Il mio nome Bond, Piccione Bond

Lo scorso mese di maggio, un insolito episodio ha agitato il porto di Mumbai: un curioso piccione è stato catturato con l’accusa di spionaggio internazionale. Il volatile ha subito destato sospetti per via di due anellini legati alle zampe, sui quali erano incise delle strane parole in lingua cinese. La Polizia locale, temendo che il piccione fosse coinvolto in attività di spionaggio, ha deciso di rinchiuderlo in una gabbia presso l’ospedale veterinario “Bai Sakarbai Dinshaw Petit Hospital for Animals”.

La storia di questo piccione misterioso ha destato molta curiosità e ha fatto scalpore non solo in India ma anche a livello globale.

L’idea che un uccello possa essere coinvolto in operazioni di spionaggio internazionale ha lasciato tutti a bocca aperta. Tuttavia, al di là delle ipotesi e dei sospetti, il piccione è stato trattato con la giusta attenzione e cura presso la struttura veterinaria.

Dopo mesi di interrogatori e analisi approfondite, finalmente è arrivato il chiarimento: il piccione non era affatto una spia cinese, ma un semplice uccello innocente. Le parole incise sugli anellini erano state interpretate erroneamente come caratteri cinesi, ma in realtà si trattava di semplici abbreviazioni in inglese della proprietà del piccione. Una volta che è stata fatta luce sulla questione, le autorità hanno deciso di liberare il volatile e di permettergli di tornare alla sua vita di piccione libero.

Questa bizzarra vicenda ha destato l’interesse di molti e ha fatto sorridere anche di fronte alla serietà con cui era stata trattata. In un mondo in cui la spionaggio e la politica internazionale sono questioni di grande rilevanza, un piccione sospettato di essere una spia può sembrare quasi comico. Tuttavia, è importante ricordare che dietro a ogni episodio c’è sempre una ricerca della verità e delle responsabilità.

La storia del piccione “007” si è conclusa con un lieto fine, ma rimarrà sicuramente nei libri di storia come un curioso caso di mistaken identity. E chissà, magari un giorno potrebbe ispirare una nuova storia di avventura e intrigo, magari con protagonisti altri piccioni da combattimento.

Esiste Babbo Natale? Una spiegazione nerd

La stagione estiva è finita da un pezzo e già si pensa a fine anno e al periodo natalizio ed a tutto quello che ne consegue, in particolar modo al caro vecchio Babbo Natale ed a tutto l’hardware che porterà sotto l’albero degli “smanettoni”…

Qui una domanda sorge spontanea: esiste o no Babbo Natale?

Vediamo un pò di analizzare la questione: nessuna specie conosciuta di renna può volare. Ci sono però 300.000 specie di organismi viventi ancora da classificare e, mentre la maggioranza di questi organismi è rappresentata da insetti e germi, questo non esclude completamente l’esistenza di renne volanti, che solo Babbo Natale ha visto.

Ci sono 2 miliardi di bambini (sotto i 18 anni) al mondo.

Dato però che Babbo Natale non tratta con bambini Musulmani, Hindu, Buddisti e Giudei, questo riduce il carico di lavoro al 15% del totale, cioè circa 378 milioni. Con una media di 3,5 bambini per famiglia, si ha un totale di 98,1 milioni di locazioni. Si può presumere che ci sia almeno un bambino buono per famiglia.

Babbo Natale ha 31 ore lavorative, grazie ai fusi orari e alla rotazione della terra, assumendo che viaggi da Est verso Ovest.

Questo porta ad un calcolo di 822,6 visite per secondo. Questo significa che, per ogni famiglia Cristiana con almeno un bambino buono, Babbo Natale ha circa un millesimo di secondo per: · trovare parcheggio (cosa questa semplice, dato che può parcheggiare sul tetto e non ha problemi di divieti di sosta);
· saltare giù dalla slitta;
· scendere dal camino;
· riempire le calze;
· distribuire il resto dei doni sotto l’albero di Natale;
· mangiare ciò che i bambini mettono a sua disposizione;
· risalire dal camino;
· saltare sulla slitta;
· decollare per la successiva destinazione.
Assumendo che le abitazioni siano distribuite uniformemente (che sappiamo essere falso, ma accettiamo per semplicità di calcolo), stiamo parlando di 1.248 Km per ogni fermata, per un viaggio totale di 120 milioni di Km. Questo implica che la slitta di Babbo Natale viaggia a circa 1040 Km/sec, a 3000 volte la velocità del suono.Per comparazione, la sonda spaziale Ulisse viaggia appena a 43,84 Km/sec, e una renna media a circa 30 Km/h.

Il carico della slitta aggiunge un altro interessante elemento.

Assumendo che ogni bambino riceva una scatola media di Lego (del peso di circa 1 Kg), la slitta porta circa 378.000 tonnellate, escludendo Babbo Natale (notoriamente sovrappeso). Sulla terra, una renna può esercitare una forza di trazione di circa 150 Kg. Anche assumendo che una “renna volante” possa trainare 10 volte tanto, non è possibile muovere quella slitta con 8 o 9 renne, ne serviranno circa 214. 000. Questo porta il peso, senza contare la slitta, a 575.620 tonnellate. Per comparazione, questo è circa 4 volte il peso della nave Queen Elizabeth II. Sicuramente, 575.620 tonnellate che viaggiano alla velocità di 1040 Km/sec generano un’enorme resistenza. Questa resistenza riscalderà le renne allo stesso modo di una astronave che rientra nell’atmosfera. Il paio di renne di testa assorbirà 14,3 quintilioni di Joule per secondo. In breve si vaporizzerà quasi istantaneamente, esponendo il secondo paio di renne e creando assordanti onde d’urto (bang) soniche. L’intero team verrà vaporizzato entro 4,26 millesimi di secondo.

CONCLUSIONE

Babbo Natale c’era, ma ora è morto.

450 chilometri a piedi per smaltire la rabbia!

Oh, ragazzi, ma vi rendete conto di cosa è successo a questo signore di 48 anni della provincia di Como? Provate a immaginarlo: dopo una lite con la moglie, decide di fare una passeggiata per calmarsi un po’. E invece, cosa succede? Si ritrova coinvolto in una vera e propria avventura che lo porta a percorrere ben 450 chilometri a piedi, fino a Fano!

Vi sembra incredibile, no? Sì, perché la storia di questo uomo assomiglia un po’ a quella di Forrest Gump, ma in realtà è molto diversa. Lui non ha corso, ha semplicemente camminato, per una settimana intera, senza rendersi conto di quanto stava percorrendo. E tutto questo solo per sfogare la propria rabbia dopo una discussione con la moglie.

Immaginatevi la sorpresa della moglie, che ha sporto denuncia di scomparsa alla questura di Como pensando che il marito si fosse perso chissà dove. E invece lui stava percorrendo chilometri e chilometri, ricevendo aiuto da persone generose lungo il cammino.

E la sorpresa non è finita qui: la moglie, giunta a Fano per recuperare il marito, ha dovuto fare i conti con una doppia sorpresa. Prima di tutto il costo dell’albergo dove l’uomo era stato sistemato, e poi una salata multa di 400 euro per la violazione del coprifuoco. Insomma, una vicenda davvero unica che ha regalato qualche grattacapo alla povera moglie, che non si sarebbe mai aspettata un epilogo del genere.

Insomma, questa è la dimostrazione che anche una semplice passeggiata può trasformarsi in una straordinaria avventura. E chissà quante storie simili sono accadute nel corso della storia, magari solo che non abbiamo avuto modo di scoprirle. Questo signore di Como, invece, si è trovato al centro dell’attenzione e ha fatto parlare di sé. Forrest Gump, chi? Questo è un vero eroe da raccontare!

La Prima Edizione del Festival di Satira Politica

Lo storico premio internazionale della satira, giunto alla 47sima edizione, diventa anche un Festival, in programma dal 9 al 13 luglio d Forte dei Marmi.  Tra gli ospiti Makkox e Luca Bottura, Elio e Rocco Tanica, Ascanio Celestini e Stefano Massini e tanti altri  ed una giuria d’eccezione guidata da Serena Dandini, Lilli Gruber  e Beppe Cottafavi.

Da 47 anni premia il graffio satirico italiano e internazionale di scrittori, giornalisti, disegnatori, comici da Achille Campanile a Ficarra e Picone, da Cesare Zavattini a Roberto Benigni, da Zerocalcare a Leonardo Sciascia, da Liza Donnelly a Indro Montanelli, e ancora Fiorello, Dario Fo, Corrado Guzzanti, Virginia Raffaele, Enzo Biagi, Mikhail Zlatkovsky, Le Canard Enchaîné e tantissimi altri. È il Premio di Satira Politica di Forte dei Marmi, il prestigioso riconoscimento alla critica più dissacrante che da quest’anno, per scelta del Sindaco della città, Bruno Murzi si fa in due per diventare anche un Festival: “Un atto doveroso per una manifestazione di spessore internazionale che merita di essere vissuta a pieno in tutte le sue forme ed espressioni e che dovrà trasformare Forte dei Marmi, nei giorni di svolgimento, in una vera e propria città della Satira”.

Il primo evento in Italia dedicato alla satira politica, ideato e diretto da Beppe Cottafavi si terrà incinque giorni di appuntamenti, dal 9 al 13 luglio a Forte dei Marmi, negli spazi di Piazza Garibaldi e Villa Bertelli con grandi ospiti tra i quali Elio e Rocco Tanica, Makkox e Luca Bottura, Ascanio Celestini, Stefano Massinie tanti altri e una giuria di esperti guidata da Serena Dandini, Lilli Gruber e Beppe Cottafavi.

 

Raccontata dal direttore del Festival Beppe Cottafavi e da Claudio Giunta e Marco Santagata, (professori di Letteratura italiana della Normale di Pisa), con la partecipazione dello scrittore Fabio Genovesi, la rassegna alzerà il sipario il 9 luglio alle ore 18.30 in Piazza Garibaldi, con il talk e video show che ripercorrerà la prestigiosa storia letteraria del premio e a seguire l’appuntamento con le barzellette magistralmente raccontate da Ascanio Celestini. A chiudere il Festival, sabato 13 luglio alle 21.30, sarà la serata presentata da Serena Dandini, che vedràl’assegnazione del 47simo Premio Internazionale di Satira Politica di Forte dei Marmi, raffigurato dal Satiro caricaturato, realizzato appositamente dalla matita di Altan.

I Darwin Awards: Celebrando l’evoluzione della stupidità umana

C’è un riconoscimento destinato a coloro che, per inspiegabili ragioni, decidono di abbandonare il pool genetico umano con azioni tanto assurde da mettere letteralmente in pericolo la propria vita. Si tratta dei Darwin Awards, un premio sarcastico che celebra l’evoluzione della stupidità umana.

Ma da dove viene il nome di questi premi?

Charles Darwin, noto per la sua teoria dell’evoluzione, sosteneva che solo gli individui più adatti sopravvivono, lasciando nella storia una traccia di progresso. I Darwin Awards, invece, sottolineano il fatto che gli individui più stupidi non solo compromettono la propria sopravvivenza, ma anche la capacità di trasmettere i propri geni alle future generazioni.

L’idea dei Darwin Awards nacque negli anni ’80, quando un gruppo di amici, dopo aver letto un articolo su un uomo che aveva tentato di uccidere un cactus facendolo esplodere con della dinamite, decise di creare un riconoscimento per coloro che facevano scelte altrettanto assurde.

Ma quali sono i requisiti per ricevere un Darwin Award?

Prima di tutto, l’evento deve avvenire in modo involontario, eliminando di fatto tutti gli atti di suicidio deliberato. Inoltre, l’azione deve comportare la morte o la sterilità dell’individuo, garantendo così che la lezione di saggezza non possa essere trasmessa alle future generazioni.

Gli incidenti che portano all’assegnazione di un Darwin Award variano enormemente, ma ci sono alcuni temi comuni che emergono. Ad esempio, molto spesso si tratta di persone che cercano di dimostrare la propria audacia o abilità fisica in maniera irresponsabile. Ci sono anche casi in cui l’ignoranza o l’incoscienza giocano un ruolo chiave nell’evento catastrofico.

La moderna era dei social media ha svolto un ruolo significativo nella celebrità dei Darwin Awards. Con la possibilità di registrare ogni azione e condividerla in tutto il mondo in pochi secondi, molti incidenti assurdi vengono immortalati sotto forma di video. Ciò ha portato a un aumento della consapevolezza e dell’attenzione sui premi, diffondendoli a livello globale.

Ma qual è il vero messaggio che i Darwin Awards vogliono trasmettere?

Al di là dell’umorismo nero e del sarcasmo, il premio viene considerato come un monito per stimolare il pensiero critico e responsabile. Incoraggia le persone a prendere decisioni consapevoli, ad essere più attente e ad evitare atti avventati che possono mettere in pericolo la loro stessa vita.

Dieci esempi esilaranti!

1. Quando il suo revolver calibro 38 ha mancato di far fuoco sulla vittima designata, durante una rapina a Long Beach, California, l’aspirante rapinatore James Elliot ha commesso un piccolo errore di valutazione. Ha girato il revolver, per osservare la canna ed ha provato a premere di nuovo il grilletto. Ma questa volta ha funzionato….

2. Lo chef di un Hotel in Svizzera ha perso un dito in un tagliacarne e, dopo aver imprecato in non si sa bene quale lingua, ha inviato una richiesta di risarcimento alla propria compagnia assicuratrice. La compagnia, sospettando una negligenza, ha mandato un suo ispettore per verificare le circostanze. L’ispettore ha provato il tagliacarne e ci ha rimesso a sua volta un dito. La richiesta di risarcimento e’ stata approvata.

3. Un uomo che si era messo a spalare neve per oltre un’ora in modo da far posto quanto bastasse per archeggiare la propria macchina durante una tempesta di neve a Chicago, e’ andato a prendere la propria auto e, tornato al luogo tanto faticosamente pulito, vi ha trovato una donna che aveva appena elegantemente parcheggiato nello spazio libero. Comprensibilmente le ha sparato due fucilate all’addome.

4. Dopo essersi fermato a bere in un bar clandestino, l’autista di un autobus dello Zimbabwe si e’ accorto che i 20 malati mentali che avrebbe dovuto trasportare da Harare al manicomio di Bulawayo erano scappati. Non volendo ammettere la sua negligenza, l’autista si e’ recato ad una vicina fermata di autobus ed ha offerto ai passeggeri in attesa una corsa gratuita. Ha poi condotto il bus dentro il manicomio ed ha consegnato gli ignari passeggeri, dichiarando al personale del manicomio che si trattava di pazienti molto irritabili e portati a raccontare storie fantasiose. L’inganno non e’ stato scoperto che tre giorni dopo.

5. Un teenager americano e’ stato ricoverato in ospedale per gravi ferite alla testa provocate dal sopraggiungere di un treno. Quando gli venne chiesto come aveva fatto a procurarsi le ferite, il giovanotto ha racocntato alla polizia che stava semplicemente cercando di verificare quanto poteva riuscire ad avvicinarsi ad un treno in movimento prima di venire colpito.

6. Un uomo e’ entrato in un market della Louisiana, ha messo una banconota da 20 dollari sul banco e ha chiesto che gli venisse cambiata. Quando il commesso ha aperto il cassetto, l’uomo ha estratto una pistola ed ha chiesto che gli venisse consegnata tutto quello che c’era nel cassetto, ed e’ poi scappato via, lasciando la banconota da 20 dollari sul banco. Un controllo sul totale che era stato rapinato dal cassetto dava… 15 dollari! (se qualcuno ti punta una pistola e ti da’ del denaro, si tratta di un crimine?)

7. Un tizio in Arkansas desiderava cosi’ tanto farsi una birra da decidere di tirare un mattone attraverso la vetrina di un negozio di liquori per prendere qualche bottiglia e poi scappare via. Sollevo’ il mattone e lo tiro’ sulla vetrina per vederlo rimbalzare sulla sua testa, lasciandolo a terra privo di conoscenza. La vetrina del negozio di liquori era di plexiglas. L’intera vicenda e’ stata filmata dalla telecamera interna.

8. Una signora che stava uscendo da un negozio di New York si e’ vista strappare la borsa da un uomo che e’ fuggito via correndo. Il commesso ha prontamente chiamato il 911 e la donna e’ stata in grado di fornire alla polizia una dettagliata descrizione dello scippatore. Entro pochi minuti la polizia era riuscita a catturarlo, metterlo in macchina e portarlo indietro al negozio. Il ladro venne poi fatto uscire dalla macchina e gli venne detto di rimanere fermo per una identificazione positiva. Al che rispose, “Si, agente, e’ lei, Quella e’ la signora alla quale ho rubato la borsetta.”

9. La pagina della cronaca locale dell’Ann Arbor News ha riportato il caso di uomo che, dopo essere entrato in un Burger King di Ypsilanti, nel Michigan, alle 5 del mattino, ha tirato fuori una pistola ed ha chiesto del contanti.
Il commesso si rifiuto’ di consegnarglielo perche’ non gli era possibile aprire il registratore di cassa senza l’ordine per una consumazione. Quando l’uomo ha allora ordinato delle cipolle affettate, il commesso ha detto che non erano disponibili per la prima colazione. L’uomo, frustrato, se ne e’ andato via.

10. Quando un uomo ha cercato di aspirare benzina da un tubo infilato nel serbatoio di un camper parcheggiato in una strada di Seattle, si e’ ritrovato con molto di piu’ di quello che stava cercando. La polizia e’ infatti arrivata sul luogo per trovare una persona in preda a conati di vomito e piegata in due vicino alla tanica per i rifiuti della toilette chimica del camper. Un portavoce della polizia ha dichiarato che l’uomo ha ammesso di aver cercato di rubare della benzina dal serbatoio ed ha infilato a tal scopo un tubo in quello che credeva fosse il bocchettone della benzina ed era invece lo scarico delle acque nere. Il proprietario del veicolo si e’ rifiutato di sporgere denuncia, dichiarando di essersi fatta una delle migliori risate della sua vita.

40 di Vasco Rossi: i nostri Meme Nerd!

Questi sono i giorni di Vasco! Si festeggiano i 40 anni di carriera di Vasco Rossi, anche noto come Vasco o con l’appellativo Il Blasco: autodefinitosi provocatore, ha pubblicato 37 album dall’inizio della sua carriera , di cui 17 album in studio, 9 album dal vivo e 11 raccolte ufficiali, e ha composto complessivamente più di 150 canzoni oltre a numerosi testi e musiche per altri interpreti. Con oltre 35 milioni di copie vendute è uno dei cantautori italiani di maggior successo e fama, e uno tra gli artisti italiani che hanno venduto il maggior numero di dischi.Soprannominato inizialmente Komandante dai membri del suo fan club ufficiale, tale appellativo è rimasto nell’immaginario collettivo e utilizzato anche in ambito diverso.

Dopo il mega concerto del primo luglio di Modena con più di 220mila fan scatenati, anche noi di Satyrnet abbiamo deciso di rendere omaggio all’artista italiano … a modo nostro! Per questo abbiamo creato alcuni divertenti meme, prendendo spunto dai versi delle canzoni del Blasco contestualizzandoli nei film “nerd” che tanto amiamo. Buon divertimento, e se avete qualche consiglio o idea non esitate a contattarci. Guarda le immagini: https://www.facebook.com/media/set/?set=a.1818747094818750.1073742000.163102730383203&type=1&l=4b0583d4ee

Sai di vivere nel 2016 quando …

1. cerchi di inserire la password nel microonde.

2. sono anni che non ti fai più un solitario con carte vere.

3. hai una lista di 15 numeri telefonici per i tuoi 3 familiari.

4. mandi una mail al tuo collega che sta nella scrivania a fianco della tua.

5. il motivo per cui non sei più in contatto con gli amici è che non hanno un profilo facebook.

6. quando torni a casa dal lavoro rispondi al telefono con voce formale.

7. quando telefoni da casa, continui a digitare “0” per avere linea esterna.

8. sei stato seduto alla stessa scrivania per 4 anni lavorando per 3 diverse ditte.

10. sai di essere stato licenziato nel notiziario delle 23:00.

11. il tuo capo non è capace di fare il tuo lavoro.

12. i lavoratori temporanei sono più dei lavoratori dipendenti.

13. hai letto l’intera lista annuendo e sorridendo.

14. mentre la leggi stai pensando di condividerla con gli “amici del punto n.5.

15. un amico che non ti parla neanche più ti ha postato questa lista sulla bacheca, ma ti contatta solo per mandarti barzellette via social.

16. sei troppo preso per notare che nella lista non c’è il punto 9.

17. hai appena scrollato la pag per controllare che effettivamente non ci sia il punto 9.

L’umorismo di Alfredo Accatino

Alfredo Accatino: Creativo da sempre ha firmato importanti Show: Cerimonie XX Olimpiade Invernale Torino 2006, IX Giochi Paralimpici Torino 2006, Flag Handover Olimpiadi Salt Lake City, Accensione Fiamma Paralimpica, lancio Nuova Fiat 500, Dubai World Cup, Giochi del Mediterraneo 2009. Direttore creativo di K-Events – FilmMaster Group è stato autore di eventi corporate, eventi istituzionali, spettacoli dal vivo, progetti multimediali, programmi televisivi  . Nel 2009 ha realizzato ONE, il maggiore event show corporate mai realizzato in Italia. Docente di Comunicazione è autore  dei volumi Giuro che dico il falso (Comix) e Gli insulti hanno fatto la storia (Piemme).

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Perché esistono le barzellette sui Carabinieri?

L’Arma dei Carabinieri è una forza di polizia militare che ha una storia più che bicentenaria, risalente al Regno di Sardegna degli inizi del XIX secolo. Oggi sono una realtà all’avanguardia nei metodi e nelle tecnologie usate, e sono apprezzati in tutto il mondo per il loro impegno e la loro professionalità. Tuttavia, sono anche i protagonisti di innumerevoli barzellette che li dipingono come stupidi, goffi, ingenui o maldestri. Ma da dove nasce questa tradizione di scherzare sui Carabinieri? Quali sono le origini e le ragioni di questo fenomeno?

Le origini delle barzellette sui Carabinieri

Non esiste una data precisa che segna l’inizio delle barzellette sui Carabinieri, ma si può ipotizzare che siano nate nel corso del XX secolo, in concomitanza con alcuni eventi storici e sociali che hanno coinvolto l’Arma. Alcuni possibili fattori che hanno contribuito alla nascita delle barzellette sono:

  • Le modalità di reclutamento dei Carabinieri, che in passato erano molto diverse da quelle odierne e non richiedevano particolari titoli di studio. Questo avrebbe fatto sì che all’interno dell’Arma fosse facile trovare persone di cultura non particolarmente elevata, da cui l’idea del “carabiniere stupido”.
  • Il ruolo dei Carabinieri come forza di ordine pubblico, che li ha portati ad avere spesso rapporti conflittuali con la popolazione civile, soprattutto in occasione di manifestazioni, scioperi, proteste o episodi di criminalità. Questo avrebbe generato un sentimento di antipatia o di sfida verso i Carabinieri, che si sarebbe espresso attraverso le barzellette come forma di rivalsa o di ironia.
  • La diffusione dei mezzi di comunicazione di massa, come la radio, il cinema, la televisione e poi internet, che hanno amplificato e diffuso le barzellette sui Carabinieri, rendendole un fenomeno popolare e condiviso da molte persone. Inoltre, alcuni personaggi famosi, come attori, comici, scrittori o politici, hanno contribuito a creare o a diffondere le barzellette sui Carabinieri, rendendole ancora più note e apprezzate.

Le ragioni delle barzellette sui Carabinieri

Oltre alle origini storiche e sociali, ci sono anche delle ragioni psicologiche e culturali che spiegano perché esistono tante barzellette sui Carabinieri. Alcune di queste sono:

  • Il bisogno di ridere e di scherzare, che è una caratteristica tipica degli italiani, che amano divertirsi e alleggerire le tensioni con l’umorismo. Le barzellette sui Carabinieri sono un modo per far ridere e per creare un clima di simpatia e di complicità tra le persone.
  • Il meccanismo della contrapposizione, che consiste nel creare una distinzione tra noi e gli altri, tra il gruppo di appartenenza e il gruppo estraneo. Le barzellette sui Carabinieri sono un modo per esaltare la propria intelligenza e la propria astuzia, contrapponendola alla presunta stupidità e goffaggine dei Carabinieri.
  • Il principio dell’esagerazione, che consiste nel rendere più evidenti e più ridicoli i difetti o le caratteristiche negative di una persona o di un gruppo. Le barzellette sui Carabinieri sono un modo per enfatizzare e per deformare i comportamenti o le situazioni in cui i Carabinieri si trovano coinvolti, rendendoli più comici e più assurdi.

La valenza delle barzellette sui Carabinieri

Le barzellette sui Carabinieri, pur essendo spesso irriverenti e offensive, non vanno prese sul serio, ma vanno intese come una forma di umorismo che non ha lo scopo di denigrare o di offendere l’Arma, ma di divertire e di far sorridere le persone. Le barzellette sui Carabinieri, infatti, non sono un segno di disprezzo o di ostilità verso l’Arma, ma sono un segno di affetto e di riconoscimento del loro ruolo e della loro importanza nella società. Le barzellette sui Carabinieri, inoltre, non sono una manifestazione di ignoranza o di cattivo gusto, ma sono una manifestazione di creatività e di fantasia, che dimostra la capacità degli italiani di inventare e di raccontare storie divertenti e originali. Le barzellette sui Carabinieri, infine, non sono una minaccia o una provocazione verso l’Arma, ma sono una sfida e un invito a prendersi in giro e a ridere di sé stessi, senza perdere il senso dell’umorismo e della simpatia.

Storielle: Cane provvidenziale

Un uomo stava uscendo di casa una mattina subito dopo aver bevuto il caffè, quando si fermò ad osservare uno strano funerale, con uno strano seguito, che si avviava al vicino cimitero. C’era una vettura funebre, nera che apriva il funerale, seguita ad una quindicina di metri da un’altra vettura funebre nera. Dietro la seconda vettura funebre c’era un uomo vestito di nero, da solo, che seguiva i feretri con un cane Pit Bull al guinzaglio. Appena dopo c’erano circa 200 uomini che seguivano il corteo in fila indiana.

L’uomo non poté resistere alla curiosità e, con molto rispetto, si avvicinò al l’uomo col cane e gli chiese: “Sono molto spiacente per la sua perdita, e capisco che è un brutto momento per disturbare, ma io non ho mai visto un funerale come questo. Che tipo di funerale è?”.

L’uomo in lutto cominciò a spiegare: “La prima carrozza funebre è per mia moglie”. “E che cosa gli è successo?” L’uomo rispose: “Il mio cane l’ha attaccata e l’ha uccisa”. Il primo ritornò a chiedere: “E chi c’è nella seconda carrozza?” L’uomo rispose: “Mia suocera. Lei stava tentando di aiutare mia moglie, quando il cane si è girato ed ha attaccato anche lei”. Tra i due uomini trascorse qualche momento di silenzio intenso e pieno di pensieri.

“Posso avere il cane in prestito?” chiese improvvisamente il primo uomo. “Si metta in fila” rispose il secondo, indicando la lunga schiera di uomini che lo seguivano.

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