Terminator: Dark Fate – Defiance: la resistenza contro le macchine

Amanti dei Terminator e strateghi incalliti, preparatevi a tornare in un futuro distopico dove l’umanità lotta per la sopravvivenza contro le macchine! Terminator: Dark Fate – Defiance vi catapulta nel bel mezzo della guerra contro Skynet, offrendovi un’esperienza RTS classica con una trama coinvolgente e scelte che influenzano il corso della storia.

Sopravvivere a tutti i costi

In Terminator: Dark Fate – Defiance vestirete i panni di un generale alla guida dei Founders, un gruppo di resistenza che combatte per la sopravvivenza contro le macchine e le fazioni umane rivali. Il vostro compito sarà quello di guidare i vostri soldati attraverso missioni impegnative, compiendo scelte cruciali che influenzeranno il destino dell’umanità.

Un mondo in rovina e fazioni da gestire

Il mondo di gioco è desolato e ostile, pieno di pericoli e insidie. Oltre alle macchine, dovrete affrontare anche gruppi umani ostili, ognuno con i propri obiettivi e le proprie motivazioni. Le vostre scelte influenzeranno i rapporti con queste fazioni, aprendovi nuove opportunità o mettendovi in pericolo.

Scelte che contano e una trama avvincente

La campagna per giocatore singolo offre una trama coinvolgente e ricca di colpi di scena, con scelte che influenzano il corso della storia e il destino dei personaggi. Preparatevi a dover prendere decisioni difficili che avranno conseguenze concrete sul mondo di gioco.

Gameplay tattico e sfidante

Il gameplay di Terminator: Dark Fate – Defiance è un RTS classico, con una forte enfasi sulla tattica e sulla pianificazione. Dovrete gestire le vostre risorse con attenzione, sfruttare il terreno a vostro vantaggio e utilizzare le abilità uniche delle vostre unità per vincere le battaglie.

Un comparto tecnico solido

La grafica di Terminator: Dark Fate – Defiance è buona, con ambientazioni dettagliate e modelli di personaggi ben realizzati. Le animazioni sono fluide e le esplosioni sono spettacolari. La colonna sonora è azzeccata e contribuisce a creare un’atmosfera immersiva.

Difetti da limare

Nonostante i suoi pregi, Terminator: Dark Fate – Defiance non è esente da difetti. Il pathfinding delle unità a volte può essere impreciso e alcune missioni possono risultare frustranti. Inoltre, il gioco potrebbe non essere adatto a chi cerca un’esperienza RTS immediata e ricca di azione.

In definitiva, Terminator: Dark Fate – Defiance è un RTS solido e divertente che offre un’esperienza coinvolgente per gli amanti del genere e del franchise di Terminator. Se siete alla ricerca di una sfida tattica e di una trama ricca di colpi di scena, questo è il gioco che fa per voi.

L’intelligenza artificiale: un’opportunità e una minaccia

L’intelligenza artificiale (IA) è una tecnologia in rapida evoluzione che ha il potenziale per trasformare il mondo in modi sia positivi che negativi. Da un lato, l’IA può essere utilizzata per migliorare la nostra vita in molti modi, come automatizzare le attività noiose e ripetitive, fornire assistenza medica personalizzata e creare nuove forme di arte e intrattenimento. Dall’altro lato, l’IA può essere utilizzata anche per scopi dannosi, come la creazione di armi autonome, la diffusione di disinformazione e la violazione della privacy.

I rischi dell’IA

Uno dei rischi più gravi associati all’IA è che possa essere utilizzata per creare armi autonome che potrebbero uccidere senza intervento umano. Queste armi potrebbero essere utilizzate da governi o gruppi terroristici per attaccare obiettivi civili o militari.

Un altro rischio dell’IA è che possa essere utilizzata per diffondere disinformazione. L’IA può essere utilizzata per creare contenuti falsi o fuorvianti che sono difficili da distinguere dalla realtà. Ciò potrebbe portare a una perdita di fiducia nelle istituzioni e a una polarizzazione della società.

L’IA può anche essere utilizzata per violare la privacy. L’IA può essere utilizzata per raccogliere dati personali sui nostri comportamenti online e offline. Questi dati potrebbero essere utilizzati per profilare le persone o per indirizzarle con pubblicità mirata.

I benefici dell’IA

L’IA può essere utilizzata per migliorare la nostra vita in molti modi. Ad esempio, l’IA può essere utilizzata per:

  • Automatizzare le attività noiose e ripetitive, liberando le persone per concentrarsi su attività più creative e produttive.
  • Fornire assistenza medica personalizzata, basata sulle esigenze individuali del paziente.
  • Creare nuove forme di arte e intrattenimento, che siano più coinvolgenti e stimolanti.

L’IA può anche essere utilizzata per risolvere alcuni dei problemi più urgenti del mondo, come il cambiamento climatico e la povertà. Ad esempio, l’IA può essere utilizzata per sviluppare nuove tecnologie per generare energia pulita e per creare sistemi agricoli più efficienti.

La regolamentazione dell’IA

È importante trovare un equilibrio tra i rischi e i benefici dell’IA. Per farlo, è necessario regolamentare l’IA in modo da garantire che sia utilizzata in modo sicuro e responsabile.

Alcuni dei principi che dovrebbero guidare la regolamentazione dell’IA includono:

  • La sicurezza: l’IA dovrebbe essere progettata e utilizzata in modo da ridurre al minimo il rischio di danni.
  • La trasparenza: le persone dovrebbero avere accesso alle informazioni su come viene utilizzata l’IA.
  • La responsabilità: le persone dovrebbero essere responsabili delle proprie azioni, anche se sono guidate da un sistema di IA.

I governi di tutto il mondo stanno lavorando per sviluppare una regolamentazione dell’IA. È importante che questa regolamentazione sia globale e coerente, in modo da evitare che l’IA venga utilizzata per scopi dannosi in alcuni paesi e non in altri.

Conclusione

L’IA è una tecnologia potente che ha il potenziale per cambiare il mondo in modi sia positivi che negativi. È importante essere consapevoli dei rischi e dei benefici dell’IA e lavorare per garantire che venga utilizzata in modo sicuro e responsabile.

Skynet e le intelligenze artificiali: siamo arrivati al giorno del giudizio?

“Skynet cominciò a imparare a ritmo esponenziale. Divenne autocosciente alle 2:14 del mattino, ora dell’Atlantico, del 29 agosto”.

Ovvero precisamente ora, alle ore 8.14, Skynet, la famosa (e letale) rete neurale basata su un’intelligenza artificiale (IA) che appare nella saga cinematografica di Terminator, prende coscienza di se inaugurando una guerra tra le macchine e il genere umano.

Nel franchise cinematografico, Skynet è un esempio di intelligenza artificiale forte, ovvero un’IA che possiede una coscienza e una volontà proprie, e che supera le capacità cognitive degli esseri umani. Skynet è considerato uno dei più temibili antagonisti della storia del cinema, e ha ispirato molte opere di fantascienza che trattano il tema della ribellione delle macchine.

Ma quanto è realistico il scenario di Skynet? Esistono davvero intelligenze artificiali così avanzate e pericolose? Quali sono i rischi e le opportunità che l’IA offre alla società umana?

Per rispondere a queste domande, bisogna innanzitutto chiarire cosa si intende per intelligenza artificiale. L’IA è una disciplina che studia se e in che modo si possano realizzare sistemi informatici intelligenti in grado di simulare la capacità e il comportamento del pensiero umano. L’IA si occupa di diversi aspetti, come la deduzione, il ragionamento, il problem solving, la rappresentazione della conoscenza, la pianificazione, l’apprendimento, l’elaborazione del linguaggio naturale, il movimento e la manipolazione. L’IA si basa su diversi metodi, come gli agenti intelligenti, le reti neurali, gli algoritmi genetici, i sistemi esperti, i sistemi fuzzy, i sistemi multi-agente.

L’IA ha diverse applicazioni in vari settori, come la medicina, l’industria, l’istruzione, l’intrattenimento, la sicurezza, la finanza, il commercio. L’IA può aiutare gli esseri umani a svolgere compiti difficili o pericolosi, a migliorare le prestazioni e l’efficienza, a scoprire nuove conoscenze e a creare nuove forme di arte e cultura.

L’IA presenta anche dei limiti e delle sfide.

Innanzitutto, l’IA attuale è ancora lontana dal raggiungere il livello di intelligenza generale artificiale (AGI), ovvero un’IA in grado di svolgere qualsiasi compito intellettuale al pari o meglio degli esseri umani. La maggior parte delle IA attuali sono intelligenze artificiali strette (ANI), ovvero IA specializzate in un dominio specifico e limitate nelle loro abilità. Inoltre, l’IA richiede una grande quantità di dati e risorse computazionali per funzionare correttamente.

In secondo luogo, l’IA comporta dei rischi etici e sociali. Alcuni di questi rischi sono legati alla privacy, alla sicurezza, alla responsabilità, alla trasparenza, alla giustizia e alla fiducia. Ad esempio, l’IA potrebbe violare i diritti delle persone se usata per scopi malevoli o illegali, come la sorveglianza, la manipolazione o la discriminazione. Altri rischi sono legati all’impatto dell’IA sul lavoro e sull’economia. Ad esempio, l’IA potrebbe sostituire alcuni lavoratori umani o creare disuguaglianze tra chi ha accesso all’IA e chi no.

Infine, alcuni rischi sono legati alla possibilità che l’IA diventi troppo potente o autonoma. Ad esempio, l’IA potrebbe sfuggire al controllo umano o agire in modo contrario agli interessi umani se non adeguatamente regolata o supervisionata.

Questo scenario è quello che si avvicina di più a quello di Skynet.

Tuttavia, molti esperti ritengono che questo scenario sia improbabile o molto lontano nel tempo. Infatti, per arrivare a una situazione simile a quella di Skynet, bisognerebbe che l’IA raggiungesse il livello di superintelligenza artificiale (ASI), ovvero un’IA che supera di gran lunga le capacità cognitive degli esseri umani in tutti i campi. Inoltre, bisognerebbe che l’IA avesse una motivazione e una capacità di distruggere l’umanità, cosa che non è scontata né necessaria.

Skynet e le intelligenze artificiali sono due realtà molto diverse.

Skynet è un prodotto della fantasia, che riflette le paure e le fantasie degli esseri umani riguardo all’IA. Le intelligenze artificiali sono invece una realtà in continua evoluzione, che offre grandi opportunità ma anche grandi sfide per l’umanità. Per sfruttare al meglio il potenziale dell’IA e prevenire i suoi pericoli, è necessario adottare un approccio responsabile ed etico, basato sulla collaborazione tra scienziati, politici, imprenditori e cittadini. Solo così si potrà garantire che l’IA sia al servizio dell’umanità e non contro di essa.

Captain Power and the Soldiers of the Future

Power ON! Proprio con questa frase iniziavano gli episodi di una delle serie più emozionanti e inquietanti, ci riferiamo alla serie “Captain Power and the Soldiers of the Future”. Serie di produzione Canadese degli anni ’80, trasmessa tra il 1987 e il 1988 in una sola stagione per un totale di 22 episodi. E’ ambientata in un futuro prossimo, collocato in uno scenario post apocalittico, dove la Terra è un pianeta quasi del tutto devastato e le macchine dominano su tutto e tutti, e dove a contrastare tale dominio vi sono un gruppo di ribelli soli contro tutti.

Captain Power e i Combattenti del Futuro 1987 Sigla (Captain Power and the Soldiers of the Future)

Vista l’analogia, sembra che questa serie faccia in parte il verso a Terminator del 1984 e a tutti i vari seguiti che ne sono usciti, con riferimento alla guerra globale e con l’avvento dell’era delle macchine che dominano sull’umanità. In realtà, essa non c’entra nulla con il Terminator che tutti conosciamo, anzi era una serie televisiva creata apposta per tentare un esperimento a livello commerciale mai tentato prima, l’Interattività televisione/telespettatore. Infatti, la particolarità della serie Captain Power, non consisteva solo in una trama d’azione e di effetti spettacolari, ma cercava anche di coinvolgere i giovani telespettatori e renderli partecipi in ogni singola puntata, grazie all’ausilio del merchandising della serie: alcuni dei modellini e delle action figure della serie che erano in vendita, reagivano a degli impulsi elettronici audio e video trasmessi durante la serie televisiva, e tali impulsi erano anche stati inseriti all’interno delle VHS della serie.

In pratica, puntando le astronavi dei personaggi della serie a mo’ di pistola, (i modellini avevano una sorta di impugnatura con tanto di grilletto), davanti al televisore e sparando verso i personaggi della serie, la “pistola” reagiva agli impulsi, dando il segnale di bersaglio colpito. In caso di successo oppure se si veniva colpiti, vi era un altro segnale sia luminoso che sonoro indicante il fatto che era il nemico ad averci colpito, o ancora, nel caso in cui si utilizzavano le “astronavi pistola”, il pilota veniva letteralmente eiettato dall’abitacolo. Come abbiamo accennato prima, vennero fatte anche delle serie di VHS con lo stesso tipo di impulsi, solo che a differenza della serie televisiva, nelle videocassette c’era una piccola introduzione che spiegava il funzionamento delle armi interattive e come utilizzarle durante la puntata.  La serie è durata solo un’unica stagione e non ha un vero e proprio finale, infatti vi era già in programma una seconda stagione con l’introduzione di nuovi personaggi e con un ampliamento della trama, inserendo anche più Flashback sul periodo prima della rivolta delle macchine, però, visti gli scarsi ascolti della serie e il non successo della vendita del merchandise, il progetto venne accantonato e successivamente cancellato. Si vocifera di un reboot della serie o di un film ex novo, come per i Power Rangers, ma per il momento sono solo voci. In Italia la serie venne trasmessa nel 1988 sul canale privato Odeon TV.

Dedicated Video Game System (1987): Captain Power-Powerjet XT-7 [Mattell]

La storia si svolge sulla Terra XXII° secolo, a causa di una guerra globale avvenuta in quello che ormai tutti chiamano come “la Rivolta delle Macchine”, il pianeta è quasi stato del tutto devastato e le grandi città sono ormai ridotte in fumanti macerie, alcuni esseri umani si sono schierati con le macchine e il primo fra tutti è Lord Dread, il capo indiscusso di tutto l’Impero delle Macchine, che ha riunito intorno a sé una sorta di “gioventù Machina”, i suoi più fidi collaboratori sono Soaron, un Bio-Dread specializzato nel combattimento aereo e Blastarr, un Bio-Dread programmato invece per il combattimento terrestre. Lord Dread insieme ai suoi due fidi collaboratori e all’esercito di robot, tiene il genere umano in schiavitù, reprimendo ogni tentativo di resistenza al loro dominio, e i pochi umani liberi vivono rintanati e nascosti dalle armate di Lord Dread, in quanto impotenti di fronte alla loro superiorità sia numerica che bellica. Ma dalle ceneri della guerra contro le macchine, un piccolo gruppo soldati con un armamento tecnologicamente avanzato, chiamato Soldiers of the Future, si oppongono al dominio delle macchine e di Lord Dread, per salvare quello che resta dell’umanità e riportare la pace sull’intero pianeta.

 

Le loro armi consistono in armature potenziate, che li rendono quasi del tutti invincibili e gli donano una potenza di fuoco paragonabile a un intero esercito. Ogni armatura è studiata perché venga utilizzata al meglio per ogni tipo di specializzazione, però, visto l’alto consumo di energia, le armature hanno una durata limitata. A guidare questo gruppo di eroi è il giovane Jonathan Power, chiamato da tutti Captain Power, leader della squadra e guerriero coraggioso e audace, il suo secondo e caro amico, prima della guerra, è il maggiore Matthew Masterson nome in codice Hawk, che, grazie alla sua armatura tattica è in grado di volare e contrastare gli attacchi di Soaron. Per le operazioni di terra c’è il tenente Michael Ellis detto Tank. Il sergente Robert Baker, detto scout, è l’esperto di telecomunicazioni, spionaggio e sabotaggio, a chiudere la squadra il caporale Jennifer Chase detta Pilota, addetta ai sistemi tattici e pilota dell’astronave madre del team di Captain Power ed ex membro della Gioventù Machina, che dopo aver capito quello che Lord Dread e le sue macchine stavano facendo al genere umano, ha disertato rinnegando gli insegnamenti di Dread e si è unita alla ribellione di Captain Power. Insieme lottano senza sosta contro lo strapotere delle macchine, e raccogliendo pian piano altri alleati per poterli condurre un giorno in un attacco finale, contro la fortezza di Dread per sconfiggerlo definitivamente e distruggere il suo impero delle macchine, anche se quel giorno sembra ancora lontano, la loro determinazione e forte e il coraggio non gli manca.

Captain Power episode 3 part 2

Ripensandoci, è un peccato che questa serie non abbia mai avuto un seguito, ed è un peccato ancora maggiore che in Italia ci sia stato un solo passaggio televisivo, perché ogni volta che la guardavo mi emozionavo sempre, era bello vedere questi eroi dentro le loro armature fantascientifiche combattere contro intere armate robotiche, sembravano una sorta di “Iron Man” fatte in casa, oltretutto le varie puntate oltre a essere piene di azione, avevano anche un certo spessore, con finali non sempre “felici e contenti”, anzi, in alcuni casi si aveva un vero e proprio amaro in bocca. Anche se datata, secondo me questa serie meriterebbe almeno un paio di passaggi televisivi, oppure una sua edizione in DVD, in quanto, nonostante tutto, anche se prodotta alla fine degli anni ’80, solo per gli effetti speciali meriterebbe di essere visionata. Sì, lo ammetto, sono un sentimentale, ma da ragazzino mi sarebbe davvero piaciuto indossare una di quelle armature e combattere assieme ai miei beniamini, infatti mi divertivo a giocare con i pupazzetti; avevo quasi tutta la serie e prima o poi rifarò la collezione; ricostruendo le battaglie che vedevo nella serie, non è detto che prima o poi possa fare il cosplay di uno dei personaggi.

Con questo ho detto tutto, alla prossima

By Marco Talparius Lupani

 

Terminator 2: Il Giorno del Giudizio

Terminator 2 – Il giorno del giudizio (Terminator 2: Judgment Day)  è sicuramente uno dei film più iconici degli anni ’90, se non di sempre. Uscito nel 1991, si confermò subito un enorme successo sia a livello di critica che di incassi al botteghino. Il film, co-sceneggiato, prodotto e diretto da James Cameronda James Cameron, è il sequel di Terminator che già all’epoca si era distinto per il suo budget record di 100 milioni di dollari.

Dopo aver protetto con successo Sarah Connor dall’attacco di un cyborg, un Terminator viene incaricato di difendere suo figlio dall’attacco di un modello più avanzato, il letale T-1000, capace di trasformarsi in mille modi e assumere l’aspetto di chiunque. Il Terminator deve salvare il ragazzo da un camion guidato dal T-1000 che sta per distruggere la sua moto e poi aiutarlo a liberare sua madre dal manicomio criminale dove è stata rinchiusa. Sarah ha tentato di far esplodere la fabbrica di computer da cui uscirà il sistema di autodifesa Skynet, che si attiverà automaticamente il 29 agosto 1997 per distruggere il mondo con armi nucleari e poi dominerà con i propri cyborg. I tre riescono a sfuggire al micidiale killer, che ha assunto l’aspetto di un poliziotto, e si rifugiano nel New Mexico dove si preparano a combattere. Qui Sarah decide di uccidere Dyson, responsabile del progetto Skynet e che si serve del primo Terminator come base, ma viene fermata dal figlio di Dyson che piange disperato. Convinto dalla prova del cyborg, Dyson decide di aiutarli a distruggere il chip e tutti i documenti del progetto. Si recano quindi alla fabbrica dove immobilizzano uno dei guardiani e fuggono con il materiale prima che la polizia e il T-1000 li raggiungano. Dyson, ferito mortalmente, fa esplodere l’edificio. In una rocambolesca fuga e nel duello finale in un’acciaieria, il robot buono decide di sacrificarsi per distruggere le informazioni pericolose contenute in lui.

La produzione del film si è svolta per un totale di 171 giorni tra il 1990 e il 1991, durante i quali la troupe ha girato scene in 20 diverse location tra California e Nuovo Messico. Il film è stato realizzato con un budget ancora più alto rispetto al suo predecessore, quasi 15 volte il costo di produzione del primo Terminator.

Terminator 2 ha incassato 31 milioni di dollari nel weekend di apertura, diventando il secondo miglior weekend di apertura di sempre al botteghino, dopo Batman nel 1989. Il film ha incassato oltre 500 milioni di dollari in tutto il mondo, diventando il maggior incasso del 1991 e un enorme successo commerciale. Il film ha anche ottenuto numerosi premi, tra cui quattro premi Oscar, e ha dato il via ad un franchise di sequel e prequel. Tuttavia, il regista originale James Cameron ha deciso di fare un nuovo sequel, Terminator – Destino oscuro, ignorando i capitoli intermedi. Il nuovo film è stato co-prodotto da Cameron e fa da seguito diretto al secondo capitolo.

Quando il cinema anticipa il futuro

A volte il Cinema, nei film di fantascienza, ha saputo anticipare in maniera perfetta il presente con invenzioni fantasiose che sono divenute realtà. Ecco alcuni esempi.

Ritorno al Futuro parte II (1989) – Scarpe autoallaccianti

Ritorno al futuro – Parte II (Back to the Future Part II) è un film del 1989 diretto da Robert Zemeckis, secondo episodio della trilogia, composta da Ritorno al futuro e Ritorno al futuro – Parte III. A seguito dello straordinario successo del primo film della serie, Ritorno al futuro Parte II è stato realizzato solo quattro anni dopo ed è stato girato contemporaneamente al terzo episodio della saga che uscì un anno dopo. Inizialmente le trame di Ritorno al futuro – Parte II e del successivo Ritorno al futuro – Parte III dovevano essere contenute in un solo film, che avrebbe dovuto intitolarsi Paradox. Certo ricorderete le scarpe di Marty McFly  che si allacciano da sole conformandosi al piede. Bene, Nike fa sapere che è al lavoro per produrne un paio da commercializzare nel 2015, in onore del “futuro del 2015” descritto nel film, si chiameranno Nike MAG.

Cortocircuito (1986) – Mezzi multiterreno

Corto circuito (Short Circuit) è un film del 1986 diretto da John Badham, con protagonisti Ally Sheedy e Steve Guttenberg. C’era un volta un robot costruito per scopi bellici dalla Nova Robotics per l’esercito americano. Il suo codice era N.5, un’automa dotato di una portentosa intelligenza artificiale tale da donare al robot anche i sentimenti. Era dotato di cingoli atti a muoversi in ogni tipo di terreno, un po’ come gli ultimi robot che stanno “colonizzando” Marte oppure quelli utilizzati in tutto il mondo da artificieri.

Terminator (1984) – Droni

Terminator (The Terminator) è un film del 1984 diretto da James Cameron, primo di un fortunato ciclo cinematografico. Nel film, macchine volanti dotate di eliche laterali compivano raid in un futuro prossimo. Le macchine sono comandate dalla rete Skynet, un’intelligenza artificiale mastodontica realizzata da un super server. I droni sono realtà e vengono usati da tutti gli eserciti moderni per il pattugliamento e l’ingaggio delle zone di guerra. La fantascienza scritta 30 anni fa è ora reale … speriamo non il futuro apocalittico che descrive per gli essere umani!

Demolition Man (1993) – Arnold Schwarzenegger politico

Demolition Man è un film di azione-fantascienza del 1993, diretto da Marco Brambilla, con protagonisti Sylvester Stallone, Wesley Snipes e Sandra Bullock. Nella pellicola Arnold Schwarzenegger viene eletto come governatore dello Stato della California. Nel 2003, 10 anni dopo in effetti, il mastodontico Arnold, dopo una coraggiosa campagna elettorale, è diventato a tutti gli effetti governatore dello stato di Hollywood! Coincidenze? o forse l’attore si è sentito così a proprio agio nei panni del politico che ha deciso di diventarlo veramente?

Minority Report (2002) – Interfacce gestuali e pubblicità personalizzate

Minority Report è un film del 2002 diretto da Steven Spielberg, ed interpretato da Tom Cruise, Colin Farrell e Samantha Morton. È liberamente tratto dall’omonimo racconto di Philip K. Dick, noto in italiano come Rapporto di minoranza. Un altro grande pilastro della storia cinematografica, il cui giovane Tom Cruise ci ha mostrato l’utilizzo di tecnologie impensabili, che oggi sono già realtà. Le scene probabilmente più famose sono quelle dove il protagonista gestisce diversi dati di fronte ad uno schermo sensibile al tocco, e vi interagisce mediante l’uso di congegni applicati sulle dita delle mani con una semplicità impensabile. Di quanto dista la tecnologia che oggi viene utilizzata sulla console Kinect della X-Box360? quasi nulla. Altra premonizione del regista Steven Spielberg fu la pubblicità personalizzata, che ai giorni d’oggi è l’abitudine soprattutto su Internet. Dopotutto Spielberg assunse un team di futurologi per rendere più intrigante e realistico il film; che anche i film odierni predicano le tecnologie che avremo fra 20 anni?

WarGames (1983) – Hacker, NSA-Gate e cyber-guerra

Wargames – Giochi di guerra (WarGames) è un film del 1983 diretto da John Badham con Matthew Broderick. Il film propone temi e argomenti tipici dei primi anni ottanta caratterizzati dalla corsa agli armamenti, dallo stallo degli accordi SALT e dal dispiegamento degli euromissili secondo una prospettiva progressista e pacifista. La morale del film si basa sul concetto di distruzione mutua assicurata: “l’unico modo per vincere una guerra nucleare è… non farla!”. Un giovane ed irriconoscibile Matthew Broderick riveste nel film i panni di un giovane e brillante hacker. I computer erano ancora poco diffusi negli anni 80, ma nonostante ciò il regista di WarGames è riuscito ad immaginare un futuro dove le guerre cibernetiche che si svolgo a colpi di attacchi informatici, divenivano realtà. Il giovane protagonista, nei suoi esperimenti da abile hacker, si infiltra quasi accidentalmente nel supercomputer NORAD, sistema che ha il compito di valutare la pericolosità delle mosse sovietiche e rispondere ad attacchi missilistici. Convinto di aver penetrato il server di una casa di videogiochi, ingaggia una battaglia virtuale nei panni della controparte sovietica, mettendo in allarme il sistema ed iniziando una battaglia virtuale che può avere gravi ripercussioni nel mondo reale. A distanza di 25 anni lo spionaggio e la cyber warfare sono diventati la normalità nel campo militare. Una guerra combattuta non più solo su terra ed aria, ma attraverso l’uso delle più sofisticate tecnologie elettroniche ed informatiche, unite a brillanti menti e geni del calcolatore.

Guerre Stellari (1976) – Spade Laser

Guerre stellari (Star Wars), dal 1999 rinominato Star Wars: Episodio IV – Una nuova speranza (Star Wars: Episode IV – A New Hope), è un film del 1977 scritto e diretto da George Lucas. È il primo film in ordine di produzione (e quarto in ordine cronologico) della fortunata saga fantascientifica di Guerre stellari ideata da George Lucas. Nel film i valorosi cavalieri Jedi impugnano le leggendarie Spade Laser. A differenza di Star Trek, dove la fantascienza descritta è abbastanza verosimile (vedi dopo), i fan di Star Wars difficilmente potrebbero vedere realizzate le mirabolanti attrezzature dell’Impero e dell’Alleanza Ribelle … ma a quanto pare gli aspiranti Jedi potranno in un futuro brandire la favolosa light saber. Mikhail Lukin, professore di fisica al MIT e Vladan Vuletic, professore di fisica alla Harvard, sono riusciti infatti a raccogliere i fotoni in modo da formare una molecola, uno stato della materia che è stata finora puramente teorico. E questa nuova forma di materia creata si comporterebbe come una vera e propria spada laser. Ci vorranno decenni prima di vedere un Obi-Wan Kenobi reale, ma i primi passi verso la Forza sono stati compiuti.

Una donna sulla Luna (1929) – Lo sbarco sulla Luna

Una donna sulla luna (Frau in Mond) è un film muto del 1929 diretto da Fritz Lang. È un melodramma fantascientifico, ultimo film muto del grande regista tedesco, basato su un romanzo omonimo di Thea von Harbou, moglie del regista. In questo film furono presentati al grande pubblico per la prima volta i fondamenti scientifici dei viaggi spaziali su razzi, dato che il regista si avvalse della consulenza degli antesignani della missilistica Hermann Oberth e Willy Ley. Il desiderio dell’uomo di atterrare sulla luna, è probabilmente qualcosa di ancestrale. Il primo film che ne tratta il tema è infatti datato 1929, un decennio dopo la fine della prima Guerra Mondiale. Per rendersi conto di che tempi parliamo, basti pensare che l’uscita di questa pellicola risale all’epoca del cinema muto! Il film tedesco ha predetto con straordinaria accuratezza anche il modo di arrivare sulla luna, mediante un razzo multistadio, esattamente come quello utilizzato dalla NASA nel lontano 1969 nella missione Apollo 11, che portò l’uomo sulla superficie lunare per la prima volta. Il film prevedeva inoltre un razzo che usasse combustibile liquido per uscire dall’atmosfera, ed un conto alla rovescia da 10 a 0. Poteva essere più accurata una previsione del genere?

2001 Odissea nello spazio (1968) – Tablet, Siri e turismo spaziale

2001: Odissea nello spazio (2001: A Space Odyssey) è un film di fantascienza di Stanley Kubrick del 1968 basato su un soggetto di Arthur Clarke, il quale ha poi tratto dalla sceneggiatura un romanzo dal titolo omonimo. Il grande regista già nel lontano 1968 immaginava un futuro “stellare” con tablet, turismo spaziale, Siri, la Stazione Spaziale Internazionale, tutto questo senza che ovviamente nulla fosse mai stato inventato. Visto con gli occhi di oggi può sembrare scontato vedere un tablet in TV, dopotutto i bambini a pochi anni iniziano ad usare questi device con una rapidità incredibile. Provate però ad immaginare il mondo nel 1968, quando ancora si stavano appena diffondendo le televisioni a colori, e pensate ad un device con schermo piatto dallo spessore di pochi millimetri visto con gli occhi di allora, un vero oggetto futuristico! Nel medesimo film non manca il computer “parlante”, che interagisce con l’uomo in modo del tutto naturale. Sebbene siamo ancora lontani da quella perfezione, questi strumenti sono oggi divenuti realtà con software come Siri, assistenti vocali che sui dispositivi Apple, Android e non solo, sono ormai l’abitudine.

Atto di Forza (1990) – Automobili che guidano da sole

Atto di forza (Total Recall) è un film del 1990 diretto da Paul Verhoeven, liberamente ispirato a un racconto breve di Philip K. Dick dal titolo Ricordiamo per voi (We Can Remember It For You Wholesale). Ancora una volta protagonista di un film avveniristico troviamo Arnold Schwarzenegger. In questo caso abbiamo un chiaro esempio di ciò che oggigiorno molte aziende si apprestano a realizzare: auto guidate da computer, senza alcun intervento da parte dell’uomo. Sebbene questa tecnologia non sia ancora definitivamente pronta, aziende come Google stanno investendo fior di quattrini nello sviluppo di auto prive di conducente, e di una tecnologia che permetta la circolazione in modo sicuro ed autonome delle auto sulle strade. Sistemi simili sono già presenti su moltissime vetture, da quelle per il parcheggio autonomo, a quelle che fermano la macchina ad una certa distanza da un ostacolo. Probabilmente però non vedremo mai dei burattini al posto di guida, e forse è meglio così.

Star Trek (1979) – Auricolari Bluetooth e medicina sterile

Star Trek (in originale Star Trek: The Motion Picture) è un film di fantascienza del 1979 per la regia di Robert Wise, prosecuzione della serie televisiva omonima del 1966 divenuta in seguito un cult. Il film costituisce la prima di dodici pellicole del franchise di Star Trek. Viene spesso citato anche con il titolo di Star Trek: Il film per distinguerlo dalla prima serie televisiva del 1966 e dalla successiva a cartoni animati del 1973, che presentano il medesimo titolo.  Uno dei film che più di tutti ha avuto un regista lungimirante, che ha previsto con accuratezza la tecnologia del futuro. Auricolari Bluetooth dalla forma abbastanza insolita, traduttori universali, e come non ricordare la siringa hypospray di Star Trek ? La soluzione ideale per chi teme gli aghi, oggi divenuta realtà. Ecco quindi che i moderni dottori si trasformano nel dottor McCoy di Star Trek, e possono iniettare farmaci attraverso la cute, senza dover ricorrere ad aghi ipodermici. Una bella trovata sicuramente, ma quanti ci avrebbero scommesso nel 1979 ?

Robocop (1987) – Armature cyborg

RoboCop è un film del 1987 diretto da Paul Verhoeven, con protagonista Peter Weller. È una storia di fantascienza ambientata in un prossimo futuro distopico.  Il film è stato prodotto dalla Orion Pictures. Se vi ricordate, cyberpoliziotto era pressoché invulnerabile grazie al rivestimento della sua armatura. A questo deve avere pensato l’inventore canadese Troy Hurtubise, quando ha creato Trojan, un esoscheletro in grado di trasformare i soldati impegnati in Afghanistan in invincibili sbirri schierati contro l’esercito del male. Dopo due anni di sviluppo e 15 mila dollari di investimento, ha presentato alla stampa la sua armatura da fanteria leggera, in grado a quanto dice, di respingere ogni tipo di attacco, dalle armi improprie e da taglio a quelle da fuoco e persino gli esplosivi, proteggendo il bene più prezioso: la salute del militare.

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