Il remake de “I Cavalieri dello Zodiaco” su Netflix

Sempre con l’idea che le buone creatività si sono esaurite negli anni ’90 e che in questa prima decade del nuovo millennio i produttori abbiano solo voglia di realizzare reboot, sequel e prequel, ecco la notizia che la storica serie animata de “I Cavalieri dello Zodiaco” avrà anche lei il suo remake da parte di Netflix!

La saga dei Cavalieri della Dea Atena, con la cui storia inaugurammo quasi 20 anni fa Satyrnet.it (leggi qui), fu creata nel 1985 da Masami Kurumada col manga omonimo, a cui è seguita la produzione di un adattamento animato, I Cavalieri dello zodiaco, da parte della Toei Animation fra il 1986 e il 1989 e quattro film d’animazione. A partire dal 2002 il marchio ha attraversato un rilancio commerciale, a cominciare dalla trilogia I Cavalieri dello zodiaco – Hades Chapter (formata da 31 OAV) a cui sono seguiti: 5 nuovi manga (Episode G, Next Dimension, The Lost Canvas, Saint Seiya Ω, Saint Seiya – Saintia Shō); un romanzo (Gigantomachia); due film (Le porte del paradiso e The Legend of Sanctuary); una serie di OAV (The Lost Canvas); due serie TV (Saint Seiya Ω, Saint Seiya – Saintia Shō); una serie ONA (Saint Seiya: Soul of Gold).

In queste ultime ore i magazine Mantan Web e Comic Natalie hanno rivelato che in una conferenza stampa all’interno del palinsesto dell’ Anime Slate che si è tenuta il 2 Agosto a Tokyo, il colosso Netflix ha annunciato la realizzazione di un remake in cgi con il titolo provvisorio di “Knights of the Zodiac – Saint Seiya” realizzata da Toei Animation . Una prima stagione, diretta da Yoshiharu Ashino (D.Gray-man Hallow), composta da dodici episodi partirà dalla famosa Guerra Galattica (lo scontro / torneo tra i Cavalieri di Bronzo per la conquista dell’Armatura di Saggiter) fino al confronto con i Cavalieri di Argento. ; la prima stagione di 12 episodi coprirà gli eventi che vanno dalla Guerra Galattica ai Cavalieri d’Argento.

Alla scrittura si siedereanno, coordinati da Eugene Son, Benjamin Townsend, Shannon Eric Denton, Thomas F. Zahler, Joelle Sellner, Travis Donnelly, Thomas Pugsley, Saundra Hall, Shaene Siders e Patrick Rieger. La caratterizzazione dei personaggi è invece affidata al maestro  Terumi Nishii (Le Bizzarre Avventure di JoJo – Diamond is Unbreakable) mentre il design delle famose armature sarà realizzato da Takashi Okazaki (Afro Samurai).

Nello stesso evento sono state confermate anche  Devilman Crybaby, basata su una storia di Go Nagai e diretta da Masaaki Yuasa; Lost Song con Yukari Tamura e Konomi Suzuki; Sword Guy: The Animation, scritta da Toshiki Inoue; Fate/Apocrypha di Yoshiyuki Asai; Kakegurui, sul fumetto di Homura Kawamoto e Toru Naomura; Children of the Whales di Kyohei Ishiguro;  A.I.C.O. Incarnation dagli stessi autori di Fullmetal Alchemist: Rilakkuma Series una serie stop-motion; Cannon Busters di LeSean Thomas (Children of Ether);  B: The Beginning di Kazuto Nakazawa e Yoshinobu Yamakawa e, infine Baki, basata sul manga di Keisuke Itagaki.

 

Steamboat Willie: il debutto sonoro di Topolino e Minni

Steamboat Willie è un cortometraggio animato del 1928 diretto da Walt Disney e Ub Iwerks, considerato il debutto ufficiale di Topolino e Minni, anche se entrambi i personaggi erano apparsi alcuni mesi prima in una proiezione di prova di Plane Crazy. Steamboat Willie è particolarmente noto per essere uno dei primi cartoni animati con sonoro sincronizzato, oltre che uno dei primi cartoni animati a presentare una colonna sonora completamente post-prodotta, che lo distingueva dai precedenti cartoni animati sonori, come Song Car-Tunes (1924-1926) di Inkwell Studios, My Old Kentucky Home (1926) e Dinner Time (1928) di Van Beuren Studios.

Walt Disney Animation Studios' Steamboat Willie

Disney creò Topolino come sostituto di Oswald il coniglio fortunato, un personaggio di sua creazione ma di proprietà della Universal Pictures. Disney si convinse che il sonoro sincronizzato fosse il futuro del cinema, dopo aver visto The Jazz Singer, il primo film sonoro della storia.  Così, decise di produrre uno dei primi cartoni animati sonori, affidando la regia e l’animazione a Ub Iwerks, il suo principale animatore.

La trama di Steamboat Willie è semplice ma divertente: Topolino è un marinaio su un battello a vapore fluviale, comandato da un gatto burbero (Pietro Gambadilegno). Al molo Podunk, il battello raccoglie un carico di animali, tra cui Minni, che riesce a salire a bordo grazie all’aiuto di Topolino. I due si divertono a suonare gli animali come strumenti musicali, usando il corpo di una capra che ha mangiato una chitarra e uno spartito come un fonografo. Il capitano però scopre le loro marachelle e li caccia via, ma viene a sua volta deriso da un pappagallo.

Il film presenta diverse gag comiche, come quella in cui Topolino usa i fischietti del battello per suonare la canzone Steamboat Bill, o quella in cui Minni viene issata a bordo con una gru agganciata alle sue mutandine. Il film è anche ricco di espressioni facciali e gestuali dei personaggi, che rendono vivaci le loro personalità. Topolino è allegro, dispettoso e innamorato di Minni, che è dolce, vivace e ricambia il suo affetto. Pietro è autoritario, irascibile e antipatico, mentre il pappagallo è impertinente, sarcastico e beffardo.

La colonna sonora di Steamboat Willie è composta da Wilfred Jackson e Bert Lewis, e include le canzoni Steamboat Bill, una composizione popolarizzata dal baritono Arthur Collins negli anni 1910, e Turkey in the Straw, una canzone popolare del 19th secolo. Disney prestò la sua voce a tutti i personaggi, anche se i dialoghi sono poco intelligibili. Il sonoro sincronizzato fu ottenuto registrando i suoni su un disco, che veniva poi sincronizzato con la pellicola.

Steamboat Willie ebbe un grande successo di pubblico e di critica, non solo per aver introdotto uno dei personaggi più popolari del mondo dell’animazione, ma anche per la sua innovazione tecnica.

Gli animatori votarono Steamboat Willie come il 13° miglior cartone animato di tutti i tempi nel libro The 50 Greatest Cartoons del 1994, e nel 1998 il film fu selezionato dalla Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti per la conservazione nel National Film Registry. Il cartone animato entrerà nel pubblico dominio negli Stati Uniti il 1° gennaio 2024.

Steamboat Willie è un capolavoro dell’animazione, che ha segnato la storia del cinema e ha dato vita a due icone della cultura popolare: Topolino e Minni. Il film è ancora oggi apprezzato per il suo umorismo, la sua creatività e la sua qualità artistica.

Death Note live action: tutte le news!

Da anni ormai si era diffusa la notizia che il famosissimo che il manga/anime Death Note sarebbe stato riadatto al cinema con una versione live-action “occidentale”. Questa non è la prima volta che dal manga di Death Note vengono tratti dei live action, infatti, nel Sol Levante sono già stati tratti ben tre film, prodotti da Nippon Television e distribuiti nelle sale giapponesi da Warner Bros. I primi due sono stati diretti da Shusuke Kaneko e il terzo da Hideo Nakata. Tornando in “occidente”, già da qualche mese, dopo la fine dell’interesse da parte della stessa Warner, Netflix ha preso in mano il progetto scegliendo come regista Adam Wingard (The Guest, You’re Next). Netflix ha annunciato che il film, che potrà contare su un budget che oscilla tra i 50 e i 60 milioni di dollari, debutterà sul grande schermo nella primavera del 2017. Il film è prodotto da Roy Lee (The Ring, The Departed), Dan Lin (The Lego Movie, Sherlock Holmes), Jason Hoffs (Edge of Tomorrow) e da Masi Oka (Heroes Reborn, Hawaii-Five-0).

Netflix ha svelato nelle scorse settimane alcuni membri del cast, confermando proprie nelle ultime ore i vari rumor sui possibili abbinamenti con i ruoli. Ma è stato il magazine Variety il primo ad annunciare che Keith Stanfield (Short Term 12, Straight Outta Compton) sarà nel cast. La sua partecipazione al progetto è stata ufficializzata e sarà proprio lui ad interpretare il difficile ruolo del detective L, uno dei tre più importanti investigatori del mondo, grazie al suo servirsi di varie identità.

Altri nomi celebri sono stati ufficializzati: la stupenda  Margaret Qualley (The Leftovers della HBO) sarà Mia Sutton /Misa Amane, protagonista femminile accanto a Nat Wolff, Light Yagami/Turner, visto sul grande schermo in Città di Carta al fianco della modella e attrice britannica Cara Delevingne. Paul Nakauchi, il maestro Sifo-Dyas in Star Wars: The Clone Wars, sarà Watari mentre nei panni di James Yagami/Turner ci sarà Shea Whigham (Boardwalk Empire).

Death Note è un manga ideato e scritto da Tsugumi Ōba e disegnato da Takeshi Obata. La storia si incentra su Light Yagami (Turner in questa versione di Netflix), uno studente delle scuole superiori che trova un quaderno dai poteri soprannaturali chiamato Death Note, gettato sulla Terra dallo shinigami Ryuk. L’oggetto dona all’utilizzatore il potere di uccidere chiunque semplicemente scrivendo il suo nome sul quaderno mentre ci si figura mentalmente il volto. Light intende usare il Death Note per eliminare tutti i criminali e creare un mondo dove non ci sia il male, ma i suoi piani saranno contrastati dall’intervento di L, un famoso investigatore privato, chiamato a indagare sul caso delle misteriose morti dei criminali.

Al successo del manga hanno fatto seguito numerose opere derivate. Una serie televisiva anime di 37 episodi, prodotta da Madhouse e diretta da Tetsurō Araki, è andata in onda in Giappone dal 3 ottobre 2006 al 26 giugno 2007 su Nippon Television. In Italia la stessa è stata trasmessa nel 2008 sul canale MTV. Oltre ai tre film live-action di cui vi abbiamo parlato prima, è uscito un dorama (un serial televisivo), andato in onda su Nippon Television da luglio a settembre 2015; due light novel e vari videogiochi, prodotti da Konami per Nintendo DS.

Durante un’intervista Adam Wingard, regista del  film, ha annunciato che questo nuovo film  interesserà ad un pubblico maturo e conterrà scene di violenza e nudo. “Possiamo fare quello che vogliamo. È il mio primo anime live-action e ritengo importante che abbia un tema per adulti. Ci saranno scene di nudo, linguaggio volgare e molta violenza. Gli anime sono per un pubblico adulto. Ricordo quando andavo da Suncoast (catena di videonoleggio) e vedevo la videocassetta di Akira con l’adesivo ‘vietato ai minori’. Mi ha sempre colpito. Quindi vi posso confermare che sarà sicuramente un film per adulti, non c’è possibilità che ottenga una classificazione al di sotto del  ‘vietato ai minori’. Sarà uno dei primi adattamenti da un manga ad essere realistico ma con elementi fantastici.”

Il sito web YVRShoots, che si occupa di tutte le serie TV e dei film che vengono girati a Vancouver, ha pubblicato per prima alcune foto della produzione. La scena immortalata si riferisce alla Galleria d’Arte di Vancouver dove Keith Stanfield / L si erge su un podio in quella che sembra una conferenza stampa della polizia.

 

 

Signori, il delitto è servito … una seconda volta!

Ovviamente non poteva mancare anche oggi una news cinematografica su un remake. Questa volta vi presentiamo la nuova versione del divertentissimo “Signori, il delitto è servito”. La pellicola originale del 1985, diretta da Jonathan Lynn, è la prima trasposizione cinematografica di un gioco di società, il celebre Cluedo della Parker Brothers. Il cast era straordinario: oltre al maggiordomo Tim Curry (che tra l’altro è impegnato anche nel remake del suo capolavoro “The Rocky Horror Picture Show”) si ricordano le interpretazioni magnifiche di Christopher Lloyd e di Leslie Ann Warren, Eileen Brennan, Madeline Kahn e Michael McKean.

Particolarità leggendaria, che speriamo sia riportata anche nel nuovo film, erano i tre finali alternativi: nella versione televisiva e in videocassetta i tre finali vengono mostrati uno dopo l’altro, dove i primi due sono indicati come possibili e il terzo come quello vero. Nella versione in DVD è data la possibilità di scegliere un finale qualsiasi prima dell’inizio del film. Un quarto finale era previsto, ma non venne inserito nella versione finale perché prolungava eccessivamente la durata del film, secondo il regista Jonathan Lynn.

Già nel 2011 la Universal Pictures aveva presentato e successivamente abbandonato l’idea di realizzare un nuovo adattamento cinematografico del gioco Cluedo. Ma a cinque anni di distanza, un’altra major, la 20th Century Fox, in collaborazione con la Hasbro, sarebbe intenzionata a riprendere in mano il progetto che ha il sapore di reboot piuttosto che rifacimento. Il film a quanto pare sarà prodotto per gli Hasbro Studios da Josh Feldman e avrà come produttore esecutivo Ryan Jones.

Per molti versi anche il film dedicato a Cluedo era già di per se un remake, o meglio un adattamento alternativo che utilizziva i personaggi del celebre gioco da tavolo, ma ispirato da su altre due stupende pellicole: “Invito a cena con delitto” e “Qualcuno sta uccidendo i più grandi cuochi d’Europa”.

Scritto dal leggendario Neil Simon, “Invito a cena con delitto” è una parodia del genere giallo classico. Il film del 1976,  oltre a valersi di un cast di fama internazionale, vede la partecipazione straordinaria dello scrittore Truman Capote, nella sua unica vera interpretazione cinematografica. La trama, ispirata a “Dieci piccoli indiani” di Agatha Christie, racconta di alcuni grandi investigatori riuniti in una magione per risolvere la strana scomparsa del padrone di casa. I vari personaggi prendono a loro volta ispirazione dai grandi detective della storia della letterature, del cinema e della televisione: Jessica Marbles è una versione più dinamica e spigliata di Miss Marple;  Sidney Wang è un petulante replicante di Charlie Chan, Dick e Dora Charleston fanno il verso a Nick e Nora Charles; il baffuto Milo Perrier, di nazionalità belga, ricorda molto da vicino Hercule Poirot; Sam Diamante ricorda il rude e un po’ sboccato detective Sam Spade e sopratutto il Tenente Colombo.

Il film del 1978 franco/inglese “Qualcuno sta uccidendo i più grandi cuochi d’Europa” di I migliori chef mondiali si sono riuniti a Parigi per realizzare uno storico banchetto finanziato da un ricchissimo e impenitente ghiottone. Tra questi la bella Jacqueline Bisset, specialista in dessert. A uno a uno però i suoi colleghi fanno una brutta fine, a partire dal “mago” degli antipasti, portata dopo portata. A metà strada fra commedia e giallo, “Qualcuno sta uccidendo i più grandi cuochi d’Europa” di Ted Kotcheff è impreziosito dalle ottime prove del trio formato da George Segal, Jacqueline Bisset e Robert Morley.

Il remake di The Rocky Horror Picture Show

Ed eccoci nuovamente a parlare di un remake, quasi a sottolineare la solita mancanza di fantasia degli autori di Hollywood. Ma questa volta siamo davvero incuriositi di quello che andremo presto a vedere dal prossimo 20 Ottobre su Fox. The Rocky Horror Picture Show, il leggendario musical horror ritorna sullo schermo in un film per la tv (concepito inizialmente come una serie) con  Laverne Cox, la transessuale già vista di Orange is The New Black nel ruolo di Frank-n-Furter che fu di Tim Curry.

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Per la gioia degli appassionati lo stesso Tim Curry sarà comunque presente nel nuovo film, nei panni esilaranti del criminologo e narratore che furono dell’attore Charles Gray.  Adam Lambert sarà invece Eddie, Victoria Justice avrà il ruolo originariamente interpretato da Susan Sarandon mentre Christina Milian sarà Magenta.

Pochi sanno che The Rocky Horror Picture Show ha avuto un sequel nel 1981, Shock Treatment, sempre diretto da Jim Sharman con Richard O’Brien e Patricia Quinn.  Nonostante le due pellicole siano collegate da molti elementi, tra le quali le tematiche principali e i personaggi protagonisti, sussistono delle differenze ben marcate che suggeriscono, alla fine del film, una rilettura particolare e “televisiva” del primo film … ma non vogliamo svelarvi nulla!

 

Tiger Mask W, ritorno di un mito

Era il lontano 1969, l’anno in cui l’uomo raggiungeva la Luna: era l’anno in cui iniziava a crearsi una fabbrica dei sogni che da li ad un decennio avrebbe conquistato il mondo. Quella fabbrica dei sogni che oggi chiamiamo animazione Giapponese che, con i suoi Anime, avrebbero fatto conoscere il Sol Levante in tutto il mondo! Protagonista di quell’epoca di colonizzazione mediale era sicuramente la saga dell’Uomo Tigre che dopo la prima serie di 105 episodi prodotta dal 1969 al 1971 e la seconda di 33 episodi andata in onda tra il 1981 e il 1982 ora, nel 2016, più di 50 anni dopo, torna con una terza serie al passo con i tempi! Tiger Mask W (la doppia V sta per double come ogni buon otaku già sa!), ispirata e seguito ideale della serie creata da  Ikki Kajiwara e Naoki Tsuji sarà trasmessa in Giappone da TV Asahi il prossimo autunno su produzione Toei Animation.

In questa vera e propria terza serie, non un remake o un reboot, i protagonisti saranno appunto due giovani wrestler, Naoto Azuma e Takuma Fujii, che combattono nella Zipang Pro-wrestling Federation. Questa piccola federazione non può competere con la più grande (e perfida) Global Wrestling Monopoly, che non è altro che la nostra cara e tanto amata “Tana delle Tigri”: le vite dei due amici qui si separano, Naoto, si allenerà alle pendici del Fuji, e prenderà la maschera e il mantello giallo e nero del leggendario Uomo Tigre; Takuma invece entrerà nella Global Wrestling Monopoly con l’obiettivo di distruggere la rinata Tana delle Tigri dall’interno! Il suo costume? una nuova tigre più dark con un costume nero e rosso e con i disegni simmetrici come fossero saette.

Ghostbusters, la qualità c’ha rotto il…

Dunque, questo è un mio commento, non una recensione, ergo, non prendetela come tale. Avete presente le recensioni di Leo Ortolani fatte a fumetto? Mi riferisco in particolare a quella dei Fantastici Quattro, dove i produttori preoccupati sono riuniti attorno al WC nell’ atto di scaricare ed esclamano “Nooo, quello era materiale per fare il sequel!” Mi spiego ancora meglio, siete all’ entrata di casa vostra e vi scappa, sentite che il vostro sfintere sta per cedere, riuscite per il rotto della cuffia a sedervi e già v’è uscita con tanto di dolori e fuochi d’artificio alla SuperMario quando supera un livello. Ho provato lo stesso identico tipo di dolore vedendo i primi quindici minuti di questo film. Di più non sono riuscito a fare, lo sforzo per me è stato davvero imponente; stessa cosa mi capitò con l’ultimo dei F.4 appunto, gli ultimi due Transformers e la merdata delle merdate, Donnie Darko, l’unico film che è stato capace di farmi abbandonare la sala.
Ora so che state pensando ” a costui non garba lo substitutionis de lo masculo con le pulcre donzelle” NO!! A me piaceva come idea, ad esempio la prima, quella di far addestrare le nuove e femminee reclute dai membri leggendari. Le idee poi per vari motivi sono cambiate e ne risulta una massa informe ed anfibia comunemente detta merda. Nei 15 minuti di terrore ho visto uno scopiazzamento messo male di fattura scolara d’inesistente qualità, perche la qualità era negli originali. Battute da comico da due soldi che serve solo da sfondo per il locale. Vi giuro, è stata una di quelle rarissime volte che mi sono incazzato davanti ad un film.
Adesso tento di calmarmi e passo ad un argomento più ampio. Il film poi potrà piacervi, non vi dico che dovete essere tutti della mia stessa opinione, sia chiaro. Il cinema si basa proprio sul fatto di creare un prodotto vendibile e come altri prodotti, spesso… troppo spesso la qualità lascia a desiderare. Dovremmo scegliere i prodotti in base al rapporto qualità/prezzo. Insomma chi comprerebbe un vino annacquato all’ 80%? Ecco, di recente vedo pochissime nuove idee e tantissimi sequel/prequel/remake/remake del remake del sequel basati sul prequel… Anche in questo caso siamo talmente assuefatti dalla merda che quando vediamo una cosa bella poi è difficile riconoscerla e ci facciamo prendere dai commenti già sentiti. Ora, non dico di montare una protesta, il poco che possiamo fare è non andare al cinema a vedere certi film, il punto è che non puoi saggiarne la qualità preventivamente, a meno che non si usino dei mezzi non proprio legali (anche questa è una vostra scelta).Insomma, io dei film fatti di merda mi sono davvero rotto e non credo che sia una coincidenza se spesso si tratta di remake o sequel.Pace! (tranne a quelli a cui piace Donny Darko XD ).

Angelina Jolie sarà la nuova moglie di Frankenstein?

Da alcuni giorni hanno iniziato a circolare dei rumor secondo i quali Angelina Jolie potrebbe interpretare la moglie di Frankenstein in un remake del celebre film del 1935: la Universal ha deciso infatti di rilanciare i suoi celebri “mostri” con una serie di reboot e a quanto sembra proprio “La moglie di Frankestein” sarà l’aprifila del progetto, di cui se n’è iniziato a parlare nel 2009 con dei possibili Neil Burger e Brian Grazer alla produzione.

Probabilmente è quindi questo il motivo per cui la major ha permesso alla Jolie di girare “By the Sea”, che al momento non ha ancora superato il milione di dollari in America.

Hollywood Reporter, che ha rilasciato la notizia, riporta anche un possibile ripensamento della Jolie sulla sua poca voglia di girare sequel, dato che sembrerebbe aver dato già il consenso per Wanted 2 e Salt 2, senza parlare di un ipotetico secondo capitolo di Maleficent.

Final Fantasy VII su iOS iPhone e iPad

 

 Sono passati quasi vent’anni dalla sua uscita fra gli scaffali, per alcuni è stato indiscutibilmente il miglior capitolo della saga ed è sempre presente nelle classifiche dei migliori giochi di sempre: Final Fantasy VII è un classico, una pietra miliare della storia dei videogiochi. Mentre è ancora in fase di preparazione il Remake per PlayStation 4, è già disponibile la versione per iOS, comodamente scaricabile dall’App Store.

L’adattamento è fedelissimo alla versione PC, quindi dovrebbero esserci grafica e traduzioni più curate rispetto alla versione per PlayStation. Sono state aggiunte nuove opzioni per rendere il gioco più fluido e veloce, tra cui la possibilità di disattivare i combattimenti random per muoversi più liberamente sulla mappa, ma come si può rinunciare a centinaia di sfide decise dal destino?

Unico neo: il prezzo 15,99 euro, solo per veri amanti del genere.

L’Inferno di Dante al Cinema

oggi

Il portale Deadline e Comingsoon hanno riportato la notizia della trasposizione cinematografica dell’Inferno di Dante Alighieri per la Warner Bros. Finalmente, il più grande libro della storia della letteratura si trasforma in un film grazie alla penna dello sceneggiatore Dwain Worrell (autore nel 2010 del film  Walking the Dead).

“Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura ché la diritta via era smarrita. Ahi quanto a dir qual era è cosa dura esta selva selvaggia e aspra e forte che nel pensier rinova la paura!” così inizia il grande poema Dantesco scritto nel 1300, in cui lui stesso viaggia nell’Oltretomba, accompagnato dal vate Virgilio per raggiungere, nel Paradiso, l’amata Beatrice. Un viaggio allegorico attraverso i difetti, le colpe e le virtù “dell’umana gente” in cui non mancano riferimenti politici e sociali del 1300 italiano.

Il film americano, come recita lo stesso Deadline ha una sinossi molto più semplificata: “Dante viaggerà attraverso i nove cerchi dell’Inferno per salvare la donna che ama” una specie di Orfeo versione Hollywodiana.

Ricordiamo che questo non è l’unico progetto per la “trilogia ante litteram” Dantesca: Ron Howard ha appena terminato le riprese del suo “Inferno”, versione cinematografica del romanzo di Don Brown e la Universal è, da anni ,alla ricerca di un soggetto valido per l’adattamento del celebre videogioco “Dante’s Inferno” in cui è protagonista Dante in versione cavaliere templare.

Ovviamente, quello che fa un po’ di tristezza è che un tale capolavoro della letteratura italiana debba diventare un franchise americano, perchè nessun produttore italiano ha mai voluto investire nella creazione di un film del genere?Sarebbe potuto diventare il “fantasy definitivo”, passateci il termine, tutto italiano: un prodotto da esportare all’estero per rilanciare la nostra stantia cinematografia.

Intanto se noi Italiani vogliamo entrare nell’Inferno Dantesco, attraverso le splendide illustrazioni di Gustav Dorè, non ci resta che visitare Cinecittà World e la splendida attrazione Darkmare – Till the last Circle, realizzata con il supporto creativo di … beh il sottoscritto 😀

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