Agatha Christie torna su Netflix con una nuova serie tv: I sette quadranti

Tieni il fiato sospeso: Netflix e Chris Chibnall, l’ex showrunner di Doctor Who, hanno annunciato una nuova serie tv tratta da un romanzo di Agatha Christie: “I sette quadranti”.

Un ritorno in grande stile: Questo sarà il primo progetto televisivo di Chibnall dopo aver lasciato la serie della BBC e segna un’entusiasmante collaborazione con la piattaforma di streaming.

Un cast stellare: La serie sarà prodotta da Suzanne Mackie, la mente dietro “The Crown”, e da Chris Sussman di “Good Omens”, con la regia di Chris Sweeney. Chibnall sarà co-produttore esecutivo.

Un mistero da brivido: “I sette quadranti”, pubblicato nel 1929, è il sequel de “Il Segreto di Chimneys” e riporta in scena la detective Lady Eileen Bundle. La storia si svolge in un lussuoso castello dove un gruppo di persone benestanti si trova invischiato in un macabro omicidio.

Un’occasione imperdibile: “Sono entusiasta di dare vita a I sette quadranti e di introdurre una nuova generazione ai personaggi iconici di Agatha Christie”, ha dichiarato Mackie. “Lavorare con Chris Chibnall è stato fantastico e non vediamo l’ora di iniziare questa avventura creativa.”

E non è tutto: per i fan di Agatha Christie, è in arrivo anche un nuovo capitolo della saga di Hercule Poirot con Kenneth Branagh, dopo il successo di “Assassinio a Venezia”.

Non perderti questa imperdibile serie tv: “I sette quadranti” è un thriller avvincente che ti terrà incollato allo schermo. Preparati a seguire le intricate indagini di Lady Eileen Bundle e a scoprire la verità nascosta dietro questo oscuro mistero.

Assassinio a Venezia: il ritorno di Hercule Poirot in un thriller soprannaturale

Il film 20th Century Studios Assassinio a Venezia (A Haunting in Venice), uno sconvolgente thriller soprannaturale ispirato al romanzo di Agatha Christie “Poirot e la strage degli innocenti” e firmato dal regista premio Oscar Kenneth Branagh (Belfast), sarà disponibile in streaming per gli abbonati su Disney+ dal 22 novembre., Il film è interpretato da Branagh nel ruolo del famoso detective Hercule Poirot insieme a un cast brillante che include Kyle Allen, Camille Cottin, Jamie Dornan, Tina Fey, Jude Hill, Ali Khan, Emma Laird, Kelly Reilly, Riccardo Scamarcio e Michelle Yeoh.

Assassinio a Venezia | Trailer Ufficiale

Le riprese del film, diretto dal premio Oscar® Kenneth Branagh (Belfast) e con una sceneggiatura del candidato all’Oscar Michael Green (Logan – The Wolverine), si sono svolte presso i Pinewood Studios di Londra e a Venezia.  Gli indimenticabili personaggi di A Haunting in Venice sono interpretati da un cast brillante che include Kenneth Branagh, Kyle Allen (Rosaline), Camille Cottin (Chiami il mio agente!), Jamie Dornan (Belfast), Tina Fey (30 Rock), Jude Hill (Belfast), Ali Khan (6 Underground), Emma Laird (Mayor of Kingstown), Kelly Reilly (Yellowstone), Riccardo Scamarcio (L’ombra di Caravaggio) e Michelle Yeoh (Everything Everywhere All at Once). A Haunting in Venice arriverà nelle sale americane nel 2023.

Assassinio a Venezia | Teaser Trailer

Ambientato nell’inquietante Venezia del secondo dopoguerra, alla vigilia di Ognissanti, A Haunting in Venice è un terrificante mistero che vede il ritorno del celebre investigatore Hercule Poirot. Ormai in pensione e in esilio volontario nella città più affascinante del mondo, Poirot partecipa con riluttanza a una seduta spiritica in un palazzo decadente e spettrale. Quando uno degli ospiti viene assassinato, il detective si ritrova in un mondo sinistro di ombre e segreti.

Kenneth Branagh ha affermato:

Questo è un fantastico sviluppo del personaggio di Hercule Poirot e anche del franchise di Agatha Christie. Basato su un racconto del mistero complesso e poco conosciuto, ambientato ad Halloween in una città incantevole dal punto di vista visivo, è un’opportunità straordinaria per noi filmmaker, e stiamo assaporando la possibilità di offrire qualcosa di veramente da brividi al nostro fedele pubblico cinematografico”.

Steve Asbell, presidente di 20th Century Studios, ha dichiarato:

Abbiamo l’enorme privilegio di continuare la nostra lunga collaborazione con l’incomparabile Sir Kenneth Branagh e non potremmo essere più entusiasti della nuova e audace direzione creativa che Ken, Michael e il resto del team hanno intrapreso con questo ultimo film. Siamo inoltre grati a James Prichard e agli altri amici di Agatha Christie, Ltd. per la loro collaborazione e per averci affidato ancora una volta, come Poirot si definisce modestamente, ‘probabilmente il più grande detective del mondo’”.

Assassinio a Venezia, che riunisce molti dei filmmaker di Assassinio sull’Orient Express del 2017 e Assassinio sul Nilo del 2022, è diretto da Kenneth Branagh con una sceneggiatura del candidato all’Oscar® Michael Green (Logan – The Wolverine) basata sul romanzo di Agatha Christie “Poirot e la strage degli innocenti”. Il film è prodotto da Kenneth Branagh, Judy Hofflund, Ridley Scott e Simon Kinberg, mentre Louise Killin, James Prichard e Mark Gordon sono i produttori esecutivi. Gli indimenticabili personaggi del film sono interpretati da un cast brillante che include Kenneth Branagh, Kyle Allen (Rosaline), Camille Cottin (Chiami il mio agente!), Jamie Dornan (Belfast), Tina Fey (30 Rock), Jude Hill (Belfast), Ali Khan (6 Underground), Emma Laird (Mayor of Kingstown), Kelly Reilly (Yellowstone), Riccardo Scamarcio (L’ombra di Caravaggio) e la recente vincitrice del premio Oscar Michelle Yeoh (Everything Everywhere All at Once). La colonna sonora del film sarà composta da Hildur Guđnadóttir, l’acclamata compositrice islandese vincitrice di un premio Oscar, un Golden Globe®, un GRAMMY e un BAFTA per Joker e di un Emmy e un GRAMMY per Chernobyl, e che ha recentemente firmato le musiche di TÁR e Women Talking – Il diritto di scegliere.

Analogie e differenze con il romanzo

Assassinio a Venezia presenta alcune analogie con il romanzo da cui è tratto, ma anche alcune differenze significative.

La trama di base è la stessa: Poirot è in pensione e vive a Venezia, quando viene coinvolto in una seduta spiritica che si svolge in un palazzo infestato. Ma, durante la seduta, uno degli ospiti viene assassinato. Poirot si ritrova così a indagare su un caso che lo porterà a confrontarsi con i suoi fantasmi personali. Tuttavia, ci sono anche alcune differenze importanti. Innanzitutto, la storia è ambientata in Italia, a Venezia, e non in Inghilterra. Questo cambiamento di location ha un impatto significativo sull’atmosfera del film, che diventa più cupa e inquietante. Inoltre, la storia è ambientata nel 1947, dieci anni dopo gli eventi di Assassinio sul Nilo. Questo cambiamento di timeline permette a Branagh di esplorare la psicologia di Poirot in modo più profondo. Il detective, ormai invecchiato e disilluso, è ancora perseguitato dai fantasmi del suo passato.

La signora in giallo: un ritorno al cinema?

La popolare serie televisiva degli anni ’80 e ’90, La signora in giallo, potrebbe presto tornare sul grande schermo. A rivelarlo sono le sceneggiatrici Lauren Schuker Blum e Rebecca Angelo, che hanno annunciato di aver scritto una versione cinematografica del detective dilettante Jessica Fletcher.

Il film, prodotto da Amy Pascal con la sua Pascal Pictures e Universal, è attualmente in sospeso a causa dello sciopero di attori e sceneggiatori, ma le due autrici sono fiduciose che si potrà realizzare in futuro.

“Siamo davvero entusiaste di questa opportunità” ha dichiarato Schuker Blum in una recente intervista. “La signora in giallo è un classico intramontabile, e abbiamo grandi progetti per il film.”

La serie originale, trasmessa su CBS dal 1984 al 1996, conobbe un successo planetario, con nomination e vittorie agli Emmy e ai Golden Globe. Il personaggio di Jessica Fletcher, interpretato da Angela Lansbury, è diventato uno dei più iconici della storia della televisione.

Dopo la scomparsa di Angela Lansbury, avvenuta nel 2022, è difficile immaginare chi possa interpretare la Fletcher in un film. Tuttavia, Schuker Blum e Angelo hanno dichiarato di essere alla ricerca di un’attrice di talento che possa incarnare lo spirito del personaggio.

Restiamo in attesa di ulteriori notizie su questo progetto, che potrebbe portare sul grande schermo un’eroina amata da milioni di fan in tutto il mondo.

Cyberpunk: Edgerunners

Cyberpunk: Edgerunners (Saibāpanku Ejjirannāzu) è l’inedito anime realizzato da CD Projekt Red, i creatori di Cyberpunk 2077, insieme a Netflix e Studio Trigger. La serie racconta una storia inedita in 10 episodi su uno street kid che cerca di sopravvivere in una città del futuro ossessionata dalla tecnologia e dalle modifiche corporee. Avendo tutto da perdere, sceglie di rimanere in vita diventando un edgerunner, un fuorilegge mercenario noto anche come cyberpunk.

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Lo show è stato creato dal rinomato studio di sviluppo di giochi CD Projekt Red, con sviluppatori di Cyberpunk 2077 e The Witcher 3: Wild Hunt coinvolti nel progetto. A dare vita al mondo in Cyberpunk: Edgerunners è l’acclamata società di animazione giapponese Studio Trigger, con Hiroyuki Imaishi (Gurren Lagann, Kill la Kill, Promare) a dirigere la produzione. Yoh Yoshinari (Little Witch Academia, BNA: Brand New Animal) viene assegnato come lead character designer e direttore esecutivo dell’animazione. Masahiko Otsuka (Star Wars: Visions ‘The Elder‘) e Yoshiki Usa (serie GRIDMAN UNIVERSE) sono incaricati di scrivere la sceneggiatura basata sulla storia fornita da CD PROJEKT RED. La colonna sonora originale è composta da Akira Yamaoka (serie Silent Hill).

 

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Danger: Diabolik

 

In questi ultimi anni si parla moltissimo dei cinecomic, film tratti da storie a fumetti: pochi sanno che questo genere cinematografico (anche se all’epoca non veniva utilizzato questo termine) venne girato anche nel passato: non solamente negli States (ad esempio i Fantastic Four di Roger Corman), ma vi furono anche produzioni Italiane che diedero vita ai primi lungometraggi tratti dai fumetti “locali”. Infatti nel 1968, uscì nelle sale cinematografiche il film “Danger: Diabolik”, prodotto dalla Dino De Laurentiis in cooproduzione italo/francese: questo fu uno dei primi adattamenti al cinema di una serie a fumetti italiani basato sulle celebri avventure create dalle Sorelle Giussani.

Per il film, alla regia venne scelto  Mario Bava, che fu anche collaboratore agli effetti speciali insieme a Carlo Rambaldi, conosciuto per film come gli Occhi del Gatto,  per la colonna sonora venne ingaggiato Ennio Morricone. Tra gli interpreti del film, dopo non poche difficoltà, alla fine fine venne scelto per il ruolo di Diabolik, John Phillip Law, in quanto ritenuto più somigliante al personaggio del fumetto, e il ruolo di Ginko venne assegnato a Michel Piccoli, attore francese già famoso all’epoca, anche se come somiglianza non era molto attinente al personaggio, come avevano fatto notare le stesse sorelle Giussani, la sua interpretazione si adattava perfettamente al personaggio. Tra gli altri interpreti figura anche Adolfo Celi, noto per film come 007 Thunderbolt, Amici Miei e altri,. Per il personaggio inventato apposta per il film del gangster Valmont, il ruolo di Eva Kant era stato affidato all’inizio a Catherine Deneuve, che però venne sostituita dall’attrice Marisa Mell, in quanto tra l’attrice francese e il regista Mario Bava non c’era intesa: il regista non si riteneva soddisfatto della recitazione della Deneuve, e l’attrice stessa rifiutava di girare le eventuali scene di nudo richieste dal copione, così alla fine il ruolo fu della Mell.

Danger Diabolik (1968) Trailer

Le riprese vennero effettuate presso gli studi De Laurentis di Roma, dove ora sorge il parco divertimenti Cinecittà World, mentre le scene esterne vennero girate a Torino e Tor di Caldano. Visto il budget totale che la Dino De Laurentiis mise a disposizione, circa 200 milioni di Lire, le scenografie delle riprese interne erano molto scarne, povere, infatti la grande caverna rifugio di Diabolik che si vede nel film, in realtà era completamente vuota, e lo stesso Law quando dovette girare la prima scena con Diabolik che entrava con la sua Jaguar all’interno del rifugio ne rimase completamente spiazzato, in quanto il set era completamente spoglio. Il regista , vedendo lo stupore e anche il disappunto degli attori, fece vedere  gli effetti speciali che aveva inserito per ricostruire il rifugio: Mario Bava, con l’utilizzo di fotografie e pezzi di vetro applicati direttamente sull’obiettivo della macchina da presa, riuscì nell’impresa di realizzare il rifugio senza dover rischiare di sforare col budget. Oltre agli attori venne piacevolmente colpito anche il produttore stesso Dino De Laurentiis: con poca semplicità Bava era riuscito a realizzare un set colossale.

Nonostante tutto però,  il film in patria non ottenne il successo sperato, incassando un totale di circa 265 milioni di Lire, tanto che De Laurentis, prima interessato a un sequel, dopo aver preso visione dei bassi incassi e del poco interesse del pubblico, rinunciò completamente all’idea del seguito. Altro destino invece ebbe all’estero: Diabolik ottenne molto più successo che in patria specie in Francia il paese co-produttore della pellicola. Come accade per molti film del genere, solo in tempi recenti è stato inserito tra i Cult Movie, come  uno dei migliori film della cultura Pop degli anni ’60 e film senza troppe pretese che riprende un personaggio rimasto nella collettività dei fumetti.

Diabolik e Eva

Clerville, l’Ispettore Ginko si appresta a organizzare un trasporto di denaro, circa 10 milioni, e per evitare brutte sorprese, organizza un secondo trasporto anche per mettere nel sacco la sua nemesi: il grande criminale conosciuto da tutti come Diabolik. Il piano di Ginko sembra procedere senza intoppi, ma il Re del Terrore, coi suoi ingegnosi trucchi, riesce a evitare la trappola di Ginko e a prendere la refurtiva sotto gli occhi di tutti. Dopo una rocambolesca fuga in auto, in motoscafo e successivamente in auto, inseguiti dalla polizia, Diabolik insieme alla sua fedele complice e amante riesce a far perdere le tracce e ad arrivare a bordo della sua Jaguar nella caverna rifugio. Dopo l’ennesima beffa perpetuata da Diabolik, il Ministro degli Interni si dimette, e il nuovo Ministro in carica, invece di pretendere le dimissioni da Ginko, gli dà pieni poteri esecutivi, per poter finalmente catturare Diabolik e la sua compagna Eva Kant. Da quel momento l’Ispettore Ginko effettua una serie di retate in ogni angolo dove la malavita locale opera, dal piccolo spacciatore fino agli alti vertici; costringendo  così i vari boss riuniti al comando di Ralph Valmont, il “capo dei capi”, a fare un patto con l’Ispettore: se grazie a questa collaborazione forzata riusciranno a catturare Diabolik, Ginko lascerà la presa contro i loro “affari”. Ignaro di questa “alleanza” tra Ginko e Valmont, Diabolik è in procinto di studiare un nuovo colpo, e in occasione del compleanno di Eva decide di regalarle la collana di Smeraldi di Lady Clark, tenuta nella cassaforte all’intero del suo castello. Nonostante la sorveglianza delle forze di polizia di Ginko e le misure di sicurezza del castello, Diabolik riesce a rubare la collana; però, dopo il colpo, egli ha un amara sorpresa, infatti Valmont, grazie al suo giro di prostitute e spacciatori, riesce a scovare e rapire Eva Kant, e chiede un riscatto a Diabolik per la sua liberazione. Giunto sul luogo dello scambio,  Diabolik riesce a ingannare Valmont e i suoi scagnozzi, e dopo aver eliminato Valmont, riesce a liberare Eva e a fuggire insieme a lei. Intanto il Ministro degli Interni decide di mettere una taglia di un miliardo di dollari sulla testa di Diabolik. Per tutta risposta Diabolik fa saltare in aria tutti i palazzi e le sedi del fisco di Clerville, con tutte le relative cartelle esattoriali. Il Ministro delle finanze si rivolge così ai cittadini, in quanto non essendoci più traccia delle cartelle esattoriali, confida nel buon senso della popolazione di pagare spontaneamente le tasse senza la relativa cartella, l’appello viene accolto dalla cittadinanza con un ilarità generale, portando così il governo, in una grave crisi economica, quasi al collasso. Per evitare la bancarotta, il governo di Clerville, decide di vendere parte della sua riserva Aurea all’estero per poter risollevare le sorti dell’economia, però Ginko per evitare che Diabolik possa approfittare della situazione e rubare l’oro, fa fondere tutti i lingotti in un unico lingotto di diverse tonnellate. Nonostante tutte le precauzioni di Ginko, Diablik riesce a far deragliare il treno dove viene tenuto il “lingotto” e a farlo cadere in mare, grazie a un sommergibile, Diabolik trasporta il bottino al suo rifugio. Mentre Diabolik con un potente Laser e protetto da una tuta di amianto è intento a fondere il lingotto, Ginko grazie a un trucco, riesce a scoprire dove si trova il rifugio del criminale, e dopo averlo circondato fa irruzione con tutti i suoi uomini. Vistosi alle strette, Diabolik dimentica il laser acceso e dopo aver fatto fuggire Eva, viene investito da un getto di oro fuso provocato dall’esplosione del laser che si è surriscaldato, rimanendo immobilizzato sul posto. Ginko e i suoi uomini smantellano il rifugio e lasciano lì la “statua” di Diabolik che visto il peso è impossibile da spostare e se ne vanno. Dopo che i poliziotti sono andati via, Eva vestita a lutto, si dirige verso il capezzale di Diabolik per un ultimo saluto, e qui trova Ginko pronto ad arrestarla, ma non senza concederle un ultimo saluto all’amato. Mentre Eva piange davanti alla statua, Diabolik le strizza l’occhio facendole intendere che non è morto, e, mentre viene portata via da Ginko, ma con un nuovo sorriso sulle labbra, nella caverna riecheggia la Diabolika risata di Diabolik!

Diabolik - 1968 - Ennio Morricone "Deep Down"

Nonostante i vari problemi insorti durante la lavorazione e anche le ristrettezze di budget e alcune scelte più che altro volute da De Laurentis per evitare il forte taglio di “forbici” della censura, il prodotto finale visto da un certo tipo di ottica non è poi così da buttare, come diceva la critica dell’epoca, è vero che con il fumetto non ha molto a che spartire, però anche i film odierni dei cinecomics non sono proprio fedeli all’originale e alla fine nessuno è perfetto.  Dopo averlo visto almeno un paio di volte posso dire che Diabolik si è meritato un posto fisso nella mia collezione di film cult, in quanto riassume anche un po’ della cultura pop dell’epoca, mescolata al noir del fumetto. Per dirla breve a me è piaciuto, e come sempre è il mio parere disinteressato: l’unica maniera per sapere se vi può piacere o no è solo una, quello di vederlo magari in compagnia di amici, e così potrete giudicare da voi.

Alla prossima!

By Marco Talparius Lupani

Il clan di Charlie Chan (animated series)

Riproponendo il vasto panorama delle serie animate tratte da famosi romanzi o serie di film, in quest’occasione vorrei parlare di una serie della Hanna & Barbera ispirata da una serie di romanzi polizieschi con protagonista un detective davvero particolare, Charlie Chan, famoso detective presente ini molti film polizieschi degli anni quaranta.

Questa serie televisiva ha per protagonista non solo il personaggio ideato dallo scrittore Earl Derr Bigger, creato a metà degli anni 20, ma anche i suoi innumerevoli figli, citati sia nei romanzi che nei film a lui dedicati, ma che in questa serie animata prendono vita e affiancano il padre nelle sue indagini. La serie si intitola “The Amazing Chan and the Chan Clan” qui da noi tradotta con il titolo “Il Clan di Charlie Chan”.

Serie televisiva realizzata agli inizi degli anni 70, si ispira alle avventure poliziesche di Charlie Chan, ma questa volta per le sue indagini viene affiancato da tutta la sua famiglia composta da 10 figli. Durante la conclusione egli dispensa la solita perla di saggezza, molto spesso rivolta ai figli. Si compone di una sola stagione per un totale di 16 episodi, in Italia venne trasmessa su alcune reti nazionali e pochi passaggi in qualche rete locale.

Il Clan di Charlie Chan - Sigla Iniziale (1972)

Charlie Chan, famoso detective cinese di fama internazionale, viaggia per il mondo insieme ai suoi dieci figli, Henry, Alan, Stanley, Suzie, Mimi, Tom, Anne, Nancy e Scooter, per semplicità si rivolge a loro con l’appellativo Figlio numero uno, due e tre e così via in ordine cronologico. Come mascotte della famiglia c’è anche Chuchu un simpatico cagnolino di razza pechinese. Il Clan Chan, come si definiscono, viaggia spesso,, in quanto il padre essendo un famoso detective gira per molte città come consulente oppure come ospite in alcuni eventi. Inoltre i figli più grandi di Charlie hanno formato una band musicale e molto spesso vengono chiamati per suonare, infatti in ogni episodio essi si esibiscono in un concerto, oppure li vediamo in viaggio anche solo per piacere personale.

Però come spesso accade, il momento felice e idilliaco del Clan Chan, viene turbato da un furto eclatante, e, come sempre, la polizia locale chiede l’aiuto del famoso Charlie Chan.

Nonostante il padre abbia loro proibito di indagare, i figli del “Clan” vogliono aiutare il padre nelle indagini, utilizzando i mezzi più disparati, come il Camper iper-tecnologico capace di trasformarsi in svariati mezzi di trasporto, realizzato da Alan il più intelligente del gruppo, e gli assurdi travestimenti di Stanley che il più delle volte mettono in ridicolo il fratello maggiore Henry. Nonostante la buona volontà, il gruppo di ragazzi finisce sempre nei guai, e al momento di rivelare il colpevole, non ne azzeccano una, sarà infatti il padre Charlie Chan con il suo intuito e la sua saggezza a far uscire dai guai i figli, a rivelare il colpevole del misfatto e consegnarlo alla giustizia, dispensando sempre una delle sue perle di saggezza rivolte ai figli cui nonostante tutto vuole un gran bene.

Preview Clip | The Amazing Chan and the Chan Clan | Warner Archive

Una serie curiosa, divertente e che molto spesso alla fine rivela il colpo di scena per smascherare il malfattore, esilaranti sono le scene in cui i figli finiscono nei pasticci per aiutare il padre nelle indagini..

Curiosità

Nella versione originale della serie, il personaggio di Charlie Chan è doppiato da Keye Luke, che ha interpretato il Maestro Po nella serie televisiva “Kung Fu” con Davide Carradine.

Il personaggio di Anne Chan invece è doppiato da un allora giovanissima Jodie Foster, attrice protagonista in “Taxi Driver”, “Il silenzio degli innocenti” e “Contact”

 

Angie Girl “la Sherlock Holmes in gonnella”

Pensando e ripensando alle varie serie televisive che si sono susseguite negli anni, un genere che non è quasi mai passato di moda e che ogni tanto rispunta fuori, è quello delle serie poliziesche, in special modo in tempi recenti, quelle che si ispirano a Sherlock Holmes, il celebre detective londinese abile nell’arte della deduzione, creato dalla sapiente mente di Sir Arthur Conan Doyle.

Infatti, se ci pensiamo bene, negli ultimi anni oltre ai vari film del celebre investigatore, sono nate anche alcune serie televisive come Elementary, the Mentalist, e anche l’anime Detective Conan, e i film tv omonimi in versione modernizzata della BBC, per farne degli esempi, i cui protagonisti utilizzano l’arte della deduzione per scoprire non solo l’assassino, ma anche il metodo utilizzato dallo stesso per compiere il delitto. Però visto che mi piace ripescare nel “torbido” tanto per restare in tema utilizzando un termine poliziesco, mi viene in mente un cartone animato giapponese, che ripercorre le orme del famoso Sherlock Holmes, il titolo di questa serie è: Joō-heika no Puti Anje, conosciuta da noi semplicemente come Angie Girl.

Questa serie venne prodotta verso la fine degli anni 70, più precisamente nel 1977 dalla Nippon Animation, composta da una sola stagione per un totale di 26 episodi, in Italia venne trasmessa in un passaggio su Italia 1 e successivamente sulle reti locali.

Chelli & Chelli - Angie Girl (Sigla 1982)

Siamo nella Londra di fine ottocento, in pieno periodo Vittoriano, qui si svolgono le avventure di Angie, una ragazzina appartenente a una nobile famiglia di Lord, i genitori per svariati impegni, come affari per conto della Corona, sono spesso in viaggio nelle Indie, così che, loro malgrado, devono lasciare Angie alle amorevoli cure della Zia Lady Barbara. Le giornate per Angie scorrono tranquille e immerse nella routine degli impegni mondani tipici di quel periodo e degli studi, però nei momenti liberi, lei si dedica assieme al figlio del fattore della tenuta, suo coetaneo Frankie, alla sua vera passione, ossia l’investigazione, più precisamente l’arte deduttiva. Infatti nonostante le proteste e le preoccupazioni di Lady Barbara, Angie e, suo malgrado, Frankie, intervengono nei casi di Scotland Yard, la polizia Londinese. Grazie al suo acume riesce sempre a risolvere i vari casi che le si pongono davanti, aiutando il suo amico della polizia Michael e anche lo scontroso Ispettore Jackson, tanto che pian piano accetta l’interferenza dell’irriverente dodicenne per risolvere i casi, e alla fine ne riconosce l’abilità, infatti anche la Regina d’Inghilterra saputo dell’aiuto che essa dà alla polizia, la investe di un onorificenza ufficiale.

https://www.youtube.com/watch?v=JWYsXJnVjHs

Una serie simpatica e nonostante i temi noir e gialli, strappa anche dei sorrisi, ed è bello come vengono effettuati i vari ragionamenti deduttivi, fino alla risoluzione finale del caso in questione, assicurando alla fine il colpevole alla giustizia.

Delitto agli Albori della Storia di Rosanna Picotti

Delitto agli Albori della Storia è un thriller storico, ambientato nel III° millennio prima della nostra era, un misterioso delitto a cavallo del tempo. Scritto da una incredibile autrice qual è Rosanna Picotti che ha infuso in esso tutte le sue passioni: la lettura, l’archeologia, il mistero e l’intrigo, l’onestà, la lealtà e l’amicizia. E’ pubblicato on-line per tutti i supporti elettronici, pc, smartphone, tablet, kindle sul sito delos.digital in home page, oppure cercandolo nella collana Odissea Digital # 61 (acquistabile su Delos Store, Amazon.it, Google Play e Kobo).

Chi, come, quando, perché, a chi giova? Sono le domande valide ancora oggi sulla scena di un delitto. Ma quale peso possono avere, se l’omicidio su cui si indaga è avvenuto nel III° millennio avanti Cristo? Durante l’occupazione nazista di Roma, mentre scappa dalla sua casa cercando di sottrarsi alla cattura, un archeologo di fede ebraica viene salvato e nascosto nei sotterranei vaticani da un vecchio amico diventato sacerdote. In solitudine ha la possibilità di continuare il suo lavoro sui reperti trovati nella sua ultima campagna di scavi. Traducendo le tavolette di terracotta, fitte di caratteri cuneiformi, si imbatte in una specie di “diario”, compilato da uno scriba sumero del III° millennio prima della nostra era, improvvisatosi detective. Seguiremo con lui l’avvincente racconto di antichi delitti e di vicende che hanno cambiato la storia di un antichissimo impero.

Rosanna Picotti nasce a Spoleto e vive a Roma da moltissimo tempo. Ha fatto studi artistici. Ha lavorato e lavora come architetto degli interni presso negozi di arredamento. Le sue passioni sono, da sempre, la lettura e l’archeologia. Questo è il suo primo romanzo.

Per infohttp://delos.digital/9788825400922/delitto-agli-albori-della-storia o su facebook https://www.facebook.com/Rosanna.Picotti

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