Sei anni lontano dalla scena del crimine sono tanti, soprattutto quando il detective in questione è Benoit Blanc, quell’investigatore dalle maniere morbide e dall’intelligenza affilata come un coltello di cristallo, capace di trasformare qualsiasi indagine in un teatro dell’assurdo. Il suo ritorno non somiglia a un semplice capitolo aggiunto alla saga, ma assomiglia piuttosto a un rito d’invocazione: un richiamo profondo, quasi liturgico, verso un nuovo mistero che si annuncia più buio, più sporco, più enigmatico di tutti quelli affrontati finora.
Il 12 dicembre 2025 approderà su Netflix Wake Up Dead Man: A Knives Out Mystery, anticipato da una distribuzione limitata nelle sale cinematografiche il 26 novembre. Rian Johnson non si limita a riaccendere i riflettori sul personaggio; cambia registro, atmosfera, frequenza emotiva, come se avesse deciso di trascinare lo spettatore in un territorio dove il giallo classico incontra l’estetica gotica e il simbolismo religioso. Un terreno disturbante, pieno di ombre e di sussurri, in cui la logica sembra arrendersi per lasciare spazio al soprannaturale… o a qualcosa che gli somiglia pericolosamente.
Un enigma che neppure Blanc sembra in grado di decifrare
Il trailer diffuso da Netflix mostra un Benoit Blanc diverso: più invecchiato, con la barba bianca come un presagio, e con uno sguardo che tradisce una stanchezza quasi spirituale. Di fronte a lui si apre un caso che non ha nulla del giallo elegante ambientato nelle ville dei ricconi annoiati. Questa volta siamo dentro un contesto sacro, segnato da simboli e rituali.
Il giovane sacerdote Jud Duplenticy, interpretato da Josh O’Connor, viene inviato ad assistere il carismatico Monsignor Jefferson Wicks, interpretato da Josh Brolin. Le prime inquadrature suggeriscono un luogo che odora di incenso, pietra antica e segreti non confessati. Dopo un sermone particolarmente acceso, Wicks entra in una stanza e non ne esce vivo. Il suo assassinio ha una dinamica talmente impossibile da sembrare un miracolo al contrario.
Quando perfino la polizia locale, guidata da una Geraldine Scott dal volto di Mila Kunis, ammette di essere di fronte a un muro invalicabile, la soluzione appare chiara: serve la mente di Benoit Blanc. Ma per la prima volta, il detective sembra non riuscire a trovare un appiglio logico. Ogni indizio sembra contraddirsi, ogni sospetto è sospeso tra verità e menzogna, e la morte del Monsignore sembra generare più domande che risposte.
Il cast: una congrega di sospettati che sembra uscita da un incubo gotico
Rian Johnson dimostra ancora una volta di saper assemblare cast che da soli meritano il prezzo del biglietto. Glenn Close si muove con solennità e inquietudine nei panni della devota Martha Delacroix; Thomas Haden Church interpreta il guardiano Samson Holt, un uomo che sembra sapere molto più di quanto mostri. Kerry Washington veste i panni dell’avvocata Vera Draven, mentre Daryl McCormack interpreta il fratello politico Cy, entrambi imprigionati in dinamiche familiari che grondano tensione.
Jeremy Renner appare nei panni del dottore del paese, figura a metà tra rigore scientifico e turbamento emotivo. Andrew Scott è un autore di bestseller che sembra scivolare nella trama come un fantasma affamato di attenzione, mentre Cailee Spaeny conferisce alla violoncellista Simone Vivane un’aura tragica, quasi poetica.
Ognuno di questi personaggi è costruito come una maschera teatrale. Ognuno custodisce un frammento di verità e una menzogna ben più grande. È proprio la loro presenza a dare forma al labirinto narrativo che Johnson vuole costruire: un dedalo di motivazioni, peccati e segreti che si specchiano nella figura del Monsignore assassinato.
Un’estetica nuova per la saga: dal puzzle al gotico sacro
Il titolo Wake Up Dead Man sembra uscito da un vinile blues consumato dal tempo, e quel sapore ruvido si riflette nella fotografia del film. Niente yacht di miliardari, niente isole luminose, niente case da rivista. Questa volta le mura sono antiche, il legno è consumato, le luci tagliano i volti come fendenti.
Il font del titolo, con le sue linee sporche e quasi piratesche, ha acceso immediatamente il fuoco delle speculazioni: c’è chi immagina un mistero legato a reliquie antiche, chi sostiene che il film potrebbe flirtare con elementi sovrannaturali, chi ipotizza una caccia al tesoro teologica. Johnson non ha smentito né confermato nulla, limitandosi a parlare di una “evoluzione naturale” del tono della saga, un passaggio verso atmosfere più cupe, autunnali, intime.
Sembra quasi che questo terzo capitolo voglia riprendere le radici più profonde del giallo gotico, quelle che affondano nei romanzi vittoriani, nei misteri delle cripta, nei peccati che marciscono sotto la superficie della rispettabilità.
Un Natale di misteri da risolvere
La scelta del mese di dicembre è diventata una sorta di tradizione Johnsoniana. È un periodo in cui i misteri sembrano avere più fascino, quando le finestre illuminate contrastano con il freddo e la tentazione di avvolgersi in una coperta con cioccolata calda e un buon giallo diventa irresistibile.
Il detective Blanc è ormai un compagno ideale per questa stagione: un simbolo moderno del racconto investigativo che scalda l’inverno con il fuoco della narrazione.
Perché questo film potrebbe diventare un nuovo cult
Per i fan di cinema, cultura pop e narrazioni labirintiche, Wake Up Dead Man rappresenta un appuntamento imperdibile. La miscela tra estetica sacra, tensione investigativa e ironia calibrata promette un risultato capace di superare persino il successo degli episodi precedenti.
Daniel Craig si riprende il suo ruolo con una maturità nuova, e la storia sembra voler scavare non solo nel mistero, ma dentro l’anima stessa del detective, come se fosse arrivato al punto in cui ogni risposta costa un pezzo di sé.
Ora tocca a te, detective della community nerd
Che ruolo avrà Glenn Close nel grande gioco della manipolazione? Il Monsignore è davvero vittima di un assassino, o di qualcosa di più antico e oscuro? Rian Johnson ci porterà oltre i confini del realismo, oppure sarà tutto un raffinato trucco di prestigio?
Parliamone. Le teorie dei fan sono già più avvincenti di metà dei gialli in circolazione.
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