La novella dell’avventuriero: un viaggio tra realtà, sogno e destino a fumetti

Amanti del fumetto e della letteratura, preparatevi a un viaggio mozzafiato tra realtà, sogno e destino con La novella dell’avventuriero, il nuovo graphic novel di Alessandro Tota (sceneggiatura) e Andrea Settimo (disegni), in arrivo in fumetteria e libreria dal 3 maggio 2024 per Coconino Press.

Presentato in anteprima al Comicon Napoli 2024 (25-28 aprile), il volume si preannuncia come un’opera imperdibile per gli appassionati di narrazioni avvincenti e riflessioni profonde.

Un intreccio tra letteratura e fumetto

Ispirato a un romanzo incompiuto di Arthur Schnitzler, La novella dell’avventuriero ci porta nell’Italia del 1520. Protagonista è il giovane Anselmo, la cui vita viene sconvolta dalla scoperta della data esatta della sua morte. In un crescendo di tensione e suspense, Anselmo si troverà a lottare contro il proprio destino, cercando invano di sfuggire alla morsa inesorabile della morte.

Tra realtà e sogno, un racconto filosofico

Man mano che si addentra nella sua disperata fuga, Anselmo si troverà a varcare i confini tra realtà e sogno. L’ambientazione inizialmente realistica cede il passo a una dimensione quasi fantasy, dove la realtà si disgrega e si mescola con una dimensione onirica.

Un omaggio a Doppio sogno e Eyes Wide Shut

Lo stile di La novella dell’avventuriero riecheggia quello del celebre Doppio sogno di Arthur Schnitzler, da cui Stanley Kubrick trasse il film Eyes Wide Shut. Come nel capolavoro del regista americano, anche nel graphic novel di Tota e Settimo la realtà si dissolve lasciando spazio a una dimensione onirica e surreale.

Un’opera che invita alla riflessione

Al di là dell’avventura mozzafiato, La novella dell’avventuriero ci invita a riflettere su temi profondi come la libertà del volere, il destino e il senso della vita. Un’opera che ci spinge a interrogarci sul nostro ruolo nel mondo e sul potere che abbiamo sulle nostre vite.

Non perdetevi questo nuovo gioiello del fumetto italiano! La novella dell’avventuriero vi aspetta dal 3 maggio 2024 in fumetteria e libreria.

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“La ragazza unicorno”: Il romanzo che sta definendo l’anno letterario 

Con solo cento pagine, Giulia Sara Miori ha tessuto un capolavoro narrativo in “La ragazza unicorno”, un romanzo che si distingue come il migliore dell’anno. L’autrice, già nota per la sua raccolta “Neroconfetto”, si afferma con uno stile limpido e diretto, caratterizzato da frasi brevi e dialoghi vivaci. La sua opera prima, pubblicata da Marsilio, è una gemma letteraria che brilla di un’intelligenza narrativa rara, disponibile in libreria dal 3 aprile.

La trama di “La ragazza unicorno” cattura fin dalla quarta di copertina, promettendo una storia che sfida il lettore a immergersi in un’avventura inaspettata. Seguiamo il signor Cattaneo, un uomo ordinario, la cui vita subisce una svolta drammatica nel giorno del suo compleanno. Un’email misteriosa e un rapimento insolito lo trascinano in un mondo di interrogatori e misteri, dove ogni dettaglio è un indizio per svelare l’enigma della ragazza unicorno.

Il romanzo si snoda su due livelli:

la realtà si intreccia con elementi di finzione, o forse non è finzione affatto? Il lettore è invitato a decifrare il motivo dietro il rapimento del protagonista, mentre le pagine rivelano gradualmente la figura centrale della ragazza unicorno e il suo legame con il signor Cattaneo. Il secondo livello esplora l’introspezione e la ricerca di sé in un contesto surreale, spingendo il protagonista e il lettore a confrontarsi con verità interne.

Miori dimostra un talento eccezionale nella scrittura, con dialoghi che fluiscono naturalmente e personaggi che prendono vita attraverso le loro parole. In “La ragazza unicorno”, nulla è lasciato al caso: ogni elemento contribuisce a costruire un’opera che richiede attenzione e riflessione, un puzzle letterario che solo i lettori più attenti sapranno apprezzare fino in fondo.

Invitiamo gli appassionati di letteratura a scoprire “La ragazza unicorno” di Giulia Sara Miori, un romanzo che promette di lasciare un segno indelebile nel panorama letterario di quest’anno. Non perdete l’opportunità di immergervi in questa storia avvincente e ricca di strati, ora disponibile nelle migliori librerie.

Jean Cocteau: La rivincita del giocoliere – Una mostra imperdibile alla Collezione Peggy Guggenheim

Dal 13 aprile al 16 settembre 2024, la Collezione Peggy Guggenheim di Venezia ospita “Jean Cocteau. La rivincita del giocoliere“, la prima grande retrospettiva italiana dedicata a questo artista poliedrico e geniale. Un’occasione unica per scoprire il suo talento inestimabile e la sua influenza profonda sulla cultura del XX secolo.

La mostra, curata da Kenneth E. Silver, autorevole esperto di Cocteau, presenta oltre 150 opere provenienti da prestigiose istituzioni museali internazionali e collezioni private. Un percorso espositivo ricco e articolato che ripercorre la carriera di Cocteau attraverso le sue diverse espressioni artistiche: disegni, opere grafiche, gioielli, arazzi, documenti storici, libri, riviste, fotografie, documentari e film.

Cocteau, poeta, scrittore, drammaturgo, critico d’arte e regista, era anche un brillante artista visivo. La mostra celebra la sua incredibile versatilità e la sua capacità di spaziare con maestria tra diverse tecniche e generi. Si definì un “giocoliere” per la sua abilità nel destreggiarsi tra le arti, e la mostra ne cattura perfettamente la spirito eclettico e innovativo.

Tra i punti salienti della mostra:

  • Disegni: Ammirate la maestria di Cocteau nel disegno, con opere che spaziano da ritratti a paesaggi, a scene ispirate alla mitologia e alla letteratura.
  • Opere grafiche: Scoprite le litografie, le incisioni e le acqueforti di Cocteau, caratterizzate da una forte espressività e da una grande originalità.
  • Gioielli e arazzi: Lasciatevi affascinare dai raffinati gioielli disegnati da Cocteau per artisti come Coco Chanel e Jean Arp, e dagli arazzi realizzati con i suoi disegni.
  • Documenti storici: Approfondite la vita e l’opera di Cocteau attraverso documenti d’archivio, lettere, manoscritti e fotografie.
  • Film: Godetevi una selezione di film diretti da Cocteau, come “Il sangue di un poeta” e “La bella e la bestia”, capolavori del cinema surrealista.

Jean Cocteau. La rivincita del giocoliere è una mostra imperdibile per tutti gli amanti dell’arte, della cultura e della storia. Un’occasione unica per scoprire un artista straordinario che ha lasciato un segno indelebile nel XX secolo.

Informazioni sulla mostra:

  • Titolo: Jean Cocteau. La rivincita del giocoliere
  • Luogo: Collezione Peggy Guggenheim, Calle Dogana 4202, Venezia
  • Date: 13 aprile – 16 settembre 2024
  • Orari: Aperto tutti i giorni dalle 10.00 alle 18.00 (la biglietteria chiude alle 17.30).
  • Biglietti: Intero € 15; Ridotto € 10; Gratuito under 10 anni.
  • Sito web: https://www.guggenheim-venice.it/

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Einaudi Ragazzi lancia la collana “BookTok”: 50 racconti brevi per catturare l’attenzione dei ragazzi

Un’alternativa allo smartphone?

Einaudi Ragazzi scommette su TikTok e lancia una collana di libri ispirata al celebre social media. La collana, intitolata “BookTok”, proporrà raccolte di testi brevi, fulminanti e coinvolgenti, proprio come i reel.

L’obiettivo: catturare l’attenzione dei ragazzi e invogliarli alla lettura anche nei momenti “morti” della giornata, come in attesa dell’autobus o in sala d’attesa.

I volumi:

  • 6 volumi in uscita il 2 aprile
  • 50 racconti brevissimi in ogni volume (2500 battute)
  • Generi: romance, umorismo, fantasy, gialli, storie commoventi, horror
  • Curatori: Elena Peduzzi, Lara Pollero, Christian Hill, Daniele Nicastro, Gisella Laterza, Manlio Castagna
  • Prezzo: 6 euro a volume

Critiche:

La scelta di Einaudi Ragazzi ha già acceso il dibattito. C’è chi teme che la collana possa incentivare una fruizione “mordi e fuggi” della letteratura, a discapito di letture più impegnative e profonde.

E tu cosa ne pensi?

La collana “BookTok” può essere una valida alternativa per avvicinare i ragazzi alla lettura? Oppure rischia di impoverire il loro rapporto con la letteratura?

L’intelligenza artificiale irrompe nel giornalismo: 5 finalisti del Premio Pulitzer la utilizzano

Il Premio Pulitzer, il più alto riconoscimento nel campo del giornalismo, ha aperto le porte all’intelligenza artificiale. Cinque finalisti dell’edizione 2024 hanno infatti dichiarato di aver utilizzato l’AI in varie fasi del loro lavoro, un momento storico che segna l’inizio di una nuova era per il giornalismo.

Un’evoluzione in corso:

  • Marjorie Miller, amministratrice del premio, ha spiegato che il comitato ha discusso l’impatto dell’AI sul giornalismo e ha deciso di adottare un approccio esplorativo, non limitando l’uso di questa tecnologia per incoraggiare l’innovazione.
  • Trasparenza: Per garantire la trasparenza, i partecipanti al premio devono ora dichiarare l’utilizzo dell’AI nel loro lavoro.
  • Dibattito acceso: L’utilizzo dell’AI nel giornalismo genera dibattiti sulle politiche da adottare per i premi e le pubblicazioni. I George Polk Awards stanno valutando come adeguare le regole per valutare articoli e inchieste che impiegano l’AI generativa.

Opinioni contrastanti:

  • John Darnton, curatore del premio, esprime perplessità sull’impatto di queste tecnologie nel lavoro investigativo, che richiede sensibilità e giudizio umano.
  • Altri vedono l’AI come uno strumento utile per la ricerca, l’analisi di dati e la narrazione.

Un futuro pieno di AI:

  • A luglio 2023, l’Associated Press ha siglato un accordo con OpenAI per condividere l’accesso a contenuti giornalistici selezionati, un passo importante verso l’integrazione dell’AI nel mondo dell’informazione.

L’intelligenza artificiale sta cambiando il giornalismo e il Premio Pulitzer è in prima linea in questa evoluzione.

La Divina Commedia: svelato il codice nascosto della numerologia

Dopo anni di studi, un team di esperti ha scoperto un sistema numerico che collega i versi e i contenuti dell’opera di Dante.

Numerologia e simbolismo:

La Divina Commedia è ricca di simboli numerici, non casuali ma studiati da Dante per veicolare significati profondi. Lo studioso Charles Singleton ha intuito per primo l’utilizzo della numerologia nell’opera, individuando nel canto 17 del Purgatorio un punto focale. Franco Nembrini, studioso di Dante, ha approfondito le ricerche di Singleton, scomponendo i canti e analizzando il numero di versi. Sono emersi schemi numerici a croce che si intersecano nel canto 17 del Purgatorio, il cui tema centrale è l’amore. La somma dei versi coinvolti negli schemi a croce è sempre 33, un numero significativo per Dante che ricorre spesso nell’opera.

Un codice criptico:

Nembrini ha coinvolto altri esperti per decifrare il codice nascosto nella Divina Commedia. Rita Monaldi e Francesco Sorti, scrittori esperti di Dante, hanno collaborato con Andrea Esuli del Cnr e Paolo Ferragina, professore di algoritmi. L’obiettivo era di escludere la casualità e confermare la presenza di un sistema numerico intenzionale.

Risultati sorprendenti:

La probabilità che gli schemi numerici siano frutto del caso è inferiore a 1 su 100 milioni. Il canto 17 del Purgatorio, centrale nell’opera, è il fulcro del codice e si collega al tema dell’amore e del libero arbitrio.

Un’importante scoperta:

La scoperta del codice numerico nella Divina Commedia apre nuove prospettive di studio e interpretazione dell’opera. Il sistema ideato da Dante rivela la complessità e la profondità del suo pensiero e della sua poetica.

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L’orrore siciliano: storie e leggende da far venire i brividi

L’orrore siciliano è un genere letterario e folkloristico ricco di storie e leggende che non hanno nulla da invidiare alla letteratura gotica.

La Sicilia è una terra ricca di storia, cultura e tradizioni, ma anche di storie e leggende legate all’orrore. Questo ha dato vita a un ricco filone letterario horror, con autori che hanno contribuito a rendere l’isola un’importante destinazione per gli appassionati di questo genere.

Luigi Capuana è uno dei più importanti autori siciliani del XIX secolo. Tra le sue opere, spicca il racconto Un vampiro (1906), che prende liberamente spunto dal primo racconto della letteratura contemporanea ispirato alla figura dei vampiri, ovvero Il vampiro di John Polidori del 1819.

Luigi Natoli è un altro importante autore siciliano del XIX secolo. Tra le sue opere, spicca il romanzo Il barone di Nicchiaredda (1877), che narra la storia di un nobile siciliano che si trasforma in un vampiro.

Orazio Labbate è un autore siciliano contemporaneo che ha scritto diversi romanzi horror, tra cui Lo scuru (2014), Spirdu (2022) e Le stelle ossee (2023).

Altre opere di autori siciliani che meritano di essere menzionate sono:

  • “La casa del diavolo” di Sebastiano Pupi (1875)
  • “Il fantasma di Palazzo Reale” di Giuseppe De Spuches (1878)
  • “La leggenda della strega di Monte Pellegrino” di Giuseppe Pitrè (1889)
  • “I racconti della paura” di Luigi Natoli (1900)
  • “I racconti della paura. Nuova serie” di Luigi Natoli (1906)
  • “La tarantola” di Vincenzo Consolo (1981)
  • “Il vampiro di Palermo” di Francesco Muzzopappa (2003)
  • “La casa dei peccati” di Francesco Muzzopappa (2004)

Questi sono solo alcuni esempi dei numerosi autori e opere che hanno contribuito a rendere l’orrore siciliano un genere letterario ricco e variegato.

Queste invece sono alcune delle storie più famose e inquietanti della Sicilia, tra cui u sugghiu, la Marabbecca, la Biddrina, le Mayare e i cavalli senza testa di Catania.

  • U sugghiu: un mostro anfibio con la pelle da rettile e portamento antropomorfo, che riesce a succhiare via la faccia delle sue vittime.
  • La Marabbecca: una donna bellissima che vive nei pozzi e nelle cisterne d’acqua, che ingannerebbe i bambini e gli ubriaconi con la sua voce suadente, convincendoli a buttarsi dentro i pozzi per ricevere grandi doni.
  • La Biddrina: un serpente gigantesco che si aggira nelle campagne di Caltanissetta, alla ricerca di bambini e viandanti.
  • Le Mayare: donne potenti e longeve che possono trasformarsi in animali e praticare la magia.
  • I cavalli senza testa di Catania: un’apparizione spettrale che si manifesta a notte fonda, avvertendo i passanti del pericolo.

La Sicilia è una terra ricca di storie e leggende, molte delle quali sono legate all’orrore. Queste storie sono un affascinante spaccato della cultura siciliana, che riflette le paure e le superstizioni di un popolo.

Litcore: la nuova tendenza per chi ama leggere

La lettura è un’attività che, da sempre, è stata associata alla cultura, alla conoscenza e alla raffinatezza. Negli ultimi anni, però, la lettura è diventata anche una tendenza, una moda, un modo per esprimere la propria personalità e il proprio stile.

Si chiama Litcore, ed è la nuova tendenza per chi ama leggere e ci tiene a farlo sapere agli altri. Litcore è una parola composta da “letteratura” e “core”, e indica la tendenza a sfoggiare pubblicamente la propria passione per i libri, attraverso accessori, abiti e comportamenti.

I cappellini da baseball con il nome di scrittrici famose

Uno degli esempi più emblematici di Litcore sono i cappellini da baseball con il nome di scrittrici famose, ma comunque un po’ di nicchia. Questi cappellini, realizzati dal brand canadese Minor Canon, sono divisi in categorie come “autori morti”, “scuola di Francoforte” e “artisti smaterializzati”.

I cappellini Litcore sono diventati un fenomeno virale sui social media, soprattutto su Twitter e TikTok. Gli utenti li indossano per mostrare la propria cultura e la propria intelligenza, ma anche per lanciare messaggi e opinioni.

Ad esempio, Fleur Jaeggy, scrittrice svizzero-italiana che si è fatta conoscere per il suo stile enigmatico e la sua prosa minimalista. Oppure Lydia Davis, autrice di brevi racconti che esplorano le piccolezze della vita quotidiana.

La lettura come accessorio di moda

La lettura non è più solo un’attività solitaria e personale, ma è diventata anche un accessorio di moda. Le persone che amano leggere spesso sfoggiano i propri libri e le proprie citazioni preferite sui social media, sui vestiti e sugli accessori.

Questo fenomeno è stato alimentato anche dall’influenza delle celebrità. Sempre più star, infatti, si mostrano in pubblico mentre leggono, dando un’immagine di sé come di persone colte e raffinate.

La cultura della lettura diventa performativa

La tendenza Litcore ha suscitato anche delle critiche. Alcune persone ritengono che la lettura sia un’attività privata e intima, che non dovrebbe essere esibita pubblicamente.

Altri, invece, sostengono che Litcore sia un modo per rendere la cultura della lettura più accessibile e inclusiva. I libri, infatti, non sono più solo per gli intellettuali, ma sono diventati un oggetto di consumo, alla portata di tutti.

Conclusione

La tendenza Litcore è un fenomeno complesso e articolato, che riflette i cambiamenti della società contemporanea. La lettura è diventata un’attività più popolare, ma è anche diventata un modo per esprimere la propria identità e il proprio stile.

Se volete far sapere a tutti che amate leggere, ma non volete sembrare dei nerd, questi cappellini sono perfetti per voi.

Ma attenzione: non esagerate! Se li indossate tutti insieme, potreste rischiare di sembrare una versione hipster di Homer Simpson.

Jon Fosse vince il Nobel per la letteratura 2023

Lo scrittore norvegese premiato per “le sue opere innovative e la prosa che danno voce all’indicibile”

Oslo, Norvegia – Lo scrittore e drammaturgo norvegese Jon Fosse ha vinto il premio Nobel per la letteratura 2023. Il premio è stato assegnato dall’Accademia Svedese “per le sue opere innovative e la prosa che danno voce all’indicibile”.

Fosse è nato nel 1959 a Haugesund, in Norvegia. È autore di numerosi romanzi, drammi, poesie e libri per bambini. La sua produzione è stata tradotta in oltre quaranta lingue.

Nel suo primo romanzo, “Raudt, Vart”, Fosse affronta il tabù del suicidio. Già nel suo primo dramma, Nokon kjem til å komme, emerge la scrittura scarna e spietata che caratterizza la sua produzione.

I libri di Fosse sono stati acclamati dalla critica per la loro originalità e profondità. Sono stati premiati con numerosi riconoscimenti, tra cui il Cavalierato in Francia e l’International Ibsen Award per il Teatro.

Il Nobel per la letteratura: la storia

Il premio Nobel per la letteratura è stato istituito nel 1901 dal chimico svedese Alfred Nobel. È il più prestigioso riconoscimento letterario al mondo.

Il premio è stato assegnato per la prima volta al poeta francese Sully Prudhomme. Nel corso della sua storia, il premio è stato assegnato a 117 autori, tra cui 16 donne.

L’ultimo italiano a ricevere il premio è stato il drammaturgo Dario Fo, nel 1997.

Le nuove avventure di Huckleberry Finn

Una delle cose che mi ha sempre intrigato, all’interno di film o serie televisive, è come in alcune di esse vi fosse una specie di interazione, tra personaggi animati e attori in carne ed ossa. Di esempi ne abbiamo molti, il divertentissimo “Chi ha incastrato Roger Rabbit?”, l’interessante “Fuga dal Mondo dei Sogni” e le serie nipponiche di “I-Zemborg” e “Born-Free”. Però il mio archivio personale di curiosità Nerd e Vintage, ossia la mia poderosa memoria, mi ha fatto ricordare una vecchia serie televisiva della Hanna-Barbera che utilizzava questa tipologia di tecnica, la serie in questione si intitolava “ The New Adventures of Huckleberry Finn”.

Qui in Italia era conosciuta coi titoli “Le nuove avventure di Huckleberry Finn” oppure “Le avventure di Huckleberry Finn”, questa serie fu prodotta e trasmessa alla fine degli anni sessanta, per un totale di 20 episodi racchiusi in un unica stagione, in Italia venne trasmessa nei primi anni ottanta, la prima volta su Retequattro e successivamente vennero fattoi alcuni passaggi sulle reti locali come SuperSix oppure in contenitori per ragazzi come Junior Tv.  Come si evince dal titolo, la serie è basata sui personaggi e le storie di Mark Twain nel romanzo “Le avventure di Huckleberry Finn”, infatti vengono ripresi in questa serie oltre al personaggio di Huckleberry, Becky Thatcher, Tom Sawyer l’immancabile Zia Polly e il truce Joe l’Indiano; mescolati con nuovi personaggio creati apposta per la serie.

New Adventures of Huck Finn Credits (High Quality)

In breve, durante ogni episodio, si raccontano le vicende di Huck e dei sue due amici Tom e Becky. I tre ragazzi vivono in un piccola cittadina chiamata Hannibal situata lungo il fiume Missouri e passano le giornate andando a scuola e divertendosi a giocare tra di loro. Durante le loro avventure, i tre giovani ragazzi, finiscono in un mondo di fantasia, dove vivono fantastiche avventure, incontrando personaggi, in forma animata, personaggi straordinari, come i piccoli Lillipuziani, il mitologico Ercole, il valoroso Don Chisciotte della Mancia, Folletti e tanti altri. Però, oltre a questi personaggi che via via diventano loro amici, incontrano anche le varie versioni animate di Joe l’indiano, loro nemico nella vita reale, che in questo mondo fatato si ritrovano davanti in vari ruoli, come un pirata, un bandito e così via; ma i tre alla fine riusciranno sempre a sconfiggerlo e alla fine di ogni episodio a ritrovare la strada di casa, sapendo che il domani li porterà a vivere nuove e sempre più emozionanti avventure.

Una serie molto divertente, che rivisita in chiave animata mista, un classico della letteratura americana, che alla fine di ogni episodio ci dava anche un insegnamento di vita.

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