La riedizione di “Tex. I ribelli del Canada”

Il gelido Nord si prepara ad accogliere un’iconica saga mentre Sergio Bonelli Editore presenta la riedizione di “Tex: I Ribelli del Canada”. A partire dal 14 maggio, gli scaffali delle librerie e delle fumetterie saranno arricchiti da questa nuova edizione, riportando in primo piano una storia leggendaria ambientata in uno scenario mozzafiato.

Scritto dal maestro Guido Nolitta, pseudonimo dello stesso Sergio Bonelli, e illustrato dal talentuoso Fernando Fusco, “Tex: I Ribelli del Canada” ritorna in una veste preziosa, pronta a catturare l’immaginazione dei lettori.

Immersi nello scenario selvaggio e vasto del Nord, Tex e il suo compagno Jim Brandon, capitano delle Giubbe Rosse, intraprendono una caccia epica attraverso i territori francofoni del Canada. Qui, dovranno confrontarsi con una popolazione ostile agli inglesi e favorevole ai ribelli, desiderosi di separarsi dalle influenze coloniali. La narrazione è un incrocio di agguati letali, massacri, torture e avventure mozzafiato.

La copertina, realizzata da Claudio Villa, aggiunge un tocco suggestivo alla storia, promettendo un’esperienza visiva e narrativa coinvolgente sin dalla prima occhiata. Inoltre, il volume è impreziosito dall’introduzione di Luca Barbieri, intitolata “Il mesto secolo dei profeti pellerossa”, che aggiunge ulteriore profondità e contesto storico al racconto. Con soggetto e sceneggiatura a cura di Guido Nolitta e disegni magistrali di Fernando Fusco, “Tex: I Ribelli del Canada” promette di rapire i lettori in un’avventura senza tempo, ricca di emozioni e colpi di scena.

Addio ad Alfredo Castelli

Il maestro del fumetto italiano, Alfredo Castelli, ci ha lasciato nella mattinata del 7 febbraio 2024. Nato a Milano nel 1947 durante gli anni della ricostruzione post guerra, Castelli ha vissuto un’infanzia caratterizzata dalla scarsità di risorse ma anche da un grande ottimismo e dalla volontà di utilizzare la fantasia al massimo. Ai tempi, i film potevano essere visti solo al cinema, ma i fumetti erano numerosi, anche se Castelli ne leggeva poco a causa delle convinzioni dei suoi genitori che ritenevano che questi potessero essere dannosi per la sua educazione. Gli era permesso soltanto di leggere il “Corriere dei Piccoli”, ma almeno poteva sfogliare numerosi libri.

Affascinato dall’arte dell’animazione, inizialmente sognava di diventare il Disney italiano, ma ben presto capì che questa strada non faceva per lui. Fu il libro “I fumetti” di Carlo Della Corte a stimolarlo a intraprendere la carriera di cartoonist. Castelli presentò i suoi primi lavori come autore e disegnatore a diverse case editrici, tentando prima con il disegno realistico e poi con quello umoristico. Dopo alcuni tentativi falliti, Angela e Luciana Giussani acquistarono alcune puntate di una serie interpretata da un gruppo di mostri, intitolata Cattiverius Junior, ma che non venne mai pubblicata. Le geniali sorelle, autrici ed editrici di Diabolik, scelsero di introdurre in quest’ultimo un personaggio tra i comprimari di Cattiverius, uno scheletro vivente ribattezzato Scheletrino, che iniziò a comparire in appendice a Diabolik nel gennaio 1965. Rivedendo le sue semplici storie, Castelli decise che sarebbe stato meglio dedicarsi alle sceneggiature per il bene dei lettori.

Nel 1967, insieme all’amico Paolo Sala, Castelli fondò la prima fanzine italiana, Comics Club 104, e lavorò come soggettista per Cucciolo, Kolosso, Pedrito El Drito e altri personaggi umoristici. L’anno successivo, insieme a Mario Gomboli e Marco Baratelli, con i disegni di Carlo Peroni, creò TILT, una rivista che durò solo due numeri, ispirata alla celebre MAD statunitense, famosa per le sue geniali parodie di fumetti, film e programmi televisivi.

Castelli collaborò anche con la rivista Psyco, scrivendo insieme a Marco Baratelli “Van Helsing”, un fumetto con l’antagonista storico di Dracula disegnato ancora da Carlo Peroni. Insieme a Pier Carpi, Castelli diede vita a Horror, una rivista interamente dedicata all’orrore e al soprannaturale, pubblicata dal vulcanico editore Gino Sansoni, dove alcuni dei più importanti autori italiani ebbero finalmente uno spazio. Qui comparve anche Zio Boris, una striscia comica di ambientazione horror. Dopo Horror, Zio Boris ricomparve nel 1972 sul Corriere dei Ragazzi, una rivista che ha segnato una delle proposte più ricche e interessanti di giornalismo a fumetti per ragazzi. Castelli fu uno dei principali sceneggiatori, insieme al giornalista e autore Mino Milani. Su quelle pagine, Castelli trasformò TILT in una rubrica demenziale, con la collaborazione di Bonvi e Daniele Fagarazzi, creando anche l’indimenticabile Omino Bufo, una striscia disegnata in modo approssimativo e piena di umorismo demenziale, che rimase nel cuore di generazioni di lettori.

Ancora, con i disegni di Sergio Zaniboni, Castelli inventò Gli Aristocratici, un gruppo di impeccabili ladri gentiluomini inglesi. Negli stessi anni, Castelli scrisse molte storie per un’altra importante testata per ragazzi, Il Giornalino. Nel 1975, Castelli scrisse insieme a Mario Gomboli e con i disegni di Milo Manara la storia “Un fascio di bombe”, un importante esempio di fumetto giornalistico originariamente pubblicato dal PSI, che narra la strage di Piazza Fontana a Milano e l’inizio della “strategia della tensione” che ha insanguinato il Paese.

Nel 1983, Castelli e Silver (Guido Silvestri, creatore di Lupo Alberto) presero in mano la rivista Eureka, ideata nel 1967 da Luciano Secchi, noto come Max Bunker. Rinnovarono la rivista con una serie di numeri monografici e allegarono al primo numero della loro gestione “Come si diventa autore di fumetti”, un utile prontuario per chi voleva avvicinarsi alla professione o curiosare dietro le quinte della Nona Arte. Sempre attento alle novità del fumetto internazionale, Castelli curò nel 1966, per l’agenzia Opera Mundi, il famoso Blue Book, un catalogo dei personaggi del King Features Syndicate statunitense, in lingua italiana.

A distanza di tempo è anche tra i primi in Italia a parlare dei manga e delle serie animate giapponesi, curando un catalogo in lingua inglese per l’importante casa editrice giapponese Kodansha.

La creatura più importante e famosa di Alfredo Castelli, Martin Mystère, disegnato soprattutto da Giancarlo Alessandrini e pubblicato a partire dal 1982 dall’editore Sergio Bonelli (e oggi dalla Sergio Bonelli Editore). La lunga gestazione di Martin Mystère ha avuto inizio con un personaggio ispirato ad Allan Quatermain, protagonista dei romanzi di H. Rider Haggard. Nonostante non sia stato pubblicato sul Giornalino, il personaggio ha fatto la sua breve apparizione nel 1978 in due numeri di Supergulp!, un settimanale a fumetti creato in seguito all’omonima trasmissione televisiva. In una mostra recentemente organizzata, sono state presentate per la prima volta le tavole inedite disegnate da Fabrizio Busticchi per quella storia incompiuta.

Successivamente, Castelli ha ripreso il personaggio di Quatermain insieme a Sergio Zaniboni, con l’intenzione di pubblicarlo sul settimanale tedesco Zack. Tuttavia, il progetto non ha avuto successo. Dopo ulteriori modifiche, Quatermain è diventato Martin Mystère e finalmente è stato accettato da Sergio Bonelli. Il personaggio è stato presentato alla Fiera del libro di Bologna con il nome di Doc Robinson, ma alla fine ha ripreso il suo nome definitivo.

Prima di Martin Mystère, Castelli ha scritto per altre serie di successo come Zagor e Mister No per la Bonelli Editore. Ha sceneggiato oltre sessanta numeri di Mister No, tra cui storie come “Destinazione Haiti”, “Eldorado”, “Accusa di omicidio”, “Intrigo internazionale”, “Cinema crudele”, “La città del crimine”, “Le montagne della luna”, e “La diga del deserto”.

Nel 1991, Castelli ha ideato il mazzo di tarocchi “Martin Mystère: Tarocchi di Atlantide”, disegnato da Giancarlo Alessandrini e pubblicato da Lo Scarabeo di Torino con la supervisione di Pietro Alligo e Giordano Berti. Non contento delle sue numerose attività, nel 1997 Castelli ha anche contribuito alla realizzazione delle sceneggiature per la docufiction di Italia 1 “AleX, indagini su mondi segreti”, una serie di sei puntate che si occupavano di misteri.

Negli ultimi anni, Castelli ha esteso il suo campo di interesse al fumetto storico. Ha condotto approfondite ricerche sulle origini del fumetto, pubblicando un volume illustrato intitolato “Eccoci ancora qui” nel 2006. Questo lavoro ricopre un periodo che va dalla fine del XIX secolo ai primi del XX secolo, focalizzandosi sul fumetto americano.

La carriera di Castelli non è passata inosservata, infatti ci sono state diverse pubblicazioni biografiche su di lui da parte di associazioni e enti legati al mondo del fumetto. Tra queste ricordiamo “Castelli 25” dell’Associazione Nazionale Amici del Fumetto e dell’Illustrazione, pubblicata in occasione dei suoi 25 anni di carriera. Inoltre, il Napoli Comicon ha dedicato un libro a Castelli intitolato “Alfredo Castelli – Storie e Mysteri di un grande narratore” e l’Associazione Culturale Nipoti di Martin Mystère ha celebrato il suo quarantennale con il libro “Castelli di Carta”.

La morte di Alfredo Castelli lascia un vuoto incolmabile nel panorama del fumetto italiano, ma il suo ricordo e la sua opera resteranno vivi nei cuori e nelle menti dei suoi numerosi fan e ammiratori. A loro e ai suoi familiari va il nostro più sentito cordoglio.

Buon compleanno Dylan Dog

Il 26 settembre 1986 è una data che ha segnato una svolta nel panorama fumettistico italiano. Proprio oggi, infatti, è uscito il primo numero di una serie che avrebbe cambiato per sempre il modo di raccontare e di leggere il fumetto: “L’alba dei morti viventi“. Si trattava della prima avventura di Dylan Dog, il detective dell’Incubo, un personaggio nato dalla mente geniale di Tiziano Sclavi e destinato a diventare un’icona della cultura popolare.

Ma come è nato Dylan Dog?

Quali sono state le fonti di ispirazione di Sclavi per creare questo eroe insolito e affascinante? Per rispondere a queste domande, dobbiamo tornare indietro di qualche anno, alla fine degli anni ’70, quando Sclavi incontra Sergio Bonelli, il fondatore e direttore della casa editrice che porta il suo nome. Bonelli è alla ricerca di nuovi talenti e di nuove idee per rinnovare il suo catalogo di fumetti, che comprende già serie di successo come Tex, Zagor e Martin Mystère. Sclavi, che ha già una certa esperienza nel campo dell’editoria, gli propone una collaborazione che si concretizzerà nel 1981, quando inizia a scrivere storie per alcune testate bonelliane, tra cui Mister No e Nick Raider.

Ma Sclavi ha anche un’altra passione, quella per la scrittura letteraria.

Nel 1981, infatti, pubblica il suo primo romanzo, “Dellamorte Dellamore”, che racconta le vicende di Francesco Dellamorte, il custode di un cimitero dove i morti tornano in vita. Questo libro, che mescola elementi horror, grotteschi e romantici, contiene già il germe da cui nascerà Dylan Dog. Francesco Dellamorte, infatti, ha molti tratti in comune con il futuro detective dell’Incubo: è un personaggio solitario, disincantato, cinico, ma anche sensibile e innamorato dell’amore. Ha un rapporto particolare con la morte, che affronta con una calma surreale, come se fosse una normale routine. E ha un amico fedele, Gnaghi, che lo aiuta nel suo lavoro e nelle sue avventure.

Ma per trasformare Francesco Dellamorte in un eroe dei fumetti, Sclavi ha bisogno di un altro elemento: il modello del detective hard-boiled, quello che ha reso famosi scrittori come Raymond Chandler e Dashiell Hammett. Sclavi, infatti, è un grande ammiratore di questi autori, e in particolare di Chandler, il creatore di Philip Marlowe, il detective privato che ha incarnato lo spirito del noir americano. Sclavi decide di dare a Francesco Dellamorte una vena di idealismo disilluso, tipica di Marlowe, e di farlo diventare un investigatore specializzato in casi di natura soprannaturale. In questo modo, Sclavi crea un personaggio originale e innovativo, che unisce il fascino del noir al terrore dell’horror.

Ma manca ancora un dettaglio: il nome. Sclavi sceglie di chiamare il suo personaggio Dylan Dog,

in omaggio a due delle sue passioni: il cantautore Bob Dylan e i cani. Il nome, infatti, suona come “dilando”, che in dialetto milanese significa “cane randagio”. Sclavi, inoltre, decide di dare al suo personaggio il volto di un attore che ammira molto: Rupert Everett, il protagonista del film “Duetto a tre”, che Sclavi aveva visto e apprezzato. Sclavi chiede il permesso a Everett di usare la sua immagine, e l’attore accetta. Così, Dylan Dog prende forma e vita, e viene presentato a Sergio Bonelli, che ne rimane entusiasta. Nel 1986, esce il primo numero della serie, “L’alba dei morti viventi”, che segna l’inizio di una saga destinata a entrare nella storia del fumetto italiano.

Da allora, Dylan Dog ha vissuto centinaia di avventure, affrontando mostri, fantasmi, vampiri, licantropi, alieni, serial killer, e soprattutto le sue paure e i suoi sentimenti. Ha conosciuto e perso molti amori, ha cambiato e mantenuto molti amici, ha risolto e lasciato irrisolti molti misteri. Ha conquistato il cuore e la mente di milioni di lettori, che lo seguono con fedeltà e passione. Ha ricevuto il plauso e il riconoscimento di critici, scrittori, intellettuali, che hanno apprezzato la sua qualità narrativa e la sua profondità tematica. Ha generato una vasta bibliografia di saggi, articoli, tesi, che hanno analizzato e studiato la sua figura da vari punti di vista. Ha ispirato film, serie tv, musical, videogiochi, che hanno cercato di trasporre il suo mondo in altri media. Ha celebrato il suo compleanno il 26 settembre 2023, con una festa a cui hanno partecipato i suoi autori, i suoi fan, i suoi personaggi. Ha dimostrato, insomma, di essere un fenomeno unico e irripetibile, che ha segnato e segna ancora il panorama fumettistico italiano. E noi siamo felici di festeggiarlo con lui. Buon compleanno, Dylan Dog!

Batman e Dylan Dog: L’incubo di Gotham

Il 26 agosto 2023, Sergio Bonelli Editore pubblicherà “L’incubo di Gotham”, il terzo e ultimo volume della miniserie a fumetti che vede l’incontro tra Dylan Dog e Batman. Questo albo, come i precedenti, è sceneggiato da Roberto Recchioni e disegnato da Gigi Cavenago e Werther Dell’Edera, con i colori di Giovanna Niro e Laura Ciondolini. La storia si svolge tra Gotham City e Londra e vede la presenza di molti personaggi, tra cui Groucho, Alfred, Gordon, Bloch, Xabaras, Joker, Killer Croc, Madame Trelkovski, Catwoman, Killex, Deadman, Etrigan e John Constantine.

“L’incubo di Gotham” sarà distribuito in edicola e fumetteria il 26 agosto 2023. Il formato è brossurato, 16×21 cm, con 64 pagine a colori e il prezzo è di 4,90 euro. La sinossi e alcune immagini in anteprima sono state diffuse dalla casa editrice.

La trama vede Killex scatenare l’orrore a Gotham City mentre Dylan Dog e Batman si trovano di fronte a un dilemma irrisolvibile: accettare o no l’aiuto del Joker? Potrebbe rivelarsi un alleato fondamentale per catturare il serial killer ma possono davvero fidarsi? Sembra una storia molto interessante!

Dylan Dog. Le Notti Di Luna Piena

Con “Dylan Dog. Le Notti Di Luna Piena” tornano in libreria e fumetteria due celebri storie percorse da ululati di terrore, scritte da Tiziano Sclavi e disegnate dal duo Montanari & Grassani, in uno splendido volume arricchito dalla postfazione di Franco Busatta e da un’intervista a Montanari e Grassani.

Perché si sa: il lupo perde il pelo ma non il vizio- E dalle lugubri ombre della Foresta Nera a quelle allungate e fumose dei vicoli londinesi, il richiamo del licantropo risuona agghiacciante nelle notti di luna piena. E quando un’antica maledizione immortale torna a tormentare Dylan Dog, tra misteriose sparizioni, cupe leggende e innocenti vittime dilaniate, distinguere la vera belva tra uomo e lupo non sarà affatto semplice…

Dylan Dog e Barbara Baraldi

Nata a Mirandola nel 1978, Barbara Baraldi è una scrittrice italiana ed è la nuova curatrice di Dylan Dog.

“Sono molto emozionata di iniziare questa nuova avventura. Tornerà in primo piano l’orrore, il genere che più di ogni altro ci permette di elaborare le paure, di rapportarci con l’inconscio e il rimosso. Ma sarà un orrore contemporaneo, sospeso tra onirico e simbolico. Del resto, essere ‘dylaniati’ è per sempre. Parleremo quindi di mostri e nuovi incubi e ci saranno ritorni ‘eccellenti’. Sulla pista tracciata da Tiziano Sclavi, daremo spazio anche a storie autoconclusive collegate da una tematica comune, sperimentazioni grafiche e narrative e interpretazioni autoriali”

Laureata in Lettere Moderne all’Università di Bologna, si è dedicata alla scrittura fin da giovane, pubblicando il suo primo romanzo nel 2002.

Ha esordito nel mondo della letteratura con “La ragazza dalle ali di serpente”, che ha ottenuto un grande successo di pubblico e di critica. Da allora ha pubblicato numerosi romanzi, prevalentemente di genere fantastico, ottenendo un’ampia schiera di lettori appassionati delle sue storie.

Tra le sue opere più famose ci sono “La casa di Amelia”, “La ragazza delle nevi”, “Il giardino delle farfalle”, “L’amante”, “La ragazza delle foglie”, “La voce della notte” e “Il segreto delle fate”. I suoi romanzi sono caratterizzati da una scrittura evocativa e coinvolgente, che riesce a trasportare il lettore in mondi fantastici e misteriosi.

Barbara Baraldi è anche una grande appassionata di cinema e ha scritto alcuni sceneggiati televisivi e alcuni cortometraggi. Nel 2016 ha anche esordito come regista con il cortometraggio “Nera”.

La scrittrice ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti per la sua attività letteraria, tra cui il Premio Urania nel 2014 per il romanzo “La ragazza delle nevi”. Il suo successo è dovuto alla sua capacità di creare atmosfere incantevoli e sospensive, capaci di catturare l’attenzione dei lettori fin dalle prime pagine.

Barbara Baraldi è una delle voci più interessanti della letteratura fantastica italiana contemporanea. La sua scrittura è intensa e coinvolgente, capace di far vivere al lettore emozioni intense e sensazioni indimenticabili. Le sue storie sono racconti di avventure e misteri che riescono sempre a catturare l’attenzione del pubblico e a tenere incollati alle pagine fino all’ultimo capitolo.

Chi è Dylan Dog?

Nella vasta galassia dei fumetti e delle graphic novel, uno dei personaggi più iconici e amati è sicuramente Dylan Dog. Creato nel 1986 dal genio di Tiziano Sclavi, questo antieroe dalle fattezze dell’investigatore dell’incubo ha conquistato il cuore e la mente di milioni di lettori in tutto il mondo. Le vicende del “nuovo indagatore dell’incubo” si sviluppano in un’atmosfera tenebrosa e surreale, in cui la realtà si mescola con il sovrannaturale, creando storie uniche e coinvolgenti.

Dylan Dog è un personaggio complesso e affascinante. Non è l’eroe classico, ma è un detective privato con un’attitudine e una predisposizione per risolvere casi misteriosi e macabri. Indossa sempre un tradizionale completo nero, una camicia bianca e un papillon rosso, simbolo distintivo del personaggio. La sua caratteristica principale è il suo approccio pragmatico all’occulto, affrontando ogni situazione apparentemente sovrannaturale con scetticismo e razionalità, anche se spesso il sovrannaturale si dimostra inevitabile.

Le storie del personaggio si sviluppano principalmente nel contesto di Craven Road 7, l’appartamento di Dylan Dog a Londra. Questo luogo diventa una sorta di punto di riferimento e centro operativo per il nostro protagonista, che si trova spesso coinvolto in casi che si legano al mondo paranormale e all’occulto. Assistito da Groucho, il suo fidato assistente che non abbandona mai il suo make-up e il suo cappello, Dylan Dog si immerge in un universo oscuro, affrontando creature, fantasmi, vampiri e altri mostri indescrivibili.

La figura di Dylan Dog ha influenzato molti aspetti della cultura popolare. Ha ispirato numerosi fanzine, costumi per cosplay, adattamenti cinematografici e televisione, tra i quali spicca il film “Dellamorte Dellamore” di Michele Soavi. Dylan Dog è diventato un’icona della cultura horror e fantasy, rappresentando l’eroe dark e moderno di una generazione cresciuta a pane e fumetti.

Le storie di Dylan Dog sono caratterizzate da una combinazione di elementi gotici e umorismo nero, che creano un equilibrio perfetto tra paura e divertimento. Molte volte, le sue avventure si svolgono nella mitica città di Londra, un luogo immaginario che i fan del personaggio amano esplorare insieme a lui. Inoltre, le sue indagini spaziano attraverso le epoche e le dimensioni, portando il lettore in mondi e periodi diversi, spesso lasciandolo a bocca aperta per le sorprese che si rivelano lungo il percorso.

Oltre al suo aspetto esteriore, Dylan Dog è un personaggio ricco di sfumature e contrasti. Nonostante la sua freddezza e razionalità, ha un grande cuore e una grande compassione verso le persone che incontra durante le sue indagini, spesso assorbendo il loro dolore e proteggendoli dalle minacce sovrannaturali. È un eroe umano in un mondo popolato da creature soprannaturali, ma la sua umanità è ciò che lo rende speciale e degno di essere amato dai lettori.

Dylan Dog è molto più di un semplice personaggio di fumetti, è una parte integrante della cultura popolare nazionale. Con la sua straordinaria capacità di unire il reale al sovrannaturale, la sua audacia e il suo fascino enigmatico, Dylan Dog ha conquistato generazioni di lettori, trasportandoli in un mondo di mistero e avventure tormentate. Il suo immaginario oscuro e affascinante si è radicato profondamente nell’immaginario collettivo, lasciando un’impronta indelebile nella storia dei fumetti e dei personaggi indimenticabili.

Dragonero: il teaser della serie animata

Vi presentiamo il teaser ufficiale della serie animata di Dragonero, presentata dalla Sergio Bonelli Editore sul canale Youtube di BadTaste.it. La serie, di 26 episodi da 26 minuti , è stata realizzata da alcuni dei più importati artisti italiani ed è stata prodotta dalla Bonelli insieme a Rai Ragazzi. Come riportato da Badtaste.it, la serie è stata realizzata con animazione 3D CGI Cel-Shaded e 2D ed è diretta a un pubblico di età compresa tra i 7 e i 12 anni.

La vicenda sarà ambientata nell’Erondár, un mondo fantasy dominato dalla magia, dove gli esseri umani vivono insieme a Elfi, Nani e Orchi, dove si svolgeranno le avventure di Ian e Myrva, due fratelli adolescenti , e dell’orco Gmor. Questi eroi sono stati convocati dal leggendario Drago Crepitante a contrastare le arcane magie della Regina Arcana, una strega che vuole far precipitare l’Erondár in una epoca buia e tenebrosa. 

Dragonero - teaser trailer ufficiale

Questa serie animata, che fu presentata originariamente il 9 aprile del 2016 in occasione del festival internazionale Cartoons on the Bay, è ispirata alla leggendaria serie a fumetti fantasy della Bonelli incentrata sul personaggio immaginario di Ian Aranill. Il fumetto racconta le avventure di Ian Aranill, Scout dell’Impero Erondariano ed erede della nobile ed antica casata dei Varliedàrto, ovvero dei “Cacciatori di Draghi”. Ex-militare, compie un servizio di intelligence per l’autorità imperiale che lo contatta quando ha bisogno dei suoi servigi. Suoi compagni sono l’orco Gmor Burpen, suo amico d’infanzia, e l’elfa silvana Sera di Frondascura, maestra botanica e discendente dell’unico clan elfico che ha deciso di non abbandonare le terre degli uomini, con i quali convive presso una torre di guardia restaurata nelle vicinanze della città di Solian, capitale delle repubbliche indipendenti. Occasionalmente ai tre si aggiungono anche la sorella di Ian, Myrva Aranille, membro dell’Ordine dei tecnocrati, e Alben il Luresindo, ovvero un mago “Custode della Luce”. Loro cinque più una sesta compagna, una monaca guerriera di nome Ecuba apparentemente perita durante una missione, sono gli artefici del rinnovo del “Grande Divieto”, il sigillo che tiene lontana la dimensione infernale degli Abominii dal mondo umano. Proprio in seguito a questa missione Ian ha ottenuto dei poteri bevendo accidentalmente del sangue di Drago e la sua spada, Saevhasectha (Tagliatrice Crudele), si è brunita. Da quel momento tutti lo chiamano Romevarlo (Dragonero).

Chi è Zagor, lo spirito con la scure?

Zagor è uno dei personaggi più iconici e apprezzati del fumetto italiano. Creato da Guido Nolitta, pseudonimo di Sergio Bonelli, e disegnato da Gallieno Ferri nel 1961, Zagor è un eroe dal cuore puro che protegge la frontiera tra gli Stati Uniti e il selvaggio West. L’eroe bonelliano ha affrontato numerosi nemici nel corso degli anni, da banditi senza scrupoli a tiranni senza pietà, avendola sempre vinta grazie alla sua tenacia e il suo coraggio.

Zagor è ormai una figura pop iconica, sempre riconoscibile per la sua maglia rossa con l’immagine dell’Uccello del Tuono sul petto. Il suo nome è l’abbreviazione di Za-Gor-Tehal che in dialetto algonkino significa ‘Lo spirito con la scure‘”. Leggenda vuole che fu  inventato dallo stesso Sergio Bonelli, durante un viaggio in macchina: il nome doveva contenere la lettera “z” per ragioni grafiche e venne scelto perché sembrava un fulmine sulla copertina.

Accanto al protagonista non può mancare ovviamente la spalla, il suo inseparabile amico messicano Cico, un personaggio grassottello, basso e pasticcione. Nonostante la sua ingenuità e natura timorosa, Cico dimostra occasionalmente abilità sorprendenti.

Figlio di un ufficiale militare che si ritira a vivere come pioniere nei boschi del Nord-Est, Patrick Wilding assiste alla morte dei suoi genitori per mano di una banda di indiani Abenaki guidati da Salomon Kinsky. Prendendo rifugio con uno strano filosofo vagabondo di nome “Wandering” Fitzy, che diventa il suo maestro, il ragazzo cresce con il desiderio di vendetta. Tuttavia, quando finalmente riesce a vendicarsi, scopre che suo padre stesso era stato coinvolto nel massacro degli indiani e inizia a comprendere la relatività dei concetti di bene e male. Questo lo spinge a trasformarsi in Zagor, una sorta di giustiziere sempre pronto a difendere i deboli e gli oppressi, indipendentemente dal loro colore della pelle.Zagor si stabilisce in una capanna su un isolotto circondato da sabbie mobili in una palude della foresta di Darkwood. Inizia la sua missione pacificatrice, guadagnandosi il rispetto e la venerazione degli indiani, che lo considerano uno spirito immortale, e anche dei bianchi, che ne ammirano le capacità. Zagor lotta per la giustizia, utilizzando una pistola ma soprattutto una scure di pietra che maneggia con maestria. Grazie alla sua agilità, forza e atletismo, riesce a far credere di essere un messaggero di pace inviato dal Grande Spirito.

Nonostante sia un giustiziere, Zagor non è solitario o arrogante, ma ha molti amici tra trapper, marinai e cercatori di tesori e si offre sempre di aiutare chiunque abbia bisogno. I suoi nemici includono scienziati pazzi come Hellingen, la mostruosa razza aliena degli Akkroniani, vampiri, druidi, thugs, vichinghi, eschimesi, lupi mannari, streghe e criminali senza scrupoli.

L’ambientazione fantastica non preclude il fatto che molte le avventure di Zagor siano ricche di precisi riferimenti storici, che permettono di collocare il periodo delle storie tra la fine degli anni venti e l’inizio degli anni quaranta del XIX secolo. Zagor si trova al centro di eventi realmente accaduti come le guerre Seminole, la presidenza di Andrew Jackson e l’incontro con Edgar Allan Poe. Tuttavia, ci sono anacronismi come la presenza di armi che erano diffuse solo nella seconda metà del secolo.

I fumetti di Zagor sono divenuti un fenomeno di culto in Italia e all’estero, con migliaia di fan che seguono le sue avventure da oltre cinquant’anni. Il personaggio ha ispirato anche molti spin-off facendo capolino su altri media con crossover emozionanti con supereroi americani o stelle dello spettacolo! Zagor è un personaggio amato non solo dai lettori di fumetti, ma anche da artisti di altre forme d’arte. Ci sono canzoni e album dedicati a lui, mostre d’arte che presentano le illustrazioni di Gallieno Ferri e citazioni nel mondo del cinema e della musica italiana. Zagor rappresenta un’icona duratura del fumetto italiano e continua a ispirare nuove generazioni di appassionati di avventure e personaggi eroici.

In conclusione, “Za-gor-te-nay”, anche noto come Zagor,  ha conquistato il cuore del pubblico con le sue avventure avvincenti. Il suo impegno a difendere i deboli e gli innocenti di ogni etnia lo ha reso uno dei personaggi più celebri, attuali e duraturi della storia dei fumetti italiani.

Mister No. C’era una volta a New York

Il 30 agosto arriveranno in libreria per la Casa editrice di via Buonarroti un nuovo volume in cui Mister No, pilota nord-americano che vive le sue avventure a Manaus, ambientanto prima del suo “esilio” amazzonico,

 Mister No. C’era una volta a New York illustra proprio un pezzo di quel passato, raccontando l’adolescenza di Jerry Drake nella Manhattan del 1936, quando, ancora piccolo scavezzacollo, era pericolosamente affascinato dal mondo della malavita… Ma in questo volume sono anche molte altre le fascinazioni del nostro eroe. Il cinema innanzitutto, quel luogo magico dove Mister No corre a vedere il celebre Wings (Ali) di William A. Wellman, il film che lo fa innamorare del volo spingendolo a diventare pilota. Ma anche la musica jazz, che a quei tempi risuona ovunque: nei vicoli malfamati come nei quartieri più esclusivi, nei bar frequentati da rifiuti della società e nei lussuosi night club amati da divi dello schermo.

Un volume dalle atmosfere d’altri tempi scritto da Maurizio Colombo (che firma anche l’introduzione) e Luigi Mignacco, con disegni di Orestes Suarez e Giovanni Bruzzo, quest’ultimo autore della copertina assieme a Roberto Diso.

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