Il mago che conquistò gli anni ’90: la storia di Magic: The Gathering

Immaginate un mondo dominato dalla magia. Un mondo dove potenti stregoni si sfidano in epiche battaglie, evocando creature fantastiche e scatenando incantesimi devastanti. Questo mondo è nato dalla mente di un uomo: Richard Garfield, un genio del gioco da tavolo che ha dato vita a Magic: The Gathering, il gioco di carte collezionabili che ha conquistato gli anni ’90.

Tutto ebbe inizio con una passione. Da bambino, Richard era un appassionato di giochi di ruolo e di fantasy. Trascorreva ore a giocare a Dungeons & Dragons e ad inventare i suoi giochi da tavolo. La sua passione lo portò a studiare matematica e informatica, ma il suo sogno era quello di creare un gioco che potesse unire la sua passione per la strategia con il suo amore per la magia.

Nel 1993, il sogno di Richard divenne realtà. Magic: The Gathering venne presentato al GenCon, la più grande fiera di giochi da tavolo del mondo. Il gioco fu un successo immediato. Le sue carte illustrate, le sue regole semplici e avvincenti e la possibilità di collezionare carte rare e potenti fecero di Magic un vero e proprio fenomeno.

In Italia, Magic arrivò nel 1994. In poco tempo, il gioco conquistò anche il nostro paese, diventando un passatempo per ragazzi e adulti di tutte le età. I giocatori di Magic si riunivano in tornei e sfide, creando una vera e propria comunità di appassionati.

Oggi, Magic: The Gathering è ancora un gioco popolarissimo. Con oltre 35 milioni di giocatori in tutto il mondo, il gioco continua ad evolversi e ad appassionare nuove generazioni. La sua influenza sulla cultura pop è innegabile: ha ispirato libri, film, videogiochi e persino un’opera lirica.

Richard Garfield è un vero e proprio pioniere. Ha inventato un gioco che ha cambiato il modo di giocare e ha dato vita a un universo fantasy che continua ad affascinare milioni di persone in tutto il mondo. La sua storia è una dimostrazione di come la passione e la creatività possano dar vita a qualcosa di straordinario.

Ecco alcuni dei motivi per cui Magic: The Gathering ha avuto un successo così strepitoso:

  • Un gioco semplice da imparare ma difficile da padroneggiare. Le regole di base di Magic sono semplici da capire, ma il gioco offre una grande profondità strategica. Questo lo rende accessibile a tutti, ma allo stesso tempo offre una sfida costante anche ai giocatori più esperti.
  • Un’ampia varietà di carte da collezionare. Ci sono migliaia di carte diverse di Magic, ognuna con le sue abilità uniche. Questo permette ai giocatori di creare infinite combinazioni di carte e di personalizzare il proprio stile di gioco.
  • Un’ambientazione fantasy ricca e affascinante. Il mondo di Magic è pieno di creature fantastiche, potenti magie e avventure epiche. Questo rende il gioco ancora più coinvolgente e immersivo.
  • Una forte comunità di giocatori. I giocatori di Magic sono un gruppo appassionato e amichevole. Si riuniscono in tornei, eventi e forum online per giocare, discutere strategie e condividere la loro passione per il gioco.

Se sei appassionato di giochi di carte, di strategia o di fantasy, Magic: The Gathering è un gioco che devi assolutamente provare. Potrebbe essere l’inizio di una nuova avventura che ti appassionerà per anni.

Gargoyles, il cartone animato cult degli anni ’90, torna in live-action su Disney+

I fans dei gargoyle più famosi del piccolo schermo possono gioire: dopo i rumor di quest’estate, è stato infatti confermato che è in corso di produzione una serie live-action che riporterà Golia e le altre creature all’attenzione dei fan.

La serie, che arriverà su Disney+, sarà prodotta dalla Atomic Monster di James Wan e Gary Dauberman, già autori del franchise di Annabelle. Dauberman curerà anche la sceneggiatura e servirà da showrunner.

La serie originale, andata in onda tra il 1996 e il 1999 in Italia, raccontava le avventure di una serie di gargolle, creature mitologiche che si trasformano in pietra di giorno e vivono di notte. Si risvegliano dopo aver dormito per 1000 anni a causa di un incantesimo ed è in quel momento che iniziano le loro avventure a New York.

La serie era pesantemente influenzata dalle opere di Shakespeare (in particolare Macbeth e Sogno di una notte di mezza estate), e ha avuto un grande successo, tanto da portare alla produzione di un fumetto sequel nel 2006. Dal 2020 la serie è disponibile su Disney+, e potrebbe essere proprio la risposta in streaming che ha convinto la casa di Topolino a buttarsi sul live-action.

In un primo momento si era parlato di una regia affidata a Kenneth Branagh, regista e sceneggiatore premio Oscar con una filmografia piuttosto eclettica. Branagh non è estraneo alle opere di Shakespeare, e ha già diretto film come Hamlet e Macbeth. Tuttavia, non ci sono conferme ufficiali sulla sua partecipazione al progetto.

Al momento non si conoscono altri dettagli sulla serie live-action, ma i fan dei gargoyle non vedono l’ora di scoprire come sarà il loro ritorno in scena.

Come fare un AI Yearbook gratis!

L’AI Yearbook è una tendenza virale sui social media che consente agli utenti di trasformarsi in uno degli archetipi dei teen movie anni ’90. L’app Epik è stata la prima a lanciare questa funzionalità, ma è disponibile anche su altre app, come ArtGuru.

Il fenomeno dell’AI Yearbook è nato da poco nel 2023, quando l’app Epik ha lanciato la funzionalità che consente agli utenti di caricare 8-12 selfie e di generare fino a 60 immagini diverse di se stessi in stile anni ’90. Le immagini sono caratterizzate da tagli di capelli, abbigliamento e pose tipici di quel periodo, e ovviamente dallo sfondo blu degli annuari studenteschi americani.

La tendenza ha rapidamente conquistato gli utenti dei social media, che hanno iniziato a condividere le loro immagini sui propri profili. L’hashtag #AIYearbook ha raccolto oltre 100 milioni di visualizzazioni su TikTok, e molti influencer e celebrità hanno aderito al trend, contribuendo alla sua diffusione.

In questo articolo, ti spiegheremo come fare l’AI Yearbook gratis con ArtGuru.

Passaggi:

  1. Scarica l’app ArtGuru dall’App Store o da Google Play.
  2. Crea un account.
  3. Seleziona l’opzione “Face Swap Online” nella barra in alto a sinistra.
  4. Clicca su “Aggiungi volto” e carica un’immagine chiara e di alta qualità del tuo viso.
  5. Sfoglia la galleria sotto “Scegli la foto da sostituire” per scegliere un’immagine adatta al trend dell’AI Yearbook.
  6. Clicca su “Genera” e poi su “Scarica”.

Conclusione:

ArtGuru è un’ottima alternativa gratuita all’app Epik per creare l’AI Yearbook. L’app offre una vasta gamma di immagini da scegliere e il processo di creazione è semplice e intuitivo.

Daredevil: Black Armor, un ritorno al passato

Novità interessanti al San Diego Comic-Con anche per il Diavolo Rosso della Marvel, ovvero la serie Daredevil: Black Armor, un ritorno al passato nella storia di Matt Murdock. Ora, non so voi, ma quando penso a un ritorno al passato, mi immagino sempre di tornare indietro nel tempo con una macchina del tempo, magari una DeLorean come in Ritorno al Futuro. Ma no, qui si parla di un ritorno al passato nella storia di Daredevil, quindi niente viaggi nel tempo per noi.

La serie si presenta come un approfondimento delle storie pubblicate negli anni ’90, quando debuttò il costume nero. Ah, il costume nero. Chi non ama un buon costume nero? È elegante, sofisticato e nasconde le macchie di ketchup. Ma la Marvel ha rivelato anche altri dettagli.

La Marvel punta a rivivere con nostalgia uno dei periodi più interessanti e oscuri vissuti da Murdock. E quando dico “oscuri”, non intendo che Murdock abbia passato tutto il tempo in una stanza buia a guardare Netflix. No, parlo di un periodo difficile e complesso della sua vita.

E chi meglio per raccontare questa storia se non D.G. Chichester, che torna alla sceneggiatura insieme ai disegni di Netho Diaz e JP Mayer? E per rendere il tutto ancora più interessante, alcune delle cover saranno curate da Mark Bagley, artista leggendario della Marvel.

La serie si svilupperà nell’arco di quattro volumi e riceverà anche una variant speciale realizzata da Rafael Grassetti, art director di God of War. Sì, avete letto bene: l’art director di uno dei giochi più belli del 2018 sta lavorando su una variant per Daredevil: Black Armor. Potete vedere l’anteprima in calce.

Gli eventi narrati riporteranno i lettori nel 1993, quando uscì la storyline Caduta dalla Grazia. In quel racconto Murdock indossava per la prima volta un costume rinforzato nero e decise di fingere la sua morte per avere una nuova identità segreta. Ma non preoccupatevi, non è come se avesse deciso di diventare un supereroe in pensione e trasferirsi alle Hawaii. No, ha deciso di diventare Jack Batlin.

Non è tuttavia chiaro se la serie racconterà eventi interni al periodo Caduta dalla Grazia o sarà ambientata dopo. La run del ’93 viene ricordata per come l’autore riuscì ad integrare molti supereroi e antagonisti dell’universo Marvel nella trama. Cosa ne pensate di questo ritorno dell’armatura nera di Daredevil? Fatecelo sapere nei commenti. E ricordate: se vi piace il nero, Daredevil: Black Armor è la serie che fa per voi!

Session: Skate Sim

La fase early access di  Session: Skate Sim  è quasi terminata! Nacon e Crea-ture Studios sono felici di annunciare che il gioco verrà lanciato il 22 settembre 2022 su Steam, Epic Games Store, Xbox Series X/S, Xbox One, PlayStation4 PlayStation5 Il nuovo entusiasmante contenuto che è stato consegnato nell’aggiornamento di febbraio sarà portato al livello successivo entro settembre. Crea-ture conosce le richieste e i feedback dei giocatori e lavora sodo per assicurarsi che la qualità esclusa venga raggiunta al lancio.

Session  invita i giocatori a tuffarsi nel vero stile di vita dello skateboard degli anni ’90, quando ogni tratto di marciapiede e ogni scalinata erano il luogo ideale per la tua acrobazia preferitaLa fisica ultra realistica del gioco dà vita alle sensazioni dello skateboard e lo studio ha persino integrato  un gameplay rivoluzionario , il primo in un gioco di skateboard: il “True Stance Stick  , in cui ogni piede viene gestito in modo indipendente utilizzando i due bastoncini. Con una curva di apprendimento impegnativa come nella vita reale, i giocatori devono esercitarsi a controllare la propria tavola ed eseguire tutte le diverse acrobazie disponibili nel gioco, dalle più semplici alle più complicate. Lo strumento di modifica integrato  consente a ogni giocatore di immortalare in video i suoi più grandi successi.

Steam page
store.steampowered.com/app/861650/Session_Skateboarding_Sim_Game/

 Xbox Game Preview page

xbox.com/fr-fr/games/store/session-skateboarding-sim-game-game-preview/9n67p5d62mwz

Toys – Giocattoli

Molti pensano che per fare un buon film, bastano solo alcune cose, nomi famosi come protagonisti, grandi effetti speciali oppure utilizzare sceneggiature di storie epiche e via così, però molto spesso ciò è anche il preludio di un fallimento, perché non sempre chi realizza un film basandosi solo sul cast e/o gli effetti speciali, oppure utilizzando un nome nei titoli già famoso come eventuale reboot assicuri il successo. Infatti questo è il caso del film di oggi “Toys”. Questo film, qui da noi tradotto “Toys – Giocattoli”, è diretto nel 1992 da Barry Levinson e vede come protagonista figura Robin “Mork da Ork” Williams e L.L. Cool J.. Nonostante le buone premesse e una buona sceneggiatura, Toys si è rivelato un flop su tutta la linea, sia di critica che di pubblico, infatti in tutto il mondo incasso meno della metà di quanto speso per la realizzazione del film. Tanto da essere considerato tra i film peggior dell’anno ad essere stati realizzati.

 

TOYS (1992) 30th Anniversary • HD REMASTERED TRAILER #2 (Rare)

Kenneth Zavo, presidente della multinazione fabbrica di giocattoli Zevo Toys, a causa di gravi complicazioni cardiache, si sente ogni giorno che passa, sempre più vicino alla morte; essend vedovo, gli unici che potrebbero prendere le redini della ditta da lui creata sono i due figli Leslie e Alsatia, però nonostante la loro età adulta, li ritiene ancora immaturi e non pronti alle responsabilità del lavoro che dovrebbero assumere dirigendo l’azienda, perciò convoca suo fratello Leland Zevo un Generale dell’esercito, che gli chiede di assumere lui il controllo della compagnia, finchè non ritterrà adatto suo figlio Leslie. Da principio Leland è titubante ad assumere la presidenza della Zevo Toys, in quanto per tale incarico dovrebbe rinunciare alla carriera militare, però si ricrede in quanto utilizzando le risorse della Zevo e il suo genio militare, pensa di poter trarre grandi vantaggi personali. Infatti poco dopo il funerale di Kenneth avviene il cambio di dirigenza e così Leland pian pian si insinua nell’ambiente festoso, allegro e giocoso che regnaza alla Zevo Toys, imponendo la sua presenza e cambiando pian piano alcune cose nella gerarchia della ditta, infatti per prima cosa viene istituito un nuovo sistema di sorveglianza e istituito un corpo di guardie armate comandate da Patrick figlio del Generale Leland, con il compito di evitare fughe di progetti e di controllare ogni dipendente. Ed in più Leland rende alcune zone della Zevo, inaccessibile al personale che non sia stato selezionato dal Generale stesso, creando oltre che preoccupazione anche curiosità.

Drones Я Us (Toys, 1992)

Infatti dopo poco tempo, Leslie e Owens uno dei dirigenti anziani della Zevo chiedono spiegazioni al Generale ruguardante la “zona proibita”, ma egli risponde che stà lavorando ad alcuni progetti speciali per la creazione di una nuova linea di giocattoli ancora in fase sperimentale, ma che al momento vuole tenere segreta, Leslie e Owens a tale spiegazione , si sentono rassicurati e la vita continua a scorrere normalmente alla Zevo, tanto che Leslie incontra Gwen una nuova dipendente tra le ultime assunte da Kenneth e dopo breve tempo i due diventano intimi, incuranti di quanto accadde dietro le quinte. Infatti nella “Zona Proibita”, il Generale Zevo stà si creando qualcosa, però non si tratta di giocattoli, ma di una nuova linea di armamenti in versione “giocattolo”, carri armati e elicotteri in formato “bonsai” armati di tutto punto quanto le loro versioni a “grandezza  naturale”, e comandati a distanza tramite console controllate da bambini, infatti l’idea gli venne in mente in una sala giochi vedendo l’eccellente coordinazione mani occhio che alcuni bambini avevano giocando ad alcuni videogiochi di guerra. Il Generale Zevo ritenendo che la sua idea geniale e all’avanguardia decide di proporla al comando supremo dell’esercito degli Stati Uniti, così grazie ad alcune sue vecchie conoscenze nell’arma, organizza un incontro segreto per discutere della sua idea, però i rappresentanti del comando ritenendo l’idea poco ortodossa e poco efficace la respingono senza mezzi termini; però nonostante il rifiuto, Leland invece di interrompere la produzione delle sue “armi giocattolo” decide di aumentarne la produzione e di sviluppare nuovi progetti.

Toys 1992 Movie Trailer

Intanto però notando il comportamento sospetto del generale, Leslie decide di introdursi di nascosto nella “zona proibita” e grazie ad uno stratagemma ideato isieme a sua sorella Alsatia, leslie riesce a penetrare all’interno dell’area, qui vede dei bamabini che stanno giocando a dei videogiochi di guerra come playtester, a prima vista sembra una cosa normale, però Leslie vuole indagare più a fondo, però fa scattare un allarme e cade in un trabocchetto e catturato dalle guardie di Patrick. Adirato per quanto visto e per il trattamento ricevuto, come erede di Kenneth e futuro presidente della compagnia pretende “vere” spiegazioni, il Generale risponde senza problemi a Leslie dandogli spiegazioni di “comodo”, alla fine Leslie finge di credergli sapendo che da lui non riuscirebbe a far rivelare nulla di più. Cercando di scoprire la verità che si cela dietro al comportamento del Generale e al verso scopo della “zona proibita”, Leslie, Gwen e Alsatia pensano ad un modo di penetrare nell’ufficio del Generale, l’aiuto inaspettato gli arriva da Patrick, che ingannato anche lui da suo padre, gli rivela tutto del progetto di crare armi giocattolo e delle manie di onnipotenza che si sono sviluppate in lui. Così grazie a Patrick il gruppo riesce ad entrare nella zona, però dopo poco scattano degli allarmi che patrick non conosceva, infatti la paranoia del Generale è divenuta tale da far sorvegliare anche suo figlio, e fa attivare subito il suo esercito di armi giocattolo per eliminare gli intrusi, duarnate il parapiglia, Leslie, Gwen, Patrick e Alsatia finiscono in un vecchio magazzino contenente i vecchi giocattoli della Zevo Toys, vedendo sopraggiungere le armate di Leland, Leslie attiva i vecchi giocattoli improvvisando un esercito di vecchi giocattoli da contrapporre alle macchine da guerra del generale, e approfittaando della confusione durante la battaglia Leslie raggiunge il Generale nel suo ufficio. I due finalmente si affrontano e dopo una dura lotta Leslie riesce a battere il Generale che viene poi ferito da una delle sue macchie da guerra, mentre un altra di esse che aveva seguito Leslie, colpisce il centro di comando del Generale, disabilitando tutti i giocattoli di guerra. Il Generale viste le sue condizione viene ricoverato presso una struttura di cura, e Leslie assume la presidenza della Zevo Toys come alla fine voleva suo padre e il clima Festoso, allegro e giocoso della ditta di giocattoli che era andato perduto, ritorna come era all’inizio e la vita scorre sorridente e felice alla Zevo Toys.

TOYS; SOUNDTRACK; THE CLOSING OF THE YEAR / EBUDAE

Tante belle premesse, una bella scenografia e il tutto arricchito da uno splendida fotografia coloratissima che amplifica le cromie sgargianti dei  costumi utilizzati, però alla fine dopo averlo visto una volta, non viene voglia di rivederlo una seconda, una trama inconcludente, scontata e in altri termini anche noiosa con pezzi che potevano essere approfonditi e altre parti che potevano essere tagliate, io personalmente l’ho visto una sola volta in televisione, e non ho voglia di rivederlo in quanto non mi ispira una seconda visione, ma questa è la mia opinione e non voglio influenzare chi lo vuol vedere per curiosità o chi lo vuole rivedere oppure a chi gli è piaciuto da considerarlo tra i suoi preferiti, questo è solo il mio punto di vista che non vuole essere inteso come oro colato.

Cadillacs e Dinosauri

Ho pranzato in un simpatico localino a tema America anni ’60: c’era di tutto, juke-box, tavolini, persino i quadri appesi erano a tema, ma la cosa che mi aveva colpito di più, è che, proprio in mezzo al locale, avevano ricostruito una lussuosa Cadillac. In effetti la mia attenzione si è immediatamente spostata nella mia memoria, proprio alla ricerca di una “antica leggenda” che riguardava proprio quella macchina, simbolo del boom economico statunitense: una vecchia serie a cartoni animati che vidi in televisione, “Cadillacs e Dinosauri”. Questa serie, in originale Cadillacs and Dinosaurs è del 1993, e pur avendo come protagonista un’icona degli States è stata prodotta dallo studio canadese Nelvana che decise di diffonderla in lingua francese. Questa serie, composta da una sola stagione per un totale di 13 episodi, è tratta da un fumetto degli anni ’80 intitolato “Xenozoic Tales” e ha avuto una leggendaria trasposizione videoludica nei primi anni ’90 a opera della Capcom.

 

Sigla CADILLACS E DINOSAURI 1995 Videosigla Originale HD Marco Destro

La storia si svolge in un luogo imprecisato, non si capise se siamo sulla Terra in un futuro prossimo, oppure in una realtà alternativa, dove la natura ha preso il sopravvento e le grandi città che si estendevano per chilometri e chilometri e i grattacieli, enormi torri di cemento e acciaio che artigliavano il cielo, sono state completamente assorbite dalle verdi foreste. Gli abitanti sono stati costretti ad abbandonare le città e riunirsi in piccoli gruppi creando villaggi, anche la tecnologia un tempo diffusa è quasi totalmente scomparsa, e i pochi che sanno dove poter attingere a tali segreti, se li tengono stretti o li usano come merce di scambio. Oltre a dover vivere in un ambiente ostile, vi è anche un altro pericolo che incombe sulla gente, i dinosauri, enormi rettili preistorici creduti estinti, si sono risvegliati e dominano incontrastati sul pianeta, rivendicando quello che prima gli apparteneva. E’ in questa ambientazione che si sviluppano le avventure di Jack Tenrec, conosciuto da tutti nella regione come l’Ultimo Meccanico, in quanto è uno dei pochi depositari della conoscenza della meccanica. La sua passione è rimettere a nuovo le vecchie automobili ormai in disuso, quasi tutte prevalentemente Cadillac trasformandole in nuovi e potenti bolidi, e grazie a questi, Jack e i suoi amici riescono, non solo a sfuggire ai rinati dinosauri, ma anche a viaggiare comodamente tra i vari villaggi senza problemi. Insieme a Jack, nelle sue avventure, lo seguono Hannah Dundee, un’ambasciatrice di uno dei tanti villaggi che, insieme a Jack, cerca di poter ripristinare le perdute linee di comunicazione con le varie comunità, e il suo fido Hermes, un cucciolo di Allosaurus, che Jack ha salvato da piccolo e che gli è rimasto accanto e gli fa da “cane da guardia”, affettuoso con lui, implacabile con chi gli vuole fare del male. Jack vive appassionanti avventure in giro per questo nuovo mondo, affrontando non solo i dinosauri, ma anche predoni e tirannici governatori senza scrupoli, come la perfida Wilhelmina Scharnhorst.

Una serie veloce, divertente, belli i disegni e anche l’ambientazione, peccato che venne fatto un solo passaggio televisivo su Italia 1, bella anche la sigla cantata da Marco Destro, la cosa interessante di questa serie animata è che lanciava anche un messaggio ecologico, senza tirare fuori nessuna morale finale.

 

RETRO GAMES cadillac e dinosauri

Cadillacs and Dinosaurs (Cadillacs Kyouryuu Shin Seiki in Giappone) è un videogioco arcade del 1993 pubblicato da Capcom, tratto dai fumetti Xenozoic Tales, creati da Mark Schultz nei tardi anni ’80.  Il sistema di gioco è simile a quello di molti altri picchiaduro a scorrimento dello stesso periodo, basato principalmente sull’uso del joystick che consente lo spostamento del personaggio, come Streets of Rage o Final Fight. Una caratteristica distintiva di questo gioco è l’uso frequente di armi da fuoco, oltre che anche l’uso di spranghe, bottiglie di vetro, coltelli, bastoni, torce, ecc. C’è anche una sequenza nel gioco dove il giocatore può controllare un’automobile. In Cadillacs and Dinosaurs il giocatore può accedere a molti attacchi speciali. Ciascun attacco speciale, effettuato da ogni personaggio, fa perdere energia al medesimo solo in base al numero dei nemici che vengono colpiti. Il carattere dei personaggi è pressoché simile, ma ciascuno possiede uno stile di combattimento diverso. Spostando un po’ velocemente il joystick in avanti, e schiacciando il tasto di attacco, il giocatore compirà un attacco audace che può colpire facilmente i nemici. Schiacciando contemporaneamente i tasti di attacco e di salto, il giocatore effettuerà un attacco di 360° con invulnerabilità temporanea che colpirà in ogni direzione i nemici vicini, in particolare quello del personaggio Mustapha che è particolarmente efficace. Muovendo il joystick in giù, poi subito in su ed infine pigiando il tasto di attacco, il giocatore compirà un altro attacco speciale che colpisce i nemici in modo multiplo, lasciando però il proprio personaggio vulnerabile. Il suo seguito, Cadillacs and Dinosaurs: The Second Cataclysm (Cadillacs and Dinosaurs: Il Secondo Cataclisma), prodotto da Rocket Science Games, e un manuale che adattava il sistema di gioco di ruolo della GDW (già usato per Twilight 2000 e Dark Conspiracy) all’ambientazione.

Alla prossima

by Marco Talparius Lupani

 

La serie animata di Jumanji

Cavalcando l’onda del successo che molto spesso ottengono film oppure libri, quasi come fosse una specie di prassi, molto spesso ne viene tratta una serie animata. Queste serie possono avere un successo pari al film da cui esso è tratto, altre invece pian piano finiscono nel dimenticatoio oppure nonostante il successo vengono di punto in bianco cancellate, per i più svariati motivi. La serie di cui voglio parlarvi oggi è Jumanji, tratta dall’omonimo film degli anni 90 con protagonista il compianto Robin “Mork” Williams; essa è composta da un totale di 40 episodi e per sommi capi riprende il tema iniziale del film mantenendo i due protagonisti originali “i fratelli Shepherd”, ma la similitudine della serie con il film si ferma solo qui, per il resto si discosta dalla pellicola cinematografica. In Italia venne trasmessa sulle reti Rai e poi sul satellitare.

 

Jumanji - VideoSigla Serie TV

I fratelli Shepherd, Peter e Judy, trovano un vecchio gioco da tavolo: Jumanji e iniziano a giocarci. Vengono così risucchiati nel gioco e si trovano nel mondo ambientato di Jumanji. Nel loro esplorare incontrano Alan Parrish che, come loro, si è ritrovato nel gioco alla loro stessa maniera. Egli confessa di essere intrappolato dal 1969 e visto che non aveva sentito l’indovinello che doveva risolvere, vi è rimasto intrappolato senza possibilità di uscire dal gioco. Così in ogni episodio i due fratelli Peter e Judy, ascoltano un nuovo indovinello proposto dal gioco sperando che, risolvendoli, riescano a liberare il loro amico Alan. Nelle loro avventure oltre ad affrontare il perfido cacciatore Van Pelt e molti animali ostili tipici della giungla, essi incontrano vari personaggi come il professor J.S. Iblsen e J.H. “Trader” Slick, che li aiutano come possono nelle varie situazioni. Pian piano nelle loro avventure si avvicinano alla soluzione finale per aiutare Alan e infine scoprono anche un’entità oscura che sembra essere dietro alla creazione di Jumanji, una misteriosa figura scheletrica vestita di viola che Alan Parrish ha soprannominato la Signora senza Volto.

Jumanji - Sigla Iniziale e Finale (1996)

Pur non essendo tra le mie serie preferite, Jumanji, aveva quel suo non so che di intrigante, il giusto equilibrio tra avventura e imprevisto, che rendevano molti degli episodi coinvolgenti, alcuni di essi invece erano un po’ piatti. Il bello di questa serie è che oltre ai personaggi del film, vi erano inseriti i personaggi del romanzo così da arricchirne la trama in ogni puntata, alla fin fine non era male come serie.

Super Human Samurai

Per quanto mi riguarda, le serie live-action come i Power Rangers, hanno sempre avuto un fascino particolare, un po’ perché mi piaceva vedere i vari mostri che gli eroi di turno affrontavano, diversi l’uno dagli altri e con quei costumi così “pupazzosi” che molto spesso mi facevano divertire, vedendoli muoversi così goffamente tra i palazzi della città, città ovviamente ricostruite con dei modellini; ma anche i protagonisti mi intrigavano, in quanto essi venivano scelti, senza avere doti particolari, non erano mutanti, semidei o alieni provenienti dallo spazio, tranne alcune rare eccezioni; ma semplici ragazzi comuni con una grande forza d’animo. Lo ammetto, quando guardavo queste serie mi veniva da dirmi: se son stati scelti loro, anche io un giorno potrei farne parte, che ci volete fare, sogni di bambino. Una di queste serie che oggi voglio raccontarvi è molto particolare, i vari mostri che in ogni puntata si susseguono, portano la distruzione, non nelle grandi città oppure negli spazi siderali, ma nel cyberspazio, nella realtà virtuale, infatti un’entità malvagia vuole conquistare tutto il mondo digitale portando conseguenze nefaste anche nel mondo reale, la serie si intitolava “Super Human Cybersquad” conosciuta qui in Italia con il nome di “Super Human Samurai”.

Questa serie, realizzata negli anni novanta, seguiva l’onda del successo dei Power Rangers, utilizzando scene di combattimento di serie live-action giapponesi e inserendo scene girate negli Stati Uniti. Per realizzare Super Human Samurai, vennero utilizzate le scene da battaglia del serial “Denkou Chojin Gridman”. Venne realizzata un’unica stagione per un totale di 53 episodi, in Italia venne trasmessa su Italia 1 e la sigla italiana era cantata da Marco Destro.

Superhuman Samurai Syber Squad Sigla finale

Un’intelligenza artificiale molto avanzata prende coscienza di sé e si autonomina KiloKahn, egli decide di partire alla conquista del mondo digitale, e per fare ciò crea dei potentissimi Mega-Virus a forma di mostri che portano caos e distruzione all’interno del mondo virtuale, con conseguenze anche nel mondo reale. Ad aiutare KiloKahn c’è Malcolm, un ragazzino introverso molto bravo nel disegno, ed è grazie a questa sua abilità che disegna i virus a cui poi KiloKahn dà vita nel mondo digitale, così che i due possano portare il caos in tutte i due mondi, reale e virtuale. A contrastare questo duo diabolico, vi è il Team Samurai, un gruppo di ragazzi coetanei di Malcolm, inconsapevoli che egli sia alleato a KiloKhan, si battono contro i Mega Virus per far sì che i malvagi piani di KiloKahn vengano debellati. Del Team Samurai fa parte Sam, che grazie alla sua chitarra e a uno speciale trasformatore, al grido di “Forza del Samurai!”, si catapulta nel mondo digitale trasformato in “Servo”, un supereroe alla Ultraman che a colpi di arti marziali e armi sofisticate affronta i terribili Mega Virus, ad aiutare Sam ci sono i suo amici del Team Sydney, una ragazza molto intelligente e vero genio del computer, infatti è lei che ha creato i veicoli che sono di supporto a Sam/Servo nel mondo digitale, la sua frase di battaglia è “Massima Potenza!”; vi è poi Tanker, miglior amico di Sam amante degli sport, lui si trasporta nel mondo digitale urlando: “Facciamo un megadisastro!”, il terzo membro del gruppo è un ragazzo un po’ strambo di nome Amp Ere, per trasformarsi non ha un vero grido di battaglia e assume diverse pose, più avanti nella serie si scopre che Amp è un alieno e che lascia un messaggio al Team dicendogli che lascerà la Terra per ritornare a casa, a sostituirlo, successivamente, incontrano Lucky un appassionato surfista che si unisce immediatamente al Team Samurai, il suo grido di battaglia ovviamente è “Vai col Surf!”. Insieme affrontano ogni giorno le terribili trame e i potentissimi Mega Virus di KiloKahn e Malcolm, però alla fine Servo e il resto del Team riusciranno sempre a sconfiggerli, riportando la pace e l’ordine sia nel mondo reale che in quello virtuale.

Super Human Samurai Syber-Squad

Un Live-Action non solo dinamico, ma anche molto divertente, che esplora un universo che all’epoca era poco trattato: quello virtuale, tranne per quanto riguarda pellicole come Tron della Disney; purtroppo qui in Italia ne fecero solo pochi passaggi e quindi non ha potuto avere quel successo che secondo me meritava, io la considero una simpatica alternativa alle avventure dei Power Rangers, senza togliergli nessun merito.

Capitan Planet: un cartone animato per sensibilizzare i bambini alla salvaguardia dell’ambiente

La televisione è sempre stata considerata come mezzo di intrattenimento, e le serie animate sono state considerate come il mezzo di intrattenimento principale per un pubblico sia di bambini che adolescenziale, però vi sono alcuni casi dove le serie animate oltre che a essere solo un mezzo di divertimento, insegnano anche messaggi di natura civica o morale. La serie di oggi, oltre a essere divertente e avventurosa, infatti lanciava un messaggio di stampo ecologico, insegnando il rispetto e la preservazione della natura, la serie si intitolava Captain Planet and the Planeteers.

Capitan Planet è un cartone animato di genere ambientalista, nato da un’idea di Ted Turner, il fondatore della CNN, e prodotto tra il 1990 e il 1996. La serie si compone di due stagioni: Capitan Planet e i Planeteers, realizzata da Dic, e Le nuove avventure di Capitan Planet, realizzata da Hanna-Barbera. In Italia, la serie è stata trasmessa su Rai 2 dal 1992 al 1996.

Captain Planet Intro HQ

Per millenni, Gaia lo Spirito della Terra, colei che ha protetto la flora e la fauna del nostro verde pianeta, non tollerando più i disastri ambientali causati dall’uomo che non fanno altro che inquinare i mari, le praterie e le montagne, rischiando anche la precoce estinzione di varie forma di vita sia animali che vegetali, solo per bieca avidità e stupidità; invia sulla Terra 5 anelli in grado di donare a coloro che li indossano particolari poteri, essi rappresentano i 4 elementi principali, Aria, Acqua, Terra, Fuoco e in aggiunta il potere del Cuore, che dona l’empatia con l’ambiente che li circonda. Gli anelli scelgono 5 ragazzi degni dei poteri che essi possono donare Quam, Willy, Linka, Ghi e Matias, e i ragazzi accettano di farsi onore di tale potere e così diventano gli Ecodifensori (Planeteers in originale), e utilizzano i loro poteri per aiutare Gaia a difendere l’ambiente contro Mister Virus, Sly Sludge, Max Malis e altri biechi inquinatori e nemici dell’ambiente, ma i 5 ragazzi non sono da soli, infatti unendo i loro 5 poteri prende vita il difensore del pianeta Terra Captain Planet, che con i suoi super poteri è in grado di sconfiggere il male e i suoi alleati.

Il cartone animato ha lo scopo di sensibilizzare i bambini alla salvaguardia dell’ambiente, mostrando le conseguenze negative delle azioni umane sulla natura e sugli esseri viventi.

Ogni episodio affronta un tema specifico, come il riscaldamento globale, il buco nell’ozono, la deforestazione, l’estinzione delle specie, il riciclaggio, il risparmio energetico, la biodiversità, ecc. I nemici principali degli Ecodifensori e di Capitan Planet sono i cosiddetti Eco-Villains, dei personaggi malvagi che rappresentano i vari tipi di inquinamento e che cercano di trarre profitto dalla distruzione dell’ambiente. Tra questi ci sono il Dottor Blight, uno scienziato pazzo che sperimenta armi chimiche e nucleari, Looten Plunder, un avido uomo d’affari che sfrutta le risorse naturali, Duke Nukem, un mostro radioattivo che si nutre di energia nucleare, Verminous Skumm, un ratto umanoide che diffonde malattie e sporcizia, Sly Sludge, un imprenditore che produce rifiuti tossici, Hoggish Greedly, un maiale antropomorfo che consuma e inquina senza limiti, e Zarm, un ex spirito della Terra che vuole distruggere il pianeta.

Oltre a intrattenere, il cartone animato ha anche una funzione educativa, in quanto fornisce informazioni e consigli utili per proteggere l’ambiente e adottare uno stile di vita sostenibile. Al termine di ogni episodio, infatti, Capitan Planet o uno degli Ecodifensori si rivolge direttamente agli spettatori, invitandoli a fare la loro parte per salvare il pianeta e a diventare dei “Planeteers” a loro volta. Il motto della serie è infatti: “Il potere è tuo!”, a sottolineare che ogni individuo ha la responsabilità e la possibilità di fare la differenza.

Capitan Planet è stato uno dei primi cartoni animati a trattare il tema dell’educazione ambientale, anticipando di molti anni la crescente consapevolezza e preoccupazione per le questioni ecologiche. La serie ha avuto un grande successo di pubblico e di critica, vincendo diversi premi e riconoscimenti, tra cui l’Environmental Media Award e il Genesis Award. Inoltre, ha dato vita a una serie di prodotti derivati, come fumetti, videogiochi, giocattoli, libri, ecc. Il cartone animato ha anche ispirato la creazione di una fondazione no-profit, la Captain Planet Foundation, che si occupa di promuovere e sostenere progetti di educazione ambientale in tutto il mondo.

Capitan Planet è quindi un cartone animato che ha saputo coniugare divertimento e impegno, trasmettendo ai bambini dei valori importanti e attuali, come il rispetto per la natura, la solidarietà, la cooperazione, la diversità, la cittadinanza globale, ecc. Una serie interessante, che oltre ad avere il classico dinamismo e la consueta miscela di azione e avventura, inserisce nel contesto anche un messaggio ecologico, dove viene insegnato il rispetto della natura, non solo sul piano globale, ma anche su quello quotidiano, come il non sprecare l’acqua, non buttare immondizia per terra, ma negli appositi contenitori e cose del genere, in fin dei conti basta poco per essere degli Ecodifensori anche senza i poteri di Gaia.

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