Simone & Matteo, ovvero Bud Spencer e Terence Hill in versione tarocca!

Nel panorama cinematografico degli anni ’70, il duo di attori Bud Spencer e Terence Hill ha rappresentato un’icona indiscussa del genere action-comedy italiano, noto per le sue scene di combattimento e il suo umorismo bonario. Al culmine della loro popolarità, un fenomeno curioso si verificò: la nascita di una coppia di sosia, Paul L. Smith e Michael Coby, meglio conosciuti come Simone e Matteo.

Simone e Matteo un gioco da ragazzi 1975 ( M. Coby e P. Smith )

Simone e Matteo: Gli Inquietanti Sosia Dimenticati

Smith e Coby, nei panni di Simone e Matteo, hanno incarnato la versione “fasulla” di Spencer e Hill, interpretando cinque film tra il 1974 e il 1976. Questi film seguivano il filone del “grosso” e del “bello”, un tema ricorrente nel cinema italiano dell’epoca che aveva trovato il suo apice con Spencer e Hill.

La coppia di sosia non si limitò a emulare l’aspetto fisico dei loro famosi predecessori, ma estese l’imitazione allo stile cinematografico e persino alla scelta dei doppiatori, che erano gli stessi di Spencer e Hill. Inoltre, le musiche dei film furono composte dagli Oliver Onions sotto diverso nome, contribuendo così a creare un’esperienza quasi autentica per il pubblico.

La Rivolta nei Cinema Tedeschi

Il tentativo di cavalcare l’onda del successo di Spencer e Hill non fu sempre ben accolto. In Germania, ad esempio, si verificò un episodio di protesta quando il pubblico, accortosi dell’inganno durante la proiezione di uno dei film di Simone e Matteo, reagì lanciando le sedie contro lo schermo.

Il Legame con Bud Spencer e Terence Hill

Nonostante le polemiche, la coppia di sosia ha avuto un certo successo, riuscendo a catturare l’attenzione di una parte del pubblico che apprezzava il genere. Tuttavia, il loro legame con Bud Spencer e Terence Hill rimane una nota curiosa nella storia del cinema, un esempio di come la popolarità di un duo possa generare imitazioni e fenomeni paralleli.

La Fine di un’Era

Dopo l’esperienza come sosia, Smith e Coby decisero di proseguire le loro carriere con i loro nomi reali. Smith si distinse in film come “Fuga di Mezzanotte”, “Dune” e “Braccio di ferro”, mentre Coby lavorò come caratterista in numerose produzioni, l’ultima delle quali nel 2004 nel film “Il cartaio” di Dario Argento. Paul L. Smith è poi scomparso nel 2012 in circostanze mai chiarite.

La storia della coppia di Simone e Matteo è un affascinante capitolo del cinema italiano, un fenomeno che riflette la cultura popolare e l’industria cinematografica di un’epoca. La loro eredità, sebbene controversa, rimane un interessante spunto di riflessione sull’originalità e sull’imitazione nell’arte e nell’intrattenimento.

Gli eredi di King Kong (Kaiju soshingeki)

Maggio 2019 è data importante, in quanto uscirà nelle sale cinematografiche il terzo film della saga del Monsterverse, e secondo film del più famoso mostro “pachidermoso”  del mondo “Godzilla”, infatti uscirà un film con il titolo di “Godzilla II King of the Monsters” film che viste le premesse sembra spettacolare, in quanto oltre al nostro simpatico Kaiju “Godzilla” (Gojira in originale), appariranno anche altri “mostruosi” e simpatici “pachidermoni” come Rosan il gigantesco pterodattilo, Mothra la grande falena e il tricefaluto King Ghidora la dorata nemesi di Godzilla. Da quello che viene premesso, sembra lo “scontro del Millennio”, però, si infatti c’è un però, questo film non è il primo a riunire così tanti pezzi da “novanta”, ma ci  fu un altro film, realizzato decenni prima, esattamente nel lontano 1968 ,la Toho, famosa casa di produzione nipponica, realizzò con la regia di Ishiro Honda, papà del nostro “lucertolone” che ne ha curato anche la sceneggiatura, un film che avrebbe chiuso la saga del nostro lucertolone preferito, riunendo tutti i Kaiju della filmografia “mostruosa” della Toho per un ultimo scontro, il film si intitolava “Kaiju Soshingeki”. Questo film come detto in precedenza, avrebbe dovuto chiudere la lunga saga di Godzilla, del quale erano già state realizzate 8 pellicole, fin dalla sua prima apparizione nel 1954, ma tale film ottenne un così grande successo che vennero realizzate pellicole, come ben sappiamo, fino ai giorni nostri. Realizzato con un altissimo budget per l’epoca, circa 200 milioni di yen, questo fu uno dei film più costosi della Toho per quanto riguardava la realizzazione di un film su Godzilla, e visto che avrebbe dovuto essere il capitolo conclusivo, venne appunto richiamato il suo creatore Ishiro Honda, al posto di Jun Fukuda che diresse gli ultimi due film della saga. Per questo film vennero utilizzati tutti i mostri creati dalla Toho e diretti da Ishiro Honda, compreso pure il mostro Manda proveniente dal film “Atragon” e il mostro Gorosaurus dalla pellicola “King Kong alla conquista della foresta”, che pur non facendo parte dell’universo di Godzilla, vennero inseriti per dare l’ultimo tributo al “King of the Monsters”. Film che ancora oggi è considerato tra i migliori della saga.

Destroy All Monsters (1968) - Trailer

Pianeta Terra, anno 1999, dopo molti tentativi e senza non poche difficoltà, per sventare la minaccia rappresentata dai mostri Kaiju, il governo giapponese è riuscito a riunirli tutti nell’Isola di Ogasawara ribattezzata “Isola dei Mostri”, dove grazie a sofisticati impianti di sorveglianza controllata da una base permanente sull’isola, riescono a tenerli all’interno di essa limitandone i movimenti sia nel cielo che nel mare circostante dandogli molta libertà di movimento, senza poter uscire dai suoi confini così che non più possano nuocere al Giappone ed ai suoi abitanti. I giorni si susseguono in maniera tranquilla, con i vari mostri che risiedono all’interno dell’isola e con il gruppo di studiosi preposti alla loro sorveglianza, ma improvvisamente tutta l’isola viene avvolta da una stana nebbia gialla di provenienza ignota, addormentando sia gli umani che i mostri; in breve tempo dall’accaduto, essi riappaiono in diverse metropoli causandone la devastazione, infatti Mosca viene attaccata dall’alato Rodan, Londra e colpita da Manda, il bersaglio di Mothra e Pechino, mentra Godzilla imperversa su New York, e dopo aver causato morte e distruzione, i vari mostri spariscono verso direzione ignota. Non avendo avuto nessun allarme di evasione dalla base “sull’Isola dei Mostri”, viene mandata ad indagare sulla questione l’astronave SY-3 di ritorno da una missione dallo spazio; giunta sull’isola, l’equipaggio della Sy-3 fa una scoperta sconcertante, 2l’Isola dei Mostri” è completamente deserta dai Kaiju, mentre davanti a loro appaiono i membri della base di sorveglianza accompagnate da un misterioso gruppo di donne, esse si presentano come aliene di Alpha Centauri e il nome della loro razza e Kilaak, esse palesano di aver preso il controllo delle menti non solo degli scienziati della base dell’isola, ma anche dei Kaiju e di aver loro dato l’ordine di devastare le città terrestri, dando a lro un ultimatum, arrendersi alla loro potenza o soccombere. L’equipaggio della SY-3 riesce a scappare dall’isola portandosi dietro uno degli scienziati per poterlo interrogare, ma egli si suicida senza apparente motivo, durante l’autopsia viene rinvenuto una specie di apparecchio avente tutta l’aria di un radiocontrollo; nel frattempo sparse per il mondo vengono rivenute delle misteriose sfere metalliche che a quanto pare hanno la capacità di attirare i Kaiju, pensando che esse siano inattive, vengono tutte raccolte presso il Q G della difesa a Tokyo, però esse vengono riattivate dalle Kilaak attirando Godzilla e gli altri mostri che devastano la città. Nonostante la sconfitta i terrestri riescono a scoprire la base di controllo dei Kaiju delle Kilaak sulla Luna e il loro quartier generale alla base del monte Fuji, il quale esso è difeso da Godzilla, Rodan, Mothra Manda e tutti gli altri Kaiju. Così viene deciso di inviare l’astronave SY-3 alla volta del satellite Selenita e dopo aver ingaggiato una dura battaglia riescono a distruggere la base di controllo dei Kaiju, e grazie ad un apparecchio di controllo terrestre, sfruttano i dispositivi messi all’interno dei mostri, iniziano il contrattacco, così Godzilla & Co., attaccano la base delle Kilaak, e nonostante esse disattivino i dispositivi trapiantati all’interno dei Kaiju, essi con Godzilla al comando nonostanto non siano più sotto il controllo sia delle Kilaak che dei Terrestri, continua l’attacco alla base aliena, come ultima carta da giocare la Kilaak chiamano dallo spazio profondo King Ghidorah in loro aiuto, ma dopo un furioso scontro Godzilla ed i suoi alleati, riescono a sconfiggere definitivamente sia le Kilaak che il gigantesco mostro tricefalo, e dopo aver vinto, con Godzilla in testa al gruppo, tutti i Kaiju si dirigono volontariamente presso “l’Isola dei Mostri” che considerano la loro casa, la Terra ed i suoi abitanti sono di nuovo fuori pericolo dalla minaccia aliena. Nonostante i decenni passati, e la continua produzione di pellicole dedicate la nostro “pachiderma” preferito con trame ed effesti speciali sempre più mpderni, questo film è tra i migliori di Godzilla che sono stati raelizzati, in quanto effetti speciali a parte, se li confrontiamo con quelli di oggi; vedere un film con tutti i mostri della nostra infanzia riuniti insieme in un epocale scontro suscita sempre una piacevole emozione, questo tema è stato poi ripreso nel film per il 50esimo anniversario della nascita di Godzilla nel film “Gojira Total Wars” dove il nostro Lucertolone ha affrontato tutti i mostri che ha incontrato nella sua longeva carriera uno ad uno, ma di questo parleremo in un altro momento.

https://www.youtube.com/watch?v=PZNfk8cUXaI

Per quanto mi riguarda questo è uno dei mie film preferiti con protagonista Godzilla il “King of the Monsters” evviva il RE!

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