C’è un momento, ogni anno, in cui la primavera accende Falconara Marittima con una luce tutta sua. Non è solo il sole che si allunga sulle giornate, ma un’energia palpabile che vibra tra i vicoli della città: è il richiamo di FalComics. E quest’anno, amici della cultura pop, l’edizione 2025 promette di essere non solo la più grande, ma anche la più umana di sempre. Il tema scelto? “Empathy”. E già solo a pronunciarlo si sente un respiro collettivo, come se questo festival stesse per toccarci più a fondo del solito.
A guidarci in questo viaggio emozionale è il manifesto ufficiale dell’evento, una vera e propria opera d’arte firmata dal talento cristallino di Ivan Bigarella. Se il nome vi suona familiare, è perché parliamo di uno dei volti più amati del fumetto italiano, autore di copertine per Topolino e illustratore dal tratto immediatamente riconoscibile. Il manifesto non è solo una locandina: è una dichiarazione d’intenti. È la sintesi visiva di quello che ci aspetta, un ponte tra l’immaginario fantastico e il cuore pulsante delle emozioni umane. Ma Bigarella non si ferma lì. Il 23 maggio inaugurerà anche una mostra personale, “Il mio lavoro, la mia passione” — e già il titolo dice tutto. Sarà un’occasione per entrare nel suo mondo, per capire cosa c’è dietro ogni linea, ogni colore, ogni scelta artistica. Un invito all’empatia, insomma, attraverso lo sguardo di un artista.
Empatia come esperienza collettiva
A FalComics 2025 l’empatia non è solo un tema, ma un filo rosso che attraversa ogni angolo del festival. Lo ha spiegato bene il Direttore Artistico Gianluca Del Carlo, paragonando l’intera manifestazione a un’orchestra: ogni partecipante è uno strumento, ogni momento un accordo che contribuisce all’armonia generale. Un’armonia fatta di incontri, spettacoli, performance, e soprattutto condivisione.
Il festival diventa così uno spazio dove non solo si celebrano i fumetti, i videogiochi, il cosplay e la narrativa fantasy, ma dove ci si riconosce negli altri. Dove i fan diventano comunità. Dove le passioni smettono di essere hobby individuali e si trasformano in una vibrazione collettiva.
La formula del successo? Inclusività e accessibilità
Che FalComics sia diventato un punto fermo nel calendario nerd nazionale non è un caso. L’edizione 2024 ha sfiorato i 235.000 visitatori, un numero che fa girare la testa, ma che soprattutto testimonia quanto questa manifestazione sia diventata un faro per gli appassionati. Il segreto? L’ingresso gratuito. Sì, perché la cultura pop, secondo gli organizzatori e il Comune di Falconara Marittima, dev’essere per tutti. E in un’epoca in cui l’accesso alla cultura spesso è un privilegio, questa scelta ha il sapore di una presa di posizione forte e necessaria.
Lo conferma anche il Sindaco Stefania Signorini, che vede nel festival un “motore di inclusione”, un modo per trasformare Falconara in un crocevia di storie ed emozioni. E non è un caso se ogni anno la città si trasforma, letteralmente, in un gigantesco parco tematico della creatività.
RIOT Games, Giorgio Vanni e le leggende del pop
Anche nel 2025 le collaborazioni d’oro non mancano. Torna RIOT Games, uno dei publisher più influenti nel panorama gaming mondiale, segno tangibile di quanto FalComics sia ormai riconosciuto anche a livello internazionale. E poi, come ignorare lui, il Capitano? Giorgio Vanni, la voce delle nostre sigle preferite, è pronto a salire di nuovo sul palco per farci urlare come se fossimo ancora ragazzini davanti alla TV con in mano un succo di frutta e gli occhi pieni di cartoni giapponesi.
Una città che diventa universo
Dal 23 al 25 maggio, Falconara Marittima non sarà solo una località sulla mappa, ma un luogo dell’anima. Sarà un laboratorio di idee, un’arena per cosplayer, una galleria a cielo aperto per artisti e illustratori, un’arca di Noè per appassionati di tutte le età, provenienze e background. E sarà, soprattutto, un’esperienza.Perché se c’è una cosa che FalComics ci ha insegnato negli anni è che il mondo nerd non è solo un mondo fatto di pixel, tavole disegnate o costumi cuciti a mano. È una lente per guardare meglio dentro noi stessi e negli altri. E quest’anno, con Empathy, questa lente si fa ancora più nitida.
Quindi segnatevi le date, liberate la memoria del telefono per le foto, preparate i costumi e, soprattutto, il cuore. FalComics 2025 non sarà solo una fiera. Sarà un abbraccio collettivo, una dichiarazione d’amore alla cultura pop, ma anche e soprattutto a ciò che ci rende umani: la capacità di sentire, capire, connetterci. E in un mondo che corre veloce, forse è proprio questo il superpotere di cui abbiamo più bisogno.
Chi l’avrebbe mai detto, venticinque anni fa, che quel festival nato tra le mura di Castel Sant’Elmo sarebbe diventato oggi uno degli appuntamenti culturali più importanti d’Europa? E invece, eccoci qui: il COMICON Napoli 2025 ha chiuso i battenti della sua venticinquesima edizione con numeri da capogiro, emozioni a non finire e un trionfo che parla chiaro non solo agli appassionati di cultura pop, ma a tutta l’Italia e al mondo. Dal 1 al 4 maggio, la Mostra d’Oltremare si è trasformata in una vera e propria capitale del multiverso nerd, registrando 183.000 visitatori – un nuovo record (+4,6% rispetto al 2024) – e consolidando la posizione del festival tra i top 5 eventi europei del settore.
Il cuore pulsante della cultura pop
Se dovessimo cercare una definizione di COMICON Napoli, sarebbe questa: un’oasi di socialità nerd, un laboratorio creativo in continua evoluzione dove le arti visive, il fumetto, l’animazione, il cinema, la musica, il game design e le subculture geek convivono e si contaminano. Ma anche un hub internazionale della cultura, che ha saputo attrarre delegazioni da oltre 15 paesi (tra cui Taiwan, Giappone, Corea, Francia, Germania, Portogallo, Croazia e Regno Unito), dare voce a professionisti e artisti da ogni parte del globo, e allo stesso tempo valorizzare il tessuto urbano e culturale partenopeo con il programma diffuso COMIC(ON)OFF, che ha trasformato tutta Napoli in un’epopea urbana della cultura pop.
COMICON ha saputo costruire un ecosistema inclusivo: eventi tradotti in lingua dei segni, aree accessibili ai disabili e ai loro accompagnatori, alternative alimentari per intolleranti e progetti sociali come Se io non voglio tu non puoi e Strade di rinascita sono solo alcune delle iniziative che lo rendono un modello di festival sostenibile e accogliente.
Il trionfo di Murphy e la visione di Jamie Hewlett
Il big bang visivo di questa edizione è esploso già con l’annuncio del poster ufficiale firmato da Jamie Hewlett, co-creatore dei mitici Gorillaz. A rappresentare lo spirito del festival, Hewlett ha scelto Murphy, una ragazza ribelle, energica, incollata ai fumetti e ai suoi sogni: l’incarnazione perfetta dello spirito nerd, anticonformista e passionale che da sempre anima COMICON. “Murphy è tutti noi”, si sarebbe potuto dire mentre la sua immagine campeggiava ovunque in fiera.
Tanino Liberatore, Magister della XXV edizione
Ogni anno COMICON incorona un Magister, un artista che ha segnato in maniera indelebile il mondo del fumetto. Il 2025 ha visto protagonista Tanino Liberatore, vera leggenda vivente, che ha curato una mostra personale e una seconda esposizione dedicata a un autore internazionale. Le sue tavole hanno parlato un linguaggio viscerale e visionario, in perfetta sintonia con lo spirito sovversivo e libero del festival.
Ospiti da sogno e contenuti stellari
L’elenco degli ospiti potrebbe riempire un intero volume: tra i primi annunci internazionali, Jon J. Muth (per la prima volta in Italia), Arthur de Pins (assente da 15 anni), Darick Robertson, Boichi, Thomas Taylor, Álvaro Martínez Bueno e molti altri hanno trasformato la Mostra d’Oltremare in una mecca per gli amanti del fumetto mondiale.
Uno degli eventi più attesi è stato senza dubbio l’arrivo di Shin’ichi Sakamoto, maestro del manga d’autore con opere come The Climber e #DRCL midnight children, ospite di J-POP Manga. Il mangaka ha incontrato i fan, firmato copie e condiviso riflessioni sul suo processo creativo in eventi che hanno fatto il tutto esaurito.
E ancora, Altan, icona della satira e della narrativa disegnata italiana, ha ricevuto il Premio Speciale COMICON 2025 alla Carriera, tra applausi e standing ovation. A lui, una celebrazione affettuosa e doverosa per un autore che ha plasmato l’immaginario di generazioni.
COMICON Napoli: motore culturale ed economico
La dimensione di COMICON va oltre quella del festival nerd: è un evento con una ricaduta economica imponente, capace di generare 42 milioni di euro nel 2024, un boost per tutto il sistema ricettivo e commerciale di Napoli. Il 71% dei visitatori proviene da fuori città, e il dato demografico è altrettanto emblematico: il 60% del pubblico ha meno di 25 anni, confermando Napoli come la “città dei giovani” e COMICON come catalizzatore generazionale.
“COMICON è parte integrante del brand Napoli – dichiara Carlo Cigliano, amministratore delegato – e ne qualifica l’offerta culturale e turistica. La crescita di reputazione del festival a livello internazionale è sotto gli occhi di tutti, come dimostrano le delegazioni della stampa estera e la presenza istituzionale di enti prestigiosi come il Parlamento Europeo, il Ministero della Cultura, e per la prima volta anche il Ministero per lo Sport e i Giovani”.
Una line-up da palcoscenico
Tra gli eventi più affollati: l’incontro con Max Pezzali per il lancio del suo primo comic book, l’anteprima della nuova stagione di Pesci Piccoli dei The Jackal, l’attesa per il live action di Dragon Trainer, la serie animata Il Baracchino con le voci di Lillo e Frank Matano, e un firmacopie da sogno con Zerocalcare, vincitore del Premio Miglior Fumetto COMICON 2025 con Quando muori resta a me (Bao Publishing).
Da brividi i panel con leggende come Yuji Horii (papà di Dragon Quest), la cantautrice Francesca Michielin, l’attrice e regista Asia Argento, i mangaka Kafka Asagiri e Sango Harukawa (Bungo Stray Dogs), e i grandi del fumetto americano Scott Snyder e Nick Dragotta. Momenti che hanno fatto vibrare il cuore dei fan e acceso discussioni ovunque.
Verso la XXVI edizione (spoiler: sarà epica)
Il Silver Pass, pass deluxe lanciato per l’anniversario, è andato sold out in pochi minuti, testimoniando la voglia famelica di cultura pop che COMICON riesce a suscitare. “Vedere centinaia di ragazzi accampati davanti ai cancelli la notte prima dell’apertura è la più grande ricompensa per il nostro lavoro”, ha dichiarato Claudio Curcio, presidente di COMICON. “La nostra è una sfida continua, costruire ogni anno un dialogo tra le arti, tra le culture, tra le persone. COMICON non è solo un festival: è una comunità, un’agorà del futuro”.
E ora, i riflettori sono già puntati sul futuro. L’appuntamento per la XXVI edizione è già fissato, e se questa XXV è stata memorabile, possiamo solo immaginare quali sorprese ci attendano. La città di Napoli è pronta. Il popolo nerd, pure. COMICON 2026, siamo già con te.
Dal 3 al 6 aprile 2025, la Fiera di Roma è stata il cuore pulsante della cultura nerd con la 34esima edizione del Romics, il Festival Internazionale del Fumetto, Animazione, Cinema e Games. Un appuntamento ormai iconico che ha saputo ancora una volta confermarsi come uno degli eventi più attesi d’Italia per tutti gli appassionati di anime, manga, videogiochi e fumetti. Quattro giorni in cui l’immaginazione si è fusa con la realtà in un tripudio di colori, creatività e passione, su oltre 70.000 metri quadrati di esposizione e con la partecipazione di più di 350 espositori.
Il programma di quest’anno è stato un viaggio senza soste tra incontri con autori, presentazioni, talk show, eventi speciali e spettacoli dal vivo. Un’edizione che ha saputo mettere in scena l’intero universo nerd, con un’attenzione particolare alla promozione della lettura, alla scoperta del talento e all’inclusione di tutte le forme espressive legate all’immaginario.
In collaborazione con Regione Lazio, Lazio Innova, la Camera di Commercio di Roma e l’Azienda Speciale Sviluppo e Territorio, è stata allestita un’area espositiva dedicata alle imprese e ai professionisti del territorio, offrendo loro una vetrina di prestigio per valorizzare progetti, idee e opere che spaziano dalla narrativa disegnata alla sperimentazione digitale. La partnership con il Centro per il libro e la lettura del Ministero della Cultura e con l’Istituzione Sistema Biblioteche e Centri Culturali di Roma Capitale ha ribadito ancora una volta l’importanza di unire cultura pop e promozione della lettura, con particolare attenzione a bambini e ragazzi, veri protagonisti di una nuova generazione di lettori.
Tra le realtà editoriali presenti, ha brillato la casa editrice Nubes, che si propone di raccontare la Storia, il mito e il pensiero antico attraverso uno stile moderno e accessibile, avvicinando anche i lettori più giovani alla classicità con un approccio fresco e rispettoso.
Una delle novità più gustose e culturalmente interessanti di questa edizione è stata l’iniziativa dedicata a Topolino in dialetto. In occasione della Giornata Nazionale del Dialetto e delle Lingue Locali, Topolino ha lanciato una nuova storia intitolata Topolino e il ponte sull’oceano, pubblicata in quattro versioni dialettali tra cui il romanesco. Un omaggio sentito alla città di Roma e alla sua ricchissima tradizione linguistica, che è stato celebrato attraverso un incontro speciale con i protagonisti del progetto: il disegnatore Marco Gervasio, lo sceneggiatore Alessandro Sisti, la coordinatrice editoriale Francesca Pavone e il professore Daniele Baglioni dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, curatore della versione in romanesco. A moderare l’incontro, il giornalista RAI Antonio Ranalli, accompagnato da ospiti d’eccezione come Lillo Bruccoleri del Centro Romanesco Trilussa, in un dialogo appassionante tra fumetto e identità linguistica.
L’Artist Alley, sempre più cuore creativo del Romics, ha ospitato oltre 50 tra i più importanti disegnatori e disegnatrici del panorama italiano e internazionale. Artisti del calibro di Marco Gervasio, Valeria Abatzoglu, Sergio Algozzino, Mauro De Luca, Federica Salfo, Luigi Siniscalchi, Francesca Vivaldi e molti altri hanno incontrato il pubblico firmando tavole, disegni e raccontando la propria esperienza tra chine, colori e passione.
Impossibile parlare di Romics senza menzionare il suo universo cosplay. Con oltre 300.000 visitatori accorsi da tutta Italia (e non solo), la fiera è diventata il palcoscenico perfetto per costumi spettacolari, armature artigianali e performance sceniche da brivido. Il Romics Cosplay Award ha visto sfidarsi alcuni tra i migliori cosplayer italiani in una sfilata mozzafiato che ha celebrato l’arte del travestimento come forma autentica di storytelling visivo.
Tra i momenti più attesi e toccanti di questa edizione, l’assegnazione del Romics d’Oro a due figure straordinarie: la scrittrice e sceneggiatrice Barbara Baraldi, che ha ricevuto un evento speciale e una mostra a lei dedicata, e Hal Hickel, leggenda degli effetti visivi, che ha incantato il pubblico con aneddoti sui suoi iconici lavori per Star Wars, Pirati dei Caraibi e The Mandalorian. Un’occasione unica per ascoltare dalla viva voce di un maestro il dietro le quinte di alcune delle saghe più amate di sempre.
Ma il Romics è anche scoperta. Il Premio Romics del Fumetto ha celebrato le migliori opere italiane e internazionali, mentre il Premio Nuovi Talenti ha acceso i riflettori sui giovani autori e autrici emergenti, offrendo loro un trampolino di lancio nel mondo dell’editoria.
L’Area Entertainment ha letteralmente immerso i visitatori in universi fantastici, con scenografie che spaziavano dal fantasy al post-apocalittico, dal gotico al medievale, mentre la Self Area ha offerto spazio e visibilità a fumettisti indipendenti, illustratori e creativi che con le loro autoproduzioni dimostrano quanto sia viva e dinamica la scena artistica underground italiana.
Romics 2025 si è confermato un evento imperdibile, una festa a tutto tondo della cultura pop, un’esperienza totalizzante per chi vive di fumetti, videogiochi, animazione e cosplay. Un luogo dove la passione diventa comunità, dove il nerdismo è celebrazione e non etichetta, dove ogni incontro diventa ispirazione. E mentre i riflettori si spengono sulla 34esima edizione, c’è già chi segna sul calendario le date della prossima: perché Romics, ormai, non è solo un festival. È una casa.
Se sei un amante della cultura pop, dei fumetti, del cosplay, e della magia che solo un evento come il Festival in Cielo e in Terra sa regalare, allora segnati subito le date: il 12 e 13 aprile 2025 Omegna, nel pittoresco angolo del Cusio, si trasformerà nel palcoscenico di un’esperienza imperdibile che mescolerà arte, musica e cultura pop in un modo che difficilmente avrai occasione di vedere altrove. Già dal nome, “Festival in Cielo e in Terra” sembra evocare un universo sospeso tra realtà e fantasia, un luogo dove il cielo non è più solo un confine immaginario, ma una dimensione in cui la cultura pop può volare libera, toccando ogni aspetto della nostra vita quotidiana, dal cinema ai videogiochi, dai fumetti agli anime. Omegna, la città che ha visto nascere Gianni Rodari, un genio dell’immaginario e della creatività, ospiterà un evento che non deluderà le aspettative di chiunque voglia immergersi in un mondo di sogni e meraviglia.
Quest’anno, il festival promette di superare se stesso, regalando al pubblico una serie di novità straordinarie, a partire dalla partecipazione di uno dei gruppi di cosplayer più rispettati e affermati, i DC Dark Legion. Questi talentuosi artisti si presenteranno con i loro incredibili costumi ispirati ai supereroi DC, portando in scena performance che faranno brillare gli occhi di ogni fan. Se sei un appassionato di fumetti o se ti piacciono i costumi ricercati, questo è senza dubbio l’occasione perfetta per ammirare da vicino queste vere e proprie opere d’arte viventi. Ogni personaggio, ogni costume, racconta una storia, e vederseli calare in un contesto che celebra l’arte del cosplay è un’esperienza che non ha eguali.
Ma il Festival in Cielo e in Terra non è solo un raduno di cosplayer. È una vera e propria immersione in una cultura che unisce diversi mondi. Se hai mai sognato di entrare in un manga o di scoprire i segreti dietro le scene dei tuoi anime preferiti, questo festival è il posto giusto per te. Per tutti gli appassionati di manga, anime e giochi, Omegna diventerà una seconda casa. Le due giornate del festival saranno ricche di incontri, spettacoli e workshop che faranno brillare ogni aspetto della cultura giapponese, ma anche della cultura nerd in generale.
Uno degli ospiti d’onore che renderà questo evento ancora più speciale è Gualtiero Cannarsi, un nome che chiunque sia appassionato di doppiaggio in Italia conosce bene. Cannarsi, celebre per il suo lavoro con lo Studio Ghibli, sarà presente per incontrare i fan e condividere la sua esperienza con il pubblico. Per gli appassionati di anime, e in particolare di quelle opere che hanno fatto la storia dell’animazione giapponese, poter ascoltare la voce di uno dei doppiatori più influenti è un’opportunità unica.
Oltre ai momenti di spettacolo, la vera magia di questo evento risiede nell’atmosfera che sa creare. Immagina di passeggiare tra gli stand, scoprendo fumetti rari, videogiochi vintage, gadget unici e, perché no, qualche cosplay davvero sorprendente. L’intera città si trasforma in un enorme palcoscenico, dove ogni angolo nasconde una nuova avventura, e ogni persona sembra essere parte di una grande famiglia di appassionati. C’è qualcosa di straordinariamente coinvolgente nel vedere come il mondo del cosplay, dei manga e dei giochi riesca a unire persone di tutte le età, provenienti da ogni angolo d’Italia e non solo.
Per due giorni, Omegna sarà il punto di riferimento per tutti coloro che vogliono esplorare la magia della cultura pop in tutte le sue forme. L’arte, la musica e la cultura giapponese saranno il fil rouge che unirà ogni attività, creando un’esperienza che va ben oltre il semplice evento. È un’opportunità per lasciarsi andare, per riscoprire la bellezza del divertimento senza età, e per incontrare persone che condividono la tua stessa passione.
Nell’ultimo articolo vi parlavo dei primi passi da compiere per preparare e iniziare una partita a Civilization VII. Oggi la rassegna continua con una presentazione dell’Età Antica di Civ7 e delle sue caratteristiche fondamentali, e i suggerimenti di Corriere Nerd.
In una partita standard iniziate nel 4000 a.C. in un mondo vergine, inesplorato e generato casualmente: è l’inizio dell’Età Antica.
L’unità Fondatore dovrebbe subito edificare la vostra Capitale. La prima unità civile/militare vi costerà solo un turno di produzione, e di solito è consigliato addestrare uno Scout o magari due. Civ7 è un 4X e per sapere dove sono le risorse da sfruttare, i posti migliori per i vostri futuri insediamenti, e i potenziali nemici da distruggere, bisogna esplorare la mappa. Per sapere quel che succede in giro per il mondo e prevenire i vostri avversari, dovete investire nella ricognizione.
Lo Scout è un’unità molto importante, non solo nell’Età Antica. Si sposta più velocemente delle altre unità e con l’abilità “ricerca” può aumentare il proprio campo visivo e rivelare i tesori luccicanti nascosti in giro per la mappa. Se una vostra unità raggiunge un tesoro, darà inizio a un Evento in cui potete scegliere una ricompensa e forse pagare un piccolo prezzo in cambio. Gli Eventi sono di varia natura e scatenati da molti fattori diversi come una nuova scoperta scientifica/culturale, il completamento di una Meraviglia o la conquista di una città, e spesso offrono importanti premi.
Tornando allo Scout, l’abilità “vedetta” completa il suo repertorio e gli permette di tener d’occhio l’area circostante da una piccola torre: se ci sono minacce in arrivo, lo Scout le vedrà da lontano.
Conviene espandere la vostra Capitale verso esagoni che offrono più produzione (foreste e terreni accidentati) e vi permettono di costruire in fretta edifici, unità e Meraviglie. I vostri Scout incontreranno presto villaggi indipendenti o altre Civiltà, dando inizio alle relazioni diplomatiche.
Nello scorso articolo si è parlato delle risorse fondamentali (yields, le “rese”) che la vostra gente può ricavare dagli esagoni che compongono il territorio rurale o urbano: cibo, monete d’oro, produzione, felicità, scienza e cultura; la diplomazia è regolata da un’altra risorsa da spendere in modo oculato, l’Influenza, indicata dall’icona del globo.
All’inizio della partita solo il vostro palazzo reale la produce, e rimane una risorsa piuttosto rara. Le Civiltà (Cinesi Han, Greci, Maya) e i Leader (Ashoka, Benjamin Franklin, Himiko, Machiavelli) con inclinazioni diplomatiche possono produrne di più o ricevere sconti sulle varie interazioni. L’influenza è una risorsa chiave per farsi degli amici, ricavare profitto da migliori relazioni commerciali o collaborazioni scientifiche/culturali, oppure per ostacolare i rivali, peggiorare le relazioni e giustificare una guerra contro di loro.
Un altro modo potente di usare l’influenza è lo spionaggio, contro cui al momento esistono poche difese. Le spie in caso di operazione riuscita possono riportare a casa una scoperta scientifica o progresso civico che non avevate, oppure un piccolo tesoro in punti scienza o cultura. L’importanza dello spionaggio aumenta nelle difficoltà più elevate in cui grazie ai loro cospicui vantaggi le civiltà controllate dall’IA tendono a lasciarvi indietro. Lo spionaggio da solo non è giustificazione sufficiente per un conflitto, e se foste voi a trovarvi in testa, perfino le IA vostre amiche potrebbero prendervi di mira, portandosi via tecnologia e punti scienza/cultura in quantità.
Una città-stato amica e le possibili opzioni diplomatiche. (Fonte dell’immagine – Civilization VII Gameplay)
L’Influenza si può spendere anche per fare amicizia con i villaggi indipendenti; quelli ostili però continueranno ad attaccare fino al completamento delle trattative. Le interazioni di solito sono più facili per Civiltà e Leader diplomatici. Con un investimento sufficiente e il tempo necessario, il villaggio si trasformerà in una città-stato a voi fedele, capace di fornire truppe in cambio d’influenza e di combattere i vostri nemici. La città-stato amica inoltre vi conferirà un bonus speciale a scelta, a seconda del tipo. Si tratta di una meccanica interessante ma delicata e piuttosto imprevedibile, perché un villaggio che non è ostile a voi potrebbe invece essere nemico di una delle Civiltà circostanti. L’IA potrebbe dispiegare forze schiaccianti per distruggere velocemente questo villaggio, mandando a monte i vostri sforzi diplomatici. Il metodo per me più sicuro è dirigere i vostri sforzi su una tribù ostile che potete raggiungere facilmente: inviate truppe a eliminare le loro unità e occupate il villaggio coi vostri soldati mentre sono in corso le trattative: finché l’abitato è occupato da voi, l’IA non può disperderlo.
Tornando ai primi passi, i villaggi indipendenti incontrati dagli Scout potrebbero attaccarvi, per questo serve tirare su in fretta un numero cospicuo di unità militari. La terza unità che addestrerete nella Capitale potrebbe essere per l’appunto un Guerriero, l’unità da mischia di base. La ricerca vi darà presto accesso a unità a distanza che attaccano da lontano (senza possibilità di contrattacco) come il fromboliere, unità navali come la galea (capaci di bombardare unità e insediamenti costieri) oppure di unità di cavalleria. Primo tra queste unità veloci, il carro da guerra è indicato per fare danni dietro le linee o sbaragliare unità vulnerabili dello schieramento nemico, come frombolieri e macchine d’assedio. Queste ultime sono pensate per attaccare zone urbane più o meno fortificate ed espugnare gli insediamenti, ma funzionano anche da artiglieria costiera: una vera minaccia per qualsiasi vascello nemico a tiro!
Le unità che attaccano a distanza sono fragili, in particolare se costrette al combattimento ravvicinato. (Fonte dell’immagine – Civilization VII Gameplay)
Quando si attacca o si difende, la statistica da tenere sempre d’occhio è la Forza della vostra unità. La formazione militare col punteggio più elevato infligge più danni e ne subisce meno a seconda della differenza tra i due contendenti. La Forza può essere influenzata da una pletora di variabili come il terreno di scontro, bonus che vengono dal Leader, dalle vostre scoperte scientifiche e culturali, da risorse strategiche come il ferro o i cavalli, e altro ancora, come il Supporto Bellico, su cui si può intervenire spendendo punti influenza. La conformazione del territorio influisce in altri modi. Per esempio un esagono dominato dalla vegetazione nasconde la vista di quello dietro proteggendolo dagli attacchi a distanza, e una truppa da corpo a corpo non può raggiungere un nemico che sta in cima a una parete rocciosa.
La chiave di volta del vostro esercito è il suo generale o comandante d’armata, che funziona un po’ come un eroe da Gioco di Ruolo, ed è la ragione per cui la vostra ricerca in senso culturale dovrebbe subito puntare sulla Disciplina. Il comandante è l’unico ad accumulare punti esperienza quando le unità negli esagoni adiacenti (o nel suo) infliggono o subiscono danni, quindi deve rimanere vicino all’azione. Se sale di livello acquisisce punti da spendere in nuove e potenti abilità. Potete accorpare unità militari al comandante (bottoni Aggiungi all’Esercito/Abbandona l’Esercito) e costituire un’armata che viaggia più in fretta, è più gestibile in tempo di pace, e quando viene il momento può essere schierata vicino al fronte per dare battaglia.
Molti giocatori preferiscono completare al più presto una delle specialità come Assalto per conquistare il prezioso punto Onorificenza che attende in fondo. (Fonte dell’immagine – Civilization VII Gameplay)
Il comandante racchiude l’esperienza di tutto un esercito; non può morire, ma se cade in battaglia rimane “in panchina” per molti turni, privando i soldati della sua guida. Per questo in caso di pericolo è meglio farlo viaggiare impilato nello stesso esagono con un’altra unità, magari di fanteria o cavalleria, che lo protegge e incassa danni al suo posto. L’IA è opportunista e pronta ad attaccare i vostri comandanti scoperti. Le unità regolari dell’armata quindi sono più o meno sacrificabili, ma rimpiazzarle vi costerebbe monete o produzione, e tempo! Se vengono ferite, potete farle riposare a distanza dal fronte e preferibilmente nel vostro territorio, così in pochi turni saranno di nuovo pronte a battersi. Con un esercito numeroso, potete ruotare le unità e limitare le perdite, anche grazie al comandante. Con l’essenziale abilità Iniziativa, potete schierare l’esercito senza consumare mosse e scatenare le vostre forze contro l’IA nel modo migliore. I vostri comandanti inoltre si conservano per le Epoche successive con un buon seguito di truppe, e la loro preziosa esperienza!
Con un esercito capace potrete scoraggiare le aggressioni da parte di Leader bellicosi come Amina o Serse, oppure andare all’attacco di avversari sfacciati, che piazzano nuovi insediamenti sotto al vostro naso e poi se la prendono con voi.
È bene avere molti edifici, ma conservate i terreni rurali più produttivi… (Fonte dell’immagine – Civilization VII Gameplay)
Protetti dalla vostra forza militare, città e paesi potranno crescere in pace. Monete d’oro e punti produzione vanno spesi anche per costruire gli edifici di cui il vostro popolo ha bisogno per progredire. Il gioco vi chiederà di piazzare le fondamenta (se li costruite con la produzione nelle città) o l’edificio completo (in caso di acquisto immediato con le monete d’oro), e l’esagono rurale sarà “sovrascritto” in modo irreversibile da una casella urbana. L’abitato progredisce a partire dal centro, quindi non potete piazzare l’edificio in una casella non collegata. L’eventuale struttura di estrazione (fattoria, miniera, allevamento, segheria…) già presente sul posto sarà spostata gratuitamente in un altro esagono a vostra scelta. Questo è anche un modo per raggiungere nuovi, attraenti territori, sempre nel raggio di 3 esagoni dal municipio.
Tra i primi edifici da piazzare in una città ci sono senz’altro la Biblioteca (+2 punti scienza) e il Monumento (+2 punti cultura, +1 influenza). Per via della loro importanza molti giocatori dirigono subito la loro ricerca scientifica su Ceramica e Scrittura per sbloccare la biblioteca, poi su Allevamento e Muratura per accedere al monumento. A parte la loro resa-base di 2 punti scienza/cultura avrete notato che producono di più se piazzati in determinati esagoni.
È entrata in gioco l’Adiacenza, un’altra importante meccanica di gioco di Civ7. Edifici che producono scienza come la Biblioteca guadagnano 1 punto per ogni risorsa speciale (ferro, cavalli, seta, argento, pecore e così via) presente negli esagoni adiacenti e 1 punto per ogni Meraviglia adiacente (Piramidi, Oracolo, Esercito di Terracotta, ecc.). Per esempio una biblioteca che confina con 2 risorse speciali e 1 Meraviglia, produce 2+2+1 punti scienza! Edifici culturali come il Monumento invece guadagnano un punto da ogni esagono vicino con montagne, Meraviglie o Meraviglie Naturali (il Kilimangiaro, la Foresta di Sequoie, le Torres del Paine, il Grand Canyon…). Col tempo e con la ricerca, sbloccherete edifici sempre più potenti e diversificati.
Schematizzando, gli edifici scientifici e produttivi beneficiano dall’adiacenza a Risorse Speciali e Meraviglie.
Gli edifici che producono cultura e felicità vogliono stare vicini a Montagne, Meraviglie e Meraviglie Naturali.
Gli edifici che producono oro o cibo beneficiano dall’adiacenza a esagoni acquatici (mari, laghi, fiumi) e Meraviglie.
Due costruzioni di tipo compatibile possono alloggiare nello stesso esagono urbano e ricevere i rispettivi bonus di adiacenza. Inoltre completare la casella abitata con 2 edifici su 2 offre spesso un altro piccolo bonus supplementare.
Civilization VII rappresenta in questo un gioco d’incastri, un puzzle dinamico che ricompensa l’abilità di soddisfare più condizioni contemporaneamente e collocare i vostri edifici nei posti migliori. Ai bonus che ho descritto se ne aggiungeranno altri, provenienti dalla ricerca o dalla vostra Civiltà o Leader. Non potete controllare la conformazione del territorio; a quella dovrete adattarvi, ma siete voi a decidere dove collocare le vostre Meraviglie, e come far crescere la vostra città.
Quando l’abitato raggiunge una certa popolazione, invece di selezionare un esagono rurale su cui espanderlo, vi sarà offerta l’opzione di cliccare su una zona urbana per collocarvi in modo definitivo uno Specialista. Questo particolare cittadino (all’inizio potete piazzarne 1 al massimo per casella urbana) conferisce punti extra a seconda degli edifici presenti nell’esagono: scientifici, culturali, produttivi, economici, d’intrattenimento… Non solo, lo specialista diventa più potente se l’area in questione beneficia di molti punti extra per via dell’adiacenza. Ogni Specialista però prende dal bilancio cittadino 2 punti cibo e 2 di felicità; per fortuna la ricerca permetterà non solo di averne di più, ma di ridurre le spese di mantenimento.
onte dell’immagine – Civilization VII Gameplay)
Una parola a parte va spesa per gli “Edifici-Deposito”, che invece sono orientati a migliorare l’estrazione di risorse dalle caselle rurali. Anche se è attraente costruire un granaio/banchina da pesca/mattonificio/fossa di segatura appena la ricerca lo rende disponibile, bisogna rifletterci un momento. Ognuno di questi edifici beneficia solo caselle del suo tipo preferito: per esempio il granaio è rivolto solo a fattorie, piantagioni e pascoli; la banchina di pesca vuole avere molte caselle costiere, lacustri o fluviali; il mattonificio aiuta solo l’industria estrattiva; la fossa di segatura opera solo sulle zone boschive. Quindi ha poco senso spendere e occupare spazio per qualcosa che non vi è d’aiuto o presto cesserà di essere utile. I Depositi hanno anche la particolarità di essere edifici “senza epoca”, che rimarranno al loro posto per l’intera partita. Non beneficiano delle adiacenze e vanno collocati in modo da non prendere spazio a edifici che invece le cercano.
Le città vogliono sempre avere una cospicua quantità di “martelli” di produzione. Quindi è una buona idea avere al loro interno un mattonificio per potenziare le miniere (se c’è terreno accidentato) oppure, se nelle vicinanze prevalgono le aree boschive, una fossa di segatura. Ragionate in base al territorio e a quello che serve.
(Fonte dell’immagine – Civilization VII Gameplay)
E arriviamo agli edifici per eccellenza, le Meraviglie. Ciascuna rappresenta un grande progetto unico al mondo capace di fornire un beneficio irripetibile. Ogni Civiltà ha un bonus orientato alla produzione della Meraviglia che storicamente le appartiene. Queste grandi costruzioni sono riservate alle città e vincolate a uno specifico terreno, ma non tutte sono altrettanto desiderabili: per esempio il Colosseo, la Piramide del Sole, Nalanda e la Porta di Tutte le Nazioni sono considerate molto potenti, mentre l’Oracolo e la Grande Stele paiono deboli, almeno allo stato attuale del gioco. Posizionare le Meraviglie in modo strategico inoltre (se il terreno lo permette) può darvi potenti adiacenze. L’edificazione di una Meraviglia come il Colosseo rappresenterà una corsa contro il tempo se altre Civiltà vi sono impegnate: in tal caso il gioco vi avvertirà. Se l’IA dovesse battervi rientrerete in possesso di una parte della produzione investita, ma avrete comunque perso turni preziosi.
Le Meraviglie di solito si costruiscono nelle vostre migliori e più grandi città, come la capitale, ma occupano un esagono intero e vi rimangono per l’intera partita. Le loro pretese in fatto di terreno specifico inoltre limiteranno le vostre opzioni. Se una Meraviglia appena sbloccata dalla ricerca non appare nel menù di costruzione, probabilmente sarà perché la città non possiede il terreno giusto per costruirla.
Gran parte del cibo di Roma viene da vicini paesi specializzati. (Fonte dell’immagine – Civilization VII Gameplay)
In cima alla schermata di riepilogo di un insediamento c’è tutto quello che produce. Nella nostra rassegna delle varie “rese” ne è rimasta una, la Felicità, indicata dalle faccine allegre. Gli edifici spesso hanno spese di manutenzione in termini di monete d’oro o felicità. I vostri cittadini pretendono di essere intrattenuti, curati, e di vivere bene: tutto ciò rientra nella sfera della felicità, che può venire dal territorio, da risorse speciali o da edifici appositi. Ogni città ha il suo “bilancio” di faccine allegre, ed è meglio non farle scendere sotto lo zero perché in caso contrario crescerebbe il rischio di problemi con la popolazione. La gente scontenta potrebbe dare alle fiamme degli edifici, peggiorare le cose e bloccare la produzione. Nei casi estremi esiste il rischio che l’insediamento diserti la vostra Civiltà per unirsi a un vicino rivale, quindi bisogna fare il possibile per tenere la Felicità in positivo. I punti in eccesso vengono conteggiati e aggiunti a un bilancio “nazionale” che al raggiungimento di determinate soglie darà luogo a speciali Festeggiamenti a tempo limitato, con relativi bonus per tutto il vostro popolo. Ogni Festeggiamento sblocca anche un nuovo slot per le vostre politiche di governo, valido per l’intera Età.
Da sinistra a destra: elefanti, ferro e oro. (Fonte dell’immagine – Civilization VII Gameplay)
A parte le “rese”, ovvero cibo, produzione, monete (ecc.) sono sparpagliate per il territorio le risorse specialimenzionate prima come ferro, oro, seta, cammelli, caolino… indicate sulla mappa da uno specifico riquadro. Alcune sono molto più preziose di altre: oro e argento per esempio permettono di acquistare edifici e unità a prezzi scontati, e più ne possedete, maggiore lo sconto. Questi metalli preziosi sono ancor più desiderabili perché sono tra le poche risorse che rimangono per l’intera partita. Altre restano sulla mappa per una o due epoche soltanto. Ferro e cavalli, per esempio, aumentano la forza in combattimento della vostra fanteria e cavalleria, ma solo nell’Antichità e nell’Epoca delle Esplorazioni. Poi scompaiono, rimpiazzate da risorse speciali più moderne come carbone, petrolio e gomma.
Le risorse inoltre non possono essere rimosse e rappresentano un ostacolo all’espansione dell’area urbana. Se necessario, e possibile, dovrete costruirci intorno come con le montagne, i laghi o il mare. È il caso di tenerlo presente in modo da non chiudersi in un angolo.
Se una risorsa importante come l’oro si trova nel territorio di un’altra Civiltà, o l’IA l’ha raggiunta prima di voi, non dovete per forza fare una guerra per averla. I mercanti possono viaggiare fino a un insediamento straniero e creare una rotta commerciale che vi dà accesso a tutte le risorse speciali presenti nel suo territorio. Il commercio si conserva finché dura la pace, e avere scambi di questo tipo migliora le relazioni diplomatiche. Anche l’IA vuole commerciare per avere accesso alle vostre risorse speciali, e lo scambio produrrà monete d’oro per voi. Il numero di rotte commerciali con una data Civiltà straniera è limitato, ma si può aumentare chiedendo il permesso al suo Leader, con una piccola spesa di punti influenza.
Gli effetti di risorse come il ferro, l’oro e l’argento si applicano automaticamente al vostro impero; altre come sale, seta e cammelli invece sono più localizzate e vanno collocate in uno specifico insediamento per offrire i loro benefici. L’assegnazione delle risorse ha una sua schermata a parte e può essere cambiata quando guadagnate l’accesso a una nuova merce. Un modo semplice di farlo a comando è inviare un mercante a stabilire una rotta commerciale, oppure espandere una città in modo da sfruttare una nuova risorsa.
Una città da sola non basta; per dare il meglio la vostra Civiltà ha bisogno di espandersi sui territori più ricchi e promettenti. Quindi si tratta d’inviare coloni a fondare nuovi insediamenti, o di conquistare quelli dei vostri rivali. Con l’espansione (pacifica o meno), col commercio, con la ricerca e con la costruzione di Meraviglie, la vostra gente non solo cresce, si afferma e progredisce, ma compie dei passi all’interno dei “Percorsi-Retaggio” dell’Età Antica.
L’icona Progresso nell’Epoca in alto a sinistra nella schermata principale della partita mostra una sorta di cronometro a cui contribuiscono gli avanzamenti di ogni Civiltà: al raggiungimento del 100% avrà inizio l’ultimo turno dell’Antichità.
(Fonte dell’immagine – Civilization VII Gameplay)
Con un clic sull’icona della coppa si apre la schermata dei quattro Percorsi: Culturale, Militare, Scientifico ed Economico. Ogni Percorso presenta diversi step con relative ricompense da ricevere all’inizio della prossima Età. Il gioco indica un approccio suggerito, ma a fare testo sono solamente le richieste a sinistra nell’immagine e la barra con le tappe sotto.
Per completare il Percorso Culturale “Meraviglie del Mondo Antico” e attivare la sua Età dell’Oro sono richieste 7 Meraviglie, ma riceverete ricompense minori al raggiungimento degli step intermedi a 2 e 4 Meraviglie.
Il Percorso Militare “Pax Imperatoria” vi chiede di avere 12 insediamenti all’interno del vostro Impero, ma quelli conquistati valgono per due all’interno del conteggio. Gli step intermedi con ricompense parziali sono a 6 e a 9 punti.
Il Percorso Scientifico “Grande Biblioteca” vi chiede di esporre nei vostri edifici (palazzo, biblioteche…) 10 Codici, oggetti speciali che possono arrivare dalla ricerca scientifica/culturale, da particolari eventi, Meraviglie o città-stato. Per ottenere ricompense parziali bastano 3 o 6 codici.
Il Percorso Economico “Via della Seta” vi invita ad assegnare un totale di 20 risorse speciali come oro, argento, elefanti, incenso (ecc.) ai vostri insediamenti. Le tappe intermedie sono a 7 e 14.
Giocando in modo normale nel corso dell’Età Antica guadagnerete punti in tutti i percorsi, ma se avete un obiettivo o più obiettivi precisi, è il caso di tener d’occhio i vostri progressi. I “punti-retaggio” offerti come ricompensa rappresentano l’orientamento mostrato dalla vostra gente all’interno dell’Antichità e il modo in cui esso influisce sul futuro.
Col progredire dell’Antichità, il gioco vi chiederà presto di scegliere una forma di governo: Oligarchia, Repubblica Classica o Dispotismo. Ognuna di esse conferisce cospicui bonus (uno a scelta), ma solo se riuscite ad attivare i Festeggiamenti generati dal vostro surplus di Felicità. Ad essere sempre attive sono invece le vostre Politiche e Tradizioni, sbloccate dalla ricerca culturale e inserite nella vostra schermata di governo. I vostri progressi vi metteranno a disposizione un ventaglio di scelte sempre più ampio, e più spazio per applicarle. Sono le Politiche a tratteggiare con maggior precisione un ritratto del vostro governo.
(Fonte dell’immagine – Civilization VII Gameplay)
Quando l’orologio dell’Antichità raggiunge il 70-75%, riceverete le prime sinistre notizie che indicano l’approssimarsi di una Crisi e ne indicano il tipo. Alla fine dell’Antichità possono presentarsi delle Rivolte, le Invasioni Barbariche, o una grande Pestilenza.
Le Crisi rappresentano una sfida aggiuntiva che si presenta in una partita standard di Civ7 verso la fine delle prime due Età. Se l’idea però vi infastidisce, potete disattivarle nei settaggi avanzati della partita, prima di iniziare. Ciascuna Crisi vi costringe a farvi carico di speciali politiche, di solito almeno in parte dannose, e col progredire dei turni diventerà sempre più grave.
La Rivolta di solito inizia con un malcontento crescente nei vostri insediamenti più remoti (o quelli che avete conquistato) e ne impatta notevolmente la Felicità. Come in ogni altro caso, conviene accettare le Politiche di Crisi che il vostro impero ha la capacità di assorbire senza troppi danni, e modificare le altre in modo da controbilanciare gli svantaggi. Per la Rivolta si tratterà di malus sempre più forti alla Felicità, quindi dovrete sforzarvi di aumentarla negli insediamenti dov’è più bassa, e di farlo alla svelta, magari acquistando edifici che la producono col denaro messo da parte in precedenza. Le città sono più importanti dei paesi e vale la pena di lottare più duramente per conservarle. I vostri comandanti, se piazzati nel centro di un insediamento, possono aumentarne di molto la produzione di felicità e contrastare gli effetti della Crisi. Se la Felicità in un insediamento rimane sotto lo zero troppo a lungo, possono scoppiare disordini che ne bloccano la produzione. I cittadini in rivolta potrebbero danneggiare proprio gli edifici che producono Felicità, aggravando la situazione. Il “colpo di grazia” viene quando l’insediamento in rivolta vi abbandona per unirsi a un’altra Civiltà. Se però riuscite a gestire bene Politiche di Crisi e Felicità, non ne perderete nemmeno uno. Forse invece saranno i vostri rivali a perdere insediamenti in vostro favore, perché ogni Crisi è globale e la subiscono tutti.
Le Invasioni Barbariche fanno apparire truppe e villaggi ostili nelle aree non colonizzate della mappa, e questi barbari aggressivi minacciano tutte le Civiltà in gioco. Ecco un’altra ragione per cui è una buona idea tirare su un esercito capace durante l’Antichità. Per tenerli a bada dovrete rivedere la vostra strategia militare in modo difensivo, costruire fortificazioni e dislocare truppe e comandanti per neutralizzare la minaccia. Tenete conto che se un vostro insediamento cade in mano ai barbari, potrebbe essere raso al suolo in pochi turni. Dovrete anche ri-bilanciare il vostro impero in modo da contrastare le Politiche negative, che spesso vanno a indebolire proprio l’esercito.
Le Politiche di Crisi al culmine di una Grande Pestilenza. (Fonte dell’immagine – Civilization VII Gameplay)
La Grande Pestilenza forse non colpirà subito i vostri insediamenti, ma uno o più potrebbero essere infettati nel corso della Crisi, bloccando la produzione per diversi turni come in caso di rivolta. Le Politiche dannose colpiscono l’economia, il cibo e la felicità, ma mantenere l’ordine dovrebbe essere più facile. In caso di infezione il gioco vi avvertirà: le aree urbane diventeranno malsane e truppe e comandanti al loro interno subiranno danni fino a morire, quindi è meglio portarli fuori città. Il danneggiamento degli edifici potrebbe anche portare problemi di Felicità, ed è il caso di ripararli al più presto prima che scoppino disordini.
Le Crisi persistono fino alla fine dell’Antichità, ma voi stessi avete potere sull’orologio dell’Età attraverso le tappe dei vostri Percorsi e la ricerca scientifica/culturale. Se per esempio raggiungete una tappa intermedia di un Percorso o, meglio ancora, l’ultima, l’orologio farà un cospicuo balzo in avanti portandolo potenzialmente al 100%.
In conclusione spero di aver toccato tutte le dinamiche fondamentali della prima e forse più amata Era di Civilization VII, e di essere stato d’aiuto.
Come sempre v’invito a tenere presente che l’uscita di aggiornamenti per Civilization VII è frequente. Alcuni dettagli potrebbero variare nel prossimo futuro, e Firaxis Games ha già pronta una tabella di marcia su cui potrebbe influire il feedback dei giocatori. Io vi ho parlato delle strategie di base, ma quelle più complesse sono in costante evoluzione.
Ci rivedremo prossimamente per l’Età delle Esplorazioni!
Esistono titoli che, a prima vista, sembrano semplici esperimenti ludici, ma che si rivelano poi capaci di incatenare il giocatore a un’esperienza profonda e stratificata. Longvinter, sviluppato da Uuvana Studios, è uno di quei giochi che sfuggono a una catalogazione immediata, oscillando tra il sandbox di sopravvivenza e il life-simulator, con una spruzzata di PvP pericolosamente letale. Dopo tre anni di sviluppo, un’interazione costante con la community e una moltitudine di aggiornamenti, finalmente il gioco è giunto alla versione 1.0, portando con sé una ventata di novità e affinamenti che meritano di essere esplorati.
L’ambientazione di Longvinter è una delle prime cose che colpiscono. L’isola su cui veniamo catapultati ha un aspetto apparentemente pacifico, con la sua estetica minimalista che richiama in modo inequivocabile Animal Crossing, ma sotto questa patina rilassante si nasconde una lotta continua per la sopravvivenza. Il concept alla base del titolo è semplice ma efficace: esplora, raccogli risorse, costruisci il tuo rifugio e fai attenzione agli altri giocatori. Il mondo di gioco non è solo un’arena in cui sopravvivere, ma anche uno spazio da vivere e modellare. Ogni angolo dell’isola è stato curato manualmente dagli sviluppatori, e questa attenzione ai dettagli si traduce in un ambiente che stimola la curiosità e il senso di scoperta. La ricerca di luoghi perfetti per pescare, la raccolta di bacche e la scelta del punto ideale per allestire un accampamento diventano attività quotidiane che, sorprendentemente, non stancano mai.
Crafting, Costruzione e Personalizzazione
Uno degli aspetti più intriganti di Longvinter è la sua libertà costruttiva. Il giocatore ha la possibilità di montare una tenda, accendere un fuoco e, man mano che accumula risorse, ampliare il proprio insediamento con oltre 500 oggetti craftabili. Il sistema di crafting è profondo e premia l’intraprendenza, permettendo di creare strumenti, armi e accessori personalizzabili. Per chi ama la personalizzazione, la possibilità di decorare la propria base è un valore aggiunto che incentiva a investire tempo nell’espansione del proprio angolo di paradiso (o di guerra, a seconda dell’approccio scelto).
PvP e PvE: Due Anime in Conflitto
Uno degli aspetti più polarizzanti di Longvinter è la sua doppia natura: da un lato un’esperienza tranquilla e rilassante, dall’altro una lotta feroce per la sopravvivenza. Il PvP è una componente fondamentale del gioco, e chi desidera competere per il controllo delle risorse deve essere pronto a scontri spesso spietati. Il sistema di alleanze e tradimenti rende ogni interazione carica di tensione, e la gestione delle aree strategiche, come le nuove piattaforme petrolifere, aggiunge profondità tattica al gameplay.
Per chi invece preferisce evitare il conflitto diretto, il PvE offre un’alternativa altrettanto stimolante. L’isola è popolata da mercenari ostili, basi sotterranee e pericoli naturali, tra cui animali selvatici come linci, lupi e alci (alcuni dei quali possono anche essere cavalcati). Affrontare queste minacce richiede una preparazione attenta e un’ottima gestione delle risorse, trasformando Longvinter in un survival game a tutto tondo.
L’Aggiornamento 1.0: Contenuti e Innovazioni
Con la versione 1.0, Longvinter ha fatto un salto di qualità, arricchendosi di nuove funzionalità che espandono ulteriormente il gameplay. Tra le aggiunte più significative troviamo le piattaforme petrolifere, che introducono un nuovo sistema di crafting basato sulla raffinazione del petrolio. Questo meccanismo ha un impatto notevole sull’economia di gioco, offrendo ai giocatori un nuovo modo per accumulare risorse e potenziare le proprie strutture.
Altre novità includono eventi dinamici, come incidenti aerei e l’arena sotterranea, che offrono sfide inedite e opportunità di loot di alto livello. L’espansione della fauna e le nuove rotte di trasporto rendono l’esplorazione più coinvolgente, mentre le migliorie visive e le nuove animazioni contribuiscono a un’esperienza di gioco più immersiva.
Un Futuro di Espansione: Agricoltura e Socialità
Il viaggio di Longvinter non si ferma qui. Gli sviluppatori hanno già annunciato l’aggiornamento 1.1, che introdurrà l’agricoltura come nuova meccanica di gioco. I giocatori potranno coltivare il proprio cibo, venderlo e persino specializzarsi nella cucina, aggiungendo un ulteriore livello di profondità al gameplay. Un’altra novità interessante sarà la possibilità di affittare appartamenti e formare comunità condivise, incentivando la collaborazione tra i giocatori e rafforzando l’elemento sociale del gioco.
Luci e Ombre di Longvinter
Nonostante le sue molte qualità, Longvinter non è esente da difetti. L’ottimizzazione del gioco è ancora un punto critico, con problemi di stabilità che possono compromettere l’esperienza, soprattutto nei server più affollati. I bug occasionali e alcune problematiche di connessione sono elementi fastidiosi, ma non tali da rendere il gioco ingiocabile.
Un altro aspetto che potrebbe scoraggiare alcuni giocatori è la mancanza di un tutorial approfondito. L’inizio può essere disorientante per chi non è abituato ai survival, e la curva di apprendimento potrebbe risultare un po’ ripida per i neofiti.
Longvinter è un titolo che sorprende per la sua capacità di mescolare generi e offrire un’esperienza variegata e ricca di possibilità. La sua estetica rilassante nasconde un cuore pulsante di sopravvivenza e strategia, con un sistema di crafting e costruzione che premia la creatività e l’ingegno. Per chi ama il genere survival con un tocco di socialità e competizione, Longvinter è un titolo da provare assolutamente. Con aggiornamenti costanti e una community attiva, il gioco ha tutte le carte in regola per diventare un punto di riferimento nel panorama degli MMO sandbox. Resta da vedere come gli sviluppatori gestiranno i prossimi aggiornamenti e se riusciranno a risolvere le criticità tecniche, ma le premesse sono decisamente promettenti. Se siete pronti a immergervi in un’avventura tra relax e tensione, esplorazione e combattimento, Longvinter potrebbe essere proprio il gioco che stavate cercando.
Dal 15 marzo al 30 maggio 2025, Napoli diventa il palcoscenico di una delle rassegne più attese nel panorama culturale: COMIC(ON)OFF, il fuori festival di COMICON. Quest’anno, l’evento si espande in maniera straordinaria, grazie a una sinergia più forte con il Comune di Napoli, che trasforma la città e le sue municipalità in protagoniste assolute della scena internazionale del fumetto e della cultura pop. Un programma ricco di eventi, mostre, incontri, laboratori e performance coinvolgerà residenti e turisti, confermando Napoli come un centro vitale per la cultura nerd.
L’edizione 2025 di COMIC(ON)OFF rappresenta una vera e propria evoluzione. Grazie al finanziamento del Comune di Napoli, la rassegna si arricchisce di nuovi spazi culturali, alcuni dei quali recentemente ristrutturati, come l’Auditorium di Scampia e lo Spazio Obù della Fondazione Terzoluogo. L’inclusione di ogni municipalità della città permette di estendere l’offerta culturale a una platea sempre più ampia, coinvolgendo non solo fumettisti e illustratori, ma anche musicisti, ricercatori, cosplayer, e perfino K-Pop dancers, che contribuiranno ad animare le strade e i luoghi più significativi di Napoli.
Uno degli aspetti più interessanti di quest’edizione è l’iniziativa “Fumetti in Biblioteca”, che porterà la nona arte nelle biblioteche comunali di Ponticelli, Secondigliano, Bagnoli e Soccavo. L’iniziativa è un’opportunità unica per i cittadini di scoprire e approfondire il mondo del fumetto, grazie a workshop e attività formative in cui esperti del settore guideranno i partecipanti nella creazione di storie e personaggi illustrati. Le biblioteche non solo ospiteranno eventi, ma diventeranno anche il cuore pulsante di un progetto che arricchirà il patrimonio culturale della città: 800 fumetti selezionati saranno donati alle biblioteche, offrendo a tutti, dai più giovani ai più adulti, l’opportunità di esplorare mondi narrativi straordinari.
Il coordinatore delle politiche culturali del Comune di Napoli, Sergio Locoratolo, ha dichiarato che con COMIC(ON)OFF l’arte del fumetto incontra la città, trasformando luoghi storici e contemporanei in spazi dinamici di incontro e confronto culturale. Grazie a questa rassegna, il fumetto esce dai confini delle fiere tradizionali e diventa una forma d’arte che si fonde con la vita quotidiana della città, stimolando nuove idee e energie creative.
Tra i principali appuntamenti di quest’edizione, non mancheranno mostre che celebrano alcuni dei più grandi talenti del fumetto internazionale. Ad esempio, la Chiesa di Santa Croce e Purgatorio al Mercato ospiterà “Mikael Ross. Traffici clandestini”, una mostra che porta per la prima volta in Italia il pluripremiato fumettista tedesco Mikael Ross. Un altro appuntamento imperdibile è il raduno cosplay di “One Piece” al Belvedere di Monte Echia, che permetterà ai fan di rivivere le avventure del celebre manga in una location suggestiva, sospesa tra mare e città. Non mancheranno anche eventi che mescolano diverse forme artistiche, come la mostra “Dante pop!” presso il Foyer Auditorium di Scampia, che offrirà un’interpretazione moderna e visivamente potente dell’opera dantesca.
Un altro progetto di grande rilevanza è l’esposizione delle tavole di “Nei silenzi della notte” di Laura Pérez Granel, che si terrà alla Galleria HDE. L’autrice, nominata agli Emmy Award per la sigla della serie tv Only Murders in the Building, porta in Italia il suo stile unico, che mescola il noir con un’intensa introspezione psicologica. Inoltre, l’Institut Français Napoli ospiterà la mostra di Elisa Marraudino, una delle voci più originali del fumetto francese, che esplorerà con grande sincerità temi come l’infanzia, il bullismo e la scoperta della sessualità, con un approccio fresco e genuino.
Anche il mondo della musica e del K-pop troverà spazio in questa edizione, con eventi speciali come una Random Dance che coinvolgerà tutti gli appassionati del genere, trasformando la stazione metropolitana Municipio in un vero e proprio palcoscenico. Grazie alla partnership con ANM, l’arte del fumetto si sposterà anche nei luoghi di transito della città, come le stazioni metropolitane di Toledo e Municipio, dove i passeggeri potranno immergersi in esperienze visive e interattive.
COMIC(ON)OFF 2025 non è solo una rassegna di eventi, ma un vero e proprio viaggio nella cultura pop, che abbatte le barriere tra i vari quartieri di Napoli e li rende protagonisti di un palinsesto di eventi di portata internazionale. Grazie a questa edizione, la città si conferma come un crocevia di idee, passioni e creatività, dove la cultura del fumetto e delle arti visive si mescolano con la vita quotidiana, aprendo nuove strade di confronto e arricchimento culturale per tutti. COMIC(ON)OFF 2025 è un’occasione imperdibile per tutti gli appassionati di fumetto e cultura pop, ma anche per chiunque voglia scoprire la magia di Napoli attraverso un’incredibile varietà di eventi e iniziative. La città si trasforma in un laboratorio di idee e creatività, dove il fumetto è il filo conduttore che unisce passato, presente e futuro, e che continuerà a ispirare generazioni di lettori e artisti.
HARIBO, uno dei brand di dolciumi più amati al mondo, ha annunciato una magica collaborazione con Warner Bros. Discovery per lanciare una Limited Edition ispirata all’universo di Harry Potter. A partire da febbraio 2025, i fan della saga di J.K. Rowling potranno vivere un’esperienza unica con caramelle che mescolano la dolcezza tipica di HARIBO alla magia di Hogwarts. La collezione include diversi gusti irresistibili, tra cui cola, limone, mela, ciliegia, zucchero filato e caramello, e offre caramelle in forme che richiamano i protagonisti e i simboli più iconici del mondo magico, come Harry Potter, Hermione, Ron, e i loro animali compagni: Edvige, Grattastinchi e Crosta.
Ogni pacchetto di questa edizione limitata è decorato con immagini che ogni appassionato di Harry Potter riconoscerà immediatamente, come il Cappello Parlante, il Boccino d’Oro e tanti altri elementi che evocano l’incantevole atmosfera di Hogwarts. Questo connubio tra il mondo della magia e la dolcezza delle caramelle si preannuncia come un viaggio emozionante per tutte le età, capace di trasportare i fan nel cuore della saga, facendoli sentire parte di una delle storie più amate del nostro tempo.
Per celebrare il lancio della collezione, HARIBO ha organizzato un evento speciale a Milano, dal 17 al 23 febbraio 2025, presso l’edicola Civic in Darsena, Piazza XXIV Maggio. Qui, i visitatori potranno immergersi completamente nell’atmosfera di Harry Potter, vivendo una vera e propria esperienza magica. L’edicola, completamente decorata con grafiche ispirate a Hogwarts, diventerà un punto di ritrovo per gli appassionati, che potranno acquistare le caramelle della Limited Edition, scattare foto ricordo e ricevere gadget esclusivi, come spille personalizzate con i nomi dei personaggi. L’evento, curato da Wave Design Communication, è un’opportunità unica per immergersi nella magia e rivivere i momenti più iconici della saga di Harry Potter.
Inoltre, HARIBO ha creato tre varianti speciali di pacchetti per celebrare i protagonisti principali della saga: Harry Potter, Hermione Granger e Ron Weasley. Ognuna di queste edizioni presenterà un design personalizzato che richiama il personaggio scelto, insieme ai suoi fedeli compagni animali. Non solo i fan troveranno caramelle a forma di personaggi, ma anche tanti altri simboli leggendari dell’universo magico, come la Burrobirra, il Cappello Parlante e il Boccino d’Oro.
L’edizione limitata di HARIBO x Harry Potter sarà disponibile in pacchetti da 80g, 160g e nel barattolo da 570g, e potrà essere acquistata nei punti vendita della Grande Distribuzione, nei Candy Shops aderenti, su Amazon e nei negozi di Travel Retail, per un periodo di tempo limitato, fino a esaurimento scorte. Un’opportunità che i fan di Harry Potter e gli amanti delle caramelle HARIBO non vorranno farsi sfuggire!
Con questa collaborazione, HARIBO continua a stupire il suo pubblico, offrendo un’esperienza unica che unisce il gusto della dolcezza alla magia senza tempo di Harry Potter. La campagna sui social media e le special box inviate a influencer e giornalisti, insieme a eventi come quello di Milano, stanno già attirando l’attenzione degli appassionati di entrambi i mondi. Antonio Severi, Director Marketing & Planning di HARIBO Italia, ha dichiarato che l’edizione limitata celebra l’incontro di due icone che continuano a conquistare il cuore di milioni di persone, invitando grandi e piccini a vivere un’esperienza che coniuga felicità, magia e condivisione.
Non perdere l’occasione di entrare nel mondo incantato di Harry Potter con le nuove caramelle HARIBO, e vivi un’avventura magica che ti farà sentire come uno studente di Hogwarts, pronto a esplorare ogni angolo del mondo magico con una dolcezza inaspettata.
La magia sta per tornare: sabato 28 e domenica 29 giugno 2025, Torremaggiore (FG) si trasformerà nuovamente in un paradiso per tutti gli appassionati di fumetti, anime, videogiochi e cosplay. Dopo il clamoroso successo della prima edizione, CastelComics ritorna con un evento ancora più ricco di spettacoli, ospiti d’eccezione e momenti imperdibili per tutti gli amanti della cultura pop.
La suggestiva Villa Comunale, con i suoi viali immersi nel verde e il magnifico Castello Ducale come sfondo, sarà il cuore pulsante della manifestazione. I visitatori avranno l’opportunità di immergersi in due giorni di puro divertimento, tra stand, esibizioni dal vivo e l’immancabile gara cosplay, che già si preannuncia spettacolare.
Un’edizione che ha fatto la storia
La scorsa edizione aveva già dimostrato il suo enorme potenziale, trasformando Torremaggiore in una vera e propria capitale nerd. Il 24 e 25 agosto, l’evento aveva attirato migliaia di visitatori grazie a una programmazione ricca e variegata. Tra gli ospiti della prima edizione spiccavano nomi come Roberta Tamako, Alessandro Sarrocco e Raffaella MatrangArt, artisti che hanno saputo affascinare il pubblico con le loro incredibili opere.
Uno dei momenti clou era stata la gara di cosplay, un’esplosione di creatività e passione che aveva acceso la serata del 24 agosto. Oltre alle esibizioni artistiche, i presenti avevano potuto deliziarsi con le specialità gastronomiche degli stand, tra cui le dolcezze americane del Candy Shop America. Il festival aveva anche lasciato spazio al cinema, con la proiezione del cortometraggio dell’ASD culturale “Arcieri Storici Turris Maior”, scritto da Andrea Maiorano e diretto da Michele Creanza, che aveva saputo intrecciare storia e creatività in un’esperienza visiva mozzafiato.
Il supporto dell’amministrazione comunale, guidata dal Sindaco Emilio Di Pumpo, era stato fondamentale per la riuscita dell’evento, consolidando CastelComics come appuntamento fisso per gli appassionati del settore in tutta Italia.
CastelComics 2025: un livello ancora più alto
Dopo il grande trionfo della prima edizione, il team organizzativo è già al lavoro per rendere CastelComics 2025 un evento indimenticabile. Il programma sarà ancora più ricco e articolato, con ospiti di fama nazionale e internazionale, spettacoli dal vivo e tante nuove attività pensate per coinvolgere visitatori di tutte le età.
Gli amanti del gaming troveranno pane per i loro denti con tornei di videogiochi e giochi di ruolo che metteranno alla prova la loro abilità. Non mancheranno aree dedicate al mondo del collezionismo e dello shopping, dove i fan potranno acquistare gadget esclusivi, action figure e opere di artisti indipendenti.
Uno degli highlight dell’edizione 2025 sarà senza dubbio la sfilata cosplay, che permetterà a tutti i partecipanti di sfoggiare i propri costumi e dare vita ai personaggi più iconici della cultura nerd. Torremaggiore, con il suo Castello Ducale, offrirà anche visite guidate per scoprire la storia e il fascino di questa location mozzafiato.
L’attesa è già alle stelle e il conto alla rovescia è iniziato! Nei prossimi mesi verranno annunciati gli ospiti ufficiali, i dettagli sulla competizione cosplay e k-pop e tante altre sorprese che renderanno CastelComics 2025 un evento imperdibile.
Segnate le date in agenda e iniziate a preparare i vostri costumi: il mondo nerd sta per invadere di nuovo Torremaggiore.
Il Carnevale di Venezia è una delle manifestazioni più iconiche e affascinanti a livello mondiale. Ogni anno, la città lagunare si trasforma in un palcoscenico incantato, in cui maschere, costumi e tradizioni si intrecciano per dare vita a un’esperienza unica. Le strade di Venezia sembrano farsi spazio in un videogioco fantasy, dove chiunque può indossare un’identità differente e vivere una realtà dove le convenzioni sociali sono messe in pausa. Un’occasione perfetta per chi vuole evadere dalla routine quotidiana, immergendosi in un mondo di leggende, misteri e un pizzico di magia.
Le Origini e la Storia del Carnevale di Venezia
Le radici del Carnevale di Venezia sono profonde e risalgono a secoli fa, con le prime tracce scritte che risalgono al 1094, quando il Doge Vitale Falier menzionò l’evento. Tuttavia, fu nel 1296 che il Carnevale divenne ufficialmente una celebrazione pubblica, dichiarata festiva dal Senato della Repubblica di Venezia. Questo evento aveva un’importanza sociale rilevante: rappresentava un periodo di svago per tutte le classi sociali, durante il quale la vita quotidiana veniva messa da parte. Il Carnevale di Venezia divenne quindi un “reset” sociale, una finestra temporale in cui i cittadini potevano liberarsi dei ruoli imposti dalla società.
La Maschera: Il Cosplay Secolare
La vera essenza del Carnevale di Venezia si trova senza dubbio nelle sue maschere, che sono parte integrante dell’identità di questa festa. Simili a un cosplay medievale, le maschere permettono a chi le indossa di trasformarsi, di celare la propria identità e di assumere un altro ruolo all’interno di una realtà alternativa. Non a caso, Venezia è considerata la capitale delle maschere, e la tradizione artigianale legata a queste creazioni ha una storia che risale al XIII secolo.
Alcune delle maschere più famose del Carnevale includono la Baùta, una maschera bianca indossata con un tricorno nero e un lungo mantello. Questo travestimento simbolizza la libertà e l’anonimato, proprio come un protagonista di un’avventura fantastica, libero di muoversi senza timore di essere riconosciuto. La Gnaga, una maschera di gatto, era indossata dagli uomini travestiti da donne popolane, mentre la Moretta, una maschera di velluto nero, era famosa per la sua peculiarità: chi la portava non poteva parlare, in quanto la maschera veniva fissata in bocca tramite un bottone.
Durante il Carnevale, le strade di Venezia si trasformano in un vero e proprio livello di gioco open-world, dove ogni angolo della città è animato da giocolieri, acrobati, musicisti e danzatori. Piazza San Marco funge da “mappa principale”, popolata da NPC (personaggi non giocanti) che offrono spettacoli e merce, mentre le calli e i rii si riempiono di “questi” festosi. La città, con la sua atmosfera unica, diventa un campo di gioco collettivo, dove ogni partecipante è protagonista della propria avventura.
Il XVIII Secolo: Il Carnevale come Gioco d’Avventura
Il XVIII secolo segna l’apice della fama del Carnevale di Venezia. Durante questo periodo, Venezia diventò una meta ambita per l’élite europea, e il Carnevale divenne sinonimo di lusso, intrighi amorosi e scandali. Giacomo Casanova, uno dei protagonisti più famosi dell’epoca, visse il Carnevale come un vero e proprio gioco d’avventura, tra missioni trasgressive e incontri segreti. In un certo senso, l’atmosfera del Carnevale di Venezia di quel periodo ricorda un videogioco di ruolo, dove ogni partecipante agiva seguendo una trama ricca di eventi ed emozioni.
Un altro elemento che arricchisce il Carnevale di Venezia è la Festa delle Marie, una tradizione che ha origine nel 943, quando un gruppo di spose veneziane fu rapito dai pirati. Questa storia, carica di vendetta e trionfo, è perfetta per un videogioco d’azione. Ogni anno, un corteo di dodici fanciulle selezionate dalla città prende parte alla processione, con una scenografia che richiama l’atmosfera di una missione storica. Le famiglie patrizie, con il loro contributo in gioielli e abiti sontuosi, rendono questo evento ancora più suggestivo.
L’Evento Moderno e l’Attualità
Nel 1797, con la caduta della Repubblica di Venezia e l’occupazione francese e austriaca, la tradizione del Carnevale fu interrotta per motivi politici. Solo nel 1979, quasi due secoli dopo, il Carnevale di Venezia è stato riportato in vita grazie all’impegno di alcune associazioni cittadine e al supporto delle istituzioni locali. Da allora, il Carnevale ha acquisito sempre maggiore popolarità, attirando visitatori da tutto il mondo. Ogni edizione è caratterizzata da un tema specifico, che ispira le feste e gli eventi culturali che si susseguono nei giorni di celebrazione.
L’attuale Carnevale di Venezia si è evoluto in un grande evento turistico, che affascina ogni anno migliaia di visitatori con la sua atmosfera magica e le sue tradizioni. Feste di piazza, balli in maschera nei palazzi storici e il celebre Ballo del Doge, che ripropone il fasto delle corti veneziane, sono solo alcuni degli eventi che arricchiscono questa straordinaria manifestazione. IlCarnevale di Venezia è molto più di una semplice festa: è un’esperienza che mescola arte, storia, cultura e mistero, come un videogioco open-world dove ogni partecipante può immergersi in un’avventura senza precedenti. Una celebrazione unica che rende omaggio alla tradizione e alla magia della città, incantando chiunque abbia la fortuna di viverla.
Una carica di 28.000 presenze ha invaso la seconda edizione di UmbriaCON, il Festival Comics Arts & Games che ha invaso Bastia Umbra (Perugia) dal 16 al 19 gennaio, trasformando Umbriafiere in un luogo di pura magia e divertimento. Con una partecipazione record di 28.000 presenze, UmbriaCON ha superato ogni aspettativa, attirando appassionati da tutta Italia, da Lazio, Marche, Toscana, Emilia-Romagna, ma anche dal nord e sud del paese, con alcune presenze internazionali. Un grande successo che segna una tappa fondamentale nella crescita di questo evento diventato sempre più internazionale.
Il direttore artistico Federico Piermaria non ha nascosto la sua soddisfazione per il successo dell’edizione 2025, evidenziando come UmbriaCON abbia registrato un incremento di partecipazione del 35-40% rispetto alla prima edizione, mentre altre fiere del settore, anche di dimensioni più grandi, avevano visto una flessione nelle presenze. Un dato che testimonia l’impegno e la passione di un’organizzazione che, anno dopo anno, è riuscita a conquistare il cuore di un pubblico sempre più vasto e variegato.
Il festival ha offerto un ricco programma di eventi, con ospiti di livello internazionale che hanno riscaldato l’atmosfera di Umbriafiere, regalando ai partecipanti emozioni e ricordi indimenticabili. Tra i grandi nomi che hanno affollato il palco e incontrato i fan c’erano i leggendari Elio e le Storie Tese, Cristina D’Avena con i Gem Boys, i Nanowar of Steel, Giorgio Vanni e tantissimi altri, tra cui artisti del calibro di John Romita Jr., Gabriele Dell’Otto, e Glenn Fabry. Il pubblico ha avuto l’opportunità di incontrare i propri beniamini, assistere a esibizioni musicali di alto livello, partecipare a panel, masterclass e seguire eventi esclusivi legati a universi fantastici come Star Wars, Marvel e DC Comics.
Un altro aspetto che ha contribuito al successo dell’edizione 2025 è stata la varietà delle attività e degli spazi dedicati agli appassionati di fumetti, cosplay, giochi da tavolo, videogiochi e cultura pop. I fan hanno potuto immergersi in un’atmosfera unica, tra mostre di fumetti e fotografia, performance di cosplayer e le spettacolari esibizioni di K-pop. Il Padiglione Spettacolo ha ospitato concerti, tra cui quello indimenticabile di Elio e le Storie Tese, che ha inaugurato il festival con energia e simpatia. Non sono mancati eventi speciali come il cooking show di Giorgione Barchiesi, che ha portato la sua cucina e il suo stile in un’esperienza gastronomica unica per i partecipanti.
La Tattoo Area e la rinnovata Area Food sono state tra le novità di quest’edizione, che ha cercato di soddisfare ogni esigenza del pubblico. E se la cultura geek e nerd era rappresentata dai videogiochi, dai simulatori e dai duelli con spade laser a tema Star Wars, la presenza di artisti, autori e youtuber ha permesso ai visitatori di esplorare anche il mondo dei social e dei contenuti online. Youtuber di successo come Sio, Cicciogamer e Fraffrog hanno contribuito ad arricchire l’esperienza, interagendo con i loro fan in modo informale e simpatico.
UmbriaCON non è stato solo un evento per gli appassionati, ma anche un’opportunità per valorizzare il territorio e portare un’importante ricaduta turistica all’Umbria, con strutture ricettive e ristoranti al completo e un notevole afflusso di visitatori nelle zone limitrofe. Come sottolineato da Piermaria, la fiera ha avuto anche un grande impatto sui flussi turistici, un aspetto che non può essere ignorato, considerando che il festival si è svolto in un periodo solitamente più tranquillo. Un aspetto che ha contribuito non solo a rendere il festival un successo, ma anche a creare un’atmosfera di comunità e condivisione tra tutti i partecipanti.
Il festival è stato reso possibile grazie al lavoro instancabile di Fidelio srl, organizzatore dell’evento, che ha collaborato con i Comuni di Bastia Umbra, Assisi e Perugia. La sinergia con le istituzioni locali e regionali è stata fondamentale per il buon esito dell’iniziativa e ha aperto la strada a futuri sviluppi. Piermaria ha anche auspicato un maggiore sostegno da parte delle istituzioni per la prossima edizione, con l’obiettivo di continuare a far crescere il festival e renderlo ancora più grande e inclusivo.
UmbriaCON 2025 ha quindi rappresentato una vera e propria esplosione di creatività, passione e divertimento, trasformando Umbriafiere in un punto di riferimento per gli appassionati di fumetti, giochi, cosplay, cinema e cultura pop. Quattro giorni di immersione totale in un universo fantastico dove tutto è possibile, dove i mondi immaginari si mescolano alla realtà, creando un’atmosfera unica e coinvolgente che ha entusiasmato grandi e piccini.
Concludendo, l’edizione 2025 di UmbriaCON ha confermato il suo ruolo di evento di punta nel panorama delle fiere del fumetto e della cultura pop in Italia, proponendo un’esperienza completa e coinvolgente per tutti i partecipanti. Sostenuto dal successo di questa seconda edizione, l’attesa per il futuro di UmbriaCON è già alta, con la promessa di ulteriori sorprese e innovazioni che renderanno il festival ancora più grande e inclusivo nelle prossime edizioni.
Com2uS ha recentemente scatenato l’entusiasmo dei fan con un aggiornamento straordinario per Summoners War: Sky Arena, il celebre gioco di strategia mobile. In questa nuova espansione, il gioco si arricchisce di una collaborazione epica con Demon Slayer: Kimetsu no Yaiba, portando nel mondo di Summoners War alcuni dei personaggi più iconici dell’anime che ha conquistato milioni di appassionati in tutto il mondo.
https://youtu.be/E1uHkrowFQM
Da oggi, i giocatori possono evocare e controllare ben cinque protagonisti di Demon Slayer: Tanjiro Kamado, Nezuko Kamado, Zenitsu Agatsuma, Inosuke Hashibira e Gyomei Himejima, il potente Pilastro della Pietra. Ogni personaggio è stato adattato con abilità uniche, che rispettano i poteri e l’estetica dell’anime, regalando un’esperienza visivamente affascinante e ricca di emozioni. Queste aggiunte non sono solo un omaggio ai fan dell’anime, ma rappresentano un’espansione significativa del gameplay, con sfide settimanali e minigiochi che mantengono alta l’adrenalina e la competitività tra i giocatori.
Oltre all’introduzione dei personaggi, Summoners War ha inaugurato un nuovo edificio tematico che celebra la collaborazione con Demon Slayer. Al suo interno, i giocatori possono immergersi in un mondo di minigiochi che includono attività come l’Addestramento allo Sprint, l’Addestramento a Ostacoli e l’Addestramento allo Scatto dell’Acqua. Ogni settimana, le regole di questi minigiochi vengono rinnovate per garantire una varietà continua di sfide. Non solo divertimento, ma anche premi esclusivi per chi affronta e supera queste prove, che includono oggetti speciali e potenziamenti per i personaggi della collaborazione.
Ma non è finita qui: Com2uS ha lanciato una serie di eventi celebrativi, che permettono ai giocatori di guadagnare ricompense extra partecipando attivamente. Tra questi, spiccano il Giveaway del Pilastro della Pietra Gyomei Himejima, dove i giocatori hanno la possibilità di ottenere questo personaggio straordinario, e il Collab Special! Elite Upgrade Shop, che offre la tanto ambita Demon Slayer Scroll. Inoltre, il Demon Slayer Skill Lab Event offre un’opportunità unica per potenziare e evolvere i personaggi, mentre il Minigame Play Event invita tutti a mettersi alla prova per guadagnare ricompense entusiasmanti.
Per i fan più appassionati, c’è anche un Evento Bonus Mystical Scroll, che consente di ottenere scroll aggiuntive fino al 26 gennaio, con un ricco calendario di eventi che durerà fino al 9 marzo. In tutto ciò, i giocatori hanno la possibilità di utilizzare dieci emoji a tema Demon Slayer per arricchire le loro conversazioni in chat, facendo sentire la propria passione per l’anime e per questa fantastica collaborazione.
Il video che accompagna l’aggiornamento mostra Tanjiro, Nezuko, Zenitsu, Inosuke e Gyomei in azione, con animazioni spettacolari che riproducono le loro abilità più celebri, il tutto adattato con effetti visivi che ne esaltano le caratteristiche e le tecniche. L’aggiunta di questi nuovi personaggi e la loro introduzione nel gioco, con tanto di eventi e minigiochi a tema, creano un’esperienza unica che fa convergere il mondo degli anime e dei giochi mobile in un incontro perfetto per i fan di entrambe le universi.
Summoners War: Sky Arena non solo conferma il suo status di gioco mobile di successo, ma con questa collaborazione con Demon Slayer: Kimetsu no Yaiba, è pronto a conquistare ancora di più il cuore degli appassionati di anime e videogioco. I fan dell’anime e i giocatori di Summoners War non dovranno fare altro che tuffarsi in questa nuova avventura, affrontando le sfide settimanali e ottenendo ricompense straordinarie mentre incontrano i loro eroi preferiti in un contesto del tutto nuovo. Non perdere questa occasione e preparati a evocare i pilastri della Demon Slayer Corps nel tuo team!
Quando si parla di The Last of Us, non si tratta semplicemente di un videogioco, ma di un vero e proprio fenomeno culturale che ha saputo conquistare i cuori degli appassionati di gaming e del grande pubblico. Originariamente un capolavoro firmato da Naughty Dog, la saga è riuscita a travalicare i confini del mondo videoludico, estendendo la sua influenza anche attraverso la serie televisiva e altri media. Con una narrazione straordinaria, personaggi indimenticabili e ambientazioni mozzafiato, The Last of Us ha ridefinito cosa significa essere un videogioco, elevandosi a un’esperienza che è entrata a far parte del nostro immaginario collettivo. Ma Sony, mai sazia, ha deciso di spingersi oltre, creando una nuova esperienza immersiva che permette ai fan di esplorare uno degli scenari più inquietanti della saga: i sotterranei infestati di Seattle.
Questa innovativa esperienza è stata svelata al CES 2025, presentata come una delle novità più affascinanti nel campo dell’intrattenimento crossmediale. Non si tratta di un semplice tributo al gioco, ma di un vero esperimento che mira a coinvolgere il pubblico in maniera profonda, trasformando l’esperienza di The Last of Us in qualcosa che va ben oltre il semplice consumo passivo. Grazie all’uso di tecnologie all’avanguardia come video ad alta definizione, audio tridimensionale e tecnologie olfattive, i partecipanti vengono immersi completamente nel mondo apocalittico del gioco, dove la tensione e il pericolo sono una costante.
Neil Druckmann, co-creatore della saga, ha spiegato che il progetto fa parte di una strategia più ampia di Sony, che vuole espandere i propri franchise in nuove direzioni. L’obiettivo non è solo far vivere ai partecipanti l’atmosfera di The Last of Us, ma farli sentire protagonisti della storia. Percorrendo i corridoi oscuri e claustrofobici dei sotterranei di Seattle, i visitatori dovranno affrontare la minaccia degli “Infected”, proprio come nel gioco. Ogni angolo, ogni passo, è carico di suspense, e la paura che qualcosa possa spuntare dall’ombra è palpabile.
Questa esperienza non è solo una passeggiata nei luoghi iconici del gioco, ma un’occasione per vivere in prima persona le emozioni che hanno reso la saga di The Last of Us così unica. La tecnologia, la narrazione e l’interattività si fondono per creare un’esperienza sensoriale che coinvolge i visitatori a 360 gradi, portandoli a esplorare il mondo desolato e pieno di pericoli creato da Naughty Dog. Sony non si limita a presentare un’esperienza immersiva, ma propone una nuova forma di intrattenimento che potrebbe segnare il futuro dell’interazione tra pubblico e media.
La strategia di Sony di espandere le proprie proprietà intellettuali in questo modo dimostra una visione a lungo termine, che punta a ridefinire il concetto di “intrattenimento”. The Last of Us non è più solo un gioco, ma un universo narrativo che attraversa film, serie TV, videogiochi, realtà virtuale e, ora, esperienze interattive dal vivo. In questo ecosistema, ogni forma di intrattenimento contribuisce a costruire una rete di esperienze che coinvolgono il pubblico in modi nuovi e inaspettati.
Non è solo la tecnologia a rendere speciale The Last of Us, ma la sua capacità di raccontare storie che toccano corde universali. La sopravvivenza, le relazioni umane e il sacrificio sono al centro della saga, e la nuova esperienza immersiva non fa che amplificare questi temi, permettendo ai partecipanti di sentirsi parte integrante di un mondo dove ogni decisione conta. Questa esperienza, quindi, non è solo una nuova modalità di fruizione per i fan storici, ma un’opportunità unica per chi si avvicina a The Last of Us per la prima volta di scoprire, in maniera completamente nuova, un universo che ha segnato profondamente l’immaginario collettivo.
In un mondo in cui le esperienze di intrattenimento sono sempre più interconnesse, The Last of Us sta cercando di forzare i limiti di ciò che pensavamo fosse possibile, portando i suoi fan a vivere non solo la storia, ma anche le emozioni che la rendono così indimenticabile. Con questo passo audace, Sony non solo celebra un franchise amato, ma ridefinisce le possibilità del futuro dell’intrattenimento crossmediale.
Ultracontorna a CremonaFiere con la sua terza edizione, pronta a regalare due giorni di pura passione per il fumetto, i videogiochi e la cultura pop. L’evento si svolgerà sabato 11 e domenica 12 gennaio 2025, ed è stato concepito dai creatori di Gardacon, promettendo un’esperienza coinvolgente e ricca di attività per tutti i gusti.
Gli spazi espositivi saranno popolati da una vasta gamma di stand, dove i visitatori potranno immergersi nel mondo del fumetto, del gioco e del modellismo. Tra le attrazioni principali, una fitta programmazione di show dal vivo, attività a tema, e un’area dedicata ai videogames, con postazioni per giochi arcade e console moderne. Non mancheranno inoltre incontri con oltre 30 fumettisti di fama internazionale, pronti a condividere la loro arte e a firmare autografi.
Ma il divertimento non finisce qui: i partecipanti potranno anche ammirare le incredibili città di mattoncini in esposizione, assistere a show musicali con sigle di cartoni animati e partecipare a conferenze su temi di fantascienza e fantasy.
L’evento offrirà anche un programma di incontri con ospiti speciali del mondo del doppiaggio, tra cui Giorgio Vanni e i Figli di Goku, che il 11 gennaio eseguiranno dal vivo le sigle di anime come Dragon Ball e My Hero Academia. Cristina D’Avena, la regina delle sigle animate, sarà protagonista il 12 gennaio con un’esibizione dei suoi più grandi successi, mentre Benedetta Degli Innocenti, voce di Lady Gaga in film come “A Star Is Born”, e David Chevalier, la voce di Morty in “Rick e Morty”, si concederanno a meet & greet con i fan.
Gli appassionati di videogiochi troveranno spazio anche nelle numerose aree tematiche. La Sala Giochi Arcade ricostruisce l’atmosfera delle sale giochi anni ’80, con oltre 100 cabinati originali accessibili gratuitamente. La Gamers Arena offrirà tornei e sessioni di gioco libero sulle console di ultima generazione, mentre il Retrogaming farà rivivere l’emozione dei classici, con postazioni dedicate a console storiche come Atari, Commodore 64 e MegaDrive.
Per gli amanti del cosplay, Ultracon sarà il palcoscenico di straordinarie performance, con una competizione che mette in palio premi per i migliori costumi e interpretazioni. Tantssime sono le attività organizzate da C’mon Cosplay, che includono una sfilata libera sabato 20 gennaio e un cosplay contest ufficiale domenica 21 gennaio, con una giuria di esperti pronti a premiare i costumi più creativi.
Con sei palchi animati da eventi, concerti, gare e incontri con i protagonisti del mondo nerd, Ultraconsi conferma come un evento imperdibile per tutti gli appassionati di fumetti, videogiochi, cosplay e cultura pop. Non resta che segnare la data: sabato 11 e domenica 12 gennaio a CremonaFiere.
Il mondo degli eSports continua a crescere esponenzialmente, coinvolgendo milioni di appassionati ogni giorno. In Abruzzo, una delle realtà emergenti in questo settore è Bitstore, un team che sta facendo parlare di sé nel panorama del gaming competitivo, creando nuove opportunità per giovani talenti e portando gli eSports alla ribalta regionale. Nel corso del 2024, Bitstore ha consolidato la propria posizione, diventando un punto di riferimento per i fan dei giochi competitivi in Abruzzo. Grazie a un gruppo affiatato e a una visione chiara, il team ha ottenuto numerosi successi, ma l’ambizione di crescita non si ferma qui. Gli anni 2025 e 2026 si prospettano come periodi di grande espansione, con nuove collaborazioni con content creator e influencer e una partecipazione sempre più attiva a fiere e eventi del settore.
Il team ha già avuto una forte presenza in eventi prestigiosi come il Pescara Comix, il Pescara Wonderfest, il Fun Fest Pescara, il Gamics Marche e il Gamics Cesena. Questi eventi sono fondamentali per Bitstore, che intende sfruttare queste occasioni per farsi conoscere non solo in Abruzzo, ma anche a livello nazionale. La partecipazione a tali manifestazioni permette al team di coinvolgere la propria community di appassionati, promuovendo la cultura degli eSports e contribuendo alla crescita del settore.
Nel 2025, Bitstore ha in programma di ampliare ulteriormente il proprio network, cercando nuovi talenti, content creator e influencer per supportare la crescita del team. L’obiettivo è attrarre nuovi appassionati e talenti per le future competizioni, rendendo l’Abruzzo un punto di riferimento per il mondo degli eSports in Italia.
Con una strategia chiara e determinata, Bitstore punta a diventare un leader nel settore del gaming competitivo, non solo in Abruzzo, ma su scala nazionale. Il futuro prossimo si preannuncia ricco di eventi, collaborazioni e nuove opportunità, con un team che cresce giorno dopo giorno e una community sempre più forte e appassionata. Gli eSports, un settore in continua espansione in Italia, offrono grandi opportunità per chi sa coglierle. Bitstore, con la sua visione innovativa, si prepara a diventare una delle realtà di riferimento per il gaming competitivo, portando l’Abruzzo sotto i riflettori di una comunità globale di appassionati.