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Hunter x Hunter: Nen x Impact – Il picchiaduro definitivo per i fan del Nen arriva il 17 luglio 2025

Quando ho letto per la prima volta l’annuncio ufficiale di Hunter x Hunter: Nen x Impact, il cuore mi ha fatto un salto degno di Gon quando scova un nuovo indizio sul padre. È uno di quei momenti in cui il fandom nerd – e qui parlo per esperienza personale, da fanatica della serie sin dai tempi delle VHS – viene colpito dritto al cuore. Stiamo parlando di un franchise che ha segnato un’epoca, che ha saputo mischiare in modo sublime azione, strategia, filosofia e un sistema di poteri, il Nen, tra i più complessi e affascinanti mai concepiti nello shonen. E adesso questo universo si prepara a conquistare anche il mondo dei videogiochi, in un genere che promette scintille: il picchiaduro competitivo.

Segnatevi questa data sul calendario, scolpitela sulla pietra, tatuatevela sulla pelle (ok, forse sto esagerando… o forse no): 17 luglio 2025. È allora che Nen x Impact approderà su PlayStation 5, Nintendo Switch e PC, pronto a trasformare il vostro salotto in un’arena dove Gon, Killua, Kurapika, Hisoka e tanti altri daranno vita a scontri epici.

A rendere questo progetto ancora più irresistibile è il team che ci lavora: Bushiroad in collaborazione con Eighting e, udite udite, la distribuzione globale di Arc System Works. Sì, proprio loro, i maestri indiscussi del fighting anime-style, quelli che ci hanno stregato con titoli come BlazBlue e Guilty Gear, ma anche il mitico Tatsunoko vs. Capcom. Capite quindi perché il mio hype è letteralmente esploso come una nen bomb.

Ma entriamo nel vivo, perché parlare di gameplay qui non è solo snocciolare feature, è fare una vera e propria dichiarazione d’amore. Nen x Impact propone combattimenti 3 vs 3, con squadre di personaggi selezionabili liberamente, ciascuno dotato di abilità speciali legate al proprio tipo di Nen: Rafforzamento, Emissione, Manipolazione, Trasformazione, Materializzazione, Specializzazione. È possibile cambiare combattente al volo o richiamare gli alleati per un assist devastante. Immaginate la scena: siete lì, all’ultimo pixel di energia, e all’improvviso arriva Killua in modalità fulmine a ribaltare la situazione. Goosebumps garantiti.

Il sistema introduce anche una barra chiamata Nen Arts, che si carica eseguendo combo e permette di scatenare super mosse spettacolari, diverse per ogni personaggio. E per chi, come me, ha sempre sognato di vedere Kurapika usare le catene su misura per i Ryodan o Hisoka giocare sadicamente con la sua Bungee Gum, preparatevi: ogni mossa trasuda amore e fedeltà al materiale originale. Un’altra chicca che mi ha conquistata è il rush button, una funzione pensata per semplificare combo potenziate, ma bilanciata da un sistema di cooldown che impedisce abusi. Qui non si tratta solo di premere tasti a caso: è una danza tattica, dove leggere l’avversario e scegliere il momento perfetto per sferrare l’attacco decisivo fa tutta la differenza.

La modalità storia merita una menzione speciale. Non si limita a ripercorrere le tappe principali del manga e dell’anime: aggiunge sfide e obiettivi extra, invogliando a perfezionarsi costantemente. E per chi vuole affinare le proprie abilità, c’è la modalità allenamento, mentre per i più temerari spunta l’Heaven’s Arena, dove ogni personaggio ha missioni specifiche da completare, sbloccando chicche come icone giocatore e persino le leggendarie carte di Greed Island. Chi conosce Hunter x Hunter sa bene quanto basti pronunciare quelle due parole per accendere l’entusiasmo.

Il multiplayer è ovviamente il cuore pulsante di Nen x Impact. Si potrà combattere sia localmente che online, con modalità come il Free Battle e il matchmaking classificato per scalare le classifiche globali e dimostrare di essere i veri maestri del Nen. E vi assicuro: non c’è nulla di più appagante che umiliare (con stile) un avversario competitivo dopo averlo studiato per intere partite.

Quello che però rende davvero speciale questo gioco – e lo dico con la mano sul cuore nerd – è il rispetto per l’opera di Yoshihiro Togashi. Nen x Impact non è un semplice tie-in commerciale: è una lettera d’amore a un mondo narrativo ricchissimo, dove ogni personaggio ha luci e ombre, motivazioni profonde, e un potere che non è mai fine a sé stesso, ma parte di un percorso di crescita, sacrificio e identità. Trasportare tutto questo in un picchiaduro non era semplice, eppure, da quel poco che abbiamo potuto provare finora, sembra che la magia sia riuscita.

La demo è stata solo un assaggio, ma già lascia intravedere un gioco capace di soddisfare sia i fan hardcore dell’opera originale sia chi cerca un fighting game tecnico e spettacolare. E con l’uscita imminente, c’è tutto il tempo per rispolverare la lore, ripassare i tipi di Nen e prepararsi a combattere come veri Hunters.

Quindi sì, ve lo dico chiaramente: se siete cresciuti (o cresciute) a pane, Gon e Chimera Ants, questo gioco non potete assolutamente perdervelo. È l’occasione perfetta per rituffarsi in un universo che ci ha fatto sognare, piangere e tremare di emozione. E questa volta, non dovrete solo guardare: dovrete giocare, sperimentare, diventare voi stessi parte della leggenda.

Io sono pronta, joypad alla mano, a salire sul ring. E voi? Fatemi sapere cosa ne pensate, quali personaggi non vedete l’ora di usare e quali battaglie sognate di rivivere! Commentate, condividete l’articolo sui social, fate sentire il ruggito della community nerd: Hunter x Hunter: Nen x Impact sta arrivando, ed è ora di scatenare tutto il potere del Nen!

MessinaCon 2025: Dieci Anni di Magia Nerd Pronti a Esplodere nella Nuova Dimensione di Villa Dante

C’è qualcosa di profondamente affascinante nel modo in cui certi eventi riescono a crescere, maturare e, anno dopo anno, diventare un punto di riferimento per intere comunità di appassionati. MessinaCon è senza dubbio uno di questi. Nato quasi in sordina, con l’entusiasmo e la passione di chi crede davvero nella forza della cultura pop, questo festival ha conquistato negli anni il cuore dei nerd, geek e curiosi del Sud Italia, diventando uno degli appuntamenti più attesi dell’anno. E ora, nel 2025, è pronto a spegnere dieci candeline in grande stile, promettendo un’edizione che sarà ricordata come un vero e proprio salto temporale… in perfetto stile Ritorno al Futuro!

Eh sì, perché se c’è un anniversario da celebrare, il decennale del MessinaCon merita di essere trattato come si deve. E lo sa bene Giuseppe Mulfari, presidente dell’associazione StrettoCrea, anima e cuore pulsante dietro l’organizzazione della fiera. Quest’anno, l’annuncio ufficiale dell’evento è arrivato durante il suggestivo “Day Zero”, una sorta di prologo al grande show che si è svolto tra le mura del Volta Pagina, dove si è respirato quell’entusiasmo collettivo tipico delle grandi occasioni. Ma la vera notizia bomba è stata un’altra: nel 2025, il MessinaCon cambia casa. E che casa! Per la prima volta, la fiera si svolgerà all’interno di Villa Dante, uno dei polmoni verdi più amati della città di Messina, che promette di dare all’evento una nuova veste e, soprattutto, una nuova dimensione.

Villa Dante non è solo una location più ampia: è un simbolo di rinascita, un nuovo punto di partenza che incarna la volontà di fare le cose ancora più in grande. Una scelta frutto di una collaborazione profonda con il Comune di Messina e con la Messina Social City, come ha spiegato Mulfari, sottolineando il ruolo cruciale dell’assessora Liana Cannata, da sempre vicina al progetto. L’obiettivo? Trasformare il MessinaCon in una delle fiere nerd più importanti del Sud Italia, portando a Messina non solo una valanga di appassionati, ma anche una proposta culturale e d’intrattenimento di livello nazionale.

Le date da segnare in rosso sul calendario sono quelle del 5, 6 e 7 settembre 2025. Tre giorni in cui Villa Dante si trasformerà in un caleidoscopio di fumetti, videogiochi, cosplay, musica, spettacolo e magia. Il tema scelto per questa edizione è una vera chicca: l’omaggio al quarantesimo anniversario di Ritorno al Futuro, celebrato attraverso una locandina ufficiale firmata dall’artista calabrese Umberto Giampà e colorata da Lorenzo Berdondini. Un’opera che trasuda amore per l’immaginario geek e che rappresenta alla perfezione lo spirito del MessinaCon: un ponte tra passato, presente e futuro della cultura pop.

Le prime anticipazioni su MessinaCon 2025 stanno già facendo impazzire i fan della TV e dell’intrattenimento, grazie a due ospiti che sono veri e propri simboli di un’intera generazione cresciuta tra cartoni animati, programmi per ragazzi e serie cult. Il primo grande nome annunciato è quello di Danilo Bertazzi, indimenticabile volto di Tonio Cartonio nella mitica Melevisione, programma che ha segnato l’infanzia di chi ha vissuto gli anni Duemila davanti alla Rai. Il suo ritorno sotto i riflettori ha subito scatenato un’ondata di entusiasmo sui social: per molti non è solo un attore, ma un pezzo di cuore e di ricordi felici.

Ma la nostalgia non è l’unica protagonista: dopo l’annuncio della partecipazione di Bertazzi nella giornata di venerdì 5 settembre, arriva un’altra presenza di peso. Questa volta si tratta di una voce che ha accompagnato intere generazioni. Parliamo di Claudio Moneta, celebre doppiatore di Spongebob e Barney Stinson (How I Met Your Mother), due personaggi diversissimi ma entrambi iconici. Con la sua inconfondibile vocalità, Moneta è riuscito a diventare parte integrante dell’immaginario collettivo dei ragazzi italiani.

Come sottolineato da Giuseppe Mulfari, presidente di StrettoCrea, questa edizione del MessinaCon sarà dedicata all’universo audiovisivo, un viaggio tra passato e presente fatto di volti, ma soprattutto voci, che ci hanno accompagnati e formati. Bertazzi e Moneta non sono solo ospiti: sono rappresentazioni viventi di un’epoca, e la loro presenza è un omaggio affettuoso a tutti noi che siamo cresciuti tra la magia della televisione e il fascino del doppiaggio.

MessinaCon sta cambiando pelle. Non più (solo) una “fiera del fumetto”, ma un vero e proprio festival dell’intrattenimento nerd a tutto tondo. Un evento che guarda al futuro abbracciando le nuove tendenze, aprendosi al cinema, al doppiaggio, al mondo del web e delle piattaforme streaming. L’edizione 2025 sarà una celebrazione di tutte le forme di cultura geek, offrendo esperienze immersive, incontri con ospiti di rilievo e un’offerta di contenuti sempre più ricca e varia.

Guardando indietro, è impossibile non riconoscere quanto la fiera sia cresciuta. Dal 2015 a oggi, il MessinaCon ha visto un aumento costante del pubblico e dell’attenzione mediatica. L’edizione 2024 ha segnato un vero e proprio boom, con un’affluenza record e una line-up che ha incluso nomi di rilievo come Ruggero de I Timidi e FumettiBrutti. Ma non si è trattato solo di intrattenimento: la fiera ha dimostrato anche una profonda sensibilità verso temi sociali e culturali, affrontando argomenti come l’inclusione, la diversità e il supporto alla comunità LGBT+, dando voce e spazio a realtà troppo spesso invisibili.

Il decimo anniversario sarà quindi molto più di una festa. Sarà una dichiarazione d’intenti, un manifesto per il futuro di un evento che vuole continuare a crescere, a innovarsi, a sorprendere. E mentre si vocifera su ulteriori cambiamenti – con il Palacultura Antonello che potrebbe cedere il passo a spazi ancora più scenografici – ciò che è certo è che il MessinaCon 2025 rappresenterà un punto di svolta nella storia della manifestazione.

Con oltre 5.000 visitatori nel 2019 e un trend sempre più in crescita, il MessinaCon è ormai un faro per tutti gli appassionati di fumetti, anime, videogiochi e cultura nerd del Sud Italia, ma anche un evento che comincia a farsi conoscere e apprezzare a livello nazionale. L’edizione di settembre promette un’esplosione di colori, emozioni e contenuti. Gare cosplay spettacolari, laboratori creativi, workshop, panel, ospiti nazionali e internazionali e – perché no – qualche sorpresa che ci farà brillare gli occhi come bambini davanti a una collezione di action figure mai vista prima.

In conclusione, se anche tu sei uno di quelli che si emozionano al solo sentire il fruscio di una pagina di fumetto, se ti perdi in ore davanti alla console, se ami travestirti dal tuo personaggio preferito o se semplicemente cerchi un posto dove sentirti davvero a casa… il MessinaCon 2025 è l’evento che fa per te. Preparati a un viaggio indietro e avanti nel tempo, a vivere la magia della cultura pop come mai prima d’ora. E mi raccomando: restate connessi, seguite le novità e condividete l’entusiasmo sui social. Perché questa volta, la DeLorean di Doc e Marty potrebbe davvero parcheggiare a Villa Dante. E tu, vorrai davvero perdertela?

Raccontaci nei commenti cosa ti aspetti dal decimo MessinaCon e con chi vorresti condividerlo. Tagga i tuoi amici, crea il tuo gruppo cosplay e preparati a vivere l’edizione più epica di sempre!

MolFest 2025: Molfetta si trasforma nella capitale italiana della Cultura Pop

C’è un momento, ogni estate, in cui Molfetta smette di essere solo una perla dell’Adriatico e si trasfigura in un vero e proprio regno incantato dedicato all’immaginazione, alla creatività e alla libertà di espressione. Quel momento si chiama MolFest , ed è molto più di un semplice festival: è un’esperienza collettiva, un rito pop condiviso, un carnevale nerd dove fumetti, musica, anime, videogiochi, illustrazione, cosplay e spettacolo si mescolano come in un gigantesco incantesimo urbano.

La nuova edizione del MolFest – Festival della Cultura Pop si svolgerà il 27, 28 e 29 giugno 2025 nella splendida cornice di Molfetta (BA), e quest’anno il tema che farà da bussola emotiva è “Freedom – Libertà”. Ma attenzione: non la libertà da slogan, fredda e astratta, bensì quella più autentica e vibrante, quella che ci permette di essere esattamente ciò che siamo, senza timori, senza maschere imposte, nel rispetto e nella condivisione.

La città che diventa un mondo

Se l’edizione precedente aveva già fatto battere forte 70.000 cuori, quest’anno si punta ancora più in alto, anzi, si vola. Il MolFest 2025 triplica la sua superficie, raggiungendo ben 145.000 mq, trasformando il tessuto urbano di Molfetta in una vera e propria mappa open-world da esplorare. Le sue piazze diventano arene di spettacoli, le vie si animano di parate cosplay, i musei ospitano mostre d’arte fantastiche, le spiagge diventano teatri per happening al tramonto ispirati al mondo dei videogiochi.

Al cuore del festival c’è una convinzione semplice ma rivoluzionaria: la Cultura Pop non è solo intrattenimento, è linguaggio, è comunità, è collante tra generazioni. Così l’intera città si mette in gioco, dai commercianti agli studenti, passando per decine di associazioni locali e volontari che con entusiasmo portano idee, sogni e braccia operose in questo magico cantiere creativo.

Una line-up da multiverso

Anche quest’anno, il MolFest può contare su una line-up che farebbe impazzire qualsiasi appassionato. Si parte con la musica e si finisce nel Sol Levante, passando per le stelle del fumetto e dell’illustrazione. Il Capitano Giorgio Vanni salperà con la sua ciurma – I Figli di Goku – per un concerto che si preannuncia travolgente. Non mancheranno gli Oliver Onions, autentiche icone sonore del cinema italiano, accompagnati dall’ensemble vocale degli ANIMEniacs Corp per uno spettacolo nostalgico e potente.

Poi arriva lui, il funambolo delle parole e delle note: Dargen D’Amico, capace di mescolare rap, poesia e ironia come nessun altro. E come dimenticare Mauro Repetto, storico cofondatore degli 883, pronto a raccontare storie di “Uomini Ragno” e miti anni ’90, insieme a un altro volto amatissimo del piccolo schermo, il comico e imitatore Ubaldo Pantani.

Gli ospiti internazionali e la magia dell’anime

La chiamata del Sol Levante risuona forte quest’anno, con due ospiti d’eccezione che faranno felici tutti gli otaku: Katsumi Ono, regista e storyboard artist del remake “Captain Tsubasa – Junior Youth Arc”, e Gen Sato, mangaka e mecha designer che ha dato un’identità ai celebri SD Gundam e al fenomeno super-deformed. A dare voce ai sogni dei fan, ci sarà anche Renato Novara, doppiatore ufficiale del nostro amato Oliver Hutton.

Le arti visive come motore dell’immaginazione

La sezione visiva del MolFest non è da meno. Il manifesto ufficiale porta la firma del maestro Paolo Barbieri, una vera leggenda vivente dell’illustrazione fantasy, con collaborazioni che spaziano da George R. R. Martin a Umberto Eco. E ad affiancarlo ci sarà anche Maurizio Manzieri, illustratore di fama mondiale che ha reso oniriche le copertine dei più grandi titoli sci-fi.

Non mancherà la vibrante Artist Alley, curata da Giovanni “Zeth Castle” Zaccaria, dove si potranno incontrare illustratori e fumettisti indipendenti, tra cui anche volti già noti nel panorama editoriale italiano ed estero. Una vera e propria fucina di talenti dove l’arte incontra i fan, senza filtri.

Videogiochi, Esport e board game: la cultura geek prende vita

Quest’anno l’area Esport sarà protagonista alla Sala dei Templari, in una cornice che mescola passato e futuro. Riot Games, Qlash, PG Esports e ProGaming Italia porteranno un setup professionale da brividi, con tornei gratuiti di League of Legends e Valorant, e aree interattive con giochi come Fall Guys, Astro, Rocket League e tanti altri.

Ma MolFest non è solo digitale: torna anche Play – Festival del Gioco, con giochi da tavolo per tutti i gusti, dove generazioni diverse si incontrano e giocano fianco a fianco. E per chi ama le atmosfere cinematografiche, la Movie Zone offrirà incontri e talk con doppiatori, registi e critici, tra cui Lorenzo Scattorin, la voce italiana di Joel Miller in The Last of Us.

Tra cosplay, scienza e mistero

Impossibile parlare di MolFest senza citare il variopinto universo cosplay, con sfilate, photo opportunity e l’immancabile Cosplay Contest della domenica. Ma la cultura pop non dimentica la scienza: torna anche Comics&Science, il progetto di CNR Edizioni che fonde divulgazione e fumetto. Il pubblico potrà partecipare in tempo reale alla creazione di una storia a fumetti, un’esperienza interattiva che unisce apprendimento e divertimento.

Tra le novità più suggestive c’è l’area Magic Coast, ospitata all’Ospedaletto dei Crociati, dove storie di mistero, illusionismo e folklore renderanno l’esperienza ancora più immersiva. E per gli amanti del K-Pop, l’energia sarà garantita dalla crew di KST Show Time.

Il cuore della città, il cuore del festival

MolFest è una creatura viva, pulsante, fatta di persone. Come ci ricorda il Direttore Artistico Gianluca Del Carlo, non si tratta solo di un evento, ma di una vera e propria leggenda urbana. È una favola contemporanea, cucita con ago e filo di entusiasmo, dedizione e amore per la propria città. La Hero Zone, spazio dedicato agli eroi del quotidiano – forze dell’ordine, medici, volontari – è il simbolo più potente di questa vocazione comunitaria.

Come in una grande storia fantasy, Molfetta diventa per tre giorni un portale che si apre verso altri mondi, dove la cultura pop è la lingua franca e l’inclusività è il suo incantesimo più potente.

Il MolFest ti aspetta: vivilo, condividilo, raccontalo

Se sei un appassionato di fumetti, un gamer incallito, un amante degli anime, un cultore del cosplay, un fan delle leggende metropolitane o semplicemente una persona curiosa, il MolFest è il tuo posto nel mondo. Non un evento da osservare da lontano, ma un’avventura da vivere in prima persona.

E adesso tocca a voi, eroi del pop! Raccontateci cosa vi aspettate dal MolFest 2025, quali ospiti non vedete l’ora di incontrare, qual è l’area che vi farà battere il cuore. Scrivetelo nei commenti qui sotto e… condividete l’articolo sui vostri social! Facciamo vibrare la rete con l’energia di Molfetta e della cultura pop!

Squid Game: analisi dei giochi e dei giocatori in un mondo dove l’umanità è messa al tappeto… letteralmente

Chi non ha ancora sentito parlare di Squid Game? La serie televisiva sudcoreana ideata, scritta e diretta da Hwang Dong-hyuk ha letteralmente fatto la storia dell’intrattenimento globale. Dal 17 settembre 2021 fino al gran finale previsto per il 27 giugno 2025, tre stagioni distribuite su Netflix hanno trasformato quello che inizialmente sembrava solo un survival game in tuta verde in un fenomeno culturale di proporzioni colossali. E se vi sembra esagerato, aspettate di leggere questa nostra analisi nerd e approfondita sul vero cuore pulsante della serie: i giocatori e i giochi.

Già, perché se i misteriosi VIP incappucciati d’oro sono i burattinai del massacro e gli organizzatori i registi sadici dello spettacolo, sono i giocatori a rappresentare l’essenza umana della storia. Sono loro che ci fanno tifare, piangere, arrabbiarci e interrogarci su cosa saremmo disposti a fare per sopravvivere. Squid Game non è solo violenza, non è solo giochi da bambini trasformati in trappole mortali: è una riflessione profonda — e impietosa — su noi stessi.

Il lato umano del gioco

Nel microcosmo chiuso e brutale di Squid Game, ogni partecipante diventa un’allegoria vivente. Le loro scelte, azioni e interazioni ci svelano tutte le sfumature del comportamento umano, specialmente quando il denaro (o meglio, la sopravvivenza) è l’unica motivazione. Già nella prima stagione veniamo introdotti a due archetipi contrapposti: i “giocatori positivi” e gli “antagonistici”.

I primi sono quelli per cui si tifa senza riserve. Come dimenticare Ali, il dolce e ingenuo lavoratore migrante, o la coraggiosa Ji-yeong? In loro vediamo compassione, sacrificio, umanità. Sono quelli che, pur nella disperazione più nera, riescono ancora a essere umani. Dall’altro lato ci sono gli spietati, quelli che si lasciano divorare dalla brutalità del sistema, che diventano predatori pur di arrivare alla fine. Personaggi come Jang Deok-su, il gangster brutale, incarnano il degrado morale che emerge quando l’etica viene annientata dalla paura e dal desiderio di potere.

Questo dualismo ritorna con forza anche nella seconda stagione, che introduce un nuovo cast di disperati. Ancora una volta ci troviamo divisi tra chi vorremmo salvare e chi speriamo venga eliminato alla prossima sfida. È come guardare uno specchio che ci riflette nei momenti peggiori, ma anche nei più nobili. Ed è proprio questo il colpo da maestro della serie: i veri nemici non sono i VIP o i sorveglianti mascherati, ma le nostre scelte quando nessuno ci guarda… o quando tutti lo fanno.

I giochi: tra innocenza e orrore

Ogni gioco in Squid Game è un piccolo capolavoro di perversione narrativa. Sono tutti ispirati a passatempi infantili coreani — e in qualche caso anche occidentali — trasformati in meccanismi letali che mettono in palio non solo la vita dei partecipanti, ma anche la loro coscienza.

Si parte con il Ddakji, innocuo gioco di reclutamento che ci introduce con un colpo ben piazzato (letteralmente) all’universo di Squid Game. Poi arriva il famigerato Un, due, tre, stella!, reinterpretato con una bambola robotica inquietante e letale che fa fuori chiunque osi muoversi dopo la canzoncina. La combinazione tra nostalgia e terrore è magistrale. L’infanzia viene smontata, stravolta, e riadattata in chiave distopica.

Poi c’è il Caramello (Dalgona), dove la precisione millimetrica si scontra con il panico. Ogni forma diventa una sentenza: stella e ombrello sono maledizioni, mentre cerchi e triangoli appaiono come una benedizione per chi riesce a controllare le mani tremanti. Il Tiro alla fune traduce un gioco di squadra in una lotta per la sopravvivenza fisica e mentale, con strategie e preghiere che si intrecciano nella speranza di non essere tirati nel vuoto.

Ma è con le Biglie che il gioco si fa davvero psicologico. L’amicizia, la fiducia, la pietà: tutto viene messo in discussione. Tradire o essere traditi diventa una scelta impossibile. Il Ponte di vetro, invece, ci regala forse il momento più adrenalinico della serie. Camminare verso il nulla scegliendo tra vetro temperato e vetro normale è una metafora limpida dell’incertezza della vita. E quando arriva il Gioco del Calamaro, quello che dà il nome alla serie, l’infanzia coreana diventa l’arena finale per un confronto carico di rabbia, senso di colpa e voglia di redenzione.

Le sfide introdotte nella seconda e terza stagione amplificano ulteriormente la varietà e la creatività crudele del format. Il Pentathlon a sei gambe è un mix tra cooperazione forzata e minigiochi infantili dove ogni errore è fatale. Si passa da sfide come il Gonggi, il gioco delle pietre, fino al Jegi, dove bisogna palleggiare con un oggetto leggerissimo. Un disastro per chi non ha coordinazione, ma una goduria per chi ama vedere abilità e fortuna giocare a braccetto.

Il Raduno e il Nascondino inseriscono una componente sociale più marcata. In un gioco di alleanze forzate e tradimenti imminenti, la fiducia si fa rarefatta come l’aria nelle stanze chiuse. E quando entra in scena il Salto alla corda su un ponte semidistrutto, il pericolo diventa tridimensionale: terra, aria e tempo si stringono attorno ai concorrenti come una morsa.

Fino ad arrivare a un’altra variante ancora più surreale del gioco finale: il Gioco del calamaro in aria. Se pensavate che combattere a terra fosse difficile, immaginate farlo sospesi nel vuoto, su strutture instabili, con la certezza che ogni errore significhi la fine.

Un mondo crudele… come il nostro?

Cosa ci dice tutto questo? Che Squid Game è molto più di una serie violenta. È un gigantesco esperimento sociale in forma narrativa. I giocatori sono specchi della nostra società: c’è il debole, il furbo, il generoso, l’approfittatore, l’ingenuo e il crudele. I giochi, invece, sono un’allegoria perfetta delle dinamiche del potere, della competizione economica, delle diseguaglianze sociali e del prezzo della sopravvivenza.

Ed è proprio questa combinazione di folklore coreano e critica sociale universale che rende la serie così potente, così disturbante e così affascinante per noi nerd appassionati di distopie, psicologia, simbolismo e meccaniche ludiche. Ogni puntata è come un gigantesco escape room senza via d’uscita, dove il premio non è solo il denaro, ma il confronto crudo e sincero con la parte più vera — e spesso scomoda — di noi stessi.

E voi, quale giocatore sareste? Quello che cerca alleanze e aiuta il prossimo, o quello che, pur di vincere, non guarda in faccia nessuno? Avete mai pensato a come vi comportereste se la vostra vita dipendesse da un dolcetto di caramello?

Judas: Il mistero dell’uscita che non arriva, il futuro incerto del nuovo gioco di Ken Levine

L’attesa per Judas, il gioco diretto da Ken Levine, sembra ormai essersi trasformata in una delusione sempre più palpabile per tutti gli appassionati di videogiochi. Inizialmente previsto per marzo 2025, il titolo è ora ufficialmente scomparso dai radar, con Ghost Story Games e Take-Two che non offrono più alcuna finestra di lancio concreta. Non solo, Judas è stato rimosso persino dalla roadmap aggiornata del publisher, la quale, tra le altre cose, ha confermato l’arrivo di GTA VI come punto di riferimento per il futuro. Un segno inequivocabile che, nonostante l’entusiasmo iniziale, il destino del gioco di Levine appare sempre più nebuloso.

Per chi segue da anni il lavoro di Ken Levine, il creatore di BioShock, le aspettative erano inevitabilmente alte. Judas, infatti, doveva rappresentare l’erede spirituale della leggendaria saga che ha ridefinito il genere degli sparatutto in prima persona, mescolando narrazione profonda e gameplay innovativo. Già durante lo State of Play di Sony nel febbraio 2024, Judas aveva attirato l’attenzione con un gameplay intrigante, mostrando la protagonista – una donna misteriosa, intrappolata su una nave spaziale chiamata Mayflower in procinto di esplodere. La sua fuga tra nemici robotici e trappole mortali prometteva di restituire quell’atmosfera unica che tanto aveva colpito i fan di BioShock.

Il setting di Judas, ambientato a bordo della Mayflower, una nave spaziale diretta verso Proxima Centauri, dove gli ultimi resti dell’umanità vivono in una società governata da rigide lotte ideologiche, era affascinante. La trama raccontava di conflitti etici e filosofici tra i membri della famiglia principale, con temi che si riflettono nella lotta tra la preservazione dell’umanità e la sua trasformazione in una razza di robot. Ma nonostante la trama intrigante e la promessa di un gameplay che potesse rivisitare e ampliare le dinamiche di BioShock, il gioco è finito in un limbo di incertezze.

A fare da eco alle preoccupazioni ci sono le voci di corridoio che parlano di un processo di sviluppo decisamente travagliato. Il rinomato giornalista Jason Schreier, da sempre fonte di informazioni interne sull’industria videoludica, ha riportato che Judas potrebbe non uscire nemmeno nel 2025. Le sue fonti hanno suggerito che il gioco sta attraversando una fase critica, con uno sviluppo segnato da difficoltà tecniche e da un esodo significativo di membri del team, che avrebbero lasciato Ghost Story Games. Il tutto sarebbe aggravato dalla gestione particolarmente ambiziosa e a volte opprimente di Ken Levine, la cui visione creativa avrebbe portato a un ambiente di lavoro problematico, generando una “development hell” che non fa presagire nulla di buono.

Già nel 2014, Levine aveva parlato dell’ambizione di realizzare un gioco che avrebbe sfidato le convenzioni della narrazione videoludica, utilizzando un sistema che permettesse di combinare dinamicamente gli elementi di storia e gameplay in base alle scelte del giocatore. Sebbene questa innovazione fosse certamente stimolante, pare che le difficoltà tecniche nel portare avanti un tale progetto stiano mettendo a dura prova il team di sviluppo.

Nel 2023, Strauss Zelnick, CEO di Take-Two, aveva dichiarato che Judas sarebbe stato rilasciato entro la fine dell’anno fiscale 2025, ma da allora non ci sono stati aggiornamenti ufficiali. Il silenzio che avvolge il gioco è diventato assordante. Nessun annuncio ufficiale, nessuna comunicazione su eventuali progressi: solo incertezze che crescono giorno dopo giorno. La speranza che Judas potesse risollevare le sorti della casa di sviluppo di Levine sembra essere stata ormai sostituita dalla triste consapevolezza che forse non vedremo mai il gioco, o che la sua uscita sarà troppo lontana per soddisfare davvero le aspettative.

Eppure, la domanda rimane: perché questo gioco, che sembrava così promettente, è finito in una spirale di ritardi e difficoltà? La risposta potrebbe trovarsi proprio nel cuore stesso della creazione del gioco, nell’ambizione di Levine, che forse ha voluto spingersi troppo oltre, cercando di reinventare un genere che aveva già dominato con BioShock. Ma questa volta, il rischio di incappare in un disastro sembra essere sempre più concreto.

Alla fine, Judas potrebbe diventare una delle storie più tristi di questo decennio per i videogiocatori. Un progetto nato con grandissime promesse, ma che potrebbe finire nell’oblio, relegato a un’altra icona di ciò che avrebbe potuto essere, ma non è mai stato.

Mario Kart World: Nintendo riscrive le regole della corsa arcade sul nuovo Switch 2

C’è un momento, nella vita di ogni videogiocatore, in cui le certezze crollano e viene riscritta la storia. Il Nintendo Direct dedicato al lancio del nuovo Nintendo Switch 2 è stato uno di quei momenti. Un evento che, già da solo, bastava a far tremare i polsi a qualsiasi appassionato. Ma poi è successo. È arrivato l’annuncio che nessuno osava più aspettarsi, ma che in fondo tutti sognavano: Mario Kart World è realtà, ed è pronto a prendere il controllo della corsia centrale della nostra estate videoludica.

Segnate questa data a lettere cubitali nella vostra agenda nerd: 5 giugno 2025. Quel giorno, Mario Kart World arriverà in esclusiva su Nintendo Switch 2, portando con sé un’ondata di innovazioni che ridefiniscono il concetto stesso di racing arcade. Dimenticatevi le semplici gare a colpi di guscio rosso e scorciatoie memorizzate: qui ci si prepara a un World Tour in senso letterale, un viaggio mozzafiato tra i continenti, le condizioni climatiche più disparate e un mondo vivo che pulsa sotto le ruote.

Il titolo stesso è una dichiarazione d’intenti. Mario Kart World non è semplicemente un seguito di Mario Kart 8 Deluxe — che, ricordiamolo, è uno dei giochi più venduti nella storia del medium — ma una rivoluzione completa nel modo di concepire la guida nel mondo di Mario. Per la prima volta, i circuiti abbandonano l’astrazione per immergersi in scenari ispirati a luoghi reali: dalle metropoli asiatiche ai deserti africani, dalle Alpi innevate a foreste pluviali sudamericane, ogni gara sarà un piccolo viaggio su scala globale.

E qui entra in gioco una delle più grandi innovazioni tecniche: le condizioni ambientali dinamiche. Pioggia, neve, nebbia, persino il passaggio dal giorno alla notte — tutto influirà sulla guida, rendendo ogni tracciato imprevedibile. Non sarà più sufficiente conoscere a memoria il circuito: sarà l’adattabilità del giocatore a fare la differenza. Un cambio di paradigma che promette di rivoluzionare l’approccio competitivo, sia online che offline.

Da Grand Prix a Battle Royale: un gameplay tutto nuovo

Nintendo ha promesso di non toccare il cuore pulsante della serie, ma attorno a quel cuore ha costruito un ecosistema completamente nuovo. Oltre alle classiche modalità come Time Trials e VS Race, dove potremo finalmente personalizzare interi Gran Premi sulla mappa globale, spiccano due novità assolute: Grand Prix evoluto e Knockout Tour.

Nel nuovo Grand Prix, fino a 24 piloti si affrontano su quattro tracciati consecutivi, ma la vera chicca è che per proseguire bisognerà raggiungere fisicamente il circuito successivo: niente caricamenti, niente tagli. Si guida, si vive, si corre in continuità, in un mondo esplorabile, dinamico e coerente. Ma è con il Knockout Tour che Nintendo fa l’occhiolino al genere battle royale: a ogni tappa i piloti peggiori verranno eliminati, in una scalata a eliminazione che fa salire la tensione a ogni curva. Arrivare ottavi? È come schiantarsi contro un guscio blu a pochi metri dal traguardo. Devastante.

Charge Jump e Free Roam: la libertà ha quattro ruote

Se pensavate che le novità finissero qui, sedetevi — o meglio, allacciate le cinture. Mario Kart World introduce la meccanica del Charge Jump: caricando il kart durante la corsa, potremo ottenere un salto potenziato, utile non solo per evitare ostacoli o attacchi nemici, ma anche per accedere a percorsi alternativi, grindare sui guardrail o, in alcuni casi, letteralmente correre sui muri. È una trasformazione del concetto stesso di verticalità nei tracciati: ora più che mai, il terreno è un’opinione.

E parlando di libertà, come non menzionare la nuova modalità Free Roam, fiore all’occhiello del multiplayer online. In compagnia di amici, potremo esplorare liberamente le ambientazioni, cercare scorciatoie segrete, oggetti rari o semplicemente godere dei panorami digitali creati con cura maniacale. Un Mario Kart che, per la prima volta, offre anche momenti contemplativi e cooperativi, oltre al classico caos da corsa.

Una rosa di piloti sterminata: chi c’è e chi potrebbe arrivare

La line-up di personaggi di Mario Kart World è un vero e proprio super roster: oltre 50 piloti provenienti dall’universo di Mario e dai suoi angoli più nascosti. Dai grandi classici come Mario, Luigi, Peach e Bowser, ai “deep cut” per i fan più hardcore, come Cataquack, Spike o Plakkoopa. C’è persino Cheep Cheep. Sì, un pesce. Che guida un kart. E lo fa meglio di te.

E la lista potrebbe ancora crescere. Nintendo ha lasciato intendere che, come già avvenuto in passato, il gioco riceverà un robusto supporto post-lancio, con aggiornamenti regolari, eventi speciali e, molto probabilmente, personaggi aggiuntivi. Crossover in vista? Nessuna conferma ufficiale, ma sognare è gratuito — almeno finché il DLC non ci separi.

Un motore grafico next-gen per una corsa senza limiti

Graficamente, Mario Kart World è una dichiarazione d’amore alla potenza del Nintendo Switch 2. Texture ad altissima definizione, circuiti dinamici, effetti atmosferici in tempo reale, un frame rate solido e una colonna sonora orchestrale che fonde temi classici e nuovi arrangiamenti: tutto contribuisce a rendere ogni gara un piccolo capolavoro di animazione e interattività.

L’ambizione del progetto è chiara: non più solo un Mario Kart per tutta la famiglia, ma il Mario Kart definitivo, capace di soddisfare sia il neofita che cerca divertimento istantaneo, sia il competitivo che vive di derapate e strategie al millisecondo.

Conclusione: è l’alba di una nuova era per Mario Kart

Mario Kart World non è un semplice seguito. È un manifesto. È la dimostrazione che anche una serie storica, dopo tre decenni di successi, può ancora reinventarsi senza snaturarsi. È la conferma che Nintendo, quando si tratta dei suoi brand più iconici, sa ancora sorprendere con genialità e visione.

Il 5 giugno 2025 segnerà una data epocale per il mondo dei videogiochi. Non solo per l’arrivo del Nintendo Switch 2, ma per l’inizio di una nuova corsa che promette di ridefinire lo standard dell’intrattenimento su quattro ruote. Che siate veterani di Rainbow Road o nuovi piloti pronti a mettersi alla prova, una cosa è certa: Mario Kart World sarà il gioco da battere.

E allora… accendete i motori. Il mondo vi aspetta.

Venezia Comics 2025: Novità, Espansioni e Il Villaggio Coreano al Festival del Fumetto di Forte Marghera

Il Venezia Comics, il festival che celebra la cultura pop e il fumetto nella splendida cornice di Forte Marghera, è pronto a tornare con la sua dodicesima edizione, che si terrà sabato 3 e domenica 4 maggio 2025. Dopo il successo dell’edizione 2024, che ha visto la partecipazione di oltre 23.000 visitatori, l’evento si prepara a fare il grande salto, offrendo una serie di novità che promettono di arricchire ulteriormente l’esperienza di tutti gli appassionati. Con il patrocinio di prestigiosi enti istituzionali e la collaborazione di realtà consolidate nel mondo del fumetto e dell’intrattenimento, Venezia Comics 2025 si preannuncia come una manifestazione imperdibile per chi ama il fumetto, il gioco, il cosplay e le nuove tendenze della cultura pop.

Il cuore pulsante dell’edizione 2025 sarà, come sempre, la mostra mercato del fumetto e dei giochi. Quest’anno gli spazi espositivi raddoppiano, offrendo una vasta gamma di prodotti e novità per gli appassionati del settore. Non solo fumetti e giochi da tavolo, ma anche gadget, libri e oggetti esclusivi. La Tensostruttura, che quest’anno avrà una dimensione ampliata di ben 600 metri quadrati, ospiterà le case editrici ufficiali, tra cui Becco Giallo, Officina Meningi, J-Pop, Feltrinelli (con una novità assoluta: uno spazio dedicato alla cultura coreana), BD, e molte altre. Inoltre, il pubblico avrà la possibilità di incontrare autori di grande fama, tra cui i maestri di Sergio Bonelli Editore e i fumettisti Disney, con un omaggio speciale al leggendario Luciano Gatto, che festeggerà il suo 91° compleanno con una mostra a lui dedicata.

Ma non si tratta solo di fumetti: il festival si arricchirà anche di iniziative speciali che daranno spazio alla cultura popolare coreana. Per la prima volta nella sua storia, Venezia Comics 2025 avrà un paese tematico, e a farla da padrone sarà la Corea del Sud. Il Korean Village, realizzato in collaborazione con la società K-Tiful di Seul, permetterà ai visitatori di immergersi nel mondo dei fumetti coreani, ma anche in quello della cultura pop più ampia. Un’opportunità unica per scoprire la tradizione e l’innovazione di una delle più affascinanti realtà artistiche contemporanee. Grazie alla partnership con Ca’ Foscari, MangaSchool Venezia e l’Associazione Passacinese, il Korean Village proporrà una serie di eventi, mostre e conferenze, facendo di Venezia Comics 2025 una tappa imprescindibile per gli amanti del K-pop, dei manhwa e di tutto ciò che riguarda la Corea.

Un’altra grande novità sarà l’espansione dello spazio dedicato agli incontri con gli autori, le conferenze e le mostre. Con due palchi dedicati, i visitatori potranno assistere a presentazioni, interviste e discussioni sui temi più vari, dai fumetti alle tecniche di disegno, passando per le novità del mondo del gioco. Tra gli eventi più attesi ci saranno le mostre di Luca Raimondo, che presenterà in esclusiva nazionale le prime tavole del suo nuovo progetto dedicato a Giacomo Casanova, e il concorso “Arte in Bottiglia”, che permetterà ai creativi di esporre le loro opere su bottiglie dedicate al mondo degli spirits artigianali. Non mancheranno anche le mostre celebrative, come quella per i 30 anni della casa editrice Becco Giallo e quella dedicata ai giochi di Leo Colovini.

L’area self, riservata agli autori indipendenti e alle autoproduzioni, si arricchirà di una sezione tematica dedicata al fantasy e all’oriente. Quest’anno, grazie alla collaborazione con gli esperti italiani di Dreamaker e il festival Gothika, l’area Avalon tornerà a essere il punto di riferimento per gli appassionati di Medioevo, fantasy e leggende. Qui i visitatori potranno immergersi in un’atmosfera incantata, scoprire opere uniche e assistere a workshop tematici.

Anche il pubblico più giovane avrà il suo spazio. Grazie alla collaborazione con MangaSchool Venezia, che offrirà corsi di disegno per tutte le età, dai bambini agli adulti, Venezia Comics 2025 si preannuncia come un evento educativo oltre che di intrattenimento. I bambini, in particolare, saranno coinvolti in un simpatico gioco di collezione di timbri, e potranno anche ricevere un annullo speciale a cura di Poste Italiane, che celebrerà l’evento con un timbro esclusivo.

Non poteva mancare il tradizionale torneo di cosplay, che anche quest’anno monopolizzerà il palco principale per l’intera giornata di domenica pomeriggio. I migliori costumi verranno premiati grazie alla collaborazione con Feltrinelli e l’Hard Rock Café di Venezia, che offrirà un premio speciale per il miglior costume a tema rock. Il palco, però, non sarà l’unico spazio di spettacolo: un secondo stage, situato nella zona della Baia del Forte, ospiterà ulteriori iniziative, tra cui incontri con gli autori, dibattiti e presentazioni.

Venezia Comics 2025 offrirà anche un ricco programma di proiezioni, con una selezione di cortometraggi provenienti dalla Corea, in collaborazione con Fems du Cinema, e la proiezione del cortometraggio vincitore dell’edizione 2025 del Ca’ Foscari Short Film Festival. Le proiezioni, che si terranno nel pomeriggio e la sera, offriranno un’occasione unica per scoprire nuove opere cinematografiche e animazioni di alta qualità. Con le sue innumerevoli novità, l’edizione di quest’anno rappresenta un’opportunità unica per tutti gli appassionati di cultura nerd di vivere un’esperienza indimenticabile a Venezia.

Il gioco d’azzardo nei mondi fantasy e sci-fi: tra strategia e narrazione

Il gioco d’azzardo ha sempre avuto un posto di rilievo nelle opere fantasy e di fantascienza, spesso rappresentando un elemento narrativo chiave o un modo per caratterizzare ambienti e personaggi. Dagli angoli fumosi delle taverne medievaleggianti ai casinò futuristici illuminati da neon, il gioco è spesso un elemento di intrattenimento, strategia o rischio che arricchisce l’ambientazione e le dinamiche delle storie.

Il sabacc e il rischio calcolato nell’universo di Star Wars

Uno degli esempi più iconici di gioco d’azzardo nella fantascienza è il sabacc, il gioco di carte presente nell’universo di Star Wars. Questo gioco, un misto tra il poker e il blackjack, è celebre per aver determinato la proprietà del Millennium Falcon, vinto da Han Solo in una partita contro Lando Calrissian. Il sabacc non è solo un passatempo, ma un vero e proprio strumento narrativo: riflette la personalità dei giocatori e il modo in cui affrontano il rischio, un tema ricorrente nella saga.

Nel mondo reale, giochi simili possono essere trovati in diverse varianti di carte e strategia, disponibili sul web, ma anche scommesse, lotterie online come Lotto e 10e Lotto, o altre opzioni di gioco come i famosi e sempre più diffusi Gratta e Vinci. Questi ultimi rappresentano una delle forme di gioco più immediate e diffuse, apprezzate specialmente per la loro semplicità immediatezza. Con un’ampia gamma di biglietti disponibili, ognuno con meccaniche e premi differenti, i Gratta e Vinci offrono un’esperienza di gioco accessibile a tutti, senza necessità di particolari abilità o strategie.

Le carte nel mondo di The Witcher: oltre la fortuna

Anche nel mondo fantasy, il gioco d’azzardo è spesso una componente dell’ambientazione. Un esempio significativo è rappresentato dal gwent, il gioco di carte introdotto nella serie The Witcher. Inizialmente una meccanica di gioco all’interno dei videogiochi della saga, il gwent è diventato talmente popolare da essere sviluppato come un titolo standalone. Pur trattandosi di un gioco di carte, la sua strategia è più affine a quella di un gioco di abilità che a un tradizionale gioco d’azzardo, evidenziando come la gestione delle risorse e la pianificazione abbiano un ruolo più rilevante della semplice casualità.

La presenza del gwent nel mondo di The Witcher è significativa perché mostra come il gioco possa essere un’attività sociale oltre che un mezzo per mettere alla prova le capacità strategiche dei partecipanti. Questo si riflette anche nel mondo reale, dove molti giochi di carte si basano su un mix di abilità e probabilità, riducendo l’elemento puramente casuale a favore di una maggiore interazione tattica tra i giocatori.

Casinò e scommesse nelle distopie cyberpunk

Le ambientazioni cyberpunk offrono spesso una visione futuristica del gioco d’azzardo, in cui la tecnologia si intreccia con il rischio e la possibilità di guadagno. Un esempio è Cyberpunk 2077, dove le scommesse e il gioco d’azzardo sono parte integrante del mondo criminale e dei bassifondi della società ipertecnologica descritta nel videogioco. Anche in Blade Runner e in altre opere del genere, il gioco è spesso mostrato come un’attività che mescola abilità, fortuna e inganni, riflettendo il tono cupo e le dinamiche complesse delle società distopiche.

Nei contesti cyberpunk, il gioco d’azzardo è raramente un semplice passatempo: è spesso una metafora per il rischio insito nella vita stessa dei protagonisti, un’estensione della loro lotta per la sopravvivenza in ambienti ostili e iper-controllati. Tuttavia, al di fuori della finzione narrativa, il settore del gioco ha subito nel tempo una profonda trasformazione, con una crescente regolamentazione che mira a garantire ambienti più sicuri e trasparenti per i giocatori.

Giocare online in sicurezza

Per chi è interessato a cimentarsi in questi giochi regolamentati e sicuri, è fondamentale affidarsi a piattaforme certificate e autorevoli nel settore, che siano conformi alle normative stabilite dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, garantendo così un’esperienza di gioco trasparente, protetta e conforme alla legge. La scelta di una piattaforma sicura è cruciale non solo per il rispetto delle normative, ma anche per la tutela dei propri dati personali e delle transazioni finanziarie. I portali certificati, infatti, sono sottoposti a controlli continui, il che assicura che ogni aspetto del gioco avvenga in modo equo e conforme alle leggi italiane.

In particolare, siti affidabili come mylotteriesplay.it rappresentano un punto di riferimento per chi desidera giocare online in modo sicuro, evitando le incognite di piattaforme non verificate. Portali come questo, oltre a garantire la regolarità delle giocate, offrono anche un’ampia selezione di giochi come Lotto, 10e Lotto, MillionDAY e Gratta e Vinci, con informazioni chiare su probabilità di vincita, premi disponibili e regolamenti.

Il gioco come strumento narrativo

In molti racconti di fantascienza e fantasy, il gioco d’azzardo è più di un semplice dettaglio: può rappresentare una prova da superare, un metodo per risolvere conflitti o un simbolo delle caratteristiche di un personaggio. Nei romanzi di Isaac Asimov o nei film della saga di James Bond, ad esempio, il gioco è spesso utilizzato per mettere alla prova l’intelligenza e il sangue freddo dei protagonisti. La loro capacità di analizzare le probabilità e prendere decisioni rapide riflette le loro qualità strategiche e la loro abilità nel gestire situazioni di incertezza.

Questa rappresentazione si collega anche alla realtà, dove il gioco, in molte sue forme, è uno strumento di analisi e calcolo delle probabilità, piuttosto che un semplice passatempo casuale. L’evoluzione della tecnologia ha portato a una maggiore consapevolezza sulle dinamiche del gioco, con piattaforme che offrono strumenti per giocare in modo responsabile e informato, seguendo regole trasparenti e sicure.

Xenoblade Chronicles X: Definitive Edition. La rinascita di un capolavoro su Nintendo Switch

Nel vasto mondo dei JRPG, pochi titoli riescono a segnare davvero il cuore di chi li gioca. Xenoblade Chronicles X è uno di questi giochi che, nonostante l’iniziale passaggio un po’ in sordina sulla Wii U, ha fatto breccia nel cuore di tanti appassionati del genere. Ora, con la Definitive Edition su Nintendo Switch, finalmente possiamo rivivere questa epopea sci-fi che mescola l’esplorazione di mondi alieni, battaglie spettacolari e una storia epica, il tutto arricchito da una grafica migliorata che fa giustizia all’ambizione del progetto.Immaginate di essere catapultati su un pianeta sconosciuto, in un mondo alieno pieno di misteri da scoprire, dove l’umanità è in cerca di una nuova casa dopo la distruzione della Terra. Questo è il punto di partenza di Xenoblade Chronicles X, dove il nostro protagonista, un agente della BLADE, si trova a proteggere ciò che resta della civiltà umana mentre esplora il pianeta Mira. La trama, che inizialmente può sembrare calma e quasi introspettiva, si sviluppa in modo incredibile nel corso delle ore, prendendo una piega più avvincente e misteriosa, come spesso accade nei migliori anime giapponesi.

Xenoblade Chronicles X si distingue principalmente per il suo incredibile mondo di gioco. Il pianeta Mira, dove si sviluppa l’intera avventura, è vasto e incredibilmente dettagliato, con una struttura che lo fa sembrare un universo a parte. Ogni angolo di questo mondo nasconde qualcosa di nuovo, che si tratti di una giungla esotica, di un deserto infinito o di montagne innevate, e ciascuna di queste aree possiede un’identità ben definita. Camminare attraverso questi paesaggi ricorda molto i mondi vasti e affascinanti degli anime, dove l’esplorazione diventa parte integrante di una storia epica. La sensazione di perdersi in un luogo sconosciuto e di scoprire sempre qualcosa di nuovo – un tesoro nascosto, una missione segreta, o una creatura leggendaria – è una delle esperienze più appaganti che Xenoblade Chronicles X sa offrire.

Ciò che rende l’esplorazione di Mira ancora più coinvolgente è il sistema di combattimento, che riesce a unire dinamismo e strategia in modo magistrale. I combattimenti sono rapidi e mai ripetitivi, ma ciò che davvero fa la differenza sono gli Skells, i giganteschi mecha che entrano in gioco nelle battaglie più intense. Potersi mettere alla guida di queste enormi macchine da guerra e utilizzarle per affrontare nemici imponenti rappresenta uno degli aspetti più entusiasmanti dell’intero gioco, dando al giocatore una sensazione di potere senza precedenti.

Ma gli Skells non si limitano a essere semplicemente un aspetto visivamente spettacolare. La loro personalizzazione gioca un ruolo fondamentale, permettendo di equipaggiarli con armi, armature e aggiornamenti. Ogni Skell può essere adattato a seconda delle esigenze del combattimento, permettendo a chi ama personalizzare i propri personaggi di creare mecha unici che si integrano perfettamente con le abilità del team. È una gioia per gli appassionati di giochi che offrono una profonda libertà di personalizzazione, rendendo l’esperienza di gioco ancora più appagante.

Dal punto di vista grafico, Xenoblade Chronicles X: Definitive Edition brilla come non mai. Grazie a texture nitide e una gestione impeccabile della luce e dei riflessi, i paesaggi mozzafiato di Mira emergono in tutta la loro bellezza. I dettagli degli Skells e degli altri modelli 3D sono davvero impressionanti, e sebbene la versione portatile per Nintendo Switch possa far registrare qualche piccola difficoltà in termini di fluidità, l’esperienza complessiva non ne risente minimamente.

In un gioco di ruolo giapponese che si rispetti, la colonna sonora ha un’importanza fondamentale nel rendere l’esperienza ancora più immersiva. Le melodie che accompagnano le fasi di esplorazione sono dolci e rilassanti, mentre le tracce che scandiscono le battaglie sono epiche e coinvolgenti, creando un’atmosfera che è tipica degli anime più avvincenti.

Ciò che Xenoblade Chronicles X riesce a fare con maestria è creare un mondo che vive e respira, dove ogni azione ha una conseguenza, ogni missione è un’opportunità di scoperta, e la sensazione di crescita del personaggio si fonde perfettamente con l’evoluzione dell’intero universo di gioco. In più, non perde mai di vista l’aspetto più importante: raccontare una storia che riesce a catturare e a emozionare, proprio come un buon anime sa fare. Con una narrativa avvincente e una capacità di far sentire il giocatore parte di un’avventura più grande, Xenoblade Chronicles X si conferma come uno dei titoli più straordinari nel panorama dei JRPG.

Jurassic Park: Survival – Il Videogioco Che I Fan Del Franchising Hanno Sempre Sognato

Nel vasto universo dei giochi ispirati a licenze cinematografiche, uno dei franchise più amati e iconici è sicuramente quello di Jurassic Park. Il celebre film del 1993, diretto da Steven Spielberg, ha non solo rivoluzionato il mondo del cinema con i suoi dinosauri mozzafiato e la sua intensa avventura, ma ha anche avuto un impatto profondo sulla cultura pop. Da quel momento, il parco dei dinosauri ha continuato a ispirare adattamenti videoludici, ma nonostante numerosi tentativi, nessuno è riuscito fino ad oggi a riprodurre la stessa sensazione di paura e adrenalina che i fan avevano sperato di vivere in prima persona. Tuttavia, con l’annuncio di Jurassic Park: Survival, sviluppato da Saber Interactive, sembra che finalmente i videogiocatori potranno vivere l’esperienza che tanto attendevano.

Un Viaggio Intenso Su Isla Nublar

Jurassic Park: Survival è un action-adventure survival horror in prima persona che immerge i giocatori nell’affascinante e pericolosa Isla Nublar, l’isola che ospita il primo parco tematico sui dinosauri. Ambientato subito dopo gli eventi del film originale, il gioco propone un’avventura ricca di tensione e pericolo, in cui i giocatori devono sopravvivere in un contesto che richiama da vicino le dinamiche di un survival horror. Il protagonista del gioco è la dottoressa Maya Joshi, una scienziata di InGen che, a causa di un uragano devastante, è rimasta bloccata sull’isola mentre gli altri membri del personale riuscivano a evacuare. Abbandonata e costretta a confrontarsi con il caos che segue la fuga dei dinosauri, Maya dovrà affrontare sfide estreme, mettendo alla prova le sue capacità di sopravvivenza e sfruttando l’ambiente a suo favore.

Un Mix Perfetto di Furtività e Azione Dinamica

Il gameplay di Jurassic Park: Survival si distingue per la sua originale combinazione di furtività e azione. Ogni dinosauro presente sull’isola ha comportamenti distinti e adattivi, il che rende ogni incontro un’esperienza unica e imprevedibile. Non si tratta solo di affrontare la forza bruta di enormi predatori come il T-Rex, ma anche di affrontare creature più astute, in grado di adattarsi all’ambiente circostante e ai movimenti del giocatore. Maya, in questo scenario, dovrà fare affidamento sulla sua astuzia, evitando il più possibile gli scontri diretti con i dinosauri e cercando di rimanere invisibile agli occhi dei predatori affamati.

Tim Willits, COO di Saber Interactive, ha sottolineato che uno degli obiettivi principali del team di sviluppo è quello di “catturare la magia e la meraviglia dell’iconico film”, facendo sentire i giocatori parte integrante di un’avventura che si svolge proprio nel cuore di Jurassic Park. La combinazione di azione adrenalinica e la tensione tipica dei survival horror promettono di offrire un’esperienza coinvolgente e unica, che metterà alla prova nervi e abilità dei giocatori.

Un’Isola Riconoscibile, Dinosauri Leggendari

Gli sviluppatori hanno promesso che Isla Nublar sarà completamente ricreata nel gioco, con grande attenzione ai dettagli. I giocatori avranno la possibilità di esplorare vari ambienti iconici, alcuni dei quali faranno immediatamente pensare alle scene più memorabili del film. Non mancheranno i dinosauri più celebri del franchise, tra cui il maestoso T-Rex, che avrà un ruolo fondamentale nel gameplay. L’utilizzo di un motore grafico all’avanguardia garantirà una qualità visiva straordinaria, con paesaggi naturali rigogliosi e animazioni dettagliate che daranno vita ai dinosauri in modo mai visto prima in un videogioco.

Un Sogno Che Diventa Realtà Per I Fan

Jurassic Park: Survival si distingue anche per l’approccio al genere survival horror, un elemento che fino ad oggi non era stato esplorato a fondo nei titoli precedenti ispirati al franchise. Sebbene giochi come Jurassic Park: Trespasser avessero cercato di portare il parco dei dinosauri in una direzione più avventurosa e interattiva, il titolo non aveva soddisfatto le aspettative della critica e dei fan. Con Jurassic Park: Survival, tuttavia, gli appassionati potranno finalmente vivere un’esperienza di sopravvivenza realistica e coinvolgente, proprio come avevano sempre immaginato. L’esperienza in prima persona aggiunge una nuova dimensione al gioco, creando un’atmosfera claustrofobica e adrenalinica che richiama perfettamente l’essenza del film originale.

Saber Interactive e La Passione Per Il Progetto

Il team di Saber Interactive, noto per la sua esperienza nella creazione di giochi action adventure e survival, ha messo tutta la sua passione e competenza in questo progetto. Come dichiarato da John Melchior, dirigente software presso NBC Universal, Jurassic Park: Survival è ancora in fase di sviluppo attivo e, sebbene non sia previsto un lancio imminente, i fan possono aspettarsi ulteriori aggiornamenti verso la fine dell’anno. Melchior ha anche assicurato che il team sta lavorando duramente per garantire che il gioco rispetti le aspettative dei fan, promettendo un’esperienza indimenticabile.

Un Futuro Luminoso Per I Fan Di Jurassic Park

In un periodo in cui i giochi survival stanno guadagnando sempre più popolarità, Jurassic Park: Survival si presenta come un titolo fondamentale per il futuro del franchise videoludico. Con una trama che riprende gli eventi immediatamente successivi al film del 1993, l’introduzione di dinosauri leggendari e una ricostruzione dettagliata di Isla Nublar, il gioco si preannuncia come il sogno di ogni appassionato del parco dei dinosauri. La combinazione di azione intensa, furtività e sopravvivenza promette di offrire un’esperienza unica, facendoci sentire parte di quella storica avventura che solo Jurassic Park sa regalare.

Il gioco è attualmente in sviluppo per PlayStation 5, Xbox Series X|S e PC, e non c’è dubbio che, una volta rilasciato, Jurassic Park: Survival diventerà una delle esperienze più attese e amate dai fan del franchise.

Il 24FRAME Future Film Fest: 25 Anni di Cinema d’Animazione e Innovazione a Bologna

Il 24FRAME Future Film Fest, il principale festival italiano dedicato al cinema d’animazione e alle arti mediali, sta per tornare a Bologna dal 9 al 13 aprile 2025, celebrando un anniversario davvero speciale: 25 anni di passione e dedizione per l’animazione e l’interazione tra il cinema e il mondo digitale. Un traguardo importante per un festival che, negli anni, ha saputo ritagliarsi un ruolo di primo piano, diventando una vera e propria celebrazione di innovazione, creatività e sperimentazione. Quest’edizione segna anche un’evoluzione significativa nella proposta artistica e culturale del festival. Il tema scelto per il 2025, “gioco, giocattolo, kawaii”, rappresenta una riflessione profonda sul significato dell’infanzia, non solo come fase della vita, ma come dimensione interiore che ci accompagna, anche da adulti, nei nostri sogni, paure e fantasie. Il coniglietto pop, creato dall’artista giapponese Yumi Karasumaru, diventa il simbolo di questa edizione, trasmettendo il messaggio positivo di “Keep Smiling”, un augurio di felicità e di pace che si sposa perfettamente con l’anima del festival.

Nel corso dei cinque giorni di manifestazione, che si terranno nel suggestivo spazio di DumBo, Bologna, il festival si preannuncia come un’esplosione di immagini, suoni e interazioni. La selezione di film e opere in programma promette di attraversare il mondo del cinema d’animazione internazionale, da capolavori come Coraline di Henry Selick, al surrealismo di Jan Švankmajer, fino a veri e propri cult come Goldrake Ufo Robot, portando sul grande schermo un viaggio che spazia dal cinema d’autore alla cultura popolare. Ma il 24FRAME Future Film Fest non si limita solo alla proiezione di film: ogni anno si propone come un luogo di incontro, confronto e sperimentazione per il pubblico, che diventa esso stesso protagonista, un “player” chiamato a interagire con le opere e ad esplorare nuove dimensioni del visivo.

In questa edizione, l’animazione non sarà solo una forma d’arte, ma anche uno strumento per esplorare i confini tra il cinema e altre discipline digitali, come il gaming, la realtà aumentata e virtuale, il metaverso, e il videomapping. L’interazione tra segno e senso si amplifica, portando il pubblico a non essere più solo spettatore, ma attore stesso di un’esperienza immersiva. È proprio questa continua fusione tra mondo digitale e fisico che il 24FRAME celebra, evidenziando il ruolo centrale degli effetti visivi nel cinema contemporaneo. Da Avatar a Mission Impossible, da Dune a Love, Death and Robots, fino alle serie TV come Stranger Things e Carnival Row, il potere trasformativo dell’animazione è ormai una componente essenziale nel linguaggio audiovisivo globale.

Il motto #animationisfilm, reso celebre da Guillermo del Toro nel parlare del suo straordinario Pinocchio, esprime perfettamente la visione del festival: il cinema d’animazione non è un genere, ma una tecnica che si presta a esplorare e raccontare ogni tipo di storia, dalle più oscure e inquietanti del thriller e dell’horror, a quelle di meraviglia e fantasia del fantasy, dal poliziesco al documentario, fino a dar vita a nuovi linguaggi cinematografici come il fanta-politico e il noir. È proprio attraverso l’animazione che il cinema si rinnova, attraverso un linguaggio che supera i confini del possibile, esplorando dimensioni che il cinema live-action difficilmente potrebbe raggiungere.

Il 24FRAME Future Film Fest, quindi, non è solo una vetrina per il meglio della produzione internazionale, ma un luogo dove passato, presente e futuro dell’animazione si incontrano. Il festival celebra un mondo in continuo cambiamento, dove la fantasia e la tecnologia si fondono per dar vita a un linguaggio universale che non smette mai di stupire e coinvolgere. Un appuntamento imperdibile per chiunque voglia esplorare il lato più innovativo e sperimentale del cinema, dove l’animazione è al centro di una riflessione più ampia sul ruolo che il cinema può svolgere nella nostra vita quotidiana e nel nostro rapporto con il mondo digitale.

Quindi, il prossimo aprile, preparatevi a “giocare” sul serio. Con il coniglietto kawaii e lo spirito di questo 25° anniversario, il 24FRAME Future Film Fest di Bologna sarà un’esplosione di colori, suoni e emozioni, dove ogni spettatore potrà trovare il proprio spazio e diventare protagonista di un’esperienza unica nel suo genere. E allora, pronti a immergervi in un mondo dove fantasia e realtà si incontrano in modo sorprendente?

Arriva la Magia di Bluey con i Nuovi Set LEGO®

Nel 2025, l’universo LEGO® si arricchirà di una novità entusiastica, destinata a conquistare i cuori di grandi e piccini. La collaborazione tra LEGO® e la popolarissima serie animata Bluey, che ha conquistato il pubblico di tutto il mondo, porterà una nuova linea di set che permetteranno a tutti di immergersi nel mondo della famiglia Heeler, ricreando le loro avventure attraverso i mattoncini colorati e creativi di LEGO®.

L’annuncio ha scatenato una grande attesa: i fan di Bluey potranno finalmente mettere insieme i pezzi per costruire luoghi iconici della serie, come la casa della famiglia Heeler, il parco giochi e il tanto amato furgoncino di Bandit. Ogni set sarà pensato per stimolare la creatività e l’immaginazione, consentendo ai più giovani di vivere le avventure di Bluey e della sua famiglia, ma anche di coinvolgere tutta la famiglia in attività divertenti da fare insieme.

Questa collaborazione è particolarmente interessante per diverse ragioni. Innanzitutto, i set LEGO® pensati per i più piccoli, come la linea 4+ e LEGO® Duplo, saranno perfetti per le manine dei bambini più giovani, offrendo costruzioni semplici e intuitive. I genitori potranno, quindi, condividerle con i propri figli, stimolando la loro fantasia e il gioco di ruolo, attività che sono un pilastro fondamentale della serie Bluey. I set non solo rappresentano un’opportunità per costruire, ma anche per immergersi nelle dinamiche della famiglia Heeler, esplorando scene e momenti iconici della serie, proprio come se si fosse all’interno dello show.

Le sorprese non finiscono qui. Tra i set in arrivo ci saranno dei veri e propri giochi di ruolo che riproducono momenti della serie. Ad esempio, il set LEGO® DUPLO “Bluey’s Family House with Memory Game” è pensato per stimolare le capacità mnemoniche dei più piccoli, permettendo ai bambini di nascondere oggetti e figure dietro le finestre della casa e sfidarli a trovare le coppie corrispondenti. Un altro set, “Bluey’s Beach & Family Car Trip”, porta le famiglie a vivere una giornata al mare con Bluey, Bingo e mamma Chilli, dove il gioco di costruzione diventa un modo per insegnare anche il valore del relax e del divertimento all’aria aperta.

Il set “Bluey Playground Fun” è un altro esempio di come questi prodotti siano studiati per intrattenere e insegnare, con Bluey e la sua amica Chloe che si divertono su altalene, scivoli e giostre coloratissime, mentre il set “Bluey’s Family House” consente di esplorare la casa della famiglia Heeler, con una riproduzione dettagliata delle stanze, dei giochi e degli angoli familiari che fanno parte della vita quotidiana dei protagonisti.

Una delle cose che rende questa collaborazione ancora più speciale è l’opportunità per i genitori di divertirsi con i propri figli, creando un’esperienza di gioco condivisa che unisce la passione per Bluey con quella per LEGO®. I set LEGO® Bluey sono progettati per unire gioco, apprendimento e interazione, sia per i bambini che per gli adulti, che potranno così riscoprire insieme il mondo della serie in un modo nuovo e coinvolgente.

Quando possiamo aspettarci l’arrivo di questi set? I fan più impazienti non dovranno aspettare a lungo: i set LEGO® Bluey saranno disponibili a partire dal 1° giugno 2025, nei negozi LEGO®, su LEGO.com e su Amazon. Questi nuovi prodotti saranno accessibili sia online che nei punti vendita fisici, offrendo una vasta gamma di set pensati per tutte le età. Non c’è dubbio che, quando arriveranno sugli scaffali, questi set diventeranno subito un successo tra i fan della serie e gli appassionati di LEGO®.

Questa partnership tra LEGO® e BBC Studios, produttori di Bluey, ha come obiettivo quello di offrire alle famiglie un modo divertente e creativo per interagire con i personaggi della serie, stimolando il gioco immaginativo e il legame familiare. Come sottolineato da Julie Kekwick, responsabile del licensing di BBC Studios, “siamo entusiasti di collaborare con LEGO® per Bluey. Crediamo che i prodotti LEGO® Bluey offriranno alle famiglie un modo fantastico per entrare ancora di più nelle storie e nei personaggi amati, stimolando un gioco sempre più creativo.”

Se i fan della serie stanno sognando già un set dedicato al “Stump Day”, una delle attività preferite di Bluey e Bandit, non è detto che non possa diventare realtà in futuro. Tuttavia, per ora, c’è davvero tanto da esplorare con i set LEGO® Bluey in arrivo, che promettono di offrire ore di divertimento e stimolare l’immaginazione dei bambini di tutte le età. Con l’arrivo di questi set, LEGO® ha di nuovo dimostrato di saper unire il mondo dei mattoncini con quello della cultura pop, offrendo esperienze di gioco che rimarranno nel cuore di chiunque cresca con Bluey e la sua famiglia.

“Aurora”: un nuovo librogioco Gotico che Rivisita la Bella Addormentata in Chiave Vampiresca

Il mondo dei librigame continua a evolversi, e questa volta Aristea porta sul mercato un’opera che promette di conquistare i lettori più appassionati di narrazioni oscure e gotiche. Si tratta di Aurora, il secondo volume della collana Fiabe Oscure, scritto da Valentina Ceciliato e arricchito dalle suggestive illustrazioni di Erica Rossi. Un’avventura che mescola la magia della fiaba con il brivido del gotico, offrendo ai lettori un’esperienza unica nel suo genere.

Nel cuore della trama, Aurora è la protagonista di una rivisitazione di una delle fiabe più celebri e amate di tutti i tempi: La Bella Addormentata. Tuttavia, in questa nuova versione, la protagonista non è più una semplice principessa destinata a un sonno eterno. Aurora è, infatti, una giovane vampira che dovrà affrontare un destino ben più oscuro e complesso. Il libro si apre con un’atmosfera misteriosa, dove “da un tempo che ti sembra infinito, vedi solo oscurità”, e il lettore è invitato a prendere il controllo della storia, facendo scelte che influenzeranno il corso dell’avventura.

Il formato di Aurora è quello classico dei librigame: circa 400 pagine suddivise in 225 paragrafi, con un formato compatto (12×18.5 cm) e una copertura a brossura filo. Questo permette di immergersi pienamente nell’esperienza, dove ogni scelta può aprire nuove strade, portando la trama in direzioni imprevedibili e affascinanti. L’aspetto ludico non è mai sacrificato, e le decisioni del lettore sono al centro di ogni pagina, permettendo a ciascuno di vivere la propria avventura in modo unico.

Un altro elemento che arricchisce l’edizione di Aurora è la presenza della cartolina-scheda di Aurora, un’ulteriore aggiunta che permette ai lettori di sentirsi ancora più coinvolti nel mondo della protagonista. La scheda, realizzata da Fabio Porfidia, offre informazioni essenziali sul personaggio e aggiunge un tocco di immersione al gioco.

Aurora non è solo una lettura; è un viaggio interattivo che sfida il lettore a fare delle scelte decisive, esplorando un universo gotico e intrigante. La fusione tra la fiaba classica e l’elemento soprannaturale crea una miscela perfetta per gli appassionati di storie dark e di librigame, con la possibilità di rivivere la fiaba in un modo completamente nuovo, dove il confine tra realtà e fantasia si fa sempre più sottile.

Questa nuova uscita di Aristea si conferma come un’opera imperdibile per chi ama i librigame e le storie che sfidano l’immaginazione, portando il lettore a confrontarsi con temi oscuri, scelte morali e misteri da svelare. Se siete pronti a entrare nel mondo di Aurora, dove ogni passo potrebbe essere l’ultimo, non vi resta che aprire il libro e iniziare la vostra avventura gotica.

Edge of Memories: L’Avventura Epica che Ti Porta nel Cuore della Corrosione

NACON e Midgar Studio hanno recentemente rivelato il loro nuovo progetto, Edge of Memories, un action RPG ambientato nell’universo di Edge of Eternity, il JRPG indie che nel 2021 ha conquistato oltre un milione di giocatori in tutto il mondo. Questo nuovo capitolo promette di essere un’epopea che va ben oltre la mera lotta contro una piaga globale, intrecciando dinamiche di potere, speranza e sacrificio in un mondo devastato dalla “Corrosione”, un male che trasforma tutto ciò che tocca in mostri deformi. La storia ruota attorno alla giovane Eline, una Sussurratrice di Anime, che si ritrova a fronteggiare un potere oscuro risvegliato al suo interno, un potere che potrebbe rivelarsi la chiave per fermare la fine del mondo.

Il gioco ci trasporta in un mondo dilaniato dalla Corrosione, che ha ormai messo in ginocchio il continente di Astryan, mentre il continente di Avaris, finora risparmiato, è sull’orlo della distruzione. Eline, accompagnata dai suoi improbabili alleati, Ysoris, il suo mentore misterioso, e Kanta, il principe sciamano di una tribù perduta, intraprende un viaggio che la costringerà ad affrontare mostruosi nemici e a scoprire la verità sulla propria capacità di controllare la Corrosione. Ma il vero cuore di Edge of Memories non si limita al confronto fisico con gli avversari; è una lotta interiore, un viaggio emotivo che tocca i temi della speranza e del sacrificio in un mondo che sembra ormai condannato.

Le battaglie, intense e frenetiche, si svolgono in tempo reale, con la possibilità di combinare attacchi rapidi e devastanti tecniche per annientare i nemici. Ogni alleato ha un ruolo fondamentale, e la possibilità di personalizzarli e sfruttare le loro abilità in momenti cruciali aggiunge profondità alla strategia del combattimento. Non solo: Eline può trasformarsi in un Berserker, potenziando la sua forza in un’esplosione di furia che si concretizza in esecuzioni spettacolari, esaltando ancora di più l’aspetto viscerale delle scontri.

Dal punto di vista visivo, Edge of Memories si distingue per la sua bellezza viscerale e il contrasto tra la vita che ancora pulsa in Avaris e la morte che avanza. Ogni paesaggio, dalle coste sabbiose della città portuale di Sarlah-Durah alle cime innevate dei Monti Kezal, è impregnato dal segno tangibile della Corrosione. Ma non si tratta di una visione puramente apocalittica. Il gioco riesce a cogliere una bellezza malinconica nei luoghi distrutti, a ricordare che anche nel più grande orrore c’è ancora un senso di vitalità. L’utilizzo dell’Unreal Engine 5 conferisce a questi scenari un’energia unica, visivamente stupefacente, che trasforma il mondo di Avaris in un luogo vivo, nonostante la sua decadenza.

Un altro aspetto che non passa inosservato è la colonna sonora, un vero capolavoro musicale che accompagna l’intero viaggio. Composta da Cédric Menendez e con la voce incantevole di Emi Evans, conosciuta per il suo lavoro in NieR:Automata, la musica diventa parte integrante dell’esperienza, conferendo alle scene di esplorazione e combattimento un’intensità emotiva che rende il tutto ancora più coinvolgente. La presenza di Yasunori Mitsuda, celebre compositore di Chrono Trigger e Xenoblade Chronicles, nel tema finale aggiunge un ulteriore strato di nostalgia e profondità emotiva.

Il vero punto di forza di Edge of Memories, però, risiede nella narrazione. Ogni missione, ogni incontro e ogni scelta hanno un impatto significativo sulla storia, senza mai cadere nel rischio di filler o compiacimenti. La trama è intensa e senza pause, portando il giocatore a riflettere su ciò che significa combattere per un futuro incerto, su cosa spinga una persona a lottare quando sembra che tutto sia perduto. Eline non è solo un’eroina che deve salvare il mondo; è una giovane donna che cerca un senso in un contesto che sembra privo di speranza.

Infine, Edge of Memories non si limita a essere una semplice avventura fantasy. È un’esplorazione dell’animo umano di fronte alla morte e alla distruzione. I personaggi che Eline incontra lungo il suo cammino non sono semplici comparse, ma individui pieni di sogni, desideri e paure, ciascuno con una propria storia da raccontare. La guerra contro la Corrosione diventa, in fondo, un’allegoria per la lotta contro il male interiore e l’accettazione di un destino inevitabile.

Con la sua uscita prevista per la fine del 2025 su PlayStation 5, Xbox Series e PC, Edge of Memories non è solo una promessa di un gioco visivamente mozzafiato e tecnicamente avanzato. È una chiamata a intraprendere un viaggio che non lascerà indifferenti, una storia che si fa portatrice di temi universali e profondi, il tutto immerso in un mondo che, pur corrotto, conserva ancora il barlume di una bellezza da salvare.

Lucca Comics & Games: Miglior divulgatore del patrimonio culturale

Lucca Comics & Games ha ricevuto il riconoscimento come “Miglior divulgatore del patrimonio culturale” agli ACTA Awards 2025.

Il prestigioso premio, presieduto da Clara Svanera e patrocinato da Toscana Promozione Turistica è stato conferito alla manifestazione dalla giuria del GIST ACTA – ARCHEOLOGICAL & CULTURAL TOURISM AWARD 2025 e consegnato simbolicamente dall’assessore al turismo della Regione Toscana, Leonardo Marras, nelle mani del direttore Emanuele Vietina che lo ha ritirato a nome di tutto coloro che operano per dare vita ogni anno al più grande community event d’Occidente.

Alla sua terza edizione, il premio è attribuito dal Gruppo Italiano Stampa Turistica con l’obiettivo di favorire il rispetto, la valorizzazione, la fruizione e la comunicazione dei beni culturali di tutto il mondo e per il corretto e sostenibile sviluppo dei sistemi turistici.

In particolare questa la motivazione dell’assegnazione del riconoscimento: ”Il premio speciale divulgatore del patrimonio culturale  viene assegnato a Lucca Comics & Games per essersi imposto nel panorama culturale italiano e mondiale come veicolo di creatività, diversità e di interazione tra varie forme d’arte. La kermesse, che ogni anno attrae e unisce persone provenienti da tutto il pianeta, rappresenta un autentico laboratorio di cultura globale, celebrando non solo il fumetto e il gioco in tutte le loro sfaccettature, ma promuovendo anche un dialogo interculturale attraverso la condivisione di idee, stili e narrazioni, in un ambiente dinamico, stimolante e inclusivo. La manifestazione offre anno dopo anno nuovi spunti di approfondimento e riflessione e l’affermazione di una forma di espressione artistica e culturale che trascende barriere linguistiche e geografiche”.

Questo premio segue la Medaglia d’Oro Pegaso conferita alla manifestazione dalla Giunta regionale Toscana (a giugno 2024) per la capacità di sensibilizzare su temi come la socializzazione, l’inclusione e il rispetto degli altri. A questo si aggiunge l’importante opera di promozione del territorio regionale in tutto il mondo.

Emenuele Vietina ha commentato:

“Tutto lo staff di Lucca Comics & Games è particolarmente orgoglioso di questo riconoscimento al proprio lavoro, perché evidenzia il design consapevole di un evento, che vuole mettere in relazione le grandi industrie creative delle mitologie contemporanee con il patrimonio monumentale. Ne nasce una relazione di reciproca esaltazione, che tiene sempre al centro le persone, che non vivono passivamente i nostri monumenti, ma ‘li partecipano’ creando non solo conoscenza ma una grande coscienza collettiva. Stamani abbiamo ricevuto un bellissimo messaggio da un fan e lasciatemi chiudere parafrasando le sue parole: a Lucca Comics & Games la migliore parte dell’umanità incontra il grande patrimonio dell’Umanità”.