Inspired Outfit: quando il Cosplay diventa fashion

Gli inspired outfit rappresentano una tendenza crescente tra gli appassionati di manga, fumetti e videogiochi, che desiderano esprimere la propria passione attraverso il proprio stile personale. Questi outfit non devono essere necessariamente Cosplay, ovvero repliche esatte dei costumi dei personaggi, ma piuttosto una reinterpretazione degli elementi distintivi in un abbigliamento adatto alla vita di tutti i giorni.

Per creare un inspired outfit, è importante iniziare selezionando un personaggio che ti ispira e che possiede uno stile che trovi interessante. Successivamente, identifica gli elementi chiave del look del personaggio, come colori, motivi e accessori peculiari. Cerca quindi capi di abbigliamento che riflettano questi elementi, ma che si adattino anche al tuo stile personale e al contesto in cui li indosserai.

Per completare il look, aggiungi accessori che richiamano il personaggio, come spille, cappelli o gioielli particolari. Puoi anche optare per un trucco e una pettinatura ispirati al personaggio, ma sempre interpretati in chiave moderna e portabile.

Gli inspired outfit offrono la possibilità di portare un po’ della magia dei mondi fantastici nella realtà, consentendo agli appassionati di esprimere la propria creatività e unicità attraverso il proprio abbigliamento. L’importante è che ti senta a tuo agio e che il tuo outfit rifletta la tua personalità e la tua passione per i personaggi che ami.

Il 21 febbraio è il Cosplay Day: la giornata della materializzazione della Fantasia

Proprio il 21 febbraio del 1981 in Giappone, corrisponde, secondo molti, la fatidica data in cui far risalire la nascita di un fenomeno, diffusosi poi durante il decennio successivo anche in occidente, e conosciuto con il nome di Cosplay. In quei giorni infatti, in occasione dell’ uscita del primo lungometraggio della serie Gundam, migliaia di giapponesi si radunarono di fronte ai cinema di alcune città nipponiche travestite come i personaggi della serie cinematografica. Questa vasta ed inattesa mobilitazione popolare destò da subito un grande interesse nei media, che iniziarono a parlare della possibile nascita e diffusione di un nuovo fenomeno sociale in Giappone: “giocare a Gundam”.

La pratica del cosplay, a più di quarant’anni dalla sua nascita consiste, oggi come allora, nell’ indossare un costume che rappresenti un personaggio riconoscibile in un determinato ambito, interpretandone fisionomia e caratteristiche comportamentali. I personaggi rappresentati, data l’origine orientale del fenomeno, hanno a che fare per lo più con il mondo dei manga, anime e videogame, anche se la pratica si è estesa negli ultimi anni ai protagonisti di giochi di ruolo, libri, e ai membri delle band giapponesi pop e rock. Tale tendenza, relativa nella sua fase iniziale al solo mondo dei fumetti, si e’ estesa più che ad altri ambiti principalmente a quello dei video-game, basandosi oggi su due principali modelli di riferimento: “Naruto e Final Fantasy”.

Il termine cosplay, coniato per definire questo nuovo fenomeno sociale sorto durante gli anni ‘80, rappresenta una contrazione delle parole inglesi costume (costume ) e play (giocare/interpretare/recitare). Si tratta quindi di un’ accurata e divertente interpretazione dei propri personaggi preferiti, inscenata non solo nell’ ambito di manifestazioni pubbliche come i convegni su anime e manga, ma anche in forma privata con amici e conoscenti appassionati di cosplay. Cosa che avviene settimanalmente in un quartiere di Tokyo, Harajuku, dove i migliori cosplayers giapponesi si danno appuntamento, ogni fine settimana, per mostrare a loro stessi e ai curiosi presenti le proprie creazioni. Creazione e materializzazione della fantasia, dell’ intangibile; è questa la principale differenza tra il cosplay e la pratica del vestirsi in costume diffusa negli Stati Uniti ed in Europa

Non si tratta quindi, come ad esempio per i fanatici della saga di “Star Trek”, di una reinterpretazione di attori e personaggi in carne ed ossa, bensì della trasposizione di personaggi fantastici nel mondo reale e della possibilità di toccare con mano qualcosa che prima era possibile solo con l’ immaginazione. Al di la di tali differenze, il potere mediatico e la capillare diffusione delle opere cinematografiche made in USA, hanno portato anche in Giappone alla nascita di cosplayers ispirati a celebri opere occidentali, quali: “Il Signore degli Anelli” o “Harry Potter”. Oltre al termine cosplay, oggi giorno universalmente riconosciuto ed utilizzato per definire il fenomeno nato in Giappone nei primi anni ’80, si parla anche a volte di cross-players. Derivante da cross-dressing e cosplayer, il termine viene usato per definire coloro che inscenano personaggi del sesso opposto al loro, anche se non è universalmente accettato.

Oltre alla minuziosa riproposizione della fisionomia dei personaggi inscenati, attraverso la creazione di abiti che esigono un grande dispendio in termini di tempo e denaro, un altro elemento cardine del cosplay consiste nel rappresentarne anche le caratteristiche comportamentali. Si tratta di vere e proprie scenette, tendenti a riproporre fedelmente gesti, modi di fare dei personaggi o addirittura determinati passaggi di film, fumetti o serie da cui sono tratti. Tale pratica, che resta comunque marginale in Giappone, ha raggiunto una discreta diffusione in altri paesi in cui si pratica il cosplay. È possibile infatti assistere durante gare o raduni, a complesse reinterpretazioni corredate anche da colonne sonore ed accessori che ripropongono fedelmente ambientazioni e caratteristiche delle fonti originali di riferimento. Il cosplay si presenta quindi come una complessa e variegata mescolanza di più categorie: fandom, tribalismo, street style, performance ecc….

Tant’è che a tal proposito, Jenkins parla dello sviluppo di una vera e propria “cultura della convergenza”. Tra le varie categorie definite in precedenza, il fandom (letteralmente regno degli appassionati) rappresenta sicuramente un elemento cardine della cultura cosplay. La parola fan, dal latino fanaticus, ha avuto per molto tempo una connotazione negativa, definendo un falso adoratore, privo di qualsivoglia distanza critica nonché dotato di una mentalità staccata dalla realtà. Questo perché, come sosteneva lo stesso Jenkins, le preferenze dei fan erano considerate anomale e minacciose da chi voleva mantenere intatti gli standard culturali dominanti. Il fan era quindi considerato privo del buon gusto borghese, nonché tendente a violare le gerarchie culturali prestabilite.

A tal proposito Bourdieu, citato anche da Jenkins, sosteneva:

“i fan, incuranti del copyright, raccolgono materiali della cultura di massa da rielaborare ad uso personale come basi per le loro creazioni culturali ed interazioni sociali, attuando un raggruppamento di gusti che il gusto borghese dominante vorrebbe separati”.

Nelle vesti di veri e propri “bracconieri della cultura di massa”, i fan si tramutano da fruitori passivi in attivi produttori e manipolatori di senso, giungendo così a rendere ancor più labili i confini tra fatti e finzioni. Trasformando l’ esperienza in complessa cultura partecipativa, costruiscono la loro identità socio-culturale tramite prestiti ed influssi dell’ immaginario di massa, riuscendo anche a dar voce a determinate preoccupazioni cui i media non prestano troppa attenzione. Sempre a proposito dei fan, Fiske parla dello sviluppo di una vera e propria “economia culturale ombra”, caratterizzata da una propria produzione e distribuzione e tendente a condividere alcune caratteristiche con l’industria culturale.

Secondo Fiske infatti, i prodotti creati dai fan darebbero un’ identità non solo a loro stessi, ma anche alla comunità di cui fanno parte. Al di la di quanto detto fin’ora risulta innegabile l’importanza rivestita oggigiorno dai fan club, i quali sarebbero in grado di svolgere un’ importantissima funzione di interfaccia tra organizzazioni produttive, star ed audiance, riuscendo a creare canali e relazioni. Tale mission e’ oggi semplificata e resa più agevole dalla diffusione dei nuovi media che forniscono ai fan club molte più possibilità di fare rete, nonché di tramutarsi in veri e propri opinion maker. Data questa breve ma sufficientemente approfondita analisi, si può facilmente comprendere come il cosplay abbia a che fare con una cultura proveniente dal basso, ma soprattutto dalla passione. Oltretutto, a quasi trent’ anni dalla sua nascita, sembra ormai fuorviante definire quale semplice emulazione di manga, anime o videogame, quello che oggi si può definire a tutti gli effetti un fenomeno socio-culturale globale in forte ascesa.

Foto di Alessandra Angelini, Pamy, Sonia Moriccioni, Giada Colistra, Peppe Labate, Gianni Liuzzi

La V edizione di Trapani Comix&Games: dal 24 al 26 maggio 2024

È già iniziata la preparazione per la quinta edizione del Trapani Comix&Games, il Festival Mediterraneo della Pop Culture che si svolgerà dal 24 al 26 maggio 2024 presso la Villa Margherita di Trapani. L’evento, organizzato da Nerd Attack in collaborazione con il Luglio Musicale Trapanese e il Comune di Trapani, è diventato uno degli appuntamenti più attesi dell’anno, richiamando cosplayers, fumettisti, creator, autori e ospiti musicali da ogni parte d’Italia.

Durante il Trapani Comix&Games, Villa Margherita si trasforma in un vero e proprio villaggio magico, con musica, mostre e attività di gioco. Il Teatro “Giuseppe Di Stefano” sarà il fulcro principale dell’evento, ospitando l’intero programma degli artisti. Ma l’area dedicata ai fumetti sarà la vera protagonista, con editori e libri di fumetti che avranno i loro stand espositivi. Gli amanti dei videogiochi potranno divertirsi nell’arena Esports, provando console e postazioni di gioco.

Il Trapani Comix&Games sarà articolato in diverse zone e aree tematiche. Il Trapani c&g Theatre ospiterà gli artisti musicali e non solo, mentre l’area espositiva accoglierà numerosi espositori provenienti da tutta Italia. Ci saranno anche zone hanami con atmosfere tematiche che accompagneranno i visitatori durante l’evento, un’area dedicata ai videogiochi con realtà virtuale e aumentata, un’area per i giochi da tavolo e una per gli streamer Twitch e gli YouTubers. Gli appassionati di arte potranno visitare l’Artist Alley, dove potranno incontrare disegnatori, illustratori e coloristi affermati.

Il manifesto ufficiale della manifestazione è stato realizzato dall’artista internazionale Giuseppe Camuncoli. Nato a Reggio Emilia, è attualmente disegnatore di Batman per la DC Comics ed è noto anche per il suo lavoro su The Amazing Spider-Man e The Superior Spider-Man di Marvel. Camuncoli ha scelto di rappresentare le antiche Saline di Trapani nel suo manifesto, collegate ai paesaggi e alle architetture del territorio. Le saline, con le loro montagnole di sale e i mulini a vento, sono un simbolo indissolubile di questa terra. Il manifesto vuole anche sostenere la candidatura delle saline come sito Unesco, per promuovere la valorizzazione del territorio.

Nelle prossime settimane saranno annunciati i primi ospiti dell’evento e partirà la prevendita dei biglietti, per garantire agli appassionati la partecipazione a questo imperdibile evento. Il Trapani Comix fa parte di RIFF, la Rete nazionale costituita dai Festival Italiani di Fumetto, che ha l’obiettivo di valorizzare la nona arte in tutte le sue forme. Maggio 2024 non è così lontano, ma l’attesa per il Trapani Comix&Games è già iniziata.

Il Cosplay: un Fenomeno culturale che va oltre i Costumi

Il fenomeno del cosplay ha raggiunto una rilevanza sempre maggiore nel panorama culturale contemporaneo, estendendo la sua influenza ben oltre le semplici sfilate di costumi. Questa forma di espressione artistica e di appassionato tributo ai personaggi dei fumetti, dei videogiochi, dei film e delle serie TV ha un impatto significativo su diversi settori, tra cui l’industria dell’intrattenimento, la moda e l’arte.

Innanzitutto, il cosplay ha avuto un impatto tangibile sull’industria dell’intrattenimento. Personaggi iconici come Superman, Wonder Woman, Goku e Mario Bros sono diventati emblemi della cultura popolare, e il loro adattamento in costumi realistici e dettagliati durante eventi di cosplay non solo rievoca la nostalgia dei fan, ma contribuisce anche a mantenere viva la passione per questi franchise. Inoltre, il crescente interesse per il cosplay ha spinto le aziende a collaborare con cosplayer e a sponsorizzare eventi legati al mondo del fumetto e dei videogiochi, generando nuove opportunità di marketing e di coinvolgimento dei fan.

Quest’arte che “si crea e si vive” ha lasciato il suo segno anche nel mondo della moda. I costumi elaborati e le tecniche di confezione sofisticate utilizzate dai cosplayer hanno ispirato designer e stilisti, portando alla creazione di collezioni di abbigliamento e accessori ispirati ai personaggi dei fumetti e dei videogiochi. Questa intersezione tra moda e cosplay ha creato un nuovo spazio creativo in cui i confini tra realtà e finzione si mescolano, consentendo ai fan di esprimere la propria identità attraverso il vestiario.

Inoltre, il cosplay ha avuto un impatto rilevante anche nell’ambito dell’arte. Molte opere d’arte contemporanea prendono spunto dal mondo del cosplay, esplorando temi legati all’identità, alla performance e alla trasformazione. Artisti di diverse discipline, come la fotografia, la pittura e la scultura, si sono ispirati al mondo del cosplay per creare opere che esplorano il rapporto tra il sé e il personaggio rappresentato, portando così il cosplay al di là dei confini delle convention e trasformandolo in una forma d’arte a tutti gli effetti.

Il Cosplay dunque rappresenta molto più di una semplice rappresentazione di personaggi iconici dei fumetti e dei videogiochi. Grazie al suo impatto sull’industria dell’intrattenimento, sulla moda e sull’arte, il cosplay si è affermato come un fenomeno culturale che continua a ispirare e coinvolgere una vasta gamma di persone in tutto il mondo.

Morire su TikTok, la tragedia di Inquisitor3

Queste cose non dovrebbero succedere, mai e poi mai. L’intera community Cosplay è scossa per il suicidio in streaming di Vincent, conosciuto come Inquisitor3 su TikTok,  un giovane cosplayer italiano di 23 anni appassionato di Call of Duty che ha deciso di togliersi la vita dopo una serie di accuse e insulti che lo avevano colpito duramente.

La fama di Vincent, che si era fatto apprezzare da migliaia di utenti per le sue performance ispirate al personaggio di Ghost, protagonista della serie di videogiochi Call of Duty, aveva permesso al giovane di raggiungere oltre 100.000 follower e di ottenere spesso una grande visibilità sulla piattaforma tanto che la sua dipartita è stata riportata da numerose testate internazionali.

La tragica trama di quanto avvenuto è difficile da districare essendo sul web notizie discordanti da cui è difficile rintracciare le fonti. Tutto avrebbe avuto inizio quando Vincent, in cerca di persone con cui collaborare per i suoi progetti, conobbe una ragazza di cui si invaghì immediatamente. A quanto parrebbe, il TikToker non era inizialmente a conoscenza che lei fosse fidanzata e, soprattutto, che lei fosse minorenne. Convinto dei suoi sentimenti, Vincent avrebbe addirittura confessato pubblicamente la sua crush per la ragazza su un server Discord dedicato ai ai fan di Call of Duty, venendo immediatamente tacciato di essere un pedofilo.

Come ricostruito dalla pagina “Fangirls and beyond“, al contempo, indicativamente lo scorso marzo, la ragazzina in questione avrebbe rivelato al suo fidanzato (o ex secondo alcune fonti) di essere stata oggetto di avance inappropriate da parte di Inquisitor3.  Da quel momento, senza apparentemente prove di colpevolezza, i post del TikToker hanno iniziato ad essere oggetto di calunnie sempre più pesanti da parte del ragazzo tradito. Ad accentuare questa situazione già critica, alla fine di settembre, le conversazioni private tra Inquisitor3 e la ragazza sarebbero state divulgate su Discord, dando inizio ad una diffamazione costante ancora più pesante. Secondo le fonti, la ragazza avrebbe riapprocciato nuovamente il Tiktoker alla ricerca di nuove “conferme” per avvalorare le sue accuse (sostenendo nuovamente di essere maggiorenne per evitare il blocco del profilo), ma il ragazzo l’avrebbe rifiutata.

Da quel momento, Vincent fu bersaglio di altre accuse ancora più infamanti che lo hanno portato sempre più ad isolarsi e a smettere di pubblicare contenuti su TikTok. Il suo ultimo video è stata una live scioccante, in cui si poteva scorgere una stanza vuota: poi, improvvisamente il rumore di un vetro infranto, i passi di una corsa precipitosa e strazianti urla d’aiuto (forse anche l’intervento di paramedici?). Vincent si era tagliato le vene e stava morendo sotto gli occhi (e fra le dita sulla tastiere) dei suoi sostenitori e denigratori. Il video è stato rimosso per ovvi motivi, così come il canale di Inquisitor3. Ma la notizia si è diffusa rapidamente, suscitando una grande commozione tra i cosplayer e i follower di Vincent. Pochi giorni dopo, l’arrivo della conferma terrificante della sua morte del giovane per suicidio.

Le accuse rivolte al Tiktoker non hanno ancora trovato alcuna prova concreta oltre quanto diffuso e non sono seguite altre dichiarazioni da parte di coloro che hanno partecipato attivamente a questa pericolosa caccia alle streghe. Secondo fonti vicine al cosplayer, Inquisitor si sarebbe addossato la colpa totalmente soprattutto per vergogna nei confronti delle persone a lui più vicine.

Va sottolineato che questa ricostruzione potrebbe essere imperfetta in quanto si basa su fonti non verificare e sulle informazioni raccolte dagli stessi utenti sui social. In questi casi il condizionale è d’obbligo e siamo a disposizione totale per eventuali rettifiche e specifiche future dell’articolo.

Il concetto è che, al di là delle eventuali colpe, che verranno accertate dagli organi competenti, questa tregedia non sarebbe dovuta accadere. Gli errori raccapriccianti in questa triste faccenda sono tanti, pericolosi e portano a riflessioni profonde e domande che probabilmente non avranno mai risposta! Se la ragazza minorenne si fosse sentita minacciata da Vincent perché non ha utilizzato canali più ufficiali e diretti (financo la Polizia Postale) per proteggersi dalle avance del TikToker invece di scatenare una campagna diffamatoria sui social? Perché lo stesso Vincent, accusato, non ha esposto querela per diffamazione invece di subire (e incamerare nel suo subconscio) una situazione del genere? Tanto più che “dalla sua” avrebbe avuto la possibilità di sostenere le sue tesi di fronte al palese reato di pubblicazione non autorizzata di conversazioni private da parte della sua spasimante. Perché invece, ci si è rivolti al “tribunale” degli utenti social e a nessuno dei protagonisti (o dei semplici lettori) è venuto in mente di fare qualcosa di concreto per fermare  una  situazione che stava così velocemente degenerando? Perché Vincent ha deciso di togliersi la vita in diretta, scegliendo di farlo proprio sul social che lo aveva “tradito”?

Perché?

Perché esistono valori distorti a tal punto da rendere questa tragedia possibile?Siamo allibiti, distrutti e impotenti verso notizie del genere. È urgente fermare questa ossessione per l’esposizione pubblica e smettere di cancellare persone e vite per motivi banali legati ad una socialità digitale distorta in cui oggi le uniche vittime sono quei poveri famigliari di Inquisitor che avranno il cuore infranto fino alla fine dei loro giorni.

Ogni commento irrispettoso o fuori tema sarà immediatamente eliminato. Invece cercate, cari lettori, di approfondire questa tragedia, cercate di capire gli errori, non per dichiararli in qualche post ma per rendere il vostro bagaglio esperienziale un po’ più pesante… per riflettere che la vita è sacra e nessun post o commento può tranciarla. Non dobbiamo essere né giudici né carnefici, solo persone che si informano prima di parlare, condividere, ferire.

Per approfondire:

Leggi tutto “Morire su TikTok, la tragedia di Inquisitor3”

Il Cosplay e la coscienza di sé

L’arte che “si crea e si vive”, il Cosplay, ovvero la pratica di travestirsi e impersonare personaggi di film, fumetti, videogiochi o altri media, ha un valore psicologico che va oltre il semplice divertimento. Il cosplay può infatti favorire lo sviluppo dell’identità, della creatività, dell’autostima e delle relazioni sociali dei praticanti, secondo alcuni studi e testimonianze .

Il cosplay permette di esplorare aspetti diversi di sé, sperimentando ruoli, personalità e comportamenti che altrimenti potrebbero rimanere inespressi o repressi. Questo può aiutare a scoprire nuove potenzialità, a superare paure o limiti, a esprimere emozioni e desideri. Il cosplay può anche essere un modo per affrontare situazioni difficili, come il bullismo, la depressione o la solitudine, trovando una via di fuga e una fonte di conforto nel personaggio scelto.

La psicoanalista Adelia Lucattini ha recentemente commentato sul AdnKronos:

“Tanti ragazzi, considerati timidi e chiusi  col tempo si sono sbloccati poiché indossare un costume aiuta a superare la timidezza poiché permette di attingere a una fiducia interiore che non si sapeva di avere. Inoltre, frequentando questo ambiente, trovano l’energia per costruire i loro costumi, la forza di uscire dal guscio protettivo della propria casa o stretta cerchia di amici, allargano la rete sociale, stringono nuove relazioni. Condividere la stessa passione, accomuna e avvicina, fa sentire di essere parte di un gruppo vivace, che attraverso un serissimo gioco delle parti, allontana tristezza e solitudine, regalando attimi di intensa felicità… Travestirsi e giocare a essere qualcun altro ha origini antiche. Come avviene in teatro, anche il cosplay è un veicolo di espressione che permette di giocare creativamente con la propria identità. È indubbio che il cosplay offra benefici psicologici a chi lo pratica. Tuttavia, come ogni attività, in alcuni adolescenti o giovani, più fragili, può essere estremizzato e divenire un’ossessione che non permette di uscire dal personaggio. Per molti rappresenta un modo per affrontare sotto mentite spogli, alcuni aspetti negativi o tristi della propria vita e per condividerli con gli amici con cui hanno in comune la stessa passione. In tutti favorisce un’appartenenza, ad un gruppo e a qualcosa di più grande, durevole, stabile e organizzato. È un luogo interno ed esterno, uno spazio transizionale, in cui rendere presenti i ricordi, far vivere i propri sogni, scoprire le attitudini personali e rivitalizzare i desideri”.

Il cosplay stimola inoltre la creatività, sia nella realizzazione dei costumi e degli accessori, sia nell’interpretazione del personaggio.

Il cosplay richiede infatti una ricerca approfondita sul personaggio, sul suo contesto, sul suo stile e sulle sue caratteristiche, oltre che una capacità di adattare e personalizzare i materiali disponibili per creare il costume più fedele possibile. Il cosplay richiede anche una capacità di recitare, di imitare le espressioni, le pose, le voci e le frasi tipiche del personaggio, di interagire con gli altri cosplayer e con il pubblico.

Questa arte favorisce anche l’autostima, in quanto i cosplayer ricevono apprezzamenti, complimenti e riconoscimenti per il loro lavoro e per la loro performance. Il cosplay può anche aiutare a migliorare l’immagine di sé, in quanto i cosplayer si sentono più belli, più sicuri e più a loro agio nel corpo del personaggio che nel loro. Il cosplay può anche essere un modo per esprimere la propria sessualità, scegliendo personaggi che rispecchiano le proprie preferenze o che sfidano gli stereotipi di genere.

Infine, il cosplay favorisce le relazioni sociali, in quanto i cosplayer entrano a far parte di una comunità di appassionati che condividono gli stessi interessi, le stesse passioni e le stesse esperienze. Il cosplay permette di conoscere nuove persone, di stringere amicizie, di partecipare a eventi, di scambiare consigli e opinioni, di collaborare a progetti comuni. Il cosplay può anche essere un modo per rafforzare i legami affettivi con le persone già conosciute, come i familiari, i partner o gli amici, condividendo con loro il piacere di travestirsi e di interpretare i personaggi.

Chi è la cosplayer e modella Suicidegirl, Yegola?

Yegola, nome d’arte di Alice Severi è una Suicidegirl, Playmate, Cosplayer, Showgirl ed influcer milanese. La sua carriera nel mondo della moda è iniziata quando aveva appena 17 anni, posando per numerosi fotografi e prestando la sua immagine per eventi, copertine, calendari e molto altro ancora. Il suo primo lavoro come fotomodella è stato un servizio per una rivista di moda online chiamata “Fashion Times”.

All’età di 18 anni, Yegola ha deciso di intraprendere anche la carriera di ballerina, esibendosi in vari locali in tutta Italia. Ha iniziato a lavorare a Milano e successivamente si è spostata nell’intero nord Italia, fino ad arrivare al centro, dove ha trascorso l’estate del 2008 alla Baia Imperiale. Durante questa stagione estiva, ha avuto l’opportunità di lavorare con un gruppo di animazione chiamato Go Go Dolls. Ha svolto parallelamente anche il ruolo di “stellina” negli spettacoli di intrattenimento chiamati “sexy car wash”, dove ballava e lavava le auto in esposizione, coinvolgendo anche il pubblico con divertenti giochi. Grazie a questi eventi, ha avuto l’opportunità di girare l’Italia e di conoscere molte persone.

Yegola è stata anche ragazza immagine per il Papeete, l’aperitivo ballato più famoso d’Italia. Nel 2009, ha partecipato al concorso di Miss Muretto, arrivando fino alle finali. Tuttavia, a causa di impegni lavorativi, è stata costretta a rinunciare alla chiamata. In quel periodo, infatti, si trovava in Corsica, dove lavorava come ballerina al Via Notte. Nel corso dello stesso anno, Yegola ha girato un videoclip musicale che l’ha resa celebre in Italia e all’estero. La canzone si intitola “Sex On The Beach” degli Spankers. Dopo questo grande successo, ha girato un altro videoclip musicale l’inverno successivo. Il titolo della canzone è “Close To The Stars” di Fabio XB feat. Ives de Lacroix.

Nell’estate del 2010, Yegola ha ricevuto una proposta unica: diventare una ballerina al Pacha di Ibiza. Insieme a una sua amica, ha trascorso 6 mesi di lavoro sull’isola, che sono stati descritti come la stagione estiva più bella della sua vita fino ad oggi.Nel dicembre 2010, Yegola ha intrapreso un nuovo percorso professionale nel campo del Burlesque. Insieme alle Go Go Dolls, ha deciso di imparare questa forma d’arte e di mettere in scena spettacoli di cabaret. Ha cominciato a collaborare con un importante locale di Megeve chiamato Stefano Forever. Qui, le ragazze hanno potuto esprimere se stesse attraverso spettacoli divertenti e sensuali, intrattenendo il pubblico con la loro bellezza e simpatia.

All’inizio della stagione estiva del 2011, Yegola ha girato un nuovo videoclip musicale. La canzone si chiama “The Rhythm Is Magic” di Rudeejay and Freaks Jam feat. Jenny B. Poco dopo, ha girato un altro videoclip, prodotto sempre dagli Spankers, intitolato “Everyone’s a DJ”. Nel dicembre 2011, Yegola è apparsa sulla copertina di “Tattoo Italia”. È inoltre apparsa anche su altre riviste, tra cui “La Mia Moto” e “Di Tutto”, dove ha posato per “Fanatica”. Ha anche sfilato con costumi da bagno per “Divissima” e ha lavorato per la famosa community della notte “Tilllate”. Yegola ha anche posato per la copertina del prestigioso CD house “Defected in the House” dell’estate 2011, prodotto dal Pacha di Ibiza.

Nel gennaio 2012, Yegola è entrata a far parte delle 76 bellissime miss che si sono sfidate per il titolo di Miss Ciclismo, ottenendo fin da subito un grande successo, anche grazie alle votazioni online. A febbraio dello stesso anno, ha vinto il titolo di Miss Charme et Sensualitè 2012.Nell’aprile 2012, è diventata testimonial ufficiale di Herobet (www.herobet.it), a maggio ha svolto il ruolo di testimonial per Blackness e a giugno si è classificata al primo posto delle ragazze al concorso Big Brand Outlet People.A luglio dello stesso anno, Yegola ha conquistato la corona del prestigioso concorso di bellezza Miss Fotoportale, aggiudicandosi le fasce di “miss fotoportale” e “miss t-pills”, che le hanno permesso di diventare il volto del calendario T-Pills 2013.

Yegola ha partecipato a numerosi eventi fieristici e non, tra cui: ECIMA (fiera del ciclismo e motociclismo), MOTORSHOW, SUPERBIKE, SUPERIDERS, IPACK-IMA, TUTTO FOOD, MICAM, DJ AWARDS PACHA e molti altri.La sua esperienza si estende anche a diverse attività, tra cui fotomodella, modella, indossatrice, cosplayer  e ballerina.

Per approfondire il talento e il fascino di Yegola vi invitiamo a visitare il suo aggregatore di profili all’indirizzo: allmylinks.com/yegolasg.

La Giornata internazionale del Cosplay

Il 26 agosto 2023 si festeggia la Giornata Internazionale del Cosplay: una festività molto cara all’Associazione Culturale Satyrnet!!! Secondo alcune teorie, l’arte del cosplay è iniziata a New York alla prima convention mondiale di fantascienza nel lontano 1939. Il cosplay come lo conosciamo noi è diventato più popolare negli anni 80 quando fece per la prima volta capolino in Giappone grazie ad alcuni capolavori dell’animazione. In quel periodo “iniziale”, quest’arte “che si crea e si vive” non aveva ancora un “nome proprio” ma era conosciuta con il termine “cos-tuming” o “costuming”.

Se vogliamo essere più precisi, ogni anno il “International Cosplay Day” si festeggia proprio nell’ultima settima di agosto in onore di Masquerade, il primo vero evento di cosplay mai organizzato nel 1984 al World Science Fiction Convention. Parrebbe infatti che il termine “cosplay” sia  stato coniato dall’organizzatore di questo festival, Nobuyuki Takahashi, un appassionato di manga e anime giapponesi che voleva creare un concorso in cui i fan potessero vestirsi e impersonare i loro personaggi preferiti.  Da allora, il cosplay è diventato un fenomeno globale con eventi, convention e competizioni in tutto il mondo.

L’idea di vestirsi e di essere qualcuno di diverso fiorì di pari passo con l’eplosione della Pop Culture grazie alla difussione globale di film, videogiochi, anime e fumetti. Esistono molti tipi diversi di cosplay, dalla fantascienza agli anime, anche dai giochi virtuali ai giochi da tavolo. La regola del Cosplay è semplice: se ami un personaggio, puoi essere quel personaggio!

Ci sono molte figure popolari quando si tratta di cosplay: Yaya Han ha dedicato la sua vita al Cosplay guadagnando fama in tutto il mondo per la sua creatività trasformandosi in una vera Star. Professionisti come Yaya, Jessica Nigiri o l’italiano Leon Chiro, sono tra le migliaia di cosplayer più amati e ricercati alle convention di tutto il mondo per i loro splendidi costumi.

Come celebrare il Cosplay Day

Ci sono molti modi diversi per celebrare questo giorno, incluso andare a una convention oppure passare la giornata a craftare l’outfit dell’ultimo personaggio che ha raggiunto il picco del tuo interesse oppuure realizzare una nuova commision per altri: l’importante è, in questa giornata, creare!

Comics & Games Parade

Annunciata la prima edizione di Comics & Games Parade, un multiverso di fantasia e intrattenimento che unisce i più variegati mondi della cultura pop, dal 7 al 9 luglio 2023 nell’Area Feste di Cassano Magnago. Comics & Games Parade promuove la cultura nerd offrendo a prezzi accessibili una full experience immersiva in un mondo fatto di fumetti italiani ed internazionali, autori, case editrici, cosplayer, creator, giochi e videogames, cinema di animazione, musica live e buona cucina: il biglietti delle singole giornate dell’8 e 9 luglio sono disponibile a 11,50€, mentre il full pass di 3 giorni a 17,50€.

Gianluca Iacono (doppiatore in Dragon Ball, How I Met Your Mother e di Gordon Ramsay), Giovanni Muciaccia (conduttore Art Attack), Giorgio Vanni (compositore e cantautore di canzoni indimenticabili per anime come Dragonball e Pokemon), Giulia Maniglio (doppiatrice in Fire Force, Made in Abyss e Aggretsuko), Stefano Bersola (cantante e autore delle sigle Yamato Video), Simone Lupinacci (la voce di Deku in My Hero Academia), Federico Viola (doppiatore di Bakugo, Ichigo, e di V di Cyberpunk 2077), Elisa Giorgio (doppiatrice in Spy X Family e Maki Oze), Stefano Lucato dei Manga Boys sono solo alcuni degli ospiti annunciati che parteciperanno all’imperdibile tre giorni.

Nell’ampio spazio Area Feste di Cassano Magnago, il Comics & Games Parade ha allestito diverse aree tematiche. Dall’AREA MERCATO dove trovare i propri fumetti, manga, anime, modellini, action figures, cabinati, giochi da tavolo, miniature, card game, accessori, gadget da collezione preferiti, al COSPLAY VILLAGE, che ospiterà contest con ricchissimi premi, sfilate, incontri con ospiti cosplayer di rilevanza nazionale ed internazionale. Non mancheranno attività come karaoke, karacosplay e workshop tematici; sarà possibile partecipare gratuitamente a workshop, esperienze virtuali o giochi di ruolo di alto livello con tornei di carte presso l’area CARD GAMES e AREA ARCADE con cabinati originali anni ’80 e ’90.

Sul palco di Comics & Games Parade sarà prevista anche una rassegna di spettacoli e concerti J/K-Pop arricchiti da pop contest & showcase, play dance, flashmob, mercatino k-pop e numerosi ospiti ed esibizioni amatoriali degli appassionati del genere.

Nella cultura giapponese dei manga e degli anime non manca mai un occhio di riguardo per il cibo. Per questo motivo uno dei pilastri di questa manifestazione sarà proprio questo speciale mondo culinario che unisce realtà e immaginazione.

Il programma, in continuo aggiornamento, è consultabile sul sito ufficiale: https://comicsparade.it/

Setsuna Naruga: Il cosplay è un momento di libertà!

Setsuna Naruga (せつな ナルガ) è il nome d’arte di una talentuosa creativa nata in Polonia il 19 dicembre 1997 che da bambina si è trasferita in Italia. Sin da tenera età viene avvicinata al mondo dei videogiochi dal fratello maggiore ed in età adulta studia diventando Game Designer.  La madre invece la avvicina al mondo degli anime e da quì viene la sua passione per il Giappone ed ogni sua sfaccettatura. La creatività di Setsuna non si esprime soltanto col mondo del cosplay e del design. Oltre a ciò è appassionata all’arte dello SHIBARI(縛り) >antica forma di bondage giapponese< tanto che ha deciso di unirlo con il cosplay e grazie ai social può condividere tutto ciò con i suoi follower.

Setsuna ha scelto questo nickname poichè in base ai kanji con i quali è scritto assume significati diversi,ma quelli che hanno colpito di più la cosplayer sono “Momento” e “Libertà”,in quanto considera il cosplay esattamente questo: il suo momento di libertà. Ad influenzarla per questo nome ci furono anche: la sua Pretty Cure preferita (Cure Passion) ed il protagonista di Angel Sanctuary (uno dei suoi manga preferiti).

Nel 2016 decide di portare in fiera il suo primo cosplay:la versione femminile di Shizuo Heiwajima da Durarara e da quì si appassionerà follemente di questo mondo. Fino ad oggi,Setsuna ha realizzato diversi cosplay che definisce essa stessa “pochi ma buoni”;difatti studia il personaggio nei minimi dettagli e spesso le richiede mesi. Ella è legata profondamente ad ogni cosplay che ha ultimato,ma HARU di BEASTARS è quello che la lega ad uno dei suoi ricordi più belli.

Per quanto riguarda costumi ed accessori,preferisce rivolgersi a sarti,prop maker e wig maker sia per mancanza di competenze (e tempo) sia perchè ama sostenere agli artisti e per ottenere il miglior risultato possibile. Da sempre Setsuna trae ispirazione ed esempio dalla unica ed inimitabile Yuriko Tiger,la sua musa ispiratrice e colei che è riuscita a darle coraggio per iniziare a fare cosplay. La ragazza racconta che per diventare bravi cosplayer bisogna giovare di passione e divertimento ma soprattutto non abbatersi alla prima critica e fregarsene del giudizio altrui.

Nell’ultimo periodo,ad essere spesso oggetto di discussione, sono proprio i cosplay degli Original Character,detti semplicemente OC. Secondo Setsuna essi non snaturano il cosplay come secondo alcuni perchè la parola stessa “Cosplay” esprime un concetto di libertà,ovvero quello di “giocare in costume”.

Negli ultimi anni,come dice la cosplayer,con la diffusione di internet e dei social media,il cosplay ha avuto possibilità di estendersi per tutto il globo e creare in ogni luogo quella magia,quell attimo di vivere ed esprimere il proprio essere mostrandosi al Mondo. A tutti coloro che vorrebbero intraprendere un viaggio nel cosplay,Setsuna coniglia di scegliere un personaggio (anime,film,videogame,ecc..) con il quale ci sentiamo in particolare sintonia, dare il massimo e divertirsi:

“Il cosplay e’ il tuo momento di libertà assoluta, siate ciò e chi vogliate essere perché’ la vostra felicità viene prima di tutto!” 

Per approfondire il talento di Setsuna vi invitiamo a visitare i suoi profili ufficiali: Instagram, Twitter, TikTok e Ko-fi.

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