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Mi sono ritrovato a convivere con una kunoichi NEET arriva su ANiME Generation: risate e azione nell’anime del 2025

Yamato Video accende il 2025 con una novità che promette di portare un’ondata di risate e situazioni assurde: Mi sono ritrovato a convivere con una kunoichi NEET (NEET Kunoichi to Nazeka Dōsei Hajimemashita), che debutta in simulcast il 4 gennaio su ANiME Generation, il canale tematico di Amazon Prime Video. Questo anime, tratto dal manga omonimo, mescola azione, umorismo e slice-of-life, e si presenta come una commedia romantica fuori dagli schemi. Il manga, pubblicato su No. 9 Comic, ha già conquistato i lettori con la sua trama esilarante e i suoi personaggi stravaganti.

Nel cuore della storia troviamo Tsukasa, un impiegato comune che, dopo essere stato attaccato da un demone, viene salvato dalla misteriosa Shizuri, una ninja che vive come una NEET (ovvero una giovane che non studia né lavora) e condivide una passione sfrenata per la cultura otaku. La strana convivenza tra i due darà vita a una serie di situazioni esilaranti: Shizuri protegge Tsukasa dai demoni, mentre lui si occupa delle faccende domestiche. Tra combattimenti, momenti quotidiani e divertenti gag, l’anime promette di intrattenere con un mix perfetto di azione e comicità.

Il cast vocale è una vera e propria festa per gli appassionati. Hinaki Yano dà voce a Shizuri, mentre Shōya Ishige interpreta Tsukasa. Ai Fairouz, nota per il suo ruolo di Power in Chainsaw Man, presta la voce a Ayame Momochi, e la veterana Yui Horie (già famosa per numerosi ruoli nel panorama anime) interpreta Saya Hazuki. Un cast che non mancherà di entusiasmare i fan.

Alla direzione dell’anime troviamo Hisashi Saito, noto per aver lavorato a Sora no Otoshimono, mentre la sceneggiatura è affidata a Takashi Aoshima, che ha già dimostrato il suo talento in serie come The 100 Girlfriends Who Really, Really, Really, REALLY Love You. Il design dei personaggi è curato da Masahiko Suzuki, mentre la colonna sonora è firmata da CMJK, noto per le sue composizioni in Eyeshield 21.

La serie si arricchisce anche di sigle travolgenti: l’opening “Neet In Jam🍓”, cantata dai REAL AKIBA BOYZ in collaborazione con Shōko Nakagawa, e l’ending “NEETopia”, interpretata da Hinaki Yano nei panni di Shizuri.

Le origini del manga risalgono al 2020, quando Kotatsu iniziò a pubblicarlo su Twitter. La serie ha poi trovato la sua collocazione su No. 9 Comic di Niconico Seiga, conquistando un pubblico sempre più ampio con la sua miscela unica di azione e umorismo. Attualmente, il manga conta quattro volumi.

Con NEET Kunoichi, Yamato Video conferma il suo impegno a portare simulcast stagionali anche in Italia, continuando a offrire nuove esperienze ai fan del genere. Sebbene alcune critiche siano emerse riguardo alla qualità e alla quantità dei titoli proposti, questa serie potrebbe essere la sorpresa leggera che mancava per iniziare il 2025 con il sorriso.

Il trailer ufficiale mostra un mix di azione e comicità, anticipando l’assurda dinamica tra Tsukasa e Shizuri. Tra costumi tradizionali e riferimenti alla cultura otaku, NEET Kunoichi si prospetta come un anime che saprà affascinare chi cerca una ventata di freschezza nel panorama degli anime invernali.

A San Valentino al cinema Hello! Spank con il matrimonio più atteso dell’anno

Se sei un fan degli anime giapponesi e hai un posto speciale nel cuore per le serie che hanno segnato un’epoca, allora non puoi lasciarti sfuggire l’occasione di vedere Hello! Spank il Film – Le pene d’amore di Spank nelle sale italiane dal 13 al 16 febbraio 2024. Questo appuntamento, il primo del nuovo anno per la Stagione degli Anime al Cinema, è un’occasione imperdibile per tutti coloro che vogliono rivivere le emozioni della serie che ha conquistato generazioni di appassionati. Il film, distribuito da Nexo Studios in collaborazione con Yamato Video, promette di portare il pubblico in un viaggio nostalgico attraverso l’amore, l’amicizia e la crescita, elementi che hanno reso Hello! Spank una delle serie animate più amate in Italia.

Un’epoca di grandi anime: Hello! Spank

La storia di Hello! Spank nasce dalle pagine del manga scritto da Shun’ichi Yukimuro e illustrato da Shizue Takanashi, due nomi che hanno contribuito a creare un universo ricco di emozioni e personaggi indimenticabili. La serie TV, prodotta da TMS (famigerata per aver creato opere come Lupin III e Lady Oscar), è composta da ben 63 episodi e ha riscosso un enorme successo in Italia negli anni ’80. A questi episodi è seguito un film, Le pene d’amore di Spank del 1982, che ora viene proposto al grande pubblico in una versione cinematografica che promette di risvegliare la magia che ha reso Spank un vero e proprio fenomeno di culto.

Spank, il protagonista, è un cagnolino a due zampe con una personalità irresistibile. La sua goffaggine e il suo cuore d’oro lo rendono un personaggio che conquista tanto i più piccoli quanto gli adulti, creando un legame che dura nel tempo. Nel film, Spank si trova ad affrontare il suo primo amore, un tema universale che trasforma la sua goffaggine in un elemento comico ma anche profondamente umano. Il suo amore per Anna, una dolce cagnetta, lo porta a intraprendere un’avventura fatta di emozioni, malintesi e crescita personale.

La trama del film: un cuore che batte forte

Nel film Le pene d’amore di Spank, Spank si innamora perdutamente di Anna, la cagnolina amica della sua padrona Aiko. La storia si sviluppa in un contesto che riflette molte delle dinamiche che caratterizzano l’adolescenza: amicizia, amore, speranze e timori. Sho Shimada, il padrone di Anna, si trasferisce nella stessa classe di Aiko, e la vicenda prende piede con una serie di battibecchi tra i due giovani, ma anche con un crescente legame tra Spank e Anna.

Tuttavia, l’elemento che rende la trama ancora più commovente è la malattia di Anna, che spinge Sho e Aiko a cercare di costruire dei ricordi insieme prima che il tempo, che sembra correre inesorabilmente, li separi. La separazione diventa inevitabile quando Sho deve trasferirsi in America per studiare violino, ma la preoccupazione di non riuscire a dire addio a Aiko è forte. La ragazza, che scopre il trasferimento imminente grazie a un’indiscrezione della madre di Sho, vuole vivere al meglio il tempo che le rimane per essere insieme a lui, creando momenti indimenticabili. La trama del film, purtroppo, non risparmia ai protagonisti i dolori della separazione e le difficoltà della crescita, ma il tutto è avvolto da un’atmosfera dolce e allo stesso tempo malinconica, che affascina ogni spettatore.

Il valore dell’amicizia e dell’amore

La bellezza di Hello! Spank il Film – Le pene d’amore di Spank risiede nella sua capacità di raccontare temi universali, come l’amore non corrisposto, la lotta per non essere separati da ciò che si ama e la scoperta di sé. Sebbene sia una storia che coinvolge animali, le emozioni dei protagonisti sono incredibilmente umane. Spank, pur con la sua natura comica e la sua goffaggine, dimostra un affetto sincero e profondo verso coloro che ama, diventando un personaggio con cui è facile identificarsi. La sua avventura è una metafora della vita stessa, fatta di gioie, sofferenze e momenti che rimangono impressi nel cuore.

Il film, come la serie TV, è intriso di un sentimento di innocenza e di leggerezza, ma anche di una profonda riflessione sul cambiamento e sulla crescita. Questi temi sono universali, e il film riesce a trattarli con una delicatezza che incanta e commuove, lasciando un segno profondo in chi lo guarda.

Un evento imperdibile per i fan

L’evento cinematografico che si terrà dal 13 al 16 febbraio è pensato come una vera e propria reunion per tutti i fan della serie, ma anche per chi non ha mai avuto la possibilità di vedere Hello! Spank al di fuori della televisione. L’occasione di rivedere il film sul grande schermo, magari con un pubblico che condivide la stessa passione, rende l’esperienza ancora più speciale. Inoltre, il periodo scelto per la distribuzione, vicino a San Valentino, aggiunge un ulteriore elemento romantico, ideale per celebrare l’amore in tutte le sue forme, come solo Spank sa fare.

Con il supporto di partner come Radio DEEJAY, Lucca Comics & Games, Cultura POP, MYmovies, ANiME GENERATION e Royal Canin, Hello! Spank il Film – Le pene d’amore di Spank promette di essere un’esperienza indimenticabile per tutti gli appassionati di anime, e non solo.

Overlord – Il film: Capitolo del Santo Regno

“Overlord – Il film: Capitolo del Santo Regno” è una delle pellicole più attese per gli appassionati della serie anime Overlord, ed è facilmente comprensibile il motivo: non si tratta di un semplice episodio estemporaneo, ma della naturale evoluzione di una saga che ha saputo conquistare milioni di fan grazie alla sua miscela di narrazione strategica, filosofia morale e battaglie spettacolari. Questo film, che funge da conclusione alla quarta stagione dell’anime, porta a termine una parte cruciale della storia e si addentra nel cuore di tematiche universali come la fiducia, il sacrificio e la lotta tra il bene e il male.

Un regno sull’orlo della distruzione

Ci troviamo nel Santo Regno di Roble, una nazione che appare inizialmente solida e ben governata dalla Santa Regina Calca Bessarez. Ma la serenità è destinata a infrangersi quando il regno viene attaccato dall’Alleanza dei Semiumani, un’armata composta da mostri e demoni guidata dal terribile Jaldabaoth. L’esercito di paladini, comandato dalla Gran Maestra Remedios Custodio, si ritrova sopraffatto e incapace di difendere il regno. La cattura della stessa Regina segna il punto di non ritorno.

In questa situazione disperata, i sopravvissuti decidono di rivolgersi a una figura inaspettata, forse l’unica in grado di ribaltare le sorti: Ainz Ooal Gown, il Re Stregone non-morto. La sua alleanza con gli uomini del regno segna un punto cruciale della trama e non solo dal punto di vista strategico, ma anche morale. È possibile fidarsi di una figura che incarna il male assoluto, ma che sembra l’unica speranza di salvezza?

Il protagonista: Ainz Ooal Gown

Ainz Ooal Gown, il lich carismatico e sovrano del regno di Nazarick, è uno dei personaggi più complessi dell’intero panorama degli isekai. Non solo un “cattivo” tradizionale, Ainz è un leader tanto calcolatore quanto ispirante, capace di suscitare ammirazione, anche tra i suoi stessi avversari. La sua doppia natura – da una parte il despota spietato, dall’altra l’ex umano che ancora ricorda il valore della lealtà – lo rende affascinante e tremendamente affascinante.

Nel film, Ainz emerge non solo come un combattente potente, ma anche come una figura politica astuta, capace di manipolare le alleanze e le emozioni degli altri. La sua partecipazione alla guerra non è solo questione di potere, ma una questione di strategia e, forse, di “umanità”. Sebbene il suo aspetto e la sua natura lo pongano come l’antagonista per eccellenza agli occhi dei personaggi umani, la sua presenza carismatica e il suo modo di interagire con i subordinati ne fanno un protagonista assoluto e una figura intrigante da esplorare.

Tra fiducia, morale e sacrificio

Quello che più sorprende di “Overlord – Il film: Capitolo del Santo Regno” è come riesca a bilanciare momenti di azione pura con riflessioni più profonde sulla moralità. A partire da Remedios Custodio, che incarna il concetto di giustizia assoluta, fino a Neia Baraja, la giovane scudiera che offre uno sguardo più ingenuo e idealista, il film esplora le dinamiche di fiducia e tradimento che emergono quando si chiede aiuto a una figura come Ainz.

La domanda centrale che il film pone è questa: è preferibile mantenere la propria purezza e morire, o allearsi con il “male necessario” per salvare il proprio popolo? Questo dilemma esistenziale, splendidamente rappresentato da Remedios, è il cuore pulsante del film, dando spessore a quella che altrimenti sarebbe stata una semplice battaglia contro il male. Ogni personaggio si trova a fare i conti con le proprie convinzioni, mettendo in discussione l’essenza stessa della “giustizia”.

Solida continuità visiva e narrativa

Come per la serie, anche il film mantiene una qualità visiva e tecnica che non delude. Lo studio Madhouse, noto per la sua attenzione ai dettagli e per le animazioni spettacolari, ha realizzato un lavoro che preserva l’estetica e lo stile della serie. Sebbene le scene di battaglia non raggiungano i livelli di eccellenza che ci si aspetterebbe da un film di questo calibro, la regia di Naoyuki Ito riesce a mantenere l’intensità della narrazione, concentrandosi più sulla caratterizzazione dei personaggi e sull’evoluzione della trama che sull’effetto visivo fine a sé stesso.

La colonna sonora gioca un ruolo fondamentale nel creare l’atmosfera epica, alternando temi solenni durante le scene di battaglia e melodie più riflessive nei momenti di introspezione, accentuando la tensione emotiva che attraversa il film.

Perché vedere “Overlord – Il film: Capitolo del Santo Regno”

Per gli appassionati della saga, questo film è imperdibile. Non si limita a riassumere gli eventi della serie, ma aggiunge una nuova dimensione alla narrazione, portando avanti questioni morali e filosofiche che sfidano le aspettative. Se siete nuovi al mondo di Overlord, purtroppo il film non è il miglior punto di ingresso, dato che una certa familiarità con i personaggi e la trama precedente è fondamentale per apprezzare appieno il film. Tuttavia, per chi ha seguito la serie, questo film rappresenta un’aggiunta imperdibile, un’opera che affronta dilemmi profondi tra incantesimi e mostri, dando spazio a una riflessione sulla natura del potere e della leadership. “Overlord – Il film: Capitolo del Santo Regno” è un film che riesce a catturare l’essenza della serie, arricchendola con temi di grande valore, ma che non riesce a raggiungere le vette di eccellenza tecnica che avrebbero potuto farlo diventare una pietra miliare. Per quanto non privo di difetti, il film conferma la grandezza di Overlord come opera complessa e affascinante, in grado di unire azione, strategia e riflessione in un mix perfetto per gli amanti del genere.

Il fiuto di Sherlock Holmes compie quarant’anni

Ho sempre pensato che Sherlock Holmes dovesse avera un fiuto di un segugio. E così è stato, almeno nell’adattamento animato realizzato a partire dai racconti e romanzi di Arthur Conan Doyle. L’anime televisivo “Il fiuto di Sherlock Holmes” ci ha regalato un mondo in cui tutti i personaggi avevano sembianze canine antropomorfe, con il celebre detective trasformato in un segugio dal fiuto infallibile.

Nato esattamente quarant’anni fa da una co-produzione tra la RAI italiana e la Tokyo Movie Shinsha giapponese, sotto la supervisione di Hayao Miyazaki, il cartone animato ha avuto un inizio burrascoso a causa di problemi legati ai diritti sul personaggio di Sherlock Holmes detenuti dagli eredi di Doyle. Solo dopo alcune vicissitudini, la serie ha potuto vedere la luce e debuttare in televisione proprio il 26 novembre 1984, diventando popolare in Giappone e in altri paesi.

In Italia, però, la serie è stata accolta con meno entusiasmo. La programmazione televisiva era frammentata, con episodi divisi in parti da cinque minuti ciascuna, rendendo difficoltoso seguire le vicende del detective segugio e del suo fedele compagno Watson. Solo negli anni successivi la Rai ha trasmesso integralmente la serie, ma l’interesse del pubblico è rimasto tiepido.

Nonostante le difficoltà incontrate durante la produzione, “Il fiuto di Sherlock Holmes” è riuscito a conquistare il cuore di molti appassionati. I dettagli curati, i personaggi espressivi e gli sfondi ricchi hanno reso l’anime coinvolgente e suggestivo. La serie si ispirava ai racconti di Conan Doyle, reinterpretandoli in chiave canina per aggiungere un tocco di umorismo e originalità alle vicende investigative.

Dopo 26 episodi, la serie è stata interrotta, lasciando i fan con il desiderio di scoprire nuove avventure del detective segugio. Le ragioni di questa decisione non sono mai state chiarite, ma si può ipotizzare che fattori come i costi elevati di produzione e le difficoltà logistiche abbiano giocato un ruolo importante.

Nonostante tutto, “Il fiuto di Sherlock Holmes” resta un’anime indimenticabile, che ha lasciato il segno in tutto il mondo. La sigla italiana, eseguita dalla band “Complotto” e dai “Piccoli cantori di Milano”, ha accompagnato i telespettatori all’inizio e alla fine di ogni episodio, diventando un simbolo per chi ha amato le avventure del detective segugio. Un classico che continuerà a essere ricordato anche negli anni a venire.”

Al cinema a settembre: Cyborg 009 vs. Devilman

Nel vasto panorama dell’animazione giapponese, il lungometraggio “Cyborg 009 vs. Devilman”, uscito nel 2015, rappresenta un evento significativo, una fusione di due universi narrativi iconici. Diretto da Jun Kawagoe e scritto da Tadashi Hayakawa, questo film è un tributo ai fan delle storiche saghe di Shōtarō Ishinomori e Gō Nagai, celebrando il cinquantesimo anniversario di “Cyborg 009”. Entrambi i titoli sono giunti in Italia tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli ’80, un periodo in cui molti giovani telespettatori si sono appassionati a questi personaggi, che continuano a vivere nel cuore di intere generazioni.

La trama di “Cyborg 009 vs. Devilman” si sviluppa in un contesto post-bellico, in cui i cyborg, guidati dal dottor Gilmore, devono affrontare una nuova e inquietante realtà: l’esistenza di demoni che infestano Tokyo. Nel frattempo, Devilman, il cui alter ego è Akira Fudo, si trova a combattere il micidiale demone Jinmen. Qui, i destini di Akira e Joe Shinamura, il cyborg 009, si incrociano in un modo carico di tensione e conflitto. La minaccia si intensifica ulteriormente con l’intervento del dottor Adams, scienziato di Spettro Nero, che risveglia una nuova generazione di cyborg, costringendo i protagonisti a unire le forze contro un nemico comune. Questa dinamica di conflitto e alleanza è uno dei tratti distintivi del crossover, ma sfortunatamente non sempre si traduce in una narrazione coesa.

Sebbene la storia presenti alcuni spunti interessanti, la trama appare talvolta abbozzata, con personaggi secondari che faticano a emergere da uno schema stereotipato. Le motivazioni dei villain, purtroppo, possono sembrare risibili e poco convincenti, limitando l’impatto emotivo degli scontri. Tuttavia, il carisma di Devilman riesce a brillare in ogni scena, mettendo in evidenza la complessità del suo personaggio e la sua lotta interiore. Nonostante le carenze, l’incontro tra il mondo nichilista di Devilman e l’ideale eroico dei cyborg è affrontare con una certa maestria, senza compromettere completamente l’essenza di nessuno dei due universi.

La regia di Kawagoe, pur essendo funzionale, non si distingue per innovazione. La sceneggiatura di Hayakawa, purtroppo, mostra segni di semplificazione e talvolta risulta poco sviluppata. Tuttavia, le sequenze d’azione brillano, presentando combattimenti frenetici e ben coreografati che catturano l’attenzione dello spettatore. La colonna sonora, realizzata dallo storico gruppo JAM Project, accompagna le immagini con un’energia travolgente, creando momenti memorabili che rimangono impressi nella mente.

Il doppiaggio italiano, per quanto generalmente di buona qualità, presenta alcuni alti e bassi. Voci di spicco, come quella di Marcello Merluzzo nel ruolo di Ryo Asuka, riescono a trasmettere l’intensità richiesta, mentre altre interpretazioni possono risultare meno incisive. Nonostante questi cali di qualità, il cast riesce a dare vita ai personaggi con dignità, mantenendo intatto il loro fascino originale.

“Cyborg 009 vs. Devilman” si presenta come un prodotto imperfetto ma capace di offrire un’ora e mezza di intrattenimento per i fan delle due saghe. La realizzazione tecnica e artistica mostra notevoli alti e bassi, ma il fascino dei personaggi e la loro iconografia riescono a catturare l’attenzione degli spettatori, rendendo questo speciale un appuntamento imperdibile per gli appassionati. Nonostante le sue debolizze, il lungometraggio riesce a unire universi diversi, esprimendo il potere evocativo dei miti giapponesi che continuano a contenere generazioni di fan in tutto il mondo. La magia dei crossover vive in questo incontro epico, dimostrando che, quando due leggende si scontrano, il risultato è sempre affascinante.

45 anni di Lady Oscar: la mostra celebrativa a Milano del capolavoro intramontabile

Lo storico anime giapponese “Lady Oscar” compie 45 anni confermandosi una delle serie animate più amate di sempre, che, mai uscito dalle programmazioni tv, ha tenuto incollate allo schermo ben tre generazioni di fans. Per festeggiare questo importante traguardo WOW Spazio Fumetto – Museo del Fumetto di Milano (Viale Campania 12), in collaborazione con Yamato Video, dedica all’affascinante comandante delle guardie reali Oscar François de Jarjayes, alla regina Maria Antonietta, al bell’André e a tutti i personaggi dell’anime una mostra celebrativa che ripercorre tappa per tappa la romantica vicenda dei protagonisti in un affascinante intreccio tra realtà storica, con le vicende della Rivoluzione Francese a far da sfondo, e finzione. In mostra memorabilia, pannelli illustrativi, cel originali, bambole, gadget, riproduzioni di abiti storici e cosplay, pettinature, approfondimenti storici su molte curiosità tutte da scoprire e tantissime testimonianze che ripercorrono 45 anni di ininterrotto amore dei fans per il personaggio di Oscar. E con una grande rivelazione: la storia di Francesca Scanagatta, la Lady Oscar milanese che fece carriera nell’esercito austriaco fingendosi uomo.

La mostra è prodotta da WOW Spazio Fumetto in collaborazione con Yamato Video, a cura di Yamato Video, Enrico Ercole, Angelo Capozzi e Luca Bertuzzi, con il contributo del Lady Oscar Italian Fan Club e di tantissimi collezionisti che hanno messo a disposizione i loro tesori.

DOMENICA 26 MAGGIO 2024 – UNA GIORNATA A CORTE

Domenica 26 maggio, dalle 16.00, a ingresso libero, si terrà un incontro aperto al pubblico per celebrare la ricorrenza con ospiti d’onore, esperti, figuranti in costume storico, cosplay e come madrine d’eccezione CLARA SERINA, indimenticata voce dei Cavalieri del Re che cantò l’iconica sigla, e LADY KURIMI e ALE REGA, i cosplayers di Oscar e André più ammirati e accurati d’Italia.

La storia dietro il mito

10 ottobre 1979, Nippon Television manda in onda la prima puntata di un anime destinato a diventare un vero e proprio cult in Giappone ma anche in Italia, dove arriverà il 1° marzo 1982 trasmesso da Italia Uno con il titolo di “Lady Oscar”. Si tratta della versione animata di un manga di grande successo scritto e disegnato da Riyoko Ikeda, pubblicato a partire dal 1972. Ikeda, rimasta colpita dalla lettura di una biografia di Maria Antonietta, regina di Francia, decise di dedicarle una storia a fumetti di cui fosse la protagonista, intitolata “Versailles no bara”, ossia “Le rose di Versailles”. E sì perché la protagonista assoluta, nei progetti originali dell’autrice, era la regina Maria Antonietta ma, soprattutto grazie alla realizzazione della serie animata, presto la scena viene rubata dal personaggio di Oscar François de Jarjayes, comandante delle guardie reali, ragazza allevata come un uomo dal padre generale dopo la delusione di non aver avuto un figlio a cui far seguire la carriera militare. La bella Oscar, che tutti a corte sanno essere una donna ma a cui viene portato il rispetto che si deve a un ufficiale di rango, diventa subito amica e confidente della giovane regina Maria Antonietta, arrivata in Francia per sposare il futuro Luigi XVI. Presto i loro destini si incrociano in una serie di vicende avventurose che hanno come sfondo la Rivoluzione Francese e la vita di corte tra pettegolezzi e pericolosi intrighi. Tra Oscar e Maria Antonietta si stringe un patto di reciproca fedeltà, anche quando le due donne finiscono per innamorarsi dello stesso uomo, il bel conte di Fersen. Sarà la Storia a dividerle: Oscar dovrà scendere a patti con la sua coscienza e schierarsi dalla parte del popolo andando a comandare la Guardia Civile, mentre Maria Antonietta, orgogliosa sovrana di Francia, si allontana sempre più dai suoi sudditi ritirandosi in un mondo di lusso e solitudine. Oscar scopre così di essere sempre stata innamorata del “suo” André, l’amico con cui è cresciuta, e si farà travolgere dagli eventi fino a morire durante l’assalto alla Bastiglia il 14 luglio 1789. Maria Antonietta morirà sul patibolo consegnando a Rosalie, la ragazza “adottata” da Oscar che le ha fatto da cameriera durante i difficili giorni della prigionia al Tempio, una rosa di stoffa bianca confezionata da lei stessa con la promessa di dipingerla del colore preferito da Oscar. In Italia la serie animata “Lady Oscar” è stata mandata in onda su Italia Uno ininterrottamente per quaranta anni e ancora oggi non manca di catturare l’immaginario di nuovi fans. Tale fu il successo di “Lady Oscar” che fu anche realizzato un film “live action” di produzione franco-nipponica nel 1979 diretto da Jacques Demy (uno dei pochissimi film girati davvero a Versailles e con una giovanissima Patsy Kensit nel ruolo di Oscar bambina).

La mostra

La mostra propone un doppio viaggio nel tempo alla scoperta dei personaggi, dei protagonisti e degli eventi che fanno da sfondo alla trama della serie animata. Grazie a una serie di pannelli sarà possibile infatti ripercorrere la storia del cartone animato confrontandola in parallelo con i veri accadimenti della Storia che agitarono la Francia dal 1755, anno di nascita di Oscar e Maria Antonietta, fino al 1793, anno in cui la sovrana viene ghigliottinata nel corso dell’ultima, commovente, puntata. Il percorso espositivo sarà quindi contenuto all’interno di due parentesi “fondamentali”: la biografia di Maria Antonietta pubblicata dal celebre storico austriaco Stefan Zweig, che nel 1972 ispirò alla mangaka Riyoko Ikeda il manga originale (di cui in mostra saranno esposte edizioni rare e in varie lingue, tra cui il giapponese, le varie edizioni italiane l’inglese, lo spagnolo e il francese), e quindi la trama del successivo anime nel 1979 (in mostra numerosi cel originali), e la mitica rosa bianca che Rosalie alla fine della serie stringe tra le mani dopo aver promesso alla regina di colorarla con il colore preferito da Oscar. Al centro sarà possibile scoprire tutti i segreti dell’intricata trama che ci narra del grande rapporto di amicizia che lega Oscar, capitano delle guardie reali, alla regina, a Maria Antonietta. Tra le meraviglie esposte: volumi storici e cataloghi di esposizioni sui personaggi reali presenti nella serie, l’album delle figurine Panini con un introvabile espositore in cartoncino da edicola dell’epoca, i romanzi dedicati a Lady Oscar pubblicati da Fabbri, le bambole Ceppi Ratti uscite all’epoca della trasmissione italiana della serie, poster, fogli pubblicitari e gadget originali di eventi e mostre organizzati in Giappone, tra cui quelli dedicati alla mostra per il 50°anniversario del manga, una raccolta di shijitaki (cartellette) con immagini della serie, volumi illustrati Artbook, poster giapponesi, fanzine italiane e illustrazioni realizzate da artisti che omaggiano la serie e i suoi protagonisti. Inoltre in mostra gli amigurumi (pupazzi realizzati all’uncinetto) di Oscar e André e le versioni BrickHeadz realizzate con i LEGO.

In esposizione anche un’importante collezione di cel originali (acetati su cui venivano disegnati i personaggi nelle varie pose e sovrapposti agli sfondi) prestati da Laura Luzi che, oltre a emozionare per portare al visitatore un pezzo tangibile e unico dell’anime, aiuta a capire quale lavoro si celava negli anni Settanta dietro alla realizzazione di una serie animata prima dell’avvento della computer grafica.

Saranno presenti anche approfondimenti storici in cui sarà possibile scoprire dettagli su come si svolsero realmente gli eventi narrati, come ad esempio l’intricato scandalo della collana che espose la regina alla calunnia del popolo dando il via a una campagna diffamatoria che porterà alla rivoluzione. In esposizione anche una riproduzione unica del favoloso gioiello di diamanti che causò lo scandalo riprodotto con grande accuratezza prestato da Patrizia Lia. Altri approfondimenti sono dedicati a due aspetti centrali della serie animata: la moda ai tempi di Maria Antonietta, che nel cartone animato viene riletta in maniera talmente iconica da essersi imposta nell’immaginario comune con le bellissime divise di Lady Oscar (in mostra un’accurata riproduzione realizzata da  Rosi Dotti – Lady Kurimi) e gli stravaganti abiti di Maria Antonietta (in mostra l’accostamento di una riproduzione cosplay di un abito indossato dalla regina nell’anime e una riproduzione un abito reale in uso a corte opera di Utapau Costumes Lab). Lo stesso dicasi per le pettinature, grazie alla collaborazione di Lia Parrucche e la Scuola Diadema Academy, si potranno ammirare accostate la pettinatura che la regina sfoggia nell’anime, coi classici boccoli biondo dorati, accanto a una splendida riproduzione di una classica pettinatura reale di moda a corte in quegli anni.
Il pittore Albert Flury ha poi realizzato due stupendi quadri a olio che ritraggono la vera Maria Antonietta e madamigella Oscar come se avesse posato realmente per lui.

L’evento del 14 luglio

Domenica 14 luglio 2024, a partire dalle ore 15.00, WOW Spazio Fumetto ospita un evento davvero speciale in occasione del 235° anniversario della presa della Bastiglia e quindi della morte di Oscar François de Jarjayes, comandante della guardia uccisa dai colpi dei fucili dei soldati durante lo storico assedio alla fortezza parigina che diede l’avvio alla Rivoluzione Francese nel 1789. Il 14 luglio è infatti una data molto importante per tutti gli appassionati del mito di Lady Oscar e il Museo del Fumetto, non poteva esimersi dall’ospitare una giornata commemorativa dedicata a tutti i fans. Ospite d’eccezione sarà Clara Serina, storica interprete della sigla della serie animata che canterà per il pubblico dal vivo, oltre che la sigla di Lady Oscar, le più belle sigle delle serie animate degli anni Ottanta. Sul palco saranno anche presenti due ospiti d’eccezione: la regina Maria Antonietta e il capo rivoluzionario Maximilien de Robespierre, impersonati rispettivamente dai rievocatori storici in costume Margherita Muselli e Angelo Capozzi, che interverranno per connettere i momenti della celebrazione con l’autenticità storica dei fatti.  Lady Kurimi, premiata cosplayer di Oscar, vestirà i panni della “festeggiata” con tutti i cosplayer che vorranno partecipare alla giornata coi loro costumi. Laura Luzi, collezionista e autrice del saggio “Lady Oscar – Il vento della Rivoluzione” (Weird Book), racconterà al pubblico la sua passione e come ha assemblato in anni e anni di ricerche la più grande collezione italiana dedicata al personaggio e svelando infinite curiosità su Oscar, André, Maria Antonietta, Fersen e tutti gli altri protagonisti della celebre serie. – Advertisement – Questo 14 luglio segna un altro appuntamento importante e attesissimo da tutti i fans: l’uscita del cofanetto deluxe di blu ray con tutta le puntate della serie animata edito da Yamato Video, che verrà presentato al pubblico con i suoi splendidi contenuti. Tutte le iniziative, escluse l’ingresso alla mostra, sono a ingresso gratuito e si terranno al piano terra del museo.

UNA LADY OSCAR MILANESE

La mostra contiene poi una particolare rivelazione poco nota: la storia di Francesca Scannagatta, una ragazza milanese nata nel 1776 che, fingendosi uomo, per volontà del padre, partì militare facendo carriera nell’esercito austriaco col nome di Francesco, un po’ come la nostra Oscar che come secondo nome ha proprio François. Ma non solo, si scoprirà anche il segreto dello Chevalier d’Eon, mitico personaggio vissuto realmente alla corte di Luigi XV che vestiva regolarmente panni sia maschili che femminili per compire missione segrete per conto del re e tante altre sorprese tutte da scoprire.

Perfect Blue di Satoshi Kon

Perfect Blue è un thriller contorto, inquietante e assolutamente coinvolgente, opera prima di Satoshi Kon (Paprika, Tokyo Godfathers, Paranoia Agent) prodottoda MadHouse e uscita nel 1997.

In Perfect Blue, Satoshi Kon racconta la storia della cantante Mima che, di fronte allo scarso successo commerciale, deve abbandonare il microcosmo rosa confetto delle idol per essere “rilanciata” come attrice, in un mondo dove invece diventerà solo carne da macello. Ottiene la parte di una ragazza psicologicamente instabile nel serial Tv “Doppio Legame”, ma inizia a ricevere messaggi di minaccia anonimi da parte di un fan otaku che non ha tollerato il cambiamento d’immagine della “sua” Mima. Di lì a poco, una serie di incidenti colpisce il set di lavorazione. La stessa Mima, abituata a essere un mero simulacro, inizia a perdere contatto con la propria identità. Ma allora: chi è la vera Mima? Quella che veste gli ingenui costumi della idol? Quella che compare sorridente su Internet? Quella che fa la spesa al supermercato? La ragazza schizofrenica di “Doppio Legame”? L’illusione di se stessa? Oppure solo l’illusione di tutti?

Alla sua uscita in Giappone il film, introspettivo e di grande attualità, ha generato lunghissime code davanti ai cinema e a seguire si è assicurato il prestigioso Public Prize al Fant’Asia ’97 (Montreal). Tratto dal romanzo di Yoshikazu Takeuchi, scrittore e giornalista che si è a lungo dedicato alla cultura otaku, e sceneggiato da Sadayuki Murai, Perfect Blue ha segnato il debutto alla regia Satoshi Kon (Hokkaido, 1963), fumettista già assistente di Katsuhiro Otomo in Akira (versione a fumetti), World Apartment HorrorRojin Z (1991) e Memories. Lo stesso Katsuhiro Otomo ha partecipato alla realizzazione del film in veste di special adviser.

I Cavalieri dello Zodiaco: la prima saga in HD, in arrivo a giugno

Yamato Video ha annunciato l’uscita delle edizioni Blu-ray e DVD da collezione della prima storia saga dei Cavalieri dello Zodiaco, intitolata “La saga del Santuario”. La prima parte della saga, composta da 24 episodi, sarà disponibile a partire dal 30 giugno 2024.

L’edizione Blu-ray includerà il video rimasterizzato in HD, il doppiaggio restaurato e per la prima volta completamente integrale nei dialoghi, musiche e canzoni originali interne, il doppiaggio italiano storico e quello giapponese, i sottotitoli italiani fedeli ai dialoghi originali e un booklet con sinossi e gallerie di immagini.

La saga del Santuario racconta le vicende di Seiya, un giovane orfano che sogna di diventare un Cavaliere di Atena. Per realizzare il suo sogno, Seiya dovrà superare numerose prove e affrontare potenti nemici, tra cui i Cavalieri d’Oro del Santuario.

La saga del Santuario è un classico intramontabile dell’animazione giapponese, che ha appassionato generazioni di fan in tutto il mondo. L’uscita dell’edizione Blu-ray e DVD da collezione è un’occasione imperdibile per riscoprire o riassaporare questa saga epica.

Saint Seiya: Soul of Gold arriva doppiato su Amazon Prime Video

Trascendendo persino l’eternità, per proteggere l’amore e la pace nel mondo, i dodici cavalieri d’oro sono tornati in vita! Durante la battaglia con Hades nel regno degli inferi, i dodici cavalieri d’oro hanno scelto di sacrificare le loro stesse vite pur di distruggere il Muro del pianto e aprire un varco! Anche se per tutti sono ormai morti, Ioria e gli altri cavalieri d’oro in realtà sono tornati in vita, in uno splendido mondo traboccante di luce! Ma perché sono rinati, se dovevano essere ormai scomparsi? Con questo mistero da svelare, Ioria viene coinvolto nella battaglia. E proprio quando il suo cosmo sta raggiungendo il limite… l’armatura del Leone subisce una trasformazione!

La web serie (in giapponese “Ona”) Saint Seiya: Soul of Gold è un anime spin-off della celebre serie anime e si colloca come spin-off dell’adattamento televisivo in contemporanea alla battaglia dei Cavalieri di Bronzo contro Ade nei Campi Elisi.

La serie è stata presentata per la prima volta in Giappone nell’aprile 2015, e in seguito è stata distribuita in tutto il mondo. La serie è stata prodotta dallo studio giapponese Toei Animation, che ha anche prodotto la serie originale Saint Seiya. La serie fa parte di un’ampia gamma di serie e prodotti legati alla serie originale, inclusi videogiochi, romanzi e manga. Il distributore italiano Yamato Video ha annunciato che questa serie arriverà esclusivamente su ANiME Generation, il canale tematico disponibile previo abbonamento sulla piattaforma streaming di Amazon Prime Video. L’anime prodotto da TOEI Animation arriverà per la prima volta con doppiaggio italiano e verrà pubblicato a partire dal 6 dicembre con un episodio alla settimana. Le puntate doppiate di Saint Seiya: Soul of Gold verranno rilasciate in doppia versione. I nostri amici appassionati potranno scegliere la versione “I Cavalieri dello Zodiaco”, che adotterà i nomi e la terminologia ispirata al doppiaggio storico italiano, ossia quello con Pegasus, Crystal, Andromeda, Sirio e Phoenix, oppure la versione “Saint Seiya”, fedele all’adattamento originale. La direzione del doppiaggio è affidata a Luca Ghignone e il cast di voci italiane include Gabriele Calindri e Ilaria Silvestri.

https://youtu.be/_LPAh7A4Muc

In “Saint Seiya: Soul of Gold” dunque, i Cavalieri d’oro che,  ritornati in vita dopo la distruzione del Muro del pianto, si ritrovano nei territori di Asgard, trasformati in Einherjar. Ioria qui incontra la giovane Lythia, dama di compagnia di Hilda di Polaris che gli chiede il suo aiuto per smascherare gli intrighi del nuovo celebrante di Odino Andreas Liese, e per questo ricercata dai soldati del regno. Aiorie e i rinati cavalieri d0oro hanno un nuovo compito da svolgere: devono proteggere il nuovo mondo in cui sono stati risvegliati, e scoprire la verità dietro la loro missione e il loro destino. Insieme, i cavalieri si mettono alla ricerca delle armature d’oro, al fine di poter raggiungere la loro meta. Nello scontro finale della serie Aiolia e i suoi compagni Gold Saint si scontreranno contro il dio nordico Loki per salvare Asgard e riusciranno a sconfiggerlo

La serie fu originariamente accolta positivamente dal pubblico, che ha apprezzato il mix di azione, avventura e mistero. Inoltre, i fan della saga  hanno apprezzato l’approccio nostalgico della serie, che fa riferimento a molti dei personaggi e delle trame dell’anime originale. Tuttavia, la serie non è immune a critiche. Alcuni fan della serie originale si sono lamentati della mancanza di diversità nella selezione dei cavalleri protagonisti di Soul of Gold. Inoltre, alcuni hanno criticato il fatto che la serie manchi dell’energia e dell’entusiasmo della serie originale. Nonostante queste critiche, Saint Seiya: Soul of Gold resta un prodotto apprezzato dai fan della serie originale e dei manga in generale. La serie offre una nuova visione sulla mitologia di Saint Seiya, continuando ad aggiungere al vasto universo di personaggi, storie e leggende. Per i fan della serie originale, Soul of Gold offre l’opportunità di rivisitare il mondo che amano in modo nuovo e inaspettato.

La prima stagione di Call of the Night – Il richiamo della notte

La prima stagione anime di Call of the Night – Il richiamo della notte sfida le convenzioni del genere dei vampiri, portando lo spettatore in un territorio inesplorato e affascinante. Tratto dall’omonimo manga scritto e disegnato da Kotoyama, serializzato su Weekly Shōnen Sunday dal 2019 al 2024, l’anime è stato adattato da Liden Films e trasmesso in Giappone dal 8 luglio al 30 settembre 2022. La serie ha catturato l’attenzione degli appassionati grazie alla sua atmosfera unica e ai temi maturi che esplora, rendendola un’esperienza coinvolgente per gli amanti dei racconti vampireschi e per chi cerca qualcosa di più profondo e riflessivo.

La trama ruota attorno a Ko Yamori, un ragazzo che, incapace di dormire e insoddisfatto della sua vita quotidiana, decide di abbandonare la scuola e vagare per le strade durante la notte. La sua vita cambia quando incontra Nazuna Nanakusa, una ragazza più grande di lui che si rivela essere una vampira. Nazuna, che ha vissuto a lungo nell’oscurità, diventa per Ko un mezzo per sfuggire alla realtà e alla monotonia della vita quotidiana. La loro relazione prende piede quando Ko desidera diventare un vampiro, ma per farlo deve innamorarsi di Nazuna. Il suo viaggio attraverso la notte e il mondo dei vampiri diventa una riflessione sulla ricerca di un senso nella propria esistenza e sulla lotta per trovare la propria identità.

La serie si distingue per la sua atmosfera onirica e poetica, in particolare nei primi episodi. Le passeggiate notturne sotto il cielo stellato e i voli sulla città con Nazuna sono momenti ricchi di suggestioni e sensazioni piacevoli, corroborate da una colonna sonora che si adatta perfettamente al tono della serie. La scelta di inserire elementi legati al vampirismo è più che altro metaforica, un modo per rappresentare la solitudine, l’inquietudine e il desiderio di evasione di Ko, piuttosto che un semplice espediente narrativo. L’elemento “vampiro” è necessario per giustificare la condizione di Nazuna come “abitante della notte” e per creare una dinamica in cui i due protagonisti possano vivere “al contrario” rispetto agli altri esseri umani.

Il tema del “coming of age” è centrale in Call of the Night. Ko, pur desiderando diventare un vampiro per sfuggire alla sua vita da adolescente alienato, si trova di fronte alla difficoltà di innamorarsi di Nazuna. La sua indecisione e la sua innocenza sono tratti che lo rendono affascinante ma anche frustrante. Nonostante le sue avventure surreali, Ko non riesce a comprendere appieno il significato di ciò che sta vivendo. In questo processo di crescita, Ko entra in contatto con la realtà della notte e con la sofferenza esistenziale di Nazuna, una vampira che, pur essendo libera dalle convenzioni della società, si ritrova imprigionata in un’esistenza solitaria e priva di vere connessioni emotive.

Il “coming of age” di Call of the Night è reso ancor più profondo dalla consapevolezza che la vita notturna non è un paradiso privo di difficoltà, come Ko inizialmente pensava. La seconda parte della stagione si concentra maggiormente sulle ombre nascoste dietro la “vita da vampiro”, rivelando che non tutto è idilliaco come sembra. Nazuna stessa esprime il suo malessere, imprigionata nella sua natura vampirica e incapace di liberarsi dal bisogno di sangue umano. Questo tema viene esplorato ulteriormente nel rapporto tra Ko e Nazuna, che si fa sempre più complesso e profondo, mostrando che, seppur nella notte, ci sono ancora barriere che impediscono una vera connessione tra i due.

Sotto la superficie di questa apparente storia di vampiri e notti insonni, Call of the Night esplora temi universali come le insicurezze adolescenziali, il rifiuto delle convenzioni sociali e la ricerca di un posto nel mondo. Ko e Nazuna sono entrambi alla ricerca di un significato più profondo nelle loro vite, e la loro relazione diventa il mezzo attraverso cui affrontano queste difficoltà. La serie riflette anche sulla natura della solitudine e sulla difficoltà di aprirsi emotivamente, mostrando come entrambi i protagonisti siano, a loro modo, prigionieri della loro condizione.

Dal punto di vista visivo, l’animazione di Call of the Night è di alta qualità. Le scene notturne sono animate in modo vivido e coinvolgente, con una palette di colori che rende la città e l’ambiente notturno vibranti di emozioni. La regia di Tetsuya Miyanishi, supportata da una composizione curata da Michiko Yokote e dal character design di Hakura Sagaka, contribuisce a rendere l’atmosfera della serie particolarmente affascinante. Le animazioni non calano mai di qualità, mantenendo un alto livello di coerenza visiva per tutta la durata degli episodi.

Per quanto riguarda la parte musicale, la sigla d’apertura Datenshi e la sigla di chiusura Yofukashi no uta, entrambe cantate da Creepy Nuts, si inseriscono perfettamente nel tono della serie, con un mix di melodie ipnotiche che accentuano il tema della solitudine e della ricerca di sé. La colonna sonora, curata con attenzione, accompagna le scene in modo discreto ma efficace, contribuendo all’esperienza immersiva della serie.

In Italia, la serie è stata distribuita da Yamato Video, che ha rilasciato la versione sottotitolata su Amazon Prime Video nel 2022, seguita dal doppiaggio in italiano nel marzo 2023. L’adattamento del doppiaggio è di buon livello, con alcuni personaggi che, purtroppo, risultano meno espressivi rispetto ai protagonisti principali. Tuttavia, la qualità complessiva della serie rimane alta, con una trama che riesce a mantenere l’interesse del pubblico fino all’ultimo episodio. all of the Night è una serie anime che, pur presentando elementi tipici del genere vampiresco, si distingue per la sua profondità tematica e il suo approccio originale. La sua combinazione di atmosfere oniriche, riflessioni esistenziali e sviluppo dei personaggi la rende una delle opere più interessanti degli ultimi anni, capace di attrarre sia gli appassionati di storie di vampiri che chi cerca una narrazione più complessa e riflessiva.

Il Nautilus e il suo Equipaggio ne Il mistero della pietra azzurra

In un’epoca di scoperte scientifiche e meraviglie tecnologiche, si dipana una storia avventurosa che potrebbe essere uscita direttamente dalle pagine di un romanzo di Jules Verne. La serie televisiva anime “Nadia – Il mistero della pietra azzurra” ci trasporta in un mondo di mistero e meraviglia, prodotto dallo studio Gainax e diretto da Hideaki Anno, al suo esordio come regista di una serie televisiva.

L’Origine del Mistero

La genesi di questa epica avventura risale agli anni ’70, quando il giovane Hayao Miyazaki venne incaricato dalla casa di produzione Toho di sviluppare idee per nuove serie televisive. Uno dei concept creati fu “Il giro del mondo sotto ai mari,” ispirato ai romanzi “Due anni di vacanze” e “Ventimila leghe sotto i mari” di Jules Verne. In questa visione, due giovani protagonisti in fuga dai malvagi si imbattono nel sommergibile Nautilus, dando inizio a un viaggio straordinario sotto la guida del misterioso Capitano Nemo. Sebbene la serie non venne realizzata all’epoca, gli elementi di questo progetto vennero conservati e riutilizzati in opere successive, come “Conan il ragazzo del futuro” e “Laputa – Castello nel cielo.” Quando “Nadia – Il mistero della pietra azzurra” venne finalmente alla luce, portava con sé l’influenza di Miyazaki, pur non essendo direttamente ispirato ai suoi lavori.

Il Leggendario Nautilus

Il Nautilus, cuore pulsante della serie, è un immaginario sottomarino nucleare, concepito e comandato dal Capitano Nemo. Questo straordinario vascello, lungo 132 metri e costruito con una speciale lega al Titanium, può navigare nelle profondità marine e viaggiare nello spazio, dotato di una velocità di circa 108 nodi e armato di missili e siluri. Il Nautilus è una meraviglia della tecnologia, un baluardo contro le forze oscure di Neo Atlantide.

Il Nuovo Nautilus

L’Iridium, noto anche come il Nuovo Nautilus, è un incrociatore da battaglia pesante il cui scopo principale è proteggere le rotte della flotta di astronavi proveniente da M33. Dotato di un motore a fusione nucleare, l’Iridium sviluppa un’energia immensa, superiore persino al suo leggendario predecessore, con torrette laser e scudi energetici.

Gli Intrepidi del Nautilus

A bordo del Nautilus troviamo una colorata schiera di personaggi, ciascuno con il proprio ruolo nell’epica avventura:

  • Elusys Ra Arwol, il Capitano Nemo: Antico re della città di Tartesso, Nemo è un uomo tormentato dal suo tragico passato, opposto al malvagio Gargoyle. La sua fiducia nell’umanità e nella natura lo rende l’antitesi perfetta del suo nemico. La sua malinconia si riflette nei momenti in cui suona l’organo, mentre guida con determinazione il Nautilus contro Neo Atlantide.
  • Electra, la Fiera Guerriera: Medina Ra Lugensius, conosciuta come Electra, è una donna forte e determinata, sopravvissuta alla distruzione di Tartesso. Cresciuta da Nemo, sviluppa un amore profondo per lui e una gelosia verso chiunque cerchi di avvicinarsi troppo. Alla fine, il suo amore e il suo sacrificio la rendono un personaggio complesso e affascinante.
  • Echo Villan e Icolina: Echo, giovane addetto al sonar, trova l’amore nell’infermiera di bordo Icolina, con la quale si sposa alla fine della serie. La loro storia d’amore aggiunge un tocco di tenerezza all’epica avventura.
  • Il Saggio Macchinista: L’anziano capo macchinista, amico fidato di Nemo, è la spina dorsale tecnica del Nautilus, garantendo il funzionamento impeccabile del sommergibile.
  • Il Timoniere e il Medico di Bordo: Il timoniere, un uomo forte e atletico, insieme al suo collaboratore pallido e scherzoso, manovra il Nautilus con destrezza. Il medico di bordo, Dengil Echino, è estremamente protettivo nei confronti della nipote Icolina e si assicura che tutti a bordo ricevano le cure necessarie.

L’Impronta di Jules Verne

Nadia – Il mistero della pietra azzurra” è più di una semplice serie animata; è un omaggio alla visione avventurosa e alla fantasia di Jules Verne. Il Capitano Nemo, il Nautilus, e le avventure sottomarine e interplanetarie riecheggiano le opere di Verne, portando il pubblico in un viaggio straordinario attraverso mari inesplorati e terre misteriose. La serie cattura l’essenza dell’esplorazione, del mistero e dell’ingegno umano, rendendola un’epica avventura degna di essere raccontata.

Naruto. La Nascita della leggenda

La Gazzetta dello Sport, in collaborazione con Yamato Video e Tv Sorrisi e Canzoni, presenta in edicola tutti gli episodi della prima serie “Naruto. La Nascita della leggenda”. 32 dvd, con audio in giapponese e italiano, raccolti in un cofanetto da collezione che include le 24 sigle originali e le scene mai viste in tv. Ogni uscita sarà arricchita da un esclusivo poster.

Naruto, creato da Masashi Kishimoto, è il protagonista di uno dei manga shonen più amati e seguiti in Giappone e in tutto il mondo.  La Gazzetta dello Sport, dopo il grande successo delle anime Naruto Manga (2015), Naruto Color (2021) e Naruto Saga (2022) riporta in edicola in dvd le avventure dell’iconico ninja a 20 anni dalla messa in onda del primo episodio. La prima serie di Naruto è andata in onda dal 3 ottobre 2002 fino all’ 8 febbraio 2007 sul canale Tokyo Tv, per un totale di 220 episodi.

Si parte il 12 gennaio con il dvd “Arriva Naruto!” disponibile in edicola per due settimane al prezzo lancio di 2,99 euro oltre al prezzo del quotidiano. Il secondo dvd sarà in edicola il 19 gennaio a 5,99 euro. I successivi numeri saranno disponibili ogni giovedì a 9,99 euro oltre il prezzo del quotidiano.