La magia del Cubo di Rubik è riuscita a incantare un’altra generazione, e questa volta lo ha fatto nel cuore di Cuneo, in un evento che ha raccolto oltre 32.600 visitatori. La mostra “50 anni di Cubo. Ernő Rubik e il rompicapo che ha incantato il mondo”, aperta dal settembre 2024, si è conclusa domenica 27 aprile 2025, lasciando una traccia indelebile nei cuori degli appassionati di puzzle, matematica e cultura pop. Quello che potrebbe sembrare solo un rompicapo, infatti, è diventato nel corso degli anni un simbolo universale, capace di parlare a più generazioni, unendo intelligenza e intrattenimento.
La mostra, allestita nello Spazio Inn@vazione della Fondazione CRC, è stata un viaggio emozionante attraverso la storia di uno dei giochi più iconici del mondo. Curata dall’associazione Cuadri in collaborazione con Spin Master e con il contributo di enti come la Fondazione CRC e aziende locali come Generali, ACDA, Sedamyl, Bottero e Tesi Square, l’esposizione ha offerto non solo un’esperienza visiva, ma anche una riflessione profonda su ciò che questo piccolo cubo colorato rappresenta: ingegno, creatività e sfida mentale. Grazie a un allestimento interattivo e immersivo, i visitatori hanno potuto esplorare il Cubo di Rubik in modo inedito, unendo la nostalgia per un’icona senza tempo alla curiosità di scoprire i segreti dietro il rompicapo più famoso al mondo.
La mostra non è stata solo una passerella per il Cubo, ma un vero e proprio centro di cultura, con eventi che hanno attratto appassionati e curiosi di tutte le età. Tra i momenti più attesi ci sono state le performance dei speedcuber Giovanni Contardi e Carolina Guidetti, veri e propri maestri nel risolvere il cubo in tempi record. Ma la vera magia è arrivata con gli spettacoli collaterali, tra cui il celebre “Rubik’s On Stage”, che ha visto protagonisti il matematico Andrea Plazzi e l’astrofisico Luca Perri. La loro capacità di rendere la matematica divertente e affascinante ha attirato un pubblico numeroso, mentre l’illusionista Hyde ha portato un tocco di “Cubomagia”, sorprendendo i visitatori con trucchi straordinari che hanno utilizzato il Cubo di Rubik come strumento di magia pura. Un’esperienza che ha coinvolto oltre 600 spettatori, confermando l’interesse per l’intersezione tra scienza, gioco e spettacolo.
L’allestimento ha avuto anche un impatto significativo sui più giovani, che hanno rappresentato oltre il 20% dei visitatori. Questo è un segno del fascino che il Cubo continua a esercitare sulle nuove generazioni, dimostrando che l’ingegno non ha età. La risposta entusiasta dei ragazzi non è stata solo un fatto di numeri, ma un segnale che anche in un’epoca dominata dalla tecnologia, giochi come il Cubo di Rubik mantengono un fascino intramontabile. Per molti di loro, infatti, il Cubo è stato molto più di un semplice gioco, ma un’esperienza educativa e divertente che ha stimolato la curiosità e la creatività.
Un altro aspetto fondamentale di questa mostra è stato il messaggio che ha trasmesso, ovvero quello di considerare il Cubo di Rubik non solo come un gioco, ma come un vero e proprio simbolo di ingegno umano. Andrea Borri, presidente di Cuadri, ha voluto sottolineare proprio questa visione, dicendo che l’esposizione non ha cercato di ridurre il Cubo a un oggetto popolare, ma ha voluto raccontare la sua storia come una sintesi perfetta di creatività e complessità, in grado di stimolare menti giovani e meno giovani.
Il successo dell’evento è stato un’ulteriore conferma di quanto il Cubo di Rubik sia una vera e propria icona globale che, dopo 50 anni, continua a esercitare il suo fascino su milioni di persone. Elisa Anchisi, Head of Marketing Spin Master Italia e Grecia, ha affermato che la mostra è stata anche un tributo a una cultura che non sarebbe stata la stessa senza l’impatto di Rubik’s®, che ha saputo adattarsi ai tempi pur mantenendo intatta la sua natura di sfida e creatività. Questa mostra, con il suo successo travolgente, ha celebrato non solo il passato, ma anche l’evoluzione del Cubo, proiettandolo nel futuro con una forza che continua a unire generazioni diverse.
In conclusione, se c’è una cosa che questa esposizione ci ha insegnato è che il Cubo di Rubik non è solo un oggetto da risolvere, ma un simbolo di passione, di sfida mentale e di continua innovazione. La mostra di Cuneo ha rappresentato un’occasione imperdibile per immergersi in un pezzo di storia che continua a ispirare e appassionare, dimostrando che, a distanza di 50 anni, Rubik’s® è tutt’altro che passato di moda. Lo Spazio Inn@vazione, pronto a riaprire nel 2025 con una nuova mostra interattiva, promette di continuare su questa strada, celebrando i grandi talenti creativi che hanno cambiato il mondo.