Gradara: un viaggio nel tempo a Londra attraverso un modellino giocabile

Un’esperienza immersiva per ripercorrere la storia medievale del borgo marchigiano

Sulle rive del Tamigi, a Londra, un pezzo d’Italia ha preso vita: un modellino in scala del borgo fortificato di Gradara, nelle Marche. Un’opera d’arte in miniatura che trasporta i visitatori in un viaggio nel tempo, tra le mura e le torri di un’epoca ricca di fascino e battaglie.

Un diorama ricco di storia e dettagli

Il modellino, realizzato con estrema cura e precisione, riproduce fedelmente il borgo di Gradara in epoca rinascimentale. Ogni dettaglio è curato nei minimi particolari, dalle case ai palazzi, dalle strade alle fortificazioni. Un vero e proprio gioiello di artigianalità che permette di immergersi completamente nell’atmosfera del tempo.

Un’idea nata da un progetto trentennale

Dietro a questo capolavoro c’è un progetto trentennale nato nell’ambito della didattica ludica. Un percorso iniziato nei primi anni ’90 con il festival Gradara Ludens e che ha portato il borgo a diventare un punto di riferimento per l’educazione e la divulgazione della storia attraverso il gioco.

Un’attrazione unica per appassionati e curiosi

Il modellino di Gradara non è solo un’opera d’arte, ma anche un potente strumento didattico e di intrattenimento. Grazie a questo diorama, appassionati di storia, wargame e semplici curiosi potranno rivivere le vicende del borgo e approfondire la sua conoscenza in modo coinvolgente e interattivo.

Un modello per il futuro

Il prototipo presentato a Londra è solo l’inizio. L’obiettivo è quello di realizzare un modellino giocabile che sarà ospitato in una sala della Rocca Demaniale di Gradara. Uno spazio dove bambini, ragazzi e adulti potranno divertirsi imparando, creando le loro storie e immergendosi in un’esperienza unica nel suo genere.

Un connubio tra storia, gioco e tecnologia

Il modellino di Gradara rappresenta un connubio perfetto tra storia, gioco e tecnologia. Un esempio di come l’innovazione e la creatività possono essere utilizzate per valorizzare il patrimonio culturale e renderlo accessibile a un pubblico sempre più ampio.

Un invito a scoprire Gradara

L’arrivo del modellino a Londra ha acceso i riflettori su Gradara, un borgo ricco di storia e bellezza. Un’occasione unica per scoprire questo gioiello delle Marche e per immergersi nella sua atmosfera suggestiva.

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Boy Scout verso l’inclusione: nuovo nome e porte aperte alle ragazze!

Finalmente un cambiamento storico per i Boy Scout americani!

Dall’8 febbraio 2025, in occasione del 115esimo anniversario, l’organizzazione abbandonerà il nome “Boy Scouts of America” per diventare “Scouting America”.

Un rebranding inclusivo che sottolinea l’impegno dell’associazione nell’accogliere tutti i giovani americani, ragazze comprese.

Niente paura per i valori scout!

Nonostante il cambio di nome, la missione rimane la stessa: preparare i giovani a fare scelte etiche e morali basandosi sui principi scout.

Come sottolinea il presidente e amministratore delegato Roger A. Krone: “Si tratta di un’evoluzione naturale per garantire che tutti i giovani americani si sentano accolti e riconosciuti. I valori dell’America sono valori di scouting”.

Un passo avanti per il futuro

Questa decisione segna un passo importante verso un’organizzazione più inclusiva e rappresentativa della società americana di oggi.

Cosa ne pensi?

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Gladiatori: sangue, intrighi e potere nella nuova serie “Those About to Die” su Prime Video!

“Those About To Die” è una serie che promette di trasportare gli spettatori nel cuore pulsante dell’antica Roma, offrendo un’immersione totale in un’epoca di straordinaria complessità e fascino. La serie si apre con una Roma del 79 a.C., una metropoli di contrasti estremi, dove la magnificenza e la decadenza convivono fianco a fianco. La città è un crogiolo di culture, un centro di potere politico e un luogo di intrattenimento senza eguali.

https://youtu.be/6xouFXMOvaU?si=sedaDX2JZC-98GcW

La serie si concentra sulla vita dei gladiatori, figure emblematiche di questo periodo storico, esplorando non solo la loro esistenza nell’arena, dove combattono per la gloria o la morte, ma anche la loro vita al di fuori di essa. “Those About To Die” non si limita a rappresentare la violenza dei combattimenti, ma si addentra nei meandri della società romana, esponendo le dinamiche di potere, la corruzione e l’oppressione degli schiavi che costituivano il tessuto stesso dell’Impero.

Il cast stellare, guidato da Sir Anthony Hopkins nel ruolo dell’Imperatore Vespasiano, promette interpretazioni memorabili che daranno vita a personaggi storici complessi e sfaccettati. Iwan Rheon, Tom Hughes e Sara Martins, insieme a un ensemble di talenti notevoli, sono pronti a regalare al pubblico momenti di grande recitazione.

La regia di Roland Emmerich, noto per il suo tocco spettacolare e dinamico, assicura che ogni episodio sarà un’esperienza visiva mozzafiato. La sceneggiatura di Robert Rodat, già apprezzato per il suo lavoro in “Salvate il soldato Ryan”, promette di tessere una narrazione avvincente e ricca di pathos.

La produzione ha fatto uso di location autentiche e di effetti speciali avanzati per ricreare l’antica Roma in modo credibile e coinvolgente. Le riprese a Cinecittà, Cinecittà World e al Colosseo hanno permesso di catturare l’essenza di un’epoca lontana, mentre gli effetti visivi hanno portato in vita le scene di battaglia e l’architettura romana con un realismo sorprendente.

“Those About To Die” si propone di essere più di una semplice serie televisiva; è un viaggio nel tempo che offre uno sguardo intimo e crudo sulla vita quotidiana e sulle lotte di un’epoca che continua a esercitare un fascino immutato. Con una narrazione che intreccia azione, dramma e storia, la serie è destinata a diventare un punto di riferimento per gli appassionati del genere e per chiunque sia affascinato dall’antica Roma.

In attesa del debutto su Prime Video il 19 luglio, gli spettatori possono aspettarsi una saga epica che li terrà incollati allo schermo, episodio dopo episodio. “Those About To Die” è un invito a esplorare le profondità dell’animo umano, in un contesto storico che non ha perso la sua capacità di stupire e coinvolgere. Non mancate l’appuntamento con questa serie che promette di lasciare un segno indelebile nel panorama televisivo.

Il Colosseo: storia, crollo e asimmetria

Il Colosseo, noto anche come Anfiteatro Flavio, sorge nel cuore di Roma e rappresenta il più grande anfiteatro del mondo. Con una capienza originaria di 50.000 posti, che poteva arrivare a 87.000, questo monumento iconico ha ospitato per secoli spettacoli gladiatori, cacce alle bestie e altri eventi pubblici.

Tuttavia, la sua storia non è priva di eventi drammatici.

Nel 1349, un terremoto con epicentro nell’Appennino Centrale colpì duramente Roma, causando il crollo di una parte del Colosseo. Questo evento ne determinò la forma asimmetrica che possiamo ammirare ancora oggi.

Ma perché solo una parte del Colosseo ha ceduto?

La risposta risiede nel particolare sottosuolo su cui poggia l’anfiteatro. La sua sezione meridionale, quella crollata, si erge su un terreno molle composto da sedimenti fluviali. L’anfiteatro sorge infatti nell’avvallamento di un laghetto semi-artificiale alimentato da un antico affluente del Tevere, situato all’interno dei giardini della Domus Aurea di Nerone. Al contrario, la parte settentrionale del Colosseo poggia su un terreno di rocce vulcaniche più solido, che ha resistito meglio al sisma.

Oltre al terremoto del 1349, altri eventi sismici nel corso dei secoli hanno contribuito all’asimmetria del Colosseo.

Nel VI secolo d.C., l’anfiteatro venne dismesso e i suoi materiali furono utilizzati per la costruzione di altri edifici. In particolare, a partire dal IX secolo, macerie e strutture ancora in piedi vennero impiegate per l’edificazione di nuovi palazzi nella Roma papale, tra cui Palazzo Barberini. Nel XIII secolo, all’interno del Colosseo fu addirittura eretto un palazzo della famiglia romana dei Frangipane, seguito da altre abitazioni civili.

Nonostante i crolli e i saccheggi, il Colosseo rimane un simbolo immortale di Roma e dell’Impero Romano. La sua imponente struttura e la sua ricca storia continuano ad affascinare visitatori da tutto il mondo, rendendolo una delle attrazioni turistiche più popolari d’Italia.

Tutankhamon: La verità dietro la maledizione – Svelato il mistero scientifico

La scoperta che riscrive la storia:

Per oltre un secolo, la tomba di Tutankhamon è stata avvolta da un alone di mistero, alimentato dalle numerose morti misteriose tra coloro che ebbero a che fare con essa. Ora, una nuova ricerca condotta dallo studioso Ross Fellowes e pubblicata sul Journal of Scientific Exploration svela la verità: non si trattava di una maledizione, bensì di un fenomeno scientifico ben preciso.

All’interno della tomba, sigillata per oltre 3.000 anni, erano presenti livelli di radiazioni da uranio decisamente elevati. Secondo Fellowes, tali livelli erano tali da poter causare gravi malattie e cancri, come effettivamente accaduto a molti di coloro che entrarono nella camera mortuaria.

Non solo Tutankhamon:

Le analisi di Fellowes hanno rivelato che livelli di radiazioni anomali sono presenti anche in altre tombe dell’Antico Egitto, in particolare quelle dell’Antico Regno. Tracce di radioattività sono state addirittura trovate nei siti di Giza e in diverse tombe sotterranee di Saqqara.

Perché così tanto uranio?

La presenza di uranio nelle rocce utilizzate per la costruzione dei monumenti funerari è la spiegazione più probabile. Il radon, un gas radioattivo derivante dal decadimento dell’uranio, si sarebbe concentrato all’interno delle tombe sigillate, raggiungendo livelli di gran lunga superiori alla soglia di sicurezza.

Moniti scambiati per maledizioni:

E’ possibile che gli antichi egizi fossero a conoscenza dei pericoli legati all’uranio. I moniti incisi sulle pareti delle tombe, spesso interpretati come maledizioni dei faraoni, potrebbero essere stati in realtà avvertimenti per dissuadere dall’entrare in questi luoghi contaminati.

Le morti degli archeologi:

Le numerose morti tra coloro che lavorarono alla scoperta e allo studio della tomba di Tutankhamon, tra cui Lord Carnarvon e Howard Carter, trovano ora una spiegazione scientifica. L’esposizione alle radiazioni è la causa più probabile dei loro decessi, avvenuti per cancro e altre malattie gravi.

Conclusione:

La scoperta di Fellowes riapre la storia di Tutankhamon e offre una spiegazione razionale a un mistero che per decenni ha affascinato e spaventato il mondo. La ricerca dimostra come la scienza possa fare luce anche sugli eventi più enigmatici, svelando la realtà che si nasconde dietro le leggende.

Stregoneria: svelati i segreti del “Formicarius”, il manuale anti-streghe del Quattrocento

Un’edizione critica riporta alla luce il “Formicarius” di Jean Nider, testo chiave per la caccia alle streghe.

Nel panorama della stregoneria medievale, due opere si ergono come pilastri fondamentali: il “Malleus Maleficarum” di Heinrich Kramer e il “Formicarius” di Jean Nider. Quest’ultimo, meno conosciuto del suo omologo, è stato recentemente oggetto di un’edizione critica a cura di Catherine Chêne, offrendo agli studiosi una nuova chiave di lettura per comprendere i meccanismi della caccia alle streghe nel Quattrocento.

Un’opera citata ma poco analizzata

Come sottolineava Carlo Ginzburg nel 1989, il “Formicarius” era un testo più citato che analizzato. La sua importanza era riconosciuta, ma la sua complessità ne ostacolava una comprensione approfondita. L’edizione critica di Chêne colma questa lacuna, fornendo un’analisi filologica rigorosa del testo e contestualizzandolo all’interno del panorama socio-politico del XV secolo.

Oltre la caccia alle streghe: un progetto di riforma sociale

Il “Formicarius” non si limita ad essere un semplice manuale anti-streghe. Si inserisce, infatti, in un più ampio progetto di riforma sociale promosso da alcuni Ordini religiosi del Quattrocento. Nider, domenicano come Kramer, era un convinto sostenitore della necessità di estirpare il male dalla società, e la stregoneria rappresentava, ai suoi occhi, una minaccia da estirpare con ogni mezzo.

Un periodo di roghi e di caccia alle streghe

Il Quattrocento fu un secolo di grandi trasformazioni, ma anche di profonde paure. La peste nera, le guerre e le carestie avevano generato un clima di incertezza e insicurezza, terreno fertile per il proliferare di superstizioni e paure ancestrali. In questo contesto, la stregoneria divenne un capro espiatorio, un nemico da combattere per ristabilire l’ordine sociale e religioso.

Il “Formicarius” e il “Malleus Maleficarum”: due facce della stessa medaglia

Il “Formicarius” e il “Malleus Maleficarum” rappresentano due espressioni di questa mentalità. Entrambi i testi offrono una visione demonologica della stregoneria, presentandola come un pericolo reale e concreto per la società. Tuttavia, mentre il “Malleus Maleficarum” si concentra sugli aspetti pratici della caccia alle streghe, il “Formicarius” offre una riflessione più ampia sul ruolo della stregoneria all’interno del contesto sociale e religioso dell’epoca.

L’edizione critica del “Formicarius”: un passo avanti nella comprensione della caccia alle streghe

L’edizione critica del “Formicarius” rappresenta un passo avanti significativo nella comprensione della caccia alle streghe. Offrendo un’analisi approfondita di un testo chiave, questa edizione ci permette di comprendere meglio le idee e le paure che alimentarono questo fenomeno tragico e oscuro.

I cinque samurai: il clone di Saint Seiya che non ce l’ha fatta a diventare un cult!

“I cinque samurai” è un anime televisivo giapponese prodotto dalla Sunrise e dalla Nagoya Television composto da 39 episodi trasmessi in Giappone dal 30 aprile 1988 al 4 marzo 1989. L’anime è stato trasmesso per la prima volta in Italia nell’aprile 1990 su Italia 7, per poi approdare su altre reti come TMC e Junior TV. Nonostante l’assenza di violenza esplicita o presenza di sangue, non è mai andato in onda su reti Mediaset, fatta eccezione per il canale Hiro.

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Anche grazie  alle bellissime action figure (al tempo superiori a quelle di Saint Seiya per molti aspetti), questa serie ha goduto di un discreto seguito in Italia, anche se è stata trasmessa solo su reti con minore copertura nazionale. Tuttavia, ha riscosso un grande successo in paesi come Giappone, Stati Uniti e Francia. Sono stati prodotti tre OAV ispirati alla serie, insieme a un manga, numerosi romanzi e audio drama. In Italia, sia la serie animata che gli OAV sono distribuiti dalla Yamato Video.

La storia di “I cinque samurai” si svolge circa mille anni prima dell’avventura narrata negli episodi. Il mondo era devastato da guerre alimentate da rancore e smania di potere, che hanno dato vita a Harago, uno spirito maligno dotato di un’armatura con immensi poteri di distruzione. Un monaco-guerriero di nome Hariel sconfisse e eliminò Harago, ma decise di dividere la sua armatura in nove pezzi destinati ad altrettanti uomini virtuosi per combattere il male. Ogni armatura rappresentava una virtù: giustizia, saggezza, fiducia, determinazione, sensibilità, fedeltà, clemenza, franchezza e tenacia. Secoli dopo, gli Spiriti del Male risvegliarono lo spirito di Harago, assegnando quattro armature corrotte a quattro uomini demoniaci. Le restanti cinque armature furono invece affidate a cinque nobili samurai per combattere il male. Durante la serie, compare l’armatura bianca, che rappresenta la fusione delle cinque armature dei samurai.

“I cinque samurai” rispecchia molte caratteristiche della cultura giapponese, con le armature che rappresentano gli elementi tradizionali e i demoni associati a concetti negativi. Nonostante alcuni spunti interessanti, la serie presenta alcune lacune logiche e manca di originalità. La grafica e la regia sono buone per l’epoca, ma la trama risulta piatta e prevedibile. In conclusione, “I cinque samurai” non è un clone de “I Cavalieri dello Zodiaco”, ma manca di originalità e logica. Nonostante alcuni temi interessanti, la serie non riesce a distinguersi e ad offrire una narrazione coinvolgente e appassionante. Oltre alle promesse non mantenute, la serie soffre di superficialità e mancanza di coerenza, che la rendono una visione deludente per chi cerca un’esperienza animata più profonda e coinvolgente.

Neteb – La principessa del Nilo

Neteb – La principessa del Nilo” è una serie a cartoni animati francese che ci porta indietro nel tempo all’epoca dell’Antico Egitto, al regno del faraone Ramses II e alla vita avventurosa della principessa Neteb. La serie, prodotta da France 2 insieme a Marina Productions e Victory, è stata trasmessa per la prima volta in Francia il 11 settembre 1999 su France 2 e in Italia dal 15 luglio 2001 su Italia 1. La sigla italiana è interpretata da Cristina D’Avena, che aggiunge un tocco speciale alla narrazione.

«… Ramses II costruì un tempio scavato nella roccia, opera eterna per la prima regina Nefertari amata da Mut in Nubia per sempre e in eterno… Nefertari colei per la quale il Sole splende…»

Ci troviamo nell’anno 1275 a.C., in un periodo di splendore per l’Impero egiziano, ma anche di pericoli nascosti. Ramses II regna sul paese con l’amata regina Nefertari, una donna di straordinaria bellezza e potenza. Ma la sorpresa di Neteb, la dolce e vivace sorella della regina, è destinata a portare nuove avventure e intrighi alla corte reale. Neteb è l’unica ragazza ammessa alla Casa della Vita, una scuola riservata a pochi eletti seguiti dal Sacerdote Setne. Qui fa amicizia con Merempah, figlio di un importante funzionario del faraone, destinato a diventare un valoroso soldato. Insieme, i due giovani si troveranno ad affrontare il malvagio sacerdote Reshep, alleato del perfido dio Seth, in una lotta per proteggere il regno e la famiglia reale.

NETEB, LA PRINCIPESSA DEL NILO - VIDEOSIGLA OP/ED - CRISTINA D'AVENA

La serie, nonostante non abbia ottenuto un grande successo, riesce a trasportare lo spettatore nell’atmosfera affascinante dell’Antico Egitto, con le sue tradizioni, la sua spiritualità e la sua bellezza senza tempo. “Neteb – La principessa del Nilo” è un tesoro nascosto da scoprire, un’opportunità per conoscere e apprezzare la storia in modo coinvolgente e educativo, soprattutto per i giovani. Vale sicuramente la pena di recuperarla e lasciarsi trasportare dalle avventure di Neteb e Merempah.

Nuove scoperte dai Papiri di Ercolano: svelato il luogo di sepoltura di Platone e altri segreti

Grazie a un progetto di ricerca innovativo, i Papiri di Ercolano continuano a svelare i loro segreti. Tra le ultime scoperte, di grande rilevanza storica e filosofica, vi è l’individuazione del luogo esatto della sepoltura di Platone.

La tomba del filosofo greco si trovava all’interno dell’Accademia di Atene, nel giardino a lui riservato, vicino al Museion, un sacello sacro alle Muse. Questa rivelazione, basata su nuove letture di frammenti papiracei, ridefinisce la conoscenza sulla vita e sulla morte di Platone.

Altri dettagli affascinanti emergono dai papiri, tra cui la conferma della vendita di Platone come schiavo sull’isola di Egina, avvenuta probabilmente nel 404 o 399 a.C. Si tratta di una datazione anteriore rispetto a quanto si credeva finora.

Il progetto di ricerca “Greek Schools”, condotto dall’Università di Pisa in collaborazione con il Consiglio Nazionale delle Ricerche, ha permesso di ottenere queste nuove informazioni grazie a innovative tecniche di analisi, come la tomografia a coerenza ottica e l’imaging iper spettrale a infrarossi.

Le nuove letture offrono anche un quadro più completo delle circostanze legate alla corruzione dell’oracolo di Delfi da parte del filosofo accademico Eraclide Pontico. Inoltre, è stato possibile correggere alcuni errori storici, come il nome di Filone di Larissa, erroneamente riportato in precedenza.

La scoperta di nuovi strati di testo all’interno dei papiri, grazie a sofisticate tecniche di analisi, ha permesso di recuperare informazioni che erano rimaste nascoste per secoli. Si tratta di un passo avanti fondamentale per la comprensione della filosofia antica e della storia del mondo greco.

Lo studio, finanziato dal Consiglio europeo della ricerca (ERC), rappresenta un salto di qualità notevole nel campo della papirologia e promette di svelare nuovi segreti in futuro. I ricercatori sono fiduciosi che nei prossimi anni, grazie all’analisi approfondita dei Papiri di Ercolano, la nostra conoscenza del mondo antico potrà essere arricchita in modo significativo.

Oltre alla scoperta del luogo di sepoltura di Platone, il progetto “Greek Schools” ha permesso di ottenere nuove informazioni su:

  • La vendita di Platone come schiavo
  • Le circostanze legate alla corruzione dell’oracolo di Delfi
  • La vita e l’opera di Filone di Larissa
  • Molti altri aspetti della filosofia e della storia del mondo greco

Queste nuove scoperte dimostrano ancora una volta l’immenso valore dei Papiri di Ercolano e il loro potenziale per contribuire alla nostra comprensione del passato. La ricerca continua e i progressi tecnologici aprono nuove strade per l’esplorazione di questi preziosi reperti, promettendo di svelare nuovi segreti affascinanti nei prossimi anni.

Giornata Mondiale del Libro e del Diritto d’Autore: Tra Storia e Iniziative

Ogni anno, il 23 aprile, si celebra la Giornata Mondiale del Libro e del Diritto d’Autore, un’occasione per riflettere sull’importanza della lettura, della cultura e della tutela delle opere creative. Istituita nel 1995 dall’UNESCO, questa ricorrenza ha l’obiettivo di promuovere il libro come strumento di crescita personale, di dialogo interculturale e di comprensione reciproca.

Le origini della Giornata Mondiale del Libro:

La scelta del 23 aprile non è casuale. In questa data si ricordano la morte di tre grandi scrittori: Miguel de Cervantes (autore del Don Chisciotte), William Shakespeare (drammaturgo inglese) e Inca Garcilaso de la Vega (storico peruviano). La data coincide inoltre con la Festa di San Jordi in Catalogna, una tradizione che vede lo scambio di libri e rose come simbolo di amore e cultura.

Le iniziative per celebrare la Giornata:

In tutto il mondo, la Giornata Mondiale del Libro e del Diritto d’Autore è un’occasione per organizzare eventi e iniziative volte a promuovere la lettura e il rispetto del diritto d’autore. Tra le attività più comuni troviamo:

  • Mostre e fiere del libro: Momenti di incontro per editori, autori e lettori, dove scoprire nuove pubblicazioni e approfondire il proprio amore per i libri.
  • Incontri con autori: Dialoghi e dibattiti con scrittori per conoscere il loro processo creativo e approfondire le tematiche dei loro libri.
  • Laboratori di lettura: Attività dedicate ai più piccoli, per avvicinarli al mondo dei libri in modo ludico e coinvolgente.
  • Donazioni di libri: Iniziative di raccolta e distribuzione di libri per promuovere l’accesso alla cultura anche nelle zone più svantaggiate.
  • Campagne di sensibilizzazione: Attività volte a informare il pubblico sull’importanza del diritto d’autore e sui rischi della pirateria letteraria.

L’importanza del libro nell’era digitale:

In un’epoca dominata dalla tecnologia digitale, il libro continua a mantenere un ruolo fondamentale nella nostra società. La lettura rappresenta un’attività fondamentale per la crescita personale, lo sviluppo del pensiero critico e l’ampliamento dei nostri orizzonti culturali. I libri ci permettono di viaggiare nel tempo e nello spazio, di conoscere culture diverse e di approfondire tematiche di attualità.

Il diritto d’autore: tutelare le opere creative:

La Giornata Mondiale del Libro e del Diritto d’Autore è anche un’occasione per ricordare l’importanza del diritto d’autore, che tutela i diritti degli autori e degli editori sulle loro opere creative. Rispettare il diritto d’autore significa riconoscere il valore del lavoro intellettuale e contribuire alla creazione di un’industria culturale sana e sostenibile.

In conclusione:

La Giornata Mondiale del Libro e del Diritto d’Autore è un’importante occasione per celebrare il potere dei libri e per riflettere sull’importanza della lettura e della cultura. In un mondo in continua evoluzione, il libro rimane uno strumento prezioso per la crescita personale, il dialogo interculturale e il progresso della società.

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