Josef Mencik: l’Ultimo Cavaliere

Nel 1938, quando i nazisti invasero la Cecoslovacchia, Josef Mencik divenne simbolo di resistenza. Discendente di una nobile famiglia cecoslovacca, le cui origini risalgono al Sacro Romano Impero, Mencik acquistò nel 1911 il castello di Dobrs, risalente al XIV secolo. Qui visse secondo uno stile di vita che emulava quello medievale, utilizzando candele per l’illuminazione e rinunciando a qualsiasi forma di tecnologia moderna.

Durante la seconda guerra mondiale, si narra che abbia sfidato i carri armati tedeschi a cavallo, indossando un’armatura completa, in un atto di coraggio che ricorda le gesta dei cavalieri del passato.

La sua figura è stata spesso paragonata a quella di Don Chisciotte, ma Mencik era ben consapevole della realtà che lo circondava. Il suo gesto di sfidare i carri armati nazisti non era tanto un tentativo di combattimento quanto un’affermazione simbolica della dignità e della storia della sua nazione.

Dopo la guerra, con la Cecoslovacchia entrata nella sfera di influenza sovietica, il castello di Dobrs fu nazionalizzato dai comunisti nel 1945. Mencik fu espulso dalla sua proprietà e morì due giorni dopo nella casa del figlio, forse simbolicamente privato non solo della sua dimora ma anche dell’ultimo legame con un passato glorioso.

La storia di Josef Mencik è un potente promemoria di come le tradizioni e la storia possano essere mantenute vive attraverso azioni simboliche, anche di fronte a forze schiaccianti. La sua vita, intrisa di dignità e coraggio, continua a ispirare come esempio di resistenza culturale e personale.

Philipp Von Lenard. La storia controversa dei raggi catodici e della televisione

I raggi catodici sono stati i precursori della tecnologia che ha permesso la trasmissione delle immagini ai televisori di ieri. Tuttavia, dietro questa scoperta scientifica si nasconde una figura alquanto oscura e discutibile: Philipp Von Lenard, fisico tedesco vincitore del premio Nobel nel 1905.

Cos’è un raggio catodico?

Un raggio catodico è un fascio di elettroni prodotto all’interno di un tubo sottovuoto, in cui si trova un elettrodo negativo (catodo) e uno positivo (anodo). Quando si applica una differenza di potenziale tra i due elettrodi, gli elettroni vengono accelerati dal catodo verso l’anodo, formando un raggio visibile. Se il tubo contiene un gas rarefatto, il raggio catodico può ionizzare le molecole del gas, producendo una luminescenza. Se il tubo è rivestito di una sostanza fluorescente, il raggio catodico può farla brillare, creando un’immagine sullo schermo. Questo principio è alla base del funzionamento dei vecchi televisori a tubo catodico, che usavano un cannone elettronico per proiettare le immagini su uno schermo di fosforo.

Chi era Philipp Von Lenard?

Philipp Von Lenard era un fisico tedesco che si occupò principalmente di studiare i raggi catodici e le loro proprietà. Nel 1905, ricevette il premio Nobel per la fisica per aver dimostrato che i raggi catodici erano costituiti da particelle cariche elettricamente, e per aver misurato la loro massa e la loro velocità. Lenard fu anche uno dei primi a sperimentare gli effetti dei raggi catodici sulle lastre fotografiche, anticipando la scoperta dei raggi X da parte di Wilhelm Conrad Roentgen nel 1895. Tuttavia, Lenard non riconobbe il merito di Roentgen, e anzi lo accusò di avergli rubato la sua scoperta, che lui riteneva di scarso valore. Lenard era infatti un sostenitore della teoria ondulatoria della luce, e non accettava l’idea che i raggi X fossero radiazioni elettromagnetiche.

Quali furono le sue idee politiche?

Lenard fu un fervente nazionalista e antisemita, che aderì al nazismo e divenne il primo consigliere scientifico di Adolf Hitler. Lenard era convinto che la scienza tedesca fosse superiore a quella di altre nazioni, e che fosse minacciata dall’influenza ebraica e straniera. Lenard criticava aspramente i fisici inglesi, che considerava dei ladri di idee tedesche, e si oppose alla teoria della relatività di Albert Einstein, che definiva “ebraica”. Lenard fu il fondatore e il capo del movimento della “Scienza ariana”, che promuoveva una scienza basata sulla razza e sulla purezza del sangue, e che escludeva o perseguitava gli scienziati ebrei o di origine ebraica. Lenard usò il suo prestigio di premio Nobel per ottenere potere e influenza nel regime nazista, e per sostenere le sue teorie pseudoscientifiche e razziste.

Quali furono le conseguenze della sua ideologia?

L’ideologia della “Scienza ariana” ebbe effetti devastanti sulla scienza tedesca e sulla società in generale. Molti scienziati di valore, come Einstein, Max Born, James Franck e altri, furono costretti a lasciare la Germania o a subire discriminazioni e violenze. Altri scienziati, per opportunismo o per paura, si adeguarono alla “Scienza ariana” e ne divennero sostenitori o complici. La “Scienza ariana” portò anche alla trasformazione dei campi di sterminio nazisti in enormi laboratori, in cui i prigionieri ebrei e di altre etnie considerate inferiori venivano usati come cavie per esperimenti crudeli e inumani. La “Scienza ariana” fu anche una delle cause della sconfitta della Germania nella seconda guerra mondiale, poiché impedì lo sviluppo di tecnologie avanzate come la bomba atomica o i razzi.

Qual è il suo rapporto con la televisione?

Nonostante la figura di Lenard sia oscura e riprovevole, i suoi studi sui raggi catodici hanno contribuito allo sviluppo della televisione e della tecnologia audiovisiva. I raggi catodici hanno infatti permesso la trasmissione delle immagini a distanza, e hanno dato origine a un nuovo mezzo di comunicazione di massa. La televisione ha cambiato il modo in cui accediamo alle informazioni, all’arte, alla cultura e al divertimento. La televisione ha anche avuto un ruolo importante nella storia e nella politica, influenzando l’opinione pubblica e la partecipazione sociale. La televisione ha quindi un grande potenziale educativo e culturale, ma anche un grande rischio di manipolazione e propaganda. Per questo, è fondamentale ricordare la storia dei raggi catodici e di Lenard, e di distinguere la scienza e l’innovazione tecnologica dalle ideologie malvagie e dalla follia umana.

Il Natale tra la Cultura Woke e il Nazismo

Siamo in pieno periodo delle Festività Natalizie: i social, la televisione, tutti i media sono inondati da articoli sul Natale, sulla gastronomia, i viaggi, sulla corsa agli ultimi regali, sugli addobbi luminosi e anche sul nostro sito ci sono tantissime news di questo tipo … ovviamente in salsa Nerd! Tra gli innumerevoli temi natalosi che inondano la nostra agenda mediatica quello che fa sicuramente più riflettere è proprio quello sulle “tradizioni e riti” riguardanti la festa che, a rigor di logica, dovrebbe celebrare la nascita di Gesù Cristo a Betlemme più o meno nello 0 d.C. (o 0 a.C. francamente non saprei).

Badate bene, cari lettori, quello che sto scrivendo è un articolo prettamente sarcastico e vuole, magari, suggerirvi una riflessione: certamente non vuole fornirvi un parere “certo” o un’opinione “folgorante” perchè non sono proprio all’altezza di potervela dare.

Il Natale politically correct

Bene tornando al concetto di Tradizioni, come ogni anno, vengono riportate dai giornali numerose iniziative perbeniste in cui il concetto di nascita di Gesù viene “evoluto” in qualcos’altro, sostituendo ad esempio la statuetta di Giuseppe con un’altra Madonnina nel presepe, anzi proprio abolendo l’idea stessa di allestire un “plastico di miniature del I secolo a.C.” così come è stato ipotizzato da San Francesco negli edifici pubblici; c’è chi cambia le strofe nella canzoni delle recite dei bambini a scuola, c’è chi vede nell’augurio “Merry Xmas” un chiaro riferimento alla fanteria di marina della Repubblica di Salò (un po’ come Montesano a Ballando con le Stelle del 2022), c’è chi sostituisce il concetto di Natale riportando in auge l’idea millenaria di Festa della Luce.

Tutte queste iniziative nascono da un sedicente impeto di rispetto reciproco, soprattutto verso le religioni di altri bambini, in un’estenuante impeto di “politically correct” che più che alla cultura woke sembra appartenere al più blando dei populismi.

Tanto tempo fa, in una Palestina Lontana Lontana…

Ora vale la pena ricordare alcune cose: in primis, l’idea stessa di festeggiare il Natale il 25 dicembre non nasce esattamente il giorno 0 d.C. e neanche nel 34 d.C. ma è stata una scelta “politca” successiva, condivisa almeno dal 336 d.C. (post Concilio di Nicea), come è indicato nel Cronografo, il primo documento a contenere un riferimento alla data del 25 dicembre per il Natale. Dopotutto, nei Vangeli non vi è mai specificato il giorno e il mese di nascita nel nostro Messiachan: la data che tutti festeggiamo è stata scelta per «cristianizzare» le precedenti feste pagane come i Saturnali e la festa del “Sol Invictus” nell’ambito dei più antichi riti riguadanti il Solstizio d’Inverno.

Infine, siamo sinceri con noi stessi, la stragrande maggioranza dei bambini, almeno negli ultimi quarant’anni, aspetta la mezzanotte del 24 dicembre non per andare a Messa e festeggiare la nascita di Cristo ma per cercare di scorgere Babbo Natale intento a consegnare i doni in tutto il mondo con la sua slitta. Babbo Natale, ovvero San Nicola (il Patrono di Bari, proprio lui), la cui estetica è stata creata dalla Coca Cola.

Ricordato questo, perchè sono citati i Nazisti nel titolo di questo articolo?

Perchè spulciando su Wikipedia, ho letto cosa fece la Propaganda di Hitler  al “Natale” per renderlo una festa very Nazista. Dal 1933 al 1945, il governo tedesco cercò di eliminare gli aspetti legati alle origini ebraiche di Gesù cercando di focalizzare l’attenzione dei cittadini sugli elementi pre-Cristiani della festività. I leader del Partito Nazionalsocialista sostenevano infatti che le celebrazioni natalizie fossero state corrotte dalle influenze cristiane, a discapito delle antiche tradizioni germaniche. Secondo loro, il periodo del Natale originariamente non aveva nulla a che fare con la nascita di Gesù Cristo, ma festeggiava Yule e “rinascita del sole”. Per promuovere questa nuova visione, sono stati creati dei poster raffiguranti il dio norreno Odino nell’immagine dell'”uomo del Solstizio” cercando di sostituire la già incessante presenza di Babbo Natale. Odino era raffigurato come un uomo elegante sulla sua cavalcatura bianca, con una lunga barba grigia e un cappello rilassato, oltre a un sacco pieno di regali. Anche l’albero di Natale ha subito delle modifiche. I termini tradizionali “Christbaum” o “Weihnachtsbaum” sono stati sostituiti con termini come “abete”, “albero di luce” o “albero di Yule”. La stella posta sulla cima dell’albero è stata ovviamente sostituita con la svastica o una runa Sig, simboli che rappresentavano il sole. Durante il regime nazista, si è cercato addirittura di eliminare l’associazione del Natale con Gesù e di sostituirla con l’arrivo di Hitler, che veniva raffigurato come un Messia inviato per salvare la Germania. Anche i canti natalizi sono stati modificati per riflettere questa nuova ideologia. Le parole di famose canzoni come “Stille Nacht” sono state modificate per non contenere riferimenti a Dio, Cristo o alla religione. Allo stesso modo, anche l’inno “Per noi è giunto il momento” è stato modificato per eliminare i riferimenti a Gesù. Un canto natalizio molto popolare promosso dai nazisti è stato “La Notte gloriosa delle chiare Stelle” di Hans Baumann, che ha sostituito i tradizionali temi cristiani con le ideologie razziste del nazionalsocialismo. Questa canzone è rimasta popolare anche dopo la fine del regime nazista, venendo eseguita regolarmente fino agli anni Cinquanta e saltuariamente anche in tempi moderni.

Questi “spunti creativi” durante le celebrazioni natalizie nella Germania nazista riflettono l’adesione al dogma e alle ideologie razziste del Terzo Reich… alcuni di essi non vi ricordano qualcosa?

Caro Babbo Natale…

Approfittando per raccontarvi un po’ di storia, quella “vera”, quella da studiare per non ripetere gli stessi errori, credo che sia già chiaro a tutti voi lettori la mia misera tesi, quindi non c’è bisogno di altre parole…

Il concetto è che ognuno è libero di credere a ciò che gli pare ma è obbligato al rispetto di tutto ciò che gli altri credono, anche se fosse distante o opposto dal proprio punto di vista. I riti fanno parte di una paradigma sociale, così come la lingua di una nazione o di un popolo e la sua religione. Un paradigma può essere stravolto ed evoluto in un altro migliore,  ma per farlo è necessaria una vera scintilla di rivoluzione culturale: un mero tantivo di attrarre visibilità alle proprie azioni per scalare le classifiche dei social non basta per evolvere in meglio una società. Il più bel regalo di Natale che possiamo farci è quello di studiare, imparare, rispettare e rivoluzionare cercando in ogni modo di non commettere gli stessi errori del passato.

Hitler e la sua ossessione per i manufatti antichi e mitologici: una storia di follia e distruzione

La ricerca maniacale di Adolf Hitler per i manufatti antichi e mitologici è uno degli aspetti più affascinanti e inquietanti della storia del nazismo. Come tutti i fan di Indiana Jones sanno, il dittatore tedesco era convinto di poter trovare nelle antiche civiltà le prove della superiorità della razza ariana e i segreti per conquistare il mondo. Per questo motivo, ordinò numerose spedizioni e saccheggi in vari paesi, alla ricerca di oggetti e documenti che potessero confermare le sue teorie.

In primis, Hitler era ovviamente ossessionato dalla svastica, il simbolo che aveva scelto per rappresentare il suo partito e il suo regime. La svastica era un antico simbolo solare, diffuso in molte culture e civiltà, che esprimeva un augurio di fertilità e benessere. Hitler, però, la interpretava come il segno distintivo degli ariani, che avrebbero inventato questo simbolo per indicare la loro nobiltà e il loro dominio. Hitler era convinto che la svastica fosse stata usata dagli ariani in India, in Grecia e in Germania, e che fosse stata trasmessa da generazione in generazione fino ai tempi moderni. In realtà, la svastica non aveva nulla a che fare con la razza ariana, che era solo un’invenzione degli studiosi tedeschi dell’Ottocento, basata su errori e falsificazioni.

Uno dei principali obiettivi di Hitler era l’isola di Thule, un luogo leggendario situato al nord del mondo, dove si credeva avesse avuto origine la civiltà iperborea, progenitrice degli ariani. Hitler pensava che in questa isola fossero conservati i resti di Atlantide, la mitica città sommersa che secondo Platone era stata la culla di una cultura avanzata e potente. Hitler era affascinato dalla filosofia platonica, che riteneva derivasse dalle antiche conoscenze ariane. Inoltre, sperava di trovare in Thule la lancia di Longino, l’arma che avrebbe trafitto il costato di Cristo sulla croce, e che secondo una profezia avrebbe garantito la vittoria a chi l’avesse posseduta.

Un altro luogo che attirava l’interesse di Hitler era il Tibet, dove credeva fossero rifugiati gli ultimi discendenti degli ariani dopo il diluvio universale. Hitler riteneva che nei monasteri tibetani fossero custoditi i segreti della razza superiore, tra cui la scienza della levitazione, la telepatia e la reincarnazione. Nel 1938, inviò una spedizione di studiosi e militari in Tibet, con il compito di esplorare il territorio, studiare la cultura e la religione locale, e cercare eventuali tracce di origine ariana. La spedizione durò due anni e raccolse molti dati e documenti, ma non trovò alcuna prova della presunta parentela tra i tibetani e gli ariani.

In particolare, Hitler aveva un’ossessione per i manufatti mitologici della religione ebraica e cristiana, che riteneva fossero fonti di potere e di conoscenza. Tra questi, vi erano:

  • L’Arca dell’Alleanza, il contenitore che custodiva le tavole della Legge ricevute da Mosè sul monte Sinai, e che secondo la Bibbia era in grado di produrre fulmini e terremoti. Hitler credeva che l’Arca fosse nascosta in Etiopia, e inviò una spedizione per cercarla, ma senza successo.
  • Il Sacro Graal, il calice usato da Gesù nell’Ultima Cena, e che secondo la leggenda era stato portato in Francia dai cavalieri templari. Hitler pensava che il Graal fosse collegato al sangue di Cristo, e che potesse conferire l’immortalità a chi lo bevesse. Hitler ordinò di cercare il Graal in diversi luoghi, tra cui il castello di Montségur, dove si diceva fosse stato nascosto dai catari.
  • La Lancia di Longino, la lancia che avrebbe trafitto il costato di Gesù sulla croce, e che secondo una profezia avrebbe garantito la vittoria a chi l’avesse posseduta. Hitler era ossessionato da questa lancia, che riteneva fosse la stessa usata da Carlo Magno e Federico Barbarossa. Hitler si impossessò della lancia che era conservata a Vienna, ma si trattava probabilmente di una copia.

Hitler era convinto di poter usare questi oggetti per realizzare il suo sogno di creare un nuovo ordine mondiale basato sulla supremazia della razza ariana. In realtà, Hitler si basava su miti e leggende infondate, e non riuscì mai a trovare i veri manufatti, che forse non sono mai esistiti.

La ricerca maniacale del Führer per i manufatti antichi e mitologici fu quindi una delle manifestazioni più evidenti della sua follia e della sua megalomania. Hitler si illudeva di poter ricostruire una storia alternativa, in cui gli ariani fossero i padroni del mondo e i detentori di una saggezza e di una potenza ineguagliabili. Per perseguire questo delirio, Hitler non esitò a depredare e distruggere le opere d’arte e i tesori culturali di altri popoli, commettendo uno dei più gravi crimini contro l’umanità.

The Rocketeer: Eugene Ashe scriverà il reboot / sequel con David Oyelowo come protagonista

Disney+ ha annunciato che Eugene Ashe, regista del film Sylvie’s Love, scriverà e dirigerà il reboot / sequel del classico del 1991, The Rocketeer. David Oyelowo, star di Selma e Silo, sarà invece il protagonista e produttore del film.

Il film originale, diretto da Joe Johnston, seguiva la storia di Cliff Secord, un giovane pilota acrobatico che si imbatte in un prototipo di jetpack. Secord indossa il razzo e diventa l’eroe del volo conosciuto come Rocketeer. Tuttavia, quando i nazisti e altri cattivi si interessano al razzo, Secord deve usare i suoi nuovi poteri per proteggere i suoi cari e salvare la situazione.

Il reboot / sequel sarà ambientato sei anni dopo gli eventi del film originale. Una giovane pilota acrobatica di nome Billie Faye Sands (Oyelowo) eredita il jetpack di Cliff Secord e deve usarlo per fermare un nuovo gruppo di cattivi che minacciano la sicurezza degli Stati Uniti.

Ashe è un regista e sceneggiatore di talento, e il suo lavoro su Sylvie’s Love ha dimostrato che ha una sensibilità per i film d’epoca. Oyelowo è un attore versatile e carismatico, e il suo casting come Billie Faye Sands è un’ottima scelta.

Il reboot / sequel di The Rocketeer è ancora in fase di sviluppo, ma è un progetto che ha il potenziale per essere un successo. Ashe e Oyelowo sono talenti di grande talento, e il film ha un’eredità forte da cui trarre ispirazione.

Il Nazismo occulto

Tutti conosciamo il nazismo per la scia di terrore e morte che in una quindicina di anni ha seminato lungo tutta l’Europa. Ma c’è anche un altro nazismo, molto più nascosto e meno analizzato dagli studiosi: stiamo parlando dell’universo occulto del nazismo. Sono tante le “strampalate” avventure in cui Hitler e i suoi famigerati seguaci si sono lanciati, percorrendo non solo l’Europa ma anche le desolate lande dell’Asia e i deserti del Medio Oriente. Si tratta del cosidetto ” Nazismo Occulto”. Infatti sia Hitler, ma sopratutto Goebbels erano enormemente attratti dall’occulto e dalla magia. 

 

La figura del Fuhrer in particolare merita davvero un’analisi approfondita. Cominciamo dagli inizi: secondo August Kubizek, uno dei pochi amici di Hitler durante la sua fanciullezza, le ossessioni magico-politico-razziali del futuro Fuhrer ebbero inizio nel 1904. Hitler aveva quindici anni e dopo aver assistito ad un’opera di Wagner, cominciò a parlare di “una missione che il destino gli aveva riservato” e che “avrebbe affrancato la sua razza dalla servitù. Insomma, già a quell’età Hitler usava espressioni che poi ritroveremo nel  “Mein Kampf”. Sempre secondo Kubizek, in quell’occasione Hitler adoperò per la prima volta quella sua caratteristica voce, frammentata  e irosa, che sarebbe diventata famosa grazie ai suoi discorsi deliranti. Lo stesso Hitler pareva stupito di questa voce, come se uscisse dalla bocca di un estraneo.

 

Con buona probabilità si trattava di uno dei primi sintomi della schizofrenia che l’avrebbe afflitto per il resto della sua vita. Da quel momento Hitler iniziò ad occuparsi assiduamente di misticismo, occultismo e magia. In particolare modo era affascinato dal “Parzival”, un poema del ciclo del Graal. C’era un personaggio che lo colpiva più di tutti: un certo Klingsor che, secondo lui, era la trasposizione letteraria di un personaggio realmente esistito, il tiranno Landolfo II di Capua, scomunicato nell’875 per essersi servito della magia nera con l’intento di acquisire il potere assoluto. Hitelr si identicò con lui, anche perché entrambi soffrivano della stessa anomalia fisica: avevano un solo testicolo. (“Hitler has only got one ball” cantavano i soldati americani).

 

Intanto in Germania c’erano numerosi gruppi che cercavano nell’occulto una soluzione ai mille problemi del quotidiano. Tra questi c’era il gruppo di Thule, secondo il quale una civiltà di “Superiori” si era evoluta nel Gobi tra i tre e i quattromila anni fa, ed era stata distrutta da una catastrofe che aveva trasformato la regione nell’attuale deserto. I sopravvissuti si sarebbero trasferiti parte in Tibet, parte nel Nord Europa, dando origine alla razza ariana (prova ne è l’analogia tra il nome del regno dei nordici, Asgard, e Agharti, il mitico centro spirituale nascosto sotto l’Asia).

 

Poi c’era Horbiger con la sua teoria della terra vuota, di cui noi abitiamo l’interno. Secondo questo scienziato gli astri erano blocchi di ghiaccio e molte lune erano già cadute sulla terra. Lo stesso sarebbe avvenuto per la nostra. L’uomo sarebbe stato vicino ad una radicale trasformazione che lo avrebbe avvicinato agli Dei. Per fare era ciò era però necessario fare un’alleanza con il Signore del mondo, il Re della Paura che regna su una città nascosta in qualche luogo dell’Oriente. Hitler credeva a tutto ciò. Si nutriva di queste teorie e probabilmente questa è stata la molla che lo ha spinto ad entrare in politica. Ricordiamo che il Fuhrer si svegliava in piena notte lanciando urla lancinanti: “E’ lui, è lui! E’ venuto qui!”.

 

Anche il simbolo scelto per rappresentare il nazismo, la svastica, aveva un forte valore magico. A suggerirla a Hitler era stato un occultista di nome Friedrich Kohn, ma Hitler l’aveva fatta modificare invertendo  la direzione delle braccia della svastica: da simbolo solare e positivo a simbolo notturno e negativo. Hitler lanciò i suoi uomini, fra cui le famigerate SS (Schutz-Staffel ovvero “Forza Assalto) in folli avventure come quella della ricerca di Agarthi in Tibet. Non si è sicuri che tale spedizione sia avvenuta realmente; fatto sta che dopo la caduta di Berlino i sovietici trovarono i cadaveri di molti tibetani in uniforme tedesca.

 

 

Un’altra impresa fu quella di tentate di dimostrare che la terra era effettivamente cava (1942, isola di Rugen). Per non parlare del furto della lancia di Longino, l’arma con cui, secondo la leggenda, il pretoriano Longino, aveva trafitto il costato di Gesù Cristo. Si riteneva che questa lancia desse enormi poteri a chi ne fosse entrato in possesso. Hitler ci riuscì, ma fortunatamente nel 1945 gli alleati riuscirono a recuperarla e la riconsegnarono al legittimo proprietario, l’Austria (che la custodisce gelosamente all’Hofburg di Vienna). C’è addirittura chi sostiene che quella in possesso dell’Austria non è altro che una copia della lancia.

 

 

L’originale sarebbe custodita dall’”Ordine dei Cavalieri della Lancia Sacra”, che la conserverebbe in un nuovo nascondiglio per mantenere “la giustizia e la pace nel mondo”. Per ordine di Hitler, poi, il colonnello delle SS Otto Rahn effettuò alcuni scavi a Montsegur alla ricerca del Sacro Graal! Terribile è l’episodio che ha visto coinvolti alcuni soldati tedeschi che, nonostante il resto del loro esercito fosse inseguito dagli alleati che incalzava i nazisti in Francia, tornarono al paesino francese di Renne Le Chateaux alla ricerca del Graal, e non trovandolo sterminarono tutti gli abitanti.

 

 

Come potete leggere Hitler si è imbarcato in numerose imprese legate al mondo dell’occultismo. Come interpretare tutto ciò? C’è chi pensa che il Fuhrer fosse solo un paranoico ossessionato dalla magia, ma c’è chi arriva a sostenere che fosse un vero e proprio stregone che aveva stretto un patto con oscure potenze, a cui offriva sacrifici rituali in cambio del potere assoluto. C’è ancora un’altra ipotesi: dietro Hitler c’era qualcuno che lo manovrava come un fantoccio.

 

 

Un ultimo inquietante elemento: il Fuhrer decise di suicidarsi il 30 Aprile, il giorno che si conclude con la notte di Valpurga, la notte in cui le forze del male celebrano il loro trionfo.

 

 

 

FONTI:

 

“Il Mattino dei maghi” di Louis Pauwels e Jacques Bergier e “L’eniclopedia dei misteri” a cura di Alberto Castelli.

Delitto agli Albori della Storia di Rosanna Picotti

Delitto agli Albori della Storia è un thriller storico, ambientato nel III° millennio prima della nostra era, un misterioso delitto a cavallo del tempo. Scritto da una incredibile autrice qual è Rosanna Picotti che ha infuso in esso tutte le sue passioni: la lettura, l’archeologia, il mistero e l’intrigo, l’onestà, la lealtà e l’amicizia. E’ pubblicato on-line per tutti i supporti elettronici, pc, smartphone, tablet, kindle sul sito delos.digital in home page, oppure cercandolo nella collana Odissea Digital # 61 (acquistabile su Delos Store, Amazon.it, Google Play e Kobo).

Chi, come, quando, perché, a chi giova? Sono le domande valide ancora oggi sulla scena di un delitto. Ma quale peso possono avere, se l’omicidio su cui si indaga è avvenuto nel III° millennio avanti Cristo? Durante l’occupazione nazista di Roma, mentre scappa dalla sua casa cercando di sottrarsi alla cattura, un archeologo di fede ebraica viene salvato e nascosto nei sotterranei vaticani da un vecchio amico diventato sacerdote. In solitudine ha la possibilità di continuare il suo lavoro sui reperti trovati nella sua ultima campagna di scavi. Traducendo le tavolette di terracotta, fitte di caratteri cuneiformi, si imbatte in una specie di “diario”, compilato da uno scriba sumero del III° millennio prima della nostra era, improvvisatosi detective. Seguiremo con lui l’avvincente racconto di antichi delitti e di vicende che hanno cambiato la storia di un antichissimo impero.

Rosanna Picotti nasce a Spoleto e vive a Roma da moltissimo tempo. Ha fatto studi artistici. Ha lavorato e lavora come architetto degli interni presso negozi di arredamento. Le sue passioni sono, da sempre, la lettura e l’archeologia. Questo è il suo primo romanzo.

Per infohttp://delos.digital/9788825400922/delitto-agli-albori-della-storia o su facebook https://www.facebook.com/Rosanna.Picotti

Hydra vs Ovra

Visto l’interesse di questi giorni sull’immaginario mediatico della Marvel e, in particolare, sull’agenzia segreta terroristica HYDRA (e il suo coinvolgimento con Captain America!), vi parliamo di una possibile analogia tra l’ente neonazista fittizia e un’analoga, presunta, agenzia italiana dell’epoca fascista, l’OVRA. Ad accumunare le due entità, oltre che l’ideologia, anche la simbologia legata ispirata alle creature “tentacolari”.

L’HYDRA è un’organizzazione terroristica immaginaria creata da Stan Lee e Jack Kirby, pubblicata nel 1965 dalla Marvel Comics. L’organizzazione criminale, acerrima nemica dello S.H.I.E.L.D., è stata fondata durante la seconda guerra mondiale e determinata a conquistare il mondo tramite attività terroristiche e sovversive su vari fronti al fine di instituire un nuovo ordine mondiale di stampo fascista. Gli agenti dell’HYDRA sono suddivisi in una scala gerarchica che va da semplice agente fino a Supremo Hydra, per gli uomini, e Madame Hydra, per le donne. Il massimo organo di comando dell’organizzazione è il Consiglio dell’HYDRA, mentre il suo supremo leader e fondatore è il Barone Strucker. Oltre a comuni esseri umani, l’HYDRA si compone anche da numerosi individuoi con superpoteri, esegue spesso esperimenti genetici sui suoi stessi agenti per potenziarli e collabora di frequente con supercriminali o altre organizzazioni criminose. I soli requisiti richiesti per diventare un membro dell’HYDRA sono essere un adulto consenziente disposto a sottomettersi a un esame approfondito della storia personale da parte del richiedente e a giurare di rimanere fedele fino alla morte all’organizzazione e ai suoi principi.

L’OVRA è stata la polizia segreta dell’Italia fascista dal 1930 al 1943 e nella Repubblica Sociale Italiana dal 1943 al 1945. Compito dell’OVRA era la vigilanza e la repressione di organizzazioni sovversive, giornali contro lo Stato e gruppi di stranieri. Ma, a quanto pare non era il suo unico compito. Nel 2000, l’ufologo Roberto Pinotti ha annunciato di avere ricevuto da una fonte anonima materiali, proveniente da presunti archivi fascisti, riguardanti un disco volante che si sarebbe schiantato nei pressi di Milano nel 1933, circa 14 anni prima dell’incidente di Roswell nel Nuovo Messico. Ne sarebbe seguita un’indagine, condotta dalla stessa OVRA, in particolare da un sedicente Gabinetto RS/33 (RS starebbe per “Ricerche Speciali”), autorizzato dallo stesso Benito Mussolini. L’ufficio “Ricerche Speciali 33″ era composto, tra gli altri, da Galeazzo Ciano, delfino del duce, da Italo Balbo, pioniere del volo, dal suo braccio destro Filippo Eredia, da Guglielmo Marconi, illustre scienziato e convinto sostenitore della vita extraterrestre, cui fu affidata la presidenza, dall’ingegnere aeronautico Crocco, che nel 1934/35 studiava la fattibilità di un viaggio sulla Luna, da Giancarlo Vallauri professore di elettrotecnica e ferromagnetismo ed accademico dei Lincei, ma anche da Dante De Blasi medico igienista delle università di Napoli e Roma, Filippo Bottazzi chirurgo e biologo sperimentale dell’Università di Napoli. Nonostante la copertura dell’OVRA, nel 1941 i fascicoli dell’indagine sarebbero caduti nelle mani della Gestapo, per l’avvio di un analogo programma nazista da condurre in cooperazione con l’Ahnenerbe.

Non sappiamo dirvi se Stan Lee si sia ispirato all’OVRA italiana per creare la sua HYDRA: probabilmente no, anzi con certezza il compito dell’agenzia italiano era scevro da ogni componente mistica / esoterica ed era solo, purtroppo, uno strumento di repressione politica. Fatto sta che ci diverte pensare che anche nel nostro paese possano celarsi fatti storici “inspiegabili” e che potrebbere essere ispirazione per trasposizioni letterarie, fumettistiche o cinematografiche degne di essere condivise a livello globale: Avenger Italiani, vi stiamo aspettando!

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