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Yoshitaka Amano: Amano Corpus Animae – A Roma più grande mostra europea dedicata al Sensei

Dopo il grande successo ottenuto a Milano, la straordinaria mostra “Amano Corpus Animae” arriva finalmente a Roma. Dal 28 marzo al 12 ottobre 2025, il Museo di Roma a Palazzo Braschi ospiterà l’evento dedicato al leggendario Yoshitaka Amano, uno degli artisti più influenti nel mondo dell’animazione, del videogioco e dell’illustrazione contemporanea. Ideata e sviluppata da Lucca Comics & Games e curata da Fabio Viola, la mostra è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura e Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, con il supporto organizzativo di Zètema.

Con oltre 200 opere originali, tra cel d’animazione, dipinti e oggetti di culto, “Amano Corpus Animae” ripercorre cinque decenni di carriera del maestro di Shizuoka, offrendo ai visitatori un viaggio immersivo nella storia dell’intrattenimento visivo mondiale. Dalla Tatsunoko a Final Fantasy, dai primi schizzi per le serie animate degli anni ’70 fino alle opere più recenti, la mostra celebra il genio creativo di Amano, capace di abbattere le barriere del tempo e imprimere la propria visione nell’immaginario collettivo.

Tra i momenti più attesi dell’esposizione, spicca la sezione dedicata alla collaborazione tra Amano e Michael Moorcock, autore della saga di “Elric di Melnibonè”. Per la prima volta in Italia, saranno esposte sei tavole che mostrano la genesi delle opere più celebri del maestro, influenzando profondamente l’estetica di Final Fantasy. Un’occasione unica per ammirare l’incontro tra due giganti della narrativa e dell’illustrazione.

Un’altra rarità è il cabinato di “Esh’s Aurunmilla”, un arcade che anticipa di tre anni l’ingresso di Amano nel mondo videoludico, esposto per la prima volta. Gli amanti della saga di Final Fantasy potranno esplorare una sezione dedicata con quasi 50 opere, tracciando un percorso visivo che va dal 1987 a oggi. Per gli appassionati dell’animazione, sarà possibile visitare la ricostruzione della “character room” della Tatsunoko, lo studio in cui Amano ha iniziato la sua carriera tra il 1970 e il 1976.

La mostra si sviluppa attraverso quattro grandi sezioni tematiche. Si parte dalle “Origini”, un viaggio nei primi lavori di Amano per anime storici come “Gatchaman” e “Tekkaman”, che hanno segnato il suo esordio nel mondo dell’animazione giapponese. Si prosegue con “Icons”, una sezione che esplora l’influenza di Amano sulla cultura pop occidentale, con le sue straordinarie illustrazioni per “Sandman” di Neil Gaiman e le variant cover di celebri personaggi come “Batman”, “Superman” e “Wolverine”. “Game Master” è interamente dedicata ai videogiochi, con un focus speciale sulla saga di “Final Fantasy”, a cui Amano ha donato il suo inconfondibile stile visivo. Infine, “Free Spirit” presenta la produzione più recente dell’artista, con opere mature e innovative, tra cui i tre poster realizzati per il Centenario Pucciniano di Lucca Comics & Games 2024.

Oltre all’esposizione fisica, l’evento offre esperienze immersive grazie alla realtà virtuale, che permetterà ai visitatori di esplorare gli studi dell’artista a Tokyo e accedere a opere inedite mai esposte prima.

La poliedricità di Amano emerge in ogni angolo della mostra, con riferimenti alla moda, al design, all’editoria e al teatro, dimostrando come il maestro abbia influenzato trasversalmente il mondo delle arti visive. Dai primi schizzi per “Pinocchio” negli anni ’70 alle collaborazioni con DC e Marvel, fino ai più recenti lavori dedicati a “Lady Butterfly”, “Tosca” e “Turandot”, “Amano Corpus Animae” rappresenta una celebrazione totale dell’universo visionario di un artista senza tempo.

L’appuntamento di Roma promette di essere un evento imperdibile per appassionati di animazione, videogiochi e illustrazione, offrendo una panoramica unica su un maestro capace di trasformare ogni tratto in pura magia visiva.

Informazioni pratiche:

  • Luogo: Museo di Roma a Palazzo Braschi
  • Date: 28 marzo – 12 ottobre 2025
  • Orari: 10:00 – 19:00 (chiuso il lunedì)
  • Biglietti: disponibili online e in loco

Per maggiori informazioni e prenotazioni,

Fiabe Occidentali in Hanbok: La Magia delle Fiabe Rivisitata in Abito Tradizionale Coreano

Dal 26 febbraio al 2 maggio 2025, l’Istituto Culturale Coreano di Roma ospiterà un evento straordinario che promette di catturare l’immaginazione di tutti gli appassionati di arte, cultura e fiabe: la mostra “Fiabe Occidentali in Hanbo. Si tratta di un’opera di grande fascino che presenta una reinterpretazione unica dei personaggi fiabeschi che hanno accompagnato l’infanzia di intere generazioni, ma con un tocco originale che li trasforma in versioni indossanti l’Hanbok, l’abito tradizionale coreano.

L’evento è dedicato all’illustratrice Wooh Nayoung, un’artista che ha saputo combinare l’incanto delle fiabe occidentali con la tradizione culturale coreana, dando vita a rappresentazioni sorprendenti. Attraverso il suo talento, i celebri personaggi delle fiabe – da Cenerentola alla Sirenetta, dalla Bella Addormentata alla Piccola Fiammiferaia – prendono vita in una veste inaspettata, ma estremamente affascinante. Ogni figura è arricchita da dettagli che rievocano la bellezza e la grazia dell’Hanbok, in grado di unire la magia delle storie a un’iconografia culturale millenaria.

La mostra sarà visitabile gratuitamente durante gli orari di apertura dell’Istituto Culturale Coreano, dal lunedì al venerdì, dalle 10:00 alle 18:00, con ultimo ingresso alle 17:30. Un’opportunità unica per immergersi in un mondo che miscela la tradizione coreana con quella europea, creando un ponte tra culture diverse ma ugualmente ricche di fascino.

Inoltre, non perdere l’inaugurazione della mostra, prevista per il 25 febbraio alle ore 19:00. Sarà una serata speciale per scoprire insieme gli splendidi lavori di Wooh Nayoung, incontrare altri appassionati di arte e cultura e godere di un’atmosfera che promette di essere unica e accogliente.

Non lasciarti sfuggire l’occasione di vedere “Fiabe Occidentali in Hanbok”, una mostra che incarna l’incontro tra due mondi fiabeschi lontani, ma uniti dalla magia delle loro storie. L’ingresso è libero, quindi non c’è scusa per non partecipare a questo straordinario evento culturale che promette di farvi rivivere la magia delle fiabe con un tocco tutto nuovo!

L’Istituto Culturale Coreano vi aspetta numerosi in via Nomentana 12, Roma. Seguite l’hashtag #FiabeOccidentaliInHanbok e preparatevi a un viaggio nell’universo delle fiabe rilette sotto una nuova luce, tra tradizione e innovazione.

Doctor Who: Worlds of Wonder – Un Viaggio tra Scienza e Fantascienza

Il fenomeno globale di Doctor Who ha segnato la storia della fantascienza, riuscendo a conquistare generazioni di appassionati con le sue incredibili avventure attraverso il tempo e lo spazio. Con una lunga tradizione che si estende per oltre sei decenni, la famosa TARDIS ha ospitato innumerevoli viaggi interdimensionali, creando un legame affascinante tra scienza e narrativa. Recentemente, la mostra Doctor Who: Worlds of Wonder ha offerto a fan di ogni età l’opportunità di esplorare l’affascinante connessione tra la serie e il mondo reale della scienza, con tappe significative in luoghi iconici come il World Museum di Liverpool e il National Museum of Scotland.

Questa esposizione interattiva e multimediale si è focalizzata sul legame tra la fantasia di Doctor Who e i veri principi scientifici, mostrando come molte delle storie più intriganti della serie siano ispirate da scoperte scientifiche o teoriche. Tra i temi trattati, ci sono stati concetti come la manipolazione del DNA, l’intelligenza artificiale, i misteri degli universi paralleli e, naturalmente, i viaggi nel tempo. Divisa in otto zone tematiche, la mostra ha portato i visitatori in un viaggio che spaziava dalle profondità cosmiche alle meraviglie della biologia terrestre.

Ogni zona tematica non si limitava a mostrare oggetti iconici come costumi originali e oggetti di scena, ma offriva anche uno spaccato dietro le quinte delle tecnologie che hanno reso possibili le spettacolari avventure della serie. Grazie alla collaborazione con esperti scientifici e al supporto della BBC Studios, l’esposizione si è rivelata un’occasione unica per avvicinarsi sia ai fan di lunga data sia ai neofiti, a famiglie e studenti, con un’esperienza che unisce educazione e intrattenimento.

Una delle sezioni più coinvolgenti è stata la TARDIS Tech Room, che ha permesso ai visitatori di immergersi nel cuore della tecnologia del Dottore, esplorando alcuni dei gadget più iconici della serie, come il generatore di campo della TARDIS e il misterioso fenomeno per cui la cabina telefonica è più grande all’interno che all’esterno. Qui, scienza e fantascienza si intrecciano, lasciando spazio a domande affascinanti, come quella sul vero potenziale dei viaggi nel tempo.

Un altro spazio altrettanto interessante è stato Cosmic Curiosities, che ha catapultato i partecipanti nel vasto e misterioso universo. Parlando di buchi neri, wormholes e delle ultime teorie cosmiche, questa sezione ha spiegato in modo semplice e coinvolgente teorie scientifiche complesse, con il supporto di riferimenti diretti alla trama e agli eventi di Doctor Who. In questo modo, la mostra è riuscita a far dialogare scienza e immaginazione in modo straordinario.

Inoltre, la sezione Bioscience Frontiers ha esplorato l’influenza della natura terrestre sulla creazione di mondi alieni e di creature fantastiche. Dalla clonazione alla manipolazione genetica, questa parte dell’esposizione ha messo in luce come Doctor Who non solo prefigura l’esistenza di forme di vita aliene, ma stimola anche profonde riflessioni etiche sulle scoperte scientifiche.

Non poteva mancare una sezione dedicata ai mostri più iconici della serie, il Monster Vault, che ha ospitato creature come i Dalek e i Cybermen. In questa galleria dei mostri, i visitatori hanno avuto modo di esplorare non solo l’aspetto visivo di queste creature, ma anche gli aspetti scientifici che le rendono tanto spaventose quanto credibili, affrontando temi come la robotica e la biotecnologia.

Questa mostra non si è limitata a essere una vetrina di oggetti di scena, ma è stata un’esperienza immersiva per ogni tipo di pubblico. Con una varietà di materiali interattivi, video e display educativi, la mostra ha permesso ai visitatori di esplorare come le scoperte scientifiche reali si riflettano nelle avventure della serie, e di riflettere su temi attuali come l’intelligenza artificiale, la clonazione e le sfide della bioetica.

Il viaggio della mostra non si è fermato in Europa: Doctor Who: Worlds of Wonder ha attratto visitatori anche negli Stati Uniti e in Nuova Zelanda, con altre tappe previste per il 2025 al Comic-Con Museum di San Diego. Con il supporto di esperti e appassionati come Steven Swaby, che ha contribuito a dare vita a questa esposizione, la mostra ha offerto una lettura unica su come Doctor Who sia riuscito a fondere scienza e fantasia per raccontare storie che hanno resistito alla prova del tempo. Per i fan di lunga data e per coloro che si stanno appena affacciando all’universo del Dottore, questa mostra rappresenta un’occasione imperdibile per esplorare come la scienza possa alimentare l’immaginazione. Doctor Who non è solo una serie televisiva, ma una porta che ci invita a esplorare il mondo della scienza, della curiosità e delle riflessioni sull’esistenza. Doctor Who: Worlds of Wonder ha fatto un lavoro straordinario nel portare alla luce questo legame, offrendo ai visitatori un’esperienza che va ben oltre la semplice fantasia, invitandoci a riflettere su ciò che è possibile e su ciò che potrebbe esserlo.

Sergio Staino: L’arte di vivere tra satira e impegno

Dal 14 dicembre 2024 al 18 gennaio 2025, l’arte e la visione di Sergio Staino tornano a vivere tra le mura storiche del Castello dell’Acciaiolo a Scandicci (FI). La mostra, dal titolo evocativo “Sergio Staino – L’arte di vivere tra satira e impegno“, rappresenta un viaggio affascinante nel mondo del celebre fumettista e regista, le cui opere hanno saputo combinare con maestria l’ironia tagliente e l’approfondimento sociale.

L’inaugurazione ha visto la presenza di figure di spicco del panorama culturale e istituzionale. Tra gli ospiti, la figlia di Staino, Ilaria Staino, il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, la sindaca di Scandicci Claudia Sereni, il direttore di Lucca Comics & Games Emanuele Vietina e Claudio Vanni, responsabile delle relazioni esterne di Unicoop Firenze. Paolo Hendel, storico amico dell’artista, è stato il primo ospite di una serie di incontri con autori e protagonisti del fumetto e della satira italiana contemporanea.

L’evento, prodotto da Lucca Comics & Games, non è solo una celebrazione del passato, ma fa parte di un progetto più ampio di digitalizzazione dell’opera di Staino. L’obiettivo è la creazione di un archivio digitale e di un centro culturale permanente dedicato al fumettista, con sede proprio a Scandicci.

La mostra, curata da Laura Vaioli (direttrice dell’Accademia TheSign di Firenze) e Pio Corveddu, è frutto della collaborazione tra il Comune di Scandicci, la Regione Toscana, Unicoop Firenze, l’associazione culturale “Bobo e dintorni” e la Fondazione CR Firenze. I visitatori avranno accesso gratuito all’esposizione fino al 18 gennaio 2025.

Il genio dietro la matita: la storia di Sergio Staino

Sergio Staino è nato l’8 giugno 1940 a Piancastagnaio, in provincia di Siena. Dopo la laurea in architettura, ha insegnato educazione tecnica nei licei della provincia di Firenze, stabilendosi poi a Scandicci. Ma il richiamo della creatività lo ha portato a una svolta: il debutto nel mondo dei fumetti con “Bobo”, personaggio ispirato a se stesso e vagamente somigliante a Umberto Eco, che divenne il suo alter ego satirico. La prima pubblicazione di “Bobo” risale al 1979 sulla rivista “Linus”, allora diretta da Oreste Del Buono. Negli anni Ottanta, Staino collaborò con testate di grande rilievo come “Il Messaggero” e “l’Unità”. Nel 1986 fondò “Tango”, un settimanale satirico, e l’anno successivo portò la satira in televisione con “Teletango” su Rai 3. La sua versatilità lo spinse a esplorare anche il cinema, con la regia dei film “Cavalli si nasce” (1989) e “Non chiamarmi Omar” (1992), quest’ultimo tratto da un racconto del celebre fumettista Altan.Il 2007 segnò il lancio di “Emme”, supplemento settimanale dell’Unità, che coniugava filosofia e politica con un’ironia pungente. La sua nomina a direttore dell’Unità nel 2016 segnò una nuova tappa nella sua carriera, anche se il percorso non fu privo di polemiche. Dopo le dimissioni dall’incarico, Staino tornò a collaborare con il quotidiano “La Stampa” e, dal 2018, con il quotidiano “Avvenire” con la striscia “Hello Jesus”. Purtroppo, la sua vita fu segnata da una grave malattia agli occhi, una degenerazione retinica che lo rese quasi cieco. Nonostante questo, continuò a lavorare, dimostrando una tenacia fuori dal comune. La sua carriera si concluse con collaborazioni anche con “Tiscali Notizie” e “Il Riformista”. La sua scomparsa, avvenuta il 21 ottobre 2023, ha lasciato un vuoto profondo nel panorama della satira e della cultura italiana.

Un’eredità di satira e pensiero critico

La mostra “Sergio Staino – L’arte di vivere tra satira e impegno” è molto più di un’esposizione artistica. È un percorso immersivo tra i temi centrali della produzione di Staino: lavoro, conflitti, ecologia, amore e famiglia, tutte le contraddizioni dell’esistenza. La satira diventa uno strumento per decifrare la complessità del presente e stimolare il pensiero critico.

Attraverso le vignette e le opere più celebri di Staino, il visitatore è invitato a riflettere su come i “vincenti” possano in realtà essere i veri “perdenti”, rischiando di perdere il senso autentico della vita. Con un linguaggio semplice e accessibile a tutti, l’esposizione si rivolge non solo agli appassionati di fumetti, ma anche a famiglie, giovani e curiosi di ogni età.

L’evento è anche un’opportunità di incontro con autori e fumettisti contemporanei, con una serie di appuntamenti che vedranno la partecipazione di protagonisti del fumetto italiano. Un’occasione imperdibile per scoprire l’eredità di Sergio Staino e il suo impatto culturale, ancora oggi di straordinaria attualità.

Non perdere l’occasione di immergerti nell’universo di Sergio Staino. Fino al 18 gennaio 2025, il Castello dell’Acciaiolo di Scandicci ti aspetta per un viaggio indimenticabile tra satira, storia e impegno sociale. Ingresso gratuito!

Ferie Permettendo visita Art of Play: la Mostra Immersiva a Roma che risveglia il Bambino in ognuno di Noi

Il magnificio duo di “Ferie Permettendo” ci porta oggi alla scoperta a un’avventura sensoriale e giocosa come mai prima d’ora: a Roma ha aperto Art of Play, una mostra immersiva che ha strizzato l’occhio al mondo del gioco e ha invitato a riscoprire il bambino che è in noi. Questa straordinaria experience ha aperto le sue porte il 25 ottobre 2024 nel cuore del Pratibus District, in Viale Angelico 52. Fino al 25 maggio 2025, questo spazio si trasforma in un gigantesco parco dei divertimenti visivo e interattivo, dove la fantasia e il gioco non hanno limiti, invitando visitatori di tutte le età a riscoprire il bambino che è in ognuno di noi.

Il progetto è firmato da Elena e Giulia Sella, le sorelle creative dietro il celebre House of Dreamer di Parigi, che hanno già conquistato il mondo con una mostra che ha registrato oltre un milione di visitatori e più di 500 milioni di impression sui social. Per questa nuova avventura, le Sella hanno collaborato con Vivo Concerti per celebrare i 50 anni di Hello Kitty, la leggendaria icona pop giapponese che ha segnato intere generazioni.

Art of Play è composta da ben sedici installazioni che raccontano la magia del gioco in tutte le sue forme. Come spiegano le sorelle Sella, il cuore della mostra è il desiderio di condividere una passione che ha arricchito le loro vite: il gioco come esperienza condivisa. «Da bambine, giocavamo per creare mondi, e oggi il gioco è il linguaggio che ci lega ai nostri figli. Volevamo che questa mostra fosse un invito a riscoprire il piacere del gioco, per un’esperienza sorprendente da vivere insieme», raccontano.

L’ingresso nella mostra è stato accolto da Teddy, una mascotte orsetto che ha introdotto il pubblico a un’esperienza multisensoriale unica, mescolando luci e suoni per trasportare tutti in un’altra dimensione. Ma non poteva mancare Hello Kitty, protagonista di uno degli spazi più attesi: Hello Kitty World. Qui, ogni stanza, ricca di installazioni dedicate alla cultura kawaii, ha permesso ai visitatori di immergersi nell’universo di questa adorata gattina, concludendo il percorso nell’Hello Kitty Café, un bar a tema pastello dove ogni dettaglio sembrava un tributo alla dolcezza del personaggio.

Ogni angolo di Art of Play è stato progettato per stimolare l’immaginazione e i sensi. In RainbowLand, per esempio, girandole e bolle di sapone hanno creato un arcobaleno di colori e luci, mentre Spectrum, con la sua combinazione di riflessi e luci, ha regalato un’esperienza ipnotica e quasi onirica. Il viaggio attraverso i giocattoli più iconici di sempre è stato protagonista di Play Icons, un’area che ha toccato il cuore dei più nostalgici, con aneddoti e curiosità che hanno fatto rivivere i ricordi d’infanzia.

Ma non finisce qui. Gli orsetti di peluche sono stati i protagonisti di Hug Me, un’installazione che ha avvolto i visitatori in un mondo di dolcezza e morbidezza. Per chi voleva rivivere la magia dell’infanzia, Doll House ha offerto una casa delle bambole a grandezza naturale, dove ogni dettaglio invitava all’interazione. In Live in Color, le pareti e i pavimenti si sono accesi di colori al passaggio dei visitatori, creando un’esperienza visiva che ha trasformato ogni passo in un’azione creativa.

Per chi ama costruire e dar vita a nuovi mondi, Brick World ha offerto uno spazio di pura fantasia, con mattoncini colorati che hanno stimolato la creatività in un ambiente pastello e fiorito. E per chi volesse fare un salto indietro nel tempo, Arcade ha ricreato una sala giochi in stile anni ’80, con cabinati e giochi che hanno segnato la storia dei videogame.

L’omaggio a Hello Kitty prosegue con Sweet Bedroom, una stanza che rifletteva l’anima giocosa e vivace del personaggio, e la Karaoke Secret Room, dove i visitatori hanno potuto scatenarsi cantando a ritmo di musica in un angolo di Giappone nel cuore di Roma. Infine, Play More ha celebrato il valore del gioco condiviso, con reinterpretazioni colorate dei giochi di società più amati, invitando tutti a divertirsi insieme.

Ogni installazione è stata pensata per stimolare l’interazione e l’immaginazione, creando un’esperienza unica, dove il gioco diventa un mezzo per connettersi, esprimersi e creare ricordi indimenticabili. Art of Play non è solo una mostra: è un viaggio nell’universo della fantasia, un tributo al gioco come arte e linguaggio universale. Fino al 25 maggio 2025, chiunque voglia immergersi in questo mondo di colori, suoni e magia, può farlo e lasciare che il bambino che è in noi prenda il sopravvento.

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Crema si tinge di rosso: una mostra dedicata ai vampiri

Dalle tenebre dell’anima alle pagine di un libro, il mito del vampiro ha affascinato l’umanità per secoli. Ora, il Museo Civico di Crema e del Cremasco ci invita a un viaggio nel cuore delle tenebre con la mostra “Vampiri. Illustrazione e letteratura tra culto del sangue e ritorno dalla morte”.

Dal 19 ottobre 2024 al 12 gennaio 2025, oltre 200 opere d’arte e letterarie ci trasporteranno in un mondo oscuro e affascinante, dove creature della notte si nutrono del sangue dei vivi.

Dalla leggenda al mito

Le origini del mito del vampiro affondano le radici nelle antiche credenze popolari, mescolando paura della morte, desiderio di immortalità e culto del sangue. La mostra di Crema ne traccia l’evoluzione, dalle prime testimonianze letterarie fino alle iconiche rappresentazioni cinematografiche e letterarie del XX secolo.

Bram Stoker e oltre

Il conte Dracula di Bram Stoker è solo uno dei tanti protagonisti che incontreremo durante questo percorso. Attraverso illustrazioni, litografie e prime edizioni di romanzi gotici, potremo ammirare come la figura del vampiro sia stata interpretata e reinventata nel corso dei secoli, diventando un’icona culturale di portata universale.

Il vampiro nell’immaginario collettivo

La mostra non si limita a esplorare le origini del mito, ma indaga anche il suo impatto sulla cultura contemporanea. Dai film horror ai romanzi gotici, dai fumetti ai videogiochi, il vampiro continua a esercitare un fascino irresistibile sull’immaginazione collettiva.

Un’esperienza unica

Vampiri. Illustrazione e letteratura tra culto del sangue e ritorno dalla morte è un’occasione imperdibile per tutti gli appassionati di letteratura gotica, storia del cinema e cultura popolare. Un’esposizione che ci invita a riflettere sulla nostra paura della morte, sul fascino del male e sulla nostra continua ricerca di ciò che è al di là della realtà.

Titanic – An Immersive Voyage: un’esperienza dal Cinema a Milano

Milano, sempre al centro di eventi culturali unici e innovativi, ospita una mostra che cattura l’immaginazione di chiunque sia affascinato dalla storia e dalla leggenda del RMS Titanic. Dal 1° agosto al 10 novembre, lo Scalo Farini, un ampio spazio espositivo situato in Via Valtellina, diventa la sede di “Titanic – An Immersive Voyage”, una mostra che non è solo un viaggio nel passato, ma un’esperienza emozionale che trasporta i visitatori nel cuore della tragica vicenda della nave più famosa della storia.

Progettata dagli stessi produttori della celebre esposizione “Van Gogh: The Immersive Experience”, questa mostra punta a unire tecnologia all’avanguardia e una straordinaria ricostruzione storica. Non si tratta di un’esposizione statica, ma di un’avventura immersiva che invita il pubblico a “salire a bordo” del Titanic e a scoprire ogni aspetto della sua incredibile storia. Con oltre 300 reperti autentici, i partecipanti hanno l’opportunità di osservare da vicino oggetti veri provenienti dal relitto della nave, unici testimoni di quella tragedia che ha segnato la storia del XX secolo.

La mostra non si limita a oggetti e immagini, ma attraverso sofisticate ricostruzioni tridimensionali delle cabine, dei saloni e degli spazi comuni, permette di esplorare la fastosità e la grandiosità degli ambienti che hanno reso il Titanic un simbolo di progresso e lusso. I visitatori possono immergersi completamente nella vita a bordo della nave, ammirando gli interni e comprendendo appieno l’atmosfera di quei giorni d’oro.

A rendere ancora più unica l’esperienza, c’è un viaggio virtuale che consente di esplorare il sito del relitto, a oltre 4.000 metri di profondità nell’Oceano Atlantico. Grazie alla realtà virtuale, i partecipanti possono vivere un’esperienza mozzafiato, osservando da una prospettiva inedita gli affascinanti resti della nave affondata, come se fossero davvero lì, tra le rovine di una delle tragedie più grandi della storia marittima.

La mostra è pensata per tutti, famiglie, appassionati di storia e tecnologia, e chiunque voglia vivere un’esperienza emozionante. La durata della visita varia tra i 60 e i 90 minuti e i biglietti sono accessibili, con prezzi che partono da 18,90 € per gli adulti e 13,90 € per i bambini. Inoltre, sono disponibili prenotazioni private per gruppi o eventi speciali, per vivere l’esperienza in modo ancora più esclusivo. Titanic – An Immersive Voyage rappresenta un’occasione unica per esplorare la storia di questa nave leggendaria, che continua a affascinare e ispirare generazioni. Se vi trovate a Milano entro il 10 novembre, non perdete l’opportunità di fare un tuffo nel passato, attraversando le acque della storia e vivendo un’esperienza senza tempo.

Fumetto: il Centre Pompidou di Parigi celebra la nona arte con una mostra senza precedenti!

Amanti del fumetto, preparatevi a un viaggio mozzafiato nel mondo della nona arte! Dal 29 maggio al 4 novembre 2024, il Centre Pompidou di Parigi ospiterà la mostra “La BD à tous les étages” (“Fumetto su tutti i piani”), un’occasione unica per immergersi nella storia e nell’evoluzione di questa forma espressiva tanto amata.

Un percorso espositivo ricco e articolato

La mostra, curata da Anne Lemonnier ed Emmanuèle Payen, con la collaborazione di Thierry Groensteen e Lucas Hureau, si snoderà su tutti i sei piani dell’iconico edificio, trasformando ogni livello in un universo dedicato a un tema specifico. I visitatori avranno la sensazione di “entrare” e “uscire” dalle pagine di una grande enciclopedia del fumetto, esplorando generi, personaggi e influenze che hanno segnato questo medium.

Un viaggio “dantesco” attraverso la storia del fumetto

Il percorso espositivo seguirà una struttura “dantesca”, partendo dall’alto verso il basso. Al sesto piano, la mostra “Comics, 1964 – 2024” offrirà un’ampia panoramica sull’evoluzione del fumetto dal secondo dopoguerra ad oggi, suddivisa in dodici capitoli che ripercorrono i principali stili grafici e le tematiche emerse a livello internazionale dagli anni Sessanta. Tra i punti salienti, la nascita della rivista Garo in Giappone e le vignette sovversive di Robert Crumb.

Incontro tra arte visiva e fumetto

Al quinto piano, arte visiva e fumetto si incontreranno in un dialogo affascinante. I visitatori potranno ammirare accostamenti tra i maestri della tradizione pittorica europea e gli autori di culto del fumetto contemporaneo. Tra gli esempi, le analogie tra la pittura di Henri Matisse e le vignette di Philippe Dupuy, il dialogo tra le opere di Francis Picabia e Anna Sommer, e l’imperdibile confronto tra i dipinti di Francis Bacon e le illustrazioni di Lorenzo Mattotti.

Omaggio a Corto Maltese

Al secondo piano, la Bibliothèque publique d’information del museo ospiterà la mostra monografica “Corto Maltese. A novelistic life”, dedicata al celebre marinaio creato da Hugo Pratt. Curata da Emmanuèle Payen e Monika Prochniewicz, in collaborazione con Patrizia Zanotti, storica assistente di Pratt, la mostra offrirà un’analisi approfondita delle storie e dei significati impliciti nei fumetti di Corto Maltese, attraverso un gran numero di documenti originali, disegni, studi preparatori e tavole inedite.

Più che una mostra: un’esperienza immersiva

“La BD à tous les étages” non sarà solo una mostra, ma un’esperienza immersiva a 360 gradi nel mondo del fumetto. Un ricco programma di talk, conferenze e laboratori (al livello sotterraneo, nell’ambito della sezione “Comics out of the box”) arricchirà l’offerta, offrendo spunti di riflessione e approfondimenti su questa forma d’arte sempre più popolare e amata.

Un’occasione imperdibile per gli amanti del fumetto

Se siete appassionati di fumetto, questa mostra è assolutamente da non perdere! Un’occasione unica per scoprire la ricchezza e la varietà di questo medium, per riflettere sulla sua storia e sul suo impatto culturale, e per ammirare da vicino le opere di alcuni dei più grandi maestri del fumetto di tutti i tempi.

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Milton Caniff: Il “Rembrandt del Fumetto” e la Sua Influenza nel Mondo del Comics

Milton Arthur Paul Caniff, meglio conosciuto come Milton Caniff, nacque il 28 febbraio 1907 a Hillsboro, in Ohio, e morì il 3 maggio 1988 a New York. Considerato uno dei più influenti e importanti fumettisti della storia del fumetto mondiale, Caniff ha lasciato un’impronta indelebile nelle arti visive, con una carriera che ha segnato il panorama dei comics statunitensi e internazionali. Tra le sue opere più celebri figurano Dickie Dare (1933), Terry e i pirati (1934), Miss Lace (1942), e, soprattutto, Steve Canyon (1947), che rappresenta senza dubbio il suo capolavoro.

La sua carriera si distinse non solo per uno stile grafico impeccabile, ma anche per la sua capacità unica di raccontare storie coinvolgenti, sviluppando trame affascinanti e personaggi realistici e moderni. L’approccio narrativo di Caniff fu profondamente influente, dando vita a una nuova forma di storytelling nel fumetto, che ben si differenziava dal passato. Sebbene il suo stile grafico, fortemente influenzato da un collega come Noel Sickles, fosse riconoscibile e originale, fu proprio la sua narrazione che lo elevò al rango di maestro del fumetto. Il suo talento nel creare storie dinamiche e complesse, spesso con personaggi profondamente umani e ben sviluppati, gli valse numerosi premi, tra cui il Cartoonist of the Year Award nel 1946, il Reuben Award e l’Elzie Segar Award nel 1971, e il Gold Key Award nel 1981. A testimonianza del suo impatto duraturo, nel 1988, anno della sua morte, Caniff fu inserito nella Will Eisner Hall of Fame.

Il personaggio più iconico creato da Caniff è sicuramente Steve Canyon, una serie che gli permise di esplorare temi di guerra, avventura e azione con una profondità mai vista prima. Grazie a questa serie, Caniff divenne una figura di riferimento nel mondo del fumetto, con artisti come Jack Kirby, Frank Miller, Romano Scarpa e Hugo Pratt che lo considerarono una fonte di ispirazione. Tuttavia, ciò che realmente distingue Caniff non è solo la sua influenza grafica, ma la sua capacità di interpretare e restituire al pubblico una visione del mondo ricca di sfumature storiche e culturali.

Nel corso della sua carriera, Caniff si distinse per la sua attenzione ai dettagli, da quelli visivi a quelli narrativi. Fu un autore che non si limitò a raccontare storie, ma che cercò di immergere il lettore in un’esperienza visiva e culturale completa. La sua abilità nell’utilizzare inquadrature cinematografiche, ad esempio, fu una delle caratteristiche distintive delle sue strisce. Caniff, infatti, si ispirava apertamente ai grandi registi dell’epoca come Orson Welles e Alfred Hitchcock, che avevano rivoluzionato il linguaggio del cinema. Nei suoi fumetti, Caniff utilizzò angolazioni inusuali, prospettive inaspettate e un senso del movimento che anticipavano l’estetica cinematografica, riuscendo a creare una narrazione visivamente dinamica ed emotivamente coinvolgente.

Nel corso degli anni Trenta e Quaranta, Caniff esplorò un mondo popolato da femmes fatales, avventurieri e eroi solitari. La sua capacità di catturare l’essenza dei suoi tempi è evidente in ogni dettaglio delle sue strisce: dai costumi delle sue protagoniste femminili, ispirati alle pagine di Vogue, all’uso di riferimenti alla moda e alla musica dell’epoca. Le sue storie si intrecciano con le trasformazioni sociali e culturali che segnarono il periodo, con una particolare attenzione alle innovazioni stilistiche e artistiche che segnarono un’epoca di profondi cambiamenti.

Milton Caniff rimane oggi un autore amato e studiato, la cui influenza va ben oltre il mondo del fumetto. È stato capace di costruire un universo narrativo in cui ogni elemento – dalla sceneggiatura alla grafica, dalla cultura alla storia – si fondeva perfettamente per creare storie che ancora oggi continuano a ispirare e a emozionare lettori e artisti. Se l’arte del fumetto ha conosciuto una rinascita e una rivalutazione negli ultimi decenni, molto di questo si deve alla visione e al talento di Milton Caniff.