Un drago preistorico riemerge dal Mar della Cina: un fossile sensazionale svela i segreti del Triassico!

Immaginate un rettile acquatico di 5 metri con un collo lunghissimo e flessibile come quello di un serpente. Sembra un drago preistorico, e ora grazie a un fossile miracolosamente completo rinvenuto nel Mar della Cina, possiamo finalmente osservarne l’anatomia per la prima volta!

Un drago del Triassico:

  • Il fossile risale a 240 milioni di anni fa, al periodo Triassico.
  • La specie è stata identificata come Dinocephalosaurus orientalis, un rettile acquatico lungo 5 metri.
  • Il suo collo estremamente lungo, composto da 32 vertebre separate, gli conferiva una flessibilità eccezionale.
  • Si pensa che questa caratteristica gli fosse utile per cacciare nelle fessure sott’acqua.

Una scoperta internazionale:

  • Il fossile è stato studiato da un team di ricercatori provenienti da Scozia, Germania, America e Cina.
  • La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Earth and Environmental Science: Transactions della Royal Society di Edimburgo.
  • Il professor Li Chun dell’Istituto di Paleontologia e Paleoantropologia dei vertebrati di Pechino ha definito il ritrovamento “il più notevole” tra quelli fatti nel Triassico della provincia di Guizhou.

Un viaggio nel tempo:

  • Questo fossile ci permette di conoscere meglio la fauna preistorica del Triassico.
  • Nuove ricerche aiuteranno a capire di più sull’evoluzione di questo gruppo di animali e sul funzionamento del loro collo allungato.

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Immaginate di esplorare un mondo perduto, pieno di creature fantastiche come questo drago preistorico. Grazie a questo fossile sensazionale, possiamo dare un’occhiata a un passato lontano e affascinante!

Damsel: Millie Bobby Brown salva un drago in un nuovo film fantasy su Netflix!

Millie Bobby Brown, la star di “Stranger Things”, torna su Netflix con un nuovo film fantasy: Damsel.

Trama:

Elodie, una principessa coraggiosa, è promessa sposa a un principe affascinante. Ma il giorno del matrimonio, scopre un terribile segreto: la sua famiglia la offre in sacrificio a un drago sputafuoco per saldare un antico debito.

Non disposta a farsi sbranare, Elodie si libera dalle catene e si lancia in un’avventura per salvare se stessa e sconfiggere il drago.

Damsel | Trailer ufficiale | Netflix Italia

Un cast stellare:

Oltre a Millie Bobby Brown, il film vanta la partecipazione di:

  • Angela Bassett (“Black Panther”)
  • Robin Wright (“Wonder Woman”)
  • Ray Winstone (“The Departed”)
  • Nick Robinson (“Jurassic World”)
  • Brooke Carter (“The Handmaid’s Tale”)
  • Shohreh Aghdashloo (“Star Trek: Picard”)

Regia e sceneggiatura:

Damsel è diretto da Juan Carlos Fresnadillo (“28 Weeks Later”) e scritto da Dan Mazeau (“Wrath of the Titans”).

Data di uscita:

Il film è disponibile su Netflix dal 8 marzo 2024.

Cosa ne pensiamo:

Damsel è un film fantasy pieno di azione e avventura, con una protagonista femminile forte e indipendente. Millie Bobby Brown è perfetta per il ruolo di Elodie e il cast di supporto è eccellente. Non vediamo l’ora di vedere questo film!

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Cosa ne pensate di questo film? Lo vedrete?

Fatecelo sapere nei commenti!

Capodanno cinese 2024: l’anno del drago verde di legno

Il 10 febbraio 2024, secondo il calendario lunare cinese, inizierà l’anno del Drago Verde di Legno, il quinto segno dello zodiaco cinese. Il drago è un simbolo di forza, vitalità, idealismo e romanticismo, ma anche di ambizione, creatività e innovazione. Chi nasce sotto questo segno ha una personalità carismatica, generosa e coraggiosa, ma anche orgogliosa, impulsiva e testarda.

Il capodanno cinese, o festa di primavera, è la più importante festività della Cina e di altri paesi asiatici. Si tratta di una celebrazione che dura 15 giorni, dal primo al quindicesimo giorno del primo mese lunare, e che termina con la festa delle lanterne. Durante questo periodo, le famiglie si riuniscono per condividere i pasti, scambiarsi i regali, onorare gli antenati e augurarsi prosperità e fortuna per il nuovo anno.

Tra le tradizioni più diffuse del capodanno cinese, ci sono la danza del drago e del leone, che si svolgono per le strade delle città accompagnate da tamburi e piatti, per scacciare gli spiriti maligni e attirare l’energia positiva. Il colore rosso domina le decorazioni, le vesti e le buste contenenti soldi che vengono regalate ai bambini e agli anziani, perché simboleggia la gioia, la passione e la protezione. Inoltre, si usano i petardi e i fuochi d’artificio per fare rumore e allontanare il mostro Nian, che secondo la leggenda minacciava i villaggi alla vigilia del nuovo anno.

I piatti tipici del capodanno cinese variano a seconda delle regioni, ma in generale hanno un significato simbolico e augurale. Per esempio, i ravioli (饺子 – jiǎozi) rappresentano la ricchezza, perché hanno la forma di antiche monete cinesi; i noodles (面条 – miàntiáo) simboleggiano la longevità, perché sono lunghi e non vanno tagliati; le arance (橙 – chéng) esprimono l’abbondanza, perché hanno il colore dell’oro; il pesce (鱼 – yú) indica il successo, perché la sua pronuncia ricorda la parola “abbondanza” (余 – yú).

Il capodanno cinese è una festa che coinvolge anche il resto del mondo, soprattutto le città che ospitano una numerosa comunità cinese. In Italia, ad esempio, le principali celebrazioni si svolgono a Milano e a Prato, dove si possono ammirare le sfilate, i mercatini, le mostre e gli spettacoli dedicati alla cultura cinese. Anche a Roma, la capitale, si organizzano eventi e iniziative per celebrare il capodanno cinese, come il concerto di musica classica cinese al Teatro dell’Opera o la mostra di calligrafia e pittura al Museo Nazionale d’Arte Orientale.

Il capodanno cinese 2024 sarà quindi un’occasione per scoprire e apprezzare le tradizioni, i valori e la bellezza di una cultura millenaria, che ha molto da insegnare e da offrire al mondo intero. Buon anno del drago a tutti! 新年快乐! (xīnnián kuàilè)

C’era una volta DragoVaia, il Drago di Lavarone

C’era una volta uno splendido Drago si ergeva sui boschi dell’Alpe Cimbra da Lavarone: era stato creato dallo scultore veneto Marco Martalar, con l’obiettivo di valorizzare il monumentale albero l’Avez del Prinzep dando una nuova vita alla vegetazione distrutta dopo una tempesta. Era così meraviglioso che era stato definito come “il drago in legno più grande d’Europa” e per realizzarlo ci sono volute 3.000 viti 2.000 pezzi di scarti di arbusti abbattuti dalla furia della tempesta.

Il Drago è ovunque. Il Drago è in ogni cosa. Le sue squame brillano nella corteccia degli alberi. Il suo ruggire si sente nel vento. E la sua forcuta lingua colpisce come il fulmine.
(Dal film Excalibur)

Marco Martalar, scultore dell’altopiano di Asiago che si era già distinto in passato per alcune opere lignee davvero impressionanti quali il “Leone alato di Vaia” e per “La custode” (realizzata sull’isola della Certosa a Venezia) ha inaugurato il suo maestoso Dragovaia, lo scorso 13 novembre 2021 dopo due mesi di intensi lavori.

Questo splendido Drago era  alto 6 metri e lungo 7 aveva  una struttura interna , una sorta di scheletro, in legno sul quale poi viene fissato il materiale di recupero di Vaia… era una creatura unica e perfetta!

Il cuore pulsante del drago era lo scrigno dei sogni  del Comitato valorizzazione Avez del Prinzep, l’abete bianco più alto d’Europa morto proprio a Lavarone nel novembre del 2017 . Il percorso, chiamato “ Lavarone green land”, vedeva proprio nel drago realizzato dallo scultore veneto il punto di partenza conclusione.

Conclusione che è stata purtroppo estramemente diversa da quella ipotizzata dall’artista: questa immensa creatura, nella notte tra il 22 e il 23 agosto 2023, è stato distrutta da un incendio. Le forze dell’ordine stanno indagando sul rogo, che molto probabilmente è stato doloso. Isacco Corradi, sindaco di Lavarone, ha affermato, almeno inizialmente, sui social di sperare che si tratti di un errore stupido e non di un atto intenzionale.

Durante un recente sopralluogo sui resti carbonizzati del Drago, i tecnici hanno individuato però tracce di accelerante, utilizzato per alimentare le fiamme indicando così una turpe.orgine dolosa del rogo. Speriamo che le fototrappole installate nell’area possanl aiutare a identificare il maledetto autore dell’incendio. Il sindaco di Gallio ha sottolineato il rischio di possibili imitatori e ha chiesto di intensificare la sorveglianza sulle altre opere. L’artista Marco Martalar, autore dell’opera, ha ringraziato tutti coloro che gli hanno mostrato sostegno e affetto in questo momento difficile e ha dichiarato che l’arte non ha confini e i draghi non possono essere uccisi dalle fiamme.

Per essere concretamente d’aiuto vi invitiamo a partecipare alla la campagna raccolta fondi per poter ripartire con il progetto: https://gofund.me/d6a7f141

Festa del Drago, la Fiera Valsusina del Gioco e della Cultura Fantastica, domenica 9 luglio 2023

L’Associazione Ludico Culturale La Pentola del Drago, dopo la sosta forzata Covid 19 e il successo della IV edizione a Chiusa San Michele (TO), organizza, con il patrocinio della Città di Avigliana, la quinta edizione della Festa del Drago, la Fiera valsusina del Gioco e della Cultura Fantastica, domenica 9 luglio 2023, dalle ore 10.00 alle ore 21.30, nella cornice bucolica del Parco Alveare Verde, C.so Laghi 100 ad Avigliana (TO).

Le tematiche attorno alle quali ruota la manifestazione sono come sempre quelle fondanti il nostro Statuto: il gioco associativo in tutte le sue varianti e la cultura del genere fantastico (principalmente fantasy e fantascienza), con le sue caratteristiche e i suoi stilemi, dal cinema alla narrativa, dal cosplay ai gadget e, ovviamente, al gioco. In particolare, quest’anno la fiera esplorerà in tutte le sue sfaccettature il vincolo strettissimo che esiste tra la Storia del nostro mondo primario e il genere fantastico, con la prima sempre pronta ad ispirare il secondo. Il tema infatti sarà “Storia maestra di…storie”.

Durante l’intera giornata sarà possibile accedere gratuitamente ad attrazioni per appassionati, ma anche per tutta la famiglia. La prima colonna portante della manifestazione è tradizionalmente l’AREA GAMES, dove ci si potrà divertire con Giochi da Tavolo, Giochi di Ruolo e Giochi di Miniature, dai grandi classici ai più recenti titoli a tema fantastico, il tutto con la guida e l’assistenza degli associati de La Pentola del Drago e dei ragazzi delle Associazioni ludiche della provincia di Torino: un’area mai vasta come quest’anno (400 mq) e animata da addirittura nove tra associazioni, editori e realtà del settore ludico.

Insieme ai master e dimostratori de La Pentola del Drago saranno con noi le Associazioni torinesi Il FortunaDado (animatori del TO Play alla Tesoriera di Torino) e La Compagnia della Fenice, entrambe con master e dimostratori di Giochi da Tavolo. Più che benvenute le new entry di quest’anno: L’Associazione Ludica Perludo di Piossasco, con i suoi giochi da tavolo, e l’Associazione Ludica Dragonlans di Venaria, che porterà due tavoli demo di giochi di miniature. Grande spazio anche per i più piccini: dai 5 anni ai 13 anni avremo due realtà note a livello nazionale che si occupano di svelare il fantastico mondo dei giochi di ruolo ai più piccoli: Genitori di Ruolo e la fiorentina Gamer Mamma. Ciliegina sulla torta l’autore e game designer Errico Borro che mastererà in prima persona il nuovissimo GdR della Acheron Books: Il Tempo della Spada permette di giocare il medioevo storico con differenti livelli di realismo, uno strumento ludico, ma anche di supporto didattico potentissimo. E ci sarà anche modo di acquistare i giochi appena provati grazie ai due rivenditori presenti in Area Games.

L’accesso ai giochi da tavolo e di miniature e alle demo di gioco di ruolo, sarà diretto in fiera senza bisogno di prenotazione, tramite la segreteria dell’Area Games, che saprà anche indirizzare il giocatore abituale o occasionale in base ai propri gusti. L’unico accesso con prenotazione sarà riservato alle sessioni speciali di Gioco di Ruolo, tramite un apposito link ad Eventbrite.

Ricchissimo anche il lato culturale della manifestazione con conferenze, scrittori, autori e game designer, presentazione di giochi e libri a tema “Fantastico+Storia” e divulgazione sul valore didattico di tali opere. Alle ore 15:00 Panel fantasmagorico “Hinc sunt Dracones” con Errico Borro, Livio Gambarini, Beppe Roncari, Sara Simoni, Davide del Popolo Riolo, sul legame tra Storia e genere fantastico. Sarà anche presente un punto vendita curato dalle librerie Panassi per poter acquistare le opere degli ospiti con relativo firmacopie.

A seguire, verso le ore 16:15, un momento istituzionale molto sentito: il valore del gioco aggregativo nel contrasto alla dipendenza da gioco d’azzardo. Intervengono le educatrici e psicologhe di Terra Mia Giorgia Gastaldi e Cristina Piazzo e gli amministratori della Città di Avigliana.

Pane anche per cosplayer e otaku con raduno e concorso cosplay a premi sul main stage a partire dalle ore 17:30, organizzato dalla nostra Associazione bissando il grande successo del 2022, con l’aiuto insostituibile di Otaku Paradise e il premio speciale “Marcello e Anna Oliveri” con i valsusini The World Avengers! Prima e dopo, animazione con il menestrello rap, looper e beatboxer Matteo “Alp King” Zulian, che interagirà con i presenti con i suoi freestyle rap a base nerd! Inoltre, i fotografi ufficiali della manifestazione saranno a disposizione per i photoshoot con tutti i cosplayer durante tutto il pomeriggio!

Non poteva mancare un’Area di rievocazione medievale con dimostrazioni d’arme, mestieri e attività al pubblico con il noto gruppo valsusino La Lancia di San Michele.

Inoltre hobbysti, modellisti, Associazioni culturali pronti ad animare la Fiera con i meravigliosi mondi secondari della cultura pop e del genere fantastico! Phoenix Saber Asd ci delizierà con dimostrazioni di arte marziale coreografata con spade laser ispirata al mondo di Star Wars con la possibilità per il pubblico di provare alcune posizioni! Giagun, il gruppo italiano Gundam, presenterà il nuovo gioco ispirato al famosissimo Anime, mentre William Saba sarà come sempre in fiera coi suoi modellini sci-fi e per le riparazioni a costumi e props dei cosplayer dell’ultimo momento! Un classico che in un’ambientazione medievale non può mancare: la Falconeria. Rapaci&Natura ci darà occasione di interagire con gli amici pennuti e nel frattempo riflettere sull’ambiente che ci ospita e sull’educazione e la didattica ambientale.

Nutrita “Artisan Alley” con artigiani, intagliatori del legno, stampatori 3d, stand commerciali di giochi da tavolo e di ruolo, editoria, gadget, memorabilia, fumetti, e merchandising in tema.

Sarà possibile rifocillarsi con un servizio ristorazione a base di street food (anche vegano) e trovare refrigerio con il gelato artigianale!

Il Parco Alveare Verde è dotato di servizi igienici che saranno a disposizione del pubblico per l’intera durata della fiera.

OSPITI

Nutrita anche quest’anno la schiera di ospiti, in particolare dal mondo della scrittura, del gioco, del cosplay e della musica:

  • ERRICO BORRO: ligure, archeologo di professione ma soprattutto autore, insieme a Ian Hathaway, del GdR Il Tempo della Spada, che permette di giocare il Pieno Medioevo storico a differenti livelli di realismo.
  • ARIANNA CONCA: Cosplayer molto nota nella community, anima del canale di informazione otaku, idol, j- e k-pop Otaku Paradise e speaker di Radio Enjoy. Organizza da due anni l’atteso Retorbido in cosplay, e quest’anno torna di nuovo come madrina, coorganizzatrice e presentatrice del Concorso Cosplay della Festa del Drago.
  • LIVIO GAMBARINI: Classe 1986, Livio Gambarini è scrittore e divulgatore di storia medievale sia online che dal vivo, specializzato nelle vicende norditaliane del XIII e XIV secolo, nonché uno degli scrittori fantasy più celebri d’Italia e nel mondo, tra gli iniziatori a livello nazionale del connubio fantasy+storia, con la saga Eternal War.
  • DAVIDE DEL POPOLO RIOLO: Astigiano di nascita e cuneese di adozione, scrittore di fantascienza sopraffino, doppio vincitore del prestigioso Premio Urania con Il Pugno dell’Uomo e Per le ceneri dei padri.
  • BEPPE RONCARI: Beppe Roncari, nato a Milano nel 1978, è scrittore, traduttore, editor. Attualmente lavora per Cambridge come redattore di corsi di lingua inglese, tiene una rubrica fissa dedicata al fantastico su Urania e il canale YouTube @FantasyStorico. Presenta il suo nuovo romanzo fantasy-storico: ENGAGED, editore Sperling & Kupfer.
  • SARA SIMONI: nata in Trentino-Alto Adige nel 1992, vive da sempre in Lombardia, dove lavora come editor e social media manager per scrittori. A partire dal 2019 ha pubblicato con Acheron Books la saga best-seller di YS, il fantasy storico “Dolomites – Cuore di Rovi” (finalista al Premio Italia 2022) e “La Mesmerista”, primo volume di una trilogia fantasy storica che esplora l’Italia degli anni ’20
  • MATTEO “ALP KING” ZULIAN: Matteo Zulian, in arte Alp King è un performer e busker torinese. Dopo una lunga gavetta nella scena hip hop come breaker, rapper e beatboxer trova la sua strada definitiva nel busking. Unisce il rap e il beatbox usando la loop station con effetti elettronici per basso e chitarra. Canta in stile hip hop e reggae. La spina dorsale delle sue esibizioni è il pubblico, che coinvolge nelle sue rime. Alp King interagirà sul palco con pubblico e cosplayers prima e dopo il concorso cosplay.

Per informazioni e iscrizioni a concorsi e sessioni speciali GdR (ci si potrà iscrivere anche in loco): info.lapentoladeldrago@gmail.com

La Pentola del Drago è presente su Facebook, Instagram e YouTube.

Perchè i Draghi amano i tesori?

Una domanda semplice che tutti i nerd si sono posti: perchè i Draghi, immortali e magici, amano accumulare nelle proprie tane ingenti tesori, oro e pietre preziose? Cosa se ne fanno di qualche “spicciolo terreno” delle creature maestose che, di certo, non sono avvezze all’acquisto di mercanzie e di castelli? In realtà non esiste una risposta univoca: tante sono le mitologie legate ai Draghi. Tra tanti miti, leggende, romanzi, film e videogiochi abbiamo appreso che ogni autore ha cercato di dare una risposta diversa, più o meno romantica, a questo quesito!

I draghi sono spesso rappresentati come creature intelligenti e avide che amano accumulare ricchezze come oro, gioielli e tesori. Questo comportamento può avere diverse origini nelle tradizioni e nella cultura popolare. In alcune leggende e mitologie, i draghi sono stati descritti come creature che proteggono tesori preziosi o sono associati alla prosperità e alla ricchezza. In tal caso, può essere che attraverso l’accumulo di tesori i draghi vogliano mostrare il loro potere e la loro influenza sulla ricchezza e sui tesori del mondo.

D’altra parte, i draghi sono spesso descritti come creature solitarie e territoriali che difendono il loro territorio dagli intrusi, inclusi i draghi di altre tribù. L’accumulo di tesori può essere un modo per segnare il proprio territorio e/o intimidire i potenziali intrusi.

Inoltre, nell’immaginario popolare, i draghi sono spesso rappresentati come creature potenti e pericolose che devono essere affrontate con cautela e rispetto. L’accumulo di tesori potrebbe essere una forma di potere e status per i draghi, che aumenta la loro reputazione e li rende ancora più temuti e rispettati. Tra questi Draghi c’è anche il mitico Smaug, nemesi di Bilbo e dei Nani ne “Lo Hobbit” di J.R.R. Tolkien:

“I draghi rubano oro e gioielli , sai, da uomini, elfi e nani, ovunque possano trovarli; e proteggono il loro bottino finché vivono (che è praticamente per sempre, a meno che non vengano uccisi), e non ne godono mai un anello di ottone . In effetti difficilmente distinguono un lavoro buono da uno cattivo, anche se di solito hanno una buona idea del valore di mercato corrente; e non possono fare nulla per se stessi, nemmeno riparare una piccola scala della loro armatura. … C’era un verme particolarmente avido , forte e malvagio chiamato Smaug”.

Di tutt’altra visione un’altra tradizione per la quale l’accumulo di ricchezze, in particolare di gemme e pietre preziose, sia invece metafora di malinconia e solitudine. Secondo questo mito, i Draghi non sarebbero poi così tanti sulla Terra e, se pur vivendo molti secoli, hanno raramente la possibilità di conoscere membri della propria specie. Proprio per questo queste creature accumulano nel tempo delle gemme, proprio a ricordo delle meravigliose scaglie degli altri Draghi creando così un nido confortevole adatto alla contemplazione e al ricordo. Ecco perchè rubare un tesoro ad un Drago sarebbe un atto vile e gretto, sarebbe come toglierli un pezzo di cuore.

In sintesi, l’accumulo di ricchezze da parte dei draghi può essere per diverse ragioni culturali e leggendarie, ma tutte legate al loro potere, territorialità e status.

 

Dragologia di Ernest Drake

Manuale Fantasy sull’ecologia dei draghi: Dragologia, della Fabbri Editori, altro non è che l’immaginario viaggio di un altrettanto immaginario professore ottocentesco, tal Ernest Drake. Nel 1896 o giù di lì, il professor Drake si è messo a studiare tutti i draghi possibili esistenti ed ecco qui il suo prezioso diario ritrovato solo oggi, che svela i segreti dei lucertoloni sputafuoco. Ricchissimo di illustrazioni, il libro colpisce subito per la stupenda copertina, alla quale l’immagine non reca giustizia. All’interno, materiale documentario di vario tipo, da membrane di drago a occhi mostruosi! Un libro meraviglioso per tutti gli amanti del fantasy che potrete apprezzare solo vedendolo dal vivo!

“Di tutte le scienze naturali, la dragologia è quella che ancora può dare grandi soddisfazioni agli studiosi perché è la più antica e a tutt’oggi la meno esplorata. I draghi sono stati materia di studio fin dall’antichità e tuttavia sono ancora le creature più misteriose. Anche se molti scienziati sono convinti che la gran parte della flora e della fauna del pianeta sia ormai stata scoperta, quello della dragologia, invece, è un ambito ancora passibile di nuove ed elettrizzanti ricerche.”

Il volume, un po’ come un album di appunti, libro include tutti i tipi di informazioni sui draghi, dalle mappe delle loro posizioni, suggerimenti su come allenarli, diagrammi delle loro ossa e muscoli e persino una spiegazione su come possono sputare fuoco. È pieno di ogni sorta di informazioni divertenti e si legge davvero come fosse un vecchio diario di un immaginario cercatore ottocentesco che ha esaminato le diverse specie di draghi e il loro comportamento trascorrendo decenni a osservare i draghi nei loro habitat naturali.

Le illustrazioni sono assolutamente stupende e ci sono numerosi piccoli extra come mappe pieghevoli, risvolti sotto cui guardare, codici segreti e persino campioni di pelle testurizzata accarezzabili con glitter e brillantezza aggiunti. La copertina rigida ha un bellissimo drago in rilievo in rosso metallizzato che brilla quando la luce lo intercetta e ha incorporate tre piccole pietre preziose verdi.  La qualità di questo volume è assolutamente fantastica ed è un must per gli amanti dei draghi di tutte le età!

Drakings: la Scuola di Dragologia made in Italy

Quattro ragazzi provenienti da luoghi lontanissimi fra loro, una misteriosa Scuola di Dragologia, creature mitiche e il risveglio di un’oscura e antica minaccia. Solo i Re Dragoni possono affrontarla impedendole di conquistare la Terra di Sopra. Ecco Drakings, il nuovo progetto in animazione della casa di produzione italiana Animundi!. Questa nuova serie a cartoni animati, di cui è stato realizzato un pilota da 6 minuti selezionato nel “panorama internazionale del “Cartoons on the Bay 2018” – Festival Internazionale dell’Animazione Cross-Mediale e della Tv dei Ragazzi della Rai, ha per tema l’eterno conflitto fra Bene e Male vissuto attraverso gli occhi e le gesta di tre adolescenti e un bambino predestinati.

Il sopra si contrappone al sotto, l’umano al fantastico e tutto viene filtrato dalle avventure dei quattro protagonisti che, mischiando le loro diversità e le rispettive eccezionalità, creano un gruppo coeso e vincente. Uniti si combatte, uniti si soffre, uniti si vince. Soprattutto quando le capacità di ciascuno si fondono perfettamente con quelle degli altri, completandosi e supportandosi a vicenda.

https://www.youtube.com/watch?v=R97EJZC2EvA&feature=youtu.be

L’idea è quella di rappresentare l’esperienza adolescenziale non solo come percorso di crescita interiore e personale, ma soprattutto come opportunità di condivisione ed inclusione delle realtà altrui. Il fine è quello di raggiungere un obbiettivo superiore, frutto sì delle personali esperienze quotidiane, ma anche della capacità di interazione del gruppo. Crescere insieme è parte fondamentale del proprio percorso e la teoria è nulla senza la pratica. Ciò che si impara va subito messo in atto, sforzandosi di servire un bene comune, di affinare le proprie capacità e di rapportarle a quelle degli altri componenti del gruppo. La capacità di trasformare la conoscenza in azione condivisa, questo è ciò che si vuole rappresentare con la Serie TV Drakings.

Una storia dai tratti epici che vuole riscrivere in termini di saga il favolistico rapporto tra gli uomini e una razza mitica, da sempre nell’immaginario di tutte le civiltà: quella dei Draghi. Uno sforzo produttivo molto importante – con iniziali 26 episodi da mezz’ora ciascuno e con uno story-arc avente un cliffhanger finale in previsione di una seconda stagione – attraverso il quale la società di produzione Animundi! vuole realizzare un prodotto che per struttura narrativa e qualità grafica possa porsi come lo stato dell’arte dell’Adventure-Fantasy in Italia, allineandosi agli standard internazionali ai quali siamo abituati con i prodotti di provenienza principalmente americana. L’idea è quella di strutturare un prodotto non solo cross-mediale, con tutte le ulteriori implicazioni delle sue derivazioni, come l’interattività e il videogioco, ma anche la possibilità di un suo utilizzo attraverso lo sviluppo di attrazioni e aree scenografiche dedicate in parchi tematici esclusivi. La macchina è pronta…non resta che partire!

I Draghi nelle diverse mitologie

Il Drago è una creatura leggendaria, dai tratti solitamente serpentini, presente nell’immaginario collettivo di tutte le culture, in quelle occidentali come potente essere custode di tesori, in quella orientale come creatura portatrice di fortuna. Il termine deriva dal latino “draco”, a sua volta proveniente dal greco “δράϰων”, con l’omologo significato di serpente. L’etimologia del termine è stata spesso discussa: connesso col verbo δέρϰεσθαι (osservare), probabilmente in connessione ai poteri legati allo sguardo di questi esseri, o alla loro presunta vista acutissima.

Creature mitiche rappresentati come distruttori del mondo e nemici degli uomini o adorati e venerati come dei, i draghi sono presenti in numerose narrazioni mitologiche e leggendarie appartenenti a epoche e popoli diversi anche molto distanti tra loro. Hanno assunto significati simbolici vari secondo il contesto culturale nel quale si è formato il mito. Quelli europei (sputa fuoco, velenosi, predatori) erano generalmente considerati dei flagelli, una fonte di calamità, di fame e di morte violenta.

Tutti i draghi sembrano essere legati a poteri elementari e caotici quasi esclusivamente distruttivi: la razza dei draghi rappresenta insomma una pericolosa opposizione alla razza umana. Quest’ultima forse pensando di acquisire parte del potere delle straordinarie creature, adottò immagini di draghi come amuleti da portare in battaglia.

Il drago babilonese e assiro simboleggia le stagioni ed è un animale composito con un corpo lungo simile a un gatto, scaglie, zampe anteriori di leone, zampe posteriori di uccello, testa e code serpentine e una corona di corna.
Nella genesi descritta dalla religione Babbilonese, Apsu era il padre universale primordiale, il dio-serpente dell’acqua dolce. I Babilonesi scrissero che prima che la luce fosse separata dall’oscurità e che il tempo avesse inizio, il dio Marduk scovò e distrusse Tiamat, drago nemico dell’ordine e suo progenitore. Spezzò il corpo a metà: con una modellò il firmamento, dall’altra la terra. Nei cieli, costruì una grande dimora per gli dei e installò le stelle e la luna come guardiane del tempo. Con il sangue di uno dei figli di Tiamat, creò gli esseri umani affinché servissero gli dei.
Secondo i miti della Mesopotamia, il dio ha diffuso la felicità e l’abbondanza sulla terra ed era la fonte della saggezza e della conoscenza.

I Draghi sono una parte integrante della mitologia egizia. Il drago era in realtà una rappresentazione, con alcuni abbellimenti, del serpente, associato al dio del sole Ra, tanto da far pensare che la mitologia sia stata influenzata da un precedente culto del serpente, ed è evidente che questo animale era ritenuto sacro.In Egitto la presenza del drago era messa in relazione con ogni cambiamento; persino l’alternarsi del giorno e della notte, descritti come il viaggio di Ra, il dio del Sole, venivano attribuiti a lui. Sovrano dei cieli, Ra saliva a bordo della sua nave ad ogni alba e attraversava i cieli da est a ovest aiutato dal suo equipaggio composto da dei e anime dei defunti. Per cavalcare i cieli, il dio del sole doveva combattere e sconfiggere il drago. Ogni sera quando Ra si posava dietro all’orizzonte occidentale si dirigeva a bordo della sua nave nelle viscere della terra e oltrepassava il regno dei morti, dove la potenza di Apopi non conosceva pari. Questo cercava ogni notte di distruggere Ra e ogni notte quest’ultimo veniva salvato da un esercito celestiale condotto da Seth, dio delle tempeste dal volto di iena. Ad ogni spuntare dell’alba, Apopi veniva sconfitto, intrappolato dagli spiriti del cielo che si rischiarava, decapitato da Seth e fatto a pezzi. Ogni giorno il corpo del drago veniva ricostituito e il ciclo del conflitto si ripeteva.L’ureo è l’emblema di serpente presente sul copricapo del faraone, simbolo del potere. Rappresentava il “più antico degli antichi”, che esisteva prima del cielo e della terra, ed era usato come immagine protettiva: gli egizi credevano infatti che il cobra avrebbe sputato fuoco all’avvicinarsi di un nemico.

 

Omero, nell’Iliade, cita più volte i draghi, animali fantastici con una vista acuta, l’agilità di un’aquila e la forza di un leone, rappresentato come un serpente con zampe e ali. All’inizio dei tempi Tifone, ultimo dei titani, le prime divinità onnipotenti della Grecia, uscì dal suo nascondiglio in Asia Minore diretto verso il monte Olimpo per distruggere gli dei. Il suo aspetto era terrificante: era così alto da torreggiare al di sopra delle montagne, aveva cento teste di drago, ognuna con occhi ardenti e una bocca gigantesca che sputava fuoco e vomitava sassi. Vero figlio del caos, ovunque passava, distruggeva tutto con la furia della tempesta (il termine “tifone” deriva proprio dal suo nome). Solo Zeus tra tutti gli dei non fuggì di fronte a Tifone. La battaglia divampò dalla Grecia alla Siria, dove i grandi solchi scavati nella lotta divennero dei fiumi. Zeus trascinò il mostro fino al mar Ionio, dove cadde, le teste si contorcevano e vomitavano, mentre il giovane dio strappava un’isola dal mare e la gettava sul mostro. Così nasceva la Sicilia e la montagna che sorse sul corpo di Tifone divenne l’Etna. L’Idra è un drago con più teste serpentine attaccate allo stesso tronco. Il loro numero è variabile, ma di solito è di sette o nove. Le prime creature di questo tipo nacquero dall’unione tra il multiteste Tifone e la donna-serpente Echidna. I figli dei due furono Chimera, dalla testa di leone e dal corpo di serpente-capra, Cerbero il cane a tre teste e l’Idra di Lerna, rettile con molte teste che verrà poi ucciso da Ercole, il quale sconfisse anche Ladone dalle cento teste. Agli antipodi del mondo sorgeva un’isoletta chiamata “il giardino dell’Oceano”, sulla quale cresceva un albero dalle mele d’oro. Poiché un morso di quel frutto avrebbe consentito ad un essere mortale di acquisire il sapere degli immortali, gli dei avevano inviato Ladon, il drago che non dormiva mai, a guardia dell’albero. Un re mortale mandò Ercole in cerca delle mele. Questo convinse il dio Atlante, sulle cui spalle poggiava il cielo, a raggiungere il giardino incantato e raccogliere il frutto magico. Mentre il dio era impegnato nella missione, Ercole prese il suo posto e sostenne il cielo fino a quando Atlante non tornò con le mele. Nelle Argonautiche, Apollonio Rodio mette proprio un “drago” a sorvegliare il Vello d’oro. Giasone, il giovane figlio del re di Tessaglia, partì alla ricerca del vello di un ariete d’oro, una reliquia magica in grado di volare, pensare e parlare, sacrificato anni prima nel regno della Colchide, sul Mar Nero. Questo era custodito da un drago che non dormiva mai. Giasone salpò a bordo della nave Argo, in compagnia di numerosi eroi greci, fra i quali Ercole, Teseo e Orfeo. Giunti a destinazione, Eete, re di Colchide, decise che si sarebbe separato dal prezioso tesoro solo se Giasone fosse riuscito a seminare nella terra i denti del drago; il re sapeva bene che quei denti sarebbero riemersi nel terreno sotto forma di soldati, che si sarebbero avventati sul giovane. I piani del re furono tuttavia sventati dalla figlia Medea, una maga dai grandi poteri innamoratasi di Giasone che le promise di sposarla se lo avesse aiutato; così, quando il giovane seminò i denti nel terreno, questi riemersero come previsto ma il giovane lanciò in mezzo a loro un sasso magico datogli da Medea e si scontrarono tra loro. Dopo aver eliminato quel primo ostacolo, Giasone raggiunto il drago armato di una pozione magica che induceva il sonno. Appena la bestia cadde addormentata, l’eroe prese il vello e salpò immediatamente per la Tessaglia, portando con sé Medea.

Il drago è una creatura spesso presente nella Bibbia. In ebraico il drago è identificato con due parole: “nachash” e “tannin”. Entrambe possono significare “serpente” e in questa accezione sembrano equivalenti. La figura del Drago-Serpente viene accomunata a un mostro marino nel Libro di Giobbe, in cui è identificato con Raab, e in Isaia, ove viene definito come “serpente guizzante o fuggitivo” e identificato col Leviatano. Nel Libro della Genesi, vengono descritti grandi animali marini con riferimento alla mitologia mesopotamica per esaltare la potenza divina. Nell’Apocalisse (12,3-17) il drago o “serpente antico”, in lotta contro Dio, è precipitato dal cielo ad opera di Michele e dei suoi angeli.

I romani, riprendendo i miti greci, ritenevano che i draghi fossero in grado di capire i segreti della terra e attribuivano a queste creature qualità protettive, ma anche la capacità di incutere timore. Per queste ragioni, il drago divenne un simbolo militare adottato da alcune coorti dell’esercito romano, in particolare dalla cavalleria.C’era persino un soldato chiamato “draconianus”, appositamente incaricato di portare lo stendardo col simbolo del drago; a questa insegna veniva applicata una “manica a vento”, che produceva un sibilo minaccioso quando il soldato sventolava il vessillo. Anche molti storici romani parlarono dei draghi, come Gaio Giulio Solino nella “De Mirabilibus Mundi” e Pomponio Mela. Inoltre queste creature sono citate nella “Naturalis Historia” di Plinio il Vecchio e nella favola “La volpe e il drago” di Fedro. Si narra inoltre che nei primi secoli della Cristianità, un drago avesse la sua tana alle pendici del Campidoglio, nella zona del tempio di Castore e Polluce, che con il suo alito di fuoco devastasse i territori di Roma gettando gli abitanti nel terrore. I romani ne furono liberati da papa Silvestro I, questo secondo quanto narra la Legenda Aurea di Icopo da Varrazze. Il papa lo affrontò disarmato, con l’aiuto della sola fede, riuscendo a renderlo mansueto.Nel punto dove ci fu lo scontro, il papa fece costruire la chiesa di Santa Maria Antiqua. Nel XIII sec. sulle rovine della stessa, sorse Santa Maria Liberatrice. Il simbolo del Rione di Campitello di Roma è tuttora rappresentato dal Drago.

In Cina, i draghi fanno parte della mitologia locale da tempo immemorabile, anzi ne esistono diversi tipologie. I “Long”, dominatori dei cieli, erano in grado di volare; quando non utilizzavano la magia per il volo, erano dotati di piccole ali da pipistrello; i “Li”, dominatori degli oceani, erano senza corna; i “Jiao”, signori delle paludi e delle grotte montane, avevano una corazza di scaglie simili a quelle delle carpe. In tutti i casi, comunque, i draghi cinesi avevano un legame molto stretto con l’acqua, sotto forma di fiumi, mari, oceani. La visione del drago vicino all’elemento acquatico, in contrasto con i draghi occidentali legati al fuoco, ci mette di fronte alla chiara distinzione tra l’animale benigno orientale e il suo corrispondente europeo, espressione del mutamento travolgente. In un’epoca antica, senza inizio e senza fine. Tian Ti, l’imperatore dei cieli, osservò la crescente malvagità della razza umana e come punizione, provocò una grande inondazione: I campi di riso vennero allagati da una pioggia incessante, i tetti delle case crollarono e i fiumi uscirono dagli argini; in breve tempo la terra venne completamente sommersa dall’acqua e le speranze di sopravvivenza della razza umana sembravano minime. Yù, un giovane dio, ebbe pietà degli uomini e pregò Tian Ti affinché gli permettesse di intervenire per salvarli: L’imperatore rendendosi conto che gli uomini avevano sofferto a sufficienza, acconsentì, agitò una mano e subito apparve una gigantesca tartaruga nera che si incamminò portando sul dorso della terra magica necessaria per assorbire l’acqua e creare nuovo terreno fertile. Dopo di che, il sovrano convocò un drago alato dalle squame verdi che si unì al giovane dio nella ricostruzione del pianeta. Yù, la tartaruga e il drago discesero dal cielo sul globo terrestre, dove lavoravano alacremente: distribuirono il terreno magico e crearono pianure e montagne. Sotto il comando di Yù il drago volò con la punta della coda piantata nella terra, creando nuovi corsi d’acqua che avrebbero reso le pianure verdi e lussureggianti.

Sia le tribù celtiche che quelle teutoniche adottarono il drago come loro simbolo; fra gli Anglosassoni, la morte violenta di un capo nemico veniva espressa come l’uccisione di un drago e i feroci soldati normanni diedero alle loro imbarcazioni il nome di “dragoni”, ornandone la prua con teste di drago per intimidire il nemico.

Nella mitologia vichinga, i Draghi sono ritratti come creature malvagie, rappresentano il male e sono spesso associati a “Ragnarǫk”, il crepuscolo degli Sèi, ovvero la battaglia finale tra le forze del bene e dell’ordine e quelle del male e del caos che porterà alla distruzione del mondo e alla sua rigenerazione. Secondo la mitologia scandinava, i draghi sono in grado di parlare in tutte le lingue, e si servono di questa abilità per mentire e ingannare. Il sangue di Drago aveva proprietà magiche, come quella di rendere invulnerabili, per questo le famose Drakkar (le navi vichinghe) erano decorate a prua con una testa di drago per spaventare i nemici.

Secondo un’antica credenza norvegese, un albero immenso chiamato Yggdrasil si estendeva dalla volta celeste fino alle profondità degli inferi. Nidhoggr, un drago feroce, mordeva continuamente le radici dell’albero nel tentativo di distruggere l’ordine della creazione, che tuttavia possedeva un battaglione di difensori. Tre esseri simili a divinità, chiamati Norms, sedevano accanto al drago tessendo il filo del destino dei mortali. Due cervi brucavano le foglie dell’albero e bagnavano la terra con la rugiada che si posava sui loro palchi. Una capra rosicchiava la corteccia dell’albero e forniva l’idromele per gli eroi mortali che avrebbero liberato il mondo dai draghi. Fra gli uccelli appollaiati sui rami, l’aquila era la più grande e pericolosa nemica dei terribili mostri.

Nel periodo delle Crociate, si narrava che in una città chiamata Selem, in Libia, vi fosse un grande stagno, tale da poter nascondere un drago, che, avvicinandosi alla città, uccideva con il fiato tutte le persone che incontrava. Gli abitanti gli offrivano per placarlo due pecore al giorno ma, quando queste cominciarono a scarseggiare, furono costretti a offrirgli una pecora e un giovane tirato a sorte. Un giorno fu estratta la giovane figlia del re, la principessa Silene. Il re, terrorizzato, offrì il suo patrimonio e metà del regno per salvarle la vita, ma la popolazione si ribellò, avendo visto morire tanti suoi figli. Dopo otto giorni di tentativi, il re alla fine dovette cedere e la giovane si avviò verso lo stagno per essere offerta al drago. In quel momento passò di lì il giovane cavaliere Giorgio, il quale, saputo dell’imminente sacrificio, tranquillizzò la principessa, promettendole il suo intervento per evitarle la brutale morte. Poi disse alla principessa Silene di non aver timore e di avvolgere la sua cintura al collo del drago, il quale prese a seguirla docilmente verso la città. Gli abitanti erano atterriti nel vedere il drago avvicinarsi, ma Giorgio li tranquillizzò, dicendo loro di non aver timore poiché «Iddio mi ha mandato a voi per liberarvi dal drago: se abbraccerete la fede in Cristo, riceverete il battesimo e io ucciderò il mostro». Allora il re e la popolazione si convertirono e il cavaliere uccise il drago e lo fece portare fuori dalla città, trascinato da quattro paia di buoi.

La leggenda inglese di “San Giorgio e il Drago” ha una versione italiana ambientata vicino a Milano, descritta nel “Liber Notitiae Sanctorum Mediolanii” dove si racconta che San Giorgio visse in Brianza e non in Inghilterra. Il popolo era solito offrire da mangiare al mostro i giovani dei villaggi, che venivano estratti a sorte. Tra le vittime designate c’era anche la principessa Cleodolinda, che fu legata ad una pianta di sambuco, pronta al sacrificio. San Giorgio riuscì a far addormentare il Dragone dandogli da mangiare dei petali di fiori di sambuco e fu così sconfitto. La tradizione vuole che ancora oggi, tutti gli anni, il 24 aprile, giorno di San Giorgio, in Brianza si preparino i “Pan meitt de San Giorg”, dolci di farina gialla e bianca, latte, burro e fiori essiccati di sambuco.

FantastikA: la nascita del drago

FantastikA è la biennale d’arte italiana dedicata al genere fantastico che si svolge nella magica cornice del museo della Rocca di Dozza, nello splendido borgo medievale, situato sulle colline del bolognese a pochi chilometri dalla via Emilia.  La terza edizione si svolgerà il 24 e 25 settembre 2016 e vedrà la nascita del drago di Dozza! FantastikA è organizzata dalla Fondazione Dozza Città d’Arte, con il patrocinio del Comune di Dozza e la collaborazione dell’AIST (Associazione Italiana Studi Tolkieniani). Fondatore e curatore della biennale è l’illustratore/set designer Ivan Cavini. Patron della manifestazione è il docente/illustratore Angelo Montanini.

Con la parola Fantastico si definisce un genere che a sua volta si suddivide in vari sottogeneri. Tra questi: la fantascienza, l’horror, l’epica, lo steampunk e il Fantasy che nell’uso comune è quello più legato al fantastico.

FantastikA esplora il fantastico in tutte le sue sfacettature, con una particolare attenzione all’illustrazione fantasy. Per fare questo si avvale della collaborazione di professionisti del settore, artisti e docenti di fama nazionale e internazionale, attraverso l’organizzazione di mostre, incontri, spettacoli e performance artistiche.

www.fantastikadozza.com
www.fondazionedozza.it

 

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