Formula 1 2016

Sin dal lontano 2008, quando Codemasters si assicurò i diritti di “Formula 1”, ogni anno sforna un nuovo videogioco di corse basato sulla Formula 1. Dopo le edizioni 2014 e 2015, un poco deludenti, quest’anno i ragazzi dello studio inglese hanno deciso di ascoltare i suggerimenti della community per realizzare la versione 2016. Oltre al ritorno della modalità carriera, assente nello scorso titolo, sono stati introdotte nuovi contenuti e migliorie.

A tutto gas, lui va!  La modalità carriera è il cuore di questo gioco e il primo passo consisterà nel creare il nostro Avatar dandogli nome, cognome, creandone il casco e infine scegliendo un numero che vorremo gli fosse assegnato (esclusi ovviamente quelli degli altri piloti già presenti in griglia e quello di Jules Bianchi ritirato dopo la sua morte avvenuta lo scorso campionato). Il passo successivo sarà quello di decidere per quale team gareggiare,  ovviamente si può partire subito da scuderie quali Ferrari o Mercedes, puntando immediatamente alla vittoria del mondiale, ma potreste amare la sfida e decidere di scegliere quindi un team di seconda o terza fascia, come ad esempio la Haas e la Manor. Queste scuderie avranno obiettivi più bassi rispetto a quelli più blasonati. Questa libertà di scelta potrebbe sembrare sbagliata, ma in Formula 1 ci sono stati casi di piloti che hanno debuttato subito in team grossi, come Lewis Hamilton nel 2007, capaci di giocarsi il mondiale fino alla ultima gara. Dopo queste scelte si passa alla decisione dell’impostazione del week-end di gara. Dopo questa decisione finale ci troveremo nel motorhome della nostra scuderia, qui faremo la conoscenza della manager che si occuperà di farci ottenere il miglior contratto in base alle nostre performance in pista, e conosceremo il capo della divisione ricerca e sviluppo che ci informerà quando i pezzi nuovi sono arrivati e in alcuni casi ci aiuterà a indirizzare lo sviluppo della vettura. In F1 2016 è stato dato maggiore risalto alle prove libere, per le tre sessioni avremo infatti degli obiettivi da completare che ci aiuteranno a guadagnare i punti necessari a per lo sviluppo della vettura. Le prove libere quindi non si limiteranno più alla sola creazione del setup di gara. Con il progredire  della carriera, se i nostri risultati saranno positivi, potremmo ricevere offerte da squadre più competitive, in caso contrario, ovvero se fossero negativi, si rischierebbe il licenziamento dal team  e la prematura conclusione della nostra cariera nel mondo delle corse. La modalità Carriera è ben lontana da quella ad esempio di un titolo  quale NBA2K,  visto che le scene che vedremo saranno praticamente le stesse per ogni gran premio, ma il lavoro svolto da Codemasters risulta comunque molto positivo.

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Tutti sul podio! Ottima la presentazione di ogni circuito prima della gara fatta dal commentatore ufficiale di Sky Carlo Vanzini, con Luca Filippi a spiegare la storia e le caratteristiche tecniche. Da rivedere invece la scelta di usare scene pre e post gara molto simili tra loro per ogni Gran Premio, così come il dettaglio nei volti dei Piloti e dei Team Principali. Comunque questi sono dettagli di poco conto in un titolo di corse.Il Gameplay non si discosta molto dall’edizione 2015 essendo le vetture di quest’anno molto simili a quelle della passata stagione, mentre invece il cambiamento dovrebbe arrivare nel 2017. Come in passato il modello di guida è personalizzabile a proprio piacimento, inserendo o togliendo i vari aiuti messi a disposizione del giocatore. Con tutti gli assist disattivati la guida sarà bella impegnativa mentre invece tenendoli tutti attivi bisognerà pensare esclusivamente a girare il volante.  In F1 2016 torna la Safety Car, assente misteriosamente la scorsa edizione, e viene introdotta la Virtual Safety Car. In caso si verifichino queste due condizioni avremo il controllo totale della nostra vettura e  ci saranno da rispettare delle procedure da rispettare come il delta del tempo, evitare il sorpasso delle vetture che ci precedono, etc.; come nella realtà chi sbaglia potrebbe intercorrere in penalità o addirittura, per le negligenze più gravi, nella squalifica. In questo gioco sono stati introdotti anche il giro di ricognizione, la partenza manuale e infine entrata e uscita box manuali. Queste risultano ottime aggiunte che aumentano ancora di più il grado simulativo di F1 2016. Buona l’intelligenza artificiale con vetture aggressive capaci di sfruttare ogni nostro singolo errore per superarci, inoltre è stato introdotto un livello di difficoltà nuovo, denominato “definitivo”, tosto persino per gli esperti di F1. Anche il sistema che gestisce le penalità per tagli in curva è stata migliorato, ora è più preciso nell’assegnare le penalità a noi o agli altri piloti. I danni alle vetture sono stati rivisti e sono molto migliorati. In modalità simulazione ogni contatto potrebbe farci terminare la gara anzitempo. Le vetture, per questioni di licenze, non si possono rompere del tutto ma ci sono state pregevoli introduzioni come la rottura delle sospensioni o dell’ala anteriore, mentre invece la posteriore risulta ad esempio indistruttibile. Nel gioco sono presenti tutti i 21 circuiti della stagione 2016 e tutte le vetture del campionato sono state riprodotte in modo convincente. Da rivedere invece i box, molto simili tra loro, e i motorhome uguali per ogni Team. Dal punto di vista grafico l’Ego Engine fa un ottimo lavoro, anche se in certi casi sono presenti sbavature come texture che si caricano dopo un po’ di tempo e altri effetti grafici non convincenti. F1 2016 presenta altre modalità di gioco oltre alla “Carriera”, come la “Stagione” vista nella scorsa edizione,  poi c’è il classico week-end di gara veloce e infine la modalità multiplayer con ben 22 vetture prontie a giocarsi la vittoria sia per le gare singole che per il campionato piloti. Nella modalità online è presente anche quella cooperativa dove due giocatori potranno vivere la sensazione di essere sia compagni di scuderia che rivali in pista. Mancano ancora diversi contenuti come gli scenari presenti nelle scorse edizioni e la modalità classica presente nella versione 2013, una bella sorpresa che ci piacerebbe rivedere. In Definitiva F1 2016 è un ottimo prodotto sotto tutti i punti di vista, probabilmente il miglior capitolo di F1 realizzato da Codemasters (che ha saputo ascoltare i feedback degli appassionati) e un acquisto obbligatorio per tutti i fan della Formula 1 e dei titoli di guida. Consiglio almeno di provarlo anche agli altri giocatori.

di Leonardo Bevilacqua

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VOTO: 85

DISPONIBILITA’: PC, PLAYSTATION 4, XBOX ONE

I am Setsuna

Endir è un guerriero, uno dei migliori nel suo clan di mercenari. Terminato l’ultimo contratto sul quale stava lavorando un cavaliere gli assegna un compito che sembrerebbe semplice, ma che fa riflettere il giovane durante tutto il viaggio… Raggiunta la meta Endir deve compiere una scelta: uccidere la sua vittima in preghiera, o risparmiarla. In cuor suo sente che quell’istante cambierà la sua vita, per sempre… In poche righe ho riassunto quanto accade nei primi minuti di gioco di I am Setsuna, gioco di ruolo classico pubblicato da Square Enix per Pc, Ps4 e PsVITA. Il protagonista principale Endir si troverà suo malgrado ad accompagnare Setsuna durante il suo unico e ultimo viaggio, per un mondo dove la gente si illude di trovare la pace solo grazie ad un sacrificio. Incontrando nuovi alleati e semplici persone però verrete trasportati in un mondo dove la malinconia e lo sconforto nascondono ancora una flebile speranza.

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GAMEPLAY “D’ANNATA 80”

I am Setsuna è un gioco di ruolo a turni che ricorda moltissimo alcuni capolavori del passato di mamma Square quali i primi capitoli di Final Fantasy e Chrono Trigger.  Attraverso una visuale isometrica potrete muovere il vostro party per le locazioni di esplorazione e le varie regioni del mondo che visiterete tramite una mappa aerea. La vista regionale serve per raggiungere le varie città e dungeon, nasconde anche dei punti di raccolta dove accumulare oggetti, materiali e ingredienti. Mentre la esplorerete non sarete attaccati da nessun mostro. Le città sono i principali luoghi dove raccogliere informazioni, incontrare nuovi personaggi, comprare oggetti e cucinare. In questo titolo i mostri non rilasciano “soldi”, l’unico modo per avere crediti da spendere con i mercanti quindi consiste nel vendere i materiali raccolti da nemici e dai punti sparsi per mondo e location varie. Oltre ai classici oggetti curativi e alle armi alcuni mercanti possiedono talismani (indispensabili per migliorare le prestazioni degli eroi) e cristalli di Spritnite (magari sbloccati dai materiali che avete appena rivenduto) ovvero ciò che permette di utilizzare  tecniche e magie. Da alcuni cittadini potreste anche imparare delle ricette per preparare pietanze che conferiscono bonus temporali all’intero party.

GAMEPLAY “D’ANNATA 90”

In I am Setsuna ogni personaggio può equipaggiare solo un tipo di arma che può essere sostituita con versioni migliori o potenziata mediante l’utilizzo di materiali speciali (molto rari da trovare). A ciascun eroe si può anche assegnare un unico talismano, questo oggetto risulta importantissimo perché contiene gli slot ai quali assegnare i vari tipi di Spritnite (i più costosi possiedono più alloggiamenti). Alcuni di questi talismani conferiscono dei bonus noti come “Flux” di cui parlerò dopo. I cristalli di Spritnite, trovati o creati mediante i materiali, sbloccano le classiche magie e tecniche. Queste si possono attivare in combattimento solo accumulando i punti SP (sino ad un max di 3), esistono colpi eseguiti da un solo eroe e combo con 2-3 personaggi, capaci di distruggere qualsiasi nemico. Con il ripetuto utilizzo tecniche e magie si potenziano automaticamente. Come ripetuto più volte questo è un GDR a turni quindi non sarete chiamati a spostare i vostri personaggi evitando attacchi e premendo tasti freneticamente, qui gli eroi saranno immobili e per compiere un’azione dovranno attendere che la loro barra ATB sia piena. Una volta caricata potrete portare un semplice attacco oppure aspettare accumulando punti SP; quando avrete almeno un SP potrete utilizzare anche magie, tecniche e combo (le più potenti richiedono anche più punti SP). Al momento di sferrare qualsiasi vostro colpo apparirà anche un anello sullo schermo, premendo il tasto azione con il giusto tempismo sbloccherete il “Momentum” ovvero uno a caso dei vari bonus “Flux” appartenenti al talismano equipaggiato. I “Momentum” possono incrementare i danni, aggiungere danni elementari, curare stati alterati, velocizzare la ricarica della barra ATB, etc.; padroneggiare il tempismo negli attacchi può semplificarvi di molto la vita. Altra effetto che può verificarsi casualmente durante il “Momentum” è il “Singularity”. Questo evento è tanto raro quanto potente e assegna bonus consistenti ai membri della squadra, tra essi ad esempio gli SP si accumuleranno più velocemente, si incrementeranno danni e difese, migliorerete la percentuale dei colpi critici, i mostri rilasceranno l’intera lista materiali che possono droppare, i vostri eroi resteranno con 1 punto vita anche con attacchi che li ucciderebbero, etc. Insomma se il “Momentum” vi semplifica la vita, “Singularity” ve la salva. I nemici uccisi rilasciano soltanto esperienza e materiali, questi vengono scelti dalla lista dei materiali che possono essere rilasciati da un mostro in base al metodo con il quale lo sconfiggete. Quindi battere un avversario con un attacco d’arma non è lo stesso che friggerlo con una magia, che abbatterlo con una tecnica o con una combo. Sperimentate strategie diverse. Al termine di ogni combattimento i punti vita e il mana non si rigenerano, così come non si curano gli stati alterati; starà a voi utilizzare oggetti e magie giuste per proseguire l’avventura, proprio come una volta.

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COMMENTI FINALI

Ed eccoci alla fine… Tecnicamente I am Setsuna è stato realizzato molto bene dai GDR FACTORY. Visivamente i paesaggi e le ambientazioni sono molto poetiche soprattutto grazie alla scelta delle palette di colori; i modelli di personaggi e mostri sono ben fatti e animati. Molto belli risultano anche gli effetti speciali di magie e tecniche. La componente audio potrebbe risultare piacevole e odiosa allo stesso tempo perché le musiche di base sono state tutte realizzate con il piano. Per quanto queste melodie riescano perfettamente a trasmettere i “sentimenti” di quanto avviene nel gioco alla lunga possono risultare ripetitive. Buono il doppiaggio per i dialoghi e gli effetti sonori. Il gameplay è solido e divertente, soprattutto perché ripropone un genere di gioco classico, meno frenetico e più strategico; ma vario grazie ai talismani, ai Momentum e ai drop dei nemici. La longevità rispetto ai capolavori Square del passato è soltanto discreta, infatti si può terminare il gioco tra le 20 e 30 ore; che risultano comunque ottimamente spese. Sinceramente consiglio principalmente I am Setsuna ai nostalgici dell’epoca d’oro dei giochi di ruolo, a chi è cresciuto quindi negli anni 80 e 90 con tutta una serie di capolavori targati Squaresoft; qui dovete scordarvi video mozzafiato, dialoghi interminabili, spremute di tasti del joypad. Qui basta chiudere gli occhi, ascoltare il suono del piano per essere trasportati nell’emozionante atmosfera di I am Setsuna.

di Mario Daniele Frangi

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VOTO: 80
DISPONIBILITA’: PC, PLAYSTATION 4, PLAYSTATION VITA

Grand Kingdom per PsVita e Playstation 4

L’ardente battaglia accanto a te ti lascia indifferente, sembri quasi non notare nemmeno la freccia che ti sfiora per pochi centimetri lo spallaccio dell’armatura, stringi la presa sull’elsa della tua spada… Affondo, stoccata, disarmi il tuo avversario e successivamente altri cinque! A poca distanza i generali dell’esercito nemico levano la bandiera bianca, la battaglia è terminata, tu e i tuoi mercenari avete trionfato ancora… Questa è una breve introduzione a Grand Kingdom, ultimo prodotto pubblicato da Nis America su PsVita e Playstation 4, protagonisti di questo gioco di ruolo strategico sono i Legionari, la squadra di mercenari gestita direttamente dal giocatore. In seguito alla caduta del grande Impero D’oro il continente non ha trovato più la pace, dopo cento anni di guerre tra i quattro Regni più potenti gli eserciti regolari sono troppo indeboliti per continuare a combattere. I Reali decidono allora di affidarsi a bande di mercenari per soddisfare le proprie brame di potere.

DOMINARE I CAMPI DI BATTAGLIA. Essendo il gioco diviso in due parti principali, inizierò a parlarvi della parte legata ai combattimenti. Ogni quest principale, secondaria o legata alle richieste dei Regni, è rappresentata da una mappa isometrica che mostra il territorio dove dovrete spostare i vostri Legionari. Le vostre truppe, così come quelle nemiche, sono rappresentate da “pedine” che ricordano i pezzi degli scacchi; quelle avversarie possiedono colori diversi per indicarne la forza o la rarità. Sulla mappa sono segnati anche i forzieri contenenti tesori, le armi d’assedio nemiche (attenzione al loro raggio d’azione), i punti d’interesse (castelli\fortificazioni e risorse da raccogliere) e gli ostacoli che potrebbero bloccarvi il cammino o rallentarlo, costringendovi a cambiare percorso per raggiungere il vostro scopo. Spesso l’esplorazione ripaga con tesori nascosti e passaggi secondari che permettono di accedere a aree irraggiungibili o che fungono da scorciatoie. Ogni campagna è composta da un numero finito di Turni (a parte le quest di viaggio), che dovrete gestire al meglio per completare gli obiettivi richiesti; esaurirli significherebbe la sconfitta. Spostarsi costa un punto, aprire i forzieri chiusi a chiave ne costa invece tre, per provare a superare un ostacolo dovrete spenderne un importo variabile a seconda dell’azione che sceglierete di intraprendere. Dalla mappa si può accedere anche al menù delle truppe, per organizzarne l’equipaggiamento, usare pozioni di cura, distribuire i punti abilità ottenuti con i passaggi di livello, etc. Il menù da campo permette invece di attivare\sfruttare abilità passive possedute dai vostri eroi, mentre la rigenerazione ad ogni movimento e la cura risultano capacità classiche in un gioco di ruolo, quella di “teletrasportarsi” ad un tesoro già aperto in precedenza e quella di “saltare” due caselle non lo sono di certo. Per sfruttare le numerose abilità sarà necessario pagare un costo in PA ottenuti vincendo gli scontri. Quando la pedina dei vostri Legionari si scontrerà contro quella dei nemici si passerà alla videata di battaglia, in questa fase la visuale passerà a quella laterale (simile a platform e picchiaduro a scorrimento) mostrando le vostre unità, quelle del nemico e le eventuali protezioni\trappole disposte sul campo di battaglia. Durante ogni turno (a seconda dell’iniziativa e della capacità di movimento) potrete muovere i vostri eroi in orizzontale (avanti e indietro) e in verticale (ovvero sulla profondità dello schermo che è diviso in tre linee), sarete liberi di attivarne i vari attacchi e abilità spendendone i punti azione, oppure decidere di terminare il turno per accumulare punti azione. Le diverse classi possiedono talenti e mosse uniche per attaccare e difendersi, quindi usare un guerriero che può colpire da vicino e difendersi con lo scudo non è lo stesso che usare un mago o un arciere che colpiscono soltanto dalla distanza, o ancora un lanciere che a causa dell’ingombro della sua arma può colpire più nemici, etc. Ricordatevi solo che in Grand Kingdom esiste il fuoco amico, quindi dovrete calcolare bene l’area da colpire e sfruttare l’animazione per i colpi multipli solo sugli avversari. Se riuscirete a terminare vittoriosi il combattimento otterrete esperienza e punti abilità (da usare sulla mappa), se tutti i vostri eroi dovessero morire solitamente basta attendere alcuni turni prima di riprendere la quest. In rare occasioni invece potreste vedere apparire la schermata di Game Over. Completare le quest significa ottenere esperienza, oggetti rari, monete d’oro e monete reali. Il gioco salva automaticamente i vostri progressi.

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LA PREPARAZIONE E’ TUTTO. Al termine (o prima) di ogni missione passerete del tempo nella schermata della Gilda, qui potrete accedere a tantissime opzioni. Tra le più importanti vi è l’arruolamento di nuove unità magari appartenenti a classe diverse da quelle già nelle vostre squadre (si perché in totale potrete gestire 6 squadre da 4 unità), controllate sempre i parametri base, le abilità già apprese, etc. Ad esempio, un ladro molto forte potrebbe essere meno utile di uno con tanti punti movimento che può arrivare alle spalle del nemico in modalità invisibile per poi colpirlo mortalmente. Oltre ad assoldare nuovi mercenari potreste far imparare abilità particolari a quelli già nelle vostre fila spendendo tomi appositi (comprati o recuperati), oppure aumentarne i valori base delle caratteristiche fisiche (solo dopo aver raggiunto il ventesimo livello, si ritorna al primo livello mantenendo tutti i punti parametro già spesi). Il negozio è il luogo ideale per acquistare armi, armature e accessori sempre più potenti per competere con gli avversari (e boss più agguerriti), ogni unità può equipaggiare almeno un arma e due accessori. Ognuno di questi oggetti può possedere diversi slot nei quali inserire apposite pietre  che migliorano passivamente l’unità (aumentandone l’attacco o la difesa, donando resistenze specifiche, incrementando parametri, etc.). Presso i negozi si possono anche recuperare i tomi per apprendere abilità e altri oggetti particolari. La bacheca delle missioni permette di scegliere se proseguire nell’avventura principale, se cercare di accumulare oro e oggetti con le quest secondarie (entrambe si adattano al livello delle unità più forti del giocatore), oppure se intraprendere le missioni di viaggio che non presentano limiti di tempo, hanno nemici di livelli fissi e servono principalmente per accumulare materiali da utilizzare presso l’armaiolo. Dalla schermata della Gilda si può viaggiare in una delle quattro capitali dei Regni in lotta di Grand Kingdom, visitare queste città serve per assoldare unità uniche, accedere agli armaioli per potenziare l’equipaggiamento (fondendolo assieme o aumentandone gli slot runici), raggiungere i mercanti specializzati per comprare materiali rari (utilizzando però solo valuta Reale e non le semplici monete d’oro). Molte di queste attività però sono bloccate sino a quando non stipulerete un contratto con il Sovrano del Regno stesso. Stipulare un contratto è la base della campagna multiplayer di Grand Kingdom, dove vi troverete ad affrontare in varie missioni di conquista le squadre caricate da altri giocatori umani (ma gestite dalla IA del gioco). Per quanto potrebbe sembrare la stessa meccanica delle quest base, posso assicurarvi che trovarvi contro una squadra con unità scelte, sviluppate ed equipaggiate da un altra persona rende il tutto più difficile e strategicamente complesso. Completare le missioni per i Regni ne aumenta l’influenza a livello continentale e sblocca ulteriori oggetti nelle varie Capitali.

VERDETTO. Grand Kingdom ha un comparto visivo tecnicamente affascinante e ottimamente realizzato. Lo stile del disegno è fantastico, le mappe sono colorate, animate e ben fatte; quando si passa al combattimento poi il tutto diventa ancora più bello, con personaggi definiti (che cambiano equipaggiamento e aspetto a seconda delle nostre scelte), splendidamente animati e con effetti speciali stupendi. Il comparto audio è stato implementato con la stessa cura, le musiche, gli effetti e il doppiaggio risultano tutti essere di ottimo livello. Il gameplay viene spiegato attraverso un comodo tutorial, nonostante non sia difficile da comprendere starà a voi interpretarlo al meglio per vincere ogni battaglia. La longevità è più che buona contando che Grand Kingdom possiede una campagna singleplayer con molte missioni principali e secondarie più una corposa parte multiplayer. Tirando le somme Grand Kingdom risulta un gioco ottimo, che pecca forse nella mancanza di una vera storia, nel limite di unità per squadra (che porta a dover studiare strategicamente ogni battaglia) e in qualche altro piccolo neo secondario; ma che conferisce divertimento e appagamento di altissimo livello.

VOTO: 80/100

DISPONIBILITA’: Esclusiva PLAYSTATION 4 e PLAYSTATION VITA

Recensione a cura di Mario Daniele Frangi

della redazione di Rise of Games

 

 

 

Stellaris, molte galassie lontane lontane

A quanti, piccoli o grandi, è capitato di alzare lo sguardo durante una notte stellata e sognare di vagare tra le stelle, per incontrare razze aliene amichevoli e scoprire i segreti dell’universo? Stellaris vi offre questa possibilità comodamente seduti al vostro pc con una profondità, anzi immensità, nel gameplay che ricorda proprio quella dello spazio infinito. L’unico vostro limite in questo gioco sarà la pazienza… Stellaris, ultimo gioco di Paradox Interactive, è uno strategico intergalattico che permetterà al giocatore di gestire ogni aspetto del suo Impero Galattico partendo da un pianeta e una manciata di navi spaziali. La prima scelta che sarete chiamati a fare sarà quella della razza e della specie, ognuna dalle capacità di adattamento planetario e dall’ordinamento politico diverso. Senza andare a parlare delle razze di funghi o piante senzienti e dei loro vasti possedimenti, vi dico soltanto che ad esempio le fazioni umane sono principalmente due: una pacifista e una militarista; che differiscono però in moltissimi altri parametri secondari come la schiavitù, lo sfruttamento delle risorse, la propaganda, la gestione delle flotte, la tassazione, etc. Insomma una volta scelta la vostra patria inizierà il vero gioco…

MOLTE GALASSIE LONTANE LONTANE. Stellaris principalmente si divide in due fasi: spaziale e planetaria; ora parlerò della prima cercando di non annoiarvi troppo.Iniziate a far scorrere il tempo di gioco, ovvero giorni\mesi\anni, per muovere unità, far avanzare ricerche, completare costruzioni, etc.; ma non preoccupatevi potrete mettere sempre in pausa per gestire al meglio ogni aspetto del gioco. I primi passi che dovrete muovere nello spazio saranno quelli di esplorazione e costruzione. Mediante le navi di ricerca infatti potrete studiare i vari pianeti per trovare risorse o giudicarli abitabili per la vostra razza, oppure ricercare anomalie dovute a lasciti di razze estinte, a interferenze date da nuove razze in fase evolutiva e infine raccogliere detriti rimasti dopo gli scontri spaziali. I vascelli da costruzione permettono di installare stazioni di ricerca su particolari pianeti\stelle, di realizzare moduli espansivi per consolidare i confini del vostro impero, di costruire stazioni per la terraformazione planetaria, stazioni minerarie e basi spaziali per difendere il sistema nel quale vi trovate.L’esplorazione del sistema e di quelli adiacenti alla ricerca di risorse minerarie è il primo passo per consolidare l’economia che dovrà sostenere il vostro impero, perchè ogni struttura planetaria, spaziale, ogni unità ha un costo di costruzione e manutenzione, quindi dovrete bilanciare l’espansione con il sostentamento. State attenti alle anomalie, spesso vi metteranno davanti a delle scelte che potrebbero aiutarvi\danneggiarvi. Mentre le risorse base (energia e minerali) servono per il mantenimento, quelle specifiche: fisica, ingegneria e biologia; sono indispensabili per le ricerche nei rispettivi campi. Ogni ricerca ha un costo in tempo e risorse e permette di sbloccare edifici, unità, bonus per l’impero (più leader, sistemi galattici, numero di navi, etc.), upgrade per armi e scudi, etc. Anche saper bilanciare l’avanzamento tecnologico sarà di vitale importanza per vincere la partita. Nelle centinaia di sistemi stellari che visiterete durante le vostre partite incontrerete razze aliene amichevoli o meno, la diplomazia e la vostra flotta saranno le due “armi” che potrete utilizzare per interagire con esse. Aprire canali diplomatici serve per creare alleanze, stati vassalli, scambi commerciali, ambasciate, convivere pacificamente può portare a benefici per entrambe le razze (in forma anche di bonus passivi che prima non possedevate). La guerra invece implica che la vostra flotta sia più potente (o meglio gestita) di quella del nemico, in questo caso scendono in campo parametri come la resistenza di scafi, gli scudi, la presenza di leader capaci che offrano bonus passivi, la tipologia di navi coinvolte nello scontro, il loro equipaggiamento, etc. Distruggere le flotte degli avversari, le loro basi spaziali e le loro installazioni è soltanto il primo passo per la conquista, quello successivo sarà il bombardamento dei pianeti abitati per diminuirne la resistenza e favorire la conquista inviando truppe di terra. Nonostante i vascelli in Stellaris ricadano soltanto in quattro categorie di scafo, esiste un editor che vi permette di creare dei nuovi progetti equipaggiati con gli armamenti che desiderate (e adattabili alla tipologia di scafo). Questo vi da la possibilità di creare flotte specializzate per la distruzione di particolari avversari, oppure di formare gruppi capaci di respingere ogni tipo di avversità. La scelta della razza influisce anche sulla scelta del sistema di viaggio spaziale, classico, a curvatura o tramite worm-hole; ognuno presenta vantaggi e svantaggi, tra i quali la velocità di spostamento, la costruzione di strutture, il mantenimento, etc. Data la complessità di Stellaris potrete affidarvi ad un sistema di auto-salvataggio impostato con una frequenza da voi scelta, oppure salvare ogni volta che vorrete manualmente.

DA PIANETA A PIANETA. La gestione di tutti i pianeti abitabili è simile, ma varia in base alla razza che li popola, alla loro tipologia e alle dimensioni. Ad ognuno è possibile assegnare un leader che conferisca bonus passivi come l’incremento delle risorse ottenute, la velocizzazione delle costruzioni, etc. In base alla grandezza del pianeta si avranno più caselle abitabili dalla popolazione (che cresce con il passare del tempo in base a diversi fattori) e dove costruire strutture per ottenere bonus produttivi, questi sono indicati da alcune icone; ricordatevi che ogni edificio funziona soltanto se vi lavora un cittadino. Le caselle possono essere occupate anche da “malus” (quali animali selvaggi, detriti, etc.) che vanno eliminati per poterle sfruttare. Ad ogni pianeta si possono assegnare truppe di difesa contro invasioni di razze ostili, e si possono addestrare diversi tipi di unità d’assalto da inviare alla conquista di altri mondi occupati dai nemici del vostro impero. Ad ogni battaglione è possibile assegnare un bonus (sbloccabile con la ricerca) per specializzarlo contro determinati nemici, per aumentarne la resistenza, etc. Un’altra caratteristica molto importante per un pianeta è la presenza di un porto spaziale. Questo non solo è indispensabile per costruire flotte, navi di diverso tipo e offrire parziale protezione dal nemico, ma risulta utile anche dal momento che può essere modificato per creare risorse, migliorare la gestione delle flotte, etc. Per colonizzare nuovi mondi disabitati avrete bisogno di tempo e navi piene di volenterosi coloni.

UN’INFINITA’ DI INFORMAZIONI. Stellaris non si compone solo di esplorazione spaziale e gestione planetaria, possedere un impero galattico vuol dire molto di più! Infatti uno degli aspetti più importanti che dovrete imparare a gestire saranno i leader. Questi offrono grandi bonus passivi in ogni categoria nella quale ricadono (politica, scientifica, militare), hanno però un ciclo vitale determinato dalla razza e dall’avanzamento nella ricerca e sono limitati in numero; quindi starà al giocatore mettere il personaggio giusto al posto giusto. Un’altra variabile da tenere in considerazione è quella dei “settori spaziali”. Un’unico governo può controllare direttamente un numero limitato di pianeti (dato dalla ricerca), raggiunto questo limite dovrà pensare a creare dei settori affidati a un leader scelto da voi che gestirà autonomamente i suoi pianeti, versandovi un quantitativo di tributi impostato a vostra scelta. Come scordarsi della diplomazia? Pacifici o guerrafondai che siate avrete accesso a decine di trattati per interagire con le altre razze o fazioni di Stellaris (perchè anche sui vostri stessi pianeti possono formarsi gruppi di separatisti): scambi di risorse, ambasciate, proposte commerciali, trattati di pace, chi più ne ha più ne metta! Una piccola, ma importante parentesi, nella sezione diplomatica è l’interazione con le popolazioni primitive scoperte sui pianeti dove non potete insediarvi. Potreste scegliere di osservarle, aiutarle a svilupparsi, assoggettarle, etc. Anche le ricerche, l’acquisizione di materiali spaziali rari, il bilancio, sono parametri importantissimi che richiedono un occhio di riguardo. Ho scritto tante righe ma alla fine ho toccato solo lo strato superficiale di Stellaris, potrei andare avanti a parlarne per ore, ma penso sia giunto il momento del verdetto finale…

VERDETTO. Tecnicamente Stellaris risulta molto bello da vedere: i vari sistemi solari, i pianeti, le stelle e le unità, grazie alle possibilità date dal motore grafico di ruotare liberamente la visuale e di avvicinarsi\allontanarsi con lo zoom appagano visivamente. Bella figura fanno anche gli effetti speciali durante gli scontri spaziali, mentre le schermate fisse diplomatiche, di ricerca e per la gestione planetaria (ad esempio) sono curate e ricche di dettagli. Il comparto sonoro è curato quanto quello video: colonna sonora, suoni e doppiaggio; sono tutti ben implementati. Il gameplay è tanto il fiore all’occhiello quanto il difetto peggiore di Stellaris, infatti questo titolo necessita di una curva d’apprendimento molto lunga prima di essere padroneggiato a dovere. Nonostante l’utilissimo assistente ci vorranno ore per iniziare a navigare con fluidità tra le miriadi di opzioni\schermate\videate. La longevità non è un parametro da prendere in considerazione. A parte il fatto che si possa giocare anche in multiplayer, già riuscire a finire una partita con il numero minimo di sistemi stellari risulta un’impresa da decine di ore di gioco. Insomma Stellaris è massiccio, o lo odierete o lo amerete, non ci può essere una via di mezzo. Sicuramente ha dei difetti, come il numero minimo di modelli di astronavi e la complessità eccessiva, soprattutto all’inizio, delle meccaniche di gioco, ma ha anche numerosissimi pregi, tra i quali spicca la rigiocabilità data dalle decine di opzioni di personalizzazione e dal workshop di Steam dove potrete scaricare interessantissime mod.

VOTO: 88/100
DISPONIBILITA’: Esclusiva PC

di Mario Daniele Frangi

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Fire Emblem Fates: Retaggio/Conquista

Cresciuto in un isolato castello situato nel regno di Nohr hai aspettato che il Re, tuo padre, ti definisse degno di combattere al fianco dei tuoi fratelli… Ma il giorno del primo incarico ufficiale, a causa di un tradimento, finisci nelle mani dei Principi di Hoshido, e vieni a conoscenza del tuo vero passato. A quel punto dovrai compiere una scelta, potrai percorrere una sola via: resterai con la tua famiglia adottiva o proverai a farti accettare dai tuoi veri fratelli?

Questa è la storia di base di Fire Emblem Fates, che si divide in due giochi distinti: Retaggio (legato alla famiglia naturale del protagonista) e Conquista (che narra le vicende se decideste di restare con i parenti adottivi); in verità è già stato rilasciato un terzo capitolo come dlc: Rivelazioni; che narra alcuni aspetti solo accennati nei due giochi principali.

La principale differenza tra i due titoli, oltre allo sviluppo narrativo, è la difficoltà. Retaggio è pensato per giocatori novizi dei giochi di ruolo strategici e per chi si vuole concentrare più sulla trama che non sulle battaglie. Conquista risulta invece più adatto a coloro che amano la sfida, la strategia pura e che non hanno paura di sudare freddo ad ogni turno.

 UNA SCACCHIERA DOVE LE PEDINE CRESCONO DI LIVELLO

La storia di Retaggio\Conquista si sviluppa attraverso una serie di capitoli principali dove le battaglie vengono introdotte da dialoghi tra i vari personaggi. La mappa dello scontro è visualizzata dall’altro (con tre livelli di zoom) e mostra principalmente il terreno, le unità, gli ostacoli ambientali, etc.; durante il turno del giocatore, selezionata l’unità desiderata, appare la classica griglia in “quadretti” per il movimento (o l’attacco). L’area di spostamento è influenzata dalla classe del personaggio, dal terreno, da oggetti utilizzati, dalle caratteristiche fisiche e da bonus passivi, quella di attacco varia a seconda delle armi o delle magie equipaggiate al momento. Quando si ha selezionato un eroe si può anche scegliere di cambiarne l’equipaggiamento attivo, di sfruttare oggetti curativi e pozioni di vario tipo, di terminare il turno, oppure di abbinarlo ad un’altra unità del proprio esercito. Questa caratteristica nuova permette di incrementare la capacità di sopravvivenza o di attacco del personaggio “principale” della coppia a seconda della scelta tra sostegno e supporto. Ogni turno successivo sarete comunque liberi di invertire gli eroi, per sfruttarne i diversi armamenti\abilità, o dividerli nuovamente. In modo similare si attivano attacchi di circostanza, contrattacchi o difese quando si attacca un nemico (o se ne subisce uno) e si hanno due unità in caselle adiacenti. Purtroppo però non esistono attacchi nei quali possano intervenire più di due unità e la posizione rispetto all’avversario (fianco o retro) non attribuisce bonus di alcun tipo.

Sconfiggendo i nemici si ottengono punti esperienza (ad ogni crescita di livello aumentano alcuni parametri delle unità), si incrementa la maestria con l’arma utilizzata (più si diviene esperti e migliori armi si possono equipaggiare) e alcune volte si ottengono oggetti o monete d’oro. Per il campo di battaglia potreste notare dei bagliori che indicano tesori o vene del drago. Mentre per recuperare i primi basta spostarci sopra un’unità (o avere un ladro con l’abilità scassinatore per i forzieri), per attivare le vene del drago dovrete utilizzare per forza un membro della famiglia reale del Nohr o di Hoshido. Queste possono far apparire aree di cura per le forze alleate oppure modificare la mappa creando percorsi più veloci per raggiungere il nemico o ostacoli per rallentarne l’avanzata; insomma rendono la gestione degli scontri ancora più strategica, appassionante e appagante.

Se una delle vostre unità dovesse perdere tutti i punti vita potreste trovarvi davanti a tre scenari: la risurrezione immediata, quella alla fine della battaglia o la perdita perenne dell’unità. In Retaggio avrete la possibilità di selezionare una di queste tre opzioni, in Conquista è sempre attiva solo l’ultima.

 IL CASTELLO DELLE VOSTRE BRAME

Tra un capitolo e l’altro il giocatore potrà rilassarsi presso il castello del protagonista situato nel piano astrale, qui si può trovare un’altra differenza tra Conquista e Retaggio; nel primo non esistono battaglie extra oltre a quelle della trama, nel secondo si possono cercare (pagando) sfide secondarie per accrescere il contenuto del proprio forziere, allargare l’inventario e incrementare il livello delle unità. Durante le soste nel castello si sbloccano diverse caratteristiche interessanti di Fire Emblem, oltre ad aver la possibilità di salvare e gestire l’inventario dei personaggi avrete la capacità di costruire strutture spendendo “punti drago” (accumulati vincendo le battaglie) e di incrementare l’affiatamento tra le unità mediante dialoghi di sostegno. L’affinità\affiatamento (che cresce lentamente anche in battaglia supportandosi a vicenda) può sbloccare abilità extra oppure, nel caso del protagonista, permettergli di avere una compagna\o per la vita con conseguenti nozze e figli (nuove unità per il vostro esercito). A seconda del momento della giornata alcuni eroi potrebbero vagare per la fortezza sbloccando ulteriori dialoghi che offrono bonus passivi per lo scontro successivo (ad esempio).

Tra le strutture base già presenti nel castello ci sono la risaia, per accumulare riso, il nido del drago astrale che vi ha condotto lì e funge da unità difensiva in caso di assedio (si il castello può essere invaso), la biblioteca che raccoglie informazioni e video sbloccati così come premonizioni sulle coppie dei personaggi, il laghetto dove trovare perle e l’alloggio del protagonista dove alterarne l’aspetto, invitare le unità del gruppo o interagire con il compagno\a.

Le strutture che potrete costruire invece sono il negozio di armi, la fucina, l’arena, il negozio di verghe, la mensa, le statue legate ai personaggi, il negozio di accessori, etc; ogni attività commerciale può essere poi migliorata per sbloccare equipaggiamento migliore. Interessante è la fucina dove potrete fondere due armi e una gemma per crearne versioni migliori (le gemme si ottengono combattendo o come regalo), il negozio di accessori che permette di acquistare oggetti indomabili per migliorare le prestazioni delle unità durante gli assedi (ad esempio), il carretto della lotteria dove ricevere oggetti bonus, la mensa per cucinare ricette utili a sbloccare bonus per la battaglia successiva (sempre diversi a seconda del personaggio che al momento funge da cuoco), o il negozio di verghe dove comprare sigilli per aumentare l’affinità tra le unità o trasformale gli eroi con un livello pari o superiore al decimo in unità elitè scegliendo tra due classi uniche ancora più potenti. Questi sono soltanto alcuni esempi di quanto potreste fare nel castello.

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VERDETTO FINALE

Tecnicamente Fire Emblem Fates Retaggio\Conquista è molto ben fatto. I personaggi in stile anime nei dialoghi sono stupendi, i video anche, la rappresentazione di unità sul campo di battaglia e lo stesso è buona, le animazioni negli scontri sono molto belle. Anche il comparto audio risulta più che buono, con musiche d’atmosfera, effetti ben implementati e voci scelte con accuratezza. Il gameplay è complesso, sicuramente apprezzato inizialmente più dagli appassionati del genere che non dai neofiti, ma presenta l’evoluzione strategica della saga, soprattutto grazie all’abbinamento delle unità (la loro efficacia cambia infatti in base al compagno e all’affinità). In un gioco di ruolo strategico la longevità non potrà mai essere un parametro che abbassa il voto globale, qui si parla di almeno trenta ore di gioco per finire l’avventura. Insomma, consiglio Retaggio e Conquista agli appassionati dei gdr strategici, il primo per chi preferisce la storia il secondo per chi ama più la sfida; avrete di che divertirvi.

di Mario Daniele Frangi

https://facebook.com/RiseofGames/

VOTO: 85

DISPONIBILITA’: Esclusiva NINTENDO 3DS

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