Neteb – La principessa del Nilo

Neteb – La principessa del Nilo” è una serie a cartoni animati francese che ci porta indietro nel tempo all’epoca dell’Antico Egitto, al regno del faraone Ramses II e alla vita avventurosa della principessa Neteb. La serie, prodotta da France 2 insieme a Marina Productions e Victory, è stata trasmessa per la prima volta in Francia il 11 settembre 1999 su France 2 e in Italia dal 15 luglio 2001 su Italia 1. La sigla italiana è interpretata da Cristina D’Avena, che aggiunge un tocco speciale alla narrazione.

«… Ramses II costruì un tempio scavato nella roccia, opera eterna per la prima regina Nefertari amata da Mut in Nubia per sempre e in eterno… Nefertari colei per la quale il Sole splende…»

Ci troviamo nell’anno 1275 a.C., in un periodo di splendore per l’Impero egiziano, ma anche di pericoli nascosti. Ramses II regna sul paese con l’amata regina Nefertari, una donna di straordinaria bellezza e potenza. Ma la sorpresa di Neteb, la dolce e vivace sorella della regina, è destinata a portare nuove avventure e intrighi alla corte reale. Neteb è l’unica ragazza ammessa alla Casa della Vita, una scuola riservata a pochi eletti seguiti dal Sacerdote Setne. Qui fa amicizia con Merempah, figlio di un importante funzionario del faraone, destinato a diventare un valoroso soldato. Insieme, i due giovani si troveranno ad affrontare il malvagio sacerdote Reshep, alleato del perfido dio Seth, in una lotta per proteggere il regno e la famiglia reale.

NETEB, LA PRINCIPESSA DEL NILO - VIDEOSIGLA OP/ED - CRISTINA D'AVENA

La serie, nonostante non abbia ottenuto un grande successo, riesce a trasportare lo spettatore nell’atmosfera affascinante dell’Antico Egitto, con le sue tradizioni, la sua spiritualità e la sua bellezza senza tempo. “Neteb – La principessa del Nilo” è un tesoro nascosto da scoprire, un’opportunità per conoscere e apprezzare la storia in modo coinvolgente e educativo, soprattutto per i giovani. Vale sicuramente la pena di recuperarla e lasciarsi trasportare dalle avventure di Neteb e Merempah.

Cyberbullismo nel Metaverso: Nuove sfide per la sicurezza online

Introduzione

Il Metaverso, la nuova frontiera virtuale che integra realtà aumentata e virtuale, offre un’entusiasmante esperienza di gioco e socializzazione. Ma come ogni ambiente digitale, può nascondere insidie, tra cui il cyberbullismo.

Cos’è il cyberbullismo?

Il cyberbullismo è un fenomeno che si manifesta attraverso atti di bullismo ripetuti e intenzionali, compiuti tramite mezzi digitali come social media, chat e videogiochi. In parole semplici, si tratta di utilizzare la tecnologia per molestare, intimidire o danneggiare qualcuno.

Cyberbullismo nel Metaverso:

Nel Metaverso, il cyberbullismo assume nuove forme e sfide:

  • Identità virtuali: L’anonimato offerto dagli avatar può incoraggiare comportamenti scorretti, rendendo difficile identificare i bulli.
  • Immersività: L’esperienza immersiva del Metaverso può amplificare l’impatto psicologico del cyberbullismo, rendendolo più traumatico per le vittime.
  • Nuove forme di molestia: Molestie virtuali, aggressioni sessuali in avatar e furto di dati personali sono solo alcuni esempi dei pericoli che si possono incontrare nel Metaverso.

Un caso emblematico:

Un articolo del Washington Post del 4 febbraio 2024 riporta un caso di aggressione sessuale virtuale subita da una donna nel Metaverso. L’esperienza, vissuta con un visore VR, è stata così realistica da causare un trauma psicologico significativo alla vittima. Questo caso evidenzia la necessità di misure concrete per contrastare il cyberbullismo in questa nuova frontiera digitale.

Cosa fare?

Per contrastare il cyberbullismo nel Metaverso, è fondamentale:

  • Sensibilizzare: Educare i giovani sui rischi del cyberbullismo e sulle sue conseguenze, sia per le vittime che per i bulli.
  • Strumenti di sicurezza: Le piattaforme del Metaverso devono implementare strumenti di sicurezza efficaci per identificare e prevenire il cyberbullismo.
  • Denunciare: Le vittime di cyberbullismo non devono rimanere in silenzio. E’ importante denunciare gli episodi alle autorità competenti e alle piattaforme virtuali.

Conclusione:

Il Metaverso offre un mondo di opportunità, ma è importante essere consapevoli dei pericoli che si possono nascondere. Insieme, possiamo creare un ambiente virtuale più sicuro e inclusivo per tutti.

Ricorda: Se sei vittima di bullismo e/o cyberbullismo, non sei solo. Chiedi aiuto ai tuoi genitori, amici, parenti, insegnanti o ad un adulto di fiducia. Puoi anche denunciare l’accaduto alle autorità competenti.

Il Giappone e l’intelligenza artificiale generativa: un approccio innovativo

Il Giappone è uno dei paesi più all’avanguardia nell’ambito dell’intelligenza artificiale (IA). In particolare, il paese ha un approccio unico all’IA generativa, che consente l’uso di dati protetti da copyright per addestrare le macchine.

L’ispirazione di questo principio sta nel fatto che l’addestramento della macchina viene in qualche modo equiparato al modo in cui funziona l’ispirazione creativa umana. I modelli di IA, infatti, scansionano il web per catalogare le immagini, allo stesso modo in cui una persona deve guardare una serie di immagini di Pablo Picasso per identificarne ciò che lo distingue da altre opere.

L’approccio giapponese è basato su tre pilastri:

  • Dignità: una società che rispetta la dignità umana
  • Varietà e inclusione: una società dove persone con origini diverse possono perseguire il proprio benessere
  • Sostenibilità: una società sostenibile

In base a questi pilastri, il governo giapponese ha definito sette principi chiave per la regolamentazione delle intelligenze artificiali:

  • Umano-centrico: le intelligenze artificiali non devono violare i diritti fondamentali e devono essere sviluppate per espandere le capacità delle persone.
  • Educazione: le persone devono essere abilitate all’uso di queste macchine.
  • Protezione della privacy: la sfera privata e intima delle persone deve essere tutelata.
  • Garanzia della sicurezza: un equilibrio consapevole tra rischi e benefici deve essere garantito.
  • Concorrenza equa: un approccio inclusivo e allargato alle intelligenze artificiali deve essere adottato.
  • Equità, responsabilità e trasparenza: queste macchine devono essere progettate in maniera equa e le persone devono essere in grado di comprenderne l’uso.

L’ultimo principio, quello dell’innovazione, è il più ambizioso e utopistico: prevede un superamento di tutti i confini per creare una piattaforma in cui i dati provenienti da ogni campo possano essere effettivamente utilizzati senza essere monopolizzati.

L’approccio giapponese all’intelligenza artificiale generativa è innovativo e controverso. Da un lato, è in linea con la visione del paese di un’IA che sia al servizio dell’uomo e che contribuisca a creare una società più equa e sostenibile. Dall’altro, solleva preoccupazioni per quanto riguarda la tutela del copyright e il rischio di discriminazione.

Solo il tempo ci dirà se questo approccio sarà un successo. Tuttavia, è chiaro che il Giappone è un paese che vuole giocare un ruolo da protagonista nello sviluppo dell’IA, e il suo approccio all’intelligenza artificiale generativa è un segnale di questo impegno.

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