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“Leonardo” di Francesco Fioretti e Ernesto Anderle: Un Viaggio Grafico nel Genio del Rinascimento

Nel panorama del fumetto biografico, pochi autori riescono a catturare l’essenza di un personaggio storico come fa “Leonardo” di Francesco Fioretti e Ernesto Anderle. Pubblicato dalla casa editrice BeccoGiallo, questo graphic novel si distingue per la sua capacità di raccontare la vita di uno dei più grandi geni dell’umanità, Leonardo da Vinci, in un modo inusuale e affascinante. In un’epoca in cui il Rinascimento era ancora in fase di trasformazione, Leonardo da Vinci non fu solo pittore, ma un uomo d’ingegno dalle mille sfaccettature: scienziato, ingegnere, anatomista, architetto e molto altro. Eppure, “Leonardo” non si limita a narrare la storia di questo personaggio straordinario, ma lo fa attraverso una prospettiva unica, quella di Lisa Gherardini, la giovane donna immortalata nel celebre dipinto “La Gioconda”.

La narrazione del fumetto si sviluppa attorno a una premessa originale: la Gioconda stessa, simbolo per eccellenza del Rinascimento, racconta la sua storia dal suo punto di vista, offrendo un inedito viaggio nella mente del genio che l’ha resa immortale. “Lui era Leonardo, e quello il Rinascimento: il mio sorriso è diventato il suo testamento, simbolo di una nuova era che nasceva in lui”. Con queste parole, Lisa Gherardini, attraverso la sua prospettiva personale, rivela l’evoluzione di un uomo inquieto e visionario, capace di trasformare la realtà che lo circonda in opere d’arte e scoperte scientifiche.

Fioretti e Anderle, con un linguaggio visivo e narrativo coinvolgente, tracciano il percorso di Leonardo da Vinci tra i luoghi e i momenti cruciali della sua vita: Firenze, Milano, Roma. Il lettore si trova a seguire il protagonista mentre esplora il mondo attraverso il suo inimitabile approccio scientifico e artistico. Un artista e scienziato che, nel suo piccolo laboratorio, osserva ogni dettaglio della natura, dai movimenti del corpo umano alle onde del mare, cercando di comprendere le leggi che governano l’universo. Ogni tratto del fumetto è impregnato della sua sete di conoscenza e della sua insaziabile curiosità, che lo spinge a spingersi oltre i limiti conosciuti.

Il racconto si concentra su alcuni aspetti cruciali della vita di Leonardo: la sua ricerca di perfezione nell’arte, la passione per l’anatomia, gli studi sul volo degli uccelli, le sue invenzioni rivoluzionarie. All’interno di queste esplorazioni, la figura di Lisa Gherardini diventa il fulcro attorno al quale ruota la narrazione. La sua trasformazione da giovane donna comune a icona immortale è il punto di vista privilegiato per raccontare un Rinascimento che, attraverso Leonardo, vive una delle sue fasi più straordinarie.

Una delle peculiarità di “Leonardo” è proprio l’abilità di Fioretti e Anderle nel raccontare non solo l’uomo Leonardo, ma anche il contesto storico e culturale in cui si è sviluppato il suo genio. L’autore del fumetto riesce a rendere la complessità di un periodo storico senza scadere nella didascalia, ma facendo emergere l’intensità del cambiamento sociale e culturale che il Rinascimento ha portato. La storia si intreccia con eventi storici, mettendo in evidenza l’impatto che le idee di Leonardo avevano nel suo tempo, ma anche la loro straordinaria modernità che, a distanza di secoli, continua a influenzare il nostro pensiero e la nostra cultura.

In “Leonardo”, l’arte e la scienza si fondono in un racconto avvincente che affascina tanto gli appassionati di storia quanto i lettori che si avvicinano al fumetto per la prima volta. Ogni pagina diventa una finestra su un mondo lontano nel tempo, ma mai così vicino nel cuore. Il lavoro di Fioretti e Anderle non è solo un omaggio a uno dei più grandi geni della storia, ma anche una riflessione sul potere dell’arte di immortalare la realtà, di trasformarla in qualcosa di eterno.

La scelta di raccontare la storia di Leonardo da Vinci dal punto di vista di Lisa Gherardini conferisce alla narrazione una dimensione emotiva unica. Il lettore non solo esplora la vita del genio, ma si trova anche a confrontarsi con la sua umanità, la sua solitudine, la sua lotta per capire e decifrare l’infinito. Attraverso gli occhi della Gioconda, vediamo un Leonardo che non è solo il maestro della pittura, ma un uomo che cerca di comprendere la sua epoca, la sua arte, e soprattutto se stesso.

“Leonardo” non è solo un fumetto biografico, ma un viaggio nelle profondità dell’anima di un uomo che ha saputo unire scienza, arte e filosofia in modo straordinario. Con una narrazione che alterna momenti di grande introspezione a scene dinamiche e coinvolgenti, Fioretti e Anderle ci invitano a riscoprire il Rinascimento attraverso una lente fresca e affascinante. Il risultato è una lettura che incanta, ispira e, soprattutto, educa. “Leonardo” di Francesco Fioretti e Ernesto Anderle è un’opera che merita di essere letta da chiunque sia affascinato dal Rinascimento, dall’arte di Leonardo da Vinci e dal potere del fumetto come strumento narrativo. Con il suo approccio innovativo e profondo, questo graphic novel si conferma una delle pubblicazioni più interessanti nel panorama editoriale italiano, unendo storia, arte e fumetto in una sinergia perfetta che lascia il lettore senza fiato.

Frigidaire: Storia e immagini della più rivoluzionaria rivista d’arte del mondo

Si apre oggi a Roma, fino al 7 settembre, la mostra “Frigidaire: Storia e immagini della più rivoluzionaria rivista d’arte del mondo“, un evento imperdibile per gli appassionati di fumetto, arte e cultura alternativa. Ospitata nel suggestivo Museo di Roma in Trastevere, l’esposizione celebra la storia e l’eredità di una delle riviste più innovative del panorama artistico italiano e internazionale. La manifestazione vede la partecipazione di Lucca Comics & Games come unico festival partner, rafforzando il legame storico tra la rivista e il più importante evento italiano dedicato al fumetto e al gioco.

Frigidaire è stata una pubblicazione che ha segnato un’epoca, fungendo da catalizzatore per alcuni dei più grandi talenti della nona arte. Sotto la direzione di Vincenzo Sparagna e con il contributo di maestri come Andrea Pazienza, Stefano Tamburini, Tanino Liberatore, Filippo Scozzari e Massimo Mattioli, la rivista ha dato vita a un movimento culturale unico. Presentata per la prima volta a Lucca nel 1980, Frigidaire ha ridefinito i confini del fumetto, fondendo satira, giornalismo d’assalto, arte e politica in un mix esplosivo che continua a influenzare il panorama contemporaneo.

La mostra propone un viaggio straordinario attraverso l’universo visivo e concettuale di Frigidaire, con oltre 300 opere originali tra copertine iconiche, tavole inedite, fotografie e documenti d’archivio. Un ruolo centrale avrà il concetto di “Arte Maivista”, teorizzato dagli stessi autori della rivista: un approccio rivoluzionario che ha spinto i confini dell’espressività artistica e narrativa.

Il percorso espositivo ripercorre le tappe fondamentali della rivista, dall’esordio negli anni Ottanta fino alle più recenti pubblicazioni, mostrando l’evoluzione stilistica e tematica che ha reso Frigidaire un simbolo della controcultura. Tra le opere in mostra, spiccano le tavole di RanXerox, il celebre antieroe cyberpunk creato da Tamburini e Liberatore, che con la sua estetica brutale e visionaria ha ridefinito il fumetto europeo.

Oltre ai materiali storici, l’evento offrirà una serie di incontri e approfondimenti con esperti del settore, proiezioni video e performance artistiche, creando un’esperienza immersiva per i visitatori. L’obiettivo è non solo celebrare il passato glorioso della rivista, ma anche stimolare un dialogo con le nuove generazioni di artisti e lettori.

L’iniziativa si inserisce in un contesto più ampio di valorizzazione del fumetto come espressione artistica e culturale, in vista della creazione del Museo Nazionale del Fumetto, un progetto promosso da Lucca Comics & Games. “L’ecosistema di Lucca Comics & Games sta crescendo e sulla soglia di una fondazione di un museo di livello internazionale, riafferma sempre la centralità della storia del fumetto italiano”, ha dichiarato Emanuele Vietina, direttore della manifestazione lucchese.

Frigidaire non è stata solo una rivista, ma un manifesto di libertà creativa, un laboratorio di idee che ha sfidato convenzioni e censura, lasciando un’impronta indelebile nella storia della comunicazione visiva. La mostra romana rappresenta un’opportunità unica per riscoprire un capitolo fondamentale del fumetto italiano e del pensiero artistico alternativo. Per chi ama la sperimentazione, la satira e la cultura underground, questa esposizione è un appuntamento da non perdere.

Nicola Verlato: Quando l’arte classica incontra il futuro

Hai mai pensato che i miti antichi potessero nascondere un futuro oscuro? Nicola Verlato, l’artista italiano che sta facendo parlare di sé, ci trasporta in un mondo dove il passato, il presente e il futuro si intrecciano in modo sorprendente.

Un’esposizione che ti lascerà senza fiato

A Imola Musei, la mostra “Myth Generation” ci svela l’universo creativo di Verlato, un mix esplosivo di arte classica, cultura pop e tecnologia. Le sue opere, cariche di significato e di una bellezza inquietante, ci invitano a riflettere sul nostro presente e sul nostro futuro.

Conflitti e miti: un binomio esplosivo

Al centro delle opere di Verlato c’è il conflitto, un tema eterno che l’artista declina in mille sfaccettature. Dalle guerre tra popoli alle lotte interiori, ogni quadro è un racconto potente e coinvolgente. Ma Verlato non si limita a rappresentare il conflitto: lo trasforma in un’opportunità per creare nuovi miti, per farci riflettere sul nostro mondo e sul nostro posto in esso.

Un’arte che va oltre la tela

L’uso innovativo della tecnologia è un altro elemento distintivo delle opere di Verlato. Modellazione 3D, realtà aumentata, video: l’artista utilizza tutti gli strumenti a sua disposizione per creare esperienze immersive e coinvolgenti. L’opera “The Merging”, ad esempio, ti permette di entrare letteralmente all’interno del quadro grazie a un’app dedicata.

Perché dovresti vedere questa mostra?

  • Per scoprire un nuovo modo di guardare all’arte: Verlato reinventa la pittura classica, creando opere che sono al tempo stesso belle e disturbanti.
  • Per riflettere sul nostro mondo: Le sue opere ci invitano a porci delle domande sul nostro presente e sul nostro futuro.
  • Per vivere un’esperienza unica: Grazie alla tecnologia, le opere di Verlato diventano interattive e coinvolgenti.

Non perdere l’occasione di immergerti nel mondo affascinante di Nicola Verlato!

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Fukinsei: l’arte giapponese dell’imperfezione imperfetta

Nel cuore della cultura giapponese si cela un concetto estetico che sfida la ricerca ossessiva della perfezione tipica della società contemporanea: il Fukinsei (不均整). Questa parola, che si potrebbe tradurre come “asimmetria” o “disequilibrio”, racchiude un’idea di bellezza che va oltre le convenzioni canoniche, celebrando ciò che è imperfetto, irregolare e incompleto. Nella filosofia giapponese, il Fukinsei è un principio fondamentale che permea ogni forma d’arte, dalla ceramica alla pittura, dall’architettura al giardinaggio, invitandoci a guardare con occhi nuovi il mondo che ci circonda e ad abbracciare l’incertezza e la transitorietà della vita.

Le Origini del Fukinsei: Radici nella Filosofia Zen

Le radici del Fukinsei affondano nella profonda saggezza della filosofia buddista Zen. Il pensiero Zen, con la sua enfasi sull’impermanenza e sul cambiamento, insegna che la perfezione è un’illusione fugace, un miraggio che sfugge appena tentiamo di afferrarlo. La vera bellezza, secondo questa visione, risiede nella naturalezza e nell’autenticità delle cose, nella loro capacità di esistere senza aderire a modelli prestabiliti. In questa ottica, l’imperfezione non è un difetto da correggere, ma una qualità da apprezzare e accogliere con gratitudine.

Nella pratica zen, questa filosofia si manifesta in molti modi. Ad esempio, durante la cerimonia del tè, ogni gesto, ogni oggetto e ogni parola sono scelti con cura, ma non per raggiungere una forma ideale. Al contrario, è proprio l’irregolarità dei movimenti, la semplicità della ceramica e il suono del silenzio a creare un senso di armonia che trascende la ricerca dell’ordine e della simmetria. Questo è il cuore del Fukinsei: un’armonia che nasce dall’accettazione dell’imperfezione.

Il Fukinsei nelle Arti Giapponesi: Un’Estetica di Semplicità e Profondità

Il concetto di Fukinsei si riflette in modo particolarmente evidente nelle arti giapponesi. Ogni forma d’arte, dal delicato tratto del pennello su carta di riso ai giardini zen modellati con cura, porta con sé questa visione dell’imperfetto come fonte di bellezza e significato.

Ceramica: L’Arte del Raku

Tra le espressioni più iconiche del Fukinsei vi è la ceramica Raku, un’arte che incarna perfettamente l’ideale dell’imperfezione. I vasi Raku sono noti per le loro forme irregolari e la superficie craquelé, caratterizzate da crepe e sbavature che non sono il risultato di un difetto, ma il frutto di un processo naturale che viene valorizzato come parte integrante dell’opera. Ogni pezzo è unico, irripetibile, e proprio per questo prezioso. L’artigiano non cerca di nascondere le imperfezioni, ma le esalta, celebrando la bellezza della natura incontrollabile del fuoco e della terra.

Pittura: Il Fascino dei Dipinti Sumi-e

Nella pittura Sumi-e, realizzata con inchiostro di china su carta di riso, il Fukinsei si manifesta nella spontaneità e nella fluidità del tratto. Gli artisti non cercano di riprodurre fedelmente la realtà, ma di coglierne l’essenza attraverso pochi segni essenziali. Le sbavature e le linee irregolari non sono errori, ma parte di un processo che accoglie l’imprevisto e l’incompiuto. Ogni pennellata racconta una storia di equilibrio tra controllo e abbandono, tra l’intenzione e l’imprevisto.

Architettura: I Giardini Zen e l’Armonia dell’Asimmetria

Anche i giardini zen incarnano il principio del Fukinsei. In questi spazi, ogni pietra, ogni albero e ogni sentiero sono disposti in modo asimmetrico, creando un’armonia che non deriva dalla simmetria, ma dall’equilibrio delle forme irregolari. Camminando lungo un giardino zen, l’osservatore è invitato a riflettere sulla bellezza del naturale e del mutevole, sulla capacità dell’uomo di creare ordine senza imporre un rigido controllo sulla natura. Le pietre disposte in modo irregolare, la sabbia rastrellata con linee fluide e mai uguali, tutto invita a contemplare l’imperfezione come fonte di pace interiore.

Bonsai: La Miniatura della Natura Imperfetta

L’arte del bonsai, che crea miniatura di alberi, è un altro esempio di Fukinsei. L’obiettivo non è quello di creare un albero perfetto secondo canoni estetici prestabiliti, ma di valorizzare la sua forma naturale, anche se irregolare o contorta. Un bonsai non deve essere simmetrico o perfetto nelle proporzioni, ma deve esprimere la vitalità e l’essenza della natura, la sua capacità di adattarsi e di crescere nonostante le avversità.

Fukinsei: Un Invito alla Vita Imperfetta

Il significato più profondo del Fukinsei va oltre l’estetica: è un invito a vivere con autenticità e consapevolezza. Nella vita quotidiana, questo concetto ci insegna ad accettare i nostri limiti e le nostre imperfezioni, a non cercare di conformarsi a uno standard impossibile di perfezione. Ci incoraggia a trovare bellezza nella semplicità, a riconoscere la straordinarietà delle piccole cose e a non temere il cambiamento e l’imprevedibilità.

In un mondo che spesso ci spinge verso l’ideale di una vita perfetta, senza errori e senza bellezza fallimenti, il Fukinsei ci ricorda che la vera risiede nell’irregolarità, nell’incompleto, in ciò che è unico e irripetibile. Accettare il Fukinsei significa abbracciare la vita con tutte le sue imperfezioni, trovando in esse non un motivo di frustrazione, ma un’opportunità di crescita e di meraviglia.

Il Fukinsei ci invita a rallentare, a osservare ea contemplare il mondo con occhi nuovi, a vedere la bellezza in ciò che non è perfetto, ma autentico. In questo senso, è un’arte di vivere che può arricchire profondamente la nostra esperienza quotidiana, rendendoci più aperti e consapevoli del miracolo dell’esistenza, in tutta la sua fragile imperfezione.

Jean Cocteau: La rivincita del giocoliere – Una mostra imperdibile alla Collezione Peggy Guggenheim

Dal 13 aprile al 16 settembre 2024, la Collezione Peggy Guggenheim di Venezia ospita “Jean Cocteau. La rivincita del giocoliere“, la prima grande retrospettiva italiana dedicata a questo artista poliedrico e geniale. Un’occasione unica per scoprire il suo talento inestimabile e la sua influenza profonda sulla cultura del XX secolo.

La mostra, curata da Kenneth E. Silver, autorevole esperto di Cocteau, presenta oltre 150 opere provenienti da prestigiose istituzioni museali internazionali e collezioni private. Un percorso espositivo ricco e articolato che ripercorre la carriera di Cocteau attraverso le sue diverse espressioni artistiche: disegni, opere grafiche, gioielli, arazzi, documenti storici, libri, riviste, fotografie, documentari e film.

Cocteau, poeta, scrittore, drammaturgo, critico d’arte e regista, era anche un brillante artista visivo. La mostra celebra la sua incredibile versatilità e la sua capacità di spaziare con maestria tra diverse tecniche e generi. Si definì un “giocoliere” per la sua abilità nel destreggiarsi tra le arti, e la mostra ne cattura perfettamente la spirito eclettico e innovativo.

Tra i punti salienti della mostra:

  • Disegni: Ammirate la maestria di Cocteau nel disegno, con opere che spaziano da ritratti a paesaggi, a scene ispirate alla mitologia e alla letteratura.
  • Opere grafiche: Scoprite le litografie, le incisioni e le acqueforti di Cocteau, caratterizzate da una forte espressività e da una grande originalità.
  • Gioielli e arazzi: Lasciatevi affascinare dai raffinati gioielli disegnati da Cocteau per artisti come Coco Chanel e Jean Arp, e dagli arazzi realizzati con i suoi disegni.
  • Documenti storici: Approfondite la vita e l’opera di Cocteau attraverso documenti d’archivio, lettere, manoscritti e fotografie.
  • Film: Godetevi una selezione di film diretti da Cocteau, come “Il sangue di un poeta” e “La bella e la bestia”, capolavori del cinema surrealista.

Jean Cocteau. La rivincita del giocoliere è una mostra imperdibile per tutti gli amanti dell’arte, della cultura e della storia. Un’occasione unica per scoprire un artista straordinario che ha lasciato un segno indelebile nel XX secolo.

Informazioni sulla mostra:

  • Titolo: Jean Cocteau. La rivincita del giocoliere
  • Luogo: Collezione Peggy Guggenheim, Calle Dogana 4202, Venezia
  • Date: 13 aprile – 16 settembre 2024
  • Orari: Aperto tutti i giorni dalle 10.00 alle 18.00 (la biglietteria chiude alle 17.30).
  • Biglietti: Intero € 15; Ridotto € 10; Gratuito under 10 anni.
  • Sito web: https://www.guggenheim-venice.it/

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Addio a Max Capa, padre del fumetto underground italiano

Un pioniere della controcultura: Nino Armando Ceretti, in arte Max Capa, si è spento a Parigi all’età di 79 anni, lasciando un’eredità indelebile nel panorama del fumetto italiano. Figura poliedrica e anticonformista, Capa ha attraversato diverse epoche artistiche, affermandosi come pittore, illustratore, editore e, soprattutto, voce dirompente della controcultura italiana degli anni ’70.

Dalle tele al fumetto: Nato a Milano nel 1944, Capa approda al fumetto alla fine degli anni ’60, ispirato da riviste come Linus e Sgt. Kirk e dai lavori di maestri americani come Robert Crumb. La sua penna irriverente e il suo stile underground lo rendono subito protagonista del fermento culturale legato ai movimenti studenteschi.

Fumetti “anarchici” e controcultura: Nel 1971, fonda la rivista Puzz, “controgiornale di sballofumetti” che diventa un manifesto della contestazione. Le sue storie, surreali, cariche di nonsense e ferocemente critiche verso la politica e la società del tempo, rivoluzionano il panorama fumettistico italiano, aprendo la strada a nuove sperimentazioni.

Oltre Puzz: Iguana e l’esilio parigino: Dopo Puzz, Capa fonda Edizioni Iguana, pubblicando diverse testate, ma l’inquietudine lo spinge a trasferirsi a Parigi. Nella capitale francese, si dedica principalmente alla pittura, abbandonando gradualmente il fumetto.

Un’eredità controcorrente: La figura di Max Capa rimane un punto di riferimento per chi ama il fumetto underground e la controcultura. Il suo coraggio nell’esplorare nuovi linguaggi e la sua tenace indipendenza hanno tracciato un solco indelebile nella storia del fumetto italiano, ispirando generazioni di artisti e autori.

String pull art: come creare opere d’arte con i fili

La string pull art è una tecnica artistica che consiste nel creare opere d’arte utilizzando fili e vernice. È una tecnica relativamente semplice da imparare, ma che può dare risultati sorprendenti.

Come si fa

Per creare un’opera d’arte con la string pull art, è necessario disporre dei seguenti materiali:

  • Un telaio per tela
  • Fili di cotone, lino o altro materiale naturale
  • Vernice acrilica o ad acqua
  • Un pennello
  • Un coltello o un taglierino
  • Un contenitore per la vernice

Una volta che avete raccolto il materiale necessario, seguite questi passaggi:

  1. Applicate uno strato di vernice su tutta la tela.
  2. Posizionate i fili sulla tela in modo da creare il vostro disegno.
  3. Utilizzando un coltello o un taglierino, tagliate i fili in corrispondenza del disegno.
  4. Lasciate asciugare la vernice.

Tipi di string pull art

Esistono diversi tipi di string pull art, che si differenziano per il tipo di disegno e di materiale utilizzato.

  • String pull art geometrica: questo tipo di string pull art utilizza linee e forme geometriche per creare opere d’arte.
  • String pull art astratta: questo tipo di string pull art utilizza forme e colori astratti per creare opere d’arte.
  • String pull art figurativa: questo tipo di string pull art utilizza immagini figurative per creare opere d’arte.

Come scegliere i fili

Il tipo di filo che utilizzate influirà sul risultato finale della vostra opera d’arte. I fili di cotone sono i più comuni e sono disponibili in una vasta gamma di colori. I fili di lino sono più spessi e danno un effetto più rustico. I fili di altri materiali naturali, come la seta o la lana, possono essere utilizzati per creare opere d’arte più eleganti.

Come scegliere la vernice

La vernice acrilica è la più adatta per la string pull art, in quanto è facile da applicare e asciuga rapidamente. La vernice ad acqua è un’altra buona opzione, ma è importante utilizzare un primer per tela in modo che la vernice aderisca bene.

Suggerimenti

  • Per creare opere d’arte più complesse, è possibile utilizzare più di un colore di vernice.
  • Per creare effetti speciali, è possibile utilizzare vernice scintillante o glitter.
  • Per creare opere d’arte più originali, è possibile utilizzare materiali di recupero, come fili di lana o spago.

Conclusione

La string pull art è una tecnica artistica divertente e creativa che può essere praticata da chiunque. Con un po’ di pratica, potrete creare opere d’arte uniche e originali.

Esplora il Dinamismo e il Caos attraverso l’Arte di Marco Tamburro al Maxxi Museo

Scopri la mostra personale di Marco Tamburro, ‘Gemelli’, curata da Luca Beatrice, presso il Maxxi Museo nazionale delle arti del XXI secolo. Questa esibizione, che esplora temi come il dinamismo, il caos e la frenesia del nostro tempo, presenta diciannove dipinti inediti di grandi dimensioni, realizzati appositamente per il museo. Queste opere saranno in mostra nello Spazio Corner dal 25 ottobre al 7 gennaio 2024.

L’obiettivo della mostra è offrire una panoramica completa dell’opera di Tamburro, un artista nato nel 1974 che vive e lavora a Roma. Le opere esposte rivelano una pittura ricca di riferimenti al cinema classico, al teatro, alla fotografia contemporanea e alla storia personale dell’artista. I dipinti, tutti in bianco e nero con squarci di colore, sono ispirati principalmente alla città, rappresentata come una giostra, un labirinto, un intreccio di linee che si mescolano e lasciano intravedere stralci di figure.

Visita la mostra ‘Gemelli’ di Marco Tamburro al Maxxi Museo per scoprire l’arte contemporanea che riflette la vita moderna.