25 anni fa usciva Alice nel Paese delle Meraviglie di Nick Willing

Sono passati 25 anni, eppure, nel panorama delle numerose trasposizioni cinematografiche e televisive, l’adattamento di “Alice nel Paese delle Meraviglie” diretto da Nick Willing emerge come un’opera che si distingue per la sua fedeltà ai romanzi originali di Lewis Carroll e per il suo impressionante cast. Questo film, uscito in TV sul canale statunitense NBC il 28 febbraio 1999 (in Italia arriverà nel 5 dicembre 2001 su Canale 5 in versione ridotta) rappresenta il dodicesimo adattamento del classico letterario, un viaggio fantastico che continua a incantare il pubblico con la sua narrativa onirica e i suoi personaggi indimenticabili.

Alice nel paese delle meraviglie 1999 FILM COMPLETO ITA

Trama

Alice si trova nella sua camera da letto, un po’ annoiata mentre prova a cantare Cherry Ripe per un’imminente festa nel giardino di casa. L’ansia da palcoscenico e l’atteggiamento snob della sua governante non la mettono esattamente di buon umore, così decide di fuggire di casa nascosta nel bosco vicino, determinata a non tornare fino alla fine della festa.

Mentre si aggira nel bosco, una mela cade giù da un albero e inizia a fluttuare davanti al suo viso. Ma la sua attenzione viene subito catturata da un coniglio bianco che corre veloce, così Alice decide di seguirlo. Scopre così un tunnel che la porta nel misterioso Paese delle Meraviglie.

Qui, incontra una serie di strani personaggi e affronta varie sfide. Si ritrova a dover fare i conti con la sua altezza che cambia continuamente, a partecipare a una baraonda vinta da tutti i partecipanti e a incontrare il curioso Signor Topo e i suoi amici volatili. Il Bianconiglio la guida nella sua casa, dove Alice si ritrova a dover fare i conti con una bottiglia magica che la fa crescere a dismisura, intrappolandola all’interno.

Dopo varie avventure, Alice incontra il Maggiore Brucaliffo e il suo fungo magico che le permette di controllare la sua statura. Prosegue il suo viaggio incontrando la Duchessa, un bambino trasformato in maialino e lo Stregatto misterioso. Si unisce a una strana festa con il Cappellaio Matto, la Lepre Marzolina e Ghirotto, ricevendo consigli strambi ma motivazionali.

Incontra anche la Regina di Cuori e partecipa a una strana partita di croquet, ma finisce per litigare con la regina a causa della sua ossessione per la decapitazione. In seguito, testimonia al processo del Fante di Cuori, dove riesce a dimostrare l’innocenza del Fante e a smascherare i difetti della Regina.

Alla fine del suo viaggio, Alice si rende conto di aver superato le sue paure e acquisito sicurezza in se stessa. Viene così riportata a casa attraverso la stessa mela che l’aveva portata nel Paese delle Meraviglie. Al ritorno, si esibisce con La Quadriglia delle Aragoste alla festa, mostrando una sicurezza e una grinta che aveva trovato durante il suo viaggio.

Il pubblico applaude entusiasta e Alice sorride, consapevole di aver vinto le sue paure e conquistato la propria fiducia. Nella folla, vede lo Stregatto che le sorride, congratulandosi con lei per il suo coraggio. Ormai pronta per affrontare qualsiasi palcoscenico, Alice si sente pronta per nuove avventure.

Un Cast Stellare

La produzione del film ha visto la partecipazione di un cast eccezionale, comprendente vincitori e candidati agli Oscar. Whoopi Goldberg, Ben Kingsley e Peter Ustinov hanno portato con sé il prestigio della statuetta dorata, mentre Pete Postlethwaite, Miranda Richardson e Gene Wilder hanno arricchito il film con le loro interpretazioni nominate all’ambito premio. La presenza di tali talenti ha conferito al film un’aura di eccellenza e ha elevato la qualità dell’interpretazione, rendendo ogni scena un piccolo capolavoro.

Simbolismo e Interpretazione

Il film non si limita a una mera rappresentazione visiva dei romanzi, ma esplora anche i temi e i simbolismi intrinseci all’opera di Carroll. Un esempio è il personaggio del boia nel regno delle carte da gioco, rappresentato dall’asso di picche. Questa scelta non è casuale: nel gioco di carte, le picche sono spesso associate alla morte, e la loro presenza in questa veste nel film sottolinea la natura a volte oscura e misteriosa del mondo di Wonderland.

Rilevanza Culturale e Impatto

Questo adattamento  di “Alice nel Paese delle Meraviglie” non è solo un tributo alla letteratura classica, ma è anche un’opera che ha saputo adattarsi ai cambiamenti culturali, mantenendo la sua rilevanza nel tempo. Il film, ormai purtroppo dimenticato e “soppiantato” dalle discutibili produzioni live action di Tim Burton con Johnny Deep, ha contribuito a perpetuare l’eredità di Carroll negli anni ’90, dimostrando che le sue storie trascendono le generazioni e continuano a parlare a un pubblico vasto e diversificato. Un lungometraggio che, seppur televisiviso, celebra l’originale con una fedeltà che va oltre la superficie, arricchito da un cast di alto profilo e da una profonda comprensione dei temi letterari. È un film che, come il libro, invita gli spettatori a riflettere e a sognare, a esplorare un mondo dove l’immaginazione non conosce confini.

Ender’s Game

Tratto dal romanzo cult Il gioco di Ender, scritto nel 1985 da Orson Scott Card e primo tassello del ciclo di Ender, “Ender’s Game” è un esponente di spicco del filone di grande successo young adult che unisce tematiche legate al coming of age con atmosfere e intrecci dal sapore fantasy e fantascientifico. La Terra è stata invasa da una razza aliena ostile che la Flotta Internazionale è riuscita a respingere. In attesa di una possibile futura rivalsa aliena, la Flotta addestra ragazzi per diventare i perfetti soldati della resistenza terrestre. Con una marcia in più in confronto ad altri prodotti cinematografici che puntano al medesimo pubblico, perché intriso di elementi di distopia sociale e implicazioni politiche, “Ender’s Game” vanta un cast di primissimo ordine che ai giovani protagonisti Asa Butterfield, Abigail Breslin e Hailee Steinfeld affianca grandi professionisti che hanno fatto la storia del cinema come Harrison Ford, Ben Kingsley e Viola Davis.

Il libro della Giungla (live Action)

Il Libro della Giungla, diretto da Jon Favreau, apprezzato regista di grandi successi come Iron Man, cattura gli spettatori portandoli in un’emozionante avventura nel cuore della giungla. Basata sui racconti senza tempo di Rudyard Kipling questa magistrale rivisitazione del celebre classico Disney trasporterà gli spettatori in un’epica avventura live action, che vede protagonista Mowgli (l’esordiente Neel Sethi), un cucciolo d’uomo cresciuto da una famiglia di lupi. Mowgli è costretto a lasciare la giungla quando la temibile tigre Shere Khan, segnata dalle cicatrici dell’uomo, giura di eliminarlo per evitare che diventi una minaccia. Costretto ad abbandonare la sua unica casa, Mowgli s’imbarca in un avvincente viaggio alla scoperta di se stesso, guidato dal suo severo mentore, la pantera Bagheera e dallo spensierato orso Baloo. Lungo il cammino, Mowgli s’imbatte in creature selvatiche non proprio amichevoli, tra cui il pitone Kaa, che ipnotizza il cucciolo d’uomo con il suo sguardo e la sua voce seducente, e King Louie, il sovrano adulatore che tenta di costringere Mowgli a rivelargli il segreto del mortale e sfuggente fiore rosso: il fuoco.
 
 

In occasione della D23 Expo, la grande convention Disney che si è svolta nel weekend di ferragosto del 2015 , è stata diffusa la prima locandina ufficiale di “Il Libro della Giungla“. Sul palco della convention, insieme al regista Jon Favreau e i protagonisti Ben Kingsley, Lupita Nyong’o, il piccolo Neel, di soli 10 annii, è stato osannato come una grande star, il pubblico si è innamorato della dolcezza del giovanissimo attore prima di “esplodere” per il primo teaser della pellicola. Il cast è sorprendente Bill Murray è l’orso Baloo (durante la presentazione  ha avuto spazio anche la sua versione del brano “Lo stretto indispensabile”), Ben Kingsley è Bagheera, la pantera nera, la voce del serpente Kaa è della bellissima Scarlett Johanson, la mamma lupo di Mowgli è Lupita Nyong’o  e, infine, Idris Elba la tigre Shere-Khan. L’animazione è assolutamente fantastica quasi fotorealistica per questo progetto che vuole essere un remake fedele al fortunato film cartoon Disney con approfondimenti inediti verso il libro originale.

Presentato alla stampa italiana in anteprima a Roma il 12 aprile 2016 nell’elegante cornice dell’Hotel Bernini Bristol di Roma, la rivisitazione live action “nella versione italiana”, vanta un magistrale cast di voci italiane. L’amorevole lupa Raksha, che adotta il cucciolo d’uomo abbandonato nella giungla, ha infatti la voce della nota attrice Violante Placido. Il pluripremiato attore Toni Servillo è Bagheera, la splendida e nobile pantera, severo mentore del ragazzo, e il celebre attore e conduttore Neri Marcorè interpreta Baloo, lo spensierato orso dallo stile anticonformista. Il gigantesco King Louie, il sovrano adulatore alla disperata ricerca del segreto del letale “fiore rosso” degli uomini (il fuoco), ha la voce del popolare attore e conduttore televisivo Giancarlo Magalli, mentre la pluripremiata attrice Giovanna Mezzogiorno è Kaa, il gigantesco pitone che utilizza la sua voce seducente e il suo sguardo ipnotico per far cadere Mowgli nella trappola del suo ‘avvolgente’ abbraccio.
 
 
 

Brigham Taylor ha dichiarato:
 
“Il Libro della Giungla è una storia universale, in cui tutti possono identificarsi, che racconta il percorso di crescita di un bambino. Walt Disney ha raccontato la storia attraverso l’animazione tradizionale ma noi oggi abbiamo la tecnologia adatta per portare in vita questi personaggi, rendendoli fotorealistici: possiamo inserire perfettamente un bambino vero all’interno di un ambiente digitale, in modo totalmente credibile”. 
 
Secondo Favreau, la storia è comunque il fattore principale:
 
“Penso che i film debbano offrire un’esperienza emozionante. Un grande spettacolo visivo non ha valore se il pubblico non riesce a creare un legame emotivo con i personaggi. Ogni storia deve possedere umanità, emozioni e umorismo, senza però tradire le intenzioni del film. L’obiettivo è quello di trasportare il pubblico in un’avventura. Il pubblico vuole il brivido, il divertimento. Ho cercato di fare un film che vorrei vedere anch’io”.
 

Il film è ricco di personaggi creati in digitale che si muovono in ambientazioni meravigliose le quali fondono scenografie autentiche con ambienti altrettanto digitali. Per il film, sono state create in digitale più di 70 specie diverse di animali, tra cui gli iconici protagonisti – Baloo, Bagheera, Kaa, Shere Khan e i lupi che adottano Mowgli – e centinaia di primati, che comprendevano King Louie e le Bandar-log, ossia l’esercito di scimmie che vive nella giungla di Seeonee.

 

Il visual effects supervisor Robert Legato, afferma:

 
“È un film fotorealistico radicato nel mondo reale… Credo che sia molto interessante. La sfida più grande risiede nel fatto che tutti noi – compresi gli spettatori – conosciamo molto bene l’aspetto degli animali nel mondo reale. Nel nostro film questi condividono la scena con un bambino vero. Dovevamo resistere alla tentazione di renderli troppo cinematografici. Il realismo doveva avere la priorità”.
 
 
 
 
Nelle versioni Blu-Ray, numerosi contenuti speciali renderanno ancora più magica e avventurosa l’esperienza di visione. In Una Nuova Versione de Il Libro della Giungla è ad esempio possibile scoprire come il regista Jon Favreau e il supervisore degli effetti visivi Robert Legato hanno discusso per creare la miglior rivisitazione possibile di questa storia senza tempo. Io sono Mowgli accende i riflettori sul dodicenne attore Neel Sethi che è stato selezionato tra migliaia di aspiranti in tutto il mondo per interpretare il protagonista. Con questo speciale si ha la possibilità di conoscere meglio Neel con un assaggio della sua vita quotidiana prima di iniziare a girare, fino al provino e alla sua esperienza sul set. Una delle scene più sorprendenti del film è sicuramente quella ambientata nel tempio di King Louie quando il mastodontico gorilla cerca di convincere il giovane Mowgli a svelare il segreto del prezioso “fiore rosso” dell’uomo. Ne Il Tempio di King Louie: Strato per Strato sono contenuti tutti i segreti di questa sequenza con uno sguardo dietro le quinte. Nel tradizionale Commento Audio, infine, il regista Jon Favreau spiega il suo personale punto di vista scena per scena de Il Libro della Giungla, con tutto l’umorismo e la sincerità che ci si aspetta da un poliedrico attore, scrittore, regista e produttore del suo calibro.
 

 

Una notte al Museo 3 – il segreto del Faraone

Quando il potere magico della tavola di Ahkmenrah comincia a morire, Larry deve intervenire per salvare la magia ed i suoi amici prima che sia troppo tardi. Quando i personaggi del Museo di Storia Naturale di New York, che di notte prendono vita, cominciano a comportarsi in modo strano, Larry, da poco promosso responsabile delle attività notturne del museo, deve scoprire il perché. La Tavoletta, che magicamente porta in vita le creature, ha cominciato a deteriorarsi e l’unico modo per ripristinarne i poteri potrebbe trovarsi al British Museum. Larry, che farebbe qualunque cosa per salvare la sua “famiglia” del museo, insieme al figlio Nick e ai vari personaggi in mostra, vola da New York a Londra per scoprire il segreto della Tavoletta.

Notte al museo 3 - Il segreto del faraone Trailer Ufficiale Italiano (2014) Robin Williams HD

Una Notte al museo – Il segreto del faraone (Night at the Museum: Secret of the Tomb) è un film del 2014 diretto da Shawn Levy, ultimo capitolo della trilogia iniziata con Una notte al museo (2006) e proseguita con Una notte al museo 2 – La fuga (2009).

Riguardo alla recente scomparsa del l’artista Robin William, il regista Shawn Levy ha dichiarato:

“È triste, ma io in qualche strano modo mi sento onorato di essere al servizio questa eredità di lavoro, questa eredità di prestazioni di cui questo sarà la sua ultima. Continuerà ad esserci a lungo dopo di lui, continuerà ad esserci a lungo anche dopo tutti noi. Sono un vero fan di Robin: ero un fan prima di essere il regista di Robin. E io continuerò ad essere un fan per molto tempo anche dopo essere stato direttore di Robin”.

Anche Rami Malek ha dichiarato:

“Durante il terzo film stavamo girando al British Museum di notte, ed avevamo tutto il posto solo per noi. Riguardo Robin potevi già vedere che ci fosse qualcosa in lui, e ogni tanto aveva questi sprazzi di luce incredibili, che ti facevano rimanere spaesato e pensare ‘Oh mio Dio, che cosa sei?’, e altre volte è come se si rintanasse in sé stesso. Ci guardava tutti distratti sui nostri telefoni e device e diceva ‘Cosa è successo al parlarci faccia a faccia?’. E così lo vidi allontanarsi e andare via da solo, e l’ho visto in adorazione di questa pietra abnorme nel British Museum, e ho pensato di andare a vedere come stesse. Mi avvicinai e gli dissi ‘Tutto bene?’, e lui a malapena alzò lo sguardo sopra le mie spalle e mi disse ‘Quante volte ti capita di restare da solo con la Stele di Rosetta?”.

Hugo Cabret di Martin Scorsese

Martin Scorsese ha realizzato il suo primo film in 3D, Hugo Cabret, presentandolo con grande successo sia al Festival di New York sia, al festival del Cinema di Roma. Un successo meritatissimo secondo critica e pubblico non solo grazie alla storia, veramente intensa e bella, ma anche per la qualità della regia e pe ril 3D davvero bello e di superiore valore.

Parigi, 1931. Il dodicenne orfano Hugo Cabret vive in una stazione, custodendo un automa costruito dal padre che nasconde una storia magica. Nelle sue scorribande attraverso la città si imbatte nell’eccentrica Isabelle, che gli fa conoscere l’illusionista e pioniere del cinema Georges Melies (interpretato dal Premio Oscar Ben Kingsley), finendo risucchiato in una magica avventura.

George Melies è il geniale regista e illusionista francese della fine dell’ottocento, un personaggio fuori dal comune: se i Fratelli Lumière hanno inventato il cinema George Mèlies ha inventato come fare cinema introducendo e sperimentando numerose novità tecniche e narrative.A lui è attribuita l’invenzione del cinema di finzione (che filma mondi “diversi dalla realtà”) e di numerose tecniche cinematografiche, in particolare del montaggio, la caratteristica più peculiare del nascente linguaggio cinematografico. È universalmente riconosciuto come il “padre” degli effetti speciali.

Tratto da “La straordinaria invenzione di Hugo Cabret” di Brian Selznick, autore della sceneggiatura de l’Ultimo samurai, il film di Scorsese, con le scenografie di Dante Ferretti, ha vinto ben cinque Premi Oscar nel 2012: un’opera che è la dimostrazione tangibile di cosa si può fare quando il 3D non è mero mezzo per nascondere le scelte infelici della sceneggiatura o l’inettitudine di attori e registi.

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