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CLIC – La fiamma del cosplay italiano dedicato a League of Legends e all’universo Riot Games

Nel cuore della cultura nerd italiana, tra un fumetto di One Piece, una puntata di Arcane divorata in binge-watching e l’ultima skin di Ahri appena sbloccata, c’è un luogo digitale e fisico dove la passione prende forma, ago e filo alla mano, trasformandosi in pura magia: è CLIC – Community of League of Legends Italian Cosplayers. Un nome che, per chi frequenta il mondo del cosplay e adora l’universo Riot Games, suona familiare come il “Pentakill” urlato dal sistema di gioco in una partita perfetta a League of Legends.

CLIC non è solo una community, è un vero e proprio movimento. Un punto di incontro per tutti quei fan italiani che vivono e respirano le atmosfere create da Riot Games, dalle lande di League of Legends ai combattimenti frenetici di Valorant, passando per le emozioni intense della serie Arcane e l’adrenalina strategica di Teamfight Tactics. Se ti sei mai emozionato davanti a una cinematica di Riot, se hai mai sognato di indossare l’armatura di Leona o il vestito elegante di Jhin, CLIC è la tua casa.

Nata inizialmente come un semplice gruppo Facebook, la Community of League of Legends Italian Cosplayers ha saputo trasformarsi in una delle realtà più solide, attive e riconosciute del panorama cosplay in Italia – e ormai anche in Europa. Oggi, CLIC è sinonimo di qualità, condivisione, inclusività e, soprattutto, tanta, tantissima passione. Ogni membro della community porta con sé un frammento dell’universo Riot, che diventa reale in ogni cucitura, in ogni props stampato in 3D, in ogni scatto fotografico che immortala la trasformazione da fan a campione.

Un viaggio tra eventi e leggende

CLIC non si limita a vivere online. È protagonista assoluta nel mondo reale, in carne, ossa e cosplay. Negli ultimi anni, ha avuto un ruolo centrale nel Cosplay Grand Tour by Riot Games, un evento itinerante che ha attraversato i principali festival italiani dedicati alla cultura pop e geek. Napoli COMICON, Falcomics, Etna Comics, Riminicomix… ogni tappa è diventata un’occasione per celebrare il talento dei cosplayer, per stringere amicizie e per rafforzare quel legame viscerale tra i fan e l’universo narrativo di Riot Games. E come dimenticare la tappa finale, la regina incontrastata degli eventi nerd in Italia: Lucca Comics & Games. Qui, la community si ritrova, sfila, si mostra al mondo in tutto il suo splendore e dà il meglio di sé sotto i riflettori di una delle vetrine più importanti a livello internazionale. Coordinati da CLIC, i cosplayer diventano ambasciatori di un fandom devoto e appassionato, valorizzando il proprio talento e dimostrando che il cosplay è molto più di un hobby: è arte, è identità, è cultura.

Un luogo sicuro per creatività e condivisione

CLIC ha costruito un ecosistema curato, rispettoso e vibrante. Il gruppo Facebook – che resta il cuore pulsante della community – è moderato con attenzione e apertura, garantendo un ambiente accogliente per tutti, dove poter postare con orgoglio le proprie creazioni, ricevere feedback costruttivi, chiedere consigli o anche solo condividere l’entusiasmo per il proprio personaggio preferito. L’accesso non è lasciato al caso: chi desidera entrare deve rispondere ad alcune domande, segno della cura e della selezione volta a mantenere un’atmosfera positiva e rispettosa.

Dietro le quinte c’è un lavoro enorme, fatto da persone che mettono tempo, cuore e competenze per rendere tutto questo possibile. Una su tutte: IconStitch, cosplayer professionista e mente creativa che ha dato un contributo fondamentale alla crescita del progetto, affiancando Riot Games e portando avanti l’ideale di un cosplay accessibile, condiviso e celebrato.

Il battito costante della passione nerd

CLIC rappresenta una delle testimonianze più luminose di quanto il mondo nerd e geek possa essere inclusivo, creativo e potente. Non si tratta solo di vestirsi come un personaggio, ma di incarnarne i valori, di entrare in una dimensione narrativa viva, respirando lo stesso spirito di squadra, lo stesso senso di appartenenza che caratterizza i grandi universi videoludici.

In un’epoca in cui la community online spesso è sinonimo di anonimato e conflitto, CLIC dimostra che si può costruire qualcosa di autentico, fatto di empatia, collaborazione e sogni cuciti con ago e pazienza. Una comunità in cui la passione diventa collante e il cosplay un linguaggio universale, capace di unire, ispirare e fare innamorare.

Se anche tu senti il richiamo delle lame gemelle di Irelia, se nel tuo cuore arde il fuoco di Brand o ti rivedi nell’intelligenza enigmatica di Viktor, allora non puoi restare fuori da CLIC. Visita la loro pagina Facebook e il profilo Instagram, lasciati travolgere da questo universo parallelo in cui fantasia e realtà si abbracciano con entusiasmo contagioso.

E ora, tocca a te: hai mai fatto cosplay ispirati ai giochi Riot Games? Raccontaci la tua esperienza nei commenti o tagga un amico che non può assolutamente perdersi questa community! Condividi l’articolo sui tuoi social, porta anche altri evocatori in questo meraviglioso viaggio tra armature, magie e pixel!

Quando la passione prende forma: Chiky.cos, l’anima teatrale del cosplay italiano

Nel vasto universo colorato e travolgente del cosplay italiano, ogni tanto spiccano delle stelle che non si limitano a brillare: incendiano l’immaginazione, accendono cuori e danno vita a personaggi con una passione che va ben oltre la stoffa, il make-up o un semplice scatto fotografico. Tra queste stelle, una in particolare ha iniziato a farsi notare con forza e poesia a partire dal 2021. Il suo nome è Chiara, ma per chi vive le fiere, gli eventi e il mondo delle saghe fantasy, lei è semplicemente Chiky.cos.

L’inizio di un sogno tra fiere e magie

Chiky.cos ha scoperto il cosplay in uno di quei momenti magici che segnano una vita intera. Era il 2021, un anno in cui il mondo cominciava a rimettere insieme i suoi pezzi e la voglia di sognare tornava più forte che mai. È stato allora che Chiara ha incrociato il cammino con l’universo delle fiere del fumetto e, come per incanto, si è accesa una scintilla. Da quel momento, la sua storia è diventata un inno all’interpretazione artistica, un abbraccio teatrale a ogni personaggio scelto, un viaggio che unisce fantasia, artigianato e anima.

Ma questa passione non nasce dal nulla. Dentro Chiara c’è sempre stato un amore viscerale per le grandi storie. Cresciuta tra le magie dell’universo Disney e gli incantesimi di Harry Potter, ha poi lasciato che il vento del Giappone le portasse tra le mani gli anime, scoprendo un mondo vibrante di energia e stile che oggi rappresenta il cuore pulsante delle sue creazioni.

Creatività senza limiti: quando il cosplay diventa arte concettuale

Ciò che distingue davvero Chiky.cos da tante altre interpreti è la sua capacità di trasformare ogni personaggio in una visione personale e originale. Non si limita a replicare un costume o a posare per una foto. No. Chiara crea dei veri concept, immaginando storie alternative, pose teatrali, scenografie mentali che prendono forma attraverso la fotografia e i dettagli minuziosi di ogni abito o accessorio. Ogni shooting diventa un piccolo cortometraggio dell’anima, un’ode visiva alla creatività.

La sua dedizione la porta a curare ogni elemento con passione quasi maniacale: dalla realizzazione di parrucche personalizzate alla costruzione dei prop, tutto viene plasmato con le mani e con il cuore. Ed è proprio in questo equilibrio tra artigianato e interpretazione che nasce la magia di Chiky.cos.

Tra eventi e palcoscenici: l’anima teatrale di una cosplayer

Non poteva mancare nel curriculum di Chiky.cos la partecipazione a uno degli eventi più amati dalla community: La Fortezza del Cosplay, una tappa imperdibile per chi vive di costume, interpretazione e passione condivisa. Ma questo è solo l’inizio. Il suo percorso è una strada in continua evoluzione, costellata di nuovi progetti, collaborazioni con gruppi cosplay e sfide sempre più ambiziose.

Dietro ogni sorriso di Chiky.cos c’è una vera artista del palco. Con un’anima profondamente teatrale, Chiara vive ogni personaggio con intensità, empatia e un entusiasmo che conquista chiunque la guardi. Non si limita a vestire i panni di un’eroina o di una strega: lei diventa quel personaggio, gli dà voce, emozione e presenza scenica. Ed è proprio questa sua capacità di entrare nel cuore dei ruoli che la rende speciale agli occhi della community.

Il futuro? È già tra le sue mani

Il bello di Chiky.cos è che non si ferma mai. Spinta da una curiosità senza fine e da una voglia costante di migliorarsi, continua a sperimentare, imparare e perfezionare il proprio stile. Dalle saghe fantasy agli anime più iconici, il suo repertorio cresce di giorno in giorno, alimentato da una passione autentica e da una voglia matta di condividere emozioni.

Se vi state chiedendo dove poter ammirare le sue creazioni e seguire da vicino questo percorso meraviglioso, non vi resta che tuffarvi nei suoi canali social. Il suo profilo Instagram è un diario visivo ricco di colori, personaggi e storie che parlano di dedizione, arte e tanta, tantissima passione.

👉 Segui Chiky.cos su Instagram

Tsudana: l’arte del cosplay secondo Elora Dana D’Ignazio, tra crafting, fantasy e passione nerd

C’è chi entra nel mondo del cosplay per gioco, chi per passione, e poi c’è chi ci entra con l’anima, con il cuore, con la stoffa dell’artista. Elora Dana D’Ignazio – o come la conoscono tutti nella scena cosplay italiana, Tsudana – è una di quelle figure che non si possono ignorare. È una di quelle che, appena la vedi in costume, ti chiedi se sei finito davvero in un altro mondo. Non solo per l’accuratezza delle sue creazioni, ma per l’intensità e l’amore che riesce a trasmettere attraverso ogni singolo dettaglio dei suoi cosplay. È quella scintilla che fa la differenza tra un costume ben fatto e un personaggio che prende vita davanti ai tuoi occhi.

Tsudana è ufficialmente approdata nel mondo del cosplay nel 2017, debuttando nei panni dell’intensa e graffiante X-23, la “figlia” di Wolverine, ma la sua storia parte molto prima. Come succede con tutti i veri nerd, la sua passione per il mondo dell’immaginazione è radicata nella sua infanzia: manga, anime e videogiochi sono stati i suoi primi amici, ma anche maestri di vita, compagni di viaggio, ispiratori silenziosi che le hanno insegnato a sognare. Una formazione geek che non poteva che sfociare in qualcosa di straordinario.

Il nome “Tsudana” non è solo un alias, ma una dichiarazione d’amore verso uno dei personaggi più potenti e iconici di Naruto, quella Tsunade che ha fatto della forza e della bellezza un’arma, un modello e un simbolo. Un gioco di parole raffinato e personale, che racchiude tutto l’universo interiore di Elora Dana. Una scelta che racconta già molto: non è solo cosplay, è storytelling, è identità, è tributo.

Ma Tsudana non si è limitata a interpretare personaggi. No, lei ha scelto una strada più complessa e affascinante: quella del crafting artigianale. Da autodidatta, ha imparato a dominare materiali complessi come foam, plastazote, worbla e foam clay, trasformandoli in armature, accessori, armi fantasy, bastoni magici e tutto quello che serve per dare vita a una nuova realtà. I suoi costumi non sono solo “costumi”, sono opere d’arte indossabili, pezzi unici creati con mani sapienti, occhi attenti e un cuore gigante.

Con il tempo, questa passione si è trasformata in una vera e propria vocazione. Non solo realizza i propri outfit, ma ha iniziato a creare props anche per amici e colleghi cosplayer, diventando un punto di riferimento nella scena italiana per chi cerca qualità, originalità e quel tocco in più che solo chi ama davvero questo mondo può offrire.

Ma Tsudana non si ferma qui. È anche amministratrice della pagina “Cosplay – Italian Community”, una delle realtà online più attive nel panorama nostrano, dove condivide esperienze, consigli e momenti di pura nerdaggine con una community affezionata e vibrante. Fa parte di associazioni LARP, dove il cosplay incontra il gioco di ruolo dal vivo, ed è un membro ufficiale della leggendaria Metal Slug Italian Army, che raccoglie i fan più appassionati del celebre videogame arcade.

Dal 2020, Elora Dana veste i panni di Amion, un’elfa maga protagonista al Fiastra Fantasy, uno degli eventi fantasy più suggestivi del centro Italia. Qui, in mezzo ai boschi, ai castelli e alle atmosfere da sogno, Tsudana incanta il pubblico con la sua interpretazione ricca di grazia e mistero, come se davvero venisse da un altro regno.

Per Tsudana, il cosplay è molto più che un hobby: è un modo per spingersi oltre i limiti, per sperimentare, per imparare continuamente e per esprimere la propria creatività senza freni. Ogni costume è una sfida personale, ogni evento una nuova avventura, ogni like una piccola conferma che la bellezza dell’immaginazione merita di essere condivisa.

Tsudana incarna l’essenza più autentica del cosplay italiano: talento, passione, dedizione e voglia di sognare in grande. Ed è anche grazie a figure come lei che il nostro paese continua a essere una fucina di meraviglia nerd, dove ogni giorno nascono nuovi personaggi, nuove storie, nuovi mondi.

Se ancora non la seguite, vi state perdendo qualcosa di magico. Correte a scoprire il suo mondo su Instagram:
Profilo cosplay di Tsudana
Pagina dedicata ai suoi lavori artigianali – Dana Mission Creation

E voi? Avete mai provato a creare un costume con le vostre mani o a impersonare un personaggio che amate alla follia? Raccontatecelo nei commenti o condividete l’articolo sui vostri social: il talento merita di essere celebrato e diffuso, soprattutto quando nasce da una passione così potente.

Stephan Leonheart: il sogno animato di un eroe del cosplay italiano

C’è chi guarda gli anime con nostalgia. C’è chi li ama silenziosamente, stringendo una statuetta sullo scaffale della propria camera. E poi c’è chi, come Stephan Leonheart, ha scelto di indossarli. Di viverli. Di trasformarli in arte. Nato a San Benedetto del Tronto, Stefano – in arte Stephan Leonheart – non è solo un cosplayer. È un sognatore incallito, un artista dei dettagli, un wig-maker appassionato e un instancabile costruttore di emozioni travestite da armature e katane. Un interprete del nostro tempo che ha fatto del cosplay molto più di un semplice hobby: lo ha reso una missione.

Fin da bambino, Stephan mostrava un amore incondizionato per i cartoni animati, con una predilezione viscerale per l’universo degli anime giapponesi. Il Giappone, con i suoi eroi ipercolorati e le sue storie epiche, gli parlava direttamente al cuore. E quando il cosplay ha cominciato a muovere i primi passi come arte vera e propria in Italia, lui non ha esitato un secondo: ha indossato le sue passioni e ha dato vita ai suoi idoli, cucendo ogni costume con dedizione e un pizzico di magia.

Il suo primo cosplay realizzato a mano? Un tributo a Allen Walker, il protagonista dell’anime D.Gray-Man, un personaggio tormentato e affascinante, esattamente come il fuoco creativo che ardeva nel cuore di Stephan. Ma ciò che colpisce davvero nella sua storia non è solo la qualità dei costumi o l’accuratezza delle interpretazioni, bensì la filosofia con cui affronta ogni performance: per Stephan, fare cosplay non significa solo travestirsi, ma vivere davvero un giorno nei panni del proprio personaggio preferito, emozionarsi ed emozionare, condividere un frammento di sé con chi sa coglierne la bellezza.

Con il tempo, la sua passione si è affinata e ha trovato nuove forme di espressione. Stephan ha cominciato a costruire da solo props, armi e armature, dando vita a oggetti memorabili come la spada di Kyoukai no Kanata e la Battle Suit di Bardock, padre di Goku. Ma il vero colpo di fulmine è arrivato con le parrucche: il mestiere del wig-maker è diventato il suo pane quotidiano, un’arte minuziosa che richiede pazienza, tecnica e una profonda conoscenza del personaggio da interpretare.

Nel 2017 arriva la consacrazione: viene scelto come giudice per la Gara Cosplay del San Beach Comix. Un ruolo di prestigio che segna l’inizio di un nuovo capitolo. L’anno successivo è ospite speciale alla Monte Urano Cartoon Night, mentre nel 2019 conquista i palchi di mezza Italia vincendo ben tre importanti riconoscimenti: Miglior Gruppo Cosplay al Pescara Comix, Miglior Gruppo Cosplay al Teramo Comix e Miglior Coppia Cosplay all’Ancona Comix and Games. Premi meritati che confermano il suo talento poliedrico e il suo carisma scenico.

Ma Stephan non si è fermato qui. È uno dei membri fondatori dell’Associazione Culturale Fumetti Indelebili, di cui è vicepresidente e responsabile della sezione cosplay. Un vero motore culturale nel cuore delle Marche, grazie al quale organizza eventi, collabora con centri commerciali e partecipa a feste private, sempre con l’obiettivo di avvicinare il pubblico alla magia del cosplay.

Le sue collaborazioni non si contano più: ha lavorato con The Space Cinema come figurante per l’anteprima del film Dragon Ball Super: Broly, e oggi è uno dei volti più attivi della community di Dragon Ball S.H. Figuarts Italia, la più seguita pagina italiana dedicata alle action figure Bandai. Un riconoscimento importante per chi, come lui, ha sempre sognato Goku non solo come un eroe d’infanzia, ma come un alter ego da incarnare.

Oggi Stephan è anche il presentatore ufficiale del Cosplay Awards del San Beach Comix e ha condotto le gare cosplay della prima e seconda edizione dell’evento Appignavalon. E nei panni di Son Goku e Spider-Man, i personaggi che più di tutti hanno accompagnato la sua crescita, continua a regalare sorrisi, emozioni e un pizzico di meraviglia a grandi e piccoli, sempre con lo stesso entusiasmo di quel bambino che sognava davanti alla TV.

Dietro al nome Stephan Leonheart c’è molto più di un semplice cosplay. C’è un cuore che batte forte per la cultura nerd, un’artista che ha scelto di vivere le sue passioni con autenticità e dedizione. E c’è un messaggio che arriva forte e chiaro: essere nerd non è una moda, è un’identità, una missione, un modo di colorare il mondo con la fantasia.

Se volete entrare anche voi nel mondo di Stephan, seguitelo su Instagram @stephan_leonheart o date uno sguardo al suo universo tramite il suo linktree. E magari, chissà, troverete anche voi il coraggio di indossare i vostri sogni.

    Bianca alias White Lycoris: quando il cosplay è vocazione, arte e poesia

    Nel mondo del cosplay, ogni tanto nasce una stella. Non parlo di quelle che brillano solo per un momento sui social, ma di quelle che, con costanza, talento e passione autentica, costruiscono passo dopo passo un percorso che lascia il segno. Una di queste stelle si chiama Bianca, ma molti la conoscono come White Lycoris o semplicemente Maomao. Una ragazza del 2009 – sì, avete capito bene – che in pochi anni è riuscita a conquistare il cuore della community cosplay italiana, e non solo, con una grazia, una maturità artistica e una coerenza stilistica davvero rare.

    Ho avuto il piacere di incontrare tanti talenti nel corso della mia lunga avventura nel mondo del cosplay, ma la storia di Bianca ha qualcosa di speciale. Non è solo la giovane età a stupire, ma la chiarezza con cui vive la sua passione come una vera e propria missione espressiva. Bianca non si traveste. Bianca interpreta, vive, racconta. E lo fa con una delicatezza e una profondità che lasciano spiazzati.

    Il suo viaggio inizia in piena pandemia, quando, chiusa in casa come tutti, ha trovato nel cosplay un modo per non smettere di sognare. E forse proprio da quel bisogno autentico di evadere e creare nasce il suo stile così sincero. Il debutto ufficiale avviene nel 2022 al Comofun, ma già l’anno prima, nel 2021, aveva mosso i primi passi nei piccoli eventi locali, portando il personaggio che l’avrebbe resa riconoscibile: Maomao, protagonista de I diari della speziale. Un’icona che non ha mai abbandonato del tutto, e che porta ancora nel cuore.

    Il nome “White Lycoris” non è un’etichetta qualunque, ma una dichiarazione d’intenti. Un fiore giapponese, il Lycoris radiata, simbolo di mistero e rinascita, unito alla purezza del bianco e a quel richiamo poetico al suo nome di battesimo: Bianca. Già solo questo dovrebbe farci capire quanto ci sia dietro ogni scelta che fa. Nulla è lasciato al caso. Ogni dettaglio, ogni gesto, ogni costume nasce da una riflessione profonda, da uno studio accurato, da un desiderio sincero di restituire rispetto ai personaggi che interpreta.

    Parliamo di una ragazza che si è messa in gioco su più fronti. Dal make-up ai props, fino al cucito – che studia con dedizione – tutto è frutto del suo impegno personale. Non si accontenta di indossare, vuole creare. E lo fa affiancandosi a figure straordinarie come Benedetta di @indieteque, oppure Cristina (@call_me_eva_enchanted) e Lara di Bernardo per affinare posa, portamento e presenza scenica. Non sorprende, quindi, che tra le sue creazioni troviamo anche opere originali come la sua intensa Banshee o la misteriosa Qallupilluit, ispirata alla mitologia Inuit, portata in scena insieme all’inseparabile Yari (@yarimoregola), altra voce potente della nuova generazione cosplay.

    Il legame tra Bianca e Yari non è solo una collaborazione artistica, ma una vera e propria alleanza creativa. Insieme hanno portato a casa ben 11 premi nel 2024, tra cui il primo assoluto che li ha condotti alla selezione per Over 9000, l’ambitissima competizione firmata @mjcosplayeventi. Non male per chi, tecnicamente, dovrebbe ancora pensare alla scuola media.

    C’è un cosplay però che resta particolarmente vicino al cuore di Bianca: Kasane, protagonista di un manga denso e doloroso, portato in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne. Un gesto che dimostra quanto il cosplay, per lei, sia anche strumento di riflessione e consapevolezza sociale. Perché sì, si può parlare di temi profondi anche indossando una parrucca e un costume. E Bianca lo fa con una sensibilità rara.

    Molti potrebbero pensare che alla sua età sia tutto gioco. E invece no. C’è impegno, studio, costanza. C’è quella capacità, che solo i veri artisti hanno, di mettersi in ascolto dei personaggi e di portarli in scena con rispetto e verità. Non è un caso che, quando le si chiede un consiglio per chi vuole iniziare, la sua risposta sia limpida: non servono grandi budget, basta avere voglia di capire davvero il personaggio e farlo proprio, fino in fondo. Lo studio prima di tutto. L’immersione. Il rispetto.

    Bianca è anche molto chiara sul ruolo dei social. Ne riconosce la potenza, certo, ma non si lascia abbagliare dalle metriche. Per lei la priorità resta sempre la qualità e la serietà del progetto. Non cerca scorciatoie. Non rincorre i like. Preferisce che a parlare siano le sue creazioni, le sue performance, i suoi silenzi carichi di significato.

    E poi ci sono gli aneddoti, i momenti che restano. I viaggi in Giappone, ad esempio, che hanno lasciato in lei un segno profondo. Non solo come turista, ma come appassionata vera, desiderosa di comprendere la cultura del cosplay nel suo luogo d’origine, con rispetto e umiltà. E ancora, le prime sfilate come modella nello stile EGL – Elegant Gothic Lolita – o la formazione in teatro e danza, che l’ha dotata di una presenza scenica fuori dal comune. Insomma, non è difficile intuire perché oggi sia considerata una delle promesse più luminose del cosplay italiano.

    In un mondo che spesso premia la superficialità, Bianca – alias White Lycoris – rappresenta una risposta forte e chiara: il talento esiste, ma va coltivato. Va rispettato. E, soprattutto, va vissuto con amore.

    Scommetto che sentiremo parlare molto di lei nei prossimi anni. Anzi, io ci metto la firma. E voi, avete già avuto modo di ammirare una performance di White Lycoris? Raccontateci la vostra esperienza nei commenti o condividete questo articolo sui vostri social per far conoscere anche ad altri questo giovane e straordinario talento del cosplay italiano!

    ItsVikynga: l’anima artigiana e creativa del cosplay italiano

    Nel mondo del cosplay italiano, tra glitter, armature scintillanti e performance mozzafiato, esistono figure che si distinguono non solo per l’estetica impeccabile, ma per la dedizione autentica che mettono nella loro arte. Una di queste è senza dubbio Victoria Porrini, conosciuta nel circuito nerd come ItsVikynga. Cosplayer dal 2015, Victoria ha saputo trasformare una passione in una forma d’arte, e un talento in una professione, pur mantenendo intatta la spontaneità degli inizi. La sua storia, come spesso accade per i veri artisti, nasce quasi per gioco e si trasforma, con il tempo, in un percorso di vita.

    Il nome ItsVikynga ha un’origine tanto curiosa quanto affettuosa: è stato suo padre, in un momento scherzoso, a suggerirle quel “Vicky Vichinga” che poi si è evoluto nel nickname attuale, creando un connubio perfetto tra il suo nome e una vena ironica che ancora oggi la caratterizza.

    Victoria ha scoperto il cosplay al liceo, grazie a una compagna che la trascinò in fiera per la prima volta. Da lì, non si è più fermata. La sua “prima volta” fu a Novegro, dove indossò un cosplay original in stile steampunk. E da allora, quella fiera è rimasta nel suo cuore come la più significativa. Oggi, guardando il suo portfolio artistico, è difficile contare quanti personaggi abbia interpretato. Ma se le si chiede quali le abbiano dato più soddisfazione, la risposta è chiara: Jibaro da Love Death & Robots, D’Vorah da Mortal Kombat X, Bayonetta e Jinx da Arcane.

    In particolare, Jibaro ha rappresentato una vera e propria sfida artistica e fisica. La cura maniacale dei dettagli, la complessità della costruzione e persino la performance di danza durante la gara l’hanno messa a dura prova. Ma proprio grazie a quel cosplay ha potuto calcare il palco della Cosplay Italian Cup 2023, uno dei concorsi più importanti del panorama italiano, raccogliendo applausi e consensi che ancora oggi porta nel cuore.

    Ma Victoria non è solo una cosplayer: è anche una cosmaker a tutto tondo. Laureata in Fashion Design, ha mosso i primi passi nel mondo della moda per poi decidere di seguire il richiamo irresistibile del cosplay. E oggi, ogni costume che indossa è frutto delle sue mani. Dalla sartoria all’accessoristica, tutto viene realizzato con materiali semplici, con un’etica del riuso che merita rispetto: foam, legno, colla, cartone, vecchie tende o lenzuola dimenticate in soffitta diventano parti integranti di abiti sorprendenti. No, Victoria non usa la stampa 3D. E non per snobismo tecnologico, ma per amore del “fatto a mano”, dell’autenticità. Un approccio che profuma di bottega d’arte rinascimentale, in un’epoca dominata da soluzioni rapide e industriali.

    Anche per questo motivo è spesso invitata come giurata in eventi cosplay: chi meglio di lei può valutare la cura artigianale, l’impegno e l’originalità dietro a un costume? E a sua volta ha vinto moltissimi premi, partecipando a eventi di prestigio come i 10 Magnifici Eroi 2022, e portando il suo lavoro anche in contesti rivolti ai più piccoli, collaborando con fiere e parchi tematici come figurante cosplay.

    Non è un caso che tra le sue muse vi sia Yaya Han, icona mondiale del cosplay, che Victoria ammira per la maestria sartoriale e l’attenzione maniacale ai dettagli. Ma se c’è una cosa che ItsVikynga ha capito bene è che il cosplay è – e deve restare – un atto creativo e liberatorio. Ama realizzare cosplay originali proprio per mettere alla prova il suo estro stilistico, perché per lei il cosplay non è solo imitazione, ma anche espressione personale. E se fatto con passione, non c’è nulla di male nel creare personaggi inventati: è una forma d’arte a tutti gli effetti.

    Certo, non manca un pizzico di malinconia nel suo sguardo sul panorama attuale. Victoria osserva con un po’ di dispiacere come, negli ultimi anni, il cosplay sia diventato anche una moda da seguire più che una passione da vivere. Molti si avvicinano a questo mondo inseguendo trend e follower, perdendo quella genuinità che animava le prime fiere, dove il vero obiettivo era divertirsi, incontrare amici e condividere una passione comune.

    Sui social, denuncia anche lei la presenza crescente di bullismo e atteggiamenti tossici, che nulla hanno a che vedere con lo spirito del cosplay. Fortunatamente, però, ci sono ancora tantissimi cosplayer che vivono questa passione con leggerezza, cuore e rispetto per gli altri.

    E Victoria è tra questi. Ha scelto consapevolmente di fare della sua passione un lavoro, senza per questo snaturarla. Collabora con eventi, vende fotografie cosplay – sì, anche su OnlyFans – ma tiene ben distinti i contenuti più artistici da quelli più leggeri o orientati alla fotografia. È una professionista che ha trovato l’equilibrio tra vita privata e pubblica, supportata da una famiglia che la comprende e da un compagno che condivide la sua stessa passione.

    A chi la segue e magari dubita del fatto che sia lei a realizzare i suoi costumi, risponde con eleganza: basta guardare i suoi video tutorial e le storie su Instagram e TikTok, dove mostra ogni fase del suo lavoro. Dall’ideazione al taglio dei tessuti, dalla pittura degli accessori all’assemblaggio finale. Non ci sono segreti, solo tanta dedizione, pazienza e amore per ciò che fa.

    Tra i tanti aneddoti buffi che racconta con il sorriso, ci sono perle imperdibili. Come quel giorno in cui, alla vigilia della Cosplay Italian Cup, si beccò una contrattura al collo su una giostra a Movieland e dovette gareggiare imbottita di antidolorifici. O la volta in cui una collana le si ruppe durante una performance, spargendo perle sulla giuria (nessun giudice fu ferito, per fortuna!). E chi può dimenticare quando, vestita da Cherry Bomb di Hazbin Hotel, al Milano Comics, regalò un leccalecca a forma di cuore a Rocco Siffredi, tra le risate generali del pubblico.

    Il suo messaggio finale, però, è ciò che meglio rappresenta la sua filosofia: divertitevi. Il cosplay non dev’essere una fonte di ansia o frustrazione, ma un’esperienza gioiosa e gratificante, un modo per scoprire sé stessi, superare i propri limiti e creare qualcosa di unico. Non bisogna temere il fallimento: ogni costume imperfetto è solo un passo verso la perfezione, ogni sconfitta è un’occasione per imparare. L’importante è non perdere mai la passione.

    Victoria – alias ItsVikynga – è la prova vivente che il cosplay è un’arte multidisciplinare, che unisce sartoria, pittura, make-up, danza e recitazione. E che può essere vissuto con profondità, consapevolezza e tanto cuore. In un mondo che troppo spesso corre dietro all’apparenza, lei ci ricorda che l’autenticità ha ancora un posto d’onore tra i padiglioni delle fiere.

    Seguitela e lasciatevi ispirare nei suoi canali ufficiali: InstagramYouTubeTikTokOnlyFans.

    Yari, la nuova stella del cosplay italiano che trasforma la passione in arte

    Quando si parla di nuove promesse del cosplay italiano, è impossibile non citare Yari Moregola, conosciuto semplicemente come Yari nella comunità nerd. La sua è una storia di talento, passione e determinazione che merita di essere raccontata, perché in un mondo dove spesso l’apparenza viene messa prima dell’essenza, Yari ha dimostrato che l’amore genuino per i manga, gli anime e i videogiochi può tradursi in qualcosa di autenticamente straordinario.

    Fin da bambino, Yari è cresciuto circondato da quei mondi fantastici che oggi ispirano i suoi cosplay. I grandi classici come Ken il Guerriero, I Cavalieri dello Zodiaco, Street Fighter e God of War hanno formato il suo immaginario, dandogli non solo intrattenimento, ma anche uno strumento fondamentale di crescita personale. Per un giovane Yari, la lettura non era affatto semplice, a causa della dislessia che lo accompagnava e che rendeva complicato avvicinarsi ai libri tradizionali. Ma è stato proprio attraverso i manga e i fumetti che ha riscoperto il piacere di leggere, abbattendo quelle barriere che sembravano invalicabili.

    Non sorprende quindi che l’universo nerd e quello del cosplay fossero già nel suo destino. Eppure, la sua avventura ufficiale come cosplayer è iniziata solo due anni fa, in modo tanto improvviso quanto travolgente. Era il Milano Comics&Games 2023, e Yari si presentava per la prima volta nei panni di Inosuke Hashibira da Demon Slayer. Un’idea nata quasi per gioco, una “follia del momento” che però ha acceso una scintilla destinata a divampare. Da quel giorno, non si è più fermato: He-Man da Masters of the Universe, Jinshi da The Apothecary Diaries, Arataki Itto da Genshin Impact, Erwin Smith da Attack on Titan… e l’elenco continua a crescere.

    Ma ciò che rende Yari davvero unico non è solo la varietà dei suoi personaggi, bensì la profondità con cui li interpreta. Quando veste i panni di un personaggio, non si limita a indossarne il costume: ne assimila le movenze, il carattere, il “mood”, il vibe. È come se, in quei momenti, Yari non stesse semplicemente impersonando qualcuno: diventa quel qualcuno. E questo si sente, si vede, si percepisce nei suoi contest, nelle sue esibizioni, nei sorrisi e negli sguardi stupiti di chi lo incontra in fiera.

    Parte integrante di questo processo di trasformazione è il suo meticoloso lavoro sui props e sul make-up. Yari realizza con le proprie mani la maggior parte degli accessori dei suoi costumi, dedicando ore ed energie non solo alla creazione, ma anche allo studio del personaggio. Il trucco, per lui, non è un dettaglio secondario: è uno strumento essenziale per dare vita a quegli eroi e anti-eroi che tanto ama. Prepararsi per un evento è diventato ormai un vero e proprio rituale, un momento di connessione profonda tra lui e il personaggio che sta per portare in scena.

    Uno degli aspetti più belli del cosplay per Yari è l’interazione con il pubblico. Incontrare altri appassionati, scambiare una chiacchierata, scattare una foto insieme: sono tutte esperienze che riempiono il suo cuore di gioia. “Sei proprio lui”, è la frase che più ama sentirsi dire da un fan, quella che ripaga ogni secondo di fatica, ogni notte insonne passata a limare l’ultimo dettaglio di un costume.

    La sua creatività, però, non si limita ai personaggi già esistenti. Yari ha dimostrato la sua versatilità anche nel campo degli original cosplay, come nel caso del Qallupilluit, una terrificante creatura mitologica della cultura Inuit che ha creato insieme alla talentuosa cosplayer @white_lycoris_cos. Lavorare su un personaggio originale ha permesso a Yari di esplorare nuovi territori espressivi, combinando liberamente tutte le competenze acquisite nel tempo grazie agli insegnamenti dei grandi maestri del settore. E non è stato solo un esercizio creativo: grazie a questa interpretazione e a tante altre, ha già vinto diversi contest, dimostrando che il suo talento è concreto e riconosciuto.

    Fuori dal mondo delle fiere, Yari coltiva altre passioni che raccontano molto del suo spirito indomito. È un amante del fitness e pratica quotidianamente arti marziali: è cintura nera di karate e spesso si allena indossando, non a caso, la maglietta di Vegeta. Non mancano poi le serate passate con gli amici tra giochi di carte collezionabili, giochi da tavolo e GdR da tavolo, sempre immerso in quell’universo nerd che sente così profondamente suo.

    Anche se si può dire che sia ancora agli inizi della sua carriera nel mondo del cosplay, Yari Moregola ha già mostrato a tutti di essere una stella nascente. Ogni nuovo personaggio è un salto di qualità, ogni performance è un’emozione nuova per chi ha il piacere di vederlo in azione. Grazie ai social network, la sua popolarità sta crescendo a vista d’occhio, portandolo a diventare un punto di riferimento per tanti aspiranti cosplayer.

    E a questo punto, la domanda sorge spontanea: quali nuovi personaggi vestirà Yari in futuro? Quali emozioni saprà regalarci ancora? Non possiamo far altro che restare sintonizzati… anche se, purtroppo, non siamo in un episodio di Dragon Ball! Una cosa però è certa: il suo viaggio è appena cominciato, e noi di CorriereNerd.it saremo in prima fila a raccontarlo.

    Alopex Cosplay: la creatività di Ilenia tra anime, fiere e stoffa cucita con passione

    Nel vivace universo Cosplay italiano, dove creatività e passione si fondono in un caleidoscopio di colori, stoffe e personaggi iconici, brilla una giovane cosplayer che incarna perfettamente lo spirito di questo mondo: Alopex Cosplay. Dietro questo nome affascinante si cela Ilenia, 22 anni, torinese doc, che con dedizione, talento e un tocco di magia è riuscita a trasformare il cosplay da semplice hobby a forma d’arte. La sua è una di quelle storie che meritano di essere raccontate, non solo per la qualità dei suoi costumi, ma per l’anima che riesce a infondere in ogni personaggio che interpreta.Sin da bambina, Ilenia ha sempre avuto un amore incondizionato per il mondo degli anime e dei cartoni animati. Non era raro vederla travestita da Winx durante una qualsiasi occasione, anche la più fuori contesto. Quel primo approccio giocoso al cosplay, che allora sembrava solo un modo divertente per sentirsi parte dei mondi fantastici che amava, è diventato col tempo qualcosa di molto più serio. Qualcosa che ha un nome e una forma: Alopex Cosplay. Il nickname “Alopex” non è stato scelto a caso. Ha radici personali e affettive, come molte delle scelte che definiscono il suo stile e la sua identità online. Deriva dal suo vecchio profilo Instagram privato e significa “volpe” in greco, una chiara reference al soprannome affettuoso che la sua migliore amica le dava – “foxy” – quando Ilenia ha iniziato a tingersi i capelli di rosso. “Foxy” però era un nome già troppo inflazionato su Instagram, e così è nato “Alopex”, un nome originale ma con un significato intimo e profondo.

    Il primo vero incontro con il mondo del cosplay organizzato arriva quasi per caso, quando una compagna di scuola le propone di andare al Torino Comics vestite da Poison Ivy e Harley Quinn. Ilenia accetta e da quel momento la passione prende il volo. Tuttavia, come per molti giovani cosplayer, le difficoltà economiche e l’impatto della pandemia da Covid-19 mettono temporaneamente in pausa quel sogno fatto di stoffe, lenti colorate e condivisioni social. Ma la passione non si spegne mai davvero. Nel 2024, Ilenia compie il suo vero debutto ufficiale nel mondo del cosplay con un personaggio che non passa inosservato: Valentino, direttamente da Hazbin Hotel. Questo primo cosplay, curato nei dettagli e molto apprezzato online, segna una svolta. Ilenia decide allora di aprire una pagina Instagram dedicata ai suoi lavori, e da lì inizia una nuova fase della sua carriera da cosplayer, fatta di costanza, creatività e tanto amore per il mondo nerd.Seguono una serie di interpretazioni sempre più elaborate: X-23 e Polaris dagli X-Men, Cordelia Sakamaki dall’universo dark e romantico di Diabolik Lovers, Nina the Killer dal mondo delle creepypasta, Blitz da Helluva Boss e persino Shadow, l’iconico personaggio della saga Sonic the Hedgehog. Ogni cosplay è il risultato di una ricerca estetica e artigianale minuziosa, ma anche di un attaccamento profondo ai personaggi stessi. Ci sono però anche progetti rimasti nel cassetto, come quello dedicato a Corazon, l’enigmatico e amato personaggio di One Piece. Un cosplay che Ilenia non ha ancora avuto il coraggio di portare in fiera o postare online, forse proprio per quanto è legata emotivamente a quel personaggio.

    La sua arte, però, non sarebbe la stessa senza il supporto della famiglia. La nonna l’aiuta a cucire, mentre il compagno della madre si occupa di stampare i prop in 3D. Ilenia acquista materiali grezzi, parrucche e lenti, ma è lei a modellare tutto con le sue mani, ad acconciare, ritoccare e dare vita ai personaggi. Il suo è un lavoro artigianale, pieno di dedizione e amore per il dettaglio, in cui ogni costume è una piccola opera d’arte personale. Nonostante la sua presenza attiva nel mondo del cosplay, Ilenia si definisce una cosplayer un po’ “asociale”. Preferisce evitare i grandi raduni e le folle oceaniche degli eventi più caotici. Ama vivere le fiere con un gruppo ristretto di amici, le stesse persone che frequenta nella vita quotidiana, in un ambiente familiare e rassicurante. Dopo ogni evento sente il bisogno di un “reset sociale”, per ricaricare le batterie e tornare al suo equilibrio.

    Nella vita di tutti i giorni, Ilenia è una studentessa universitaria di giurisprudenza. Il suo sogno è diventare avvocato, ma tra un esame e l’altro non rinuncia ai suoi hobby: oltre al cosplay, ama disegnare, leggere e praticare il pattinaggio artistico. Il cosplay per lei non è solo una passione, è una forma di espressione personale, un modo per portare nel mondo reale i personaggi che l’hanno fatta sognare fin da bambina.

    Alopex Cosplay è l’esempio perfetto di come la cultura nerd possa essere vissuta in modo autentico, personale e creativo. In un panorama sempre più affollato, Ilenia brilla per la sincerità con cui si approccia a questo mondo, trasformando ogni costume in una dichiarazione d’amore per la cultura pop, gli anime e la community del cosplay italiano. E chissà, forse un giorno, tra un processo in tribunale e una nuova fiera, la vedremo finalmente indossare quel tanto amato costume di Corazon.

    Marvelous Studios: La straordinaria ascesa di Davide Gabriele Gugliotta nel mondo della fotografia

    Palermo, una calda giornata del 16 agosto 1996, vede nascere un bambino vivace e pieno di energia: Davide Gabriele Gugliotta. Sin dai primi anni di vita, la sua curiosità e il suo entusiasmo sono contagiosi. Crescendo, il piccolo Davide scopre un mondo di passioni che lo porteranno a intraprendere un percorso straordinario nel campo della fotografia. Tutto ha inizio con un gesto semplice ma significativo: il padre, accorgendosi della sua crescente creatività, gli regala una piccola Fujifilm AV 100 grigia. Questo momento rappresenta il primo contatto di Davide con il mondo della fotografia. Parallelamente, grazie al fratello, nasce l’amore per le automobili. I raduni diventano un palcoscenico perfetto per allenare l’occhio e la fantasia, unendo due passioni che lo accompagneranno fino ad oggi.

    Durante una fredda mattina invernale, tra i banchi di scuola, nasce l’identità artistica di Davide. Ispirato dai disegni e dalle puntate del suo anime preferito, inizia a condividere i primi scatti realizzati con uno smartphone. Nasce così Marvelous Studios, il suo nome d’arte. Per gli amici più stretti, però, rimane semplicemente “il Meraviglioso”.

    La passione per la fotografia: un amore cresciuto nel tempo

    Nonostante l’inizio un po’ casuale, la passione di Davide per la fotografia cresce con gli anni, alimentata dai contenuti che osserva sui social. Negli ultimi cinque anni, ha affinato la sua tecnica e cultura fotografica, trasformando questa passione in una professione. I suoi soggetti preferiti? Cosplayer e automobili. Tra i set a cui è più legato ci sono il primo servizio all’autodromo di Racalmuto, in provincia di Agrigento, e quelli realizzati durante eventi come il Palermo Comic Convention. Ricorda con particolare affetto anche il lavoro svolto con Maria Chiara Ciuffoli e una recente collaborazione con una concessionaria.

    Il segreto di un bravo fotografo secondo Davide

    Per Davide, diventare un bravo fotografo richiede studio, ispirazione e tanta pratica. Non esiste un unico maestro da seguire, ma una moltitudine di creator da cui trarre spunto. Tuttavia, il segreto sta nel trovare il proprio stile, un’impronta unica che renda ogni scatto riconoscibile. Secondo Davide, la fotogenia non è legata a un canone fisso di bellezza. Ogni soggetto possiede una sua unicità e bellezza. Questo approccio inclusivo si riflette nella sua capacità di catturare l’essenza delle persone e degli oggetti attraverso l’obiettivo.

    L’impatto dei social e l’etica nella fotografia

    I social network, secondo Davide, hanno rivoluzionato il mondo della fotografia, aprendo le porte a nuove opportunità sia per i professionisti sia per gli amatori. Tuttavia, il fotografo palermitano è consapevole delle ombre che possono celarsi in questo mondo. Esistono, infatti, persone che sfruttano l’arte per scopi poco nobili. Il suo consiglio alle modelle e ai modelli? Osservare attentamente il comportamento del fotografo e fidarsi del proprio istinto. Davide non segue un processo creativo rigido. Le sue intuizioni nascono sul momento, guidate dalle emozioni e dall’istinto. Questo approccio spontaneo gli permette di connettere la fotografia alla sua vita sociale e professionale, mantenendo sempre vivo il piacere di scattare.

    Consigli per aspiranti fotografi

    Per chi sogna di seguire le sue orme, Davide offre alcuni suggerimenti: non avere paura di essere se stessi, trovare un proprio stile unico e non smettere mai di praticare. La dedizione, unita alla passione, è la chiave per emergere in un settore competitivo come quello della fotografia. Oggi, Marvelous Studios è sinonimo di talento, passione e visione creativa. Con un percorso in continua evoluzione, Davide Gabriele Gugliotta continua a esplorare nuove strade e a catturare il mondo attraverso la sua lente, celebrando la bellezza e la diversità in tutte le sue forme. Un nome da tenere d’occhio, perché il meglio deve ancora venire.

    Nicoletta Capolini: Nikekin, la cosplayer che ha trasformato la passione in arte e creatività

    Nicoletta Capolini è una delle personalità più interessanti del mondo del cosplay italiano, una vera e propria pioniera che ha saputo farsi strada nel panorama nerd e pop. Nata ad agosto del 1984 a Roma e cresciuta sul litorale romano, Nicoletta ha sempre vissuto a contatto con la bellezza naturale del mare e della sabbia, ma il suo percorso verso il cosplay è stato tutt’altro che lineare. Fin da giovane, si è avvicinata a diverse forme artistiche, senza mai riuscire a trovare un vero e proprio modo di esprimersi. La sua passione per il cosplay è arrivata a sorpresa, quasi all’età di trent’anni, nel 2013, e da allora è diventata una parte fondamentale della sua vita.

    Il suo nome d’arte, Nikekin, nasce dall’amore per la mitologia e per la lingua greca. Tradotto, Nikè significa “Portatrice di vittoria”, un nome che, insieme alla passione per le parole palindrome, le ha ispirato a creare un’identità unica, che racconta tanto di sé e della sua personalità. Ma il suo ingresso nel mondo del cosplay non è stato subito ricco di consapevolezza e successo. Anzi, l’incontro che le ha cambiato la vita è avvenuto quando, ancora giovane, si trovava alla ExpoCartoon, la fiera del fumetto di Roma, quando vide un ragazzo travestito da Cristal, uno dei Cavalieri dello Zodiaco, suo personaggio preferito. In un periodo in cui fare cosplay non era tanto una moda quanto una vera e propria follia, quell’immagine ha rappresentato per Nicoletta una scintilla, un richiamo verso una passione che sarebbe diventata il fulcro della sua vita.

    Nonostante il suo entusiasmo, Nicoletta non aveva alcuna esperienza nel cucito. All’inizio, come ogni neofita, le sue creazioni non erano certo perfette. Il suo primo cosplay, una Pollon improvvisata con una vecchia canotta bianca e un lenzuolo rosa, era il risultato della sua necessità di improvvisare e di mettersi alla prova. Ma quella prima creazione, pur semplice, le fece capire che quella strada sarebbe diventata la sua vocazione. Più che l’esibizionismo, che da sempre l’ha contraddistinta, quello che la appassionava era l’arte di costruire, di dare forma a personaggi che amava o che, a volte, inventava completamente.

    Nel corso degli anni, ha portato con sé una varietà di personaggi, da quelli più conosciuti come la principessa Peach di Super Mario e Elizabeth Swann dei Pirati dei Caraibi, a quelli tratti da serie come Dragonero, dove ha dato vita alla misteriosa Myrva, un personaggio che, pur non essendo riconosciuto da tutti, ha avuto un’importanza fondamentale nel suo cammino. Non solo un personaggio, ma anche un incontro che le ha cambiato la vita: proprio grazie a Myrva, ha conosciuto il fumettista che aveva creato quel personaggio, e che oggi è il suo compagno.

    Questa passione per il cosplay non è solo una forma di intrattenimento per Nicoletta, ma un vero e proprio processo creativo che le consente di esplorare tecniche e materiali nuovi. Dalla sartoria alla pittura, passando per la meccanica e il modellismo, il cosplay è per lei un’occasione di crescita continua. La sua abilità nel creare costumi è frutto di anni di studio, errori e miglioramenti. Non a caso, uno dei suoi cosplay più impegnativi, il Tardis del Doctor Who, è nato nel 2016 ma è stato mostrato solo nel 2022, a dimostrazione del lungo lavoro che ci ha dedicato.

    Nicoletta è anche un’appassionata sostenitrice degli original, i personaggi creati completamente da chi li indossa. Per lei, fare cosplay non significa solo interpretare un personaggio già esistente, ma dare vita a un’idea, un concetto che si evolve nel tempo. I suoi originali sono il riflesso della sua personalità, della sua creatività, e le permettono di esprimere la sua visione unica. La creazione di un personaggio originale, per lei, è simile a quella di un fumettista che da vita a un eroe: è una creazione che non ha confini, ma solo un mondo da esplorare.

    La sua visione del cosplay non si limita alla competizione o alla notorietà, ma abbraccia un amore profondo per il personaggio che si interpreta. Nicoletta non tollera chi cerca di fare un cosplay solo per l’apparenza, solo per ottenere foto o visibilità. Se non c’è un sentimento genuino, secondo lei, non c’è davvero cosplay. Ecco perché ogni scelta, ogni creazione, è frutto di un’emozione profonda verso il personaggio, un amore che va oltre l’aspetto estetico.

    Il cosplay, infatti, per Nicoletta è un modo per sfuggire alla solitudine e per incontrare persone che condividono la stessa passione. Ma negli ultimi anni ha notato come il panorama delle fiere e degli eventi stia cambiando. La competizione è aumentata, spesso in modo eccessivo, e la parte più ludica e creativa sembra lasciar spazio a un approccio più professionale, dove non c’è tempo per il gioco o la scoperta. Questo cambiamento le dispiace, soprattutto per le nuove generazioni che si avvicinano a questo mondo, troppo spesso intimidite dalla pressione dei social e della visibilità.

    Nonostante le difficoltà, Nicoletta resta una figura di riferimento nel panorama del cosplay italiano. La sua storia è un esempio di perseveranza, passione e crescita, e dimostra come il cosplay possa essere molto più di una semplice passione. È un viaggio che unisce arte, creatività e persone, un mondo che si è evoluto ma che, nelle sue sfumature più autentiche, rimane sempre legato a quei primi passi fatti con entusiasmo e amore per i personaggi che ci hanno fatto sognare.

    Rebel Legion Italian Base: Costuming, beneficienza e Comunità nell’Universo di Star Wars

    Nel vasto universo di Star Wars, popolato da eroi leggendari, battaglie epiche e una galassia in costante conflitto, c’è una realtà terrestre che da venticinque anni unisce passione, creatività e solidarietà: la Rebel Legion. Questa organizzazione internazionale di costuming, ufficialmente riconosciuta da Lucasfilm, celebra il suo quarto di secolo all’insegna dell’amore per il lato luminoso della Forza e della dedizione al volontariato. In Italia, la Rebel Legion Italian Base, fondata nel 2005, incarna pienamente questi valori, rappresentando un faro di speranza per gli appassionati e per le cause benefiche.

    La Rebel Legion è nata con un obiettivo preciso: riunire fan di tutto il mondo accomunati dalla passione per Star Wars e dalla voglia di ricreare con fedeltà i costumi dei personaggi del lato chiaro della Forza. Jedi, principesse, piloti ribelli e persino Wookiee prendono vita grazie alla maestria artigianale dei membri, che non solo realizzano abiti dettagliati e fedeli agli originali, ma li indossano con orgoglio per portare la magia di Star Wars nelle comunità locali e oltre.

    La sezione italiana, la Rebel Legion Italian Base, non è suddivisa in gruppi locali ma è gestita da un unico comando nazionale. Al suo interno, esistono però unità specializzate basate sulle categorie dei costumi, come l’Italian Jedi Knight Temple per i Cavalieri Jedi, il Tricolor Squadron per i piloti ribelli e la 1st Naboo Infantry Division per i soldati delle forze della Repubblica.

    La Rebel Legion va ben oltre il semplice costuming: è una vera e propria missione al servizio della comunità. I suoi membri partecipano a eventi benefici, visitano ospedali pediatrici, organizzano raccolte fondi e collaborano con organizzazioni come Croce Rossa, Make-A-Wish e Unicef. In queste occasioni, i personaggi iconici di Star Wars si trasformano in ambasciatori di speranza e solidarietà, portando un sorriso sui volti di grandi e piccini.

    Nel 2024, la Rebel Legion ha elaborato ben 1.248 richieste di nuovi costumi, approvando 972 domande. Questo dimostra non solo la crescita della comunità, che conta attualmente oltre 9.400 membri in tutto il mondo, ma anche il rigore con cui vengono valutate le proposte per garantire un’aderenza impeccabile agli standard di qualità.

    Inclusione e collaborazione: i pilastri della Legion

    Una delle peculiarità della Rebel Legion è il suo impegno per l’inclusione. La comunità accoglie fan di ogni età, provenienza e abilità, promuovendo un ambiente aperto e collaborativo. Sebbene distinta dalla celebre 501st Legion – dedicata ai costumi del lato oscuro – la Rebel Legion collabora regolarmente con essa e con altri gruppi come i Mandalorian Mercs e la Saber Guild, dimostrando che l’unione fa la forza, persino in una galassia lontana.

    Mentre la Rebel Legion celebra i suoi primi 25 anni, il suo impegno non accenna a diminuire. Quest’anno, le celebrazioni includeranno eventi speciali come la partecipazione a Star Wars Celebration Japan e una raccolta fondi per Make-A-Wish. La Rebel Legion Italian Base, con la sua presenza costante alle fiere e agli eventi nazionali, continuerà a essere un punto di riferimento per i fan italiani di Star Wars e un veicolo per il cambiamento positivo.

    Per chi desidera unirsi all’avventura o semplicemente incontrare i coraggiosi eroi ribelli, il sito ufficiale rebellegionitalianbase.it offre tutte le informazioni necessarie. Che siate Jedi in erba, piloti in cerca di nuove missioni o semplici ammiratori della saga, la Rebel Legion vi accoglierà con il calore e la passione che contraddistinguono il lato luminoso della Forza. Che la Forza sia con voi, sempre.

    Ahrikira Cosplay: dove creatività e gaming si incontrano per dare vita ai sogni

    Maria Chiara Ciuffoli, meglio conosciuta nel mondo dell’arte “che si crea e si vive” come Ahrikira Cosplay, è una giovane talento che ha trovato nel cosplay un rifugio e una forma di espressione. Nata il 20 giugno 2003 a Palermo, la sua passione per il mondo degli anime e dei cosplay è sbocciata all’età di dieci anni, quando, quasi per caso, vide suo fratello guardare alcuni anime come Death Note, Sword Art Online, Toradora, Tokyo Ghoul e molti altri. Fu proprio lui a portarla per la prima volta a una fiera, dove si trovò immersa in un mondo nuovo e affascinante, quello dei cosplayers, che suscitò in lei un forte desiderio di scoprire e imparare di più.

    Durante gli anni delle scuole superiori, Maria Chiara affrontò il bullismo, un periodo difficile che, tuttavia, riuscì a superare grazie alla sua passione per gli anime e il cosplay. Invece di lasciarsi abbattere dalla negatività, trovò nella creatività una via di uscita.

    “Non dimenticherò mai quando a scuola mi presero in giro per le mie passioni poco ‘normali’… ogni giorno tornavo a casa piangendo. Ma grazie al mondo degli anime e dei manga, riuscì a trovare una forza interiore che mi distaccasse dalle cattiverie, cercando di creare cosplay e ambendo sempre di più a diventare una cosplayer professionista”.

    Il cosplay divenne la sua arma contro il bullismo, un modo per trasformare la rabbia in arte.

    Il suo percorso nel cosplay non si fermò alla sua città, ma la portò a viaggiare per tutta Italia, partecipando a eventi come Lucca Comics, Bologna Nerd, Milan Games Week, Acicomics e Etna Comics. Ahrikira, il suo nickname, è nato dall’unione di due parole che rappresentano il suo amore per i suoi personaggi preferiti: “Ahri”, una Vastayana a nove code di League of Legends, e “Kira”, che prende spunto dal nome del celebre protagonista di Death Note, Light Yagami.

    Il suo debutto nel mondo del cosplay risale al 2017, quando ricevette in regalo dai suoi genitori il suo primo cosplay di Asuna, protagonista di Sword Art Online, e il biglietto per la Palermo Comic Convention. Da quel momento, iniziò a realizzare i suoi set cosplay, partecipando a fiere e perfezionando la sua tecnica.

    Con l’arrivo della pandemia nel 2019, Maria Chiara, purtroppo, non poté sfoggiare le sue creazioni, ma non si arrese. Si dedicò a migliorare la sua arte guardando tutorial su YouTube, imparando a creare e personalizzare i suoi cosplay. Tra i progetti più recenti, ha realizzato costumi di personaggi come Makima e Power di Chainsaw Man, Ai Hoshino e Kana Arima di Oshi no Ko, Kanroji di Demon Slayer, Kamisato Ayaka di Genshin Impact e molti altri. Tra tutti, il cosplay che sente più vicino è quello di Mao Mao, protagonista de I Diari della Speziale, poiché, interpretandolo, ha avvertito una connessione profonda con il personaggio, come se fosse nel Giappone stesso.

    Maria Chiara non ha una formazione specifica nella realizzazione di costumi, ma si affida a piattaforme come Aliexpress per acquistare i suoi cosplay e, negli ultimi anni, ha cominciato a creare accessori e dettagli personalizzati utilizzando materiali come legno, cartone e attrezzi da ferramenta. È grazie ai tutorial su YouTube e al supporto del padre che ha affinato le sue capacità. Ispirata da cosplayer come Kleiner Pixel, Gallery Cosplayer e Yuriko Tiger, che offrono suggerimenti su trucco, parrucche, lenti a contatto e preparazione per le fiere, Maria Chiara ha imparato moltissimo grazie ai social.

    “Molti dei contenuti che seguivo erano in inglese e, da piccola, avevo poca dimestichezza con la lingua. Ho quindi deciso di seguire un corso di inglese per migliorarmi e comprendere meglio come perfezionare i miei cosplay”.

    Questa passione per il cosplay è stata alimentata anche dall’importanza dei social media, che hanno permesso a Maria Chiara di entrare in contatto con altre persone e di trovare supporto in un ambiente spesso segnato da critiche o esperienze spiacevoli. La giovane cosplayer apprezza infatti gruppi e iniziative come CosplayItalia, che forniscono supporto e protezione durante le fiere.

    Oltre alla sua passione per il cosplay, Ahrikira Cosplay è anche una studentessa di Ingegneria Informatica al terzo anno, con il sogno di diventare una sviluppatrice di videogiochi per grandi aziende del settore. La sua passione per la tecnologia è nata grazie alla sua famiglia, che l’ha sostenuta regalandole il suo primo computer a 14 anni.

    “Da lì ho iniziato a giocare col computer e le console, capendo subito qual era il mio obiettivo per il futuro, oltre al cosplay”.

    Maria Chiara Ciuffoli è la prova vivente che passione, creatività e impegno possano convivere, dando vita a un percorso unico. Il suo mondo si intreccia tra cosplay e tecnologia, tra sogni che si avverano e progetti che prendono forma, unendo la sua passione per i videogiochi e il cosplay in un cammino ricco di soddisfazioni. E come ci lascia concludere una citazione del suo videogioco preferito, Kingdom Hearts: “May your heart be your guiding key”.

    Per approfondire il talento di Maria Chiara , vi invitiamo a visitare i suoi profili ufficiali su Instagram e su Throne.

    Astrasthetic: la nuova stella del cosplay tra passione, creatività e community

    Nel panorama sempre più variegato del cosplay, una nuova voce si è fatta strada per affermarsi con determinazione e talento: Astrasthetic, conosciuta semplicemente come Astra. Questa giovane cosplayer italo-polacca è emersa sui social all’inizio del 2024, ma la sua passione per il cosplay affonda le radici nel 2020, un anno che ha segnato per lei l’inizio di un percorso di scoperta e crescita artistica. Il viaggio di Astra nel mondo del cosplay inizia con un’esperienza che molti appassionati conoscono bene: la prima fiera. Nel 2020, entrando per la prima volta in quel magico universo fatto di costumi, colori e persone accomunate dalla stessa passione, Astra ha capito di aver trovato un luogo a cui appartenere. La pandemia, però, ha interrotto bruscamente gli eventi dal vivo, spingendola a trasformare il suo entusiasmo in azione: la creazione del suo primo costume. La scelta non poteva che cadere su Misa Amane, la protagonista dark e magnetica di Death Note, il suo anime preferito. Quel progetto, nato quasi per caso, è diventato il simbolo della sua intraprendenza, ponendo le basi per il futuro di Astrasthetic nel mondo del cosplay.

    Il 2022 segna una svolta: Astra partecipa per la prima volta a una fiera in cosplay, riscuotendo un successo immediato. Complimenti, foto e il calore della community le hanno fatto capire che il cosplay non sarebbe rimasto solo un passatempo, ma una parte fondamentale della sua vita. Nel 2024, la decisione di aprire il suo account Instagram, @astrasthetic, rappresenta un nuovo capitolo. Il nome scelto è ricco di significati: “Astra” è un omaggio al manga Astra: Lost in Space, una delle sue opere preferite, mentre “aesthetic” riflette il suo desiderio di rendere il profilo un luogo dedicato alla bellezza e all’arte del cosplay.

    Personaggi che parlano di lei: dal manga ai videogiochi

    Uno degli aspetti più affascinanti del lavoro di Astra è la cura con cui sceglie i personaggi da interpretare. Ogni cosplay è una finestra su ciò che lei stessa è, rispecchiando la sua personalità e il suo stile. Tra i suoi lavori più iconici spiccano Marin di My Dress-Up Darling, Emma di The Promised Neverland e Toga di My Hero Academia. Ma è Pardofelis, dal videogioco Honkai Impact 3rd, il personaggio che più di tutti incarna la sua passione. Questo cosplay è diventato un vero e proprio simbolo del suo account, grazie anche a set fotografici straordinari come quello realizzato con @billy_cash allo Space Dreamers.

    La forza della community e l’importanza dell’ispirazione

    Nel mondo del cosplay, Astra non è sola. La sua ispirazione principale è MochiChuu, una cosplayer di fama per la cura nei dettagli dei suoi set fotografici, ma Astra trova motivazione anche nella rete di amici e collaboratori che ha costruito nel tempo. Fotografi come @nick._.pics e @aikophotozz sono stati fondamentali non solo per i suoi progetti, ma anche per farla sentire parte di una community inclusiva e accogliente.

    Uno degli elementi distintivi di Astra è la sua capacità di dare vita a cosplay autentici e originali senza ricorrere a budget esorbitanti. Molti dei suoi costumi sono closet cosplay o acquistati di seconda mano, mentre accessori e dettagli vengono realizzati a mano, spesso con l’aiuto del padre, un esperto modellista. Carta, legno e persino uncinetto diventano strumenti per creare, dimostrando che la vera arte sta nella creatività e nell’impegno, non nella spesa.

    Il cosplay come passione e sfida

    Come ogni cosplayer, Astra ha affrontato anche momenti difficili. Racconta di quanto possa essere complicato scattare set in esterni, dove l’arte del cosplay è talvolta fraintesa o giudicata. Nonostante queste esperienze, Astra resta fedele alla sua visione: il cosplay è una forma d’espressione, un modo per divertirsi e celebrare le proprie passioni.

    Un messaggio per il futuro: il cosplay è per tutti

    Guardando al futuro, Astra spera di poter continuare a crescere e a esplorare questo mondo per molti anni. Il suo messaggio a chi si avvicina al cosplay è chiaro: “Non importa quanto spendi o quanto il tuo costume sia fedele all’originale. Il cosplay è creatività, passione e, soprattutto, divertimento. Siate voi stessi!”

    Seguire il profilo Instagram di Astrasthetic significa entrare in un universo fatto di dedizione, talento e voglia di condividere. Il viaggio di Astra è una celebrazione del cosplay come arte capace di unire, ispirare e creare bellezza.

    Ely.moly: una cosplayer tra creatività, artigianato e passione per i videogiochi

    Elisa (@ely.moly su Instagram), conosciuta nel mondo del cosplay con il nickname Ishiki, è una giovane cosplayer italiana che ha conquistato il cuore degli appassionati con la sua creatività, la sua dedizione e l’amore per il mondo dei videogiochi. Nata nel 2000 nelle Langhe, in Piemonte, Elisa è cresciuta in una famiglia con una forte tradizione artistica. Il padre, appassionato di disegno e pittura, e i nonni sarti le hanno trasmesso fin da piccola l’amore per l’arte, permettendole di sviluppare una spiccata sensibilità verso la creatività e l’artigianato.

    La passione per il cosplay di Elisa è nata molto presto, alimentata dalla sua propensione artistica e dalla voglia di dare vita ai personaggi dei suoi giochi preferiti. Durante gli anni scolastici, in particolare al liceo scientifico, Elisa si distinse per il suo talento, realizzando spesso costumi per le foto scolastiche. Ma fu con il suo primo cosplay di Lara Croft, la leggendaria protagonista di Tomb Raider, che iniziò a farsi conoscere nel mondo del cosplay. Lara Croft è un personaggio a cui Elisa si è sempre sentita legata, tanto da scegliere il soprannome “Ishiki”, che in Tomb Raider viene usato per riferirsi alla protagonista. Da quel momento, Elisa ha continuato a esplorare il cosplay, mettendo in pratica le sue abilità nella realizzazione di costumi e prop.

    Il suo percorso da cosplayer non è stato solo un viaggio nella creazione di abiti, ma anche un approfondimento nel mondo del prop making. Da oggetti in legno intagliato a creazioni con materiali di recupero, fino all’uso del foam, Elisa ha affinato la sua tecnica, creando armi, accessori e costumi sempre più complessi. La passione per il cosplay l’ha portata a interpretare personaggi iconici come Makima da Chainsaw Man, Lotus da Warframe e Hange Zoë da Attack on Titan. Tuttavia, è stato il suo incontro con League of Legends che ha segnato una svolta nel suo percorso, spingendola a realizzare i cosplay di personaggi come Xayah, Jinx, Briar, Neeko, Teemo e Kai’Sa, traendo ispirazione anche dalla serie Arcane, che ha catturato la sua attenzione.

    In particolare, il cosplay di Jinx ha un significato speciale per Elisa. Questo costume è stato realizzato con materiali di recupero, in un processo che ha richiesto ben otto mesi di lavoro. Il risultato è stato accolto con grande entusiasmo dal pubblico, che l’ha elogiata sia in fiera che sui social, specialmente su TikTok, dove Elisa ha continuato a guadagnare sempre più visibilità. Il suo cosplay di Xayah è un altro esempio di quanto Elisa tenga alla qualità e ai dettagli: questo costume è stato infatti un regalo speciale di suo nonno, un gesto che ha un significato emotivo profondo e che conferma l’importanza delle radici familiari nel suo percorso.

    Nonostante il suo indiscutibile talento, Elisa mantiene un approccio umile e sempre aperto al miglioramento. Continua a perfezionarsi, seguendo altri cosmaker e prop maker sui social per apprendere nuove tecniche, e dedicandosi con passione a ogni nuovo progetto. Frequentare fiere e eventi è un aspetto importante della sua carriera, non solo per la possibilità di incontrare altri appassionati, ma anche per creare connessioni professionali e personali che arricchiscono la sua esperienza.

    Negli ultimi anni, il cosplay ha conosciuto una vera e propria trasformazione, passando da hobby a vera e propria professione per molti. Sebbene Elisa mantenga il cosplay come una passione e lo intrecci con il suo lavoro di illustratrice e tatuatrice, la crescente popolarità di questa pratica ha portato alla creazione di una vera e propria industria. Molti cosplayer, infatti, collaborano con aziende e partecipano a eventi come testimonial, trasformando la loro passione in una carriera. Elisa, tuttavia, preferisce mantenere il cosplay come una forma di espressione personale, arricchendo la sua vita con esperienze significative, ma senza sentirsi costretta a farne una professione.

    Il supporto della famiglia e degli amici è essenziale per Elisa, che affronta con determinazione le difficoltà legate alle critiche che, purtroppo, spesso arrivano sui social. Sebbene i social media offrano un’ottima piattaforma per far conoscere i propri lavori, espongono anche i creator a commenti negativi e comportamenti tossici. Per Elisa, però, il cosplay rimane una fonte di gioia e soddisfazione, e il supporto dei suoi cari la aiuta a superare le difficoltà.

    In Italia, il cosplay sta progressivamente diventando una forma d’arte riconosciuta, anche se c’è ancora chi lo considera una trasgressione delle regole sociali. Elisa è tra coloro che lottano per una piena accettazione del cosplay come espressione artistica e culturale. Partecipare a fiere e eventi è sempre un’occasione speciale, soprattutto per l’interazione con i più giovani, che spesso si avvicinano al cosplay senza riconoscere subito i personaggi, ma rimanendo affascinati dalla loro presenza scenica. È proprio in questi momenti che il cosplay rivela la sua magia: un’esperienza che va oltre il semplice travestimento, creando un legame profondo tra l’artista e il pubblico.

    Per chi desidera avvicinarsi al mondo del cosplay, Elisa consiglia di iniziare con personaggi famosi, che possano stimolare la motivazione durante il processo creativo. È fondamentale, infatti, partire con progetti semplici, che consentano di acquisire gradualmente le competenze necessarie, senza paura di chiedere aiuto alla community, sempre pronta a condividere consigli ed esperienze. L’aspetto più importante, per Elisa, è godersi ogni momento del processo, dalle prime fasi di progettazione fino alla realizzazione finale, celebrando ogni successo e migliorando sempre di più.

    Elisa continua a essere un esempio di come la passione, la dedizione e la creatività possano dar vita a un viaggio affascinante nel mondo del cosplay. Con il suo impegno costante e la sua passione per i videogiochi e l’artigianato, rappresenta un’ispirazione per tanti aspiranti cosplayer, che trovano nei suoi lavori non solo un modello da seguire, ma anche un punto di riferimento per la crescita e l’evoluzione artistica. Per scoprire di più sul lavoro di Elisa, visitate i suoi profili social su Instagram e TikTok.

    Nicole Codanti, in arte Nyu: La magia del cosplay tra circo, arte e fantasia

    Nel vasto panorama del cosplay italiano, il nome di Nicole Codanti, conosciuta da tutti come Nyu, spicca per la sua straordinaria capacità di fondere il mondo circense con l’arte del cosplay. Originaria della Sardegna, Nyu non è soltanto una cosplayer talentuosa, ma anche un’artista a tutto tondo che ha saputo trasformare le sue radici familiari e il suo amore per i manga, gli anime e i videogiochi in un percorso creativo unico e affascinante. Il soprannome Nyu nasce dalla passione di Nicole per l’opera Elfen Lied, che l’ha profondamente colpita all’età di 13 anni. Questo pseudonimo, inizialmente affettuosamente usato dai suoi amici, è oggi il simbolo di una carriera che ha saputo coniugare immaginazione, creatività e dedizione.

    Dalle origini circensi al palco del cosplay

    Nicole proviene da una famiglia circense con una tradizione artistica che affonda le sue radici nell’Europa dell’Est. Fin da bambina, ha vissuto viaggiando attraverso l’Italia, esibendosi nei circhi e nei teatri, dove ha appreso discipline come la giocoleria, l’illusionismo e il flauto traverso. Queste esperienze non solo le hanno trasmesso un profondo amore per il palcoscenico, ma hanno anche forgiato il suo stile unico nel cosplay, dove ogni esibizione diventa uno spettacolo coinvolgente e multisensoriale. Durante i lunghi spostamenti, Nicole trovava conforto nei manga, negli anime e nei videogiochi, che le hanno permesso di esplorare mondi fantastici e alimentare la sua immaginazione. Proprio da questa passione è nato il suo interesse per il cosplay, un’arte che le ha permesso di unire la sua inclinazione artistica ai personaggi che hanno accompagnato la sua crescita.

    Il debutto al Romics e la trasformazione personale

    Il debutto ufficiale di Nyu nel mondo del cosplay avviene al Romics 2012 con l’interpretazione di Taiga Aisaka, un personaggio che rappresentava la sua stessa determinazione e forza interiore, nonostante la sua minuta costituzione. Questo evento segna l’inizio di un percorso non solo creativo, ma anche di rinascita personale: il cosplay diventa per Nicole un mezzo per vincere le sue insicurezze e scoprire il coraggio di mettersi in gioco. L’anno successivo, al Sassari Cosplay, Nyu si aggiudica il premio come Miglior Cosplay Femminile, dando inizio a una serie di successi in competizioni nazionali. Tra i traguardi più recenti spicca la vittoria del premio Miglior Duo, ottenuto a settembre 2024 insieme al suo amico Mitsuomi-Kun, grazie a una memorabile interpretazione di Jinshi e Mao Mao da The Apothecary Diaries.

    L’arte del riciclo e la magia delle esibizioni

    Nicole è un’artista che non si limita a interpretare i suoi personaggi preferiti: li porta in vita attraverso costumi realizzati con materiali di riciclo. Vecchie tende di velluto e stoffe di divani inutilizzati diventano abiti unici, grazie al supporto della madre Armida e alla creatività di Nicole. Durante le sue esibizioni, Nyu combina le discipline circensi con il cosplay, creando spettacoli unici che incantano il pubblico. Dai rapidissimi cambi d’abito alla giocoleria, fino all’esecuzione delle theme song con il suo flauto traverso, ogni dettaglio riflette la sua passione per l’arte performativa.

    La passione per Zelda e il sogno realizzato

    Tra i tanti personaggi portati in scena, la Principessa Zelda da Twilight Princess occupa un posto speciale nel cuore di Nicole. Questo cosplay, ricco di dettagli e complessità, rappresenta una delle sue più grandi soddisfazioni, non solo per la qualità del risultato, ma anche per il legame emotivo che la lega a questo iconico personaggio. La sua passione per The Legend of Zelda è stata celebrata anche in un momento indimenticabile della sua vita. Il 28 settembre 2024, Nicole ha sposato Giovanni, suo compagno di avventure e abile creatore di armi per cosplay. Durante la cerimonia, le note della theme song della saga hanno accompagnato il suo ingresso, e la torta è stata tagliata con una Master Sword, in un tributo commovente alla loro passione condivisa.

    Un equilibrio tra lavoro, arte e fantasia

    Oggi, Nicole si divide tra il lavoro nel mondo del marketing aziendale e la sua vita artistica. Nonostante gli impegni professionali, continua a esibirsi in spettacoli teatrali e a partecipare alle fiere cosplay di tutta Italia, dove torna a essere Nyu, regalando emozioni al pubblico.Con oltre 12 anni di esperienza, ha interpretato personaggi iconici come Sailor Moon, Creamy Mami, Yor Forger e Asuna Yuuki. Per Nyu, il cosplay è molto più che un travestimento: è una forma di espressione libera, un ponte tra fantasia e realtà che permette di unire ingegno, passione e creatività. Seguendo Nyu su Instagram e TikTok, si può scoprire un mondo fatto di emozioni, colori e performance che catturano il cuore di chiunque ami il cosplay e l’arte. La prossima tappa? Il Romics, dove Nicole continuerà a stupire con il suo talento unico e la sua inesauribile passione.