Ghostbusters: un tuffo dietro le quinte con il libro di Daniel Wallace

Amanti di Ghostbusters, preparatevi a un viaggio indimenticabile dietro le quinte della vostra saga preferita! Saldapress ha appena pubblicato un nuovo libro imperdibile, scritto da Daniel Wallace, che svela tutti i segreti della creazione di questo cult movie e del suo sequel del 1989.

“Dietro le quinte di Ghostbusters” è un volume ricco di retroscena, interviste esclusive al cast, materiale di scena inedito e una selezione straordinaria di fotografie e bozzetti preparatori. Attraverso le pagine di questo libro, vi immergerete nella storia della saga, dalla sua genesi alle scelte creative più importanti, fino al successo planetario che l’ha consacrata come un’icona del cinema.

Cosa troverete nel libro:

  • Interviste esclusive: Daniel Wallace ha raccolto le testimonianze di Dan Aykroyd, Bill Murray, Harold Ramis, Ernie Hudson, Sigourney Weaver e Ivan Reitman, il compianto regista scomparso nel 2022. Le loro parole vi porteranno direttamente sul set, raccontandovi aneddoti, curiosità e i momenti più emozionanti della lavorazione dei film.
  • Materiale di scena inedito: Foto dal set, storyboard, concept art e altri tesori nascosti dagli archivi di Ghostbusters vi mostreranno come sono nate le scene iconiche che avete amato per anni.
  • Una ricca selezione di fotografie: Immagini scattate sul set, durante le premiere e in altri momenti speciali vi regaleranno una panoramica completa del mondo di Ghostbusters.
  • Bozzetti preparatori: Potrete ammirare i disegni originali dei personaggi, dei veicoli e degli scenari, scoprendo come le idee degli autori hanno preso forma.

“Dietro le quinte di Ghostbusters” è un libro che non può mancare nella collezione di nessun fan. Un vero e proprio tesoro per gli appassionati della saga, che vi regalerà ore di lettura appassionante e vi farà scoprire nuovi dettagli sulla vostra opera preferita.

Il libro è inoltre impreziosito da una prefazione di Dan Aykroyd e da un’introduzione di Ivan Reitman. Due figure chiave di Ghostbusters che ci regalano i loro ricordi e le loro riflessioni su questa straordinaria avventura cinematografica.

“Dietro le quinte di Ghostbusters” è disponibile in tutte le librerie e online. Un regalo perfetto per voi stessi o per gli amici amanti del cinema e della fantascienza.

La prima edizione di ComiGame: 7 e 8 gennaio 2023

Il 7 e l’8 gennaio 2023 si svolgerà la prima edizione del ComiGame a Fonte Nuova in Piazza Padre Pio. Saranno due giorni ricchi di attività per gli appassionati, concerti, Tornei di FIFA23, Cosplay Contest, interviste, curiosità e tanto altro (Street food, artigianato ecc.).L’evento è patrocinato dal Comune di Fonte Nuova e dalla Pro Loco Fonte Nuova.

In esclusiva, sul palco di ComiGame,due concerti, nella giornata di sabato 7 gennaio si esibirà in piazza Padre Pio la Almost a Fxxxing Band, mentre nel pomeriggio di domenica sarà la volta di Fiore di Luna.  Imperdibile appuntamento per i più grandi e per i più piccoli domenica mattina presso la fumetteria Viktorius con il Cappello Parlante e tanti personaggi della saga di Harry Potter. L’attesissimo Cosplay Contest di domenica 8 gennaio 2023 (ore 14.00) avrà una giuria eccezionale rappresentata dai talentuosi Mattia Persili, Barbara Primi, Andrea di Virgilio, mentre a presentare l’evento saranno Emiliano Gessa e Francesca Buttarazzi con la “Regia” Samanta Torelli e Francesco Tenuta. Per partecipare alla gara Cosplay è necessaria l’iscrizione attraverso la compilazione di un modulo.

La parte Gaming è ha cura della PSC Gaming e Sports, ed interverrà una giovanissima, Gaia Iazzetta, in procinto dell’uscita del suo primo libro.

ComiGame nasce dalla passione e dalla visione di un ragazzo, Yuri Tortoriello innamorato del fenomeno Gaming, e dall’amore di una madre “cosplay”, Samanta Torelli che si è occupata di nel creare una connessione proattiva tra i diversi talenti che parteciperanno alla manifestazione e gli stessi appassionati. ComiGame è solo il punto di partenza: il sogno è creare una serie di eventi che consentano a questi “aspiranti Nerd” di conoscersi e ai genitori di accompagnarli in questo mondo.

Per tutte le informazioni vi rimandiamo alla pagina ufficiale su Facebook.

Conosciamo Laura Spianelli autrice del fumetto “Stirpe di pesce”

Ho incontrato Laura alla mostra “L’Arte nel Gioco – Il Gioco nell’Arte” che si è tenuta a TinG 2021; è una persona molto gentile e disponibile, pertanto ne ho approfittato subito per rivolgerle qualche domanda in modo da togliermi e magari togliervi qualche curiosità su di lei ed i suoi lavori.

Laura parlaci un po’ di te.

Sono nata a Roma il 3 Marzo 1978. Dopo aver conseguito il diploma di Perito Agrario presso l’Istituto C.Gallini di Voghera (PV), nel 1998 mi iscrivo alla Scuola del Fumetto di Milano e frequento il corso triennale di Fumetto Realistico sotto la guida di insegnanti validi come Alessandro Baggi, Mauro Muroni, Giovanni Civardi e Diego Cajelli. Terminata la scuola, muovo i primi passi nel campo nell’editoria lavorando per piccole realtà come Stregatto Editore, Sciacallo Elettronico e Filippo Editore che mi hanno permesso di imparare a lavorare comprendendo la differenza tra disegnare e pubblicare. Negli anni a seguire, svolgo commissioni sia come fumettista che come illustratrice per Case Editrici di importanza nazionale tra cui spiccano Gruner und Jahr/Mondadori (Focus Storia, Focus, Focus Brain Trainer, Focus Junior e Top Girl), Rizzoli (Saghe Mentali di Caparezza e il mensile Max), Aurea Editoriale (Skorpio e Lanciostory), Banca Anton-Veneta, Star Comics (miniserie “NOX”), Pavesio Production, Midian Comics e NPE Editore. Per la statunitense Heavy Metal ho realizzato alcune storie brevi a fumetti. Come disegnatrice di carnet di viaggio ho realizzato, insieme ad altri 4 disegnatori e disegnatrici, la guida illustrata di Venezia per l’editrice toscana Kleiner Flug. Attualmente ho portato a termine la mia prima storia a fumetti auto-prodotta dal titolo Stirpe di Pesce di cui ho realizzato sia la storia che i disegni, occupandomi anche del colore, del lettering, dell’impaginazione, messa in stampa e distribuzione.  Nella lavorazione, mi sono avvalsa dell’aiuto di Simone Delladio in veste di editor, mentre nella parte di correttori di bozze sono intervenuti Leonardo Moro Moretti e Pietro Gandolfi. A Dicembre 2020 con Stirpe di Pesce concludo con successo il mio primo crowdfunding attraverso la piattaforma Kickstarter e nello stesso anno, la serie a fumetti vince il premio BergamOscar nella sezione “Miglior Proposta Fumettistica Italiana”. Due soddisfazioni uniche arrivate insieme a fine 2020. Lavoro nel campo dell’editoria scolastica sia come fumettista che come illustratrice. Svolgo inoltre commissioni per agenzie, aziende e privati.

Questa è la tua Bio, però vorrei sapere qualcosa in più dei tuoi inizi, di quando e come hai capito che il disegno e soprattutto il fumetto sarebbero diventati la tua strada, considerato che il tuo percorso scolastico iniziale non ti ha ti ha visto frequentare un istituto d’arte o simile…

Un po’ come è successo a tanti, io disegnavo e imbrattavo fogli fin da piccola, ma poi è stato a 14 anni con Dylan Dog che ho capito che mi sarebbe piaciuto fare fumetto da grande! A 17 anni feci un corso di Fumetto nella città dove abito e grazie a questo venni a conoscenza di un corso triennale a Milano, una vera e propria scuola di Fumetto e così, ancora prima di terminare l’Istituto Tecnico Agrario, ecco che ero già iscritta alla Scuola del Fumetto di Milano! Da quel primo inizio, poi è stato tutto frutto della testardaggine, degli sbagli e della fortuna di potermi permettere un lavoro sopra le righe. Ma soprattutto, la grande fortuna di avere una famiglia che mi ha sempre supportato 🙂

Come ti avvicini a chi frequenta i tuoi corsi e che consigli daresti a chi vuole intraprendere la tua carriera.

In realtà io non tengo corsi di Fumetto, ho sempre fatto dei brevi laboratori per bambini e ragazzi, però c’è un concetto a cui tengo molto e che trasmetto sempre, ovvero: l’importanza di coltivare la fantasia e la creatività. Scrivere fumetti non significa solo saper disegnare. Certo, può voler dire anche quello, ma significa soprattutto saper creare e avere qualcosa da raccontare, e questo lo ha fatto capire molto bene Sio! Nei laboratori che ho avuto l’occasione di tenere mi è piaciuto far capire cosa vuol dire disegnare una pagina a Fumetti, di cosa si compone (vignette, i diversi tipi di baloon, le didascalie, ecc.ecc.) e infine, mi diverto a inventare insieme a ognuno dei presenti imbeccandoli prima con uno spunto e poi divertendoci a studiare la figura del protagonista, inventare i comprimari, i cattivi, e via dicendo. Alle volte basta davvero poco per aprire le dighe della fantasia dei presenti e ascoltare così tutte le loro storie!

Che tecniche usi per la realizzazione dei tuoi lavori

Ho iniziato a lavorare usando tecniche tradizionali come matita color ciano per le bozze, matite di diverse gradazioni per definire i disegni e infine la china. Per chinare, mi avvalgo da sempre del tavolo luminoso, uno strumento utile che mi permette di ripassare i miei disegni a matita su un secondo foglio usando – appunto – pennelli a china, penne a sfera e penne pigma di varia grandezza. La mia passione è focalizzata, fin dall’inizio della carriera, sullo studio della tecnica a china. Mi piacciono molto le pagine a fumetti in bianco e nero: trovo che abbiano un’eleganza, una leggibilità e una nobiltà che il colore tende a smorzare.

E qui la domanda vien da sé: perché Stirpe di Pesce è a colori?

Ho scelto di colorare la mia prima auto-produzione perché i mezzi a disposizione per farla conoscere durante la lavorazione sono stati fin da subito i canali social. In rete, infatti, i fumetti non a colori attraggono meno l’attenzione per cui ho dovuto mediare realizzando a colori la storia principale e poi in bianco e nero le storie brevi e collaterali.

Come ti approcci al colore?

Sostanzialmente in due modi perché coloro sia con tecniche tradizionali che digitali. Quando coloro con tecnica tradizionale, mi piace per prima cosa scegliere la carta adatta alla lavorazione, su questa realizzo il disegno a china (stando attenta a usare una china resistente all’acqua) dopodiché uso l’acquerello per dare la base di colore. Le rifiniture mi diverto a farle con le matite colorate, glitter o acrilici. Stirpe di Pesce, invece, è stato colorato tutto con tecnica digitale usando l’applicazione ClipStudio Paint. Il ventaglio di colori che ho scelto va dall’azzurro, al blu, dal viola al lilla fino al verde, perché l’ambientazione è per lo più acquatica. Da un paio di anni, realizzo la maggior parte del mio lavoro con tecnica digitale usando una Cintiq 13HD e l’applicazione ClipStudio Paint.

Parlaci del processo di lavorazione di Stirpe di Pesce

Stirpe di Pesce nasce circa nel 2014, in un momento in cui stavo immaginando di realizzare delle storie a fumetti brevi e autoconclusive le cui protagoniste fossero delle Streghe. La prima storia breve è stata Il Braccio nella Tomba, storia immaginata da Simone Delladio, sceneggiata da entrambi e disegnata da me. Volevo che queste Streghe fossero delle donne emarginate, cacciate dalla società in quanto diverse e che nella loro segregazione avessero iniziato a covare rancore, rabbia. Conclusa quindi la prima storia Il Braccio nella Tomba, iniziai a pensare che la seconda poteva essere una versione distorta e malata della Strega Ursula del film Disney, un personaggio già di suo stupendo, sensuale e complesso. È iniziata così la storia di Stirpe di Pesce, un fumetto che mi dà tutt’ora la possibilità di trattare temi per me importanti come il rapporto genitoriale, l’amicizia, la violenza, ma soprattutto l’inquinamento, le malattie legate a questo e la sporcizia nei mari.

Qual è, invece, il tuo approccio alle storie?

Per prima cosa scrivo le idee su un quaderno, mi basta avere degli spunti, anche solo delle scene da cui, in un secondo momento, scelgo qual è la più adatta da realizzare. Sempre sul quaderno scrivo la dinamica della storia, il suo svolgimento a grandi linee e soprattutto il finale. È una fase in cui tendo a cambiare e ricambiare parecchio: cambio lo svolgimento, modifico il finale fin quando tutto non mi soddisfa. Con la sinossi della storia completa, inizio a sceneggiare attraverso delle bozze il cui scopo è quello di capire come verranno le sequenze e se i dialoghi funzionano. Anche questa fase porta con sé tantissimi cambiamenti, cancellature e riscritture. È importante che sia così, non può mai andare bene la prima stesura! Terminata anche la sceneggiatura, ecco che arriva la fase delle matite definitive, poi delle chine e infine del colore. Quando ho in mano la pagina a fumetti completa inizio a mettere le nuvolette (balloons) e il testo, ovvero la lettero, come diciamo in gergo lavorativo. Tutte le pagine letterate verranno impaginate, corrette per l’ultima volta al fine di evitare refusi e, creato il pdf del volume, il fumetto potrà finalmente essere mandato in stampa!

Stirpe di Pesce è una serie auto-prodotta, quanto (sempre che lo sia stato…) è stato difficile affrontare tutto il processo “produttivo” dalla decisione di provarci all’avere in mano la prima copia del tuo fumetto.

Come in tutte le cose, il primo ostacolo da affrontare è proprio la nostra testa! Io mi ponevo dei limiti perché pensavo di non essere all’altezza di una storia scritta da me, che può anche essere vero… ma l’importante resta provarci e mettersi in gioco! Mi hanno aiutata molto i canali social e in special modo Facebook, mi spiego: non avendo un editore alle spalle a cui rendere conto dei progressi, avevo preso come scadenza settimanale proprio i post della pagina Fb di Stirpe di Pesce. E più lavoravo, più mi rendevo conto che la piccola comunità intorno al fumetto cresceva. È stato grazie al pubblico che sono arrivata a finire tutta la serie, grazie alle persone che volevano leggere il seguito e mi hanno dato tante piccole spinte per non dormire sugli allori e lavorare al finale! Per realizzare il fumetto di Stirpe ho inoltre dovuto imparare a colorare e gestire una tavola, ho imparato a lavorare in team, ho imparato a letterare e impaginare… ed ho imparato l’importanza di leggere e rileggere i file prima di mandare in stampa per evitare i ferusi ^^ Creare il proprio fumetto insegna tanto, lo posso assicurare!

Hai detto: “La bellezza del mio lavoro è che mi dà la possibilità di spaziare affrontando sempre nuove sfide, l’unico limite è la mia fantasia e a me piace sempre imparare attraverso situazioni nuove”. Qual è la nuova sfida che stai affrontando o che stai per affrontare? Cosa ci riserva la tua fantasia?

Ho molte idee in cantiere e -banalmente- devo capire bene su quale di queste concentrami per prima. Avere delle idee è sempre facile, io sogno a occhi aperti, ma tutto un altro discorso è portarle a termine XD Ad ogni modo, tra le idee che mi girano per la testa, di sicuro, c’è la volontà di non dimenticare Stirpe di Pesce, ma anzi, dare alla serie una seconda vita magari in inglese, così da far conoscere la storia anche fuori dal nostro paese. Sono sicura che il caldo di questa estate, che mal sopporto e che mi farà chiudere in casa, mi porterà buoni consigli! Grazie mille del vostro interessamento e della vostra attenzione, buone letture e… W il Fumetto!!

In attesa delle nuove idee di Laura vi lascio i link per poterla seguire:


Carla & Eugenio, una coppia di cosplayer stellari

Oggi vi presentiamo due entusiasti cosplayer veronesi, Carla ed Eugenio, che dal 2017, complice un viaggio a Lucca come regalo alla loro figlia Caterina per il Lucca Comics, hanno mosso i primi passi nel mondo cosplay. Il loro primo cosplay di “famiglia”, portato proprio a Lucca, è stato Maria e Aguilar del film Assassin’s Creed. All’inizio erano molto timorosi e intimiditi ma poi non solo sono stati gratificati dall’interesse ed i complimenti dei visitatori e degli altri cosplayer ma si sono davvero divertiti un mondo!

Da quel momento la coppia creativa ha cominciato a frequentare fiere ed eventi (Lucca Comics per altre 2 edizioni, eventi Think Comics, eventi Movieland, Vicomix, Novegro, Milano Comics, Cerea e Verona Comics, eventi privati) e hanno realizzato numerosi cosplay, soprattutto di coppia, sempre sotto il consiglio e la sovraintendenza della figlia Caterina che,essendo costumista e scenografa fresca di laurea all’Accademia di Belle Arti di Venezia, ha aiutato i generi nell’affrontare questa passione che per lei è anche lavoro. I loro costumi sono in parte realizzati da lei ed in parte acquistati e rifiniti per renderli il più possibile fedeli agli originali.

Finora Carla e Eugenio hanno portato parecchi personaggi che spaziano dal costume Original (steampunk, gotico e vittoriano ed horror) a quello fantasy/Disney (Trono di Spade, Harry Potter, Maleficent 1 e 2), fantascientifico (Star Wars) e avventuroso (Tomb Raider,Indiana Jones). Tra i personaggi portati Cercei Lannister ed il Re della Notte,Bellatrix ed il Disennatore, Dia de Los Muertos (Coco), Maria ed Aguilar, Malefica e Fosco, Lady Gaga con Bodyguard, Lara Croft e Indiana Jones, Llorona (film omonimo), Il Corvo, gli sposi Zombie e vampiri Original,Dracula e Mina Harker, Darth Maul (versione cinematografica) e Darth Maul Rebel (fumetto), Darth Mhara (Original Sith Star Wars) versione anche Sith Gheisha.

Prossimi cosplay in programma sono Joker (versione J.Phoenix) + Harley Quinn (versione Injustice) e Dracula + Mina (versione vittoriana red dress Bram Stoker). Indifferentemente, la coppia ama portare in scena cosplay legati a personaggi del cinema, fumetto o altro ed Original. Gli Original in particolare, permettono loro, facendo impazzire la povera figlia/costumista Caterina, di far spaziare la fantasia! Il cosplay al quale sono più legati è stato comunque il primo portato a Lucca, perché ha mostrato loro questo mondo unico e magico nel quale sono entrati per caso e che ora amano moltissimo! Nonostante la loro non più giovane età, si divertono un mondo e li fa piacere conoscere sempre nuove persone e coltivare le amicizie nate in questo contesto: spesso persone molto più giovani di loro ma che fanno sentire il duo creativo eternamente giovani. L’apprezzamento di queste persona ha spinto Carla e Eugenio a coltivare questa passione che davvero li entusiasma tutte le volte come se fosse la prima!! Sui social sono presenti su Facebook come Carla Messuerotti ed Eugenio Gerenzani e su Istagram sempre con il nostro nome Carla Messuerotti ed Eugenio Gerenzani.

Ringraziamo per gli scatti i fotografi: NRG-Shot, Viviana Verde Photography, Giuseppe Ph Serio, Matteo Buzzi,

Benedetta Arena, gamer e cosplayer dalla Sicilia

Oggi facciamo la conoscenza della giovane creativa Benedetta Arena, una ragazza di 20 anni di Catania, amante dei videogiochi. La passione per il Cosplay di Benedetta, aka Minollo, studentessa di Informatica all’Università di Catania è iniziata guardando altre persone in Cosplay, mentre andavano in giro vestiti da personaggi dell’anime “Death Note”. Vedendo i cosplayers divertirsi mentre interpretavano i personaggi che amavano era un sogno che subito ha voluto realizzare. Il nicknome Minollo é stato scelto dal padre di Benedetta, che le raccontò della leggenda della mitologica creatura del Minollo: un animale con cento occhi per guardare e cento occhi per leggere, e se si guarda in uno di questi occhi si perde il diritto di guida nello stato del New Jersey. La prima volta che ha deciso di vestirsi in cosplay fu all’evento “Games & Comics” nell’anno 2012. Il suo primo cosplay fu Matt di “Death Note”. Data la sua natura timida, Benedetta é un po’ restia a parlare con le persone della sua passione dei cosplay, per paura di essere giudicata. Tuttavia, la sua creatività si dimostra nel saper usare moltissimi software indicati al disegno e alla modellistica.

In tutto, Benedetta ha realizzato nove cosplay: Matt (Death Note), Vanille (Final Fantasy XIII), Gabranth (Final Fantasy XII), Merida (Brave), Morte (Deadpool), Bellona (Smite), Athena (Smite), Isis (Smite), Thanatos (Smite). Il cosplay a cui Benedetta è legata di più é Bellona da “Smite”, dea romana della guerra con armi gigantesche e un carattere forte e nobile. I cosplay più recenti che Benedetta ha creato sono tutti realizzati da lei. Benedetta pensa che una delle parti più belle del cosplay sia creare i propri costumi e condividerli con altra gente, che siano altri cosplayer o che siano solamente persone curiose.Secondo Benedetta diventare bravi cosplayer è facile, bisogna solamente avere tanta passione per il personaggio che si vuole interpretare. Non importa avere costumi di un valore esagerato, certe volte bastano solamente vestiti, colla a caldo e una parrucca!
Benedetta non ha modelli specifici a cui si ispira, prende un po’ di tutto da tutti.

Basandoci sulle esperienze di Benedetta, lei pensa che si può parlare di un’”industria” legata ai cosplay, tuttavia, la maggior parte delle persone lo fa solamente per dimostrare l’amore per un personaggio a cui sono particolarmente legati. L’industria diventa evidente se si tiene in considerazione tutto il lavoro che c’è dietro alle diverse fiere del fumetto in tutta Italia. Inoltre, alcune persone riescono a guadagnare soldi con i cosplay, vendendoli oppure facendosi pagare per delle commissioni. Benedetta non è dunque contro il guadagnare con i cosplay. É un ottimo modo per sfruttare la propria creatività aiutando altri cosplayers e guadagnare qualche soldo! Anche se lei non ci guadagna.

Benedetta prova a partecipare a tutti gli eventi nella sua regione, tuttavia la fiera che preferisce é l’Etna Comics, piena di diversità nei cosplay e persone! Secondo Benedetta, l’impatto dei social network nel mondo cosplay è stato molto positivo, dato che hanno aiutato a “normalizzare” questo tipo di arte e hanno potuto dare una piattaforma a moltissime persone di talento, che senza di essi potrebbero essere rimaste sconosciute.

Per fortuna, Benedetta non é stata mai stata criticata per i suoi cosplay. Non pensa abbia molto senso buttare giù altre persone insultandole e creare un brutto nome al mondo cosplay; meglio incoraggiare i cosplayers e supportarli, anche con costumi comprati. C’è già troppo odio nel mondo.+

Per quanto riguarda il discorso degli Original, Benedetta pensa che sia un’altra forma di cosplay, in fondo ha le stesse basi: si vuole portare in vita un personaggio fittizio a cui si é affezionati. Bisogna sempre comprare o realizzare vestiti, armature, parrucche e accessori. Non importa se il personaggio sia stato creato dalla mente di una persona famosa o da una persona comune.

Benedetta ci racconta un aneddoto agghiacciante prima di una gara: mentre si vestiva, per sbaglio le scivola un’ala fatta completamente di plexiglass, rompendosi in mille pezzi per terra. Rimase impietrita a guardare i pezzi, ma per fortuna suo padre riuscì a tranquillizzarla e a ripararla grazie a tanti tanti bastoncini di plastica per il caffé. Se ve lo state domandando, riuscì a partecipare alla gara e anche a vincere un piccolo premio!

L’unico consiglio che Benedetta può dare a chi vuole provare a fare cosplay é: fatelo. Non importa se é un cosplay fatto da un’armatura o da una semplice maglietta e gonna: l’importante è divertirsi! Sosteniamo tutte le persone che vogliono provare a fare cosplay!

Se volete conoscere meglio la creatività di Benedetta potete trovarla su instagram: @minollo_cosplay (https://www.instagram.com/minollo_cosplay/) o su Facebook (https://www.facebook.com/benedetta.arena.12).

Le foto a corredo dell’articolo sono di https://www.facebook.com/fashionecosplay

La Macchina del Tempo di Padre Pellegrino

Un esorcista: a Venezia, nel convento benedettino dell’Isola di San Giorgio Maggiore, è vissuto fino alla morte – nel 1994 – Padre Pellegrino Alfredo Maria Ernetti, amato e molto popolare presso la cittadinanza religiosa e laica. Questo poliedrico monaco (professore di teologia, esorcista, scienziato e musicista) insegnava musica polifonica e pre-polifonica al Conservatorio Benedetto Marcello[1] della città, e fu proprio la sua attività di musicologo a portarlo – per vie traverse – a fare una scoperta che gli permise di inventare e costruire una vera e propria Macchina del Tempo, alla quale mise nome “Cronovisore”.

Come si intuisce dal nome, l’apparecchio non permetteva di spostarsi “fisicamente” nel tempo, ma consentiva di vedere ed ascoltare – un po’ come davanti al televisore – avvenimenti accaduti nel passato. Sembra che fosse addirittura possibile sintonizzarsi su una data  ed un’ora precisa…  Il Cronovisore suscitò molto scalpore, soprattutto perché il Vaticano ne proibì l’uso, dopo averne verificato il funzionamento ed i risultati stupefacenti. Ma procediamo per gradi…

Un musicologo:  Padre Pellegrino era un ricercatore e studioso di musica pre-polifonica[2], cioè di quella musica “creata” prima della scrittura conosciuta ed usata anche oggi negli spartiti musicali. Volendo studiare queste musiche dimenticate che lo affascinavano – essendo indispensabile la loro ricostruzione – si dedicò per anni a concepire un sistema che glielo permettesse. Il monaco, conosciuto ed apprezzato in ambiente scientifico, dopo aver condotto le prime ricerche con Padre Agostino Gemelli dell’Università Cattolica di Milano, condusse molti esperimenti  con scienziati famosi tra cui anche Enrico Fermi e Werner von Braun[3], per trovare il modo di “sintonizzarsi sulla lunghezza d’onda” della scia energetica sonora lasciata dalla musica nel passato, in modo da poterla riascoltare. E furono proprio questi esperimenti a portarlo alla sua invenzione del Cronovisore. Evidentemente, ad un certo momento, Padre Pellegrino si dovette accorgere che tutti gli avvenimenti lasciavano una scia energetica… ma questa era doppia: sonora e visiva. E che queste onde rimanevano in qualche punto dello spazio: bastava costruire un apparecchio capace di sintonizzarsi su di esse.
 
cronovisore2
 
Un inventore: Seguirono altri anni di lavori di ricerca sperimentale allo scopo di provare l’esattezza delle sue teorie; con la collaborazione di alcuni scienziati affascinati dall’impresa, tra i quali anche un premio Nobel giapponese, alla fine l’obiettivo fu raggiunto, e ci fu un vero tam-tam di notizie “scoop” che fecero rapidamente il giro del mondo.  Quando egli capì di aver inventato un apparecchio in grado di far risentire (e rivedere!) avvenimenti del passato, fu talmente sconvolto della sua stessa invenzione, che ne informò il Papa, che all’epoca dei fatti era Pio XII.  Erano gli anni ’50, e seguirono numerose indagini, esperimenti, studi, e ricerche, e la notizia dell’invenzione di una macchina del tempo chiamata Cronovisore dal suo inventore, fu supportata dalle numerose interviste rilasciate dal benedettino alla stampa nonché agli allievi di prepolifonia del Conservatorio, e da una serie di pubblicazioni.

Scienziati, politici e alti prelati, cominciarono a recarsi nel monastero veneziano per visitare Padre Ernetti e rivedere con lui episodi di storia dell’epoca di Napoleone, di Mussolini, e di altri grandi personaggi del passato. In un’occasione venne trascritta per intero una tragedia romana intitolata “Thiestes”, scritta da Quinto Ennio (della quale si conoscevano solo pochi brani), dopo aver assistito alla sua rappresentazione avvenuta a Roma nel 169 a.C., durante i “Giochi di Apollo”. Fu possibile ascoltare alcuni discorsi di Cicerone e di altri oratori… ma di sicuro la cosa più sconvolgente fu vedere Gesù ed assistere alla sua passione, morte e resurrezione.

cronovisore

Con il passare degli anni, il Cronovisore fu coinvolto in un susseguirsi di polemiche tra i “favorevoli” e i “contrari” (benché su di esso fosse sempre stato mantenuto il più possibile riserbo, e non fosse stato mai esibito in pubblico, ma solo a pochi eruditi), e il Vaticano, che evidentemente non poteva più accettare tutto il putiferio provocato dalla stampa, intervenne mettendo il suo veto ad ulteriori dichiarazioni  pubbliche di Padre Ernetti, che da quel momento si chiuse nel più assoluto silenzio. Ciò nonostante, dopo una serie di consultazioni, arrivò dalla Chiesa di Roma l’ordine di smontare, nascondere, e portare via il Cronografo.

L’intervista: La Domenica del Corriere del 2 Maggio 1972 pubblicò un’intervista a Padre Pellegrino condotta dal giornalista Vincenzo Maddaloni, nella quale il religioso spiegava che la sua invenzione era basata sulla ben nota legge fisica secondo la quale l’energia non si consuma, non si può distruggere e non perde mai la sua potenza (ma può trasformarsi in altra energia); e poiché le onde sonore e visive altro non sono che energia, lui aveva inventato una tecnologia in grado di ricostituirla. Con una specie di televisore in grado di decodificare questa energia, bastava sintonizzarsi sulla lunghezza d’onda giusta per rivedere o riascoltare (o entrambe le cose insieme). Durante la stessa intervista, per giustificare le motivazioni che avevano indotto il Vaticano a smontare la macchina, metterla fuori uso e nasconderla, aggiunse che il Cronovisore avrebbe potuto captare anche il pensiero, essendo energia; spiegò che, per evitare terribili conseguenze per l’umanità, era stato deciso che una macchina del genere – per il momento – non dovesse essere usata da nessuno (per non finire in mani sbagliate), e che forse avrebbe potuto essere utilizzata in futuro, laddove le autorità competenti fossero in grado di esercitare un controllo rigido sul suo uso. Questi concetti furono ribaditi nel 1987 da Padre Pellegrino Ernetti nel saggio “Bibbia, teologia, magia e scienza”.

Immagine3

L’amico Padre Francois Brune: Non potendo più fare dichiarazioni pubbliche o tenere conferenze sulla sua invenzione, il religioso iniziò a confidarsi con un suo caro amico, in privato. Questo gli era consentito. L’amico in questione era  Padre Francois Brune, un teologo francese che raccolse per trent’anni le sue confidenze, e che ha pubblicato in Francia nel 2002 un libro dal titolo inquietante: “Il nuovo mistero del Vaticano”, recentemente tradotto in italiano ed edito da Edizioni Mediterranee. Il libro è sconvolgente e induce a meditare su molte cose. Tra le confidenze fatte all’autore, viene descritta una  misteriosa convocazione in Vaticano (con i due scienziati ancora viventi che collaborarono all’invenzione), alla presenza di un’alta commissione internazionale presieduta da famosi scienziati e importanti personalità religiose, durante la quale i tre furono sottoposti ad un lunghissimo interrogatorio. Questo avvenne un paio di anni prima della morte del monaco.
 

Durante la lettura di questo libro, vengono alla luce retroscena, segreti e particolari mai rivelati prima. Per esempio, l’autore pensa che l’apparecchiatura sia nascosta al Vaticano, e spiega che i progetti, e relativi disegni, sono stati depositati presso due notai: uno in Svizzera e un altro in Giappone (chissà se questo sia ricollegabile al premio Nobel giapponese che collaborò con Padre Pellegrino?). Padre Brune pensa che prima o poi la macchina sarà rimontata, o che qualcun altro ne costruirà una con le stesse caratteristiche, e quindi a questo punto sorgono (a me) alcune domande:

1.        visto che tanto, prima o poi – inevitabilmente – qualcuno inventerà una Macchina del Tempo, perché non possiamo usare quella già esistente? Ovviamente, con le dovute precauzioni. A meno che, naturalmente, non sia stato già fatto…
2.        se il Cronovisore è in grado di vedere solo il passato, perché si teme che potrebbe interferire sul futuro?
3.        forse… potrebbe rivelare alcune verità scomode?
4.        cosa fu deciso dopo la convocazione dei tre scienziati in Vaticano?
5.        perché non è stata presa in considerazione la possibilità di usare il macchinario per infondere la fede e convertire la razza umana, dando al mondo intero quelle conferme – o quelle smentite – che facciano luce una volta per tutte sui dogmi religiosi, così da avere, finalmente, una religione unica! Nessuno, nemmeno il più fondamentalista, potrebbe negare l’evidenza delle prove “viste e sentite” con i propri occhi e le proprie orecchie. Se il Cronovisore fosse usato esclusivamente in Vaticano, e lì fossero convocati i vari alti prelati delle varie religioni di tutto il mondo, questo sarebbe possibile.
6.        come mai a Padre Brune non è stato posto il veto vaticano sulla pubblicazione del suo libro?

La Fede: Si chiede agli uomini di avere fede, senza porsi troppe domande. Ma questo è molto difficile. Talvolta, proprio la mancanza di spiegazioni logiche, o l’insabbiamento di talune prove, come in questo caso, inducono a sospettare che si preferisca lasciare all’umanità i suoi dubbi e le sue incertezze. Sarebbe bello conoscere la Verità, che dovrebbe essere un diritto di tutti. La consapevolezza di quello che siamo, che indubbiamente proviene dal passato, porterebbe tali cambiamenti nella vita di ognuno, che il futuro della Terra sarebbe pervaso da un sentimento di fratellanza universale mai provata prima. Io credo che Dio avesse fornito a Padre Pellegrino l’intelligenza necessaria per costruire uno strumento che avrebbe consentito all’uomo, così scettico e materialista, di toccare con mano la Verità. Usato nel modo giusto, sarebbe stato uno strumento di fede e di bontà.

[1]Unico al mondo ad avere una cattedra di questa materia.

[2]Si tratta di musiche scritte dal  1.500 a.C. al  900 d.C.

[3]Inventore della bomba V2

Brano tratto da “Alla ricerca dei Libri di Thot” di Daniela Bortoluzzi – Eremon Edizioni – 2005

di Daniela Bortuluzzi
tratto da http://www.misteria.org

Per approfondire:

Interivista a Lucio Parrillo

Lucio Parrillo è nato il 30 gennaio 1974, negli ultimi dieci anni hao realizzato numerose copertine per le maggiori case editrici Europee ed Americane di Video Games, Comics, libri Fantasy e giochi di ruolo . La sua passione artistica nasce grazie a suo padre, è uno scultore e pittore molto affermato e ha trasmesso al figlio la passione per l’arte sin da bambino. Il piccolo Lucio è cresciuto guardando i suoi capolavori scultorei di arte sacra e i suoi dipinti, lo affascinavano i suoi colori e le forme anatomiche trattate nei sui quadri, le trasparenze e gli effetti di luce ed ombre. Osservando come riusciva a tirare fuori da un blocco di argilla degli esseri umani così realistici Lucio si sentiva stimolato a migliorare e a cercare di fare sempre meglio.

COM’E’ IL TUO RAPPORTO CON IL MONDO RADIOTELEVISIVO

Sto tutto il giorno attaccato alla radio, lavoro sentendo Radio Deejay la  mattina e radio 105 il pomeriggio specie lo Zoo di 105. Non potrei stare senza la radio, ho invece un pessimo rapporto con la TV.e’ scaduta tantissimo negli ultimi anni, a parte un paio di programmi per il resto potrebbe chiudere e non me ne accorgerei neppure, a me piace vivere la vita in prima persona e non stare chiuso in casa dietro un monitor ad appassire e a farmi bombardare il cervello di idiozie e pubblicita’ ingannevoli, la realta’ del mondo e’ un’altra e si vive viaggiando e scoprendo le varie culture dei popoli di persona da nord a sud, da est ad ovest senza pregiudizi !Al contrario sono un amate del Cinema, mi piacciono i film d’azione e soprattutto i film di animazione.

> QUAL E’ IL TUO PROGRAMMA PREFERITO

Striscia la notizia e le Iene. Guardo la Tv a pranzo (quindi per mezz’ora circa), in particolare MTV. Trasmette buona musica, poi spengo la TV.

> QUANDO NASCE LA TUA PASSIONE PER I CARTOON

Da ragazzino come tutti, e poi crescendo mi sono interessato a quel mondo anche dal punto di vista professionale.

> IL TUO CARTOON PREFERITO

Ora non ne ho uno in particolare, da ragazzino mi piaceva Rocky Joe.ora vado matto per i film di animazione della Pixar, come Shrek, Monsters inc. etc.Dal punto di vista tecnico perche’ sono eccezionali, chi ci lavora e’ gente in gamba.. Massima stima per disegnatori ed animatori che stanno mesi e mesi davanti ad un computer a creare quei mondi meravigliosi! E poi perche’ le storie hanno una morale e trasmettono messaggi positivi ed educativi ai piccoli ed ai grandi.10 e lode ;

> HAI UN SITO WEB

Certo: www.lucioparrillo.com Perche’ e’ un modo per poter avere sempre con me tutti i miei lavori, ovunque nel mondo, ovunque ci sia internet; ed e’ un ottimo sistema per promuovere se stessi, anni fa era molto piu’ dura, quando ho incominciato era difficilissimo contattare delle case editrici sia in Italia ma ancora peggio all’estero..bisognava spedire delle copie e spendere soldi di spedizione viaggi e colloqui.. ora con un click ne contatti 100 in un colpo solo, basta invitarli a visitare il tuo sito..!Il sito è ‘ una semplice vetrina.come una galleria d’arte virtuale dove si puo’ fare un giro delle stanze in cui sono presenti i vari lavori, dal
genere super eroistico tipo fantastici 4, spiderman, HUlk..etc.. alle covers per video games..ai bozzetti a matita fino alle sculture in bronzo di mio padre dal quale si puo’ accedere dalla home page.. insomma c’è di tutto di piu’

> DI COSA TI OCCUPI ATTUALMENTE

 Sto realizzando varie illustrazioni per giochi di ruolo e video

> PROGETTI FUTURI

Un grosso progetto per ora “top secret” per il cinema made in Holliwood..

 > SOGNI NEL CASSETTO

Realizzare un mio personaggio dal quale sviluppare progetti del tipo video game, film d’animazione, giocattoli, t-shirts, etc. e trasferirmi
in Indonesia a fare surf tutti i pomeriggi.;-)

> ALTRO
SURF!!! Il surf e’ vita. ti apre la mente. unito alla preghiera verso Dio senza distinzione di razza o religione. solo contatto diretto con il Creatore dell’universo che non guarda se sei Cristiano o Musulmano o Buddista. ma vuole solo armonia e il rispetto per questo pianeta.

Exit mobile version