Simone & Matteo, ovvero Bud Spencer e Terence Hill in versione tarocca!

Nel panorama cinematografico degli anni ’70, il duo di attori Bud Spencer e Terence Hill ha rappresentato un’icona indiscussa del genere action-comedy italiano, noto per le sue scene di combattimento e il suo umorismo bonario. Al culmine della loro popolarità, un fenomeno curioso si verificò: la nascita di una coppia di sosia, Paul L. Smith e Michael Coby, meglio conosciuti come Simone e Matteo.

Simone e Matteo un gioco da ragazzi 1975 ( M. Coby e P. Smith )

Simone e Matteo: Gli Inquietanti Sosia Dimenticati

Smith e Coby, nei panni di Simone e Matteo, hanno incarnato la versione “fasulla” di Spencer e Hill, interpretando cinque film tra il 1974 e il 1976. Questi film seguivano il filone del “grosso” e del “bello”, un tema ricorrente nel cinema italiano dell’epoca che aveva trovato il suo apice con Spencer e Hill.

La coppia di sosia non si limitò a emulare l’aspetto fisico dei loro famosi predecessori, ma estese l’imitazione allo stile cinematografico e persino alla scelta dei doppiatori, che erano gli stessi di Spencer e Hill. Inoltre, le musiche dei film furono composte dagli Oliver Onions sotto diverso nome, contribuendo così a creare un’esperienza quasi autentica per il pubblico.

La Rivolta nei Cinema Tedeschi

Il tentativo di cavalcare l’onda del successo di Spencer e Hill non fu sempre ben accolto. In Germania, ad esempio, si verificò un episodio di protesta quando il pubblico, accortosi dell’inganno durante la proiezione di uno dei film di Simone e Matteo, reagì lanciando le sedie contro lo schermo.

Il Legame con Bud Spencer e Terence Hill

Nonostante le polemiche, la coppia di sosia ha avuto un certo successo, riuscendo a catturare l’attenzione di una parte del pubblico che apprezzava il genere. Tuttavia, il loro legame con Bud Spencer e Terence Hill rimane una nota curiosa nella storia del cinema, un esempio di come la popolarità di un duo possa generare imitazioni e fenomeni paralleli.

La Fine di un’Era

Dopo l’esperienza come sosia, Smith e Coby decisero di proseguire le loro carriere con i loro nomi reali. Smith si distinse in film come “Fuga di Mezzanotte”, “Dune” e “Braccio di ferro”, mentre Coby lavorò come caratterista in numerose produzioni, l’ultima delle quali nel 2004 nel film “Il cartaio” di Dario Argento. Paul L. Smith è poi scomparso nel 2012 in circostanze mai chiarite.

La storia della coppia di Simone e Matteo è un affascinante capitolo del cinema italiano, un fenomeno che riflette la cultura popolare e l’industria cinematografica di un’epoca. La loro eredità, sebbene controversa, rimane un interessante spunto di riflessione sull’originalità e sull’imitazione nell’arte e nell’intrattenimento.

Neteb – La principessa del Nilo

Neteb – La principessa del Nilo” è una serie a cartoni animati francese che ci porta indietro nel tempo all’epoca dell’Antico Egitto, al regno del faraone Ramses II e alla vita avventurosa della principessa Neteb. La serie, prodotta da France 2 insieme a Marina Productions e Victory, è stata trasmessa per la prima volta in Francia il 11 settembre 1999 su France 2 e in Italia dal 15 luglio 2001 su Italia 1. La sigla italiana è interpretata da Cristina D’Avena, che aggiunge un tocco speciale alla narrazione.

«… Ramses II costruì un tempio scavato nella roccia, opera eterna per la prima regina Nefertari amata da Mut in Nubia per sempre e in eterno… Nefertari colei per la quale il Sole splende…»

Ci troviamo nell’anno 1275 a.C., in un periodo di splendore per l’Impero egiziano, ma anche di pericoli nascosti. Ramses II regna sul paese con l’amata regina Nefertari, una donna di straordinaria bellezza e potenza. Ma la sorpresa di Neteb, la dolce e vivace sorella della regina, è destinata a portare nuove avventure e intrighi alla corte reale. Neteb è l’unica ragazza ammessa alla Casa della Vita, una scuola riservata a pochi eletti seguiti dal Sacerdote Setne. Qui fa amicizia con Merempah, figlio di un importante funzionario del faraone, destinato a diventare un valoroso soldato. Insieme, i due giovani si troveranno ad affrontare il malvagio sacerdote Reshep, alleato del perfido dio Seth, in una lotta per proteggere il regno e la famiglia reale.

NETEB, LA PRINCIPESSA DEL NILO - VIDEOSIGLA OP/ED - CRISTINA D'AVENA

La serie, nonostante non abbia ottenuto un grande successo, riesce a trasportare lo spettatore nell’atmosfera affascinante dell’Antico Egitto, con le sue tradizioni, la sua spiritualità e la sua bellezza senza tempo. “Neteb – La principessa del Nilo” è un tesoro nascosto da scoprire, un’opportunità per conoscere e apprezzare la storia in modo coinvolgente e educativo, soprattutto per i giovani. Vale sicuramente la pena di recuperarla e lasciarsi trasportare dalle avventure di Neteb e Merempah.

Guglielmo Marconi: la radio, ieri ed oggi

Oggi omaggiamo il genio di Guglielmo Marconi, nato esattamente centocinquant’anni fa, il 25 aprile 1874 a  Palazzo Marescalchi in Bologna, che ha rivoluzionato il mondo delle comunicazioni e dell’elettronica. Considerato il “Genio delle onde”, Marconi ha contribuito in modo significativo allo sviluppo della radio e di altri strumenti tecnologici che sono diventati parte integrante della nostra vita quotidiana, come il cellulare.
Marconi non ha solo brillato nel campo scientifico, ma è stato anche un uomo di cultura e letteratura, facendo amicizia con personaggi illustri come Pirandello, Puccini e D’Annunzio. Con un’innata capacità di guardare al futuro con chiarezza e determinazione, ha anticipato le trasformazioni che avrebbero rivoluzionato il mondo delle telecomunicazioni.
Ricordiamo inoltre che cento anni fa, in Italia, nasceva l’Unione Radiofonica Italiana (URI), con sede a Roma, aprendo le porte alla trasmissione radiofonica che avrebbe cambiato il modo di comunicare e di diffondere informazioni. La prima trasmissione radiofonica avvenuta il 6 ottobre di quell’anno era ancora rudimentale, ma rappresentava il primo passo verso un nuovo modo di comunicare, con programmi musicali, bollettini meteorologici e notizie di attualità.

La radio, ieri ed oggi

La prima trasmissione viene datata al 24 Dicembre 1906 per opera di Reginal Fessenden, ma la nascita della prima stazione radio con trasmissioni dedicate al “pubblico” si colloca nel 1919, per opera di un ingegnere della Westinghouse, Frank Conrad, che iniziò una serie di trasmissioni dal suo garage di Pittsburg.  Il 2 Novembre del 1920 la KDKA trasmise in diretta il secondo turno delle elezioni presidenziali statunitense e sebbene si calcola che gli apparecchi sintonizzati fossero tra i 500 e i 1000, all’avvenimento fu data una grande risonanza tale da far scattare la corsa alla costruzione di nuove stazioni e la progettazione e la vendita di nuovi apparati riceventi.
Di gran lunga diversa la situazione in Italia; mentre in America si era scatenata la corsa alla radiodiffusione, in territorio italiano si discuteva ancora sull’opportunità di varare la radiodiffusione a uso civile poiché considerata uno strumento di uso esclusivamente militare. Finalmente nel 1924 si completò la prima stazione trasmittente da parte dell’URI (Unione Radiofonica Italiana), una società costruita da Marconi, dopo la “Radiofono”; sei anni dopo furono terminate anche le emittenti di Milano e Napoli. Si  comprese l’importanza del nuovo media e furono costituiti nuovi enti e stazioni  a Roma, Genova, Firenze, Napoli, Palermo, Trieste e Torino.
L’unico grosso problema era il costo della radio: il prezzo medio di una radio era attorno alle 2.000 lire e il reddito annuo medio era ancora al di sotto delle 3.000 lire. Si capisce allora come la radio in Italia fosse un bene estremamente costoso alla portata della sola alta borghesia. Nel 1937 si incominciarono a produrre apparecchi di ottima qualità al di sotto delle 1.000 lire e questo comportò un aumento del numero degli utenti radiofonici. Durante la seconda guerra mondiale la radio assunse un enorme potenziale propagandistico.

 

Tipologie di radio. Negli anni la radio ha cambiato volto, ha studiato nuovi metodi comunicatici, si è diversificata. Della radio del 1906, oggi, resta tanto ma ripartite nelle tante tipologie moderne di radio. L’innovazione, oggi, è il Podcast: una serie di file audio digitali che possono essere scaricati o riprodotti in streaming su dispositivi come computer, smartphone o lettori MP3. I podcast possono coprire una vasta gamma di argomenti e possono essere episodici o a tema unico. Gli ascoltatori possono sottoscrivere un podcast per ricevere automaticamente gli episodi più recenti ogni volta che vengono pubblicati.
La radio è sempre stata vista come volano delle libertà, strumento di emancipazione dei popoli, voce autorevole di innovazione e tradizione, ha conosciuto momenti di crisi, incontrato ostacoli e scogli irti, sfidato i nuovi media, ma è stata l’unica a riuscire a tenersi al riparo dalle polemiche dei programmi televisivi, l’unica a non immolarsi alla logica dell’audience. Oggi, attraverso il ruolo delle web radio,la nostra vecchietta, se saprà sfruttare, come credo, a pieno le potenzialità di internet, sarà più arzilla che mai.

 

Indiana Jones and the Last Crusade: The Action Game

Trentacinque anni fa, in concomitantanza con l’uscita nei cinema del leggendario film Indiana Jones e l’ultima crociata, i videogiocatori di tutto il mondo hanno potuto appassionarsi alle avventure dell’archeologo più famoso del mondo con alcuni tie-in davvero epocali: Indiana Jones and the Last Crusade: The Action Game (da non confondersi con l’omonima avventura “punta e clicca” o con il gioco del 1991 per Nes) è stato pubblicato nel 1989 da Lucasfilm Games, basato sul film omonimo . Il gioco è stato rilasciato per ZX Spectrum , Amstrad CPC , Commodore 64 , Atari ST , Amiga , IBM PC , MSX , Master System , NES , Game Boy , Sega Genesis e Game Gear .

Atari ST Longplay - Indiana Jones and the Last Crusade - The Action Game

Il gioco, realizzato con una grafica 2D molto semplice, riusciva comunque a catturare l’atmosfera dell’epoca e a trasportare i giocatori all’interno delle epiche avventure di Indy alla ricerca del santo Graal. Sono presenti molte delle ambientazioni caratteristiche del film, come il castello nazista, la Bibbia a casa di Herman, la cattedrale di Venezia e il temibile Zeppelin.

Il sistema di gioco era piuttosto basilare, con il protagonista che doveva superare vari ostacoli come piattaforme mobili, trappole e nemici armati. Indiana poteva attaccare sia a mani nude che con la sua fidata frusta, e come nel film doveva superare anche dei puzzle e cercare di risolvere enigmi. I controlli erano piuttosto intuitivi, ma non particolarmente precisi e responsivi, il che rendeva alcune sequenze di gioco frustranti e difficili da superare.

La colonna sonora del gioco era composta da brani della colonna sonora originale del film, che contribuivano a creare l’atmosfera giusta e a far sentire il giocatore come se fosse veramente all’interno delle avventure di Indiana Jones.

Nonostante le sue limitazioni tecniche, Indiana Jones and the Last Crusade: The Action Game era un gioco divertente e coinvolgente per i fan della saga. Offriva un’esperienza di gioco fedele all’universo cinematografico di Indiana Jones e riusciva a catturare l’immaginazione dei giocatori che potevano finalmente rivivere le gesta dell’archeologo più famoso del cinema.

Daredevil ritorna su Disney+

Il comunicato stampa rilasciato recentemente da Disney+ ha suscitato un grande interesse tra gli appassionati del cinema d’azione e dei supereroi, annunciando l’arrivo del film “Daredevil” del 2003 sulla piattaforma di streaming a partire dal 1 maggio. Questo film della 20th Century Fox vede Ben Affleck nel ruolo di Matt Murdock, un avvocato cieco che si trasforma in Daredevil per combattere il crimine nelle strade di Hell’s Kitchen di notte. In particolare, la presenza di Jennifer Garner nel ruolo di Elektra, l’amore di Daredevil e una letale assassina, ha suscitato grande attenzione. La notizia della sua partecipazione a “Deadpool & Wolverine”, che segnerà il suo ritorno sul grande schermo dopo il film spin-off “Elektra” del 2005, ha aggiunto ulteriore fascino a questo annuncio. Il fatto che il film sia disponibile su Disney+ poco prima del suo ritorno nei panni di Elektra in un’altra produzione Marvel, ha aumentato l’interesse e le aspettative dei fan.

Daredevil (film 2003) TRAILER ITALIANO

Il film Daredevil ci introduce nell’universo di un uomo che si nasconde dietro la maschera di un diavolo rosso, un vigilante impegnato a difendere la giustizia a New York. La trama si svolge intorno a Matt Murdock, un avvocato non vedente che ha acquisito sensi iper-sviluppati dopo un incidente con del liquido radioattivo.Nel corso della storia, assistiamo alla crescita di Matt da un giovane sofferente a un eroe mascherato con il desiderio di combattere il crimine nella sua città natale di Hell’s Kitchen. Attraverso la dualità di giorno avvocato e di notte vigilante, Matt affronta una serie di avversari, tra cui il boss della malavita Kingpin e il sicario Bullseye. La narrazione si concentra anche sulle relazioni personali di Matt, in particolare con Elektra Natchios, una donna forte e abile nelle arti marziali. La tragedia colpisce quando Elektra viene uccisa da Bullseye, portando Matt a uno scontro finale con il suo nemico più temibile, Kingpin.

La conclusione del film vede Daredevil emergere vittorioso, ma con il peso della perdita di Elektra sulle sue spalle. Mentre la storia si avvicina alla sua conclusione, Matt affronta il dilemma di rivelare la sua identità segreta a un giornalista, ma alla fine decide di mantenere il suo segreto. Il film si chiude con un epilogo che lascia intendere che Elektra potrebbe essere ancora viva, mantenendo aperta la possibilità di future avventure per Daredevil. Inoltre, l’assassino Bullseye dimostra la sua abilità anche da un letto d’ospedale, suggerendo che la minaccia contro Matt potrebbe non essere ancora finita. In definitiva, il film offre uno sguardo approfondito sulla lotta di un uomo contro il male, sia dentro di sé che intorno a lui, con una trama ricca di azione e emozioni che catturano l’attenzione dello spettatore.

“Daredevil” è diretto da Mark Steven Johnson e offre una storia coinvolgente che mescola azione, dramma, e romanticismo. La performance di Ben Affleck nel ruolo del protagonista è solida e convincente, mentre Jennifer Garner porta sullo schermo una Elektra affascinante e pericolosa. Anche il villain interpretato da Colin Farrell, Bullseye, aggiunge un tocco di malvagità al film. Tuttavia, non mancano le critiche al film per la sua atmosfera cupa e per alcuni cliché presenti nei dialoghi e nelle situazioni. Alcuni appassionati dei fumetti potrebbero trovare la trama troppo prevedibile, nonostante l’azione e l’emozione presenti nel film. In conclusione, “Daredevil” è un film che, sebbene abbia i suoi difetti, riesce comunque a intrattenere e a coinvolgere gli spettatori con la sua storia avvincente e le buone interpretazioni del cast. L’arrivo del film su Disney+ offre ai fan l’opportunità di rivivere o scoprire per la prima volta le avventure di Daredevil, in attesa di nuove emozionanti produzioni nel mondo dei supereroi.

La storia delle risate registrate: un elemento fondamentale delle sitcom

Le risate registrate sono state un elemento ricorrente delle sitcom americane per oltre settant’anni.

Inventate nel 1953 dall’ingegnere del suono Charles Rolland Douglass, le risate registrate hanno avuto un impatto significativo sulla storia della televisione. Ma come è iniziato tutto?

L’invenzione della laff box

Douglass osservò che era difficile far ridere il pubblico presente nello studio durante le registrazioni delle sitcom. Per ovviare a questo problema, inventò la laff box, una pulsantiera che conteneva decine di suoni umani registrati da utilizzare per ogni evenienza. La laff box fu un successo e aiutò i conduttori di programmi a prevenire situazioni imbarazzanti.

La controversia sulle risate registrate

Non tutti erano favorevoli alle risate registrate. Alcuni sostenevano che fossero un insulto all’intelligenza dello spettatore, mentre altri le consideravano un modo per coinvolgere il pubblico e creare un’esperienza comunitaria.

L’utilizzo delle risate registrate

Le risate registrate furono utilizzate in molti programmi televisivi, compresi i cartoni animati. Tuttavia, negli anni Ottanta, alcuni programmi comici iniziarono a fare a meno delle risate registrate per abituare il pubblico a ridere spontaneamente.

Il declino delle risate registrate

Negli anni Duemila, le risate registrate cominciarono a essere considerate superate e novecentesche. Le produzioni estere rifiutarono di utilizzare le risate finte nelle registrazioni originali e le inserirono solo quando le serie venivano vendute a emittenti statunitensi.

Le eccezioni

Tuttavia, alcune serie recenti hanno continuato a utilizzare le risate registrate. Ad esempio, That ’90s Show di Netflix utilizza le risate registrate per andare incontro al suo pubblico di riferimento che è composto per lo più da nostalgici del That ’70

Face/Off 2: Nicolas Cage e John Travolta pronti a sfidarsi nuovamente?

La notizia che tutti gli appassionati di action movies stavano aspettando è finalmente arrivata: Nicolas Cage e John Travolta torneranno a sfidarsi sul grande schermo nel sequel di Face/Off, diretto da Adam Wingard.

Il ritorno del cast originale

Le voci su un sequel di Face/Off, capolavoro action di John Woo, circolavano già da tre anni. L’anno scorso, il regista Adam Wingard aveva dichiarato che avrebbe realizzato il film solo con il cast originale. E sembra che sia proprio questo il caso, grazie alla conferma dell’espertone di scoop Daniel Richtman.

Nicolas Cage e John Travolta tornano in azione

Secondo Richtman, Sean Archer (Travolta) e Castor Troy (Cage) torneranno coi loro veri – si fa per dire – volti nel sequel di Face/Off. Il film originale del 1997 era noto per le sue spericolate sequenze action e per il tema interessante del doppio. E sembra che anche il sequel seguirà la stessa strada.

Castor Troy è vivo!

Ma come è possibile che Castor Troy torni in azione, visto che moriva nel finale del film? Secondo Simon Barrett, co-sceneggiatore del film, no, non moriva. E quindi lo rivedremo pronto a ingaggiare una nuova battaglia col suo arcinemico, Sean Archer.

Dettagli ancora sconosciuti

Al momento, non sono disponibili altri dettagli sul sequel di Face/Off. Ma una cosa è certa: l’attesa è alta e gli appassionati di action movies non vedono l’ora di vedere Nicolas Cage e John Travolta tornare in azione insieme.

Lady Oscar – Parte 1: Le rose di Versailles ritorna in homevideo

Il nuovo cofanetto in arrivo, “Lady Oscar – Parte 1”, prodotto da Eagle Pictures, ci porta nel mondo affascinante dell’anime cult tratto dal celebre manga di Riyoko Ikeda. Disponibile in DVD e Blu-Ray a partire dal 29 maggio, questo cofanetto ci permette di immergerci nelle vicende avvincenti e tragicomiche della corte di Versailles.

Lady Oscar, conosciuto anche come Le rose di Versailles, è ambientato nella Francia degli ultimi anni dell’ancien régime e segue le vicende di Oscar François de Jarjayes, figlia di un generale al servizio di Luigi XV di Francia. Desiderata come un figlio maschio dal padre, Oscar diventa comandante della guardia reale francese e intraprende un percorso avvincente che la porterà a intrecciarsi con la vita della regina Maria Antonietta e dei protagonisti della Rivoluzione Francese.

L’anime televisivo è composto da 40 episodi di circa 23 minuti ciascuno, più un episodio speciale di durata doppia. Realizzato nel 1979 dalla Tokyo Movie Shinsha, la serie è stata diretta da Tadao Nagahama e successivamente da Osamu Dezaki, che ha portato miglioramenti evidenti alla trama e ai personaggi. Con un character design curato da Shingō Araki e Michi Himeno, e la partecipazione dell’animatore Akio Sugino, Lady Oscar ha catturato l’immaginario dei telespettatori giapponesi.

Intrigante e coinvolgente, Lady Oscar rimane un must per gli appassionati di anime e manga, un viaggio emozionante nella Francia pre-rivoluzionaria che non mancherà di catturare l’attenzione di ogni spettatore.

10 Colonne Sonore Nerd che ti catapulteranno in altri mondi!

Nel panorama cinematografico, le colonne sonore svolgono un ruolo fondamentale, elevando le pellicole a capolavori e rendendole indimenticabili. Le note giuste possono amplificare le emozioni, trasportarci in mondi lontani e creare un’atmosfera unica.

Per i veri nerd, la musica non si limita solo a canzonette pop o rock, ma abbraccia anche generi più complessi ed evocativi, capaci di immergerci in universi fantascientifici, avventure epiche o storie di supereroi.

In questa selezione, vi proponiamo 10 colonne sonore nerd che hanno segnato la storia del cinema, diventando iconiche e amate da intere generazioni di appassionati.

1. Star Wars (1977): John Williams

Un classico intramontabile! La musica di John Williams per Star Wars è un’opera epica che ha rivoluzionato il genere sci-fi. Le marce trionfali, i temi eroici e le melodie spaziali ci trasportano in una galassia lontana lontana, facendo sognare intere generazioni di appassionati.

2. Il Signore degli Anelli: La Compagnia dell’Anello (2001): Howard Shore

Un’opera monumentale che ci immerge nel mondo fantastico creato da J.R.R. Tolkien. I temi epici, le melodie celtiche e i cori solenni ci trasportano in una terra di magia e avventura, rendendo ogni scena ancora più grandiosa.

3. Interstellar (2014): Hans Zimmer

Un viaggio interstellare accompagnato da una colonna sonora emozionante e suggestiva. Hans Zimmer ci porta tra le stelle con melodie grandiose e suoni evocativi, creando un’atmosfera di mistero e meraviglia che ci avvolge completamente.

4. Tron: Legacy (2010): Daft Punk

Un connubio perfetto tra musica elettronica e immagini futuristiche. I Daft Punk firmano una colonna sonora innovativa e coinvolgente, che amplifica l’atmosfera techno del film e ci fa immergere in un mondo digitale ricco di azione e adrenalina.

5. Blade Runner (1982): Vangelis

Un’opera synth-pop che ha reso iconico il film di Ridley Scott. Vangelis crea un’atmosfera dark e malinconica con melodie sintetiche e suoni ambientali, amplificando l’alone di mistero e tensione che avvolge la pellicola.

6. Jurassic Park (1993): John Williams

Un classico intramontabile che ci riporta nell’era dei dinosauri. John Williams ci regala una colonna sonora ricca di suspense e avventura, con temi orchestrali che ci fanno vivere l’emozione di trovarci faccia a faccia con creature preistoriche.

7. Super Mario Bros. (1993): Koji Kondo

La colonna sonora che ha accompagnato l’infanzia di intere generazioni di videogiocatori. Le melodie allegre e orecchiabili di Koji Kondo ci trasportano nel mondo fantastico di Super Mario, creando un’atmosfera di divertimento e spensieratezza.

8. Ghostbusters (1984): Elmer Bernstein

Un mix di rock and roll e melodie orecchiabili che ha reso iconico il film di Ivan Reitman. La colonna sonora di Elmer Bernstein ci fa ballare e cantare insieme ai Ghostbusters, creando un’atmosfera di allegria e divertimento contagiosa.

9. Pokémon – Il Primo Film (1998): John Williams

La musica che ha accompagnato i primi passi di Ash e Pikachu nel mondo dei Pokémon. John Williams ci regala una colonna sonora ricca di avventura e tenerezza, perfetta per accompagnare le sfide e le amicizie dei protagonisti.

10. La Principessa Mononoke (1997): Joe Hisaishi

Un capolavoro di Joe Hisaishi che ci immerge nel mondo fantasy di Miyazaki. Le melodie evocative e i suoni orchestrali ci trasportano nella foresta incantata, creando un’atmosfera di magia e meraviglia che ci conquista completamente.

Queste sono solo alcune delle tante colonne sonore nerd che hanno reso la storia del cinema. Quali sono le tue preferite?

Il Primo Modello dell’Enterprise di Star Trek Ritrovato Dopo 50 Anni: Un Pezzo di Storia Cinematografica Torna a Casa!

Un pezzo iconico della storia del cinema è stato ritrovato dopo 50 anni: il primo modello dell’astronave Enterprise della serie cult “Star Trek”. Scomparso alla fine degli anni ’70, il modellino è riapparso a sorpresa su eBay, scatenando l’entusiasmo dei fan di tutto il mondo.

Un Oggetto di Inestimabile Valore:

Secondo la casa d’aste Heritage Auctions, il modello potrebbe essere battuto all’asta per oltre un milione di dollari. “Potrebbe essere venduto per qualsiasi cifra e non sarei affatto sorpreso, considerato ciò che rappresenta. Si tratta davvero di un’icona culturale”, ha affermato Joe Maddalena, vice presidente di Heritage Auction.

Dall’Episodio Pilota a Oggetto da Collezione:

Alto 91 cm, il modellino fu utilizzato nell’episodio pilota della serie originale di Star Trek ed è considerato il prototipo della versione di tre metri impiegata nelle stagioni successive. Quest’ultimo modello è attualmente esposto al National Air and Space Museum di Washington D.C..

Un Ritorno a Casa Emozionante:

Il modellino ritrovato è stato autenticato da Heritage Auctions e poi restituito a Eugene “Rod” Roddenberry, figlio del creatore di Star Trek, Gene Roddenberry, scomparso nel 1991. “Una volta che il nostro team di esperti ha confermato che si trattava dell’originale, abbiamo contattato Rod perché volevamo riportare il modello al suo legittimo proprietario”, ha spiegato Maddalena.

Un’Eredità da Condividere:

Per Eugene Roddenberry Jr., il ritrovamento del modellino ha avuto un significato profondo: “Dopo cinquant’anni, sono entusiasta che questo pezzo storico della USS Enterprise sia stato ritrovato. Ricordo come adornava la scrivania di mio padre. Sono estremamente grato a Heritage Auctions per aver facilitato il ritorno di questo pezzo iconico della storia di Star Trek alla mia famiglia”.

Un Futuro da Definire:

Roddenberry Jr. ha dichiarato che il modellino non diventerà un semplice oggetto da collezione, ma verrà restaurato e reso disponibile al pubblico, possibilmente attraverso l’esposizione in un museo. “Non vediamo l’ora di condividere questo ritrovamento con la famiglia allargata e con i fan di Star Trek di tutto il mondo”, ha concluso.

Un Simbolo di Speranza e Ispirazione:

Il ritrovamento del primo modello dell’Enterprise rappresenta non solo un grande valore storico e collezionistico, ma anche un simbolo di speranza e ispirazione per i fan di Star Trek e per tutti coloro che credono nel potere dei sogni e della fantasia. Un monito a non rinunciare mai ai propri obiettivi e a continuare a esplorare l’universo con la stessa curiosità e meraviglia che animava Gene Roddenberry e il suo equipaggio stellare.

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