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L’Europa sta emergendo come leader nell’intelligenza artificiale: Opportunità e sfide future

L’intelligenza artificiale (AI) sta plasmando un futuro sempre più tecnologico e innovativo, con il potenziale di trasformare profondamente l’economia e la società a livello globale. Sebbene gli Stati Uniti detengano ancora il primato in questo settore, l’Europa sta rapidamente colmando il divario, emergendo come un terreno fertile per le startup AI. Grazie a un ambiente favorevole agli investimenti, alla ricerca e alla formazione, il Vecchio Continente sta diventando un vero e proprio hotbed di innovazione, con Paesi come Svezia, Svizzera e Spagna che si stanno ritagliando posizioni di rilievo nel panorama internazionale.

L’Europa, un mercato in crescita per l’intelligenza artificiale

Il settore dell’AI è in costante espansione, con tassi di crescita annuali che si attestano tra il 30 e il 40%. Le sue applicazioni spaziano dalla generazione automatica di testi, immagini e video, fino all’analisi dei dati e all’automazione dei processi aziendali. Gli investimenti globali in AI sono in forte aumento, attirando capitali da tutte le parti del mondo. E l’Europa non è da meno: diverse nazioni stanno emergendo come leader regionali nell’adozione di questa tecnologia avanzata. La Svezia, la Svizzera e la Spagna, ad esempio, stanno raccogliendo consensi per la loro capacità di attrarre startup e innovazione nel campo dell’intelligenza artificiale.

La Svezia, in particolare, occupa il terzo posto a livello mondiale nella crescita dei ricavi legati all’AI, con un impressionante aumento del 1.127%. Questo risultato non è frutto del caso: il Paese ha investito in un ecosistema dinamico che promuove la collaborazione tra imprese, università e centri di ricerca. La Svizzera, al quarto posto, beneficia di un ambiente imprenditoriale stabile e favorevole, mentre la Spagna sta guadagnando terreno grazie a un settore altamente dinamico e una spinta significativa agli investimenti nelle startup. Nonostante la Germania e la Francia siano sempre considerate tra le grandi potenze economiche europee, la Spagna è riuscita a superarle in termini di posizione nel mercato dell’AI.

La Francia, un gigante in crescita

Anche la Francia sta facendo progressi significativi nel settore dell’intelligenza artificiale. Sebbene si trovi al nono posto nella classifica globale, il Paese è il leader nell’Unione Europea per numero di startup AI finanziate, dimostrando un impegno concreto nell’espansione e nell’adozione della tecnologia. Tuttavia, nonostante questo successo, l’industria ha dovuto fare i conti con una lieve diminuzione delle assunzioni nel 2023, il che potrebbe suggerire la necessità di una strategia ancora più mirata per attrarre talenti nel futuro.

La competitività dell’Europa nell’AI

L’Europa è consapevole che per mantenere e rafforzare la propria posizione competitiva nel campo dell’intelligenza artificiale, è necessario un impegno continuo e coordinato tra governi, istituzioni, imprese e mondo accademico. Il rafforzamento dell’ecosistema AI europeo dipenderà principalmente da tre fattori cruciali.

In primo luogo, è fondamentale aumentare gli investimenti, in particolare nei settori dei semiconduttori e delle infrastrutture cloud, che sono la spina dorsale della crescita dell’intelligenza artificiale. Senza infrastrutture robuste e scalabili, l’Europa rischia di restare indietro rispetto ad altre regioni. In secondo luogo, è necessaria una maggiore spinta alla ricerca e allo sviluppo. Il continuo progresso nell’AI dipende dalla capacità di promuovere sinergie tra università, centri di ricerca e aziende. Solo attraverso la collaborazione si potranno sviluppare soluzioni innovative che rispondano alle sfide globali. Infine, l’Europa deve investire nella formazione delle nuove generazioni. La carenza di competenze tecniche è uno dei principali ostacoli per il settore, e un adeguato sistema educativo sarà cruciale per rispondere alle crescenti richieste di professionisti qualificati.

Il vertice AI Action Summit: una pietra miliare per l’Europa

Per rafforzare ulteriormente il ruolo dell’Europa nell’intelligenza artificiale, la Commissione Europea ha organizzato il AI Action Summit, che si terrà a Parigi il 10 e 11 febbraio 2025. Questo vertice è un’opportunità unica per presentare l’Europa come il “continente leader dell’AI” e promuovere l’integrazione dei valori fondamentali che devono guidare lo sviluppo della tecnologia. Durante l’evento, che riunirà leader politici, organizzazioni internazionali e aziende, saranno discussi temi cruciali come la fiducia nell’intelligenza artificiale, la governance globale dell’AI e le implicazioni sociali ed economiche della sua applicazione.

Le iniziative globali per un’AI sostenibile

Oltre alla crescita tecnologica, l’Europa è impegnata anche a garantire che l’intelligenza artificiale sia sviluppata e utilizzata in modo etico e responsabile. In linea con questo impegno, l’AI Action Summit mira a creare una piattaforma globale che promuova il miglioramento continuo del settore, il rispetto dei diritti fondamentali e la sostenibilità dei modelli di AI. I temi trattati durante il vertice, che riguarderanno la fiducia nell’AI, la gestione del futuro del lavoro e l’innovazione culturale, contribuiranno a delineare una visione globale che favorisca l’integrazione dell’intelligenza artificiale nei vari settori economici e sociali.

L’intelligenza artificiale come motore di crescita

L’intelligenza artificiale ha il potenziale per rivoluzionare profondamente l’economia europea, creando nuove opportunità di lavoro e aumentare la produttività. Tuttavia, per sfruttare appieno queste opportunità, è fondamentale che l’Europa continui a investire in ricerca, educazione, infrastrutture e politiche favorevoli. Solo così il Vecchio Continente potrà emergere come un leader globale nel settore dell’intelligenza artificiale, contribuendo a garantire un futuro prospero e tecnologicamente avanzato per le generazioni future. L’intelligenza artificiale non è solo una questione tecnologica, ma una sfida sociale ed economica che richiede impegno, collaborazione e visione a lungo termine.

Tabernas: il deserto spagnolo che ha creato il mito degli Spaghetti Western

Se sei un amante del cinema western, preparati a scoprire un luogo che sembra uscito direttamente dal grande schermo: il deserto di Tabernas, nel cuore dell’Andalusia. Questo paesaggio polveroso e affascinante non è solo uno dei pochi deserti veri d’Europa, ma anche il set naturale di alcune delle pellicole più iconiche della storia del cinema. Soprannominato “la Hollywood europea”, Tabernas ha ospitato leggende del cinema come la “Trilogia del Dollaro” di Sergio Leone, trasportandoci nel Far West senza bisogno di attraversare l’oceano.

Negli anni ’60 e ’70, registi come Leone rimasero incantati da questo angolo remoto di Spagna, utilizzandolo per girare capolavori come Per un pugno di dollari, Per qualche dollaro in più e Il buono, il brutto, il cattivo. Non solo western, però: oltre 300 film hanno trovato casa tra queste rocce e canyon, da Lawrence d’Arabia a Cleopatra, passando per produzioni moderne come Game of Thrones, Terminator: Destino Oscuro e persino Assassin’s Creed. Non è un caso se Quentin Tarantino ha espresso il desiderio di girare qui il suo prossimo western: l’atmosfera di Tabernas è unica, autentica, capace di evocare emozioni che vanno oltre il tempo.

Di Colin C Wheeler – Opera propria, CC BY-SA 3.0 es

Ma non è solo il cinema a rendere speciale questo luogo. Tabernas è diventato una vera e propria mecca per gli appassionati, grazie ai parchi tematici che permettono di immergersi nella magia del Far West. Il più famoso è Mini Hollywood – Oasys, una cittadina western perfettamente conservata dove puoi vivere da protagonista duelli, rapine in banca e spettacoli a tema. Tra saloon, chiese diroccate e uffici dello sceriffo, puoi quasi sentire le note delle colonne sonore di Ennio Morricone accompagnarti durante la visita. E se hai voglia di un po’ di relax, il parco offre anche un’area zoologica con oltre 800 animali e un parco acquatico immerso tra cactus e panorami desertici.

Non da meno è Fort Bravo – Texas Hollywood, celebre per le sue spettacolari rievocazioni quotidiane. Qui, attori in costume riportano in vita l’epoca d’oro dei western, con sparatorie e inseguimenti a cavallo che sembrano usciti da un film. E poi c’è il Western Leone, dove puoi visitare i set originali di Sergio Leone, ancora oggi carichi di un fascino nostalgico che fa battere il cuore a ogni cinefilo.

Il deserto di Tabernas, però, non è solo un luogo per appassionati di cinema: è una destinazione che offre anche un’esperienza naturalistica straordinaria. Con il suo clima secco e paesaggi brulli, ricorda le lande del sud-ovest americano, ma è comodamente raggiungibile dall’Europa. Puoi esplorare i suoi percorsi a piedi o a cavallo, magari sfidando il caldo torrido dell’estate per vivere sulla tua pelle le stesse condizioni affrontate dalle troupe cinematografiche.

E per i più avventurosi? Non c’è niente di meglio che indossare un costume da cowboy, impugnare una pistola giocattolo e posare per una foto ricordo sul set di un western. Tra canyon, villaggi abbandonati e il silenzio del deserto, Tabernas ti regala l’emozione unica di essere il protagonista della tua storia.

Che tu sia cresciuto con i film di Clint Eastwood o ti sia lasciato conquistare dai draghi di Game of Thrones, Tabernas è un viaggio nel tempo, un mix perfetto di cinema, avventura e paesaggi mozzafiato. Qui il passato e il presente si fondono in un’esperienza indimenticabile, dove ogni angolo racconta una storia e ogni passo ti avvicina alla magia del grande schermo.

foto di copertina di Gordito1869 – Opera propria, CC BY 3.0

Viaggiamo nel futuro: il treno sottomarino che collegherà l’Europa all’Africa

Immagina un mondo in cui puoi viaggiare sotto il mare, a bordo di un treno che ti collega direttamente tra due continenti. Sembra un’idea uscita da un romanzo di fantascienza, ma in realtà, un progetto straordinario potrebbe trasformare questa visione in realtà nei prossimi anni. Stiamo parlando di una vera rivoluzione nei trasporti, che punta a connettere il mondo in modo sempre più rapido, sostenibile e innovativo.

Nel corso degli ultimi decenni, le città hanno subito un cambiamento radicale grazie a un miglioramento continuo delle infrastrutture. Metropolitana, treni ad alta velocità e altre soluzioni moderne hanno reso più facili e veloci gli spostamenti urbani. Tuttavia, la voglia di esplorare non si è mai fermata ai confini delle metropoli: il nostro sguardo è ora rivolto oltre, verso nuove frontiere da attraversare.

Uno dei progetti più affascinanti che sta prendendo forma in questo momento è quello di un treno sottomarino, capace di attraversare lo Stretto di Gibilterra, collegando la Spagna al Marocco. Immagina di partire da Madrid, senza mai fermarti, e arrivare a Casablanca in un battito di ciglia! Sebbene l’idea possa sembrare uscita da un romanzo di Jules Verne, l’ingegneria dietro questo ambizioso progetto potrebbe renderla una realtà tangibile nei prossimi anni.

Ma perché scegliere un treno sottomarino? La risposta è semplice: velocità, sostenibilità e connettività. Questo nuovo collegamento ridurrebbe drasticamente i tempi di viaggio tra l’Europa e l’Africa, mentre sarebbe anche una scelta ecologica, con una minore impronta di carbonio rispetto ai trasporti aerei o marittimi. Inoltre, potrebbe rafforzare gli scambi commerciali e culturali tra i due continenti, creando nuove opportunità di collaborazione.

Questo non è solo un sogno futuristico. La Compagnia Nazionale Marocchina degli Studi sullo Stretto e la SECEGSA (Sociedad Española de Estudios para la Comunicación Fija a través del Estrecho de Gibraltar) sono già al lavoro su questo progetto ingegneristico rivoluzionario, impegnandosi nella progettazione e realizzazione di quest’opera colossale.

Cosa significa tutto questo per noi? Significa aprire nuove porte a orizzonti più ampi, rendendo possibili viaggi più rapidi e sostenibili tra continenti, con la creazione di nuove opportunità di lavoro e lo sviluppo economico nelle aree coinvolte. Inoltre, rappresenta un passo concreto verso un mondo più connesso, dove le barriere geografiche non sono più ostacoli insormontabili, ma solo sfide da superare per favorire la cooperazione internazionale.

Quindi, sei pronto a salire a bordo di questo treno del futuro? Il viaggio verso un mondo più connesso è già iniziato.

Dal buio dell’oblio: una scoperta archeologica riscrive la storia della Spagna

Nelle viscere della Spagna, echi di un passato sepolto tornano a risuonare. Tra le rovine di un’antica civiltà, un reperto di pietra incide il suo nome nella storia, pronto a riscrivere i capitoli perduti di un popolo dimenticato.

Un alfabeto sconosciuto, scolpito su una lastra di pietra lunga appena 20 centimetri, emerge dal cuore della regione di Badajoz, nel sud-ovest della Spagna. Un frammento di conoscenza che riporta alla luce la civiltà di Tartessos, fiorita nell’estremo sud della Penisola Iberica oltre 3.000 anni fa.

Questo ritrovamento, il terzo esempio conosciuto di “alfabeto paleo-ispanico meridionale”, è un tesoro inestimabile per gli archeologi. Potrebbe essere la chiave per decifrare il linguaggio di Tartessos, un enigma che ha affascinato gli studiosi per secoli.

Tartessos, una civiltà enigmatica avvolta nel mistero. Le sue tracce, sparse e frammentarie, hanno alimentato leggende e ipotesi per millenni. Considerata una civiltà “perduta”, la scarsità di resti sopravvissuti ha reso la sua storia un puzzle incompleto.

La lastra di Casas del Turuñuelo, risalente al 600 a.C., si inserisce in questo puzzle come un tassello fondamentale. I suoi simboli misteriosi, incisi con maestria, potrebbero rivelare i segreti di un popolo che ha plasmato la cultura della Penisola Iberica.

Sulla superficie della pietra, 21 segni si susseguono in una sequenza enigmatica. Alcune figure di guerrieri adornano la lastra, aggiungendo un ulteriore strato di mistero a questo ritrovamento.

Joan Ferrer i Jané, ricercatore dell’Università di Barcellona, non ha dubbi: la lastra è di origine Tartessiana. “Oltre alle figure”, spiega, “su uno dei lati sembra esserci un segno paleo-ispanico, un segno che non può essere confuso con nessun altro”.

L’alfabeto paleo-ispanico meridionale, con i suoi 27 segni, rappresenta un sistema di scrittura unico e completo. La lastra di Casas del Turuñuelo, pur incompleta, potrebbe aver contenuto fino a 32 simboli, offrendo una finestra preziosa sulla comunicazione di questa antica civiltà.

“Almeno 6 segni sarebbero stati persi nell’area di rottura del pezzo”, ipotizza Ferrer. “Se fosse completamente simmetrico, i segni potrebbero raggiungere 32, quindi i segni persi potrebbero essere undici o forse più”.

L’ordine dei simboli sulla lastra suggerisce una sequenza iniziale: ABeKaTuIKeLBaNS?ŚTaUE. Un codice che potrebbe svelare i segreti della lingua Tartessica, un idioma che ha risuonato per secoli in questa terra arida.

La scoperta della lastra di Casas del Turuñuelo non è solo un traguardo archeologico. È un viaggio nel tempo, un’immersione in una cultura che ha plasmato le radici linguistiche e identitarie della Spagna. Un frammento di storia che emerge dal buio dell’oblio, pronto a ridisegnare i confini della conoscenza e a ricongiungere i fili di un passato affascinante e misterioso.

L’eco di questa scoperta risuonerà a lungo nelle sale dei musei e nelle pagine dei libri di storia. Un monito a guardare con occhi nuovi le tracce del passato, perché anche dai frammenti più piccoli possono nascere rivelazioni inaspettate e sconvolgenti.

Eurofighter Typhoon: 30 anni di dominio dei cieli!

30 anni fa, il 27 marzo 1994, l’Eurofighter Typhoon DA1 decollava per la sua prima volta a Manching, in Baviera. Un momento storico che ha segnato l’inizio di un’era di supremazia aerea per l’Europa. 🇮🇹🇩🇪🇬🇧🇪🇸

Un aereo da combattimento rivoluzionario

L’Eurofighter Typhoon è un jet da combattimento multiruolo bimotore progettato per eccellere sia nel combattimento aria-aria che aria-terra. Nato dalla collaborazione di quattro nazioni europee (Germania, Gran Bretagna, Italia e Spagna), rappresenta l’apice dell’ingegneria aeronautica e un simbolo della forza aerea europea.

Un successo europeo

Con oltre 850.000 ore di volo all’attivo, l’Eurofighter Typhoon è la spina dorsale delle forze aeree di Germania, Regno Unito, Italia e Spagna. Ad oggi, sono stati ordinati 680 velivoli da 9 nazioni, di cui 603 già consegnati. Un vero e proprio successo europeo che dimostra l’eccellenza della tecnologia e dell’industria del continente. 🇪🇺

Un futuro ancora più luminoso

Nonostante i suoi 30 anni, l’Eurofighter Typhoon non mostra segni di invecchiamento. Airbus sta sviluppando continuamente nuove tecnologie per mantenere il velivolo all’avanguardia, come l’architettura del sistema di missione, l’interfaccia uomo-macchina, la gestione operativa e le prestazioni del motore.

Un pezzo fondamentale della difesa europea

Grazie al suo continuo sviluppo, l’Eurofighter Typhoon rimarrà la spina dorsale della difesa aerea europea fino al 2050 e oltre. Un simbolo di sicurezza, cooperazione e innovazione europea. ️🇪🇺

Ma l’Eurofighter Typhoon non è solo un aereo da combattimento, è anche una storia di successo europea. Una storia di collaborazione, innovazione e ingegneria che ha portato alla creazione di uno dei velivoli più avanzati al mondo.

Parco Gulliver a Valencia: un gigante di divertimento per bambini!

Siete alla ricerca di un parco giochi per bambini a Valencia che sia davvero speciale? Allora non potete perdervi il Parco Gulliver, situato nell’antico letto del fiume Turia. Qui, i vostri piccoli si trasformeranno in minuscoli Lillipuziani e si divertiranno a esplorare il gigante Gulliver, una scultura gigante lunga quasi 70 metri e alta 9!

Scivoli giganti, rampe e scale:

I vestiti e i capelli di Gulliver sono stati trasformati in rampe, scivoli e scale, offrendo ai bambini un’esperienza di gioco unica e avventurosa. Potranno salire, scendere, scivolare e arrampicarsi in tutta sicurezza, immersi in un ambiente verde e aperto.

Un parco per tutti:

Il Parco Gulliver è perfetto per bambini di tutte le età. I più piccoli potranno divertirsi nella nuova area giochi all’interno del gigante, mentre i più grandi potranno sfidarsi sugli scivoli giganti.

Novità e sicurezza:

Il parco è stato recentemente restaurato con un focus sulla sicurezza, illuminazione e accessibilità. Nuove zone verdi e un sistema di rampe lo rendono ideale per tutti.

Divertimento gratuito:

Il Parco Gulliver è aperto tutto l’anno ed è completamente gratuito. Un’occasione imperdibile per trascorrere una giornata in famiglia all’insegna del divertimento e della fantasia.

Perché scegliere il Parco Gulliver:

  • Un’esperienza di gioco unica e avventurosa
  • Un ambiente sicuro e accessibile
  • Divertimento gratuito per tutta la famiglia
  • Un parco immerso nel verde
  • A pochi passi dal centro di Valencia

Cosa aspetti? Vieni a scoprire il Parco Gulliver a Valencia!

Due giganteschi mostri alieni di Warhammer 40k invadono il Carnaval de Terra Endins in Spagna 

Se siete appassionati di Warhammer 40k, non potete perdervi lo spettacolo che si è svolto sabato 10 febbraio al Carnaval de Terra Endins di Torellò, vicino a Barcellona. Due enormi creature Tyranid, alte cinque metri, hanno sfilato per le strade della piccola città, creando stupore e ammirazione tra i partecipanti. Si tratta di un’incredibile opera di artigianato realizzata da un gruppo di comunità locale, “Els Grillats”, che ha voluto omaggiare il famoso gioco di guerra in miniatura.

Le foto degli impressionanti mostri Tyranid sono state condivise sui social media dal fan di Warhammer 40k e residente di Torellò Alexandre Lavado i Campàs, che ci ha raccontato la storia dietro questo fantastico progetto. Ringraziamo anche Els Grillats per averci permesso di usare le loro fotografie.

Els Grillats significa “sono grilli” in catalano, ed è un modo di dire per indicare qualcuno di pazzo. E di pazzia ne serve tanta per realizzare un carro del carnevale così originale e dettagliato. Campàs ci spiega che Els Grillats sono “uno dei più grandi gruppi del villaggio di Torellò e nove volte vincitori del Carnevale”. 360 dei loro membri hanno partecipato alla parata vestiti da “parassiti”, ispirati alle creature Tyranid.

Il tema del carro era un mondo vergine nella galassia “Grillatia”, che stava per essere invaso dai parassiti (i membri della parata). I due tiranidi, “Madre” e “Guarrior”, erano già sul pianeta, e si scatenava una battaglia; i parassiti invasori “finivano per essere schiavizzati”.

Non a caso, molti dei componenti di Els Grillats fanno parte anche di una società di giochi da tavolo locale, chiamata Helheim Osona, che si dedica a Warhammer 40k, Kill Team e altri giochi di guerra in miniatura. Questi due mostri potrebbero essere le più grandi miniature di Warhammer 40k mai costruite. Campàs ci dice come i gruppi comunitari realizzano questi carri: di solito usano “un scheletro di ferro, carta, cartone e poliuretano, poi dipinto e decorato con luci, altoparlanti e altri effetti sorprendenti”. Il guerriero poteva anche emettere fumo.

La televisione locale EL 9 TV ha ripreso il carnevale, mostrando i carri di Els Grillat che ruggivano, circondati dai loro parassiti danzanti. Sembra una festa da paura. Il Carnaval de Terra Endins (carnevale del paese interno) si svolge dal 1978 ed è uno dei più grandi della Catalogna. Attira 60.000 turisti nella piccola Torellò, che normalmente ha una popolazione di soli 15.000 abitanti. Ci sono tre eventi durante il festival di una settimana: “el Pullassu”, “in cui la gente si diverte intorno a un pene gigante e una vagina gigante”, “Senyoretes i Homenots”, in cui uomini e donne si travestono, e “el Rua”, la sfilata di strada dei carri allegorici del carnevale.

I carri vengono da ogni angolo della regione di Osona, ma soprattutto da Torellò e dai vicini villaggi di Sant Vicenà de Torellò e Sant Pere de Torellò, ci dice Campàs. Abbiamo già visto alcuni grandi progetti di Warhammer 40k, come questo Titan in scala 28mm, ma nulla di così imponente come la parata di Els Grillat! Ci piacerebbe vedere questi “Nidi” confrontarsi con lo Space Marine Rhino che si trova fuori dalla stazione di Warhammer World nel Regno Unito.

Júzcar, il villaggio dei Puffi in Andalusia

Un’attrazione imperdibile per i bambini e gli adulti appassionati dei Puffi

Júzcar è un piccolo villaggio dell’Andalusia, in Spagna, che è diventato famoso in tutto il mondo per essere il villaggio dei Puffi. Nel 2011, il villaggio è stato scelto come location per il film “I Puffi 3D” e, per l’occasione, tutte le case sono state dipinte di blu.

La decisione di mantenere il colore blu è stata presa dagli abitanti di Júzcar, che hanno visto in questa trasformazione un’opportunità per attirare turisti e promuovere il proprio paese. E così è stato: da allora, Júzcar è diventata una destinazione turistica molto popolare, soprattutto tra le famiglie con bambini.

Oltre al colore blu, Júzcar ha molto da offrire ai visitatori. Il villaggio è situato in una posizione panoramica, circondato da montagne e foreste. Qui è possibile fare escursioni, visitare la Chiesa di Santa Catalina, risalente al XVI secolo, e i resti della fabbrica di stagno, fondata nel XVIII secolo.

Per i bambini, Júzcar offre molte attività divertenti, come giocare nei parchi giochi a tema Puffi, visitare il museo dei Puffi e partecipare a eventi e animazioni dedicate ai personaggi dei cartoni animati.

Se siete in vacanza in Andalusia, non perdete l’occasione di visitare Júzcar, il villaggio dei Puffi. È una destinazione originale e divertente, che piacerà a grandi e piccini.

Cineturismo: viaggiare sulle tracce dei film e delle serie tv

Il cineturismo è una forma di turismo che consiste nel visitare i luoghi dove sono state girate le scene di film e serie tv famosi. Si tratta di un fenomeno in crescita, che coinvolge milioni di appassionati di cinema e televisione in tutto il mondo. Ma quali sono le motivazioni che spingono i viaggiatori a seguire le orme dei loro personaggi preferiti? E quali sono le mete più ricercate e le tendenze del momento? Scopriamolo in questo articolo.

Perché fare cineturismo?

Il cineturismo è un modo per vivere un’esperienza immersiva e coinvolgente, che permette di entrare in contatto con le storie, le emozioni e le atmosfere che hanno affascinato lo spettatore sullo schermo. Si tratta di un modo per arricchire il proprio viaggio con un valore aggiunto, che può essere culturale, artistico, storico o semplicemente ludico.

Secondo una ricerca di PhotoAiD, il 96% degli intervistati ha dichiarato di aver già visitato luoghi associati a film o serie tv e il 78% è propenso a farlo nel prossimo futuro. Le principali ragioni che spingono al cineturismo sono:

  • La possibilità di immergersi emotivamente nei luoghi dove sono stati girati film e serie tv preferiti (35%)
  • La voglia di vivere paesaggi e città mostrati sullo schermo, inclusi ristoranti e bar (34,9%)
  • La curiosità di scoprire nuove destinazioni e culture (19,8%)
  • L’interesse per la storia e l’arte dei luoghi visitati (10,3%)

Quali sono le mete più gettonate?

Le mete del cineturismo sono molte e varie, e dipendono dai gusti e dalle preferenze dei viaggiatori. Tuttavia, ci sono alcune location che hanno avuto un successo particolare, grazie alla popolarità dei film e delle serie tv che le hanno rese famose. Tra queste, possiamo citare:

  • Il Regno Unito, patria di Harry Potter, il maghetto più amato al mondo, che ha attirato milioni di fan nei luoghi delle riprese, come la stazione di King’s Cross, il castello di Alnwick, il villaggio di Lacock e gli studi Warner Bros. Ma il Regno Unito è anche la terra di Sherlock, il celebre detective interpretato da Benedict Cumberbatch, che ha portato i suoi seguaci a visitare il museo di Baker Street, il Big Ben, il Tower Bridge e il London Eye.
  • La Nuova Zelanda, scenario naturale de Il Signore degli Anelli, la saga fantasy di Peter Jackson, che ha trasformato il paese in una meta da sogno per gli amanti del genere. Tra le attrazioni più richieste, ci sono il villaggio di Hobbiton, il monte Ngauruhoe (vulcano del Monte Fato), il parco nazionale di Tongariro (Mordor) e il fiume Pelorus (luogo della scena dei barili).
  • La Spagna, location di diverse serie tv di successo, come Il Trono di Spade, La Casa di Carta e Il Ministero del Tempo. I fan di queste produzioni hanno affollato i luoghi delle riprese, come la fortezza di Alcazaba a Malaga, il castello di Almodóvar del Río a Cordova, la cattedrale di Girona, il monastero di San Juan de Gaztelugatxe a Bermeo, la piazza di toros di Las Ventas a Madrid e il monastero di San Millán de Yuso a La Rioja.
  • L’Italia, set cinematografico a cielo aperto, che ha ospitato le riprese di numerosi film e serie tv, sia italiani che stranieri. Tra le location più amate, ci sono i Sassi di Matera, dove è stato girato l’ultimo 007 No time to die, la penisola sorrentina e Ischia, dove si svolge la trama de Il talento di Mr. Ripley, Napoli, resa famosa dalle serie L’amica geniale e Mare fuori, e Venezia, scenario di film come Casino Royale, Indiana Jones e il tempio maledetto e The tourist.

Quali sono le tendenze del momento?

Il cineturismo è un fenomeno in continua evoluzione, che segue le mode e le novità del mondo dell’intrattenimento. Alcune delle tendenze del momento sono:

  • Il boom delle serie tv asiatiche, soprattutto coreane, che hanno conquistato il pubblico internazionale grazie alle piattaforme di streaming come Netflix. Tra le serie più viste, ci sono Squid Game, un thriller distopico ambientato in Corea del Sud, che ha portato i fan a visitare i luoghi delle prove mortali, come il ponte di Oido, il terminal di Incheon e il parco di Ttukseom. Altre serie coreane di successo sono Crash Landing on You, una storia d’amore tra una donna sudcoreana e un soldato nordcoreano, che ha fatto scoprire ai telespettatori le bellezze della Svizzera, e Kingdom, una serie horror ambientata nella Corea medievale, che ha mostrato i paesaggi e i monumenti storici del paese.
  • Il ritorno dei classici, ovvero dei film e delle serie tv che hanno fatto la storia del cinema e della televisione, e che continuano a esercitare il loro fascino sulle nuove generazioni. Tra questi, ci sono Star Wars, la saga fantascientifica di George Lucas, che ha portato i suoi estimatori a viaggiare in Tunisia (Tatooine), Norvegia (Hoth), Guatemala (Yavin 4), Irlanda (Ahch-To) e Giordania (Pasaana). Altri classici che hanno ispirato il cineturismo sono Ritorno al futuro, che ha reso celebre la piazza di Hill Valley (in realtà il set di Universal Studios a Los Angeles), Il Padrino, che ha immortalato i luoghi della Sicilia e di New York, e Friends, che ha fatto conoscere il Central Perk (il caffè dove si riunivano i protagonisti, ricostruito a New York) e il famoso divano arancione (esposto al museo Smithsonian di Washington).
  • L’ascesa delle serie tv europee, che hanno saputo raccontare storie originali e coinvolgenti, ambientate in diversi paesi del continente. Tra le serie più apprezzate, ci sono Dark, una serie tedesca di fantascienza e mistero, che ha portato i suoi spettatori a scoprire la cittadina di Winden (in realtà una combinazione di diversi luoghi, tra cui Berlino, Lipsia e Wittenberg), Lupin, una serie francese di avventura e azione, che ha mostrato le meraviglie di Parigi, come il Louvre, il Pont Neuf e il giardino di Lussemburgo, e The Crown, una serie britannica di dramma storico, che ha ripercorso la vita della regina Elisabetta II e della famiglia reale, mostrando luoghi come il castello di Windsor, il palazzo di Buckingham e il castello di Balmoral.

Sagrada Familia: i lavori conclusi dopo 140 anni

La Sagrada Familia di Barcellona, ​​uno dei monumenti più emblematici e affascinanti del mondo, si prepara a vedere la conclusione della sua lunga e travagliata costruzione dopo 140 anni di lavori incessanti. Questo straordinario edificio, che rappresenta una delle vette dell’architettura modernista, avrà finalmente il suo completamento previsto per il 2026, grazie all’intesa recentemente approvata tra il Comune di Barcellona e la fondazione che ne gestisce il progetto. Quest’anno segnerà non solo il termine di una delle costruzioni più lunghe e complesse della storia, ma anche il centenario della morte del suo geniale architetto, Antoni Gaudí.

L’epopea della Sagrada Familia inizia nel lontano 1882, quando l’architetto Francisco de Paula del Villar y Lozano avviò la costruzione di una chiesa dedicata alla Sacra Famiglia, ispirato dal desiderio del libraio Josep Maria Bocabella di creare un tempio di espiazione. Villar progettò l’edificio secondo i canoni del neogotico, ma l’arrivo di Antoni Gaudí nel 1883 segnò l’inizio di una trasformazione radicale. Gaudí, allora trentunenne, prese in mano il progetto con una visione audace che avrebbe trasformato la basilica in un capolavoro del modernismo catalano.

Il passaggio di consegne tra Villar e Gaudí fu segnato da una rivoluzione stilistica. Mentre Villar aveva progettato una chiesa con elementi gotici tradizionali, Gaudí reinterpretò l’idea, infondendo nell’opera un nuovo linguaggio architettonico ispirato alla natura e alle forme organiche. Gaudí dedicò gli ultimi 15 anni della sua vita alla Sagrada Familia, lavorando istantaneamente per sviluppare e perfezionare il progetto, che non solo sfidava le convenzioni architettoniche del suo tempo, ma mirava anche a superare i limiti dell’architettura tradizionale.

La Sagrada Familia, concepita inizialmente come un edificio a tre navate con contrafforti esterni, divenne un’esplorazione di nuove forme strutturali e decorative. Gaudí impiegò l’arco parabolico, la forma iperboloidale e la geometria naturale per creare strutture che riflettessero i principi della natura. Le sue torri slanciate, con cuspidi geometriche rivestite di ceramiche dai colori vivaci, sembrano quasi emergere dalle pagine di un libro di fantasia, evocando immagini di castelli di sabbia e strutture naturali. La Facciata della Natività, completata parzialmente da Gaudí, e le successive facciate della Passione e della Gloria, rivelano la ricchezza e la complessità della visione dell’architetto.

Nonostante la morte prematura di Gaudí nel 1926 e le difficoltà successive, tra cui un incendio distruttivo durante la guerra civile spagnola che colpì pesantemente i modelli ei progetti originali, la costruzione continuò con alternanze di ritmi e stili. Gli architetti successivi, tra cui Francesc Quintana e Isidre Puig i Boada, si adoperarono per portare avanti l’opera, spesso confrontandosi con il delicato equilibrio tra fedeltà al progetto di Gaudí e necessità di adattamenti moderni.

Nel 2008, la controversia su una possibile mancanza di autorizzazioni amministrative aveva sollevato dubbi sulla legittimità del progetto, ma la situazione fu risolta con la consacrazione ufficiale della basilica da parte di Papa Benedetto XVI nel 2010. La Sagrada Familia, già elevata al rango di basilica minore, ha continuato ad attrarre milioni di visitatori ogni anno, consolidandosi come uno dei monumenti più visitati della Spagna.

Oggi, mentre i lavori si avvicinano al termine, il progetto di Gaudí continua a incantare e ispirare. La Sagrada Familia non è solo un’opera architettonica; è un simbolo di resilienza, creatività e dedizione. Con il completamento previsto per il 2026, Barcellona e il mondo intero potranno finalmente ammirare l’opera nella sua interezza, rendendo omaggio alla visione di Antoni Gaudí e al suo monumentale contributo all’architettura e alla cultura.

Foto di Marek Holub

Monumenti antropomorfi: opere d’arte che sfidano la natura!

Oggi parleremo di alcuni dei monumenti antropomorfi più incredibili del mondo.

I monumenti antropomorfi sono opere d’arte che rappresentano figure umane in dimensioni reali o maggiori. Possono essere realizzati in vari materiali, come pietra, marmo, bronzo o cemento.

Ecco alcuni esempi di monumenti antropomorfi che meritano una visita:

  • Mount Rushmore, negli Stati Uniti, è una monumentale scultura di quattro presidenti americani scolpita nella roccia.
  • Le sculture di Stepanakert, in Armenia, sono due busti monumentali che rappresentano due contadini.
  • La Sfinge di Giza, in Egitto, è la statua antropomorfa più grande del mondo.
  • I comignoli di Casa Milà, in Spagna, sono un’opera d’arte in sé, con le loro forme sinuose e ondulate.
  • Le statue dei Moai nell’Isola di Pasqua, uno dei luoghi più misteriosi e affascinanti del mondo.

Questi monumenti sono tutti molto diversi tra loro, ma hanno in comune una cosa: sono opere d’arte che sfidano la natura.

Mount Rushmore è scolpito nella roccia, un materiale duro e resistente. Le sculture di Stepanakert sono realizzate in tufo rosso, un materiale fragile e facilmente erodibile. La Sfinge di Giza è stata costruita in pietra calcarea, un materiale che è stato modellato dal vento e dall’acqua nel corso dei secoli. I comignoli di Casa Milà sono realizzati in cemento, un materiale che è stato scultoreo dall’architetto Antoni Gaudí. Le statue dei Moai sono state scolpite nel tufo vulcanico e possono raggiungere un’altezza di oltre 10 metri.

Questi monumenti sono un’opera di ingegneria e creatività che dimostra la capacità umana di plasmare il mondo circostante.

Se avete l’occasione, vi consiglio di visitarne uno di questi monumenti. Non ve ne pentirete!

Buon viaggio!

Supersonic Man

La fantascienza è un genere che ha potuto creare letteralmente un universo di possibilità narrative, sia nella narrativa cartacea che cinematografica. Sono moltissimi i mondi che essa ha saputo creare nella mente di vari autori, e molto spesso esse si fondevano anche con l’ideologia supereroistica dei fumetti, già in tempi remoti. Infatti l’avvento dei cinecomics non è solo appannaggio di questi ultimi due decenni, ma risale molto più indietro, e non sempre di natali americani. Infatti anche in altri paesi si sono cimentati per la realizzazione di film di fantascienza a base fumettistica, solo che all’epoca non erano conosciuti col nome di cinecomics, e non sempre erano tratti da serie a fumetti esistenti, ma soggetti dal quale era stato preso ispirazione a supereroi esistenti. È il caso del film “Supersonic Man”, film spagnolo realizzato alla fine degli anni settanta, più precisamente del 1979, diretto da Juan Piquer Simon, con protagonisti John Caffarel, Michael Coby, Dana Pollakov e Richard Yesteran. Film di fantascienza che ricalca il filone supereroistico derivato dai fumetti, infatti il protagonista Supersonic Man, alieno dotato di incredibili poteri giunge sulla Terra per far trionfare la giustizia, a parte alcune “licenze poetiche”, è in tutto e per tutti ispirato al grande Superman, compreso anche il un alter ego “umano”  come Clark Kent.

In un lontanissimo pianeta, i cui abitanti hanno raggiunto un grado di civiltà e di tecnologia molto evoluto, essi hanno deciso di utilizzare il loro sapere e la loro scienza per il bene degli altri popoli, così essi inviano un loro campione in incognito nei vari sistemi stellari, per far rispettare la giustizia e la pace, sulla Terra viene così inviato Supersonic Man, un essere dotato di svariati poteri, tra cui l’abilità di volare e una forza straordinaria. Nel frattempo un misterioso commando di uomini ben addestrati agli ordini del dottor Gulik un losco figuro che utilizza il suo genio per i suoi scopi personali di conquista,  penetrano all’interno di un’installazione di ricerca scientifica. Con spietata efficienza e grazie anche all’aiuto di un sofisticato robot, essi riescono ad aver ragione dei sistemi di sicurezza e delle guardie e rapiscono il professor Morgan, uno scienziato che ha inventato una formula per la creazione di un raggio Laser ad elevata capacità distruttiva. Il professor Morgan nonostante le minacce e torture subite, rifiuta di collaborare con il dottor Gulik, così quest’ultimo organizza il rapimento della sua unica figlia Patricia con lo scopo di ricattare Morgan.  Gli uomini di Gulik dopo aver individuato Patricia, procedono al rapimento, però all’ultimo minuto, interviene una misteriosa figura mascherata con tanto di mantello, che riesce a sconfiggere gli uomini di Gulik e salvare Patricia, per poi tornare da dove e venuto, Patricia ancora sconvolta, viene soccorsa da Paul un investigatore privato, che si interessa al caso di Patricia e vuole aiutarla a ritrovare il padre scomparso. Nel frattempo Gulik saputo che il suo piano è stato intralciato da un misterioso super eroe, organizza una nuova strategia non solo per rapire Patricia, ma anche per sconfiggere il suo “angelo custode”.  Dopo varie peripezie, si scopre che Paul altri non è che Supersonic Man, e dopo aver salvato Patricia dall’ennesimo tentativo di rapimento, riesce a scoprire il quartier generale di Gulik, e dopo esservi penetrato all’interno del covo del bieco scienziato, riesce a distruggere la base e a liberare il professor Morgan, padre di Patricia. Però la questione con Gulik non è finita, infatti egli prima che Supersonic Man distruggesse la base segreta, Gulik riuscì a scappare su un satellite artificiale, dal quale vuole riprendere  mano ai suoi piani di conquista, ma Supersonic Man grazie ai suoi poteri riesce ad individuare l’ultimo rifugio di Gulik, mettendo fine una volta per tutte alla minaccia del perfido e malvagio scienziato. Finita la missione, a Supersonic Man viene richiesto di ritornare sul suo pianeta natale, in attesa di una nuova missione di pace, ma egli innamoratosi di Patricia decide di rimanere sul nostro pianeta.

Un film che nonostante la sua veneranda età, la povertà di effetti speciali confronto ad altre produzioni dell’epoca e alla trama presso chè prevedibile, esso a mio parere ha un buona dinamicità nelle azioni per quanto riguarda il nostro pese un buon adattamento ai dialoghi e quel pizzico di comicità che sdrammatizzano il film, facendo scorrere annullando gli eventuali punti morti; dopotutto per essere una produzione europea su un film di fantascienza è fatto abbastanza bene, specie in un periodo, gli anni 70 – 80; dove per esempio in Italia i film di questo genere venivano per lo più etichettati come “fantascemenza!”.