Senza bandiere e uniti a Handala per chiedere un immediato cessate il fuoco su tutti i fronti di guerra

Il 22 luglio 1987, a Londra, veniva ucciso a colpi di pistola Naji al-Ali, uno dei più celebri e controversi disegnatori palestinesi, che con le sue vignette satiriche denunciava le ingiustizie e le violenze subite dal suo popolo. Nato nel 1938 in un villaggio della Galilea, al-Ali era stato costretto a fuggire con la sua famiglia nel 1948, dopo la creazione dello stato di Israele, e a rifugiarsi in un campo profughi in Libano. Lì aveva scoperto la sua passione per il disegno e si era unito al movimento nazionalista arabo, da cui era stato poi espulso per la sua indipendenza di pensiero. Nel 1963 si era trasferito in Kuwait, dove aveva iniziato a lavorare come vignettista per diverse riviste e giornali del mondo arabo, tra cui Al Qabas, per il quale lavorava al momento del suo assassinio.

La sua opera più famosa e significativa era Handala, un bambino di dieci anni, scalzo e stracciato, che si presentava sempre di spalle, con le mani dietro la schiena, in segno di rifiuto e protesta. Handala rappresentava il simbolo della resistenza e dell’identità palestinese, ma anche della povertà e della sofferenza dei rifugiati. Al-Ali aveva scelto di fermare l’età del suo personaggio a dieci anni, la stessa che aveva quando era stato costretto a lasciare la sua terra, e aveva dichiarato che Handala avrebbe potuto crescere solo quando fosse tornato in Palestina. Il nome Handala derivava da una pianta locale, il handhal, che produce un frutto amaro e che ha radici profonde e resistenti.

Le vignette di al-Ali non risparmiavano nessuno: criticavano aspramente non solo l’occupazione e la repressione israeliana, ma anche la corruzione e la complicità dei regimi arabi, la violenza e l’intolleranza dei gruppi estremisti, la passività e l’ipocrisia della comunità internazionale. Per questo motivo, al-Ali si era fatto molti nemici e aveva ricevuto numerose minacce di morte. Il suo omicidio, avvenuto sotto gli occhi di molti testimoni, non è mai stato chiarito. La polizia britannica arrestò un sospetto, un palestinese che si dichiarò un doppio agente al servizio dell’OLP e del Mossad, ma non riuscì a provare la sua colpevolezza. Alcune fonti indicarono il Mossad come il mandante dell’attentato, altre puntarono il dito contro l’OLP o contro altri gruppi palestinesi rivali. Al-Ali fu sepolto nel cimitero islamico di Brookwood, vicino a Londra, dopo che il suo desiderio di essere tumulato nel campo profughi di Ain al-Hilweh, accanto al padre, si rivelò impossibile da realizzare.

A trentasei anni dalla sua morte, l’opera e il messaggio di al-Ali sono ancora vivi e attuali, e Handala è diventato un’icona della causa palestinese, presente sui muri, sui manifesti, sui tatuaggi e sui gioielli di molti palestinesi e di chi si schiera dalla loro parte. In questi giorni, in occasione dell’anniversario dell’assassinio di al-Ali, un gruppo di fumettisti italiani ha voluto rendere omaggio al grande artista con un’iniziativa originale e significativa. Si tratta di una tavola in cui sono ritratti più di cento personaggi, tratti da fumetti famosi o meno, che danno le spalle al lettore, proprio come Handala. L’idea è nata dalla disegnatrice Francesca Ghermandi, che ha coinvolto altri settantanove colleghi, tra cui Ivan Manuppelli Hurricane, Giorgio Franzaroli e Matilde della Eris Edizioni. Ogni autore ha scelto un personaggio a cui è legato e lo ha disegnato di spalle, accanto a Handala, in un gesto di solidarietà e di richiesta di un cessate il fuoco incondizionato su tutti i fronti di guerra. Tutti nessuno escluso.

L’iniziativa ha riscosso un grande successo in Italia, dove la tavola è stata pubblicata su vari siti e social network, e ha suscitato l’interesse e l’ammirazione di molti lettori e appassionati di fumetti. Ma non solo. L’iniziativa si è diffusa anche in altri Paesi, grazie alla rete e alla condivisione di molti artisti e attivisti. Il 31 dicembre 2023, il mangaka Tokushige Kawakatsa, l’artista Mariko Matsushita e la fotografa Zohre Miha hanno lanciato un appello agli autori giapponesi e non solo, invitandoli a disegnare un proprio personaggio in stile Handala, utilizzando l’hashtag #withHandala. L’appello ha avuto una vasta eco su X, dove il post di Kawakatsa ha raggiunto oltre due milioni di persone. Da allora, centinaia di contributi sono stati pubblicati online, con autori di tutto il mondo che si sono uniti alla causa. Tra i personaggi disegnati di spalle, si possono riconoscere figure famose come Naruto, Astro Boy, Hello Kitty, Pikachu, Doraemon, Totoro, Sailor Moon, Lupin III, Batman, Spider-Man, Superman, Wonder Woman, Mickey Mouse, Snoopy, Calvin e Hobbes, Mafalda, Corto Maltese, Dylan Dog, Tex Willer, Diabolik, Hugo Pratt, Moebius, Hergé e molti altri.

Nel frattempo, Eris Edizioni ha reso disponibile in download gratuito sul proprio sito il volume Filastin, dedicato a Naji al Ali e pubblicato originariamente nel 2013. Il volume è un tributo all’artista e alla sua eredità, che continua a ispirare le persone in tutto il mondo a lottare per la pace e la giustizia in Palestina. Il libro raccoglie una selezione di vignette di al-Ali, accompagnate da testi di vari autori che ne illustrano la vita e l’opera, il contesto storico e politico in cui si è sviluppata, il significato e la portata del suo messaggio. Il libro contiene anche una prefazione di Leila Khaled, la nota attivista palestinese che fu amica di al-Ali e che compare in alcune delle sue vignette.

L’iniziativa dei fumettisti italiani per il cessate il fuoco in Palestina ha dimostrato che l’arte può essere un potente strumento di cambiamento sociale e politico, capace di sensibilizzare l’opinione pubblica e di creare legami e solidarietà tra persone di culture e paesi diversi. Con l’allargamento dell’iniziativa a livello globale, c’è la speranza che sempre più persone si uniscano alla causa e si alzi una voce forte e unita per la pace e la giustizia in Palestina, una terra martoriata da un conflitto che dura da decenni e che ha causato migliaia di morti e di sfollati.

Un conflitto che ha visto nascere e fallire diversi tentativi di pace, come gli accordi di Camp David del 1978 e del 2000, gli accordi di Oslo del 1993 e del 1995, la road map del 2003, l’iniziativa di Ginevra del 2004, la conferenza di Annapolis del 2007, i colloqui di Washington del 2010 e di Gerusalemme del 2013. Un conflitto che ha diviso anche i palestinesi tra le diverse fazioni politiche e militari, come l’OLP, il Fatah, il Fronte Popolare, il Fronte Democratico, il Jihad Islamico, il Hamas e altri. Un conflitto che ha generato una grave crisi umanitaria, soprattutto nella Striscia di Gaza, sottoposta a un blocco israeliano dal 2007, e in Cisgiordania, dove si moltiplicano le colonie israeliane e il muro di separazione. Un conflitto che ha provocato anche numerose violazioni dei diritti umani, da parte di entrambe le parti, come documentato da varie organizzazioni internazionali, tra cui Amnesty International, Human Rights Watch e Oxfam.

Di fronte a questo scenario, la voce degli artisti e dei fumettisti può sembrare debole e inutile, ma in realtà è una voce potente e necessaria, che può contribuire a rompere il silenzio e l’indifferenza, a creare consapevolezza e solidarietà, a stimolare il dialogo e la comprensione, a esprimere la speranza e la resistenza. Questo è il senso dell’iniziativa #withHandala, che vuole essere un omaggio a Naji al-Ali e al suo personaggio, ma anche un messaggio di pace e di giustizia per la Palestina e per tutti i popoli oppressi e in guerra. Un messaggio che si diffonde attraverso il linguaggio universale dell’arte e del fumetto, che può raggiungere e coinvolgere persone di ogni età, cultura e provenienza. Un messaggio che si ispira al motto di al-Ali: “Non ho mai cercato di essere un eroe, ma ho sempre cercato di essere un essere umano”.

Nove autori, nove stili per “Nove Maghi”

Nove maghi con nove incredibili poteri. Nel carcere magico di massima sicurezza Abracadalcatraz c’è un solo modo per andarsene: arrivare primi al traguardo di un sadico gioco dell’oca per avere la libertà e l’assoluzione da ogni reato. Vale tutto. Il terreno di gioco è il proprio mondo interiore e, peggio ancora, anche quello altrui. “Nove Maghi” è un esperimento folle con 9 stili che confluiscono assieme in un’unica fragorosa avventura. Ogni mago è creato e disegnato da un autore diverso, ma tutti si muovono nello stesso assurdo universo, dando vita a contrasti paradossali.

Nove Maghi è realizzato da  Trincea Ibiza. un’armata di nove autori che ha deciso di autoprodursi per scuotere le fondamenta del fumetto indipendente e fare cose mai fatte prime. Conosciuti negli anni militando fianco a fianco in svariati festival, la fanteria è composta da: Spugna, Jaco, Luciop, Cammello, Tommygun, Martoz, Putcho, Jazz e Sdolz. “Nove Maghi” è il loro primo ordigno a fumetti.

Il volume è una co-produzione nata dal sodalizio con Frankenstein Magazine, un progetto editoriale indipendente e rivista-contenitore che dal 2019 promuove contenuti sperimentali e di ricerca, che tocca in maniera trasversale arti figurative e scrittura creativa, con un particolare focus sul fumetto d’autore. Etichetta tra le più innovative del panorama indipendente Italiano ed Europeo, ha vinto il premio “Nuove Strade” al Comicon di Napoli 2022.

Nove Maghisarà in preorder sui siti di Trincea Ibiza  e Frankenstein Magazine dal 1 Giugno al 1 Settembre, un corposo albo di 200 pagine con cover con effetto olografico. Per il primo mese ogni copia ordinata avrà in regalo uno sketch originale su cartoncino formato A5 di uno dei nove autori e un poster formato A3 omaggio, numerato e firmato da tutti gli autori. Durante il preorder sarà in vendita una vera e propria versione Deluxe, con finiture e cartotecnica di pregio. Una volta esaurita la prima edizione il volume potrà essere ristampato, ma la versione cartonata Deluxe con olografia resterà esclusiva della prima edizione

Il pomo rubato di Martoz

Il pomo rubato è la storia a fumetti che Martoz ha ambientato nella Galleria Borghese. Uno scoppiettante inseguimento tra le sculture e gli affreschi della Galleria Borghese. Per non farsi acciuffare, la protagonista de Il pomo rubato dovrà correre a perdifiato senza farsi intimorire dal triplice ringhio di Cerbero, né lasciarsi incantare dai cortei magici che le sfilano accanto. Fino a che non troverà una succulenta mela da addentare e un approdo sicuro sulla spalla di Napoleone Bonaparte, alla ricerca di sua sorella Paolina. Sarà anche per voi amore a prima vista?

L’autore ha dichiarato:

“La Galleria Borghese è una mappa del tesoro costellata di sole X. È tutta un tesoro. “Facile così!”, direte voi. Invece no! La prima volta che ci sono entrato mi è venuto subito il mal di testa. C’erano così tante cose da guardare che non vedevo nulla. Ero letteralmente stordito… Ma non vi impanicate, basta darsi una calmata e iniziare a osservare le singole cose: quel quadro là, quell’affresco lassù, quei millemila busti! Pian piano ho iniziato a godere di cotanta bellezza super concentrata. Fidatevi, ogni angolo di quel posto nasconde un gioiello. Mi sono soffermato così tanto sui particolari da arrivare ad apprezzare maggiormente quelle opere “minori” che solitamente nessuno nota… Come la povera scimmietta incatenata! E niente, poi è stato amore”.

La collezione della Galleria Borghese, che fu definita la più bella collezione del mondo, è tuttora raccolta nel luogo che fu creato e pensato per quella collezione, all’interno di uno dei più bei parchi di Roma, la Villa Borghese. La prima collezione fu creata a partire dal 1607 dal cardinale Scipione Caffarelli Borghese e fu formata dai dipinti di Caravaggio, di Tiziano e di Raffaello e successivamente di celeberrimi gruppi scultorei di Bernini. Le opere sono esposte nelle 20 sale affrescate e riccamente decorate da marmi, intarsi, mosaici, stucchi e inserti dell’antico. Oggi, oltre all’esposizione della collezione permanente, il museo offre un ricco programma di mostre di arte non solo antica e moderna ma anche contemporanea.

Martoz è nato ad Assisi nel 1990. Fumettista, illustratore e street artist. È attivo nell’ambito dell’autoproduzione con varie collaborazioni. Con Remi Tot in STUNT, libro edito da MalEdizioni nel 2015, vince il Premio Boscarato come “Autore rivelazione” al TCBF. Nel 2016 escono per Canicola edizioni due suoi libri: Amore di lontano e La mela mascherata. Nel 2017 pubblica Il cacciatore Gracco con Coconino Press – Fandango e con Actes Sud in Francia (2019). Disegna Instantly elsewhere, su testi di Lorenzo Palloni, per Shockdom. Collabora con Illustratore Italiano, Vita, Linus, Il Sole 24 Ore e Associazione “Illustri”. Realizza murales per film e festival. Espone i suoi lavori in Italia e all’estero.

Esce per Feltrinelli la rivista Sotto il Vulcano, diretta da Marino Sinibaldi

Esce per Feltrinelli la rivista Sotto il Vulcano, diretta da Marino Sinibaldi. Una serie di dieci numeri a cadenza trimestrale che avrà ogni numero, come ospite, un curatore diverso per la parte monografica. Il primo numero Cronache dal mondo nuovo, è a cura del Premio Strega Helena Janeczek e illustrato da Alessandro Martorelli (Martoz).

Con i contributi di Marco Balzano, Javier Cercas, Fabio Deotto, Paola Dubini, Franco Farinelli, Maurizio Ferraris, Fabio Genovesi, Etgar Keret, Colum McCann, Luca Molinari, Giacomo Papi, Marco Rossari, George Saunders, Giorgia Serughetti, Chiara Valerio.

Sotto il Vulcano è una rivista trimestrale che, nell’arco di una serie di dieci numeri, si propone di mostrare, documentare, raccontare e reimmaginare la realtà. La scommessa è che da un trauma come quello che stiamo vivendo nascano pensieri e narrazioni nuove. Il proposito è di raccoglierli e, senza promettere risposte, aprire uno spazio in cui le domande più profonde, serie, affascinanti vengano a galla e trovino voce. Ogni numero vede una condirezione diversa, con il compito di sviluppare insieme a Marino Sinibaldi un grande tema, che occupa la parte centrale della rivista. Lo declinano scrittori, filosofi , artisti e scienziati, italiani e stranieri, attraverso racconti, reportage, memoir, interviste, poesie, pezzi giornalistici, graphic novel, riflessioni personali e analisi sociali. Iniziamo con le Cronache dal mondo nuovo, a cura del Premio Strega Helena Janeczek.

Sotto il Vulcano nasce per registrare e raccontare le trasformazioni delle cose, dei pensieri e degli immaginari nella tempesta che stiamo vivendo. Che ha soprattutto la forma tremenda di una pandemia ma le cui onde sussultorie arrivano ovunque. Le sezioni iniziali e finali di ogni numero (Sismografie e Fenomeni) vorrebbero allargare le reti per raccogliere più ampiamente possibile queste trasformazioni. Il focus al centro di ogni numero mira ad approfondirle. Questa dimensione ibrida ci sembra la più adatta a questi tempi che ibridi appaiono a molti e per molte ragioni. Questa non è una rivista, avremmo potuto scrivere in copertina nella più scontata delle citazioni di Magritte. Se non lo abbiamo fatto è perché sarà più stimolante scoprire cos’è davvero tutte e tutti insieme, numero dopo numero.

PAGINE 144 PREZZO –  16 euro –  ISBN 9788807493119

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