Super/Man: The Christopher Reeve Story vola al cinema a settembre

Durante il Sundance Film Festival 2024, che si è tenuto dal 18 al 28 gennaio 2024, è stato presentato il documentario “Super/Man: The Christopher Reeve Story”, che narra la vita dell’attore e la sua tragica paralisi a seguito di un incidente a cavallo fino alla sua prematura morte nel 2004. Il film ha catturato l’attenzione della Warner Bros, che lo ha acquisito per 15 milioni di dollari, annunciando la distribuzione mondiale in collaborazione con i DC Studios di James Gunn e Peter Safran.

Il documentario, realizzato con la partecipazione dei figli di Reeve, mette in luce anche la profonda amicizia che lo legava a Robin Williams. Un momento toccante è la visita di Williams a Reeve in ospedale, in cui l’attore si travestì da proctologo russo per far sorridere il suo amico. Reeves e Williams erano amici stretti fin dai tempi della Juilliard e l’amicizia tra loro è stata descritta come fondamentale nei momenti difficili. Il film racconta come Williams acquistò un furgone speciale per portare Reeve agli Oscar dopo l’incidente e come entrambi si sostenevano reciprocamente. Williams definì Reeve come suo fratello e sottolineò l’importanza della loro connessione nella vita di entrambi. Il documentario è un omaggio commovente a un’amicizia che ha superato le prove del tempo.

Durante la CinemaCon 2024, Peter Safran ha presentato il trailer del documentario e confermato che sarà proiettato al cinema a partire da settembre, distribuito sotto l’etichetta DC Studios. Non è stata ancora rivelata la data di uscita in Italia, ma i piani iniziali prevedono una distribuzione internazionale. Per celebrare l’acquisizione del documentario, James Gunn ha condiviso la sua emozione per questo progetto e ha ringraziato la Warner Bros e tutti coloro che hanno lavorato per portare il film alla luce. “Super/Man: The Christopher Reeve Story” è un omaggio meraviglioso a un’icona del cinema e alla sua straordinaria amicizia con Robin Williams, destinato a emozionare e ispirare il pubblico di tutto il mondo.

Na-no Na-no. 45 anni fa nasceva il mito di Mork & Mindy

Na-no Na-No, oggi il leggendario telefilm di Mork & Mindy, che ha lanciato il mai abbastanza compianto Robin Williams compie quarantacinque anni! La serie, anzi come si chiamavano al tempo “sitcom” è stata trasmessa dal 14 settembre 1978 al 27 maggio 1982 contribuendo alla fama di uno dei più amati attori di Hollywood degli ultimi decenni. Mork & Mindy, che inizialmente si sarebbe dovuta chiamare Marlo e Melissa, ha avuto un grande successo di pubblico e di critica, vincendo diversi premi e nomination, tra cui un Emmy Award e un Golden Globe per Robin Williams.

Mork e Mindy - Sigla iniziale

Mork & Mindy è probabilmente una delle sitcom più famose e di successo degli anni ’70 e ’80. La serie , nata come spin-off di Happy Days, dove il personaggio di Mork era apparso per la prima volta: l’idea del concpet è venuta a Garry Marshall, l’ideatore di Happy Days, grazie a un suggerimento del figlio. Il bambino allora chiese al padre perché nella sua serie non ci fossero uomini spaziali. Da qui, Marshall decise di sfruttare la popolarità degli alieni grazie a Guerre Stellari, facendo apparire il personaggio di Mork prima in Happy Days e poi nella sua propria serie.

Il telefilm ha avuto quattro stagioni, per un totale di 94 episodi, trasmessi dal 1978 al 1982 sulla rete ABC. In Italia, le prime due stagioni sono state trasmesse su Rai 2 nel 1979, mentre le altre due su Italia 1 nel 1984.Nelle prime due stagioni, Mork aveva la voce di Oreste Lionello, mentre nelle stagioni successive ha avuto la voce di Sandro Pellegrini. La sigla italiana della serie, intitolata “Na-no Na-no”, era interpretata da Bruno d’Andrea. Il video della sigla di coda negli anni ’80 e ’90 mostrava Mork che volava tra le stelle nel suo uovo-spaziale, ed è stato realizzato da Manfredo Manfredi e Antonio Raparelli della RAI.

La serie che ha anche ospitato alcuni attori famosi come guest star, tra cui David Letterman, William Shatner, Morgan Fairchild e Raquel Welch, ha anche lanciato la carriera di Pam Dawber, che ha interpretato Mindy, la ragazza che ospita Mork nella sua soffitta e cerca di insegnargli le usanze umane.

La trama della serie si basa sul contrasto tra la cultura di Mork, proveniente dal pianeta Ork, e quella degli esseri umani. Mork è stato inviato sulla Terra dal suo superiore Orson per studiare il comportamento umano e riferirgli le sue osservazioni alla fine di ogni episodio. Mork è dotato di alcuni poteri soprannaturali, come la telecinesi e la capacità di fermare il tempo, ma li usa raramente e solo per scopi benigni. Mork è anche affascinato dalle cose più semplici della vita terrestre, come il cibo, la musica, il sesso e l’amicizia. Mindy è una ragazza dolce e intelligente, che lavora in un negozio di strumenti musicali e ha una famiglia composta dal padre Fred, dalla nonna Cora e da vari amici e vicini. Mindy aiuta Mork a capire il mondo che lo circonda e lo difende dalle situazioni imbarazzanti in cui si caccia.

Robin Williams - 2 of my Favorite Scenes from Mork & Mindy

Nella serie, Robin Williams ha avuto il suo primo ruolo importante da protagonista che lo ha reso famoso a livello internazionale. Le sue doti istrioniche hanno contribuito all’enorme successo del telefilm, che ha addirittura superato Happy Days nella classifica degli ascolti negli Stati Uniti.  I comportamenti di Mork, come sedersi sulla spalliera del divano o bere con il dito, sono diventati degli stereotipi diffusi e hanno contribuito al successo di Robin Williams. A sorpresa, l’attore stesso ha improvvisato queste idee durante il provino.

Forse non tutti sanno che Mork è collegato “in qualche modo” alla saga di Star Trek a cominciare dall’iconico gesto di saluto di Mork, “Na-no Na-no”, ispirato a quello dei Vulcaniani. Inoltre il costume indossato da Robin Williams quando atterrò sulla Terra era infatti già stato utilizzato dal personaggio del Colonnello Green in un episodio di della saga di Gene Roddenberry … È stato solamente modificato per questa nuova apparizione. Dopotutto, Mork & Mindy e Star Trek erano prodotti dalla stessa casa di produzione, la Paramount, e ci sono state diverse interazioni tra i due progetti. Come abbiamo già accennato William Shatner, interprete del capitano Kirk nella serie degli anni ’60, è apparso come ospite in un episodio della sitcom. E curiosamente, Shatner è stato pagato non con denaro, ma con indumenti.

Trent’anni fa usciva il capolavoro “Hook – Capitan Uncino”

Il 3 aprile 1992, esattamente trenta anni fa,  spiccava il volo nelle sale cinematografiche italiane un’iconica avventura: Hook – Capitan Uncino, un’epica che accendeva i cuori con un cast stellare guidato da Robin Williams, Dustin Hoffman, Julia Roberts e Bob Hoskins. Dietro la macchina da presa, il maestro Steven Spielberg, il cui genio ha plasmato un film d’avventura degli anni ’90 che ha lasciato un’impronta profonda nella memoria collettiva.

Hook - Capitan Uncino  (film 1992) TRAILER ITALIANO

Lasciate che vi racconti la trama di Hook: al centro c’è Peter Banning, interpretato magistralmente da Robin Williams, un avvocato ormai smemorato della sua giovinezza spericolata, lontano anni luce dall’eroico Peter Pan che una volta era. Tutto cambia quando i suoi figli sono rapiti dal temibile Capitan Uncino, interpretato con maestria da Dustin Hoffman. In un impeto di riscoperta, Peter abbraccia la sua identità perduta di Peter Pan, grazie all’aiuto della dolce Trilli, incarnata da Julia Roberts, e torna nell’incantevole mondo di Neverland per affrontare il suo destino e salvare la sua famiglia.

Hook capitano uncino - il pensiero felice

Il film è una rivisitazione moderna e affascinante della classica storia di Peter Pan, arricchita da un cast di stelle e scenografie mozzafiato. Robin Williams sfoggia un’interpretazione eccezionale, passando dalle profondità della frustrazione e del senso di colpa all’ebbrezza della gioia una volta ritrovata la sua vera natura di Peter Pan. Dustin Hoffman, nei panni del temibile Capitan Uncino, offre una performance indimenticabile, incarnando perfettamente il pirata malvagio e vendicativo. Julia Roberts, invece, con il suo carisma irresistibile, trasmette la magia e la grazia di Trilli.

"Eccoti qua Peter"...Hook-Capitan Uncino, la scena più bella

La regia di Spielberg è magistrale, fondendo abilmente azione, avventura e momenti intimi ed emozionanti. Le scene di volo di Peter Pan e dei bambini sono straordinariamente realizzate, trasportando lo spettatore in un mondo di incanto e meraviglia. La colonna sonora, composta da John Williams, è una cornice perfetta per il film, accompagnando le immagini con melodie coinvolgenti ed emozionanti.

Hook non è solo un film per ragazzi, ma un viaggio emotivo rivolto agli adulti, specialmente a coloro che sono diventati genitori nel frattempo. Esplora il tema dei rapporti familiari e della riscoperta di sé stessi. L’Isola che non C’è diventa una metafora vivida di un percorso interiore verso la spensieratezza perduta, ricordandoci che la magia può sopravvivere se trasmessa alle generazioni future. Nonostante le critiche di Spielberg sulla realizzazione del film come “troppo semplicistica e stilizzata”, Hook – Capitan Uncino resta nel cuore degli spettatori. La sua colonna sonora incantevole, le avventure mozzafiato e la magia di Neverland continuano a incantare anche oggi. E forse, proprio come Peter Pan, possiamo ancora trovare un po’ di spensieratezza e sogni nel mondo degli adulti. Hook è un capolavoro cinematografico che riesce a catturare l’immaginazione di grandi e piccini con il suo mix di avventura, magia, umorismo ed emozione. Un classico del cinema che merita di essere visto e rivisto ancora oggi.

Toys – Giocattoli

Molti pensano che per fare un buon film, bastano solo alcune cose, nomi famosi come protagonisti, grandi effetti speciali oppure utilizzare sceneggiature di storie epiche e via così, però molto spesso ciò è anche il preludio di un fallimento, perché non sempre chi realizza un film basandosi solo sul cast e/o gli effetti speciali, oppure utilizzando un nome nei titoli già famoso come eventuale reboot assicuri il successo. Infatti questo è il caso del film di oggi “Toys”. Questo film, qui da noi tradotto “Toys – Giocattoli”, è diretto nel 1992 da Barry Levinson e vede come protagonista figura Robin “Mork da Ork” Williams e L.L. Cool J.. Nonostante le buone premesse e una buona sceneggiatura, Toys si è rivelato un flop su tutta la linea, sia di critica che di pubblico, infatti in tutto il mondo incasso meno della metà di quanto speso per la realizzazione del film. Tanto da essere considerato tra i film peggior dell’anno ad essere stati realizzati.

 

TOYS (1992) 30th Anniversary • HD REMASTERED TRAILER #2 (Rare)

Kenneth Zavo, presidente della multinazione fabbrica di giocattoli Zevo Toys, a causa di gravi complicazioni cardiache, si sente ogni giorno che passa, sempre più vicino alla morte; essend vedovo, gli unici che potrebbero prendere le redini della ditta da lui creata sono i due figli Leslie e Alsatia, però nonostante la loro età adulta, li ritiene ancora immaturi e non pronti alle responsabilità del lavoro che dovrebbero assumere dirigendo l’azienda, perciò convoca suo fratello Leland Zevo un Generale dell’esercito, che gli chiede di assumere lui il controllo della compagnia, finchè non ritterrà adatto suo figlio Leslie. Da principio Leland è titubante ad assumere la presidenza della Zevo Toys, in quanto per tale incarico dovrebbe rinunciare alla carriera militare, però si ricrede in quanto utilizzando le risorse della Zevo e il suo genio militare, pensa di poter trarre grandi vantaggi personali. Infatti poco dopo il funerale di Kenneth avviene il cambio di dirigenza e così Leland pian pian si insinua nell’ambiente festoso, allegro e giocoso che regnaza alla Zevo Toys, imponendo la sua presenza e cambiando pian piano alcune cose nella gerarchia della ditta, infatti per prima cosa viene istituito un nuovo sistema di sorveglianza e istituito un corpo di guardie armate comandate da Patrick figlio del Generale Leland, con il compito di evitare fughe di progetti e di controllare ogni dipendente. Ed in più Leland rende alcune zone della Zevo, inaccessibile al personale che non sia stato selezionato dal Generale stesso, creando oltre che preoccupazione anche curiosità.

Drones Я Us (Toys, 1992)

Infatti dopo poco tempo, Leslie e Owens uno dei dirigenti anziani della Zevo chiedono spiegazioni al Generale ruguardante la “zona proibita”, ma egli risponde che stà lavorando ad alcuni progetti speciali per la creazione di una nuova linea di giocattoli ancora in fase sperimentale, ma che al momento vuole tenere segreta, Leslie e Owens a tale spiegazione , si sentono rassicurati e la vita continua a scorrere normalmente alla Zevo, tanto che Leslie incontra Gwen una nuova dipendente tra le ultime assunte da Kenneth e dopo breve tempo i due diventano intimi, incuranti di quanto accadde dietro le quinte. Infatti nella “Zona Proibita”, il Generale Zevo stà si creando qualcosa, però non si tratta di giocattoli, ma di una nuova linea di armamenti in versione “giocattolo”, carri armati e elicotteri in formato “bonsai” armati di tutto punto quanto le loro versioni a “grandezza  naturale”, e comandati a distanza tramite console controllate da bambini, infatti l’idea gli venne in mente in una sala giochi vedendo l’eccellente coordinazione mani occhio che alcuni bambini avevano giocando ad alcuni videogiochi di guerra. Il Generale Zevo ritenendo che la sua idea geniale e all’avanguardia decide di proporla al comando supremo dell’esercito degli Stati Uniti, così grazie ad alcune sue vecchie conoscenze nell’arma, organizza un incontro segreto per discutere della sua idea, però i rappresentanti del comando ritenendo l’idea poco ortodossa e poco efficace la respingono senza mezzi termini; però nonostante il rifiuto, Leland invece di interrompere la produzione delle sue “armi giocattolo” decide di aumentarne la produzione e di sviluppare nuovi progetti.

Toys 1992 Movie Trailer

Intanto però notando il comportamento sospetto del generale, Leslie decide di introdursi di nascosto nella “zona proibita” e grazie ad uno stratagemma ideato isieme a sua sorella Alsatia, leslie riesce a penetrare all’interno dell’area, qui vede dei bamabini che stanno giocando a dei videogiochi di guerra come playtester, a prima vista sembra una cosa normale, però Leslie vuole indagare più a fondo, però fa scattare un allarme e cade in un trabocchetto e catturato dalle guardie di Patrick. Adirato per quanto visto e per il trattamento ricevuto, come erede di Kenneth e futuro presidente della compagnia pretende “vere” spiegazioni, il Generale risponde senza problemi a Leslie dandogli spiegazioni di “comodo”, alla fine Leslie finge di credergli sapendo che da lui non riuscirebbe a far rivelare nulla di più. Cercando di scoprire la verità che si cela dietro al comportamento del Generale e al verso scopo della “zona proibita”, Leslie, Gwen e Alsatia pensano ad un modo di penetrare nell’ufficio del Generale, l’aiuto inaspettato gli arriva da Patrick, che ingannato anche lui da suo padre, gli rivela tutto del progetto di crare armi giocattolo e delle manie di onnipotenza che si sono sviluppate in lui. Così grazie a Patrick il gruppo riesce ad entrare nella zona, però dopo poco scattano degli allarmi che patrick non conosceva, infatti la paranoia del Generale è divenuta tale da far sorvegliare anche suo figlio, e fa attivare subito il suo esercito di armi giocattolo per eliminare gli intrusi, duarnate il parapiglia, Leslie, Gwen, Patrick e Alsatia finiscono in un vecchio magazzino contenente i vecchi giocattoli della Zevo Toys, vedendo sopraggiungere le armate di Leland, Leslie attiva i vecchi giocattoli improvvisando un esercito di vecchi giocattoli da contrapporre alle macchine da guerra del generale, e approfittaando della confusione durante la battaglia Leslie raggiunge il Generale nel suo ufficio. I due finalmente si affrontano e dopo una dura lotta Leslie riesce a battere il Generale che viene poi ferito da una delle sue macchie da guerra, mentre un altra di esse che aveva seguito Leslie, colpisce il centro di comando del Generale, disabilitando tutti i giocattoli di guerra. Il Generale viste le sue condizione viene ricoverato presso una struttura di cura, e Leslie assume la presidenza della Zevo Toys come alla fine voleva suo padre e il clima Festoso, allegro e giocoso della ditta di giocattoli che era andato perduto, ritorna come era all’inizio e la vita scorre sorridente e felice alla Zevo Toys.

TOYS; SOUNDTRACK; THE CLOSING OF THE YEAR / EBUDAE

Tante belle premesse, una bella scenografia e il tutto arricchito da uno splendida fotografia coloratissima che amplifica le cromie sgargianti dei  costumi utilizzati, però alla fine dopo averlo visto una volta, non viene voglia di rivederlo una seconda, una trama inconcludente, scontata e in altri termini anche noiosa con pezzi che potevano essere approfonditi e altre parti che potevano essere tagliate, io personalmente l’ho visto una sola volta in televisione, e non ho voglia di rivederlo in quanto non mi ispira una seconda visione, ma questa è la mia opinione e non voglio influenzare chi lo vuol vedere per curiosità o chi lo vuole rivedere oppure a chi gli è piaciuto da considerarlo tra i suoi preferiti, questo è solo il mio punto di vista che non vuole essere inteso come oro colato.

La serie animata di Jumanji

Cavalcando l’onda del successo che molto spesso ottengono film oppure libri, quasi come fosse una specie di prassi, molto spesso ne viene tratta una serie animata. Queste serie possono avere un successo pari al film da cui esso è tratto, altre invece pian piano finiscono nel dimenticatoio oppure nonostante il successo vengono di punto in bianco cancellate, per i più svariati motivi. La serie di cui voglio parlarvi oggi è Jumanji, tratta dall’omonimo film degli anni 90 con protagonista il compianto Robin “Mork” Williams; essa è composta da un totale di 40 episodi e per sommi capi riprende il tema iniziale del film mantenendo i due protagonisti originali “i fratelli Shepherd”, ma la similitudine della serie con il film si ferma solo qui, per il resto si discosta dalla pellicola cinematografica. In Italia venne trasmessa sulle reti Rai e poi sul satellitare.

 

Jumanji - VideoSigla Serie TV

I fratelli Shepherd, Peter e Judy, trovano un vecchio gioco da tavolo: Jumanji e iniziano a giocarci. Vengono così risucchiati nel gioco e si trovano nel mondo ambientato di Jumanji. Nel loro esplorare incontrano Alan Parrish che, come loro, si è ritrovato nel gioco alla loro stessa maniera. Egli confessa di essere intrappolato dal 1969 e visto che non aveva sentito l’indovinello che doveva risolvere, vi è rimasto intrappolato senza possibilità di uscire dal gioco. Così in ogni episodio i due fratelli Peter e Judy, ascoltano un nuovo indovinello proposto dal gioco sperando che, risolvendoli, riescano a liberare il loro amico Alan. Nelle loro avventure oltre ad affrontare il perfido cacciatore Van Pelt e molti animali ostili tipici della giungla, essi incontrano vari personaggi come il professor J.S. Iblsen e J.H. “Trader” Slick, che li aiutano come possono nelle varie situazioni. Pian piano nelle loro avventure si avvicinano alla soluzione finale per aiutare Alan e infine scoprono anche un’entità oscura che sembra essere dietro alla creazione di Jumanji, una misteriosa figura scheletrica vestita di viola che Alan Parrish ha soprannominato la Signora senza Volto.

Jumanji - Sigla Iniziale e Finale (1996)

Pur non essendo tra le mie serie preferite, Jumanji, aveva quel suo non so che di intrigante, il giusto equilibrio tra avventura e imprevisto, che rendevano molti degli episodi coinvolgenti, alcuni di essi invece erano un po’ piatti. Il bello di questa serie è che oltre ai personaggi del film, vi erano inseriti i personaggi del romanzo così da arricchirne la trama in ogni puntata, alla fin fine non era male come serie.

Jumanji – Benvenuti nella giungla

Con un po’ di ritardo. riesci a recensire “Jumanji – Benvenuti nella giungla”, la pellicola con Dwayne Johnson che trae ispirazione dal racconto Jumanji del 1981 di Chris Van Allsburg, già portato al cinema nel 1995 con il leggendario Robin Williams

Spettacolare … anche se con il film leggendario originale c’entra ben poco, dopo oltre 20 anni dal primo capitolo abbiamo nuovamente apprezzato la mitica frase scritta sul fantastico gioco da tavolo “che sa trasportar e questo mondo vuol lasciar” che, da oggi, è l’intro di un videogame “vintage”. Il film. diretto da Jake Kasdan e scritto da Chris McKenna, a parte la frase iniziale, avrà come collegamento narrativo con il primo film di Joe Johnston, solo il fatto che, appunto 20 anni Alan Parrish (il personaggio interpretato da Williams”  era stato anche lui “risucchiato” nel gioco ed ha lasciato all’interno qualcosa che i protagonisti dovranno recuperare. Ma, a differenza del primo capitolo, in questo sequel, il   punto focale è  unicamente l’immersione nel gioco, questa volta oseremo definire “totale”.

Il film è divertente e ha meno tensione rispetto all’indimenticabile Jumanji, resta il solito cliché dei ragazzi finiti in punizione per vari motivi che si ritrovano a giocare con un gioco casualmente rinvenuto mentre curiosavano nella stanza in cui scontavano la loro “pena”. Abbiamo l’atleta, lo sfigato, la bella ragazza e la timida che scelgono i propri personaggi, inconsapevoli di quello che gli spetterà dopo e inconsapevoli del fatto che anni prima, nel 1996 un ragazzo come loro, Jefferson “Idrovolante” McDonough (Alex), era rimasto intrappolato nel gioco. Quello che scopriranno è che non dovranno solo giocare a Jumanji, ma dovranno sopravvivere. Per vincere la partita e ritornare al mondo reale, dovranno affrontare l’avventura più pericolosa della loro vita, scoprire cosa ha lasciato Alan Parrish 20 anni fa e cambiare il modo in cui pensano a loro stessi o o saranno bloccati Nel gioco per sempre…

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Non è un film malvagio, anche perché il cast merita e sarebbe di sicuro da vedere in lingua originale solo per Shelly Oberon (Jack Black) per vedere come il personaggio è stato reso.

Sembra davvero di essere in un videogioco, sì perché in seguito al passare degli anni e all’obsolescenza dei giochi da tavolo, Jumanji si rinnova e diventa un videogioco. Anche in questo caso, per poter tornare alla vita reale, bisogna completare il gioco, sfruttando le competenze che ogni personaggio ha a disposizione. Sviluppo dei personaggi e competenze e un’ottima colonna sonora rendono il film meritevole ma mai paragonabile al primo.

I personaggi sono:
Dottor Smolder Bravestone, interpretato da Dwayne Johnson: un archeologo ed esploratore; è l’avatar di Spencer.
Franklin “Topo” Finbar, interpretato da Kevin Hart: uno zoologo ed esperto di armi; è l’avatar di Fridge.
Professor Shelly Oberon, interpretato da Jack Black: un cartografo; è l’avatar di Bethany.
Ruby Roundhouse, interpretata da Karen Gillan: un’avventuriera; è l’avatar di Martha.
Jefferson “Idrovolante” McDonough, interpretato da Nick Jonas: un avventuriero che aiuta gli avatar a fuggire da Jumanji.
Russell Van Pelt, interpretato da Bobby Cannavale: il più cattivo cacciatore di Jumanji, che in passato ha tentato di uccidere Alan Parrish. Antagonista del film. È un uomo spietato, avido, crudele e infido.
Spencer, interpretato da Alex Wolff: un nerd che scopre il videogioco di Jumanji insieme a Fridge, Martha e Bethany
Anthony “Fridge” Johnson, interpretato da Ser’Darius Blain: un giocatore di football che scopre il videogioco di Jumanji insieme a Spencer, Martha e Bethany
Bethany, interpretata da Madison Iseman: la ragazza più carina della scuola, scopre il videogioco di Jumanji insieme a Spencer, Fridge e Martha
Martha, interpretata da Morgan Turner: una ragazza solitaria che scopre il videogioco di Jumanji insieme a Spencer, Fridge e Bethany.
Preside Bentley, interpretato da Marc Evan Jackson: preside della scuola
Maribeth Monroe interpreta un’insegnante
Coach Webb, interpretata da Missi Pyle: insegnate di ginnastica della scuola
Sanju, interpretato da Purab Kohli: il miglior uomo della squadra di Russell Van Pelt
Nigel, interpretato da Rhys Darby: un PNG (personaggio non giocabile) di Jumanji

Il film è stato ben accolto dalla critica ed è stato annunciato anche un sequel, nonostante non riesco a immaginare come possa essere, visto che il gioco è andato distrutto perché i ragazzi alla fine del film lo spaccano con una palla da bowling.

 

 

 

 

Popeye – Braccio di Ferro film

In questo periodo di grandi uscite cinematografiche riguardanti i cinecomic, ossia film ispirati a determinati fumetti, come Thor Ragnarok, Justice League, Valerian la città dai mille pianeti, Atomica Bionda e Kingsman (sì, anche gli ultimi due sono tratte da serie a fumetti), è bello poter ricordare andando indietro nel tempo, che vennero realizzati altri film sempre ispirati sia a fumetti che a cartoni animati, aventi come soggetto anche personaggi o serie famose ma improbabili per un film, un esempio è Flash Gordon oppure He-Man i Dominatori dell’Universo, tanto per citarne alcuni, di cui abbiamo parlato tempo addietro.

Popeye

 

Il film di oggi è un altro di quelli di cui uno non penserebbe di poterne fare un film Live-Action, il titolo di tale film è Popeye, conosciuto da noi come Braccio di Ferro. Questo film del 1980, oltre ad avere alla regia il famoso Robert Altman, ha segnato l’esordio come attore protagonista  del famoso e compianto attore Robin “Mork da Ork” Williams nei panni del collerico marinaio. Il film è una co-produzione di due grandi Major cinematografiche la Paramount e la Disney, e come ambientazione per le riprese è stata scelta la località di  Mellieħa nell’isola di Malta, dove era stato allestito e costruito il villaggio presente nel film, ma a fine riprese invece di essere smantellato come avviene a ogni termine di ripresa,  è stato mantenuto integro per volere, non solo della produzione ma anche della popolazione, ed è tutt’ora una rinomata meta turistica.

Popeye - Braccio di Ferro con Robin Williams

Tutto scorre tranquillo nella cittadina di mare di Sweethaven, i giorni sono tutti uguali tra loro e ormai anche gli scherzi tra marinai sono diventati abitudinari. Ma un giorno questa routine viene spezzata da uno straniero, che pian piano raggiunge il porto di Sweethaven a bordo di una barca a remi, questo giovanottone forzuto si presenta a tutti come Popeye, detto Braccio di Ferro che di mestiere fa il marinaio ed è in viaggio per i sette mari alla ricerca di suo padre Braccio di Legno, scomparso in mare quando lui era in fasce. Mentre cerca di avere informazioni, sperando di trovare traccia di suo padre, viene preso di mira da alcuni abitanti della cittadina, che lo prendono in giro per la sua ingenuità e gli giocano tiri mancini, quasi tutti sotto la supervisione e il beneplacito di Brutus, il vicario braccio destro del misterioso Commodoro, il capo di Sweethaven. Però Braccio di Ferro può contare sull’aiuto e l’amicizia di Poldo, un simpatico pancione goloso di panini imbottiti, anche lui bersaglio preferito di Brutus e la sua marmaglia. Grazie a lui Braccio di Ferro trova alloggio presso una piccola locanda gestita da una simpatica, ma svampita ragazza, di nome Olivia Oyl, fidanzata di Brutus. Una sera Brutus va alla locanda per festeggiare ufficialmente il fidanzamento con Olivia e per dare l’annuncio delle prossime nozze, solo che la futura sposa, decide di fuggire in quanto non contenta né del fidanzamento né delle future nozze, in quanto nessuno aveva chiesto la sua opinione. Mentre sta fuggendo nella notte, si scontra con Braccio di Ferro, chiedendogli aiuto per fuggire lontano da Brutus. Mentre discutono Braccio di Ferro sente il pianto di un bambino, i due  scoprono una cesta con dentro un bambino, Braccio di Ferro ricordandosi quanto è duro essere abbandonati dai propri genitori, decide di tenerselo e di chiamarlo Pisellino. Nel frattempo sopraggiunge Brutus, che accortosi della fuga di Olivia è uscito dalla locanda per cercare la fidanzata, la ritrova insieme a Braccio di Ferro e vedendo che hanno in braccio un poppante, Brutus pensa subito al peggio e accecato dalla furia, picchia Braccio di Ferro scaraventandolo in mare, e rompendo il fidanzamento con Olivia. Da quel giorno, Braccio di Ferro e Olivia cominciano a trascorrere insieme molto tempo come coppia e, non essendo più assillati da Brutus, vivono in relativa tranquillità. Un giorno i due devono assentarsi e Olivia decide di affidare il piccolo Pisellino alle cure di Poldo, che decide di portarselo alle corse dei cavalli. Qui, mentre tutti sono in piena euforia per via delle scommesse, Pisellino  indica un cavallo e convince Poldo a scommettere tutti i suoi soldi, avviene il miracolo, lo sfortunato Poldo vince un sacco di soldi grazie a Pisellino, convinto che il bambino abbia una sorta di potere oppure un tocco magico e seguendo le indicazioni del poppante, Poldo riesce a vincere corsa su corsa scommettendo sui cavalli; ma la fortuna di Poldo non dura a lungo,  sopraggiunge infatti Braccio di Ferro, che arrabbiato riporta a casa il bambino. Brutus intanto ha assistito a tutta la vicenda e convince Poldo con le maniere  forti a rapire il bambino. Poldo, preso dal panico per le minacce del manigoldo, accetta di aiutarlo nel rapimento, e, dopo averlo preso di nascosto da casa di Braccio di Ferro e Olivia, lo porta nella sua barca. Qui Brutus tiene prigioniero il bambino, insieme anche al Commodoro, perché, stufo di prendere ordini da lui, lo tiene segregato affinché gli riveli dove tiene nascosto il suo più “grande Tesoro”. Intanto Poldo, pentitosi del gesto e preso coraggio, confessa tutto a Olivia e Braccio di Ferro, quest’ultimo infuriato si dirige verso la barca di Brutus, qui libera Pisellino e il Commodoro che altri non è che Braccio di Legno, il padre tanto cercato. Dopo essersi riconciliati, i due partono all’inseguimento del manigoldo che ha rapito Olivia servendosene come polizza di assicurazione, dirigendosi verso l’isola della Scabbia, il luogo dove è nascosto il tesoro del Commodoro, luogo rivelato da Braccio di Legno con la promessa di non fare del male a Pisellino.

Popeye-Braccio di ferro 1980 "sono quello che sono" versione italiana e integrale.

Brutus arriva all’isola e qui ha un’amara sorpresa, il tesoro altri non sono che la foto, i vestitini e i giocattoli di Braccio di Ferro da bambino, che Braccio di Legno aveva conservato con tanta cura in ricordo del suo amato figlio. Furioso e pieno di rabbia, Brutus libera la sua piovra per mandarla incontro a Braccio di Ferro e i suoi amici sopraggiunti per  liberare Olivia. La forza di Braccio di Ferro non è sufficiente per batterli e presto ha la peggio, per sbeffeggiarlo, Brutus fa ingoiare a forza a Braccio di Ferro un barattolo di spinaci, la verdura tanto odiata dal marinaio, ma qui avviene una sorta di miracolo, dopo aver mangiato gli spinaci, Braccio di Ferro non solo si rinvigorisce, ma la sua forza aumenta a dismisura fino a centuplicarsi e in men che non si dica sconfigge sia la piovra che Brutus, che fugge a nuoto lontano dall’isola, bianco dalla paura. Il bene ha vinto sul male e padre e figlio sono di nuovo insieme.

Soundtrack Popeye- Braccio di Ferro 1980 : "Sono figlio di marinai, il mio nome è Popeye"

Nonostante alcune lacune, la storia del film abbraccia quasi fedelmente le avventure di Braccio di Ferro, come anche la super forza che gli scaturisce mangiando spinaci e la voracità di Poldo nei confronti dei panini imbottiti, anche il Make-Up è stato realizzato in modo così fedele da aver reso in carne e ossa dei personaggi di celluloide, ovviamente se messi a confronto, coi mezzi di oggi si sarebbe potuto fare di più e anche meglio, ma visto il periodo in cui è stato girato il film, la disponibilità di budget e anche gli ordini dei produttori per la realizzazione, direi che come prodotto finale non è male, visto che Braccio di Ferro è uscito in un periodo cinematografico in cui i cinecomics, non solo non venivano consideranti come film da oscar, ma neanche esisteva come genere.

alla prossima

by Marco Talparius Lupani

 

Will Smith genio della lampada?

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Dall’animazione dei classici che hanno fatto e continuano a far sognare intere generazioni di grandi a piccini ai live action coi personaggi in carne e ossa, la Disney non smette di creare meraviglie. Dopo Cenerentola e il successo della Bella e la Bestia che vede Emma Watson dei panni della sognatrice Belle, sarà ora il turno di Aladin prendere figura umana e apparire sul grande schermo. Dopo il ruolo ricoperto egregiamente dal bravissimo Robin Williams, si vocifera che il genio potrebbe essere interpretato da un altro attore di grosso calibro: Will Smith. In attesa di conferme o smentite possiamo continuare a tornare bambini prendendo in mano una vecchia VHS, obsoleta ma sicuramente più poetica oppure Aladdin in Blu-Ray.

Ritorno a Jumanji?

Ieri vi abbiamo parlato del probabile terzo capitolo della saga di Sherlock Holmes, oggi vi proponiamo la news per la quale sarebbe in produzione un remake del capolavoro Jumanji che ha visto una suprema interpretazione, indimenticabile, del leggendario Robin Williams.

Dopo 21 anni dalla mitica frase scritta sul fantastico gioco da tavolo “che sa trasportar e questo mondo vuol lasciar” la Sony ha annunciato il remake per la stagione natalizia 2016. Dopo Star Wars, Ghostbusters, Terminator e Jurassic Park/World la notizia più che entusiasmarci, ci spaventa un po’: a Hollywood non hanno più idee?

La pellicola originale è uscita nel l 1995 ed è stata diretta da Joe Johnston, con, appunto Robin Williams e Kirsten Dunst. La sceneggiatura è stata tratta dall’omonimo albo illustrato per bambini scritto da Chris Van Allsburg nel 1981.

Attualmente non si hanno notizie ufficiali ne sul regista ne su cast ma su internet si trovano solo alcuni rumors sulla possibile presenza di Chris Pratt (detto ormai “prezzemolo” nei panni del protagonista Alan Parrish, ruolo del mai dimenticato Williams.  Per il ruolo di Sarah Whittle sembrerebbe in prima fila Zoe Saldana, che molti conosceranno sicuramente per aver recitato in Law & Order.

 

Una notte al Museo 3 – il segreto del Faraone

Quando il potere magico della tavola di Ahkmenrah comincia a morire, Larry deve intervenire per salvare la magia ed i suoi amici prima che sia troppo tardi. Quando i personaggi del Museo di Storia Naturale di New York, che di notte prendono vita, cominciano a comportarsi in modo strano, Larry, da poco promosso responsabile delle attività notturne del museo, deve scoprire il perché. La Tavoletta, che magicamente porta in vita le creature, ha cominciato a deteriorarsi e l’unico modo per ripristinarne i poteri potrebbe trovarsi al British Museum. Larry, che farebbe qualunque cosa per salvare la sua “famiglia” del museo, insieme al figlio Nick e ai vari personaggi in mostra, vola da New York a Londra per scoprire il segreto della Tavoletta.

Notte al museo 3 - Il segreto del faraone Trailer Ufficiale Italiano (2014) Robin Williams HD

Una Notte al museo – Il segreto del faraone (Night at the Museum: Secret of the Tomb) è un film del 2014 diretto da Shawn Levy, ultimo capitolo della trilogia iniziata con Una notte al museo (2006) e proseguita con Una notte al museo 2 – La fuga (2009).

Riguardo alla recente scomparsa del l’artista Robin William, il regista Shawn Levy ha dichiarato:

“È triste, ma io in qualche strano modo mi sento onorato di essere al servizio questa eredità di lavoro, questa eredità di prestazioni di cui questo sarà la sua ultima. Continuerà ad esserci a lungo dopo di lui, continuerà ad esserci a lungo anche dopo tutti noi. Sono un vero fan di Robin: ero un fan prima di essere il regista di Robin. E io continuerò ad essere un fan per molto tempo anche dopo essere stato direttore di Robin”.

Anche Rami Malek ha dichiarato:

“Durante il terzo film stavamo girando al British Museum di notte, ed avevamo tutto il posto solo per noi. Riguardo Robin potevi già vedere che ci fosse qualcosa in lui, e ogni tanto aveva questi sprazzi di luce incredibili, che ti facevano rimanere spaesato e pensare ‘Oh mio Dio, che cosa sei?’, e altre volte è come se si rintanasse in sé stesso. Ci guardava tutti distratti sui nostri telefoni e device e diceva ‘Cosa è successo al parlarci faccia a faccia?’. E così lo vidi allontanarsi e andare via da solo, e l’ho visto in adorazione di questa pietra abnorme nel British Museum, e ho pensato di andare a vedere come stesse. Mi avvicinai e gli dissi ‘Tutto bene?’, e lui a malapena alzò lo sguardo sopra le mie spalle e mi disse ‘Quante volte ti capita di restare da solo con la Stele di Rosetta?”.

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