Jedi che ha introdotto Han alla Ribellione. Ben ha una connessione speciale con Leia attraverso la Forza, ma idolatra suo padre e sogna di diventare un pilota come lui. Tuttavia, le pressioni della carriera di Han e Leia portano Ben a sentirsi solo, aprendo la strada all’azione malevola di Snoke nel suo subconscio. Ben si allena con suo zio Luke, ma l’attrazione verso il lato oscuro lo porta a diventare Kylo Ren.

Dopo il ritiro di Han dal ruolo di contrabbandiere, decide di dedicarsi alle corse spaziali, dimostrando ancora una volta le sue abilità di pilota eccezionale. Ma il dramma familiare aumenta quando Ben si avvicina sempre di più al lato oscuro e Han e Leia si separano. Anche se rimangono sposati e si amano, devono affrontare l’angoscia di vedere il loro figlio perdersi.

Trilogia sequel

Infine, il destino di Han si compie quando viene ucciso da suo figlio Kylo Ren nel tentativo di riportarlo alla luce. Questo sacrificio diventa la base della futura redenzione di Kylo Ren.Dopo la sua morte, Han ritorna come un ricordo sopito nella mente del figlio, cercando di convincere Ben a redimersi e aiutare Rey e la Resistenza a sconfiggere definitivamente il Primo Ordine e il malvagio Palpatine, che si è scoperto essere ancora vivo. Ben, sconvolto dalla morte di sua madre Leia e commosso dalle parole di conforto del padre, getta nella grande distesa d’acqua la sua spada laser, pentendosi di tutto il male che ha causato. Ma, appena si volta di nuovo verso il padre, scopre che la sua immagine è scomparsa.

Nonostante la morte di Han, il suo personaggio rimane immortale nella mente dei fan e nella storia di Star Wars. È diventato un simbolo del passato, del presente e del futuro della saga. Anche se non è più fisicamente presente, la sua presenza è ancora sentita e amata dai fan di Star Wars in tutto il mondo.Han Solo è uno dei personaggi più amati della saga di Star Wars. La sua storia, dal suo inizio come giovane contrabbandiere al suo destino tragico, ha affascinato milioni di fan in tutto il mondo. Nonostante la sua morte, il suo spirito vive ancora nei cuori dei fan e nella saga di Star Wars.

CURIOSITÀ

Nel 1977, Mario Maldesi, il direttore del doppiaggio di Guerre Stellari, prese la decisione di cambiare i nomi di alcuni personaggi del film. Questa scelta era motivata dalla necessità di rendere i nomi più armoniosi linguisticamente e più facili da pronunciare in sincrono con il labiale dei personaggi americani. Questa scelta era comune nelle opere di genere fantasy. Ad esempio, il nome “Han” con la “h” aspirata, è stato trasformato in “Ian”. Questo nuovo nome è stato utilizzato nei film, nelle serie tv, e anche in alcuni romanzi, fumetti e videogiochi in cui il personaggio è apparso, fino all’uscita del film Star Wars: Il risveglio della Forza. Con l’uscita di questo film, è stato ripristinato il nome originale, che è stato utilizzato anche nelle opere pubblicate successivamente.

Un personaggio chiamato Han Solo comparve per la prima volta nel primo abbozzo del soggetto di “Guerre Stellari“, ma si trattava di un mostro con la pelle verde, privo di naso e con grandi branchie. Già in questa che nella prima vera stesura si trattava di un guerriero Jedi, che aiutava il Generale Luke Skywalker, dalla seconda in poi divenne il contrabbandiere che conosciamo.

Nelle versioni successive Solo compariva per la prima volta in compagnia di una donna aliena, la quale è presente nel primo montaggio della scena in questione, in cui Han la allontana, quando Luke e Obi-Wan gli si avvicinano. Nel successivo incontro col cacciatore di taglie Greedo, nella versione di “Guerre Stellari” del 1977, è Han il primo a sparare, ma non nell’Edizione Speciale del 1997.

Han Solo e il Tempio Perduto

Harrison Ford è uno degli attori più celebri e amati del cinema mondiale, grazie ai suoi ruoli in due franchise leggendari: Indiana Jones e Star Wars. In entrambi i casi, Ford ha interpretato personaggi iconici, avventurosi e carismatici, che hanno segnato la storia del cinema e la fantasia di milioni di spettatori. Ma quali sono le somiglianze e le differenze tra i due personaggi? E come ha influito l’età dell’attore sulla sua performance nel quinto capitolo di Indiana Jones, in uscita nel 2023?

Han Solo: il contrabbandiere spaziale

Han Solo è il primo personaggio che ha reso famoso Harrison Ford, nel 1977, quando è apparso nel primo film della saga di Star Wars, Una nuova speranza. Ford era stato scelto da George Lucas, che lo aveva già diretto in American Graffiti, su suggerimento di Steven Spielberg. Han Solo è un contrabbandiere spaziale, proprietario della nave Millennium Falcon, che si unisce alla ribellione contro l’Impero Galattico. È un personaggio sarcastico, coraggioso, leale e innamorato della principessa Leia. Ford ha interpretato Han Solo in quattro film della saga: Una nuova speranza, L’Impero colpisce ancora, Il ritorno dello Jedi e Il risveglio della Forza. In quest’ultimo film, del 2015, Han Solo muore per mano di suo figlio Ben Solo, alias Kylo Ren, passato al lato oscuro della Forza.

Indiana Jones: l’archeologo avventuriero

Indiana Jones è il secondo personaggio che ha consacrato Harrison Ford come star del cinema, nel 1981, quando è apparso nel primo film della saga omonima, I predatori dell’arca perduta. Ford era stato scelto da Steven Spielberg, che lo aveva già diretto in Star Wars, su idea di George Lucas. Indiana Jones è un archeologo avventuriero, che si dedica alla ricerca di antichi manufatti e reliquie in giro per il mondo. È un personaggio intelligente, audace, ironico e appassionato. Ford ha interpretato Indiana Jones in quattro film della saga: I predatori dell’arca perduta, Il tempio maledetto, L’ultima crociata e Il regno del teschio di cristallo. Nel 2023 uscirà il quinto film della saga, Indiana Jones e il Quadrante del Destino.

Un confronto tra due icone

Han Solo e Indiana Jones sono due personaggi che hanno molti punti in comune: entrambi sono eroi d’azione, che affrontano situazioni pericolose con spirito avventuroso e senso dell’umorismo. Entrambi hanno una spalla fedele (Chewbecca per Han Solo e Sallah per Indiana Jones) e una donna da conquistare (Leia per Han Solo e Marion per Indiana Jones). Entrambi hanno una forte personalità e un certo fascino da anticonformisti.

Tuttavia, ci sono anche delle differenze tra i due personaggi: Han Solo è un personaggio fantascientifico, ambientato in una galassia lontana lontana, mentre Indiana Jones è un personaggio storico, ambientato nella prima metà del XX secolo. Han Solo è un ribelle che combatte contro un regime tirannico, mentre Indiana Jones è un accademico che si scontra con i nazisti. Han Solo ha una componente magica legata alla Forza, mentre Indiana Jones ha una componente mistica legata alle reliquie sacre.

Citazioni reciproche

Le due saghe cinematografiche di Indiana Jones e Star Wars hanno anche delle citazioni reciproche, che dimostrano la stima e l’affetto tra i due registi George Lucas e Steven Spielberg. Il primo film di Indiana Jones, uscito nel 1981, presenta cameo e tributi a Star Wars, il film di successo di Lucas. Ad esempio, nel film “I Predatori dell’Arca Perduta”, è presente un graffito raffigurante R2-D2 e C-3PO di Star Wars dietro all’Arca dell’Alleanza raggiunta da Indy. Inoltre, nel film successivo “Indiana Jones e il Tempio Maledetto”, c’è una scena in cui appare un locale chiamato “Club Obi Wan”. Anche Star Wars ha omaggiato Indiana Jones in vari modi, come ad esempio nel film “Solo: A Star Wars Story” dove viene ripresa la statuetta dell’idolo d’oro di Indiana Jones. Inoltre, nella serie animata Clone Wars, sono presenti l’Arca dell’Alleanza e il Teschio di Cristallo, che compaiono rispettivamente nel primo e nel quarto film di Indiana Jones. Questi omaggi servono a creare degli “easter egg”, ovvero dei tributi che sorprendono gli spettatori.

L’esperienza di Harrison Ford

Harrison Ford ha interpretato Han Solo e Indiana Jones a distanza di molti anni, mostrando la sua bravura e la sua versatilità come attore. Tuttavia, l’età dell’attore ha influito sulla sua performance nel quinto capitolo di Indiana Jones, in uscita nel 2023. Ford, che ha compiuto 80 anni nel 2023, ha dichiarato in una recente intervista¹ che il personaggio di Indiana Jones è cambiato con il tempo:

L’età ha preso il suo peso, ma la saggezza e l’esperienza sono state acquisite. È la stessa armatura, ma è una Indy diversa come la storia lo ha plasmato. Indy è a un punto in cui non è più l’avventuriero. Ora è un accademico che insegna archeologia“.

Il regista del film, James Mangold, ha aggiunto che il film si concentra sul tema del tempo: “cosa significa essere qualcuno che ha vissuto una vita assurda, per poi sprofondare nella normalità”.

Conclusioni

Indiana Jones e Star Wars sono due saghe cinematografiche che hanno fatto la storia del cinema e che hanno reso celebre Harrison Ford. L’attore ha interpretato due personaggi iconici, Han Solo e Indiana Jones, che hanno molti punti in comune ma anche delle differenze. Le due saghe hanno anche delle citazioni reciproche, che testimoniano il legame tra i due registi e i due attori. Il quinto capitolo di Indiana Jones, in uscita nel 2023, sarà l’occasione per vedere un Harrison Ford invecchiato ma ancora capace di emozionare il pubblico.

Star Wars: tre trilogie, tre love story

Avete notato come ogni trilogia di Star Wars ha una storia d’amore particolare al suo interno?

Come tutte le storie tra personaggi cinematografici queste “avventure” sono solitamente difficili e tormentate a causa degli eventi e dei fatti che vivono i personaggi.

Nella letteratura e nella cinematografia l’aspetto romantico è sempre stato presente e rilevante ma di rado in Star Wars ne è stata fatta un’analisi. In QUESTO ARTICOLO abbiamo accennato all’ispirazione di questa saga alla trilogia de La fortezza nascosta (1958) di Kurosawa. Anche lì abbiamo una principessa ed un generale alla ricerca della salvezza per il regno. Questa annotazione è la facciamo per dire che la presenza di relazioni particolari e combattute all’interno di una storia non è certo una novità.

Difatti le avventure sono mosse o accompagnate da sentimenti di AMORE sotto molte forme. L’Amore per la patria, per l’umanità, per l’ordine, per la giustizia… l’AMORE tra personaggi oppure quello che dovrebbe essere il PURO AMORE dei JEDI verso la GALASSIA.

Ma veniamo alle nostre trilogie…

ATTENZIONE, da qui in poi potrete trovare SPOILER.

All’interno della TRILOGIA PREQUEL abbiamo la storia d’amore tra Anakin Skywalker e Padme Amidala che “esplode” in Episodio II ed ha il suo tragico epilogo di episodio III.

Al fine di scoprirne meglio le sfaccettature andiamo ad estrapolare alcuni aspetti direttamente dai dialoghi di Episodio II: L’attacco dei Cloni

EPISODIO II – Naboo

Anakin: Dal momento in cui ti ho incontrata, quanti anni sono ormai? Non è passato un giorno senza che pensassi a te. E adesso che sono di nuovo con te, soffro da morire. Più sto vicino a te, più mi tormento. Al solo pensiero di stare un attimo senza di te, mi sento soffocare. Sono ossessionato da quel bacio che non avresti mai dovuto darmi. Ho una ferita nel cuore e aspetto che un altro bacio la rimargini. Tu mi sei entrata nell’anima che si tortura per te. Che devo fare? Dimmelo tu ed io lo farò! Se soffri come soffro io ti prego, dimmelo!

Padme: non posso. Non possiamo lo sai. E’ una cosa impossibile.

Anakin: Nulla è impossibile Padme, ascoltami ti prego.

Padme: No ascolta tu. Non viviamo nel mondo dei sogni. Guarda in faccia la realtà. Tu studi per diventare un Jedi, io sono una senatrice. Seguire la strada dei sentimenti ci porterebbe lì dove non ci è permesso andare. Qualunque cosa proviamo l’uno per l’altra.

Il loro amore è tormentato poiché lui è un Jedi che, senza girarci troppo intorno, è spronato ad AMARE in maniera INCONDIZIONATA, mentre dal dialogo è evidente come lui provi attaccamento e ossessione (Non Amore). L’attaccamento gli è proibito, l’attenzione ad una sola persona non è tra i suoi compiti per motivi precisi. Amidala è senatrice ed ha i suoi compiti diplomatici. La strada che sono tentati ad intraprendere li porterebbe verso la distruzione.

Ma in un dialogo successivo viene definita la scelta e le motivazioni per le quali decidono di ignorare ciò che nell’intimo già sanno.

EPISODIO II – Geonosis, prigionieri del conte Dooku

Anakin: Non aver Paura

Padme: Non ho paura di morire. Sto morendo un po’ ogni giorno da quando sei rientrato nella mia vita.

Anakin: Non capisco che vuoi dire.

Padme: Io ti amo

Anakin: Come, mi ami?… Mi sembrava avessimo deciso di non innamorarci. Per non dover vivere nella menzogna, che avrebbe distrutto noi e la nostra vita.

Padme: La nostra vita sta per venir distrutta comunque. Io ti amo… ti amo perdutamente!

Cosa li porta alla scelta? A cedere? La certezza che “tanto stanno già per morire”. Ovviamente si salveranno ma questo li porterà a vivere quindi un amore proibito, nascosto e soprattutto incompatibile. Ma questa incompatibilità in realtà non è dovuta ai loro ruoli poiché se uno proprio vuole… cambia vita. La loro storia è incompatibile poiché la fede di Anakin è manipolata dal voler avere il controllo, dall’evitare un distacco dall’oggetto del suo desiderio. Sempre più il giovane Jedi si assoggetta all’oscurità, la sua è una conversione da apprendista Jedi a Sith mentre, al contrario, man mano che la realtà politica della Galassia si fa più minacciosa, Padme si avvicina alla ribellione verso il nascente impero e si pone domande sul loro bene e dei loro figli (seppur inconsapevole di aspettare due gemelli).

Lei vorrebbe allontanarsi dalla politica, dalle guerre e dalla malvagità dilagante; vorrebbe rifugiarsi in terre fertili e pacifiche. Anakin e Padmè non erano compatibili, vivono in una illusione data da fortissime emozioni nate in virtù degli avvenimenti di un decennio prima presentati in episodio I. Skywalker è più emotivamente coinvolto inizialmente e il suo modo di interagire, l’energia che trasmette, le forti vibrazioni emotive che emana finiscono per coinvolgere anche la senatrice. Si fanno catturare dai sogni e dall’idealizzazione reciproca nonostante fossero consapevoli che c’erano differenze incolmabili fin dall’inizio.

Anakin e Padme hanno ignorato i segnali di incompatibilità ed hanno scelto l’illusione.

Nella TRILOGIA CLASSICA, realizzata da Lucas tra gli anni ’70 ed ’80, abbiamo la storia d’amore tra Han Solo e Leia Organa (Skywalker). Lui contrabbandiere cresciuto tra mercanti, sobborghi e bande criminali, lei principessa di Alderan e senatrice cresciuta tra politica ed alleanza ribelle. Loro non si illudono ma vivono avventure che li avvicinano facendo parte l’uno dell’universo dell’altra. Sono estremamente differenti caratterialmente e aspirano a vite certamente diverse. Inoltre Leia sente molto la responsabilità della Galassia mentre Han è più legato alla sua cerchia ristretta (Leia, Luke, Chewie in primis). Il loro amore sboccia in episodio V e si manifesta in un dialogo breve ma che definisce il tipo di personaggi e come si rapportano con i loro sentimenti:

EPISODIO V – Cloud City, prigionieri di Vader

Leia: Ti amo!

Han: Lo so!

Ma perché tra loro non funziona? Ecco, questo in realtà è uno degli elementi che ha fatto mettere di traverso molti fan della trilogia classica perché il loro rapporto sembrava, nei film degli anni 80, difficile ma non impossibile. Nella nuova trilogia invece si deduce che hanno “giocato” troppo a mantenere dei “ruoli”: Lui l’eroe vagabondo, lei il generale responsabile. Ma il bello è che l’amore è rimasto. Si comprende alla fine di episodio VII che quell’amore destinato a grandi cose alla fine di episodio VI è stato scosso dalle scelte di vita personali. Ma anche questo era effettivamente, se ci andiamo a pensare, nella premessa. Leia ha mantenuto il suo sentirsi responsabile nei confronti della galassia, lui… lui è un pilota. Non poteva stare fermo troppo a lungo nello stesso posto. Anche loro hanno ignorato le premesse dell’incompatibilità. Ma a differenza di Anakin e Padme la loro fede nella repubblica e nella luce era la stessa. Questo elemento ha fatto si che nonostante le differenze il loro amore reciproco non è mai venuto meno poiché non sono finiti per ritrovarsi su fronti opposti. Semplicemente non erano fatti per vivere insieme.

Han e Leia hanno scelto le loro vite pur restando sullo stesso fronte, consapevoli delle loro emozioni non si sono illusi.

Veniamo all’ultima TRILOGIA DISNEY. In questa nuova avventura succedono tante cose ma volendoci concentrare sulle relazioni sentimentali vince su tutte la storia di Rey e Ben Solo / Kylo Ren.

Rey è originata dal lato oscuro della Forza ma vive una vita di speranza (luce), Ben Solo si trasforma in Kylo Ren manipolato dall’imperatore Palpatine (reale antagonista nell’intera saga) e, nonostante l’origine nel lato chiaro della Forza si volge al male.

La manipolazione di Kylo è fatta di maschere, di punti di vista che lo portano ad essere incompatibile con Rey che, per sua ammissione, vorrebbe stare al suo fianco, o meglio… al fianco di Ben Solo! Lei si trasforma nella speranza di lui e della galassia. I veli e la maschera di Kylo alla fine vengono rimossi. Nel duello finale, dopo 3 episodi di battaglie durante le quali si erano confrontati in una danza di insulti, accuse e recriminazioni tra attrazione e repulsione, i due mostrano la potenza dell’Amore. Rey e Ben hanno un legame che va oltre il consueto poiché le loro anime sono unite nella Forza. La loro compatibilità è data dalla stessa scelta di vita, dalla loro natura conflittuale ma soprattutto dalla stabilità reciprocamente illuminata da Amore e speranza. Durante la battaglia loro sono UNO! L’oscuro signore dei Sith non crede nella speranza e non vede ciò che sta per accadere.

Rey, fronte all’imperatore, brandisce una spada laser mentre Ben sta per confrontarsi disarmato con i cavalieri di Ren ma, poiché è stata sanata la compatibilità tra i due, la Jedi riesce a passare la propria arma all’ultimo Skywalker nonostante la distanza fisica. Al termine della battaglia, con il potere della diade, riescono a sconfiggere il male e Ben salva Rey così come in precedenza era accaduto all’inverso. Il bacio finale e il sorriso di Ben prima di ascendere danno chiusura alla saga degli Skywalker. Il Sorriso di Ben è leggero, colmo di gioia e speranza nell’Amore, nella Luce. È rilassato e privo di maschere. Questo forse è l’evoluzione della saga mai messo in evidenza… una saga che parla del significato profondo di Amare incondizionatamente, in maniera pura. L’Amore che si manifesta in questa chiusa è quello disinteressato e nato dalla compatibilità, dall’accettazione delle proprie origini, della reciproca destinazione e dall’altrui storia; la compatibilità ricucita dopo tre generazioni di dissonanze che hanno messo in subbuglio l’intera galassia.

Ben Solo e Rey non fanno vere e proprie scelte se non quella di Amare.

È un ciclo  che si chiude all’inverso di come era iniziato.

Anakin e Padme avevano scelto l’illusione rinnegando le incompatibilità tramite una serie di maschere fatte di ruoli e doveri.

Han e Leia vivono nell’affetto reciproco e in una relazione distante per scelte di vita ma sempre e comunque nella stessa direzione, senza illudersi ma accettando le reciproche scelte.

Rey e Ben annullano le incompatibilità scoprendo e dissolvendo reciprocamente maschere e bugie e portando all’ascesa nel lato chiaro più puro della Forza. All’esatto opposto di quanto successo tra Anakin e Padme nella trilogia prequel.

Questo ciclo è concluso… che la Forza sia con voi! Sempre…

Star Wars Episodio VII: Il Risveglio della Forza… in 8 punti

 – Maz Kanata : “ Quella spada laser era di Luke e di suo padre prima di lui. E adesso sta chiamando te! “
– Rey : ” Io devo ritornare su Jakku. “
– Maz Kanata : “ Han me l’ha detto. Bambina cara, vedo nei tuoi occhi che già conosci la verità. Chiunque tu stia aspettando su Jakku, non ritornerà mai. Ma c’è chi ancora può fare ritorno. “
– Rey : “ Luke. “
– Maz Kanata : “ L’appartenenza che cerchi non è dietro di te, è davanti a te! Non sono un Jedi, ma conosco la Forza : attraversa e circonda tutte le cose viventi.
Chiudi gli occhi.
Percepiscila.
La luce è sempre stata lì, ti guiderà.“


1) Settimo film della Saga di Guerre Stellari, il primo dopo l’acquisizione da parte di Disney di Lucasfilm del 2012. Diciamolo subito, aldilà delle idee e dei gusti personali, a mio avviso non è un brutto film. Personalmente avrei voluto vedere tutta un altra storia post Trilogia Originale, ma tolto questo mio punto di vista, non posso dire che sia un brutto film, anzi, ha diverse cose che mi piacciono. Partiamo prima dalle cose che al tempo mi fecero storcere il naso : ovviamente al tempo l’hype per l’uscita di una nuova trilogia che narrava gli accadimenti dei nostri eroi preferiti Luke, Leia e Han, era altissima e dire che il titolo ( non a caso ) “ Il Risveglio della Forza “ fu azzeccatissimo, poiché l’uscita di questo nuovo capitolo fu un risveglio vero e proprio del fandom, è un eufemismo. Inoltre la scelta del regista J.J. Abrams, molto affezionato al brand di Star Wars, ammiratore del lavoro di George Lucas e discepolo diretto di Steven Spielberg faceva sperare più che bene. Ed è proprio qui che secondo me emerge un difetto del film, Abrams, regista che adoro e che ha fatto bei film, toccando anche altri brand importanti come Star Trek e Mission Impossibile, in questo film a mio avviso ha fatto “ il compitino da casa “, ha tenuto un basso profilo e seppur fedele per molti aspetti alla Trilogia Originale, ha aggiunto veramente ben poco. È stato talmente fedele alla Trilogia Originale, che ha seguito paro paro la struttura di Episodio IV … anche troppo direi. Un po’ come uno degli alunni più talentosi della classe che per la Maturità fa un compito da sei, proprio per la paura di non sbagliare. Ricordo come se fosse ieri, che quando vidi il film al cinema la prima volta, arrivato sul finale alla scena di Rey che porge la spada a Luke, buttai un occhio sull’orologio nella speranza che il film durasse di più, perché quello che avevo visto fino a quel momento era stato come una sorta di “ ripasso in chiave moderna “ di ciò che dal punto di vista dei concetti avevo già visto in passato, e per me la storia iniziava con quel gesto e invece … titoli di coda. Questa è la mia personale critica principale al film i restanti errori sono poco più che piccole sbavature di inchiostro. Venendo invece alle cose che mi sono piaciute: senza dubbio le ambientazioni, le scenografie, il rispetto per il materiale originale che si vede nelle inquadrature, nell’utilizzo dei pupazzi, del make up prostetico, l’introduzione del personaggio di Rey che avviene lenta, fatta di immagini, senza dialoghi, un intro che si prende i suoi tempi. E poi Rey e Kylo Ren. Adoro i personaggi, l’estetica che hanno scelto per loro e gli interpreti Daisy Riley e Adam Driver. Avere scelto un eroina al femminile e un come villain un ragazzo insicuro con una maschera, emulo del mito del suo predecessore, ma in cerca del suo vero io, sono scelte che ho adorato. Tutto questo nel contesto del nuovo look medievale di Kylo e Luke, dei Cavalieri di Ren, del misterioso Snoke, e delle origini di Rey. Tanta carne al fuoco, tanta roba degna di approfondimenti … Ma questa, è un altra storia.


2) Per la rubrica “ Non tutti sanno che “ :
– I Nuovi X- Wind sono i vecchi X-Wing : Per la Trilogia Sequel, il design degli X-Wing è cambiato rispetto a quelli della Trilogia Originale, ma in realtà è stato un omaggio al passato, riportando dei modelli fedeli ai disegni originali di Ralph McQuarrie del 1975. Come spesso accade i disegni servono da riferimento, gli X-Wing di Episodio IV del 1977 furono leggermente modificati, mentre per quelli di questa Trilogia si è cercato di renderli il più possibile simili alle tavole d questo grande artista.
– 007 in missione segreta, in incognito nei panni di uno Stormtrooper : nella scena dove Rey prigioniera di Kylo Ren utilizza la Forza per farsi liberare dallo Stormtrooper che la sorveglia, lo Storm in questione è niente popò di meno che Daniel Craig, che trovandosi insegnato per altre riprese in un set vicino a quello del film, ci ha regalato questo cameo, seppur mascherato.
– La mano di Luke vaga nello spazio : in una delle sceneggiature, la scena di apertura del film doveva mostrare la mano di Luke Skywalker tagliata da Vader che fluttuava ancorata alla spada, scena poi tagliata nella sceneggiatura definitiva.
– Phasma non è un personaggio, ma un disegno figo : Il personaggio di Panama deriva da un bozzetto per l’aspetto di Kylo Ren che era stato scartato, ma la produttrice Kathleen Kennedy lo trovò però talmente convincente da persuadere Abrams a riciclare il design per un nuovo personaggio: Phasma.
La speranza era quella di ottenere un “personaggio tosto alla Boba Fett”, anche senza un vero background, ma evidentemente qualcuno ha sbagliato i calcoli.


3) Per tutti coloro che ( nonostante lo abbiano infamato per la Trilogia Prequel ) sostengono che se Disney avesse utilizzato le idee originali di Lucas per la Trilogia Sequel, a quest’ora avremmo tutti urlato al capolavoro, beh, è il caso di precisare che si sarebbe basata sul concetto dei Whills, creature che controllano l’universo e si “nutrono della Forza”. Ovviamente nel pacchetto era previsto un approfondimento del mondo microbiotico e dei tanto amati Midi-chlorian. Bello vero ?! Scherzi a parte, non potremmo mai sapere come dpsarbbe andata una Trilogia diretta da Lucas, ma considerate le premesse sono abbastanza certo che le critiche sarebbero piovute anche lì e non poche …

4) – Han e Leia, sempre fantastici. Rimangono bellissimi a distanza di anni❤️


5) I Droidi rimangono un punto di forza della saga :
BB-8 amore a prima vista.
C3-PO ad R-2 : “ Oh mio caro amico, quanto mi sei mancato “ ❤️


6) Anche il prologo all’inizio lo trovo al 100% Star Wars :

Tanto tempo fa in una galassia lontana lontana…
Luke Skywalker è sparito. In sua assenza, il sinistro Primo Ordine è sorto dalle ceneri dell’Impero e non avrà pace finché Skywalker, l’ultimo Jedi, non verrà eliminato. Con il sostegno della Repubblica il generale Leia Organa guida una coraggiosa Resistenza. Ha un bisogno disperato di trovare suo fratello Luke e ottenere il suo aiuto nel ristabilire pace e giustizia nella galassia. Leia ha inviato il suo più audace pilota in missione segreta su Jakku, dove un vecchio alleato ha scoperto un indizio sul luogo in cui si trova Luke…

7) PRO E CONTRO DI QUESTO EPISODIO:
PRO EPISODIO :
– Rey è un paladino
– Personaggio di Rey
– Personaggio Kylo Ren
– Personaggio di BB-8
– Il look di Rey
– Il look di Kylo Ren
– Il look medievale di Kylo Ren e dei Cavalieri di Ren
– Il look mediavale da Cavaliere Templare di Luke Skywalker
– Lo spender di Rey che sembra quello di Luke di Ep IV sviluppato in verticale anziché in orizzontale.
– Il design dei nuovi X-Wing
– Il design dei nuovi Tie Fighter
– Il design dei nuovi Stormtrooper
– Il design dei nuovi Tie Pilot
– Il porco alla vasca con Finn
– L’utilizzo dei pupazzi e degli animatronic
– Le scenografie e le ambientazioni
– La “ casa di Rey “
– La Bettola di Maz
– La prospettiva nella scena di apertura
– La scena iniziale del Millenium Falcon inseguito dai Tie ( manovra di Rey in caduta libera bellissima … la hanno riutilizzata in The Mandalorian )
– La scena di apertura di Rey
– Il pane di Rey
– La regia di J.J. Abrams ( scena di apertura di Poe Demeron con inquadrature alla Indiana Jones )
– Tema musicale Rey di John Williams
– Tema musicale Kylo Ren di John Williams
– Ironia in linea con i capitoli precedenti
– Film di avventura godibilissimo
– È Star Wars
CONTRO EPISODIO
– Dialoghi spesso imbarazzanti ( ma questo apparteneva anche a Lucas )
– La mancanza di un certo coraggio nel raccontare una storia che si distaccasse maggiormente dal passato.
– Per quale cacchio di ragione deve nascere una Resistenza se il Primo Ordine non comanda ancora e al comando “ ci sarebbe “ La Nuova Repubblica.
– Finn innamoratissimo e legatissimo a Rey dopo un minuto che la conosce
– Hux spesso è un personaggio interessante, ma spesso ha un atteggiamento troppo forzato e esasperato
– Il “ saluto romano “ speculare dell’esercito del Primo ordine e relativo discorso dall’impostazione volutamente hiltleriana di Hux.
L’Impero in Star Wars si è sore ispirato nel look a quei regimi, ma era una cosa velata, che manteneva una sua identità distante da altri riferimenti storici, qui invece la cosa è “ gridata “ è decisamente poco elegante …un po’ come se Gal Gadot sul Red Capet urlasse “ Sono fighissimaaa !! “ … direi che non ce ne sarebbe nessun bisogno.
Il saluto poi … superato in bruttezza solo da quello al grido di “Hail Hydra !!” In Capitan America con le due braccia al cielo in stile Power Rangers .

8 ) Questo per me rimane il miglior capitolo della Trilogia Sequel.
PS Eleonora nel rivedere Episodio VII : “ Ma io questo me lo ricordo !!! È quello vecchio !!! “ Meravigliosa la mente di bambino è ! ❤️

L’arte stellare di Adam Belleli – Scadarts 

Quando l’arte Italiana incontra la Forza! Adam Belleli, aka Scadarts, grande creativo australiano e fan della Saga creata da George Lucas ha creato degli splendidi artwork dedicati ai personaggi di Star Wars con uno stile davvero unico.

L’artista si è ispirato ai meravigliosi mosaici bizantini di Ravenna trasportandoli nella Galassia lontana lontana che tutti amiamo! Dai personaggi classici a quelli della trilogia prequel fino agli eroi di The Mandalorian ci sono proprio tutti in questa collezione che si ispira alla città di Ravenna, sede, tra l’altro degli amici del Fan Club Empira estremamente attivi nel panorama del fandom italiano.

Ma Scadarts  non si è fermato ai mosaici, ecco qui che entra nel Rinascimento con opere eterne di Raffello e Michelangelo (compresa la Cappella Sistina e il Giudizio Universale con Grogu Baby Yoda che tocca la mano di Dio … per mangiarla probabilmente) e la Nascita di Leia di botticelliana ispirazione.

Scadarts è davvero un grande creativo, nel suo immenso profilo su intagram (instagram.com/scadarts/) troverete tante “opere d’arte classiche” rivisitate in chiave Star Wars – a noi non ci è parso però vedere i personaggi della Nuova Trilogia targata Disney, una svista? Oltre a Guerre Stellari e all’arte Italiana, il bravissimo Adam Belleli ha esplorato non solo altre grandi saghe Nerd (in particolare Star Trek) ma tante altre ispirazioni artistiche da tutte il mondo! Troverete i capi di abbigliamento con le sue opere stellari all’indirizzo: https://www.storefrontier.com/scadarts

Mario: l’Harrison Ford tutto italiano!

Mario Daniele Frangi si avvicina al mondo del cosplay “tardi” rispetto a molti altri ragazzi del settore, indossando per la prima volta un costume alla Gamescom di Colonia del 2013, dove partecipò come inviato per un sito italiano che si occupava di videogiochi. Il costume di Ezio Auditore da Assassin’s Creed 2 che indossò gli fece vivere alcune esperienze molto divertenti dato che lo indossò non solo un giorno in cui la fiera era aperta solo ai giornalisti ma anche perchè era l’unico in costume a entrare e uscire dalla zona riservata alla stampa creando sempre qualche divertente gag. Mario ci ha confessato che i suoi primi costumi però furono Spiderman e Batman quando era piccolo 6-8 anni e noi ci siamo promessi di non dirlo in giro, mi raccomando!

Quell’esperienza lo portò a voler portare un altro personaggio che lo colpì particolarmente, ovvero Capitan America nella versione cinematografica First Avenger che portò al Lucca Comics 2014. Quell’anno però sia in quell’occasione che a G come Giocare di poco suuccessivo tornarono a fargli presente in molti: “Assomigli a Harrison Ford, hai mai pensato di fare Han Solo o Indiana Jones?” Incapace di resistere oltre alla tentazione della Forza, Mario iniziò a preparare una prima versione del suo costume di Han Solo con l’intenzione di entrare nel gruppo di costumin internazionale della Rebel Legion per partecipare agli eventi benefici negli ospedali e non solo.

Mario non ha mai partecipato a nessuna gara cosplay nè in singolo nè in gruppo, ma ha partecipato a qualche apertura con i gruppi dei quali ha fatto parte o nei quali milita tuttora ed è stato in giuria per il contest di Star Wars svoltosi a Lucca nel 2017.

Appassionato di videogiochi, anime e film partecipa alle fiere principalmente per vedere le novità del settore o per passare qualche ora tra amici, non è molto interessato a i flame che purtroppo spesso infiammano l’ambiente cosplay; dal suo punto di vista il cosplay dovrebbe essere solo una fonte di divertimento (sempre realizzata in maniera educata e rispettosa ovviamente).

Rispetto a questo aspetto infatti ci ha parlato delle sue esperienze all’estero a Basilea, Zurigo, Vienna, Budapest, Speyer, tutte molto piacevoli e con differenze notevoli nell’approccio del pubblico alle persone in costume.

Ormai Mario non partecipa più a molte fiere senza vestire i panni di Han Solo e questo (ci ha raccontato) rende un po’ nervosi gli altri costumi che possiede (circa una decina).

Una cosa che ci tiene però a far sapere è di salutarlo, se vi va, alle fiere dove lo incontrate, perchè sotto il “personaggio” che sta interpretando c’è un ragazzo molto simpatico. La sua pagina è facebook.com/harrisoncosplayer/

 

Han & Leia Raduno Cosplay

Han Solo & Leia Organa Skywalker: la coppia più bella della fantascienza. La Canaglia e la Principessa, due icone leggendarie che sono rimaste nel cuore di milioni di appasionati di tutto il mondo grazie al celebre dialogo: “Ti amo” – “Lo so”.

La pagina facebook “Star Wars Italia, punto di riferimento per tutti i fan della saga creata da George Lucas, ha organizzato il 2 Novembre 2018, durante la prossima edizione di Lucca Comics & Games, presso gli spazi outdoor del Padiglione di Hasbro (sito in piazza S. Giusto), dalle ore 17.30, in occasione del grande raduno di Cosplayer di Han Solo creato dalla Rebel Legion Italian Base, il gruppo di costuming italiano della legione internazione ufficialmente riconosciuta da Lucasfilm, questo divertente evento in cui tutti coloro che si presenteranno allo stand Rebel esclusivamente coi costumi da Han e Leia e si muoveranno verso il padiglione Hasbro avranno un gadget in omaggio.

Solo: Raduno Cosplay

Rebel Legion Italian Base, il gruppo di costuming ufficialmente riconosciuto da Lucasfilm / Disney, in collaborazione con Satyrnet e www.starwars.it, nell’ambito degli eventi organizzati presso Lucca Comics & Games, ha deciso di rendere omaggio a uno dei grandi protagonisti della saga creata quarant’anni fa da George Lucas: Han Solo.

Oltre a tematizzare il grande stand presso il baluardo San Frediano con prop scenografici, memorabilia e installazioni a ispirate alla Canaglia più famosa della Galassia (tra le quali la Ricostruzione del Palazzo di Jabba) la Rebel Legion Italian Base ospiterà, venerdì 2 Novembre, dalle ore 15, un raduno dedicato a tutti i cosplayer, senza limite di età e sesso, che hanno voluto interpretare e reinterpretare l’iconico personaggio.

Per informazioni e per partecipare all’evento: facebook.com/events/252487822125194/

A seguire, come fosse una parata, tutti i partecipanti del Raduno potranno partecipare alle 17.30 al Contest Cosplay tematico “Han & Leia” presso il padiglione Hasbro presso Piazza S.Giusto!

Han Solo (o Ian Solo, o Jan Solo) è uno dei protagonisti della saga fantascientifica di Guerre stellari creata da George Lucas, interpretato sullo schermo da Harrison Ford. Nel film spin-off “Solo: A Star Wars Story”, ambientato prima della trilogia originale, il personaggio è interpretato da Alden Ehrenreich. Nel film Star Wars Episodio IV, Han e il suo co-pilota Chewbecca vengono coinvolti nell’Alleanza Ribelle che si oppone all’Impero Galattico. Durante il corso della storia di Guerre stellari diventa una delle figure principali dell’Alleanza e dei successivi governi galattici… una vera e propria icona che tutti noi abbiamo amato nel corso di quattro decadi!

La Rebel Legion è una organizzazione internazionale di costuming di Star Wars, creata da e per chi è interessato nel replicare costumi relativi al mondo di Star Wars: Jedi, piloti e truppe ribelli, principesse e anche Wookiee…non manca nessuno! Grazie alla serietà dimostrata ed all’accuratezza dei costumi, la Rebel Legion è stata riconosciuta ufficialmente dalla LucasFilm come principale associazione mondiale di costuming per i “ribelli” di Star Wars. La Rebel Legion è cresciuta fino a diventare l’organizzazione internazionale che è oggi: più di 2000 membri in oltre 28 paesi in tutto il mondo, con 57 basi di diversi stati, diventando il primo gruppo di costumi ribelli nella comunità starwarsiana. Rebel Legion Italian Base, nata del 2005, è la sezione italiana del gruppo internazionale di costuming ribelle Star Wars. http://www.rebellegionitalianbase.it/

Solo: A Star Wars Story

Diretto dal regista premio Oscar Ron Howard, il film Solo: A Star Wars Story trasporta il pubblico in un’incredibile avventura al fianco di Han Solo (Alden Ehrenreich), il furfante più amato della galassia. Il viaggio, ricco di azione, racconta il primo incontro di Han con il suo futuro amico e copilota Chewbecca (Joonas Suotamo) e il famigerato giocatore d’azzardo Lando Calrissian (Donald Glover), nonché il suo passato avventuroso con la ladra Qi’ra (Emilia Clarke) e il criminale professionista Beckett (Woody Harrelson).

Han Solo (Alden Ehrenreich) è un giovane furfante che sogna di fare il colpo grosso della sua vita, così da potersi comprare una nave spaziale e fuggire nello spazio. Dopo una serie di avventure, sembra che il grande colpo sia finalmente arrivato. Tuttavia, le cose non andranno bene per lui e i suoi nuovi compagni. Gli spin-off dedicati a Star Wars, da quando il franchise è passato sotto la direzione della Disney, si sono rivelati un terreno fertile per sperimentare nuovi modi di raccontare la trilogia originale conclusa nel 1983. Rogue One ha aperto la strada dimostrando che c’era ancora molto da dire in termini di narrazione. Solo: A Star Wars Story, il secondo capitolo di questo progetto, è un film dedicato al famoso contrabbandiere spaziale interpretato per la prima volta da Harrison Ford. L’obiettivo è raccontare una storia inedita che aiuti lo spettatore a conoscere meglio un personaggio amato ma ancora misterioso per molti. La Disney, dopo aver licenziato i registi Miller e Lord a causa di divergenze creative, ha scelto Ron Howard come regista, anche se non sembra essere la scelta migliore per un film sui contrabbandieri spaziali.

Diretto da Ron Howard, il cast dell’irresistible film di avventure galattiche comprende: Alden Ehrenreich (Ave, Cesare!, Segreti di famiglia), Woody Harrelson (Tre manifesti a Ebbing, Missouri, Oltre le regole- The Messenger), Emilia Clarke (Io prima di te, Game of Thrones), Donald Glover (Spider-Man: Homecoming, Sopravvissuto – The Martian), Thandie Newton (Gringo, Crash: Contatto fisico), Phoebe Waller-Bridge (Fleabag, Killing Eve) e Paul Bettany (Captain America: Civil WarMaster & Commander – Sfida ai confini del mare). Joonas Suotamo (Star Wars – Gli ultimi Jedi) torna a vestire i panni di Chewbecca. Scritto da Jonathan Kasdan & Lawrence Kasdan, Solo: A Star Wars Story è prodotto da Kathleen Kennedy, Allison Shearmur e Simon Emanuel. I produttori esecutivi sono Lawrence Kasdan, Jason McGatlin, Phil Lord e Christopher Miller.

Purtroppo, il risultato lascia un po’ a desiderare. In un franchise che ha sempre cercato di sperimentare e proporre qualcosa di nuovo, Solo: A Star Wars Story rappresenta un brusco stop, con una realizzazione finale che sembra voler abbracciare un approccio più tradizionale. Ron Howard trasforma Han Solo da pirata spaziale in un coraggioso cowboy. Tutta la storia acquista tratti tipici del genere western, fino a includere una spettacolare rapina su un treno, con tutti i cliché del caso, e concede grande attenzione ai dettagli come cinturoni sfilacciati, impugnature di Blasters, sguardi sfidanti e inquadrature di sagome oscure. Solo è uno di quei casi in cui la sceneggiatura dice una cosa e la regia va nella direzione opposta, lasciando il pubblico confuso, non tanto per quanto riguarda la logica degli eventi, ma per il fatto che il film sembra mancare di un elemento fondamentale, anche se non è chiaro quale sia. Forse l’epica spaziale è completamente assente, forse l’attore non si adatta bene al ruolo e lo rende anacronistico rispetto al Solo che abbiamo conosciuto e immaginato per decenni. Un interrogativo che purtroppo non riceve una risposta.

Tuttavia, questo non toglie merito alla resa visiva e dinamica che Howard conferisce al film. In effetti, se dobbiamo arrivare a un compromesso, Solo: A Star Wars Story è un ottimo film d’avventura che si basa su pochi elementi fondamentali come l’amore, l’azione e i compagni di viaggio. Questi elementi sono gestiti molto bene, a partire dal mentore di Han Solo, Beckett (Woody Harrelson), e la vecchia fiamma di Han, Qi’ra (Emilia Clarke), che sembra nascondere dei segreti. Il personaggio meglio riuscito è sicuramente Lando Calrissian interpretato da Donald Glover, un altro contrabbandiere spaziale che, grazie al suo fascino affilato e al suo stile di vita eccentrico, risulta essere forse il personaggio più interessante del film, anche più di Solo stesso. È difficile definire questo film un passo falso o il risultato necessario di una produzione travagliata. In ogni caso, Howard cerca di fare del suo meglio per consegnare un capitolo della saga che, anziché guardare al futuro, si accontenta di un risultato concreto ottenuto con il minimo sforzo, anche se forse un po’ troppo modesto.

Dichiarazioni del Cast

Nel corso di un’intervista, Glover ha parlato del suo personaggio e dell’incontro avvenuto con Billy Dee Williams, storico interprete di Lando.

“Volevo sapere, sarò tipo l’unico ragazzo nero dell’universo in quel momento: ero tipo ‘come ti sei immedesimato tu? Quali erano i tuoi pensieri?’. Mi ha dato dei buoni consigli a riguardo, mi ha detto di essere me stesso il più possibile, rendendo il personaggio una persona vera, piuttosto che l’identità  di un intero gruppo di persone.”

Anche Emilia Clarke, attrice nel Trono di spade, ha parlato del suo personaggio, mai apparso prima nell’universo di George Lucas. Sostiene che Qi’ra conosce Han già da molto tempo, ma qualcosa li porterà poi a intraprendere strade diverse.

“C’è una cosa in tutta la relazione che non puoi capire. E questa cosa è Qi’ra. Ogni volta che pensi di averla capita, ti rendi conto di non averlo fatto appieno, il che è davvero difficile da recitare. L’obiettivo è che l’ombra di Qi’ra sia presente in Han. Lei è un aspetto del personaggio così com’è quando lo incontriamo per la prima volta.”

Curiosità Made in China!

Star Wars: The Last Jedi, amato e odiato dai fan di tutto il mondo, in Cina è stato un clamoroso flop, tant’è che è stato addirittura ritirato con anticipo dalle sale. ComicBook.com e altri, riportano che in Cina Solo: A Star Wars Story ha cambiato il titolo in Ranger Solo, nella speranza di avere migliori risultati al botteghino senza il nome di Star Wars a esso associato. Una fan, Gavin Feng, riporta il fatto in questo tweet, ossia che con la traduzione dal cinese, la dicitura Star Wars è magicamente scomparsa, e il titolo ufficiale è diventato Ranger Solo,  possiamo vedere lo stesso risultato nei media locali Mtime.

La Cina, comunque, non è l’unico territorio in cui il film ha ottenuto un cambiamento del titolo, in Spagna è stato pubblicato come “Han Solo: Una storia di Star Wars” per evitare qualsiasi tipo di confusione.  Il cambio di titolo in Cina, è un ovvio tentativo di confondere il pubblico, o almeno di allontanare l’associazione con Star Wars, essendo The Last Jedi il terzo film di Star Wars uscito in tre anni consecutivi, la Cina è apparentemente sopraffatta dalla quantità di contenuti necessari per comprendere l’intera storia. È vero che i principali blockbuster pubblicati nei mercati asiatici spesso cambiano titolo, per adeguarsi e tradurre meglio una cultura diversa, come avvenne per Thor: Ragnarok, che divenne Thor: Battle Royale quando fu spedito oltreoceano in Giappone. Solo Rogue One è andato meglio in Cina, questo perché: “Per molti fan, la storia di Rogue One  ha fatto pensare alla storia rivoluzionaria della Cina”, ha sottolineato Chen Tao, che gestisce un forum fan di Star Wars cinese. “Molti personaggi erano proprio come i membri del Partito Comunista che si sono sacrificati per la rivoluzione”.

Han Solo, il guerriero stellare di Brian Daley

Manca poco all’uscita del nuovo film Disney dedicato alla The Star Wars Story, più precisamente al film dedicato a un personaggio affascinate quanto controverso nella storia di Star Wars: Han Solo.  Affascinate, in quanto la sua figura di contrabbandiere che sfida le regole e le leggi per seguire il suo istinto avventuroso, e che alla fine si lascia tutto alle spalle per abbracciare una causa che all’inizio sembra persa, in nome di un amicizia e di un amore ricambiato da una principessa, nato dalla battaglia; e controverso, perché nella prima versione del film Star Wars, Han Solo per sfuggire da Greedo, tirapiedi di Jabba the Hutt, spara per primo, mentre come si è visto nella versione rimasterizzata del film, è stato aggiunto un colpo da parte di Greedo come se Han avesse sparato per legittima difesa, spaccando così i fan in due fazioni, chi voleva Han leale e chi invece piaceva la figura del fuorilegge spaziale.

Nel film che deve uscire si narra la giovinezza di Han Solo, prima dei fatti di Yavin 4, e ci racconterà chi era e cosa faceva prima di diventare il “Solo” che oggi conosciamo. Però questo film non è il primo che parla di Han Solo. Prima degli eventi di Star Wars The New Hope, parte del passato di Han Solo ci viene svelato anche in un libro uscito decenni fa anche qui in Italia,“Han Solo Stars End” tradotto in “Han Solo Guerriero Stellare”.

Questo libro che ho trovato nella libreria del mio collega/compagno Talparius e che mi ha consigliata vivamente di leggere, cosa che ho fatto e di cui non mi pento, era stato editato da Urania, collana di libri della casa editrice Mondadori interamente dedicata alla fantascienza, questa edizione è del 1980, l’autore è Brian Daley che creò una trilogia  dedicata ad Han Solo intitolata “Han Solo Adventures”  però qui da noi venne solo editato uno dei libri Han Solo Stars End appunto e gli altri due sono tutt’ora inediti qui in Italia, mentre invece negli Stati Uniti oltre a essere uscita tutta la trilogia di libri, visto il successo, ne è divenuta anche una serie a fumetti facente parte dell’Universo Espanso di Star Wars.

 

La storia è ambientata prima della battaglia di Yavin contro la Prima Death Star, circa due anni prima che Han Solo incontrasse in una taverna di Mos Eisley su Tatooine, il Maestro Jedi Obi-Wan Kenobi e il futuro eroe della galassia Luke Skywalker. Il tutto si svolge in un lontano settore della galassia, uno dei pochi fuori dal controllo dell’Impero Galattico di Palpatine, questo settore viene chiamato “Settore Collegato” e la massima autorità che governa all’interno di questo settore è un’organizzazione criminale che si è autodefinita Autorità. Tale organizzazione grazie alle sue risorse, ha preso il possesso di tutti i mondi del “Sistema Collegato”. Questi mondi per la maggior parte sono completamente privi di forme di vita senzienti, ma in compenso sono ricchissimi di risorse naturali e minerali.  Con la promessa di una facile ricchezza vista la vastità di tale settore e dell’abbondanza di materie prime, in molti sono venuti dai vari angoli della galassia, specie senzienti provenienti da pianeti privi di risorse, reietti, diseredati, o semplici coloni, che si sono diretti nel “Settore Collegato” per fare fortuna, avere una vita migliore o semplicemente ricominciare da capo e avere una seconda possibilità. Però, per colpa dell’Autorità, essi vivono quasi alla stregua di schiavi sotto il loro giogo, e anche se in molti cercano di ribellarsi, quello che manca non è il coraggio, ma le armi e altre risorse per contrastare l’Autorità; ed è qui che entra in gioco il nostro eroe, infatti Han Solo insieme al suo copilota e amico Chewie il gigantesco Wookiee, a bordo del Millenium Falcon, prendono l’occasione al volo e iniziano a contrabbandare all’interno del “Settore Collegato” armi e altri generi, ai ribelli e ai lavoratori del sistema stesso, facendola in barba all’Autorità. Per un bel periodo sembra che gli affari per i due contrabbandieri vadano benissimo, tanto che per Han sembra la volta buona per poter finalmente saldare i vari debiti che lui e Chewie hanno lasciato in giro per la galassia, finché un giorno una vecchia conoscenza proveniente dal passato di Han Solo, non gli chiede un aiuto per un impresa pericolosa in ricordo dei vecchi tempi e anche di un facile e favoloso guadagno, da quel momento in poi per Han Solo e Chewie i guai non mancheranno e nemmeno nuovi e potenti nemici per i due contrabbandieri, che tra scontri stellari e colpi di blaster, cercheranno non solo di guadagnare un buon bottino ma anche di portare sana e salva la pelle.

Un romanzo molto carino e ricco di colpi di scena, non eccelso come altri romanzi di fantascienza, ma in certi momenti la lettura vi trascinerà fino a scoprire come si svolge un certo evento e in altri casi vi strapperà un largo sorriso, consigliato per chi ama il personaggio  Han shoots first (Han spara per primo) invece dell’Han corretto, però questo libro era stato scritto in un momento in cui il “politicamente corretto” non esisteva ancora e si poteva scrivere e disegnare ogni cosa, in quanto tutte queste avventure erano frutto di pura e semplice fantasia. Una nota non negativa, ma direi comica è l’adattamento e la traduzione di alcune cose, infatti non spaventatevi se nel leggere il romanzo troverete Raggio Trattore invece di Traente e invece di Millennium Falcon leggerete Falcone Millenario o semplicemente Falcone, dopotutto erano altri tempi; se avete la fortuna di trovarlo in qualche libreria o bancarella di libri usati, se siete dei veri appassionati di Star Wars senza pregiudizio, vi consiglio di prenderlo in quanto è una bella lettura veloce e divertente.

 

 

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