10 Colonne Sonore Nerd che ti catapulteranno in altri mondi!

Nel panorama cinematografico, le colonne sonore svolgono un ruolo fondamentale, elevando le pellicole a capolavori e rendendole indimenticabili. Le note giuste possono amplificare le emozioni, trasportarci in mondi lontani e creare un’atmosfera unica.

Per i veri nerd, la musica non si limita solo a canzonette pop o rock, ma abbraccia anche generi più complessi ed evocativi, capaci di immergerci in universi fantascientifici, avventure epiche o storie di supereroi.

In questa selezione, vi proponiamo 10 colonne sonore nerd che hanno segnato la storia del cinema, diventando iconiche e amate da intere generazioni di appassionati.

1. Star Wars (1977): John Williams

Un classico intramontabile! La musica di John Williams per Star Wars è un’opera epica che ha rivoluzionato il genere sci-fi. Le marce trionfali, i temi eroici e le melodie spaziali ci trasportano in una galassia lontana lontana, facendo sognare intere generazioni di appassionati.

2. Il Signore degli Anelli: La Compagnia dell’Anello (2001): Howard Shore

Un’opera monumentale che ci immerge nel mondo fantastico creato da J.R.R. Tolkien. I temi epici, le melodie celtiche e i cori solenni ci trasportano in una terra di magia e avventura, rendendo ogni scena ancora più grandiosa.

3. Interstellar (2014): Hans Zimmer

Un viaggio interstellare accompagnato da una colonna sonora emozionante e suggestiva. Hans Zimmer ci porta tra le stelle con melodie grandiose e suoni evocativi, creando un’atmosfera di mistero e meraviglia che ci avvolge completamente.

4. Tron: Legacy (2010): Daft Punk

Un connubio perfetto tra musica elettronica e immagini futuristiche. I Daft Punk firmano una colonna sonora innovativa e coinvolgente, che amplifica l’atmosfera techno del film e ci fa immergere in un mondo digitale ricco di azione e adrenalina.

5. Blade Runner (1982): Vangelis

Un’opera synth-pop che ha reso iconico il film di Ridley Scott. Vangelis crea un’atmosfera dark e malinconica con melodie sintetiche e suoni ambientali, amplificando l’alone di mistero e tensione che avvolge la pellicola.

6. Jurassic Park (1993): John Williams

Un classico intramontabile che ci riporta nell’era dei dinosauri. John Williams ci regala una colonna sonora ricca di suspense e avventura, con temi orchestrali che ci fanno vivere l’emozione di trovarci faccia a faccia con creature preistoriche.

7. Super Mario Bros. (1993): Koji Kondo

La colonna sonora che ha accompagnato l’infanzia di intere generazioni di videogiocatori. Le melodie allegre e orecchiabili di Koji Kondo ci trasportano nel mondo fantastico di Super Mario, creando un’atmosfera di divertimento e spensieratezza.

8. Ghostbusters (1984): Elmer Bernstein

Un mix di rock and roll e melodie orecchiabili che ha reso iconico il film di Ivan Reitman. La colonna sonora di Elmer Bernstein ci fa ballare e cantare insieme ai Ghostbusters, creando un’atmosfera di allegria e divertimento contagiosa.

9. Pokémon – Il Primo Film (1998): John Williams

La musica che ha accompagnato i primi passi di Ash e Pikachu nel mondo dei Pokémon. John Williams ci regala una colonna sonora ricca di avventura e tenerezza, perfetta per accompagnare le sfide e le amicizie dei protagonisti.

10. La Principessa Mononoke (1997): Joe Hisaishi

Un capolavoro di Joe Hisaishi che ci immerge nel mondo fantasy di Miyazaki. Le melodie evocative e i suoni orchestrali ci trasportano nella foresta incantata, creando un’atmosfera di magia e meraviglia che ci conquista completamente.

Queste sono solo alcune delle tante colonne sonore nerd che hanno reso la storia del cinema. Quali sono le tue preferite?

“Interstella 5555: The 5tory of the 5ecret 5tar 5ystem” compie 20 anni!

Il 18 maggio 2003 veniva proiettato al Festival di Cannes il capolavoro del cinema d’animazione giapponese “Interstella 5555: The 5tory of the 5ecret 5tar 5ystem”. Diretto dal leggendario e mai compianto abbastanza Leiji Matsumoto (“Capitan Harlock”, “La regina dei mille anni”, “Galaxy Express 999”, , etc.), e prodotto dai Daft Punk il film è l’espressione visuale dell’album del duo francese “Discovery”  creando una connessione unica tra la musica e l’immagine.

Il film racconta la storia di una band aliena rapita da un malvagio manager terrestre, che cerca di sfruttare la loro musica per il suo profitto personale. La band, che consiste di quattro membri, viene portata sulla Terra e la loro musica è usata per fare fortuna nel mondo della musica pop.

La collaborazione tra Thomas Bangalter e Guy-Manuel De Homen-Christo (in arte i Daft Punk) e il maestro Matsumoto è nata quando quest’ultimo ha accettato di occuparsi della regia dei video dei brani dell’album Discovery (“One More Time”, “Aerodynamic”, “Digital Love” e “Harder Better Faster Stronger”), dove ogni clip rappresenta un episodio collegato agli altri; proprio come un anime a puntate… Fino ad arrivare a un sorprendente musical di animazione post-moderno. Interstella 555 è dunque un’opera romantica corale, con personaggi e ambienti che rimandano ai primi disegni animati televisivi con eroi spaziali, un’esplosione di tecno house. Musica, cinema e anime, anche grazie alla collaborazione della società di produzione giapponese Toei Animation, a cui già si devono serie animate mitiche (Candy, Goldrake, etc.).

Il film è un omaggio al cinema d’animazione, una sorta di racconto senza parole, che fonde perfettamente l’immagine e il suono.  Gli alieni, che sembrano caratterizzati da un’intelligenza istintiva e una forma di comunicazione basata su colori e suoni, sono capaci di attingere alla vera essenza della musica e di trasmettere emozioni profonde attraverso di essa. La colonna sonora di Interstella 5555 contribuisce ad aumentare l’effetto emotivo del film, facendo sì che ognuna delle canzoni dei Daft Punk diventa una sorta di inno alle emozioni dell’anima.

In definitiva, Interstella 5555 è un’esperienza cinematografica che è ben oltre la sua narrazione. Si tratta di un tributo alla musica, una fusione di suono e immagine che non possiede alcun parallelismo nel panorama del cinema d’animazione. Il talento dei Daft Punk e di Leiji Matsumoto ha creato un’opera d’arte che supera le barriere culturali e linguistiche, e che può essere apprezzata da tutti quelli che amano l’arte che va oltre i limiti tradizionali delle narrazioni.

Addio a Leiji Matsumoto: il genio della fantascienza nipponica

Una notizia davvero triste per tutti gli Otaku del mondo! Si è spento il maestro Leiji Matsumoto, colui che ci ha condotto verso stelle lontane a bordo di astronavi senzienti e di treni galattici. Matsumoto, diventato icona globale grazie alle sue opere leggendarie come “La corazzata spaziale Yamato”, “Galaxy Express 999”, “Starzinger” e soprattutto per il capolavoro “Capitan Harlock”, è morto per insufficienza cardiaca acuta in un ospedale di Tokyo il 13 febbraio 2023, all’età di 85 anni.

Akira Matsumoto, noto con lo pseudonimo di Leiji (Reiji), nasce il 25 Gennaio 1938 a Kurume, prefettura di Fukuaka (Kyushu).  Figlio di un pilota di “Zero” (i caccia dell’aeronautica giapponese della seconda guerra mondiale), resterà per tutta la vita attratto dalla guerra in se stessa tanto da diventare un grande collezionista di cimeli e da renderla protagonista di tutte le sue opere. Inizia a disegnare manga all’età di otto anni. La sua carriera di fumettista inizia nel 1953 quando, a soli quindici anni, vince il premio di miglior fumettista esordiente messo in palio dalla rivista “Manga Shonen”.

La storia si intitola “Mitsubachi no Boken” (Le avventure di un ape) che ha l’onore, in quanto vincitrice, di essere pubblicata. In seguito, per la necessità di crearsi una posizione, si dedica al fumetto per ragazze realizzando per la rivista femminile “Shojo” una storia romantica: “Kuroi Hanabira” (Petalo nero). La prima storia di fantascienza è datata 1961 quando realizza “Denko Ozma” (Lampo elettrico Ozma), per il periodico “Dokura”. Dell’anno successivo è “Zero Pilot” ambientato nella seconda guerra mondiale.

Autore versatile nel ’67 si dedica al western con la storia “Western Gohiki no Yojinmo”. Di quegli anni sono anche “S no Taiyo” (Il sole di S), “Akage no Hitotsu” (Manto Rosso), “Super 99″,”Sexaroid” e “Kosoku Esper”. Nel frattempo migliora la qualità dei disegni e sopratutto del mecha-design. Nel 1971 crea uno dei suoi più grandi successi: “Otoko Oidon” (Io sono un uomo), uno spaccato in chiave umoristica della gioventù giapponese. La storia tratta di un ragazzo che, a causa delle belle donne, non riesce mai a superare gli esami di accesso all’università. Nel 1973 ritorna al filone bellico con “Senjoo” (Campo di battaglia), composto da una serie di brevi storie tra cui spicca “Borei Senshi” (Il guerriero fantasma).

Il vero successo arriva con la serie “Uchu Senkan Yamato” (La corazzata spaziale Yamato) pubblicato nel 1974 dalla Shoonen Gahodha. Nel 1977, pressato dalla casa editrice, compie l’unica incursione nel filone robotico con “Wakusei Robot Danguard Ace” (Il robot planetario Danguard Ace). La storia è realizzata con superficialità a causa dell’avversione dell’autore per il genere.

Il 1977 lo incorona come grande stella nel firmamento fumettistico giapponese realizzando le quattro opere che gli daranno l’immortalità: “Uchu Kaizoku Captain Harlock” (Il pirata spaziale Capitan Harlock), “Queen Emeraldas”, “Ginga Tetsudo 999” (Linea ferroviaria galattica 999) e “Sennen Jo’o” (La regina dei 1000 anni). Questi plot vengono tutti acquisiti dalla Toei Doga che li trasforma in anime nel 1978 (tranne “Sennen Jo’o” che viene realizzata nel ’81). Nel 1978 realizza “SF Saiyuki Starzinger”, mentre cura per l’Office Academy la serie Tv “Uchu Kubo Blue Noah”  (Blue Noa la Portaerei dello spazio). Negli anni ’80 realizza nuove storie a fumetti, legate soprattutto al tema della guerra:  “Hard Metal” (pubblicato nella collana “Big Comics”) e “The Cockpit” (edito dalla casa editrice Shogakukan).

Successivamente, realizza “Yotsu Gen Sekai” (“Il quarto inizio del mondo”) nel quale riprende i temi fantascientifici. 

Nel 1980 realizza il film “Marin Snow no Densetsu” (“La leggenda di Marin Snow”) e nel 1985 realizza “Halley No Kagami” (“Lo specchio di Halley”). Reiji Matsumoto è ancora in attività e continua a creare dal suo studio, nel quale vi è  una gigantografia della Terra vista dallo spazio, nuove avventure e nuovi eroi.

“Il mio sogno è sempre stato vivere come un uomo che, in ogni momento della propria esistenza, è pronto a partire a bordo del proprio vascello, per mari sconosciuti […]. Egli incarna ciò che ho sempre voluto essere e può compiere imprese che un uomo comune, ritrovandosi nella propria realtà, può emulare soltanto in un modo: avventurandosi nell’immenso mare della propria anima […]. Harlock è disposto a sacrificarsi, a faticare, a bere sangue e sudore in nome di un ideale, ed ha una fervida fede […] quasi religiosa per la vita. E’ dunque il simbolo stesso del possibilismo […]. Io spero che i giovani, sebbene vivano in un epoca che non garantisce un futuro promettente, imparino da Harlock a […] coltivare i propri sogni gelosamente […] senza mai rinnegarli, come un pirata non abbandonerebbe la propria nave neppure se stesse per colare a picco!”.

Successivamente ricordiamo Racconti dal “Bar Miraggio” del 1991, “Il mondo quadrimensionale” (Yojigen sekai) del 1995, “Danguard A” (Fukkokuban Wakusei Robot Danguard A) del 1997), “La corazzata spazio-temporale Mahoroba” (Chou jikuu senkan Mahoroba) del 1998), “The Shadow Warrior” (Jijo Eyuuden) del 1999, “La nuova corazzata Yamato” (Shin uchuu senkan Yamato) nel 2001, “Harlock Saga – L’anello dei Nibelunghi” (Haarokku Saaga Niiberungu no yubi wa) nel 2002).

Nel 2003, Leiji Matsumoto è anche l’autore di Interstella 5555, un anime-musical con colonna sonora dei Daft Punk. Alcuni estratti del film sono stati proposti in senso autonomo come videoclip per i singoli che la band francese ha distribuito durante il lancio del proprio album.

Nel 2014 Leiji Matsumoto pubblica “Capitan Harlock: Dimension Voyage” (Kyaputen Haarokku – Jigen koukai).

Fra le sue collaborazioni, Matsumoto è stato anche il disegnatore della serie L’uccellino azzurro (diretta da Hiroshi Sasagawa), tratta da un racconto dello scrittore e Premio Nobel belga Maurice Maeterlinck. Matsumoto possiede una delle collezioni di fumetti più importanti al mondo, ed è anche autore di un saggio sulla storia dei manga.

Il governo giapponese ha annunciato la sua premiazione all’Ordine del Sole Nascente, cavalierato di IV classe, nell’autunno del 2010. Il 23 ottobre 2012 presso l’ambasciata giapponese in Francia viene insignito dell’Ordre des Arts et des Lettres, mentre il 15 febbraio 2013 riceve dall’ambasciata cubana a Tokyo un diploma commemorativo per i suoi 60 anni di carriera.

 

Wish You Were Here: 32 concerti, 32 fumettisti

Il biglietto del concerto al quale hai sempre sognato di andare. Il manifesto della band o della voce che ti ha cambiato la vita, reinterpretato in modo unico da un artista. Il concreto sostegno al club dove hai trascorso ore ad ascoltare la tua musica preferita. Tutto questo è Wish You Were Here, il nuovo progetto ideato da This Is Not A Love Song e dedicato ai live che hanno fatto la storia della Musica, quei concerti ai quali tutti avremmo voluto assistere. 32 biglietti di 32 concerti epocali, che al loro interno racchiudono 32 manifesti esclusivi illustrati da 32 tra i migliori fumettisti italiani. Il tutto anche in sostegno di 10 live club, grazie a un crowdfunding attivo dal 24 maggio fino al 30 giugno su Produzioni dal Basso. Qui il link al crowdfunding.

Pink Floyd a Venezia nel 1989, Queen a Wembley nel 1986, Nirvana al Bloom di Mezzago (MI) nel 1981, Cure a Parigi nel 1992, Beatles e il loro ultimo concerto sul tetto a Londra nel 1969, il concerto dei CCCP Fedeli alla linea sospeso per rissa alla festa dell’Unità a Firenze nel 1986, Jimi Hendrix a Roma nel 1968, Clash a Bologna nel 1980, nello stesso anno Bob Marley a San Siro. E poi ancora David BowieDe André + PFMSmithsJeff BuckleyPearl JamBritney SpearsDaft PunkR.E.M. + RadioheadBikini KillBlack FlagNicoFugaziBruce SpringsteenBoards Of CanadaNina Simone e tanti altri. I live immortali di questi artisti straordinari saranno illustrati dai nomi più conosciuti e le nuove promesse più interessanti del fumetto italiano: Alessandro BaroncianiNovaEnrico PantaniEliana AlbertiniMarco CazzatoAntonio PronosticoLudovica FantettiPaolo BacilieriElisa CaroliSerena SchinaiaVit MorettaDavide Bart SalveminiViola NiccolaiGrazia SacchiHurricane IvanGiulia PexTommyGunStefano ZatteraIsabella BerselliniSamuele CanestrariOfficina InfernaleTesti Manifesti e tanti altri.

Come una macchina del tempo, Wish You Were Here farà zigzagare tra un live e l’altro in epoche diverse: dagli sperimentalismi psichedelici dei Velvet Underground alla Factory di New York nel 1966 ai Ramones a Londra nel 1977 – l’anno punk per antonomasia – fino a Beyoncé + JAY-Z a Milano nel 2018, passando per il pipistrello di Ozzy Osbourne nel 1982, Bob Dylan nel 1963, Franco Battiato al Teatro Greco di Segesta nel 2004 e tantissimi altri. Al tempo stesso, WYWH aiuterà 10 live club a sopravvivere devolvendo loro parte del ricavato della campagna crowdfunding; un gesto simbolico per affermare ancora una volta l’amore indissolubile che lega il fumetto, l’illustrazione e la grafica alla musica e alla sua energia sprigionata su un palco, legame che si fa ancora più forte in un momento così delicato e difficile per tutti i lavoratori dello spettacolo.

Wish You Were Here si sviluppa in 32 biglietti dei concerti della “vita”, i più belli della storia della musica live, quelli ai quali avremmo voluto assistere a ogni costo. Ogni biglietto racchiude al suo interno un manifesto del concerto, illustrato da uno dei 32 artisti del panorama italiano del fumetto, dell’illustrazione e della grafica coinvolti nel progetto. Ogni disegnatore si è calato nel contesto storico relativo al concerto scelto e ha approcciato il progetto grafico del manifesto come se glielo avesse commissionato la band stessa, pur mantenendo il proprio stile attuale e giocando col “senno di poi”. Basta aprire i biglietti e dispiegarli per godere di questa meraviglia in formato poster. Nel retro di ogni biglietto, poi, “I Was There”: la testimonianza di chi c’era veramente a quel concerto. Nel retro del manifesto invece c’è la scaletta del concerto.

Wish You Were Here vuole anche supportare la musica dal vivo. Per questo prende vita e si sviluppa tramite donazioni sulla piattaforma di crowdfunding Produzioni dal basso. A partire dal 24 maggio fino al 30 giugno 2021 i biglietti-manifesti saranno acquistabili tramite crowdfunding (qui il link) con tanto di premi (vhs, shopper bag, sacca, t-shirt) previsti in base ai vari step delle donazioni (20, 50, 75, 100 euro e così via) e in base alla quantità di biglietti-manifesti che si desidera acquistare. Parte del ricavato sarà devoluto in beneficenza a 10 live club dislocati nel territorio nazionale da nord a sud. Oltre un anno senza spettacoli dal vivo (escluse rare eccezioni nell’estate 2020), uno stop forzato e necessario per arginare la pandemia da Covid-19: “Mi manchi come un concerto” è stata una delle frasi che in questi lunghi mesi ha sintetizzato al meglio le pene di tutti gli appassionati delle sette note. Ma se per chi è abituato a stare sotto palco questo è stato “solo” un malessere da innamorato non corrisposto, per chi lavora con i concerti questa pausa professionale ha rappresentato una vera e propria tragedia. Così quando TINALS ha ideato Wish You Were Here non poteva non pensare ai Live Club. Parte del ricavato del progetto sarà infatti donato a dieci di loro: Hiroshima Mon Amour (Torino), Locomotiv Club (Bologna), Monk (Roma), The Cage (Livorno), Fanfulla (Roma), Vidia (Cesena), Demodé (Bari), Bronson/Hana-Bi (Ravenna), Trenta Formiche (Roma), Candelai (Palermo).

Una cifra simbolica che andrà comunque a sostenere realtà medio-piccole rimaste duramente colpite dalle restrizioni governative anti-covid. Alcuni di questi club hanno deciso di girare la cifra che riceveranno in beneficenza direttamente a un loro dipendente: fonico, magazziniere, barista… Perché dietro a ogni azienda ci sono prima di tutto persone in carne e ossa con la loro dignità umana. All’interno di ogni ordine che arriverà tramite donazioni superiori a 50 euro sarà allegato un free drink da consumarsi in uno di questi club. Se infatti da una parte c’è il biglietto-manifesto con la sua componente nostalgica, dall’altra c’è la controparte legata al futuro con la speranza di tornare tutti insieme a divertirci con un free drink nella tasca dei jeans.

Home Festival, music partner di WYWH, ha poi deciso di supportare l’intero progetto come Music Partner allegando una “birra sospesa” (valida per l’edizione 2022 del festival) a ogni ordine (senza alcuna soglia di donazione minima) che arriverà tramite crowdfunding. I 10 live club e l’Home Festival saranno protagonisti di altrettante interviste sulle difficoltà e speranze legate al periodo, ma soprattutto sul concerto più bello da loro organizzato. Questi 11 live diventeranno a loro volta biglietti-manifesti che entreranno di diritto nella collana Wish You Were Here e verranno pubblicati da qui al 30 giugno 2021.

A corredo del progetto uscirà per la fine del crowdfundingMusicRemake – vhs 004 – Live will not tear us apart… again”, vhs di carta il cui rifacimento grafico è a cura di Chiara Lu ed è liberamente ispirato a 24 esibizioni durante quei concerti che hanno fatto la Storia, tra le quali Sonic YouthGuns n’ RosesPearl JamJoy Division,Television + Patti SmithMetallicaRamonesJanis JoplinDoorsFugazi. La vhs contiene 24 fotogrammi illustrati e 2 poster raffiguranti esibizioni live memorabili, come Jimi Hendrix che dà fuoco alla chitarra, Ian Curtis e la sua danza epilettica, Kurt Cobain e le sue chitarre frantumate, la tutina di Freddie Mercury e moltissimi altri.

Lista completa biglietti/manifesti Wish You Were Here
001- David Bowie – Santa Monica Civic Auditorium – Santa Monica – October 20 1972 – Marco Cazzato
002- Franco Battiato – Teatro Greco di Segesta – Segesta (TP) – 29 luglio 2004 – Giulia Pex
003- Beyoncé + JAY-Z – Stadio San Siro – Milano – July 6 2018 – Isabella Bersellini
004- Jimi Hendrix – Teatro Brancaccio – Roma – May 24-251968 – Stefano Zattera
005- Nirvana – Bloom – Mezzago (MI) – November 17 1991 – Nova
006- CCCP Fedeli alla linea – Festa dell’Unitа – Parco delle Cascine – Firenze – 16 settembre 1986 – TommyGun
007- Descendents – First Avenue – Minneapolis (MN) – USA – July 13 1987 – Officina Infernale
008- Beatles – Rooftop Concert – London – January 30 1969 – Samuele Canestrari
009- Boards Of Canada – All Tomorrow’s Parties – Pontins Camber Sands Holiday Park – England – April 7 2001 – Eliana Albertini
010- Clash – Piazza Maggiore – Bologna – June 1 1980 – Enrico Pantani
011- Pink Floyd – Piazza San Marco – Venezia – July 15 1989 Antonio Pronostico
012- Jeff Buckley – Vidia – Cesena – February 17 1995 – Ludovica Fantetti
013- De André + PFM – Teatro Tenda – Firenze – 13 gennaio 1979 – A m’l rum da me
014- Nico – Teatro Ciak – Milano – April 21 1986 – Paolo Bacilieri
015- Velvet Underground – The Factory – New York (NY) – USA – January 31 1966 – Ilarius
016- Bikini Kill – Capitol Theater – Olympia (WA) – USA – December 9 1994 – Elisa Caroli
017- Pearl Jam – Forum di Assago – Milano – November 13 1996 – Alberto Becherini
018- Elio e le storie tese – Teatro Rosmini – Borgomanero – September 25 1987 – Testi Manifesti
019- Ozzy Osbourne – Veterans memorial Auditorium – Des Moines (IA) – USA – January 20 1982 – Hurricane Ivan
020- Queen – Wembley Stadium – London – July 11 1986 – Davide Bart Salvemini
021- Bob Marley – Stadio San Siro – Milano – June 27 1980 – ADA
022- Bob Dylan – Carnegie Hall – New York – USA – October 26 1963 – Accappatoio
023- Britney Spears – Fila Forum di Assago – Milano – October 24 2000 – Tutte le mele di Annie
024- Cure – Le Zénith – Paris – France – October 19 1992 – Serena Schinaia
025- Smiths – Teatro Tendastrice – Roma – May 14 1985 – Alessandro Baronciani
026- Ramones – Rainbow Theatre – London – UK – December 31 1977 – Vitt Moretta
027- Black Flag – Odissea 2001 – Milano – February 22 1983 – Massimiliano Marzucco
028- R.E.M. + Radiohead – Stadio Cibali – Catania – August 6 1995 – Valentina Restivo
029- Bruce Springsteen – Stadio San Siro – Milano – June 21 1985 – Viola Niccolai
030- Fugazi – Live in front of White House – Lafayette Park – Washington (DC) – USA – January 12 1991 – Illaria
031- Daft Punk – Lollapalooza 2007 – Grand Park – Chicago (IL) – USA – August 3 2007 – Francesca Pignataro
032- Nina Simone – Montreux Jazz Festival 1976 –  Montreux – Switzerland – July 3 1976 – Grazia Sacchi

Biglietto: 16×7,5 cm
Art Print Poster: 32×45 cm

Premi crowdfunding
Shopper bag, T-shirt, sacca, Vhs
VHS is made up of:
2 Art Print Poster 33×69 cm
24 Graphic Frames 18,5×10,3 cm – carta usomano 300 gr
6 Graphic Frames 18,5×10,3 cm – carta poster
1 Paper Case 11,5x22x2,9 cm – transparent window
1 Cover/colophon 18,5×10,3 cm – carta usomano 300 gr
1 Illustrated Video Cassette – carta sottobanco 330 gr
6 Stickers vhs

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