Buon Compleanno George Lucas! Compie 80 anni il nostro messia

Il 14 maggio 2024 segna un traguardo significativo per uno dei più grandi visionari del cinema moderno: George Lucas, il creatore di universi che hanno incantato e ispirato milioni di persone, compie 80 anni. Nato nel 1944, Lucas ha rivoluzionato il mondo del cinema con la sua saga intergalattica, “Star Wars”, introducendo personaggi iconici come Luke Skywalker, la Principessa Leia e Darth Vader. Ma non solo, con “Indiana Jones” ha riscritto le regole del film d’avventura, creando un altro eroe senza tempo, amato da un pubblico trasversale.

George Walton Lucas Jr, passa la sua giovinezza in una sperduta cittadina della California, Modesto (ironico non trovate?). La sua infanzia non fu facilissima, non fu mai bravissimo negli studi per era bersaglio delle angherie dei compagni per la sua corporatura esile. Divenne dunque un ragazzo solitario e passava la vita tra fumetti, televisione e modellini, creandosi un mondo tutto suo. A 15 anni iniziò a gareggiare con le auto, sua grande passione.

Era molto promettente e gareggiò con successo fino al 1962 data in cui ebbe un grave incidente che lo costrinse ad abbandonare il suo sogno. Ma George non era il tipo di autocommiserarsi e decide che era giunto il momento di dar spago alla sua altra grande passione, la cinematografia. Non curante della disapprovazione dei genitori, Lucas si recò a Los Angeles all’ “University of Southern California” per studiare regia. Durante l’università realizzo molti film, con uno stile ed un montaggio veloce, molto diversi dei film impegnati dei suoi colleghi. La sua prima opera era THX1138:4EB, un dramma fantascientifico. Laureatosi, venne adottato professionalmente da Francis Ford Coppola, aiutandolo nella realizzazione di alcuni film e alla fondazione di una propria casa di produzione, la American Zeotrope. Contemporaneamente George Lucas decise di sposarsi con la sua fidanzata Marla Griffin. THX e la Zeotrope furono sponsorizzati dalla Warner Bros, che restò così delusa dai risultati che pretese i soldi indietro e che Lucas rimontasse da capo la pellicole. Il film ricevette buone recensioni ma fu un flop al botteghino. Lucas decise di realizzare qualcosa diretto maggiormente al grande pubblico, American Graffiti.

Nel 1973, con un budget davvero ridotto, Lucas creò questo film che raccontava la storia di un gruppo di adolescenti all’inizio degli anni ’60. Film da cui poi nacque la fortunata serie di Happy Days. La Universal dapprima lo bocciò, ma grazie ad alcune amicizie che George aveva stretto, il film uscì comunque nelle sale, e fu un successo. Il film incasso oltre i 116 milioni di dollari, una cifra inimmaginabile per quel periodo, ma Lucas ormai era troppo deluso da Hollywood, decise di fare un altro Film con la Universal “Flash Gordon” ma quando la major decise di non finanziare l’ultimo progetto ambizioso di Lucas, THE TALE OF MACE WINDU (vi ricorda qualcosa?), Lucas si tirò indietro per ogni futuro progetto col la Universal.

La 20th Century Fox, non rimase impassibile, notando il successo straordinario di American Graffiti, diede a Lucas il tempo di progettare la sua Storia, The Star Wars. Lucas passò due anni sulla sceneggiatura, ma quando si accorse che non esisteva nessuno studio per fornirgli gli effetti speciali di cui aveva bisogno, decise di fondarne uno con i soldi incassati dal suo precedente film, lo chiamòIndustrial Light and Magic (ILM ). Ma la preparazione fu così costosa che già in preproduzione si era esaurito il budget previsto. La Fox decise allora di dare a Lucas solo 150.000 dollari come compenso ma Lucas chiese e ottenne i diritti su merchandising e per i sequel, la Fox glielo accordò non credendo che i futuri extra potevano essere fruttuosi (eheheheh!!!).

La realizzazione di Star Wars (era stata ormai tolto l’articolo the) fu molto complicata, le cene del vivo furono realizzare agli Elstree Studios in Inghilterra. La staff inglese non si fidava di Lucas e per patti sindacali non voleva fare mai gli straordinari. Il regista, taciturno e timido era considerato dalla troupe totalmente inconsapevole di quello che stava facendo. Solo l’intervento di Alec Guiness, Obi-Wan Kenobi, riusciva ad infondere un po’ di ottimismo sul set e l’impressione che si stava lavorando a qualcosa che avrebbe per sempre cambiato ii modo di fare cinema.

Quando Star Wars venne completato, Lucas invitò i suoi amici ad assistere ad una proiezione privata in anteprima.

Tra questi, Steven Spielberg, suo grande amico, criticò aspramente la pellicola tanta da convincere Lucas, estremamente depresso a lasciò Los Angeles per evitare la figuraccia del film. Ma altre notizie gli giunsero nel suo rifugio: Star Wars aveva avuto un trionfo ai botteghini, una tale quantità di milioni di dollari che solo recentemente il suo nuovo film è riuscito ad incassare. Lucas rientrò immediatamente e si accordò perché il 40% dei profitti finisse nelle mani della sua neonata compagnia, la Lucasfilm, di cui l’unico proprietario, ovvero lui, divenne d’improvviso uno degli uomini più ricchi a Hollywood. Per non parlare dei diritti ottenuti sul merchandising che vennero negli anni a seguire!

Lucas fu così distrutto, dopo la realizzazione di questo film, che non volle più dirigere niente per 20 anni. Lui odiò sempre il fatto che la visione cinematografica non era sempre uguale a ciò che lui desiderava, ma ormai, avendo il controllo totale delle sue produzione poteva direttamente modificare ogni singolo fotogramma, mischiare le cene e le interpretazione, gli angoli di regia. Insomma il ragazzo che nessuno voleva, che si era creatro un mondo al di fuori di quello che odiava, ora lo ha realmente realizzato e lo ha donato alla fantasia degli uomini.

La Lucasfilm non è che una parte del mastodontico impero creato da George Lucas con gli introiti di Star wars, ma ce ne sono molte altree … La ILM (Industrial Light and Magic), è la società di effetti speciali al mondo più nota e professionale, che ha fornito materiale a sette dei dieci film che hanno avuto maggior successo di sempre. Ma Lucas possiede anche la mitica Lucas Arts, creatrice di videogiochi superbi (dalle varie trasposizioni dei film alla saga di Monkey Island) e soprattutto al ditta inventrice del THX , il noto sistema sorround che ha invasa le sale cinematografiche e ultimamente le case di mezzo mondo. Sempre restando in ambito acustico, non si può dimenticare la Skywalker Sound, che diretta da John Williams, ha sfornata le migliori sound track di sempre.

Tutto questo, cosi come i costanti incassi derivanti dai diritti de merchandising su Star Wars, garantiscono la possibilità per il caro George di non dover mai lavorare. Tuttavia, una parte di questo impero gli è sfuggita di mano quando Lucas divorziò dalla sua prima moglie  Marcia, nel 1993. Il tribunale della California assegnò ala donna metà dei beni di Lucas. Lei desiderava i soldi e non la dirigenza delle società, Geroge, cercando di salvare la Lucas Film e la ILM, fu dunque obbligato  vendere altre società di cui era a capo. Tra le altre una ditta di computer grafica, spina della ILM, che Lucas vendetta a Steve Jobs, fondatore della Apple Computer. La nuova società si chiamo Pixar e venne successivamente assorbita dalla Disney, creatrice della serie di Toy Story, A Bugs Life e del recente Monster e Co.

Nel 1997, in occasione del ventennale dell’uscita di Guerre stellari, Lucas ha distribuito nei cinema di tutto il mondo una versione restaurata, rimasterizzata e modificata della trilogia fantascientifica. Molte scene sono state rifatte con effetti speciali più moderni e altre che erano state previste ma dovettero essere tagliate furono reinserite. Grazie a questa riedizione tra incassi, vendite delle VHS, merchandising e diritti d’autore Lucas raccolse 251 milioni di dollari. Le riedizioni costituirono un campo di prova ideale per gli effetti speciali digitali da applicare su vasta scala agli episodi successivi.

Il 3 ottobre 1994 Lucas aveva iniziato a scrivere tre prequel della “trilogia originale” di Guerre stellari, che aveva in mente già dall’inizio della saga, ed il 1º novembre dello stesso anno lasciò le operazioni quotidiane della sua industria cinematografica e iniziò un periodo sabbatico per finire la stesura delle sceneggiature. I tre film, che segnano il ritorno di Lucas dietro la macchina da presa, compongono la cosiddetta “nuova trilogia” (Episodi I – II – III), antecedente a quella “originale” (Episodi IV – V – VI). Questi prequel hanno svolto un ruolo pionieristico nell’utilizzo delle attrezzature digitali in Alta Definizione rispetto alla pellicola, sono avanti di almeno cinque anni rispetto a produzioni similari per quanto concerne gli effetti speciali.

Il regista celebra di nuovo il rito fondato sulla rievocazione delle azioni all’origine della storia dispiegata dalla sua opera-mondo. Nello spazio-temporale del fantasy di Lucas il cinema si compie e si perpetua: dato un universo parallelo, il cattivo di turno porta il caos in un regno di pace e di benessere. La struttura di base è quella che si avvia dall’iniziale vittoria del kaos e poi si concentra sulla difficoltà di riconquistare il kosmos. Per riportare l’armonia, due prodi cavalieri Jedi dominano la Forza e combattono il suo lato oscuro. La figura dell’eroe non è unica ma duplice: uno è il giovane apprendista che sta completando il suo percorso di formazione, l’altro è il suo maestro, colui che compirà il viaggio sacrificale e verrà sostituito dall’allievo. La nuova trilogia non ha però ottenuto il successo sperato tra i vecchi fan ma ne ha creati di nuovi soprattutto tra le giovani generazioni, che apprezzano ormai di più i nuovi episodi. La vendetta dei Sith ha inoltre ottenuto i favori della critica, sempre piuttosto fredda nei giudizi su Star Wars. Considerati nel loro complesso, i sei film che compongono le due trilogie di cui è costituita la saga emanano una suggestione e una potenza davvero non comuni, e vanno a delineare in misura non accessoria l’immaginario collettivo degli ultimi decenni del XX secolo. In un’intervista il regista dichiara: “Ogni film che finisce mi rende malinconico, in questo caso la malinconia è più forte, Guerre Stellari ha preso una parte molto importante della mia vita. Ma provo anche una specie di euforia, in fondo è come se riprendessi la mia libertà, posso recuperare la curiosità di sperimentare, di giocare con piccoli film… Ora penso ad Indiana Jones, la cui serie continua; poi, in testa, c’è un piccolo film, silenzioso, tutt’altro mondo rispetto a questo che s’è appena chiuso”.

Sempre nel 2005 Lucas risulta nella classifica di Forbes tra i quattrocento uomini più ricchi del mondo al posto 194 con un patrimonio personale di tre miliardi di dollari. Nonostante le sue immense risorse Lucas non produce dal 1994 al 2010 film che non siano connessi alle sue pellicole precedenti. Lo stesso anno gli viene assegnato il premio alla carriera dell’American Film Institute. Già dieci anni prima gli era stato offerto ma lui aveva segretamente rifiutato perché “troppo giovane”. Aveva chiesto di ripetergli l’offerta quando avrebbe avuto sessant’anni. Ora i tempi sono maturi ma Lucas ha ancora voglia di dire la sua nel cinema, nel mondo che ha costituito la sua vita.

Negli anni 2003-2011 si occupa dell’ulteriore espansione dell’universo fantascientifico di Star Wars da lui creato fin dagli anni settanta. Ai film, ai romanzi, ai fumetti, ai cartoni animati e ai videogiochi più o meno legati alla sua casa di produzione ha aggiunto una serie in computer grafica. A tutto questo si sommerà fra qualche anno un telefilm di raccordo tra le due trilogie. Lo stesso regista ammette che fermare Guerre stellari è ormai impossibile. Nel 2008 Lucas e Spielberg realizzano l’attesissimo quarto capitolo di Indiana Jones ottenendo un buon successo commerciale e di critica. Nel 2008 la Lucasfilm avvia il progetto Red Tails, un film sulle battaglie aeree della Seconda guerra mondiale, una delle passioni di Lucas (i duelli spaziali di Star Wars sono infatti ispirati ai documentari storici della Battaglia d’Inghilterra). A prescindere dal risultato si tratta di un vero e proprio evento considerando che sono sedici anni che Lucas non produce un film o una serie televisiva che non sia connessa a Star Wars o Indiana Jones. Lucas si occupa sia del ruolo di produttore esecutivo che di curatore del soggetto e gira inoltre qualche scena. Il 29 luglio 2011 è stato finalmente mostrato il primo trailer del film.

Il 31 maggio 2012, Lucas ha rilasciato alla rivista Empire la seguente dichiarazione:

“Mi sto allontanando dalla compagnia (la LucasFilm, ndr.). Mi sto allontanando da tutti i miei affari, sto portando a termine tutti i miei obblighi e una volta finiti mi ritirerò nel mio garage armato di sega e martello a costruire dei piccoli film. Ho sempre voluto realizzare film che avessero una natura sperimentale, piuttosto che preoccuparmi di farli vedere nei cinema….”.

Due giorni dopo questa dichiarazione, il 2 giugno, è stata nominata Kathleen Kennedy co-direttrice generale della Lucasfilm. Il 30 ottobre, Lucas annuncia la vendita della sua casa di produzione alla Disney per 4,05 miliardi di dollari. Nel dicembre dello stesso anno Lucas ha donato, tramite la sua fondazione, la ragguardevole somma di 25 milioni di dollari al programma Chicago’s After School Matters. Fondata da Maggie Daley, l’associazione aiuta ragazzi bisognosi a formarsi e a guadagnare delle qualifiche lavorative attraverso dei lavori svolti come apprendistato.

L’ultima pellicola sviluppata e prodotta da Lucas è stato il musical animato Strange Magic, che è uscito nelle sale nel gennaio del 2015.

Dopo aver ceduto le redini della Lucasfilm al colosso Disney, George Lucas ha segnato un nuovo capitolo nella sua epica saga galattica assumendo il ruolo di consulente creativo. Tuttavia, il leggendario cineasta ha rapidamente manifestato divergenze con la nuova gestione, decidendo infine di distanziarsi dal progetto.

Le critiche di Lucas verso il primo film della nuova trilogia, “Star Wars: Il Risveglio della Forza”, sono state taglienti. Ha lamentato il tono “retro” imposto dalla Disney, sottolineando il suo impegno nel rendere ogni episodio unico e innovativo. Le sue parole sono state accese, accusando implicitamente la casa di produzione di compromessi artistici e di sminuire il suo contributo creativo. Tuttavia, Lucas ha in seguito ritrattato parte delle sue dichiarazioni, mostrando un atteggiamento più conciliante verso la Disney. Ha visitato i set dei successivi capitoli della saga, riconoscendo il merito di “Rogue One: A Star Wars Story” e apprezzando il coraggio artistico di “Star Wars: Gli Ultimi Jedi”.

La sua influenza sulla saga è rimasta tangibile, con Lucas che ha offerto consulenze al regista J.J. Abrams per “Star Wars: L’Ascesa di Skywalker” e visitando il set della serie televisiva live-action “The Mandalorian”, dimostrando il suo costante coinvolgimento nel mondo da lui creato. Infatti, ha fatto una sorpresa al suo amico Ron Howard sul set di “Solo: A Star Wars Story” e, aggredendo il fantasy televisivo, ha contribuito alla direzione della prima puntata dell’ottava stagione de “Il Trono di Spade”, evidenziando la sua versatilità e il suo interesse per altri progetti cinematografici.

Infine, anche se non ha diretto né scritto il quinto capitolo delle avventure dell’archeologo Indiana Jones, Lucas continua a rivestire il ruolo di produttore esecutivo, mantenendo così un legame indissolubile con un’altra delle sue creazioni iconiche.

Inoltre, il suo endorsement entusiasta della miniserie “Obi-Wan Kenobi” e il suo coinvolgimento nel consultare il team di produzione, dimostrano che l’eredità di Lucas continua a esercitare un’influenza significativa nell’universo cinematografico che ha plasmato.

 

Lucas non è stato solo un regista e sceneggiatore di talento, ma anche un innovatore tecnologico. La sua Industrial Light & Magic ha aperto la strada agli effetti speciali moderni, mentre la sua THX ha migliorato l’esperienza audio nelle sale cinematografiche. La sua visione ha sempre spinto i confini dell’immaginazione, creando storie che parlano di coraggio, amicizia e redenzione. Per il suo contributo al cinema, riceverà un premio alla carriera durante la cerimonia di chiusura del Festival di Cannes 2024.

Mentre celebriamo il suo 80° compleanno, riflettiamo sull’impatto che Lucas ha avuto non solo sul cinema, ma sulla cultura popolare nel suo insieme. La sua eredità vive attraverso le nuove generazioni di film e serie che continuano a esplorare le galassie da lui create, mantenendo vivo il suo spirito di avventura e scoperta. George Lucas è un esempio di come la passione e la creatività possano trasformare le arti e influenzare il mondo. Oggi, mentre gli auguriamo un felice compleanno, lo ringraziamo per averci mostrato che, con la Forza della creatività, non ci sono limiti a ciò che possiamo immaginare e realizzare.

Buon compleanno, George Lucas, e che la Forza sia sempre con te!

Quarant’anni di “Indiana Jones e il Tempio Maledetto”

Compie quarant’anni il capolavoro “Indiana Jones e il tempio maledetto” il film d’avventura diretto da Steven Spielberg, sequel del celebre “Indiana Jones e i predatori dell’arca perduta“. La pellicola, uscita proprio l’8 maggio 1984 negli States, vede Harrison Ford riprendere il ruolo del famoso archeologo e avventuriero Henry Walton Jones, Jr., intento questa volta a salvare un gruppo di bambini indiani rapiti da una setta religiosa che opera all’interno di un tempio maledetto.

Dopo essere fuggiti da una sparatoria in un nightclub ed essere precipitati da un aereo senza piloti, il professor Indiana Jones (Harrison Ford), la cantante Willie Scott (Kate Capshaw) e il dodicenne Short Round (Ke Huy Quan) si ritrovano in un villaggio indiano che patisce la fame e che attribuisce la propria condizione alla perdita di tre pietre mistiche che hanno sempre portato prosperità al villaggio stesso. Jones giura di restituire le pietre rubate, il che porta lui e i suoi improbabili compagni di avventura ad affrontare una sfida mortale. La setta che li tiene prigionieri pratica riti sacrificali umani e una volta lì dentro, i protagonisti si trovano a fronteggiare una serie di pericoli, tra cui punji che feriscono i piedi, il vuoto che risucchia, serpenti velenosi, fuoco e una gigantesca statua di Kālī, la dea della distruzione. Indiana Jones e i suoi alleati riescono a fuggire dal tempio con i bambini in salvo, ma non prima di aver affrontato una serie di scontri con i membri della setta e aver sconfitto i loro malvagi leader.

“Indiana Jones e il tempio maledetto” è stato accolto con entusiasmo dalla critica e dal pubblico, ottenendo un grande successo al botteghino. Tuttavia, il film è stato criticato per il suo tono più cupo e violente scelte narrative rispetto al precedente “Indiana Jones e i predatori dell’Arca Perduta”. In particolare, la scena in cui un cuore umano viene strappato dal petto di un sacrificio vivo ha suscitato molte polemiche.

Nonostante questi punti di critica, “Indiana Jones e il tempio maledetto” resta un film d’avventura avvincente e ben realizzato, con una sontuosa fotografia e una colonna sonora coinvolgente. Harrison Ford, Kate Capshaw e Jonathan Ke Quan offrono delle performance memorabili, e la regia di Steven Spielberg dà vita a una serie di scene spettacolari che affascinano ancora oggi il pubblico di ogni età.

Indiana Jones and the Last Crusade: The Action Game

Trentacinque anni fa, in concomitantanza con l’uscita nei cinema del leggendario film Indiana Jones e l’ultima crociata, i videogiocatori di tutto il mondo hanno potuto appassionarsi alle avventure dell’archeologo più famoso del mondo con alcuni tie-in davvero epocali: Indiana Jones and the Last Crusade: The Action Game (da non confondersi con l’omonima avventura “punta e clicca” o con il gioco del 1991 per Nes) è stato pubblicato nel 1989 da Lucasfilm Games, basato sul film omonimo . Il gioco è stato rilasciato per ZX Spectrum , Amstrad CPC , Commodore 64 , Atari ST , Amiga , IBM PC , MSX , Master System , NES , Game Boy , Sega Genesis e Game Gear .

Atari ST Longplay - Indiana Jones and the Last Crusade - The Action Game

Il gioco, realizzato con una grafica 2D molto semplice, riusciva comunque a catturare l’atmosfera dell’epoca e a trasportare i giocatori all’interno delle epiche avventure di Indy alla ricerca del santo Graal. Sono presenti molte delle ambientazioni caratteristiche del film, come il castello nazista, la Bibbia a casa di Herman, la cattedrale di Venezia e il temibile Zeppelin.

Il sistema di gioco era piuttosto basilare, con il protagonista che doveva superare vari ostacoli come piattaforme mobili, trappole e nemici armati. Indiana poteva attaccare sia a mani nude che con la sua fidata frusta, e come nel film doveva superare anche dei puzzle e cercare di risolvere enigmi. I controlli erano piuttosto intuitivi, ma non particolarmente precisi e responsivi, il che rendeva alcune sequenze di gioco frustranti e difficili da superare.

La colonna sonora del gioco era composta da brani della colonna sonora originale del film, che contribuivano a creare l’atmosfera giusta e a far sentire il giocatore come se fosse veramente all’interno delle avventure di Indiana Jones.

Nonostante le sue limitazioni tecniche, Indiana Jones and the Last Crusade: The Action Game era un gioco divertente e coinvolgente per i fan della saga. Offriva un’esperienza di gioco fedele all’universo cinematografico di Indiana Jones e riusciva a catturare l’immaginazione dei giocatori che potevano finalmente rivivere le gesta dell’archeologo più famoso del cinema.

George Lucas riceve la Palma d’oro onoraria a Cannes: un omaggio a un maestro del cinema

Il Festival di Cannes ha deciso di onorare il genio creativo di George Lucas conferendogli la prestigiosa Palma d’oro onoraria. Lucas è noto in tutto il mondo come uno dei visionari più importanti del cinema, grazie al suo contributo alla creazione di due delle saghe cinematografiche più iconiche della storia: Star Wars e Indiana Jones. La sua carriera è stata caratterizzata da una costante ricerca dell’innovazione e da una capacità unica di creare storie che hanno catturato l’immaginazione di milioni di spettatori. Le opere di Lucas non sono solo intrattenimento, ma vere e proprie esperienze che hanno influenzato profondamente la cultura popolare e la forma stessa del cinema.

Cannes ha sempre avuto un legame speciale con Lucas, che ha fatto il suo esordio al festival nel 1971 con il film THX-1138. Da allora, il regista ha presentato diverse delle sue opere più celebri sulla famosa Croisette, tra cui American Graffiti e il primo capitolo di Star Wars. La Palma d’oro onoraria rappresenta un riconoscimento meritato per una carriera straordinaria che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia del cinema.

La consegna di questo prestigioso premio a George Lucas al Festival di Cannes sarà un momento di celebrazione per tutti coloro che amano il cinema e che credono nel suo potere di trasportarci in mondi lontani e di farci vivere emozioni intense. Lucas è un vero e proprio maestro dell’arte cinematografica, e la sua presenza a Cannes sarà un’occasione unica per riflettere sull’importanza del cinema e sulla sua capacità di farci sognare e emozionare.

Steven Spielberg – Mondi e visioni del re dei blockbuster

Il volume «Steven Spielberg – Mondi e visioni del re dei blockbuster» di Giovanni Toro esplora la biografia e la straordinaria creatività di un’artista, regista, sceneggiatore e produttore cinematografico e televisivo,  amato e influente in tutto il mondo. Sin da giovane, Spielberg si è cimentato nell’uso della cinepresa e ha coltivato con perseveranza la sua passione per il cinema, dando vita a numerosi capolavori della settima arte. Con il suo approccio trasversale, avventuroso e fantastico, ma anche storico e sociale, Spielberg ha conquistato un vasto pubblico di spettatori, inaugurando di fatto l’era dei blockbuster. Grazie alle sue originali strategie di promozione, ha anche rivoluzionato il mercato hollywoodiano.

La produzione di Spielberg è senza eguali nella storia del cinema, sia per la varietà dei generi trattati che per i temi affrontati. Il suo percorso artistico viene analizzato nel volume “Steven Spielberg – Mondi e visioni del re dei blockbuster” di Giovanni Toro, che passa in rassegna tutta la sua produzione cinematografica, offrendo approfondimenti, curiosità e retroscena.

Il libro «Steven Spielberg – Mondi e visioni del re dei blockbuster» esplora film come “Lo squalo” e “Incontri ravvicinati del terzo tipo“, passando per “E.T. L’extra-terrestre“, “Indiana Jones” e “Jurassic Park“, fino ad arrivare a “La guerra dei mondi” e “The Fabelmans”. È un ritratto completo di oltre cinquant’anni di carriera di uno dei più grandi registi della storia del cinema. Il volume, pubblicato da Edizioni NPE, sarà disponibile nelle librerie a partire dal 16 febbraio. Se sei un appassionato di cinema e desideri scoprire di più su Steven Spielberg e le sue opere, non puoi perderti questa occasione.

Indiana Jones e l’ultima crociata The Graphic Adventure

Mentre tutta la galassia dei videogiocatori è in fermento per il nuovo gioco “Indiana Jones e l’antico Cerchio“, vi vogliamo parlare di una vera e propria “leggenda”, pubblicata esattamente 35 anni fa. Stiamo parlando “Indiana Jones e l’ultima crociata: The Graphic Adventure“, senza dubbio uno dei capolavori videoludici di tutti i tempi. Pubblicato nel 1989 da Lucasfilm Games, in concomitanza con l’uscita del film omonimo, questo gioco di avventura grafica ha lasciato un’impronta indelebile nella storia dei videogiochi.

INDIANA JONES e L'ultima Crociata - Soluzione [ITA] Longplay no commentary

Il titolo utilizza il motore SCUMM, che è stato introdotto nei giochi precedenti firmati dalla Lucasfilm e ha contribuito a definire il genere delle avventure grafiche in quel periodo. Grazie a questa innovativa piattaforma, il gioco riesce a offrire una straordinaria esperienza di gioco, che unisce una trama coinvolgente, enigmi stimolanti e un’ambientazione appassionante.

La trama del gioco si basa sul film omonimo e segue fedelmente le gesta dell’archeologo più famoso del mondo, Indiana Jones, mentre cerca di trovare il Santo Graal prima dei nazisti, intenti a utilizzarlo per sfruttarne i poteri misteriosi. Il giocatore impersona Indy e si trova coinvolto in un’avventura epica che lo porterà in giro per il mondo, affrontando sfide emozionanti, risolvendo enigmi intricati e interagendo con personaggi memorabili.

La grafica del gioco è davvero impressionante per l’epoca. I dettagli dei luoghi visitati da Indy sono curati e ricchi di sfumature, riuscendo a creare un’atmosfera coinvolgente e realistica. Gli sprite dei personaggi sono ben realizzati e la loro animazione fluida conferisce un senso di vita all’interno del gioco.

La colonna sonora è un altro punto di forza di “Indiana Jones e l’ultima crociata: The Graphic Adventure”. Le musiche si adattano perfettamente all’azione e alle diverse ambientazioni, riuscendo a trasmettere un senso di avventura e mistero. Inoltre, il doppiaggio dei personaggi è di alta qualità, con voci ben scelte che rendono ancora più coinvolgenti i dialoghi.

Ma è nella meccanica di gioco che brilla davvero questo capolavoro. I puzzle proposti sono stimolanti e ben congegnati, offrendo una sfida appagante per i giocatori. Inoltre, il sistema di dialoghi è particolarmente ben sviluppato, permettendo al giocatore di scegliere diverse opzioni durante le conversazioni e influenzare così l’andamento della storia.

Un altro punto di forza del gioco è l’ottima integrazione tra la trama del film e la dinamica dei videogiochi. Non si tratta semplicemente di una riproduzione del film, ma di un’esperienza interattiva unica, che permette ai giocatori di immergersi completamente nel mondo di Indiana Jones, esplorandolo e facendo proprie le sue gesta eroiche.

Xbox inizia il 2024 con l’obiettivo di conquistare il mercato delle esclusive

Microsoft ha fissato per il 18 gennaio l’Xbox Developer Direct, un evento in cui verranno presentati i nuovi giochi in arrivo sulle console Xbox e PC. La data non è casuale: è il primo giorno del nuovo anno e vuole simboleggiare l’inizio di una nuova era per Xbox, un’era in cui la compagnia vuole distinguersi per il numero e la qualità delle sue esclusive.

Il 2023 è stato un anno positivo per Xbox, nonostante la vendita delle console si sia fermata a 7,5 milioni con un calo del 15% rispetto all’anno precedente. L’acquisizione di Activision-Blizzard ha aggiunto al roster di Xbox una serie di nuove IP esclusive e prestigiose, e gli abbonati al Game Pass sono aumentati.

Dal punto di vista produttivo, il 2023 è stato il primo anno dopo tanto tempo in cui Xbox ha potuto contare su più di un’esclusiva degna di nota. Hi-Fi Rush, Starfield e Forza Horizon sono stati tutti titoli di successo, ma il 2024 promette di essere ancora migliore.

Tra i titoli più attesi di quest’anno già confermati ci sono Hellblade II: Senua’s Saga, Avowed e Stalker 2. Tuttavia, il più atteso tra quelli annunciati in questi anni è il videogame su Indiana Jones affidato ai talentuosi Machine Games. Lo studio responsabile della rinascita di Wolfenstein ha dimostrato negli anni passati di saper costruire un gameplay divertente e soddisfacente, ma anche e soprattutto di saper curare in maniera maniacale il lato artistico delle proprie produzioni.

L’Xbox Developer Direct sarà l’occasione per vedere per la prima volta il gioco di Indiana Jones in azione. I fan sono curiosi di capire che tipologia di gioco sarà: Machine Games ha provato negli anni la propria abilità con gli fps, ma in molti sperano che si tratti di un action in terza persona con grande libertà d’esplorazione.

La licenza di Indiana Jones è di quelle davvero importanti, e la speranza è che possa diventare una delle pietre miliari dell’intrattenimento videoludico. Tuttavia, dopo l’anno delle licenze sfruttate male, come i giochi su The Walking Dead, King Kong e Il Signore degli Anelli, c’è anche un po’ di preoccupazione.

L’Xbox Developer Direct sarà un evento importante per Xbox, e potrebbe essere la chiave per la svolta a livello produttivo della compagnia. Se i giochi presentati saranno all’altezza delle aspettative, Xbox potrà finalmente competere con Nintendo e Sony sul campo delle esclusive.

Hitler e la sua ossessione per i manufatti antichi e mitologici: una storia di follia e distruzione

La ricerca maniacale di Adolf Hitler per i manufatti antichi e mitologici è uno degli aspetti più affascinanti e inquietanti della storia del nazismo. Come tutti i fan di Indiana Jones sanno, il dittatore tedesco era convinto di poter trovare nelle antiche civiltà le prove della superiorità della razza ariana e i segreti per conquistare il mondo. Per questo motivo, ordinò numerose spedizioni e saccheggi in vari paesi, alla ricerca di oggetti e documenti che potessero confermare le sue teorie.

In primis, Hitler era ovviamente ossessionato dalla svastica, il simbolo che aveva scelto per rappresentare il suo partito e il suo regime. La svastica era un antico simbolo solare, diffuso in molte culture e civiltà, che esprimeva un augurio di fertilità e benessere. Hitler, però, la interpretava come il segno distintivo degli ariani, che avrebbero inventato questo simbolo per indicare la loro nobiltà e il loro dominio. Hitler era convinto che la svastica fosse stata usata dagli ariani in India, in Grecia e in Germania, e che fosse stata trasmessa da generazione in generazione fino ai tempi moderni. In realtà, la svastica non aveva nulla a che fare con la razza ariana, che era solo un’invenzione degli studiosi tedeschi dell’Ottocento, basata su errori e falsificazioni.

Uno dei principali obiettivi di Hitler era l’isola di Thule, un luogo leggendario situato al nord del mondo, dove si credeva avesse avuto origine la civiltà iperborea, progenitrice degli ariani. Hitler pensava che in questa isola fossero conservati i resti di Atlantide, la mitica città sommersa che secondo Platone era stata la culla di una cultura avanzata e potente. Hitler era affascinato dalla filosofia platonica, che riteneva derivasse dalle antiche conoscenze ariane. Inoltre, sperava di trovare in Thule la lancia di Longino, l’arma che avrebbe trafitto il costato di Cristo sulla croce, e che secondo una profezia avrebbe garantito la vittoria a chi l’avesse posseduta.

Un altro luogo che attirava l’interesse di Hitler era il Tibet, dove credeva fossero rifugiati gli ultimi discendenti degli ariani dopo il diluvio universale. Hitler riteneva che nei monasteri tibetani fossero custoditi i segreti della razza superiore, tra cui la scienza della levitazione, la telepatia e la reincarnazione. Nel 1938, inviò una spedizione di studiosi e militari in Tibet, con il compito di esplorare il territorio, studiare la cultura e la religione locale, e cercare eventuali tracce di origine ariana. La spedizione durò due anni e raccolse molti dati e documenti, ma non trovò alcuna prova della presunta parentela tra i tibetani e gli ariani.

In particolare, Hitler aveva un’ossessione per i manufatti mitologici della religione ebraica e cristiana, che riteneva fossero fonti di potere e di conoscenza. Tra questi, vi erano:

  • L’Arca dell’Alleanza, il contenitore che custodiva le tavole della Legge ricevute da Mosè sul monte Sinai, e che secondo la Bibbia era in grado di produrre fulmini e terremoti. Hitler credeva che l’Arca fosse nascosta in Etiopia, e inviò una spedizione per cercarla, ma senza successo.
  • Il Sacro Graal, il calice usato da Gesù nell’Ultima Cena, e che secondo la leggenda era stato portato in Francia dai cavalieri templari. Hitler pensava che il Graal fosse collegato al sangue di Cristo, e che potesse conferire l’immortalità a chi lo bevesse. Hitler ordinò di cercare il Graal in diversi luoghi, tra cui il castello di Montségur, dove si diceva fosse stato nascosto dai catari.
  • La Lancia di Longino, la lancia che avrebbe trafitto il costato di Gesù sulla croce, e che secondo una profezia avrebbe garantito la vittoria a chi l’avesse posseduta. Hitler era ossessionato da questa lancia, che riteneva fosse la stessa usata da Carlo Magno e Federico Barbarossa. Hitler si impossessò della lancia che era conservata a Vienna, ma si trattava probabilmente di una copia.

Hitler era convinto di poter usare questi oggetti per realizzare il suo sogno di creare un nuovo ordine mondiale basato sulla supremazia della razza ariana. In realtà, Hitler si basava su miti e leggende infondate, e non riuscì mai a trovare i veri manufatti, che forse non sono mai esistiti.

La ricerca maniacale del Führer per i manufatti antichi e mitologici fu quindi una delle manifestazioni più evidenti della sua follia e della sua megalomania. Hitler si illudeva di poter ricostruire una storia alternativa, in cui gli ariani fossero i padroni del mondo e i detentori di una saggezza e di una potenza ineguagliabili. Per perseguire questo delirio, Hitler non esitò a depredare e distruggere le opere d’arte e i tesori culturali di altri popoli, commettendo uno dei più gravi crimini contro l’umanità.

Il Natale Nerd secondo Hasbro Pulse

Non sai cosa regalare ai tuoi amici o parenti nati negli anni ’80 e ’90? Aiutali a ritrovare la magia della loro infanzia grazie a queste action figure da collezione dei loro franchise preferiti, come Star Wars, Transformers, Marvel e Indiana Jones. Ecco i consigli di Hasbro Pulse per aiutarvi a trovare il dono perfetto per questo Natale.

Star Wars

Per gli amanti della Galassia lontana lontana, gli articoli premium da roleplay di Hasbro Pulse come la spada laser Force FX Elite di Luke Skywalker, sono il regalo perfetto. Con design e dettagli basati sull’iconica spada verde di Luke, tecnologia LED avanzata ed effetti sonori ispirati ai film, la spada laser Force FX è la più realistica di sempre.

E se le action figure sono la loro passione, i fan di Star Wars possono  portare in vita i loro personaggi preferiti della trilogia originale come Boba Fett e Han Solo. Le action figure della Vintage Collection e Black Series sono altamente articolate per una posabilità senza precedenti, e presentano dettagli di qualità premium ispirati ai film.

Transformers

Scopri la gamma Transformers che comprende action figure come “Transformers: Il Risveglio”, Nightbird, “Transformers: Il Risveglio”, Bumblebee Deluxe Class, e Transformers Studio Series – Ironhide e Prowl. Tutte le figure sono dotate di un’ampia varietà di accessori, molteplici punti di snodo e dettagli di qualità premium.

Marvel

I fan dell’universo Marvel possono rivivere le avvenuture dei loro fumetti preferiti d’infanzia grazie a personaggi come Spiderman, Wolverine e Capitan America. Queste action figure da 15 cm sono caratterizzate da dettagli di qualità premium e un packaging ispirato alle confezioni vintage, perfette per essere esposte in qualsiasi collezione.

Indiana Jones

Sorprendi il fan di Indiana Jones della tua vita con un regalo che lo lascerà a bocca aperta, grazie a personaggi senza tempo cone Indiana Jones, Short Round e Helena Shaw, parte della serie Indiana Jones Adventure. Queste figure da 15 cm presentano punti di snodo su testa, braccia e gambe, e decorazioni premium.

Per trovare l’idea regalo perfetta di questi ed altri brand, come  G.I. Joe e Power Rangers, visita il sito Hasbro Pulse

Eroi senza tempo: Indiana Jones & Harrison Ford

In occasione del lancio, il prossimo 15 dicembre 2023, su Disney+ del film “Indiana Jones e il Quadrante del Destino“, l’ultimo capitolo dell’epico e iconico franchise, arriverà in esclusiva sulla piattaforma di streaming il documentario. Eroi senza tempo: Indiana Jones & Harrison Ford, che illustra la creazione del leggendario archeologo.

Official Trailer | Timeless Heroes Indiana Jones & Harrison Ford | Disney+

Il documentario, diretto da Laurent Bouzereau, esplora il fascino duraturo di Harrison Ford e la sua formazione, compreso il suo ingresso nel mondo dello spettacolo e nell’iconica saga di Indiana Jones, insieme all’impatto e all’ispirazione generati dai film. Si tratta di uno sguardo approfondito su un momento incredibile della storia del cinema, quando Steven Spielberg e George Lucas hanno riunito un team creativo straordinario per collaborare a un’altra pietra miliare, con filmati mai visti prima e interviste a Ford, Spielberg, Lucas, Kathleen Kennedy, Frank Marshall, James Mangold e molti altri.

Laurent Bouzereau è un regista pluripremiato e un autore di best-seller. Tra i suoi lavori figurano i documentari di HBO Mama’s Boy, basato sul best seller di Dustin Lance Black, e Natalie Wood: Un ritratto intimo (Natalie Wood: What Remains Behind – Sundance 2020), e l’acclamata serie di Netflix/Amblin Television Five Came Back (con la voce narrante, nella versione originale, di Meryl Streep, vincitrice di un Emmy®), con Steven Spielberg come produttore esecutivo.

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