Le Opere Fatte di Lego di Dante Dentoni: Un Regalo Creativo per Leone e Vittoria

Nel mondo dell’arte, la creatività può prendere forme sorprendenti. L’artista argentino Dante Dentoni ha dimostrato che persino i mattoncini Lego possono diventare un mezzo espressivo. Le sue opere, costruite con precisione e passione, hanno catturato l’attenzione di molti, incluso il famoso cantante italiano Fedez. In questo articolo, esploreremo le opere fatte di Lego di Dante Dentoni, che hanno trovato una nuova casa nel cuore di Milano grazie a Fedez.

L’Incontro tra Dante Dentoni e Fedez

Durante una visita a Miami, Fedez ha scoperto lo studio di Dante Dentoni. Dentoni è noto per le sue installazioni uniche realizzate con i mattoncini Lego. Ma queste non sono semplici creazioni: sono vere e proprie opere d’arte che nascondono storie e passioni. Dentoni ha creato un muro di Lego su misura per Fedez, pensato appositamente per i suoi figli, Leone e Vittoria.

Il Muro di Lego: Un Regalo per i Bambini

Il muro di Lego di Dante Dentoni è un capolavoro. All’apparenza, sembra solo una parete colorata, ma nasconde molto di più. Dentro di sé, custodisce le passioni dei bambini: Frozen per Vittoria e gli Avengers per Leone. Fedez ha espresso il desiderio che “la nuova casa del papà” sia più “la nostra nuova casa”, dove le passioni e la creatività dei suoi figli possano essere vissute concretamente. Questo muro di Lego è un modo per rendere tangibile l’amore e l’attenzione che Fedez dedica ai suoi bambini.

La Magia di Elsa e gli Eroi degli Avengers

Il muro di Lego di Dentoni è un collage di colori e forme. I personaggi di Frozen, come Elsa e Olaf, si fondono con gli eroi di Avengers. Ogni mattoncino racconta una storia, e i bambini possono esplorare questo mondo fantastico proprio nella loro nuova casa. Fedez ha condiviso su social media la sua emozione per l’arrivo del muro di Lego: “Non vediamo l’ora che il muro di Elsa e degli Avengers arrivi a casa.”

Chi è Dante Dentoni?

Dante Dentoni è un artista argentino che ha trasformato i mattoncini Lego in un mezzo di espressione. Le sue opere sono state esposte in tutto il mondo, e ora anche Fedez ha scelto di farne parte. Dentoni dimostra che l’arte può essere giocosa, sorprendente e significativa allo stesso tempo.

In conclusione, il muro di Lego di Dante Dentoni è molto più di un semplice arredamento. È un regalo che unisce arte, passione e amore per i figli. Grazie a Fedez, questa opera d’arte trova ora la sua casa nel cuore di Milano, dove Leone e Vittoria potranno vivere la loro creatività e le loro passioni ogni giorno.

Università e salute mentale: la pressione di essere perfetti

Esami, tesi, aspettative: l’Università può essere un incubo per la salute mentale degli studenti. Fallire non è un’opzione, e il peso del giudizio altrui può schiacciare anche i più forti.

Tanti i casi di suicidio tra i giovani universitari, che scelgono la morte come unica via d’uscita dal dolore. Ma non deve essere per forza così!

Parlare è la chiave per salvarsi. Aprirsi con amici, familiari o un professionista può aiutare a gestire l’ansia e lo stress.

Non sei solo! Il 24% degli studenti ha già iniziato un percorso di psicoterapia. Non aver paura di chiedere aiuto.

I genitori possono fare la differenza. Capire le difficoltà dei figli e supportarli è fondamentale. Lasciateli liberi di scegliere il loro percorso, senza pressioni o aspettative irrealistiche.

L’Università può fare di più. Limitare gli esami orali e creare un ambiente più aperto e sicuro per gli studenti con problemi di salute mentale.

Il futuro è nelle nostre mani. Insieme possiamo cambiare le cose e creare un’Università più umana e attenta al benessere dei suoi studenti.

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Cyberbullismo nel Metaverso: Nuove sfide per la sicurezza online

Introduzione

Il Metaverso, la nuova frontiera virtuale che integra realtà aumentata e virtuale, offre un’entusiasmante esperienza di gioco e socializzazione. Ma come ogni ambiente digitale, può nascondere insidie, tra cui il cyberbullismo.

Cos’è il cyberbullismo?

Il cyberbullismo è un fenomeno che si manifesta attraverso atti di bullismo ripetuti e intenzionali, compiuti tramite mezzi digitali come social media, chat e videogiochi. In parole semplici, si tratta di utilizzare la tecnologia per molestare, intimidire o danneggiare qualcuno.

Cyberbullismo nel Metaverso:

Nel Metaverso, il cyberbullismo assume nuove forme e sfide:

  • Identità virtuali: L’anonimato offerto dagli avatar può incoraggiare comportamenti scorretti, rendendo difficile identificare i bulli.
  • Immersività: L’esperienza immersiva del Metaverso può amplificare l’impatto psicologico del cyberbullismo, rendendolo più traumatico per le vittime.
  • Nuove forme di molestia: Molestie virtuali, aggressioni sessuali in avatar e furto di dati personali sono solo alcuni esempi dei pericoli che si possono incontrare nel Metaverso.

Un caso emblematico:

Un articolo del Washington Post del 4 febbraio 2024 riporta un caso di aggressione sessuale virtuale subita da una donna nel Metaverso. L’esperienza, vissuta con un visore VR, è stata così realistica da causare un trauma psicologico significativo alla vittima. Questo caso evidenzia la necessità di misure concrete per contrastare il cyberbullismo in questa nuova frontiera digitale.

Cosa fare?

Per contrastare il cyberbullismo nel Metaverso, è fondamentale:

  • Sensibilizzare: Educare i giovani sui rischi del cyberbullismo e sulle sue conseguenze, sia per le vittime che per i bulli.
  • Strumenti di sicurezza: Le piattaforme del Metaverso devono implementare strumenti di sicurezza efficaci per identificare e prevenire il cyberbullismo.
  • Denunciare: Le vittime di cyberbullismo non devono rimanere in silenzio. E’ importante denunciare gli episodi alle autorità competenti e alle piattaforme virtuali.

Conclusione:

Il Metaverso offre un mondo di opportunità, ma è importante essere consapevoli dei pericoli che si possono nascondere. Insieme, possiamo creare un ambiente virtuale più sicuro e inclusivo per tutti.

Ricorda: Se sei vittima di bullismo e/o cyberbullismo, non sei solo. Chiedi aiuto ai tuoi genitori, amici, parenti, insegnanti o ad un adulto di fiducia. Puoi anche denunciare l’accaduto alle autorità competenti.

Il clan di Charlie Chan (animated series)

Riproponendo il vasto panorama delle serie animate tratte da famosi romanzi o serie di film, in quest’occasione vorrei parlare di una serie della Hanna & Barbera ispirata da una serie di romanzi polizieschi con protagonista un detective davvero particolare, Charlie Chan, famoso detective presente ini molti film polizieschi degli anni quaranta.

Questa serie televisiva ha per protagonista non solo il personaggio ideato dallo scrittore Earl Derr Bigger, creato a metà degli anni 20, ma anche i suoi innumerevoli figli, citati sia nei romanzi che nei film a lui dedicati, ma che in questa serie animata prendono vita e affiancano il padre nelle sue indagini. La serie si intitola “The Amazing Chan and the Chan Clan” qui da noi tradotta con il titolo “Il Clan di Charlie Chan”.

Serie televisiva realizzata agli inizi degli anni 70, si ispira alle avventure poliziesche di Charlie Chan, ma questa volta per le sue indagini viene affiancato da tutta la sua famiglia composta da 10 figli. Durante la conclusione egli dispensa la solita perla di saggezza, molto spesso rivolta ai figli. Si compone di una sola stagione per un totale di 16 episodi, in Italia venne trasmessa su alcune reti nazionali e pochi passaggi in qualche rete locale.

Il Clan di Charlie Chan - Sigla Iniziale (1972)

Charlie Chan, famoso detective cinese di fama internazionale, viaggia per il mondo insieme ai suoi dieci figli, Henry, Alan, Stanley, Suzie, Mimi, Tom, Anne, Nancy e Scooter, per semplicità si rivolge a loro con l’appellativo Figlio numero uno, due e tre e così via in ordine cronologico. Come mascotte della famiglia c’è anche Chuchu un simpatico cagnolino di razza pechinese. Il Clan Chan, come si definiscono, viaggia spesso,, in quanto il padre essendo un famoso detective gira per molte città come consulente oppure come ospite in alcuni eventi. Inoltre i figli più grandi di Charlie hanno formato una band musicale e molto spesso vengono chiamati per suonare, infatti in ogni episodio essi si esibiscono in un concerto, oppure li vediamo in viaggio anche solo per piacere personale.

Però come spesso accade, il momento felice e idilliaco del Clan Chan, viene turbato da un furto eclatante, e, come sempre, la polizia locale chiede l’aiuto del famoso Charlie Chan.

Nonostante il padre abbia loro proibito di indagare, i figli del “Clan” vogliono aiutare il padre nelle indagini, utilizzando i mezzi più disparati, come il Camper iper-tecnologico capace di trasformarsi in svariati mezzi di trasporto, realizzato da Alan il più intelligente del gruppo, e gli assurdi travestimenti di Stanley che il più delle volte mettono in ridicolo il fratello maggiore Henry. Nonostante la buona volontà, il gruppo di ragazzi finisce sempre nei guai, e al momento di rivelare il colpevole, non ne azzeccano una, sarà infatti il padre Charlie Chan con il suo intuito e la sua saggezza a far uscire dai guai i figli, a rivelare il colpevole del misfatto e consegnarlo alla giustizia, dispensando sempre una delle sue perle di saggezza rivolte ai figli cui nonostante tutto vuole un gran bene.

Preview Clip | The Amazing Chan and the Chan Clan | Warner Archive

Una serie curiosa, divertente e che molto spesso alla fine rivela il colpo di scena per smascherare il malfattore, esilaranti sono le scene in cui i figli finiscono nei pasticci per aiutare il padre nelle indagini..

Curiosità

Nella versione originale della serie, il personaggio di Charlie Chan è doppiato da Keye Luke, che ha interpretato il Maestro Po nella serie televisiva “Kung Fu” con Davide Carradine.

Il personaggio di Anne Chan invece è doppiato da un allora giovanissima Jodie Foster, attrice protagonista in “Taxi Driver”, “Il silenzio degli innocenti” e “Contact”

 

Un bambino di nome Naboo Nimoy

Naboo è un pianeta immaginario della saga fantascientifica di Guerre stellari, collocato vicino all’Orlo Esterno della Galassia è un pianeta composto da verdi pianure, praterie, profondi laghi, grandi paludi e fiumi. Il suo nucleo è molto particolare, essendo coperto per l’85 per cento di superficie acquea, con una struttura interna percorsa da numerose gallerie sottomarine che collegano tutte le zone del sottosuolo del pianeta.

Popolato da umanoidi e simpatici Gungan, questa volta il pianeta torna a far parlare di sé perché una coppia di genitori ha deciso di chiamare il proprio figlio Naboo.

Succede in Italia, precisamente nel comune di Nasino (Savona), dove l’anagrafe ha accettato la richiesta di questa coppia di chiamare il loro figlio col nome del pianeta natale di Padmé e Palpatine. Ma non finisce qui, in quanto i genitori, appassionati di fantascienza, hanno dato come secondo nome al bambino: Nimoy, esattamente lui Leonard Nimoy, lo Spock di Star Trek.

Uno dei primi nati di questo nuovo anno è già finito sulle pagine dei giornali, suo malgrado e ha anche un fratellino di cui non sappiamo però il nome.

Molti sono i casi di genitori che hanno chiamato i propri figli con nomi legati alla saga di Star Wars, troviamo Anakin, Rey, Lei(l)a, anche qualche Kylo, ma Naboo è forse da considerate il top di una scelta, forse sconsiderata, ma chi siamo noi per dirlo? Possiamo solo sperare che il bambino non venga bullizzato troppo per questa scelta.

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