Parallelo tra Stranger Things ed Elfen Lied

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Stranger Things è una serie fantascientifica americana andata in onda su Netflix a luglio del 2016. Si tratta di una serie ambientata negli anni 80 con protagonisti quattro bambini “umani” e una bambina un po’ particolare, dotata di poteri paranormali. Molte sono le citazioni e gli omaggi ai classici del cinema e alla narrativa fantastica e molto se ne è già parlato.

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Sicuramente non era intenzione dei due autori Matt e Ross Duffer citare anche Elfen Lied ma a me Eleven ricorda molto Lucy/Nyu  a partire dagli esperimenti a cui vengono sottoposte fino ad arrivare ai poteri paranormali.  Entrambe braccate dagli uomini del centro di ricerca, in entrambe c’è la presenza di un padre (inteso come figura paterna, non come padre biologico) che non ha interessi nei confronti della sofferenza e dell’amore che le ragazze hanno nei suoi confronti. Sicuramente Lucy è molto più violenta e aggressiva di Eleven, ma entrambe hanno sofferto la completa assenza dell’amore di una famiglia e di affetti, come l’amicizia. Ovviamente le mie sono solo congetture, ma oltre alla visione classica e già citata dai Duffer,ossia i riferimenti a  E.T. l’extra-terrestre, Stand by Me – Ricordo di un’estate, I Goonies, La cosaNightmare – Dal profondo della notte, ho voluto fantasticare e vedere oltre e probabilmente gli autori non sanno nemmeno dell’esistenza del manga Elfen Lied.

Stranger Things è una serie televisiva statunitense di fantascienza ideata da Matt e Ross Duffer e prodotta da Camp Hero Productions e 21 Laps Entertainment per la piattaforma di streaming Netflix. Ambientata negli anni ottanta in una fittizia piccola città dell’Indiana, è incentrata sugli eventi legati alla misteriosa sparizione di un bambino e all’apparizione di una ragazza dotata di poteri telecinetici fuggita da un laboratorio segreto. La prima stagione è stata pubblicata su Netflix il 15 luglio 2016, in tutti i paesi in cui il servizio è disponibile. Una seconda è prevista per il 2017. [Fonte Wikipedia].

Elfen Lied (エルフェンリート Erufen Rīto) è un manga di Lynn Okamoto da cui è stato tratto un anime televisivo, sotto la direzione di Mamoru Kanbe. La storia ruota intorno a Lucy, una mutante diclonius fuggita da un laboratorio e successivamente accolta da una famiglia composta da Kōta e la cugina Yuka, che si prenderanno cura di lei. [Fonte Wikipedia]

I pianeti della Fantascienza in No Man’s Sky

No Man’s Sky è un videogame spettacolare sviluppato da Hello Games, casa indipendente nota al pubblico per la serie Joe Danger. Come già sicuramente saprete questo è un gioco atipico in cui il vero protagonista è l’universo stesso! Il giocatore può visitare milioni di pianeti sparsi per la galassia viaggiando tra un astro e un altro. Nel gioco puoi “dare il nome” ad ogni cosa, pianeti inclusi … ma girando per l’universo di gioco si possono anche trovare pianeti molto cari agli appassionati di fantascienza.

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Mustafar è un pianeta vulcanico immaginario visto nell’universo di Star Wars “protagonista” dell’epilogo di La vendetta dei Sith.  Mustafar è infatti il luogo su cui si svolge la scena del duello tra Anakin Skywalker, già diventato Sith con il nome di Darth Fener (o Vader), e Obi-Wan Kenobi, Maestro e Discepolo duellarono a lungo sulla superficie del pianeta, dentro la base separatista e in mezzo alla lava. Nel gioco il pianeta non è così incandescente come nel film ma la sua atmosfera velenosa è molto adatta al respiratore del Signore Oscuro dei Sith.

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Krypton è un pianeta creato nei fumetti di Superman come pianeta d’origine del supereroe inventato nel 1938 da Jerry Siegel e Joe Shuster. Questo pianeta, grande quanto Giove, fa parte del sistema planetario che ruota attorno a una stella rossa, chiamata Rao. Quando il pianeta Krypton esplose, i suoi frammenti, la kryptonite, si diffusero in tutto lo spazio. Per gli esseri umani, la kryptonite è apparentemente innocua, ma per la sua particolare conformazione radiologica, è in grado di nuocere a qualunque kryptoniano. In No Man’s Sky è un pianeta arido coperto di funghi ma offre alcune risorse rare per i giocatori.

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Come narrato nel favoloso film “Star Trek II: L’ira di Khan”, il Pianeta Genesis è un pianeta ubicato nel settore Mutara che è stato creato da materia gassosa nella Nebulosa Mutara a seguito dell’esplosione del Dispositivo Genesis, a conclusione di una feroce battaglia tra Khan Noonien Singh e l’ Ammiraglio Kirk nel 2285. Anche se la Federazione dei Pianeti ha dichiarato il pianeta Genesis off limit per le rotte spaziali, in questo gioco possiamo esplorarlo a patto di sopravvivere all’atmosfera velenosa programmata dai ragazzi di Hello Games.

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Il nome Primus non identifica tecnicamente un pianeta ma è un chiaro riferimento alla saga dei Transformers. Il pianeta vero e proprio da cui provengono sia gli Autobot (o Autorobot) e i Decepticon è invece chiamato Cybertron: la genesi del mondo varia leggermente a seconda dell’universo narrativo di riferimento, ma narrativamente è sempre descritto come un luogo quasi totalmente composto di metallo, con piccole percentuali di altri materiali; secondo alcune versioni della storia ospita appunto al suo interno l’essenza di Primus, misteriosa entità creatrice dei Transformers.  Purtroppo in No Man’s Sky  non sembra essere la location di gigantesche battaglie e dobbiamo accontentarci di un paesaggio desolato con stranamente bellissimi alberi metallici.

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Gallifrey è un pianeta nell’universo fantascientifico della serie Doctor Who ed è il pianeta natale dei Signori del Tempo, specie della quale fa parte anche il Dottore, protagonista della serie. Si immagina sia collocato nella costellazione di Kasterborous, alle “coordinate galattiche dieci-zero-undici-zero-zero per zero-due dal punto origine della galassia” più o meno a 250 milioni di anni luce dalla Terra (film per la TV del 1996). Questo pone Gallifrey al di fuori della Via Lattea. Nel videogioco Gallifrey è solo un pianeta modesto, coperto di funghi di tutte le dimensioni;ma, chissà, forse un paio di Signori del Tempo sono nascosti sotto la superficie.

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Magrathea è un pianeta-fabbrica inventato dallo scrittore Douglas Adams nella serie di romanzi di fantascienza della “Guida galattica per gli autostoppisti”. I protagonisti della saga si recano su questo pianeta per incontrare Slartibartfast, che fu uno dei costruttori della Terra, e nella fattispecie il progettista dei fiordi della Norvegia. L’episodio della visita su Magrathea è una delle prime avventure vissute, o meglio subite, dal protagonista della serie, Arthur Dent, e si trova nel primo libro della saga letteraria.

virmire

Presente nel gioco originale Mass Effect, Virmire è un pianeta lussureggiante pieno di oceani e terreni tropicali  Qui, i giocatori incontrano Reaper conosciuto come Sovereign, che stava lavorando con Saren per realizzare l’imminente venuta dei suoi simili. In questo gioco invece non è presente nessuno di questi personaggi e  il pianeta sembra avere un sacco di alluminio per le nostre rotte commerciali.

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Benvenuti nel mondo dei cartoon, nella celebre saga televisiva di Futurama. Nella prima puntata della terza stagione, Zapp Brannigan si mette al comando di una nave/ristorante, facendola però schiantare proprio su questo pianeta. Amazonia. è popolato da una razza di amazzoni gigantesche che venerano un fem-puter (computer al femminile) e che condannano Zapp, Fry e Kif a morire per “snu-snu” (sesso sfrenato con le varie amazzoni). Amazonia del gioco, è un pianeta coperto di giungle lussureggianti, laghi giganti e un sacco di piccoli insediamenti Korvak.

Il multiuniverso secondo Giovanni Fortin

Viaggio nel mistero con Giovanni Fortin: Ricercatore del Centro Ufologico Internazionale pubblica un libro di fantascienza per tutti. L’autore italiano Giovanni Fortin divulga, in mondo del tutto innovativo, le conoscenze acquisite nei più noti ambiti dell’ufologia internazionale, pubblicando una trilogia fantascientifica sulle principali piattaforme per il mercato online di contenuti digitali.Incuriosito dai testi diffusi negli anni 90’ da un misterioso personaggio chiamato Guardina , rivelatisi poi documenti declassificati rilasciati dai servizi d’intelligence Americani, il cronista dell’ignoto ha voluto indagare sui misteri che gli stessi nascondevano. Collaborando col Centro Ufologico Internazionale, ha raccolto informazioni e testimonianze straordinarie e, frequentando numerosi meeting internazionali, ha contattato eminenti personalità di quel mondo, scoprendone le intime connessioni con l’Esoterismo e la New Age.

Per condividere le sue scoperte ha deciso quindi di pubblicare le 600 pagine della trilogia fantascientifica dedicata alle inquietudini che adombrano il futuro prossimo dell’umanità. La saga narra di guerre dimensionali che si trascinano da milioni di anni, in attesa di eventi epocali ormai prossimi, e rivela i misteri di società occulte, organizzazioni governative segrete e contatti alieni, rievocando al contempo leggende e tradizioni magiche e religiose di antiche civiltà ormai estinte. Forse non tutti sanno che Buzz Aldrin (Astronauta NASA) ha dichiarato: “… Un Ufo c’era con noi… Poco dopo aver lasciato il campo gravitazionale della Terra diretti alla Luna, tutti e tre, Neil Armstrong, Mike Collins ed io, vedemmo apparire nell’oblò un oggetto luminoso che ci inseguiva a distanza… Ne informammo Houston, la base. Pensammo che fosse l’ultimo stadio del Saturno 5, il missile che ci aveva lanciato, ma i conti non tornavano. Non poteva essere neppure la sonda robot lanciata dai sovietici per batterci almeno simbolicamente nella corsa alla Luna, perché era più avanti di noi. Che cos’era? Non lo so, non lo scoprimmo mai. L’oggetto ci accompagnò per molte ore e poi scomparve… “.

Facendo eco al celebre film di Varo Venturi “6 giorni sulla terra”, o ad autori del calibro di Kim Stanley Robinson e Sophia McDougall, che raccontano gli incubi di un mondo possibile celato tra i fragili equilibri del presente, Fortin ha voluto trattare in forma letteraria i diversi aspetti relativi alle esperienze ufologiche esaminate, al fine di stimolare la fantasia e la creatività dei suoi lettori.Nella premessa della sua opera infatti egli stesso scrive: “Senza più il timore di accostarci a qualcosa di misterioso, che potrebbe essere più grande di noi, potremo scoprire come, semplicemente abbandonando i nostri limiti autoimposti, sia possibile espandere la comprensione della realtà in un’infinità di rivoli diversi, per afferrare sempre nuovi e meravigliosi frammenti della sua infinita e straordinaria complessità “.

La trilogia s’intitola “Multiuniverso” ed è ambientata nel presente, ma ci parla di una realtà sconcertante, che trae la sua origine nella notte dei tempi ed è indissolubilmente connessa col più remoto futuro! In merito alla forma di pubblicazione scelta dall’autore, il Gruppo Editoriale L’Espresso così si esprime: “Il mercato dei libri si trasforma. E corre verso il digitale. I dati che emergono dall’indagine dell’Ufficio studi dell’Associazione Italiana Editori (AIE) confermano che anche il mercato dei libri si sta spostando sul versante della fruizione tecnologica. In sostanza, la spesa che gli italiani destinano alla lettura è aumentata, anche se il dato sui libri cartacei è in rosso.” Giovanni Fortin ha 56 anni e lavora nella Pubblica Amministrazione. Vive in Veneto, vicino Padova, con le due figlie.

Fantafestival: 36 edizioni e non sentirle

Immancabile appuntamento per tutti gli appassionati di cinema fantastico, il 36° Fantafestival arriva in piena estate, a metà Luglio. I numerosi lungometraggi e cortometraggi in programmazione, provenienti da tutte le parti del mondo, si contenderanno ancora una volta gli ambiti Pipistrelli d’Oro, assegnati durante la cerimonia di chiusura.

Il Fantafestival nasce nel 1981, erede delle esperienze di alcuni appassionati di cinema fantastico che erano stati parte del risveglio di interesse per il genere registrato nella seconda metà degli anni ’70. In particolare il festival è diretta derivazione delle rassegne nazionali di cinema di fantascienza organizzate per il circuito “Italnoleggio” negli anni ’74-’77 e delle grandi kermesse di cinema fantastico con le quali il Cineclub Tevere di Roma connotò la propria programmazione a partire dal ’75. Iniziato al cinema Clodio di Roma nell’ottobre del 1981 e poi passato, negli anni, come sede principale al complesso Capranica-Capranichetta, al Barberini, al Quattro Fontane e al Savoy, il festival si è sempre caratterizzato per il taglio popolare, aperto verso il grande pubblico degli appassionati. In alcune occasioni è stato esportato anche in altre grandi città italiane, con contemporanee a Milano, Ravenna, Napoli, Verona e Genova. Grazie alle numerose collaborazioni internazionali nel 1986 è tra i soci fondatori della European Fantastic Film Festivals Federation, fortemente voluta dal Fantafestival e realizzata insieme ai festival di Bruxelles, di Sitges (Spagna) e di Oporto (Portogallo). Superati i trent’anni di attività il Fantafestival è ancora vitale e si aggiorna continuamente con le nuove tendenze e realtà del cinema fantastico.

Quest’anno i cinema presso i quali si svolgerà la manifestazione sono il Multisala Savoy Roma (che ospiterà l’evento dal 13 al 17 luglio) e L’isola del cinema (dal 18 al 24 luglio). Il programma della trentaseiesima edizione del Fantafestival è definito e on line sul sito:http://www.fanta-festival.it/programma-2016/ . Due settimane di proiezioni in anteprima di film e cortometraggi, incontri ed eventi speciali e due location davvero esclusive, per poi ritrovarsi a settembre. Oltre cento le opere presentate fra lungometraggi e cortometraggi, provenienti da ogni parte del mondo e per il primo anno in collaborazione con la Roma Lazio Film Commission un Focus speciale sul cinema di genere dell’America Latina, grazie al gemellaggio con il Festival Blood Window.

La cerimonia di apertura della kermesse, prevista per la prima serata del 13 luglio nella sala 1 del My Cityplex Savoy, si aprirà in compagnia del regista Luigi Cozzi che presenterà in anteprima mondiale il suo ultimo lavoro, Blood on Méliès’ Moon (Italia, 2016), film che vede il suo ritorno alla regia dopo 27 anni. A questo titolo si uniscono titoli come The Blind King (2016) di Raffaele Picchio (regista del censurato Morituris 2011) e Alienween (2016) di Federico Sfascia, horror dai toni demenziali e con un’effettistica splatter volutamente esagerata. Tra i film stranieri, German Angst (2015 Germania) di Jörg Buttgereit, Michal Kosakowski e Andreas Marschall, morboso horror ad episodi tedesco; Vampyres (2015 Spagna) di Victor Matellano e per il primo anno in collaborazione con la Roma Lazio Film Commission un Focus speciale sul cinema di genere sudamericano, grazie al gemellaggio con il Festival Blood Window: tra i film selezionati l’ossessivo rape&revenge Luna de miel di Diego Cohen (2015 Messico).

Tutti i giorni, due gli eventi speciali: la mostra personale “Luctus Ignis” di Mariano Baino, pluripremiato regista e sceneggiatore partenopeo residente a New York e la realtà virtuale al Fantafestival a cura del Vigamus, Museo del videogioco che mette a disposizione degli ospiti del festival una postazione di realtà virtuale. Il Fantafestival, diretto da Alberto Ravaglioli e promosso dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, la Regione Lazio e l’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale con la Roma Lazio Film Commission, si sposterà il 18 luglio nella splendida location de L’Isola del Cinema per la cerimonia di premiazione e tanti altri incontri e proiezioni esclusive fino al 24 luglio. Tra questi spiccano la serie di cinque incontri gratuiti su Star Trek  – organizzati in collaborazione con l’associazione culturale Nel Blu Studios – in occasione del 50° anniversario della serie TV e in contemporanea con l’uscita nelle sale dell’ultimo film Star Trek Beyond diretto da Justin Lin con Chris Pine e Zoe Saldana. Gli incontri, organizzati con il patrocinio dello Star Trek Italian Club (STIC) e il contributo della Banca di Credito Cooperativo di Roma, si terranno dal 20 al 24 luglio alle ore 22:00 allo Schermo Tevere.

 

Stellaris, molte galassie lontane lontane

A quanti, piccoli o grandi, è capitato di alzare lo sguardo durante una notte stellata e sognare di vagare tra le stelle, per incontrare razze aliene amichevoli e scoprire i segreti dell’universo? Stellaris vi offre questa possibilità comodamente seduti al vostro pc con una profondità, anzi immensità, nel gameplay che ricorda proprio quella dello spazio infinito. L’unico vostro limite in questo gioco sarà la pazienza… Stellaris, ultimo gioco di Paradox Interactive, è uno strategico intergalattico che permetterà al giocatore di gestire ogni aspetto del suo Impero Galattico partendo da un pianeta e una manciata di navi spaziali. La prima scelta che sarete chiamati a fare sarà quella della razza e della specie, ognuna dalle capacità di adattamento planetario e dall’ordinamento politico diverso. Senza andare a parlare delle razze di funghi o piante senzienti e dei loro vasti possedimenti, vi dico soltanto che ad esempio le fazioni umane sono principalmente due: una pacifista e una militarista; che differiscono però in moltissimi altri parametri secondari come la schiavitù, lo sfruttamento delle risorse, la propaganda, la gestione delle flotte, la tassazione, etc. Insomma una volta scelta la vostra patria inizierà il vero gioco…

MOLTE GALASSIE LONTANE LONTANE. Stellaris principalmente si divide in due fasi: spaziale e planetaria; ora parlerò della prima cercando di non annoiarvi troppo.Iniziate a far scorrere il tempo di gioco, ovvero giorni\mesi\anni, per muovere unità, far avanzare ricerche, completare costruzioni, etc.; ma non preoccupatevi potrete mettere sempre in pausa per gestire al meglio ogni aspetto del gioco. I primi passi che dovrete muovere nello spazio saranno quelli di esplorazione e costruzione. Mediante le navi di ricerca infatti potrete studiare i vari pianeti per trovare risorse o giudicarli abitabili per la vostra razza, oppure ricercare anomalie dovute a lasciti di razze estinte, a interferenze date da nuove razze in fase evolutiva e infine raccogliere detriti rimasti dopo gli scontri spaziali. I vascelli da costruzione permettono di installare stazioni di ricerca su particolari pianeti\stelle, di realizzare moduli espansivi per consolidare i confini del vostro impero, di costruire stazioni per la terraformazione planetaria, stazioni minerarie e basi spaziali per difendere il sistema nel quale vi trovate.L’esplorazione del sistema e di quelli adiacenti alla ricerca di risorse minerarie è il primo passo per consolidare l’economia che dovrà sostenere il vostro impero, perchè ogni struttura planetaria, spaziale, ogni unità ha un costo di costruzione e manutenzione, quindi dovrete bilanciare l’espansione con il sostentamento. State attenti alle anomalie, spesso vi metteranno davanti a delle scelte che potrebbero aiutarvi\danneggiarvi. Mentre le risorse base (energia e minerali) servono per il mantenimento, quelle specifiche: fisica, ingegneria e biologia; sono indispensabili per le ricerche nei rispettivi campi. Ogni ricerca ha un costo in tempo e risorse e permette di sbloccare edifici, unità, bonus per l’impero (più leader, sistemi galattici, numero di navi, etc.), upgrade per armi e scudi, etc. Anche saper bilanciare l’avanzamento tecnologico sarà di vitale importanza per vincere la partita. Nelle centinaia di sistemi stellari che visiterete durante le vostre partite incontrerete razze aliene amichevoli o meno, la diplomazia e la vostra flotta saranno le due “armi” che potrete utilizzare per interagire con esse. Aprire canali diplomatici serve per creare alleanze, stati vassalli, scambi commerciali, ambasciate, convivere pacificamente può portare a benefici per entrambe le razze (in forma anche di bonus passivi che prima non possedevate). La guerra invece implica che la vostra flotta sia più potente (o meglio gestita) di quella del nemico, in questo caso scendono in campo parametri come la resistenza di scafi, gli scudi, la presenza di leader capaci che offrano bonus passivi, la tipologia di navi coinvolte nello scontro, il loro equipaggiamento, etc. Distruggere le flotte degli avversari, le loro basi spaziali e le loro installazioni è soltanto il primo passo per la conquista, quello successivo sarà il bombardamento dei pianeti abitati per diminuirne la resistenza e favorire la conquista inviando truppe di terra. Nonostante i vascelli in Stellaris ricadano soltanto in quattro categorie di scafo, esiste un editor che vi permette di creare dei nuovi progetti equipaggiati con gli armamenti che desiderate (e adattabili alla tipologia di scafo). Questo vi da la possibilità di creare flotte specializzate per la distruzione di particolari avversari, oppure di formare gruppi capaci di respingere ogni tipo di avversità. La scelta della razza influisce anche sulla scelta del sistema di viaggio spaziale, classico, a curvatura o tramite worm-hole; ognuno presenta vantaggi e svantaggi, tra i quali la velocità di spostamento, la costruzione di strutture, il mantenimento, etc. Data la complessità di Stellaris potrete affidarvi ad un sistema di auto-salvataggio impostato con una frequenza da voi scelta, oppure salvare ogni volta che vorrete manualmente.

DA PIANETA A PIANETA. La gestione di tutti i pianeti abitabili è simile, ma varia in base alla razza che li popola, alla loro tipologia e alle dimensioni. Ad ognuno è possibile assegnare un leader che conferisca bonus passivi come l’incremento delle risorse ottenute, la velocizzazione delle costruzioni, etc. In base alla grandezza del pianeta si avranno più caselle abitabili dalla popolazione (che cresce con il passare del tempo in base a diversi fattori) e dove costruire strutture per ottenere bonus produttivi, questi sono indicati da alcune icone; ricordatevi che ogni edificio funziona soltanto se vi lavora un cittadino. Le caselle possono essere occupate anche da “malus” (quali animali selvaggi, detriti, etc.) che vanno eliminati per poterle sfruttare. Ad ogni pianeta si possono assegnare truppe di difesa contro invasioni di razze ostili, e si possono addestrare diversi tipi di unità d’assalto da inviare alla conquista di altri mondi occupati dai nemici del vostro impero. Ad ogni battaglione è possibile assegnare un bonus (sbloccabile con la ricerca) per specializzarlo contro determinati nemici, per aumentarne la resistenza, etc. Un’altra caratteristica molto importante per un pianeta è la presenza di un porto spaziale. Questo non solo è indispensabile per costruire flotte, navi di diverso tipo e offrire parziale protezione dal nemico, ma risulta utile anche dal momento che può essere modificato per creare risorse, migliorare la gestione delle flotte, etc. Per colonizzare nuovi mondi disabitati avrete bisogno di tempo e navi piene di volenterosi coloni.

UN’INFINITA’ DI INFORMAZIONI. Stellaris non si compone solo di esplorazione spaziale e gestione planetaria, possedere un impero galattico vuol dire molto di più! Infatti uno degli aspetti più importanti che dovrete imparare a gestire saranno i leader. Questi offrono grandi bonus passivi in ogni categoria nella quale ricadono (politica, scientifica, militare), hanno però un ciclo vitale determinato dalla razza e dall’avanzamento nella ricerca e sono limitati in numero; quindi starà al giocatore mettere il personaggio giusto al posto giusto. Un’altra variabile da tenere in considerazione è quella dei “settori spaziali”. Un’unico governo può controllare direttamente un numero limitato di pianeti (dato dalla ricerca), raggiunto questo limite dovrà pensare a creare dei settori affidati a un leader scelto da voi che gestirà autonomamente i suoi pianeti, versandovi un quantitativo di tributi impostato a vostra scelta. Come scordarsi della diplomazia? Pacifici o guerrafondai che siate avrete accesso a decine di trattati per interagire con le altre razze o fazioni di Stellaris (perchè anche sui vostri stessi pianeti possono formarsi gruppi di separatisti): scambi di risorse, ambasciate, proposte commerciali, trattati di pace, chi più ne ha più ne metta! Una piccola, ma importante parentesi, nella sezione diplomatica è l’interazione con le popolazioni primitive scoperte sui pianeti dove non potete insediarvi. Potreste scegliere di osservarle, aiutarle a svilupparsi, assoggettarle, etc. Anche le ricerche, l’acquisizione di materiali spaziali rari, il bilancio, sono parametri importantissimi che richiedono un occhio di riguardo. Ho scritto tante righe ma alla fine ho toccato solo lo strato superficiale di Stellaris, potrei andare avanti a parlarne per ore, ma penso sia giunto il momento del verdetto finale…

VERDETTO. Tecnicamente Stellaris risulta molto bello da vedere: i vari sistemi solari, i pianeti, le stelle e le unità, grazie alle possibilità date dal motore grafico di ruotare liberamente la visuale e di avvicinarsi\allontanarsi con lo zoom appagano visivamente. Bella figura fanno anche gli effetti speciali durante gli scontri spaziali, mentre le schermate fisse diplomatiche, di ricerca e per la gestione planetaria (ad esempio) sono curate e ricche di dettagli. Il comparto sonoro è curato quanto quello video: colonna sonora, suoni e doppiaggio; sono tutti ben implementati. Il gameplay è tanto il fiore all’occhiello quanto il difetto peggiore di Stellaris, infatti questo titolo necessita di una curva d’apprendimento molto lunga prima di essere padroneggiato a dovere. Nonostante l’utilissimo assistente ci vorranno ore per iniziare a navigare con fluidità tra le miriadi di opzioni\schermate\videate. La longevità non è un parametro da prendere in considerazione. A parte il fatto che si possa giocare anche in multiplayer, già riuscire a finire una partita con il numero minimo di sistemi stellari risulta un’impresa da decine di ore di gioco. Insomma Stellaris è massiccio, o lo odierete o lo amerete, non ci può essere una via di mezzo. Sicuramente ha dei difetti, come il numero minimo di modelli di astronavi e la complessità eccessiva, soprattutto all’inizio, delle meccaniche di gioco, ma ha anche numerosissimi pregi, tra i quali spicca la rigiocabilità data dalle decine di opzioni di personalizzazione e dal workshop di Steam dove potrete scaricare interessantissime mod.

VOTO: 88/100
DISPONIBILITA’: Esclusiva PC

di Mario Daniele Frangi

https://facebook.com/RiseofGames/

Biblioteca della Fantascienza

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Tra i progetti dell’Associazione Culturale Galaxy, quello sicuramente più ambizioso (e prestigioso) è la realizzazione di un museo dedicato alla fantascienza, un luogo di ritrovo per i soci e per gli appassionati in cui poter esibire la collezione della Fondazione Bettola di Yoda. Dal 2013, Galaxy ha affiancato al progetto Fondazione/Museo, la Fondazione Biblioteca della Fantascienza curata direttamente da Amedeo Tecchio.

Grazie al costante lavoro di comunicazione, volto ad ampliare la collezione delle Biblioteca, alla richiesta di Tecchio hanno risposto in moltissimi (a tutt’oggi la Biblioteca gestisce oltre 340 tra libri edvd). Questo è l’elenco aggiornato dei Libri della Fondazione Yoda.

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La Biblioteca della Fantascienza si basa proprio sulla donazione. L’accordo tra questa fondazione e l’Associazione Galaxy ha stabilito infatti che non verranno usati i fondi dei soci per acquistare libri: unici importi messi a disposizione di eventuali acquisti saranno quelli donati proprio allo scopo di aumentare le pubblicazioni a nostra disposizione. Vi invitiamo a contattare la Fondazione per chiedere ogni informazione e contribuire alla realizzazione di questo progetto.

L’Associazione Culturale, non lucrativa, “Galaxy” è un ente fondato nel 2007 con l’obiettivo di riunire associazioni e appassionati del “fantastico”. Con un occhio di riguardo per la fantascienza, l’associazione ha realizzato eventi in Italia, collabora attivamente alla realizzazione dell’area fantascienza al Cartoomics di Milano e partecipa a eventi in tutto il mondo. Galaxy coordina le attività delle Associazioni 501st Italica GarrisonRebel Legion Italian Base, EmpiRa, Gotham Shadows e Battlestar Galactica Italian Club, ed è tutore legale delle Fondazioni “La Bettola di Yoda” e “Biblioteca della Fantascienza”, con oltre 15.000 pezzi da collezione. http://www.galaxyclub.org/

Doctor Who Italia

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11011189_659377717527960_542238248649716217_nIn collaborazione con Daedalus (associazione culturale no-profit impegnata in eventi culturali inerenti scienza e fantascienza), nasce l’associazione Doctor Who Italia che mira a raggruppare tutti gli appassionati del mitico Dottore sotto un’unica insegna, portando avanti la voglia di far conoscere e diffondere sempre di più la cultura del Signore del tempo più amato di sempre. A tale scopo Doctor Who Italia si occupa di organizzare fiere ed eventi in particolare per il nord Italia.

Da una pagina Facebook, piano piano e con molta passione si è cresciuti fino a diventare una vera e propria associazione. Per iscrivervi e supportare l’associazione Daedalus, in cui come dicevo si muove la neonata Doctor Who Italia, potete cliccare qui: http://www.doctorwhoitalia.org/wordpress/?page_id=11.

Restate sintonizzati per scoprire invece i prossimi eventi che si terranno nei mesi di maggio e giugno, come già anticipato sul sito! Ora non ci resta che dire, citando il Dottore, allons-y! Per crescere c’è bisogno dell’aiuto di tutti, Whovians a rapporto!

http://www.doctorwhoitalia.org/

https://www.facebook.com/DoctorWhoInItalia

Quando il cinema anticipa il futuro

A volte il Cinema, nei film di fantascienza, ha saputo anticipare in maniera perfetta il presente con invenzioni fantasiose che sono divenute realtà. Ecco alcuni esempi.

Ritorno al Futuro parte II (1989) – Scarpe autoallaccianti

Ritorno al futuro – Parte II (Back to the Future Part II) è un film del 1989 diretto da Robert Zemeckis, secondo episodio della trilogia, composta da Ritorno al futuro e Ritorno al futuro – Parte III. A seguito dello straordinario successo del primo film della serie, Ritorno al futuro Parte II è stato realizzato solo quattro anni dopo ed è stato girato contemporaneamente al terzo episodio della saga che uscì un anno dopo. Inizialmente le trame di Ritorno al futuro – Parte II e del successivo Ritorno al futuro – Parte III dovevano essere contenute in un solo film, che avrebbe dovuto intitolarsi Paradox. Certo ricorderete le scarpe di Marty McFly  che si allacciano da sole conformandosi al piede. Bene, Nike fa sapere che è al lavoro per produrne un paio da commercializzare nel 2015, in onore del “futuro del 2015” descritto nel film, si chiameranno Nike MAG.

Cortocircuito (1986) – Mezzi multiterreno

Corto circuito (Short Circuit) è un film del 1986 diretto da John Badham, con protagonisti Ally Sheedy e Steve Guttenberg. C’era un volta un robot costruito per scopi bellici dalla Nova Robotics per l’esercito americano. Il suo codice era N.5, un’automa dotato di una portentosa intelligenza artificiale tale da donare al robot anche i sentimenti. Era dotato di cingoli atti a muoversi in ogni tipo di terreno, un po’ come gli ultimi robot che stanno “colonizzando” Marte oppure quelli utilizzati in tutto il mondo da artificieri.

Terminator (1984) – Droni

Terminator (The Terminator) è un film del 1984 diretto da James Cameron, primo di un fortunato ciclo cinematografico. Nel film, macchine volanti dotate di eliche laterali compivano raid in un futuro prossimo. Le macchine sono comandate dalla rete Skynet, un’intelligenza artificiale mastodontica realizzata da un super server. I droni sono realtà e vengono usati da tutti gli eserciti moderni per il pattugliamento e l’ingaggio delle zone di guerra. La fantascienza scritta 30 anni fa è ora reale … speriamo non il futuro apocalittico che descrive per gli essere umani!

Demolition Man (1993) – Arnold Schwarzenegger politico

Demolition Man è un film di azione-fantascienza del 1993, diretto da Marco Brambilla, con protagonisti Sylvester Stallone, Wesley Snipes e Sandra Bullock. Nella pellicola Arnold Schwarzenegger viene eletto come governatore dello Stato della California. Nel 2003, 10 anni dopo in effetti, il mastodontico Arnold, dopo una coraggiosa campagna elettorale, è diventato a tutti gli effetti governatore dello stato di Hollywood! Coincidenze? o forse l’attore si è sentito così a proprio agio nei panni del politico che ha deciso di diventarlo veramente?

Minority Report (2002) – Interfacce gestuali e pubblicità personalizzate

Minority Report è un film del 2002 diretto da Steven Spielberg, ed interpretato da Tom Cruise, Colin Farrell e Samantha Morton. È liberamente tratto dall’omonimo racconto di Philip K. Dick, noto in italiano come Rapporto di minoranza. Un altro grande pilastro della storia cinematografica, il cui giovane Tom Cruise ci ha mostrato l’utilizzo di tecnologie impensabili, che oggi sono già realtà. Le scene probabilmente più famose sono quelle dove il protagonista gestisce diversi dati di fronte ad uno schermo sensibile al tocco, e vi interagisce mediante l’uso di congegni applicati sulle dita delle mani con una semplicità impensabile. Di quanto dista la tecnologia che oggi viene utilizzata sulla console Kinect della X-Box360? quasi nulla. Altra premonizione del regista Steven Spielberg fu la pubblicità personalizzata, che ai giorni d’oggi è l’abitudine soprattutto su Internet. Dopotutto Spielberg assunse un team di futurologi per rendere più intrigante e realistico il film; che anche i film odierni predicano le tecnologie che avremo fra 20 anni?

WarGames (1983) – Hacker, NSA-Gate e cyber-guerra

Wargames – Giochi di guerra (WarGames) è un film del 1983 diretto da John Badham con Matthew Broderick. Il film propone temi e argomenti tipici dei primi anni ottanta caratterizzati dalla corsa agli armamenti, dallo stallo degli accordi SALT e dal dispiegamento degli euromissili secondo una prospettiva progressista e pacifista. La morale del film si basa sul concetto di distruzione mutua assicurata: “l’unico modo per vincere una guerra nucleare è… non farla!”. Un giovane ed irriconoscibile Matthew Broderick riveste nel film i panni di un giovane e brillante hacker. I computer erano ancora poco diffusi negli anni 80, ma nonostante ciò il regista di WarGames è riuscito ad immaginare un futuro dove le guerre cibernetiche che si svolgo a colpi di attacchi informatici, divenivano realtà. Il giovane protagonista, nei suoi esperimenti da abile hacker, si infiltra quasi accidentalmente nel supercomputer NORAD, sistema che ha il compito di valutare la pericolosità delle mosse sovietiche e rispondere ad attacchi missilistici. Convinto di aver penetrato il server di una casa di videogiochi, ingaggia una battaglia virtuale nei panni della controparte sovietica, mettendo in allarme il sistema ed iniziando una battaglia virtuale che può avere gravi ripercussioni nel mondo reale. A distanza di 25 anni lo spionaggio e la cyber warfare sono diventati la normalità nel campo militare. Una guerra combattuta non più solo su terra ed aria, ma attraverso l’uso delle più sofisticate tecnologie elettroniche ed informatiche, unite a brillanti menti e geni del calcolatore.

Guerre Stellari (1976) – Spade Laser

Guerre stellari (Star Wars), dal 1999 rinominato Star Wars: Episodio IV – Una nuova speranza (Star Wars: Episode IV – A New Hope), è un film del 1977 scritto e diretto da George Lucas. È il primo film in ordine di produzione (e quarto in ordine cronologico) della fortunata saga fantascientifica di Guerre stellari ideata da George Lucas. Nel film i valorosi cavalieri Jedi impugnano le leggendarie Spade Laser. A differenza di Star Trek, dove la fantascienza descritta è abbastanza verosimile (vedi dopo), i fan di Star Wars difficilmente potrebbero vedere realizzate le mirabolanti attrezzature dell’Impero e dell’Alleanza Ribelle … ma a quanto pare gli aspiranti Jedi potranno in un futuro brandire la favolosa light saber. Mikhail Lukin, professore di fisica al MIT e Vladan Vuletic, professore di fisica alla Harvard, sono riusciti infatti a raccogliere i fotoni in modo da formare una molecola, uno stato della materia che è stata finora puramente teorico. E questa nuova forma di materia creata si comporterebbe come una vera e propria spada laser. Ci vorranno decenni prima di vedere un Obi-Wan Kenobi reale, ma i primi passi verso la Forza sono stati compiuti.

Una donna sulla Luna (1929) – Lo sbarco sulla Luna

Una donna sulla luna (Frau in Mond) è un film muto del 1929 diretto da Fritz Lang. È un melodramma fantascientifico, ultimo film muto del grande regista tedesco, basato su un romanzo omonimo di Thea von Harbou, moglie del regista. In questo film furono presentati al grande pubblico per la prima volta i fondamenti scientifici dei viaggi spaziali su razzi, dato che il regista si avvalse della consulenza degli antesignani della missilistica Hermann Oberth e Willy Ley. Il desiderio dell’uomo di atterrare sulla luna, è probabilmente qualcosa di ancestrale. Il primo film che ne tratta il tema è infatti datato 1929, un decennio dopo la fine della prima Guerra Mondiale. Per rendersi conto di che tempi parliamo, basti pensare che l’uscita di questa pellicola risale all’epoca del cinema muto! Il film tedesco ha predetto con straordinaria accuratezza anche il modo di arrivare sulla luna, mediante un razzo multistadio, esattamente come quello utilizzato dalla NASA nel lontano 1969 nella missione Apollo 11, che portò l’uomo sulla superficie lunare per la prima volta. Il film prevedeva inoltre un razzo che usasse combustibile liquido per uscire dall’atmosfera, ed un conto alla rovescia da 10 a 0. Poteva essere più accurata una previsione del genere?

2001 Odissea nello spazio (1968) – Tablet, Siri e turismo spaziale

2001: Odissea nello spazio (2001: A Space Odyssey) è un film di fantascienza di Stanley Kubrick del 1968 basato su un soggetto di Arthur Clarke, il quale ha poi tratto dalla sceneggiatura un romanzo dal titolo omonimo. Il grande regista già nel lontano 1968 immaginava un futuro “stellare” con tablet, turismo spaziale, Siri, la Stazione Spaziale Internazionale, tutto questo senza che ovviamente nulla fosse mai stato inventato. Visto con gli occhi di oggi può sembrare scontato vedere un tablet in TV, dopotutto i bambini a pochi anni iniziano ad usare questi device con una rapidità incredibile. Provate però ad immaginare il mondo nel 1968, quando ancora si stavano appena diffondendo le televisioni a colori, e pensate ad un device con schermo piatto dallo spessore di pochi millimetri visto con gli occhi di allora, un vero oggetto futuristico! Nel medesimo film non manca il computer “parlante”, che interagisce con l’uomo in modo del tutto naturale. Sebbene siamo ancora lontani da quella perfezione, questi strumenti sono oggi divenuti realtà con software come Siri, assistenti vocali che sui dispositivi Apple, Android e non solo, sono ormai l’abitudine.

Atto di Forza (1990) – Automobili che guidano da sole

Atto di forza (Total Recall) è un film del 1990 diretto da Paul Verhoeven, liberamente ispirato a un racconto breve di Philip K. Dick dal titolo Ricordiamo per voi (We Can Remember It For You Wholesale). Ancora una volta protagonista di un film avveniristico troviamo Arnold Schwarzenegger. In questo caso abbiamo un chiaro esempio di ciò che oggigiorno molte aziende si apprestano a realizzare: auto guidate da computer, senza alcun intervento da parte dell’uomo. Sebbene questa tecnologia non sia ancora definitivamente pronta, aziende come Google stanno investendo fior di quattrini nello sviluppo di auto prive di conducente, e di una tecnologia che permetta la circolazione in modo sicuro ed autonome delle auto sulle strade. Sistemi simili sono già presenti su moltissime vetture, da quelle per il parcheggio autonomo, a quelle che fermano la macchina ad una certa distanza da un ostacolo. Probabilmente però non vedremo mai dei burattini al posto di guida, e forse è meglio così.

Star Trek (1979) – Auricolari Bluetooth e medicina sterile

Star Trek (in originale Star Trek: The Motion Picture) è un film di fantascienza del 1979 per la regia di Robert Wise, prosecuzione della serie televisiva omonima del 1966 divenuta in seguito un cult. Il film costituisce la prima di dodici pellicole del franchise di Star Trek. Viene spesso citato anche con il titolo di Star Trek: Il film per distinguerlo dalla prima serie televisiva del 1966 e dalla successiva a cartoni animati del 1973, che presentano il medesimo titolo.  Uno dei film che più di tutti ha avuto un regista lungimirante, che ha previsto con accuratezza la tecnologia del futuro. Auricolari Bluetooth dalla forma abbastanza insolita, traduttori universali, e come non ricordare la siringa hypospray di Star Trek ? La soluzione ideale per chi teme gli aghi, oggi divenuta realtà. Ecco quindi che i moderni dottori si trasformano nel dottor McCoy di Star Trek, e possono iniettare farmaci attraverso la cute, senza dover ricorrere ad aghi ipodermici. Una bella trovata sicuramente, ma quanti ci avrebbero scommesso nel 1979 ?

Robocop (1987) – Armature cyborg

RoboCop è un film del 1987 diretto da Paul Verhoeven, con protagonista Peter Weller. È una storia di fantascienza ambientata in un prossimo futuro distopico.  Il film è stato prodotto dalla Orion Pictures. Se vi ricordate, cyberpoliziotto era pressoché invulnerabile grazie al rivestimento della sua armatura. A questo deve avere pensato l’inventore canadese Troy Hurtubise, quando ha creato Trojan, un esoscheletro in grado di trasformare i soldati impegnati in Afghanistan in invincibili sbirri schierati contro l’esercito del male. Dopo due anni di sviluppo e 15 mila dollari di investimento, ha presentato alla stampa la sua armatura da fanteria leggera, in grado a quanto dice, di respingere ogni tipo di attacco, dalle armi improprie e da taglio a quelle da fuoco e persino gli esplosivi, proteggendo il bene più prezioso: la salute del militare.

Cosa ci hanno insegnato i grandi film nerd del passato

I film nerd sono quelli che si rivolgono a un pubblico appassionato di fantascienza, fantasy, horror, supereroi, videogiochi e altri generi considerati “geek”. Spesso sono pieni di riferimenti, citazioni, omaggi e parodie a opere precedenti o contemporanee, creando una sorta di dialogo intertestuale tra i film e i loro fan. Ma oltre a divertire e intrattenere, i film nerd possono anche insegnarci qualcosa di importante sulla vita, la società, la cultura e noi stessi.

I film ci possono insegnare tante cose:

1) Se dovete disinnescare una bomba,non preoccupatevi su quale filo dovrete tagliare.Sceglierete sempre quello giusto.
2) I poliziotti onesti e seriamente dediti al lavoro vengono di norma uccisi tre giorni prima di andare in pensione.
3) E’ facile per chiunque fare atterrare un aereoplano,sempre che ci sia qualcuno nella torre di controllo che vi spiega come.
4) Non importa se siete circondati da un gran numero di avversari in un combattimento che prevede l’ uso di arti marziali,i vostri nemici aspetteranno pazientemente,danzandovi giosamente intorno,che voi abbiate neutralizzato il loro predecessore prima di attaccarvi.
5) Un uomo non mostrerà alcun segno di dolore mentre viene ferito nel modo più orribile,ma urlerà quando una donna cercherà di medicarlo.
6) Se vi è una grande vetrata in una stanza,prima o poi qualcuno ci verrà gettato attraverso.
7) Un detective riesce a risolvere brillantemente il caso solo quando è stato sospeso dal servizio.
8) Nel corso di una indagine, è necessario entrare almeno una volta in un club di strip-tease.
9) Riuscirete senz’altro a sopravvivere a qualsiasi missione di guerra purchè non commettiate l’errore di mostrare a qualcuno la foto della vostra fidanzata,o di vostra moglie e dei vostri bambini.
10) Di due gemelli identici almeno uno è malvagio

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