La saga di “Guida galattica per gli autostoppisti” di Douglas Adams

La saga dei romanzi “Guida galattica per gli autostoppisti” è una delle opere più celebri e originali della fantascienza umoristica. Nata da una fortunata serie radiofonica trasmessa dalla BBC, la saga del britannico Douglas Adams è una “trilogia composta da cinque parti”, cinque romanzi pubblicati tra il 1979 e il 1992 (Guida galattica per autostoppisti; Ristorante al termine dell’universo; La vita, l’universo e tutto quanto; Addio, e grazie per tutto il pesce; Praticamente Innocuo). In realtà esistebbe anche un ultimo volume, pubblicato otto anni dopo la morte dello scrittore, scritto da Eoin Colfer: “E un’altra cosa…” uscito nel 2009, racconta la storia finale dell’improbabile gruppo di amici intergalattici protagonista della serie

La trama della saga di Douglas Adams segue le avventure di Arthur Dent, un uomo comune che si ritrova a viaggiare per lo spazio e il tempo dopo che la Terra viene distrutta per fare spazio a una superstrada iperspaziale. Arthur è accompagnato da Ford Prefect, un alieno che si spaccia per un giornalista e che lavora per la Guida galattica per gli autostoppisti, un libro elettronico che contiene informazioni su tutte le civiltà e i luoghi dell’universo. Lungo il loro percorso, i due incontrano altri personaggi bizzarri e improbabili, come Zaphod Beeblebrox, il presidente della Galassia, Trillian, una terrestre che ha lasciato il pianeta con Zaphod, Marvin, un robot depressivo e paranoico, e Slartibartfast, un progettista di pianeti.

La saga si caratterizza per il suo umorismo assurdo, paradossale e ironico, che prende in giro le convenzioni della fantascienza, della filosofia, della religione, della politica e della cultura in generale. La saga è ricca di citazioni, riferimenti, giochi di parole e invenzioni linguistiche, che ne rendono lo stile inconfondibile e divertente. La saga è anche nota per le sue numerose incongruenze e contraddizioni, dovute al fatto che Adams ha modificato e aggiornato la trama a seconda dei diversi media e delle diverse edizioni.

La saga dei romanzi “Guida galattica per gli autostoppisti” è considerata un classico della letteratura di fantascienza e di umorismo, e ha influenzato molti altri autori e opere del genere. La saga ha anche dato origine a diversi fenomeni culturali, come il numero 42, considerato la risposta alla domanda fondamentale sulla vita, l’universo e tutto quanto, o il 25 maggio, celebrato come il Towel Day, in onore di Adams e della sua opera. La saga è stata apprezzata da milioni di lettori in tutto il mondo, che hanno trovato nella Guida galattica per gli autostoppisti una fonte di ispirazione, di divertimento e di consolazione!

Il Signore dei Tranelli, la leggendaria parodia di Tolkien di Henry Beard e Douglas Kenney

Il romanzo Il Signore dei Tranelli (Bored of the Rings) è una leggendaria parodia del 1969 de Il Signore degli Anelli di J. R. R.  di Tolkien, una delle opere più famose e influenti della letteratura fantasy. Questo breve romanzo è stato scritto da Henry Beard e Douglas Kenney, che in seguito fondarono National Lampoon, una rivista umoristica statunitense nota per il suo humour satirico e irriverente. Fu pubblicato nel 1969 da Signet per l’Harvard Lampoon e, insolitamente per una parodia, è rimasto in stampa per oltre 40 anni. È stato tradotto in almeno dodici lingue, tra cui italiano, francese, tedesco, spagnolo, portoghese, ebraico, giapponese e cinese.

Ne Il Signore dei Tranelli si svolge nei luoghi della Terra di Tramezzo: la Cloaca, i regni di Gondon e Roi-tan, le Terre nere di Merdor, le porte di Doria. In questa landa ogni cosa diventa una “versione alternativa” della creatività Tolkeniana: gli Hobbit diventano Sghorbit, Frodo è Brodo, gli elfi diventano bizzarre e ambigue creature, come Pollum (filosofo incompreso) o il balengo Aragost figlio di Ararutt (colui dalla biancheria al sapore di fragola), innamorato perso di Eoracchia figlia di Eoporc (corpulenta guerriera dall’accento tedesco con un osso nel naso).

Persino l’Anello è stato modificato: alla fine della sua scrittura, infatti, vi sono le parole: Se lo trovate rispeditelo a Salmon, spese postali a carico vostro. Il mistico oggetto non ha effetti stupefacenti, ma al contrario, tutti se lo passano di mano in mano, cercando ognuno di rifilarlo al prossimo con scuse futili, finché non arriva in mano a Brodo, inerme e a corto di idee. Il tono del libro è estremamente comico e grottesco, pieno di giochi di parole, doppi sensi, riferimenti alla cultura popolare e critiche alla società americana degli anni ’60.

Questo divertente romanzo è considerato una delle parodie più riuscite e divertenti de Il Signore degli Anelli, nonché una delle prime opere a sfruttare il potenziale comico della letteratura fantasy. Il libro ha avuto un grande successo di pubblico e di critica, ed è stato apprezzato anche da alcuni fan di Tolkien, che hanno riconosciuto la sua qualità letteraria e il suo spirito parodistico. Alcuni critici hanno anche sottolineato come il libro sia in realtà un omaggio a Tolkien, che dimostra una profonda conoscenza e ammirazione per il suo lavoro. Tuttavia, il libro ha anche suscitato alcune polemiche e critiche, soprattutto da parte di coloro che hanno ritenuto che il libro fosse troppo volgare, offensivo o irrispettoso verso Tolkien e la sua opera.

Il Signore dei Tranelli è una parodia che ha fatto storia, e che ha influenzato molte altre opere umoristiche basate sulla letteratura fantasy, come ad esempio la serie di romanzi di Terry Pratchett, Discworld, o la saga di “Guida Galattica per gli autostoppisti” di  Douglas Adams. Il libro è ancora oggi considerato un classico del genere, e una lettura divertente e irriverente per gli amanti della fantasy e dell’umorismo.

Dirk Gently – Agenzia di investigazione olistica

Dirk Gently – Agenzia di investigazione olistica (Dirk Gently’s Holistic Detective Agency) è una serie televisiva statunitense creata da Max Landis per BBC America e basata sull’omonimo personaggio della saga di romanzi Dirk Gently’s Holistic Detective Agency di Douglas Adams, già autore della Guida galattica per gli autostoppisti. Interpretata da Samuel Barnett nei panni del detective Dirk Gently e Elijah Wood nei panni del suo riluttante assistente Todd. Il trailer della serie ha debuttato al San Diego Comic Con 2016. La serie ha debuttato negli Stati Uniti d’America il 22 ottobre 2016 ed è stata rinnovata per una seconda stagione di 10 episodi il 21 novembre 2016, purtroppo il 19 dicembre 2017 BBC America ha cancellato la serie.

Dirk Gently – Agenzia di investigazione olistica è un thriller comico che segue le bizzarre avventure dell’eccentrico detective “olistico” Dirk Gently e del suo riluttante assistente Todd, mentre affrontano un grande e apparentemente insensato mistero, attraversando percorsi improbabili con uno stuolo di personaggi selvaggi e a volte pericolosi, mentre ogni episodio li porta sempre più vicini alla verità. Ho trovato la prima stagione carina, mi ha abbastanza tenuta incollata allo schermo e la scelta degli attori mi è piaciuta. Anche qui sono stupita dal fatto che la serie sia stata cancellata  dopo la seconda stagione, lasciando in sospeso molti elementi. Per quanto riguarda la seconda stagione sembra molto più fantasy della prima, Dirk per qualche oscuro motivo è più “spento” del solito, spaesato di fronte al caos che ha portato nella vita dell’amico Todd, mentre quello entusiasta è proprio Todd, anche se forse lo è solo perché più concentrato nella ricerca della redenzione nei confronti della sorella e tormentato da continui attacchi di pararibulite (la malattia immaginaria da cui è affetta anche Amanda).

Ci saranno bacchette magiche, collegamenti tra mondi lontani alla Once Upon a Time. Si apre, infatti, un universo magico parodia delle fiabe, con due famiglie – i nobili Dengdamor e i villici dai capelli rosa Trost – in conflitto tra loro. Non manca il perfido Mago (John Hannah).

Qui l’interrogativo è appunto come questo mondo debba fondersi con la nostra realtà, nel frattempo Todd è ancora alla ricerca della sorella fuggitiva Amanda (Hannah Marks), in fuga dall’Ala Nera assieme a Vogel (Osric Chau). Sembra davvero Once Upon a Time, coi personaggi che si trovano catapultati in mondi diversi e portali magici. La connessione si trova invece in un oscuro limbo.

Nella casa chiave di tutto (la casa dentro la casa), ci sono i disegni di un bambino, ricoperti da carta da parati, questi mostreranno il cielo di Wendimoor con una luna antropomorfa, e nella foresta troviamo strani e valorosi protagonisti, intelligenti e talvolta sanguinari. Nonostante calzamaglie, capelli  rosa e bottoni nelle barbe, mentre il mondo reale sembra confuso e pavido a tratti infantile. Susan Boreton (Amanda Walsh), sarà una improbabile villain assieme al Mago.

Casalinga frustrata frutto di una infanzia rovinata e quindi pessima adulta si impossessa di una bacchetta magica che  le consente sì di migliorare la sua vita ma più di ricondurla a quello che sognava nella sua infanzia. Altri personaggi imbranati sono i due ufficiali di polizia, lo sceriffo Sherlock Hobbs (Tyler Labine), e la sua vice Tina Tevetino (Izzie Steele), ex-tossica. Per i due è tutto un grande gioco, seguendo Dirk e la sua squadra nel mistero che affonda le radici nell’America rurale degli anni ’60.

La stravolta Bart invece dimostra di perso troppo presto il conforto dell’amicizia con Panto Trost (Christopher Russell), testimoniando il tragico tradimento di Ken (Mpho Koaho), che punta alla scalata ai vertici dell’Ala Nera.

Un paio di cose mi hanno fatto pensare anche a Donny Darko, poi vedrete perché e a Dark, coi fenomeni elettromagnetici. Mi sento di consigliarne la visione, per quanto assurda questa serie possa essere ha del potenziale, quindi guardatela! Peccato che la cancellazione ci abbia lasciato con un palmo di naso. Di nuovo.

Qualche dettaglio in più: Gently nasceva nel primo romanzo intitolato Dirk Gently, agenzia di investigazione olistica, pubblicato in patria nel 1987, il seguito, La lunga oscura pausa caffè dell’anima  è del 1988, mentre resta incompleto Il salmone del dubbio, a causa della morte dell’autore.

Nel 2010 la BBC Four ha fatto uscire il pilot cui seguono gli altri tre episodi nel 2012. Anche qui la serie venne cancellata. La sceneggiatura di questa serie non è un adattamento di nessuno dei romanzi, ma riprende personaggi e situazioni già apparsi nei libri e li intreccia in una nuova storia incentrata sul detective Dirk. Howard Overman ha chiarito come lui non abbia nemmeno tentato di adattare la storia vista nei libri, in quanto «impossibile da adattare, specialmente con i fondi della BBC Four».

 

 

I fumetti di “Dirk Gently, agenzia di investigazione olistica”

Dirk Gently, il detective olistico creato da Douglas Adams, non si limita a risolvere casi impossibili nei romanzi e nella serie tv, ma si cimenta anche nel mondo dei fumetti. La casa editrice statunitense IDW Publishing ha infatti pubblicato tra il 2015 e il 2017 tre miniserie dedicate al personaggio, scritte da Chris Ryall e disegnate da Tony Akins e Ilya Kyriazis. In Italia, le tre miniserie sono state raccolte in due volumi dalla saldaPress, intitolati Dirk Gently, agenzia di investigazione olistica vol.1 – L’interconnessione della realtà e Dirk Gently, agenzia di investigazione olistica vol.2 – Il salmone del dubbio.

I fumetti riprendono lo stile e l’umorismo dei romanzi di Adams, mescolando vari generi come il giallo, la fantascienza, il fantasy e l’horror. Ogni miniserie presenta una storia autoconclusiva, in cui Dirk Gently deve affrontare misteri che coinvolgono viaggi nel tempo, universi paralleli, creature mitologiche e sette segrete. Dirk si avvale dell’aiuto di alcuni personaggi ricorrenti, come la sua assistente Sally Mills, il suo amico Richard MacDuff e il suo nemico Gavin Edmonds. Inoltre, i fumetti contengono numerosi riferimenti e omaggi alla Guida galattica per gli autostoppisti e ad altre opere di Adams.

I fumetti di Dirk Gently sono stati accolti positivamente dai fan del personaggio e dai critici, che hanno apprezzato la fedeltà allo spirito originale di Adams e la capacità di creare storie originali e divertenti. I fumetti sono anche un modo per approfondire il personaggio di Dirk Gently e il suo metodo di investigazione olistica, basato sull’interconnessione fondamentale di tutte le cose. Come dice lo stesso Dirk: “Tutto è collegato. Non c’è niente che non sia collegato”.

I pianeti della Fantascienza in No Man’s Sky

No Man’s Sky è un videogame spettacolare sviluppato da Hello Games, casa indipendente nota al pubblico per la serie Joe Danger. Come già sicuramente saprete questo è un gioco atipico in cui il vero protagonista è l’universo stesso! Il giocatore può visitare milioni di pianeti sparsi per la galassia viaggiando tra un astro e un altro. Nel gioco puoi “dare il nome” ad ogni cosa, pianeti inclusi … ma girando per l’universo di gioco si possono anche trovare pianeti molto cari agli appassionati di fantascienza.

mustafar

Mustafar è un pianeta vulcanico immaginario visto nell’universo di Star Wars “protagonista” dell’epilogo di La vendetta dei Sith.  Mustafar è infatti il luogo su cui si svolge la scena del duello tra Anakin Skywalker, già diventato Sith con il nome di Darth Fener (o Vader), e Obi-Wan Kenobi, Maestro e Discepolo duellarono a lungo sulla superficie del pianeta, dentro la base separatista e in mezzo alla lava. Nel gioco il pianeta non è così incandescente come nel film ma la sua atmosfera velenosa è molto adatta al respiratore del Signore Oscuro dei Sith.

krypton

Krypton è un pianeta creato nei fumetti di Superman come pianeta d’origine del supereroe inventato nel 1938 da Jerry Siegel e Joe Shuster. Questo pianeta, grande quanto Giove, fa parte del sistema planetario che ruota attorno a una stella rossa, chiamata Rao. Quando il pianeta Krypton esplose, i suoi frammenti, la kryptonite, si diffusero in tutto lo spazio. Per gli esseri umani, la kryptonite è apparentemente innocua, ma per la sua particolare conformazione radiologica, è in grado di nuocere a qualunque kryptoniano. In No Man’s Sky è un pianeta arido coperto di funghi ma offre alcune risorse rare per i giocatori.

genisis

Come narrato nel favoloso film “Star Trek II: L’ira di Khan”, il Pianeta Genesis è un pianeta ubicato nel settore Mutara che è stato creato da materia gassosa nella Nebulosa Mutara a seguito dell’esplosione del Dispositivo Genesis, a conclusione di una feroce battaglia tra Khan Noonien Singh e l’ Ammiraglio Kirk nel 2285. Anche se la Federazione dei Pianeti ha dichiarato il pianeta Genesis off limit per le rotte spaziali, in questo gioco possiamo esplorarlo a patto di sopravvivere all’atmosfera velenosa programmata dai ragazzi di Hello Games.

primus

Il nome Primus non identifica tecnicamente un pianeta ma è un chiaro riferimento alla saga dei Transformers. Il pianeta vero e proprio da cui provengono sia gli Autobot (o Autorobot) e i Decepticon è invece chiamato Cybertron: la genesi del mondo varia leggermente a seconda dell’universo narrativo di riferimento, ma narrativamente è sempre descritto come un luogo quasi totalmente composto di metallo, con piccole percentuali di altri materiali; secondo alcune versioni della storia ospita appunto al suo interno l’essenza di Primus, misteriosa entità creatrice dei Transformers.  Purtroppo in No Man’s Sky  non sembra essere la location di gigantesche battaglie e dobbiamo accontentarci di un paesaggio desolato con stranamente bellissimi alberi metallici.

gallifrey

Gallifrey è un pianeta nell’universo fantascientifico della serie Doctor Who ed è il pianeta natale dei Signori del Tempo, specie della quale fa parte anche il Dottore, protagonista della serie. Si immagina sia collocato nella costellazione di Kasterborous, alle “coordinate galattiche dieci-zero-undici-zero-zero per zero-due dal punto origine della galassia” più o meno a 250 milioni di anni luce dalla Terra (film per la TV del 1996). Questo pone Gallifrey al di fuori della Via Lattea. Nel videogioco Gallifrey è solo un pianeta modesto, coperto di funghi di tutte le dimensioni;ma, chissà, forse un paio di Signori del Tempo sono nascosti sotto la superficie.

magrathe

Magrathea è un pianeta-fabbrica inventato dallo scrittore Douglas Adams nella serie di romanzi di fantascienza della “Guida galattica per gli autostoppisti”. I protagonisti della saga si recano su questo pianeta per incontrare Slartibartfast, che fu uno dei costruttori della Terra, e nella fattispecie il progettista dei fiordi della Norvegia. L’episodio della visita su Magrathea è una delle prime avventure vissute, o meglio subite, dal protagonista della serie, Arthur Dent, e si trova nel primo libro della saga letteraria.

virmire

Presente nel gioco originale Mass Effect, Virmire è un pianeta lussureggiante pieno di oceani e terreni tropicali  Qui, i giocatori incontrano Reaper conosciuto come Sovereign, che stava lavorando con Saren per realizzare l’imminente venuta dei suoi simili. In questo gioco invece non è presente nessuno di questi personaggi e  il pianeta sembra avere un sacco di alluminio per le nostre rotte commerciali.

amazonia

Benvenuti nel mondo dei cartoon, nella celebre saga televisiva di Futurama. Nella prima puntata della terza stagione, Zapp Brannigan si mette al comando di una nave/ristorante, facendola però schiantare proprio su questo pianeta. Amazonia. è popolato da una razza di amazzoni gigantesche che venerano un fem-puter (computer al femminile) e che condannano Zapp, Fry e Kif a morire per “snu-snu” (sesso sfrenato con le varie amazzoni). Amazonia del gioco, è un pianeta coperto di giungle lussureggianti, laghi giganti e un sacco di piccoli insediamenti Korvak.

42 è la risposta alla vita, all’universo e a tutto quanto

42 è un numero che ha assunto un significato speciale nella cultura popolare, grazie al romanzo di fantascienza “Guida galattica per gli autostoppisti” di Douglas Adams. In questo libro, un supercomputer chiamato Pensiero Profondo viene incaricato di calcolare la risposta alla domanda fondamentale sulla vita, l’universo e tutto quanto. Dopo 7,5 milioni di anni di elaborazione, il computer rivela che la risposta è 42. Tuttavia, nessuno sa quale sia la domanda.

Questo ha portato a molte speculazioni, interpretazioni e parodie sul significato di 42.

Alcuni ritengono che sia una scelta casuale o ironica di Adams, che ha affermato di averla scelta semplicemente perché “suonava bene”. Altri cercano di trovare una spiegazione logica o matematica, come il fatto che 42 sia il prodotto di 6 e 7, due numeri ricorrenti nella Bibbia e nella mitologia. Altri ancora vedono 42 come un simbolo di armonia, equilibrio e perfezione, in quanto è il numero di lettere dell’alfabeto ebraico, il numero di divinità egizie, il numero di linee del Codice di Hammurabi e il numero di principi del Taoismo.

Qualunque sia il vero significato di 42, è innegabile che sia diventato un’icona culturale che ispira curiosità, creatività e umorismo.

42 è stato usato come riferimento in film, serie TV, musica, videogiochi, fumetti, arte e letteratura. 42 è anche il nome di una scuola di programmazione innovativa fondata da Xavier Niel in Francia. 42 è anche il numero di volte che il cuore di una balena blu batte al minuto. 42 è anche il numero di chilometri che compongono una maratona.

In conclusione, 42 è la risposta alla vita, all’universo e a tutto quanto perché è un numero che stimola la nostra immaginazione, la nostra intelligenza e il nostro senso dell’umorismo. 42 è una sfida a cercare il significato dietro le cose, a non accontentarsi delle risposte facili e a divertirsi nel processo. 42 è una celebrazione della diversità, della complessità e della bellezza del mondo. 42 è, in una parola, fantastico.

Guida galattica per autostoppisti

Umorismo e fantascienza si incontrano nella pellicola “Guida galattica per autostoppisti” di Garth Jennings, tratto dai romanzi di Douglas Adams. La combinazione di fantascienza e ironia potrebbe sembrare un’ardua sfida, ma il film si è dimostrato un successo travolgente, come attestano le numerose candidature ai prestigiosi premi.

Nonostante sia stato rilasciato in Italia nel 2005, senza una campagna pubblicitaria adeguata, il film ha conquistato il pubblico, essendo proiettato in sole venti sale cinematografiche per un breve periodo di tempo. Tuttavia, questa breve avventura sul grande schermo è stata sufficiente per far emergere la genialità di “Guida galattica per autostoppisti”.

La trama del film ruota attorno al giovane Arthur Dent, interpretato da Martin Freeman, il quale si ritrova improvvisamente coinvolto in avventure intergalattiche dopo la distruzione del pianeta Terra per far spazio a una superstrada iperspaziale. Al suo fianco si trova Ford Prefect, un alieno interpretato da Mos Def, e insieme intraprendono un viaggio stravagante e bizzarro attraverso l’universo.

Uno dei personaggi più memorabili del film è sicuramente Marvin, il robot depresso dal QI elevatissimo, che porta una buona dose di umorismo nero e disincantato alla trama. Quest’elemento comico, combinato con la straordinaria intelligenza artificiale del robot, è una delle peculiarità che rendono questo film eccezionale.

“Guida galattica per autostoppisti” è un trionfo di estro e creatività. La regia di Jennings è impeccabile, riuscendo a catturare l’essenza dell’umorismo pungente di Adams e a trasportarlo sul grande schermo. La riuscita della pellicola è testimoniata dalle numerose candidature e premi ottenuti in ambito cinematografico.

In conclusione, “Guida galattica per autostoppisti” dimostra che umorismo e intelligenza artificiale possono coesistere perfettamente in un film. L’incontro tra fantascienza e ironia è una scommessa vinta, un successo che sarà apprezzato dagli spettatori amanti del genere e non solo. Lasciandosi trasportare dalle avventure dei protagonisti, il pubblico italiano ha avuto l’opportunità di vivere un’esperienza unica e divertente.

Douglas Adams: grazie per tutto il pesce

Douglas Noël Adams (Cambridge, 11 marzo 1952 – Santa Barbara, 11 maggio 2001) è stato uno scrittore leggendario, sceneggiatore e autore umoristico britannico, ricordato in particolare per la Guida galattica per gli autostoppisti, di cui fu il creatore prima in forma radiofonica e poi come serie di romanzi. Come scopriamo da Wikiepdia, sin da giovanissimo si interessò di letteratura, musica, teatro e scrittura umoristica. Dopo la laurea in Letteratura Inglese, Adams venne coinvolto nella realizzazione di alcune serie televisive inglesi. Inizialmente lavorò con Graham Chapman, curando la stesura di uno degli episodi del Monty Python Flying Circus. In seguito, come soggettista per la BBC, curò soggetto e copioni per la serie Doctor Who. Nel corso degli anni conobbe e divenne amico dei Monty Python e dei Pink Floyd.

Nella seconda metà degli anni ’70 iniziò a preparare, scrivere e produrre una delle serie di maggior successo della BBC: fu infatti l’autore della Guida galattica per gli autostoppisti (The Hitch-Hiker’s Guide to the Galaxy) – una serie radiofonica a puntate trasmessa nel 1978 in Gran Bretagna dalla BBC, che riscosse un incredibile successo di pubblico ed inaugurò il filone della fantascienza umoristica. Le puntate della serie radiofonica vennero successivamente riviste, rielaborate ed ampiamente allargate sotto forma di romanzi; dopo il successo del primo volume, Adams decise di impostarne – in un primo tempo – altri due, per poi passare (sotto pressione del pubblico e degli editori) ad un progetto su cinque volumi: quella che l’autore stesso definì ‘”una trilogia in cinque parti”. Il ciclo venne trasformato in seguito in un serial televisivo, che comprendeva solo alcuni episodi della trilogia, e in una serie a fumetti. Furono proposte anche delle riduzioni cinematografiche – si ipotizzò una collaborazione con Ivan Reitman, poi sfumata – ma nessuno dei progetti andò in porto durante la vita di Adams. Solo nel 2005, dopo molti anni dalle prime ipotesi di trasposizione cinematografica (alla cui idea Adams teneva molto), venne prodotto il film tratto dalla Guida, che ebbe un discreto successo. Della Guida esiste anche una riduzione videoludica, un’avventura testuale curata da Steve Meretzsky, pubblicata dalla Infocom nel 1984.

Anche se la sua fama è in primo luogo legata al ciclo della Guida, in cui le tematiche della fantascienza umoristica ed un pò surreale si intrecciano intelligentemente con tematiche e spunti di profonda riflessione “filosofica”, Adams fu un prolifico autore che amava sperimentarsi in quasi tutti i tipi di produzione mediatica (film, telefilm, videogiochi, romanzi, racconti, saggi scientifici, musica, produzione radiofoniche, etc.). Tra le altre opere scritte da Adams, si ricordano i due libri sull’investigatore privato olistico Dirk Gently; The Meaning of Liff con Terry Jones, una specie di vocabolario dove a una serie di nomi di città viene affibbiato un significato per cui non esiste ancora una parola; e Last Chance to See, resoconto di un suo viaggio per il mondo in cerca di specie animali in pericolo (Adams aveva a cuore in particolare la sorte dei Gorilla e dei Rinoceronti, per i quali finanziò iniziative internazionali di tutela).

L’ultimo romanzo, Il Salmone del Dubbio, è rimasto incompiuto ed è stato pubblicato postumo, insieme a una serie di saggi e articoli da lui scritti. Avrebbe dovuto essere il sesto episodio della Guida e costituirne il nuovo finale, oppure il terzo episodio di Dirk Gently, o ancora qualcosa di completamente diverso, almeno secondo le sue stesse parole.

Inoltre Adams era un grandissimo appassionato di tecnologia ed informatica, passione di cui parlava spesso nei suoi scritti e nelle sue conferenze. Negli anni ’80 collaborò con la Infocom non solo per la riduzione videoludica della Guida, ma anche per la produzione della celebre avventura testuale Bureaucracy. Continuò ad occuparsi di produzioni multimediali, settore in cui credeva molto, e nel 1999 fu coinvolto nella realizzazione di Starship Titanic (videogioco interattivo per PC), tratto da un romanzo di Terry Jones, di cui curò la regia e parte dei dialoghi. Adams era un abile suonatore, e tenne ottimi rapporti personali con i Pink Floyd. La sua biografia ufficiale condivide il titolo con la canzone dei Pink Floyd Wish You Were Here. Adams era inoltre amico del chitarrista David Gilmour e per il suo quarantaduesimo compleanno fece una apparizione come ospite ad uno dei concerti dei Pink Floyd a Londra, suonando alla chitarra acustica Brain Damage e Eclipse. Adams diede inoltre il titolo all’album The Division Bell dei Pink Floyd, prendendo parole a caso dai testi di una delle canzoni. Gli show dei Pink Floyd hanno inoltre ispirato Adams nella creazione del gruppo Rock “Disaster Area” presente nella serie della Guida Galattica.

All’inizio degli anni ’90 iniziò ad appassionarsi di biologia evoluzionistica e zoologia, e fece i numerosi viaggi che poi furono alla base di Last Chance to See (che considerava il libro “più importante” che avesse scritto in tutta la sua carriera). Iniziò inoltre un lungo rapporto di amicizia e di forte stima reciproca con il biologo evoluzionista Richard Dawkins, che scrisse un commosso commiato postumo per il “Salmone del Dubbio”. Adams dichiarò di provare “un profondissimo senso di meraviglia” davanti alla complessità del mondo biologico, e che se avesse potuto tornare indietro avrebbe scelto di dedicarsi alle scienze naturali. Riteneva che il modello concettuale della biologia evoluzionistica dimostrasse chiaramente, con la sua euristicità, l’insussistenza e la non necessità dell’ipotesi dell’esistenza di un Dio; si dichiarava quindi “ateo radicale”.

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