Quando si parla di cultura nerd e di videogiochi, c’è un nome che risuona come un’eco sacra: Nintendo. La casa di Kyoto, maestra nell’arte di creare mondi che superano la realtà, ha appena compiuto un gesto che ha il sapore di una rivoluzione, un plot twist inaspettato degno di una serie TV sci-fi. Per la prima volta nella sua lunghissima e gloriosa storia, la Grande N sta per distribuire ufficialmente un vinile in Occidente: la sontuosa soundtrack di The Legend of Zelda: Breath of the Wild.
Non è solo una notizia per collezionisti o un mero esercizio di nostalgia. Questa mossa, con l’uscita fissata per il 19 giugno 2026, segna un vero e proprio spartiacque per il mercato musicale dei videogiochi in Europa e negli Stati Uniti. È l’abbraccio inatteso tra l’avanguardia del gaming open-world e il calore analogico del disco in vinile, il supporto che profuma di vintage ma che oggi è più cool che mai.
Un Gesto Poetico: Dal Digitale al Solco Analogico
Per decenni, il patrimonio musicale Nintendo è rimasto un tesoro gelosamente custodito, spesso confinato a edizioni CD destinate unicamente al mercato giapponese, noto per il suo amore incondizionato per i formati fisici. L’arrivo del vinile di Zelda: Breath of the Wild, realizzato in una partnership strategica con la brillante Laced Records, rompe questa tradizione. È un esperimento, un test strategico cruciale per comprendere l’effettiva fame del pubblico occidentale per le colonne sonore videoludiche in formato tangibile.
Pensateci bene: l’azienda che ha costruito la sua leggenda su chip, pixel e cartucce, ora torna al fruscio del disco, al rito dell’ago che si posa. È un ponte poetico che connette l’epopea digitale di Hyrule alle radici dell’ascolto. Non stiamo parlando solo di musica; stiamo parlando di cultura materiale, di un oggetto che si può toccare, esporre e far rivivere sul piatto.
Due Edizioni per Eroi e Cultori Assoluti di Hyrule
La release è stata pensata per celebrare ogni livello di devozione al franchise di Zelda e al suo protagonista, Link. Si parte con l’edizione “essenziale” (si fa per dire!): un elegante doppio LP contenente 34 brani attentamente selezionati per racchiudere l’anima sonora dell’avventura. Il prezzo di 49,99 dollari lo rende un acquisto accessibile per chiunque voglia un pezzo di storia Nintendo sul proprio giradischi.
Ma per gli appassionati più esigenti, quelli che vivono il gioco come una vera e propria epica fantasy, c’è il pezzo da novanta: un cofanetto monumentale da otto dischi, una vera cattedrale sonora che include l’intera e mastodontica colonna sonora con ben 130 tracce. Al costo di 194,99 dollari, questo box set non è solo un disco, ma un artefatto da collezione, un tesoro che celebra la grandezza della musica dei videogiochi. Entrambe le versioni saranno disponibili sia nel classico vinile nero che in una splendida tiratura limitata con dischi colorati e artwork esclusivi, trasformando i supporti stessi in piccole opere d’arte ispirate all’immaginario di Breath of the Wild.
Il Banco di Prova per il Futuro Musicale di Nintendo
Questa operazione va ben oltre il semplice merchandising. Come ha spiegato Bill Trinen, volto storico di Nintendo in Occidente, a Variety, il vinile di Zelda è il banco di prova definitivo. L’obiettivo è chiaro: capire se il mercato occidentale è pronto ad accogliere, con lo stesso entusiasmo del Giappone, una linea dedicata alle colonne sonore fisiche.
L’idea è pazzesca: se le vendite risponderanno positivamente, potremmo assistere all’inaugurazione di un intero catalogo di vinili firmati Nintendo. Immaginate di poter mettere sul piatto le melodie saltellanti di Super Mario, le orchestrazioni fantascientifiche di Metroid o le epopee tattiche di Fire Emblem. Sarebbe la consacrazione definitiva del sound design videoludico come forma d’arte da collezione.
Questo progetto si incastra perfettamente con l’espansione dell’app Nintendo Music, lanciata nel 2025 e in costante crescita, che ha finalmente reso disponibile in streaming e legalmente un patrimonio di centinaia di soundtrack, dal Famicom fino all’attuale Switch 2. Ma il vinile è un’altra cosa, è la scommessa sul valore tattile in un’epoca di streaming onnivoro. È un appello diretto agli appassionati di vecchia data e un invito alle nuove generazioni a scoprire l’ascolto “lento” e meditativo, in netto contrasto con la fruizione compulsiva del digitale.
In fondo, Breath of the Wild è stato l’epitome della libertà nel gaming. E ora, la sua musica — fatta di silenzi carichi di tensione, di pianoforti solitari e di fanfare che annunciano l’epica — si libera dai pixel per vibrare nel mondo fisico. Ascoltare l’iconico “Main Theme” o l’imponenza di “Hyrule Castle” con il crepitio caldo del disco sarà come cavalcare nuovamente nelle immense praterie di Hyrule, con il vento che soffia sulle spalle di Link.
Nintendo non sta solo vendendo un disco; sta ricordando al mondo che la musica dei videogiochi è un’eredità culturale, un’arte da onorare e collezionare. E noi, come sempre, siamo qui, con il giradischi pronto, ad aspettare che l’ago si posi su un nuovo, storico capitolo del mondo geek.
Allora, cari nerd e appassionati di musica, cosa ne pensate di questa mossa epocale? Siete pronti a fare spazio nella vostra collezione di vinili per le colonne sonore di Nintendo? Quale altra soundtrack vorreste assolutamente vedere su disco?
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