La Giornata Mondiale del Pinguino

Il 25 aprile si celebra la Giornata Mondiale del pinguino, nata per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle minacce che corrono questi uccelli a causa del riscaldamento globale e delle attività umane. Nel mondo ci sono 18 specie di pinguini che vivono nell’emisfero meridionale: 12 specie fra i ghiacci dell’Antartide sino alle acque della Nuova Zelanda, mentre altre 4 fra Africa australe e Sud America dove possono trovarsi ad affrontare anche alte temperature. Le rimanenti si trovano fra Australia e Nuova Zelanda. Il pinguino delle Galapagos è quello che vive più a nord di tutti, avendo oltrepassato l’equatore. Anche in Italia vivono e si riproducono numerosi pinguini anche se negli acquari, parchi marini e bioparchi.

Per festeggiare i Pinguini, vogliamo portarvi in un viaggio alla scoperta di questi fantastici uccelli nella storia dell’Animazione!

Silly Symphonies

Nel 1934 una delle Silly Symphonies della Disney, si intitola Peculiar Penguins, diretta dal pilastro della casa Wilfred Jackson. Nel corto due pinguini si corteggiano cercando di fuggire da uno squalo famelico. Per caratterizzarne i movimenti, Walt Disney ha portato gli animatori, per la prima volta, a osservare l’animale dal vero. In particolare si ricorda la splendida canzone “There’s nothing so peculiar as a penguin, unless it’s you and I“: “Non c’è niente di particolare come un pinguino, a parte me e te“.

I tre caballeros - Clip da "Il pinguino Pablo" (copia 16mm in Technicolor).

I tre caballeros

Nel 1944 appare il famoso pinguino Pablo the Cold-Blooded Penguin di I tre caballeros della Disney: unico pinguino freddoloso, si organizza per emigrare all’Equatore, ma una volta lì giunto, sente la nostalgia del fresco. “Mai contento”, sentenzia la voce fuori campo, “ma in fondo questa è la natura umana.”

https://youtu.be/Fh4-bF6KKqo

Mary Poppins

Non c’è lavoro narrativo, da parte del grande animatore Ollie Johnston nel far danzare i pinguini-camerieri di Mary Poppins con uno scatenato Dick Van Dyke nel 1964, ma questa capacità di reinterpretazione del movimento raggiunge il risultato più alto e il confronto con l’essere umano è esplicito nella stessa inquadratura, visto che da un lato Dick imita i pinguini e dall’altro loro sembrano naturalmente indossare livree.

I pinguini di Mary Poppins

Pingu 

Passano vent’anni e il tempo libero dei bimbi più piccoli è felicemente occupato in tv dalla stop-motion dell’animatore tedesco Otmar Gutmann. La saga di Pingu (1986-1998, più due stagioni nel 2004-2005) è ritmata su un gramelot impostato dall’attore italiano Carlo Bonomi, che fu anche La Linea di Cavandoli. Sono gentili storie borghesi e piccole avventure, dove si punta alla totale identificazione con un mondo simile a quello dei piccoli spettatori, raccontato per sprazzi di cinque minuti.

Sigla pingu

 

I pantaloni sbagliati

Nel 1993 è ancora una volta la stop-motion a dar vita a un pinguino, ma osservato dall’occhio inglese della Aardman Animations, denso di humor nero e follia: nel secondo corto di Wallace & GromitI pantaloni sbagliati (vincitore dell’Oscar e diretto da Nick Park), un pinguino si finge affittuario servizievole dell’inventore Wallace, ma solo il suo cane Gromit comprende che si tratta di un infido malfattore, per giunta ricercato. Mentre in Pingu si cerca l’espressività  con doppiaggio e movimenti esasperati del becco, Park nel suo corto fa l’opposto, zittendo l’animale e dotandolo di movimenti leggeri (e calcolati), incorniciati da una indecifrabile inespressività del viso.

The Wrong Trousers - The Robbery - Wallace and Gromit

La saga di Madagascar

Il film “Madagascar” è uscito nel 2005 e riguarda un gruppo di animali che fuggono da uno zoo di New York per trovare il loro amico Alex il leone. Altri animali molto presenti assieme ai lemuri sono appunto i Pinguini, che sono il cervello di molte delle operazioni per raggiungere Alex. In un secondo momento molte altre opere di animazione sono state scritte e prodotte sulla base dell’opera originale. Grazie al grande successo delle prime produzioni, i film d’animazione sui pinguini sono entrati a far parte del nostro intrattenimento quasi quotidiano.

Madagascar 3: Ricercati in Europa - Trailer italiano ufficiale

Happy Feet

“Happy Feet” è stato rilasciato nel 2006, con la voce di Robin Williams, come uno dei personaggi principali. Racconta la storia di una colonia di pinguini Imperatore in Antartide, che devono imparare una certa canzone per trovare il loro compagno. Una volta fatto questo, la coppia sarà in grado di aiutarli a completare la canzone. Uno dei pinguini, non ha una buona voce per cantare, quindi non è apprezzato dalla sua colonia. Si unisce ad un gruppo di single dove vive varie avventure, attraverso le quali trova il suo posto nel mondo.

Happy Feet 2 - Il secondo trailer in HD. Al cinema dal 25 novembre

Surf’s Up

Nel 2007 è uscito il film “Surf’s up” incentrato su alcuni pinguini che vivono sulla spiaggia e partecipano a gare di surf. Cody è il protagonista del film e il suo desiderio è quello di diventare come Zake “Big Z” Topanga, un famoso surfista che Cody ammira sin da quando era piccolo. La sua occasione si presenta quando il talent scout Mike Abramovitz si dirige a Ghiacciano Terme in cerca di concorrenti.

Surf's Up 2: WaveMania Official Trailer #1 (2017) John Cena Animated Movie HD

La Marcia dei Pinguini

Un film molto realistico fatto da Disney sulla vita dei pinguini si chiama “Marcia dei pinguini“. Si tratta di pinguini Imperatore, che fanno il viaggio dalla loro casa ai luoghi di riproduzione. Chiunque abbia mai pensato che la vita fosse semplice per un pinguino, dopo aver visto questo film di Hollywood ha cambiato idea. Anche se non è così divertente come i film di cui sopra, è sicuramente qualcosa che la famiglia può guardare insieme e poi discutere.

La marcia dei pinguini - Trailer

I pinguini di Madagascar

Skipper il leader, Kowalski il cervello, Soldato il giovane volenteroso, Rico l’esperto d’armi: eccoli I pinguini di Madagascar, il gruppo di spie più esilarante, elegante e poco ortodosso del mondo che approda al cinema grazie alla DreamWorks Animation. I pinguini di Madagascar è il titolo sia di una serie televisiva a cartoni animati, andata in onda su Nickelodeon negli Stati Uniti dal 2008 al 2015 e in Italia dal 2009 al 2013. È una serie spin-off del franchise di Madagascar, la serie è ambientata dopo Madagascar 2 (2008) e un anno prima di Madagascar 3 – Ricercati in Europa. Inoltre nel 2014 è uscito un film d’animazione diretto da Eric Darnell e Simon J. Smith: la pellicola segue gli eventi di Madagascar 3 – Ricercati in Europa.

MADAGASCAR - Le migliori scene dei pinguini (parte 1)

Giotto, l’amico dei pinguini 

Giotto, l’amico dei pinguini (2015) – Giotto è un pastore maremmano e nella fattoria del suo padrone, Swampy, in una cittadina di Warrnambool, località sul mare in Australia, ha un compito bene preciso: fare la guardia alle galline. Piccoli pinguini che abitano l’isolotto di fronte alla costa sono minacciati dai continui attacchi delle volpi che hanno imparato ad attraversare il canale e Giotto è chiamato a salvarli. Il film è tratto da una storia vera.

Giotto l'amico dei pinguini Trailer Ufficiale Italiano (2015) HD

Vita da giungla: alla riscossa!

Vita da giungla: alla riscossa! – Il film (2017) – La tigre Natacha è riuscita a salvare un uovo dalle grinfie del suo rivale Igor. Da quell’uovo nasce il pinguino Maurice che ha sempre pensato di poter essere una tigre.

Vita da giungla: alla riscossa! - Il film - Clip "Eye of the Tiger"

Penguin Highway

Penguin Highway (2018) – Una città giapponese è invasa, dal nulla, da una moltitudine di pinguini. Aoyama, un bambino di nove anni serio e intelligente, decide di capirne di più su questo strano fenomeno e scopre che tutti gli animali seguono un determinato percorso che chiamerà “Penguin Highway” (“autostrada dei pinguini”).

Penguin Highway - 2018 - Trailer Ufficiale italiano

La coppia che visse a Disneyland per 15 anni: una storia (quasi) segreta!

Hai mai sognato di vivere a Disneyland? Ebbene, una coppia di americani, Owen e Dolly Pope, ha trasformato questo sogno in realtà, vivendo nel magico parco divertimenti californiano per ben 15 anni, dal 1955 al 1971!

Come è stato possibile?

Tutto iniziò quando Walt Disney in persona li contattò per la loro esperienza con i cavalli, affidando loro la gestione della “Fattoria dei pony”, una delle principali attrazioni equestri del parco. Inizialmente alloggiarono in una roulotte vicino all’attrazione, ma ben presto ottennero un permesso speciale: vivere nella “Casa dei Papi”, un’elegante dimora nascosta agli occhi dei visitatori nella zona di Frontierland.

La loro vita a Disneyland

Owen e Dolly si occupavano amorevolmente dei cavalli, addestravano i pony per le attrazioni e gestivano la fattoria. La loro casa era un vero e proprio rifugio, immersa nella natura e lontana dal caos del parco.

Un’esperienza unica

Per 15 anni, Owen e Dolly sono stati gli unici abitanti di Disneyland, custodi di un segreto magico che nessuno, tra i milioni di visitatori, ha mai sospettato.

Il loro ritiro e l’eredità

Nel 1971 la coppia si trasferì in Florida per continuare a lavorare per la Disney, avviando il Tri Circle D Ranch. Si ritirarono definitivamente nel 1975, lasciando un’eredità unica e una storia incredibile che ha fatto sognare generazioni di appassionati.

Dove si trova oggi la loro casa?

La “Casa dei Papi” è stata purtroppo demolita nel 2016 per far spazio a una nuova attrazione a tema Star Wars. Ma la storia di Owen e Dolly Pope rimane viva, un capitolo magico nella leggenda di Disneyland.

I Cast Member di Disneyland: creatori di emozioni quotidiane!

Vi siete mai chiesti perché la Disney si riferisce ai suoi dipendenti come “Cast Members” e non associati o lavoratori? È perché Walt Disney credeva che i suoi parchi a tema fossero un palcoscenico e che i membri del cast fossero gli artisti! Questi dipendenti non sono solo lavoratori, ma veri e propri attori che portano avanti lo spirito magico di Disney. I Cast Members sono i veri eroi dietro il successo dei Parchi Disney e del Disney Store. Essi svolgono un’ampia gamma di mansioni, dalle attività di vigilanza per garantire la sicurezza dei visitatori, alla gestione delle attrazioni e al rendere reali i personaggi Disney per gli ospiti.

Ogni Cast Member ha un ruolo importante all’interno dell’organizzazione del parco. Alcuni sono responsabili della sicurezza e delle regole delle attrazioni, mentre altri interpretano i celebri personaggi Disney per rendere l’esperienza dei visitatori ancora più memorabile.

I Cast Members sono riconoscibili per le loro targhette con il nome realizzati seguendo la tematizzazione della zona in cui lavorano. Oltre ai tagname, un aspetto interessante del lavoro dei Cast Members è il loro coinvolgimento nel processo di scambio di spille Disney. Ogni membro del cast ha un cordino con diverse colorazioni, che determina l’età fino alla quale le spille possono essere scambiate.

La gentilezza e la positività sono al centro della formazione dei Cast Members, che devono sempre essere cortesi e accoglienti con i visitatori di tutte le età. I parchi a tema Disney sono luoghi magici dove grandi e piccini possono vivere momenti di gioia e felicità, grazie al lavoro instancabile dei Cast Members che si dedicano a rendere ogni visita un’esperienza straordinaria. Per mantenere l’atmosfera incantata dei parchi, i Cast Members devono rispettare alcune regole rigide, tra cui evitare di dire alcune parole specifiche, come “non lo so”. È essenziale che i dipendenti siano preparati a dare risposte immediate e a creare un’atmosfera di magia e divertimento per tutti gli ospiti.

Ci sono tante “tradizioni” che i Cast Member onorano ogni giorno! Prendiamo ad esempio Pirati dei Caraibi. Secondo la leggenda, un saldatore di nome George morì in circostanze misteriose durante la costruzione della prima versione dell’Attrazione nel 1973 e da allora i membri del cast devono salutare George e dargli la buonanotte, altrimenti l’attrazione potrebbe avere problemi. Ed è lo stesso discorso per la leggendaria Tower of Terror: i membri del cast sono rigorosi nel rispettare le tradizioni create dai loro predecessori, comprese scambiarsi gelosamente le lettere da fattorino.  Anche in altre attrazioni, come Rock ‘n’ Roller Coaster, i membri del cast lasciano il loro segno attraverso piccoli gesti come firme sui muri o dando nomi ai pipistrelli di Haunted Mansion.

Insomma, i membri del cast di Disney World si prendono molto sul serio la preservazione delle tradizioni e delle leggende legate alle attrazioni, tutto per garantire che i visitatori possano godersi un’esperienza indimenticabile. Ecco perché rispettare George o salutare il proprio pipistrello potrebbe non essere solo un gesto superstizioso, ma una vera e propria regola non scritta per garantire magia e divertimento a tutti coloro che varcano le soglie del parco. Grazie al loro impegno e alla loro passione, i Cast Members contribuiscono a creare un mondo incantato dove i sogni si avverano per grandi e piccini.

Disney: Censura e Tracotanza Postmoderna

Dalla magia al politicamente corretto: la Disney, colosso da oltre 200 miliardi di dollari, negli ultimi anni ha abbracciato l’agenda liberal e postmoderna del “politicamente corretto”.

Cosa significa? Maggiore spazio nei film e cartoni animati a minoranze etniche, di genere e sessuali, con censura di scene che potrebbero risultare offensive.

Un esempio? Il cortometraggio “Steamboat Willie” del 1928, con Topolino bullizzato da Pietro Gambadilegno, potrebbe essere censurato per la sua “violenza gratuita”.

Ma è davvero necessario? La storia umana è ricca di discriminazioni e violenze, ma negli ultimi decenni sono stati fatti grandi progressi in tema di diritti civili e parità di genere.

Disney e la “cancel culture”: la società americana ha sposato la causa della “cancel culture”, arrivando a cambiare il nome di una torre universitaria perché il filosofo David Hume aveva espresso opinioni razziste.

Elon Musk contro Disney: il patron di Tesla e SpaceX ha deciso di coprire le spese legali di chi è stato discriminato o licenziato dalla Disney per non aver rispettato la policy aziendale sul “politicamente corretto”.

Il caso di Gina Carano: l’attrice è stata licenziata dalla serie TV “The Mandalorian” per alcune sue dichiarazioni sui social network.

Standard di inclusione: un documento interno alla Disney impone che il 50% dei personaggi nei film e cartoni animati debba appartenere a “gruppi sottorappresentati”.

Tracotanza postmoderna: la Disney rischia di soffocare la libertà creativa con regole rigide e oppressive.

La lezione di Steamboat Willie: il tracotante Gambadilegno finisce accecato dal suo stesso tabacco. La Disney dovrebbe ricordare questa lezione e non censurare la sua ricca storia.

Il magico mondo di Walt Disney: un film che celebra il sogno di un visionario

Il magico mondo di Walt Disney, diretto da Logan Sekulow, è un film biografico del 2014 che racconta la storia del leggendario Walt Disney e della sua ascesa verso il successo nel mondo dell’animazione. Il film è un omaggio alla vita e all’opera di uno dei più grandi innovatori e artisti del XX secolo, che ha saputo trasformare la sua passione per il disegno in un impero mediatico e culturale.

Il magico mondo di Walt Disney - Sabato 6 gennaio ore 21.20 su Tv2000

Il film ripercorre le tappe fondamentali della vita di Walt Disney, interpretato nelle diverse fasi della sua vita da Levi Cissell, Lincoln Cissell e Olan Rogers. Il periodo narrato abbraccia gli anni tra il 1906 e il 1928, partendo dall’infanzia trascorsa nella fattoria di Marceline, nel Missouri, dove la sua famiglia si era trasferita da Chicago nel 1905, fino alla creazione del suo personaggio più celebre e iconico: Topolino.

Il film ci mostra come Disney abbia sviluppato fin da bambino la sua vocazione artistica, incoraggiato dalla sua zia e dal suo fratello maggiore Roy (Mark Stuart), che diventerà il suo fedele socio e collaboratore. Disney coltiva la sua passione per il disegno e l’animazione, sperimentando le prime tecniche di produzione di cortometraggi animati. Dopo aver servito nella Croce Rossa durante la Prima guerra mondiale, Disney torna a Kansas City, dove fonda il suo primo studio di animazione insieme all’amico e talentuoso disegnatore Ub Iwerks (William Haynes).

Disney si trasferisce poi a Hollywood, alla ricerca di nuove opportunità e sfide. Qui affronta le difficoltà e le delusioni del settore cinematografico, tra cui la perdita dei diritti sul suo primo personaggio famoso, Oswald il coniglio, a causa di una clausola contrattuale sfavorevole. Ma Disney non si arrende e, con l’aiuto di Iwerks, crea il personaggio di Topolino, che diventerà il simbolo della sua casa di produzione, la Disney Brothers Studio, fondata insieme a Roy. Il film si conclude con il successo del primo cortometraggio sonoro di Topolino, Steamboat Willie, che segna l’inizio di una nuova era per l’animazione.

Il film è una celebrazione del sogno e della determinazione di Walt Disney, che ha saputo superare gli ostacoli e le avversità con la sua creatività e il suo spirito imprenditoriale. Il film è anche un ritratto intimo e umano di Disney, che ci mostra i suoi sentimenti, le sue paure, le sue gioie e le sue sofferenze. Il film non nasconde le ombre e le contraddizioni del personaggio, come il suo rapporto difficile con il padre, la sua tendenza al perfezionismo, la sua ambizione e il suo orgoglio. Il film ci fa anche conoscere le persone che hanno avuto un ruolo importante nella sua vita, come la moglie Lillian (Kelly Cook), la figlia Diane (Taylor Autumn Bertman), il socio Iwerks, il mentore Charles Mintz (Jim E. Chandler) e il rivale Max Fleischer (Denny Brownlee).

Il magico mondo di Walt Disney è ben scritto, diretto e interpretato, con una cura particolare per la ricostruzione storica e per la colonna sonora, che include brani originali composti da Jonathan Schneck e Dillon Spears. Il film è un’opera di grande valore artistico e culturale, che rende omaggio a uno dei più grandi geni dell’animazione e che ci invita a credere nei nostri sogni e a perseguirli con passione e coraggio.ù

Topolino sta per perdere il Copyright?

Orecchie nere e pantaloncini rossi caratterizzano il personaggio più conosciuto al mondo, Topolino, il personaggio più famoso di Superman, Babbo Natale e Gesù. Anche se i maggiori introiti provengono dalle property Marvel, Star Wars e Frozen, il personaggio creato da Walt incarna l’essenza stessa della compagnia rappresentando anche una buona fetta di patrimonio, tra oggettistica e altre produzioni. Il problema è che nel 2024 ne scadrà il copyright e diverrà di fatto di dominio pubblico.

Walt Disney, aveva già subito una lezione in merito al copyright quando il produttore Charles Mintz portò la sua precedente creazione, “Oswald il coniglio fortunato”, alla Universal, privandolo sia del personaggio che dell’intero staff di animatori. Con il solo Ub Iwerks rimastogli fedele, Disney non si arrese e il 18 novembre 1928, giorno dell’anteprima del corto Steambot Willie, nacque Mickey Mouse, (già protagonista di due corti di prova, nei mesi precedenti a Stambot Willie).

Topolino fece riferimento all’allora legge del copyright in vigore, il Copyright Act del 1909, che gli concesse 56 anni di protezione, senza alcun diritto di proroga. Negli anni Settanta, a pochi anni dallo scadere dei diritti, la Disney iniziò a preoccuparsi perché i film non andavano benissimo. Così i dirigenti Disney, insieme a quelli di altri grandi marchi, volarono a Washington e si fecero lobbisti al Congresso per promulgare una nuova legislazione in termini di copyright.

Così nel 1976 il Congresso modificò la legge nazionale sul copyright, conformandosi agli standard europei. I nuovi copyright registrati dal 1978 sarebbero durati tutta la vita del suo creatore, più 50 anni di estensione, nel caso di un’opera di proprietà di singoli; 75 anni dalla data di pubblicazione o 100 da quella di creazione nel caso di opere detenute da aziende. La durata dei copyright già registrati dopo il 1922 fu invece estesa da 56 a 75 anni (quelli prima del 1922 divennero di dominio pubblico). La data di scadenza di Topolino passò quindi dal 1984 al 2003.

Nello stesso momento storico, iniziarono a comparire parodie e riutilizzi dei prodotti Disney, che di fatto andavano a modificare il significato di un marchio avente una serie di valori avversi alla controcultura dell’epoca. Il caso più celebre è quello del collettivo Air Pirates, fondato da Dan O’Neill, che con il fumetto Air Pirates Funnies, presentava una parodia dai toni underground di Topolino.

Il nome derivava da un gruppo di antagonisti con cui Topolino si era scontrato negli anni Trenta. Per il collettivo, Topolino e gli altri personaggi Disney rappresentavano la deriva distorta del folklore statunitense ed europeo nonché l’ipocrisia conformistica della cultura americana. Stando al libro The Pirates and the Mouse: Disney’s War Against the Counterculture, in cui si raccontano gli sforzi del colosso per combattere le appropriazioni dei loro personaggi, O’Neill voleva che la Disney notasse le loro effrazioni e fece in modo di portare delle copie della rivista nella sala delle riunioni del consiglio direttivo dell’azienda, con l’aiuto del figlio di uno dei membri.

Nell’ottobre 1971, la Disney fece causa al gruppo per violazione del copyright e del trademark. La linea di difesa di O’Neill era quella del fair use, e tenne un atteggiamento di sfida per tutta la durata del processo. Il giudice dette ragione alla Disney ma O’Neill fece ricorso e, per pagare le spese legali, iniziò a vendere le tavole originali del gruppo – le stesse che ritraevano i personaggi Disney. L’iter giudiziario andò avanti per anni mentre O’Neill continuò a disegnare parodie di Topolino, affermando che «fare qualcosa di stupido una volta è stupido e basta. Fare qualcosa di stupido due volte è filosofia». Alla fine, nel 1978, la corte decise in favore della Disney (tranne nel caso della violazione di trademark, fatto che, secondo la sentenza, non sussisteva) e a nulla servì il ricorso alla Corte Suprema. L’anno successivo, durante il processo di revisione della legge, il fumettista costituì il Mouse Liberation Front per protestare contro l’estensione del copyright. I legali Disney capirono che non avrebbero mai ottenuto da O’Neill le spese del processo e il risarcimento pattuito e lasciarono perdere, in cambio della promessa degli Air Pirates di smettere con le parodie.

Tra il 2003 3 il 2009 quando i copyright di Topolino, Pluto, Paperino e Pippo erano nuovamente in procinto di scadere, quindi la Disney formò un PAC (Political Action Committee), un comitato di raccolta fondi e investì milioni di dollari per promuovere una nuova legge nota come Micjey Mouse Protection (o Sonny Bono Act), che passò alla Camera e al Senato senza udienze pubbliche, dibattiti o annunci di generi, nonostante l’opposizione di alcuni.

Il Copyright Term Extension Act del 1998, aggiungeva altri vent’anni di diritti alle due tipologie di copyright (quelli creati tra il 1922 e il 1978 e quelli dopo il 1978), portando il totale, nel caso di Topolino, a 95 anni. L’obiettivo era però quello di ottenere un copyright ‘eterno’ che però risultasse ‘limitato’ come impone la Costituzione (la parlamentare Mary Bono Mack, vedova di Sonny Bono, aveva proposto il limite «per sempre meno un giorno»).

La nuova scadenza è fissata al primo gennaio 2024, ma la momento la Disney possiede ancora 19 marchi registrati legati a Topolino – che possono essere rinnovati ad libitum – e questo protegge il personaggio dalla creazione di eventuali nuovi cartoni animati o prodotti per l’infanzia a lui intitolati. Per quanto riguarda altri usi, come ad esempio opere d’arte, si fa riferimento a un precedente del 1979, per cui un marchio registrato può proteggere un personaggio di dominio pubblico se questo è dotato di un cosiddetto “significato secondario”, che riguarda la stretta correlazione tra creatura e creatore. Se si riesce a dimostrare che il consumatore, vedendo un certo prodotto, lo colleghi subito a un marchio e quindi lo creda diramazione dello stesso, allora vale quanto detto.  Una sentenza della Corte Suprema datata 2003 ha decretato che non si possono usare marchi registrati come sostituti per copyright scaduti, inoltre, se anche qualcuno avesse intenzione di adoperare Topolino dovrebbe utilizzarlo così come appare in Steamboat Willie, senza modificarlo in alcun modo, perché qualsiasi modifica potrebbe essere ricondotta alla versione del personaggio ancora protetta dal copyright.

Disney e il declino della cultura woke

La Disney, il più grande colosso mondiale dell’industria dei media, sta vivendo un declino a livello globale. Questo declino è dovuto a una serie di fattori, tra cui la scelta di privilegiare l’ideologia sulla creatività e sul valore delle storie.

La Disney ha sempre basato il suo successo sulla capacità di creare storie coinvolgenti e accattivanti per un pubblico di tutte le età. Storie che, pur essendo spesso moraleggianti, erano comunque in grado di intrattenere e divertire.

Negli ultimi anni, però, la Disney ha iniziato a riscrivere le sue storie per renderle più inclusive e politicamente corrette. Questa scelta ha portato alla marginalizzazione dei personaggi maschili e alla promozione di figure femminili forti, spesso caricaturali e poco realistiche.

Questo cambiamento ha avuto un impatto negativo sui fan della Disney, che si sono sentiti traditi dalla loro azienda preferita. I risultati al botteghino parlano chiaro: i film della Disney che hanno sposato la cultura woke sono stati un flop commerciale.

Il declino della Disney è un campanello d’allarme per l’industria dell’intrattenimento. L’ideologia non può sostituire la creatività e il valore delle storie. Se le grandi case cinematografiche vogliono continuare a essere un successo, devono imparare a raccontare storie che siano coinvolgenti e significative per il pubblico di tutte le età.

Buon Compleanno Walter Elias Disney

Walter Elias Disney, una delle più travolgenti forze creative del ventesimo secolo, un uomo che ha esercitato un’influenza duratura sull’arte del film d’animazione e sulla storia del business americano, nasce il 05 dicembre 1901. La vita e le opere di Walt Disney segnano una fase importante della storia americana del ventesimo secolo. Una leggenda che partendo da una fattoria del Midwest americano è diventato uno degli imprenditori di  maggior successo di tutti i tempi.

Walter Elias Disney, il quarto di cinque figli, nasce nel 1901 quando la famiglia decide di trasferirsi da Chicago a Marceline. Qui Walter vive un’infanzia “non-infanzia” perché passa intere giornate a lavorare duramente, anziché giocare. Dopo pochi anni il papà Disney si ammalò e tutta la famiglia si trasferì a Kansas City. Qui Walt e il fratello Roy lavoravano nella consegna di giornali.

Nel 1919 Walt, ormai grande, si allontanò dal padre e cominciò a lavorare per sé. Conobbe un bravissimo disegnatore, Ubbe Ert Iwerk, con il quale divenne ottimo amico. In questi anni Walt cominciò a lavorare presso studi di animazioni, affascinandosi sempre di più a ciò che faceva.

Nei primi anni venti Walt insieme all’amico Ub aprì uno studio personale dove tentarono piccole cose, come ad esempio “Oswald The Lucky Rubbit”, trovando poi un distributore nella Universal. Le cose, però, non andarono come sperato. La vita privata, al contrario, proseguiva bene, Walt si era sposato. Ritornando sul suo primo pensiero, Walt con Ub decisero di creare un personaggio tutto loro.

Scoprirono che, apportando delle modifiche ad Oswald, potevano avere un…TOPO. Idearono così “Plane Crazy” dove il protagonista era Mickey Mouse. Quando nel 1928 l’industria del cinema adottò il sonoro, l’idea di Walt fu: Mickey, il topo che parlava. Fu con questa novità che Disney esordì. Proprio nel momento che lo studio era in crescita, l’amico Ub tradì Walt lasciandolo solo nel lavoro. Walt affrontò con coraggio ogni piccolo problema e continuò a produrre opere memorabili.

Nel 1932 ottenne con “Fiori e Alberi” la palma di primo catoon a colori e il successo de “I Tre Porcellini”. Quando nel 1937 si utilizzò la Multiplane Camera, che consentiva effetti tridimensionali, i successi di Walt si moltiplicarono. Un eclatante esempio fu “Biancaneve e i Sette Nani” e “Pinocchio”.

Di successo in successo giungiamo nel 1940 in cui Walt, che amava arrivare primo degli altri, creò il leggendario film “Biancaneve e i Sette Nani” che lo portò alla vetta più alta del successo. Ritornano, purtroppo, quei periodi neri che trovarono rimedio nel 1950 con il successo “Cenerentola”, un’altra favola classica con tanta musica splendida e straordinari effetti. In questi anni, dopo la nascita delle figlie, Disney iniziò ad immaginare un luogo dove i bambini potessero giocare e i grandi tornare bambini. Così nel 1955 aprì “Disneyland” in California.

Il 1959 fu l’anno de “La Bella Addormentata nel Bosco”, un insieme fascinoso di elementi classici con la presenza di uno dei personaggi più cattivi di tutta la storia Disney.

Arriviamo negli anni sessanta, gli ultimi anni Disney, in cui fu realizzato l’ultimo straordinario capolavoro “Mary Poppins”, che fu il più grande successo che la Disney avesse mai conosciuto. Nel 1966 il mondo dei sogni si impoverì: Walt Disney morì.

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Walt Disney con i suoi personaggi e le sue storie ha incarnato lo spirito del sogno americano, del “self made man”: un uomo partito dal nulla, o meglio da un sogno e lo ha reso realtà, un uomo che si è fatto da solo e che allo stesso tempo promuoveva la cooperazione, che cercava sempre le migliori menti per stringerle in un’alleanza creativa che lo ha portato a dare vita a decine di personaggi, a sperimentare nuovi modi di raccontare e suscitare le emozioni, nei piccoli e nei grandi. Un uomo che fondò un impero, un impero concreto, partendo dalla fantasia, forte della convinzione che: “Se potete sognarlo, potete farlo”.

Il Capolavoro Disney “Robin Hood” compie 50 anni

Oggi è una giornata speciale per tutti gli amanti dei Classici Disney. Esattamente 50 anni fa, il 21° film d’animazione prodotto dalla casa di Topolino faceva il suo debutto sul grande schermo: stiamo parlando di “Robin Hood“, il film che ha dato vita alla leggenda di Sherwood con simpatici animali al posto degli uomini!

Robin Hood - Urca urca tirulero

Robin Hood” è un film che ha una storia molto interessante alle spalle.

Si tratta infatti del primo Classico Disney realizzato dopo la morte di Walt Disney, il fondatore e genio creativo dell’azienda. Walt non ebbe mai l’occasione di lavorare a questo progetto, anche se l’idea di fare un film su Robin Hood era nata già nel 1937, dopo il successo di “Biancaneve”. Inizialmente, Walt voleva adattare la storia di Renart la Volpe, un personaggio della letteratura medievale francese, ma poi cambiò idea e mise da parte il progetto per molti anni. Fu solo nel 1968 che il film riprese forma, grazie alla proposta di Ken Anderson, uno degli animatori della Disney, di usare animali antropomorfi per interpretare i personaggi di Robin Hood. Così, dopo cinque anni di lavoro, il film fu pronto per il pubblico.

Ma “Robin Hood” è anche un film che ha dovuto affrontare delle difficoltà. A causa di limiti di budget e scadenze strette, gli animatori dovettero ricorrere al riciclo di alcune scene di danza da altri Classici Disney, come “Il Libro della Giungla” e “Gli Aristogatti”. Questo fatto è stato notato da molti spettatori attenti, che hanno riconosciuto i movimenti dei personaggi da film precedenti. Tuttavia, questo non ha impedito al film di avere successo e di diventare un cult.

Robin Hood” è infatti un film che ha saputo conquistare il pubblico con la sua rielaborazione spensierata, divertente e comica del mito dell’eroe di Sherwood, che ruba ai ricchi per dare ai poveri. Il film ha anche una colonna sonora memorabile, che include il famoso fischietto di Cantagallo, il menestrello che racconta la storia. Il film ha anche dei personaggi indimenticabili, come il principe Giovanni, lo sceriffo Bracalone, Sir Bass, Lady Marian, Fra Tuck e, ovviamente, Robin Hood e Little John.

Nel 2020 è stato annunciato un remake in live action di “Robin Hood“, che sarà disponibile sul servizio di streaming Disney+. Il film sarà diretto da Carlos Lopez Estrada e la sceneggiatura sarà curata da Kari Granlund, già responsabile del precedente live action “Lilli e il vagabondo”. Il film utilizzerà ancora una volta animali antropomorfi e parlanti per raccontare la storia di Robin Hood e della sua lotta contro il tirannico principe Giovanni. Non vediamo l’ora di vedere come sarà questa nuova versione di un Classico Disney così amato!

Disney Studios compie 100 anni: la storia di una magia senza tempo

Una stanza, luce buia di sottofondo, due sedie sotto due fari: da una parte Mickey Mouse, dall’altra un uomo con una grande ambizione e la forza per la realizzarla; davanti a loro, diverse generazioni di  spettatori che si alternano da decenni per omaggiare il sogno di uomo … e di un topo!

C’è un luogo dove i sogni diventano realtà, dove i personaggi delle favole prendono vita, dove la fantasia non ha limiti.

È il mondo di Disney, una delle più grandi e amate case di produzione cinematografica e di intrattenimento del mondo. Ma come è nato questo impero che ha conquistato il cuore di milioni di persone in tutto il mondo? Tutto ha avuto inizio cento anni fa, il 16 ottobre 1923, quando due fratelli, Roy e Walt Disney, decisero di fondare un modesto studio di cartoni animati a Los Angeles.

I due fratelli avevano una passione per il disegno e l’animazione fin da piccoli. Roy era il maggiore e si occupava della parte finanziaria e amministrativa, mentre Walt era il minore e si occupava della parte creativa e artistica. I due iniziarono a produrre dei cortometraggi con una tecnica innovativa: mescolavano le immagini reali di una bambina, Alice, con quelle animate di un mondo fantastico. La serie si chiamava “The Alice Comedies” e fu un successo. Tra i personaggi animati c’era anche Oswald il coniglio fortunato, che fu il primo protagonista creato da Walt Disney.

Ma la vera svolta arrivò nel 1928, quando Walt Disney inventò il personaggio che avrebbe cambiato la storia dell’animazione: Mickey Mouse. Il simpatico topo fece la sua prima apparizione sonora nel film “Steambot Willie”, il primo cartone animato sonoro della storia. Mickey Mouse divenne subito un’icona mondiale e aprì la strada a molti altri personaggi amati dal pubblico, come Minnie, Paperino, Pippo e Pluto.

I grandi classici

Walt Disney non si fermò ai cortometraggi. Nel 1937, sfidando i dubbi di molti, realizzò il primo lungometraggio animato della storia: “Biancaneve e i sette nani”. Il film fu un trionfo di critica e di pubblico e dimostrò che l’animazione poteva essere un’arte al pari del cinema. Da allora, Walt Disney si dedicò alla trasposizione delle più belle favole della letteratura: inizialmente, negli anni ’30 e ’40, i film della Disney erano incentrati su principesse e principi che salvavano il giorno. Storie semplici che presentavano messaggi tradizionali come l’importanza del bene contro il male, l’amore romantico e la famiglia. Erano le classiche fave della nonna, che facevano sognare i bambini di allora.

Negli anni ’50 e ’60, invece, i film della Disney iniziarono ad esplorare temi più complessi, come la perdita e la crescita. Non tutto era sempre rosa e fiori. Alcuni esempi includono “La Bella Addormentata nel Bosco” (1959), in cui la principessa Aurora viene maledetta da una strega, e “Il libro della giungla” (1967), in cui Mowgli deve crescere da solo nella giungla.

Negli anni ’70 e ’80, i film della Disney iniziarono ad includere più personaggi femminili forti e indipendenti. Una ventata di freschezza! Finalmente le principesse non avevano più bisogno di essere salvate dai principi. Alcuni esempi includono “La Sirenetta” (1989), in cui Ariel sfida le sue convinzioni per seguire il suo cuore, e “La bella e la bestia” (1991), in cui Belle è una donna intelligente e indipendente che non ha bisogno di un principe per salvarla.

Negli anni ’90, la Disney ha iniziato ad essere più inclusiva, rappresentando personaggi LGBTQ+ e minoranze etniche. Finalmente si vedevano personaggi diversi, che rappresentavano le diverse sfaccettature dell’umanità. Alcuni esempi includono “Pocahontas” (1995), in cui Pocahontas è una principessa nativa americana, e “Il re leone” (1994), con un cast di personaggi africani.

Negli anni 2000 e 2010, i film della Disney hanno continuato ad esplorare temi sociali come la pressione sociale, la diversità e l’identità. Le storie diventavano sempre più complesse e coinvolgenti. Alcuni esempi sono “Rapunzel” (2010), in cui Rapunzel è una donna forte e indipendente che deve trovare il suo posto nel mondo, e “Frozen” (2013), che presenta una coppia di principesse che non hanno bisogno di un principe per salvarle.

Furono tutti successi?

La Disney si è sempre sperimentata con nuovi personaggi e storie, cercando di essere al passo con i cambiamenti della società. Ma questi cambiamenti hanno incontrato il favore di tutti i fan? Non proprio.I fan più conservatori hanno criticato la Disney per aver abbandonato i valori tradizionali, considerando i nuovi personaggi e le nuove storie come una sorta di tradimento. D’altra parte, i fan più progressisti hanno elogiato la Disney per aver fatto un passo avanti verso l’inclusione e la parità di genere.

La verità è che la Disney è un’azienda che cerca di raggiungere un vasto pubblico, e quindi è costretta a fare scelte che potrebbero non soddisfare completamente tutti i suoi fan. È impossibile accontentare tutti, e la Disney sembra aver rinunciato a spiegare le sue scelte. Lascia che i fan si facciano le proprie idee.

Walt Disney non fu solo un animatore, ma soprattutto un grandissimo imprenditore e un innovatore.

La sua società, la Walt Disney Company,  divenne una delle più potenti e influenti del mondo dell’intrattenimento. Si occupò anche di televisione, di fumetti, di merchandising e di parchi a tema. Il suo sogno era di creare un luogo dove le famiglie potessero divertirsi insieme e vivere le avventure dei suoi personaggi. Così nacque Disneyland, il primo parco a tema della storia, inaugurato nel 1955 in California. Poco prima di morire, nel 1966, Walt Disney stava progettando un altro parco in Florida, che sarebbe diventato Walt Disney World.

Oggi, dopo 100 anni e miliardi di dollari di successo, la Walt Disney Company è diventata un colosso multimediale che include mondi della fantasia come Pixar, Marvel e Lucasfilm. Dalle avventure di Topolino ai supereroi Marvel fino alla galassia lontana lontana di Star Wars, la Disney ha creato un universo che coinvolge persone di ogni età e provenienza.

Come si festeggia il centenario?

Già è stata inaugurata, lo scorso 13 ottobre a Londra la Disney100 Exhibition, una straordinaria esposizione che narra la storia completa della celebre casa di produzione cinematografica. L’evento sarà aperto al pubblico fino alla primavera del 2024, offrendo così a tutti l’opportunità di immergersi nella magia dei film Disney. Ma non è tutto, poiché è stato recentemente lanciato l’evento Create 100, che coinvolge grandi nomi della moda come Louboutin e Pierpaolo Piccioli per Valentino.

Dal 12 al 30 ottobre, i fan di tutto il mondo hanno la possibilità di partecipare a un’asta speciale a sostegno della campagna globale che celebra la creatività in occasione del centenario Disney. I proventi di questa asta saranno destinati in beneficenza alla Make-A-Wish, un’organizzazione no-profit che si impegna a realizzare i desideri dei bambini con malattie critiche. Tra i premi che i fan potranno tentare di vincere ci sono la tuta indossata da Beyoncé nel Visual Album Black Is King e altri pezzi unici donati da noti creativi e brand di fama mondiale, tra cui Adidas, Christian Louboutin, Maison Valentino, Tommy Hilfiger e molti altri.

Inoltre, qualche tempo fa la Disney ha voluto rendere omaggio ai suoi fan e agli artisti con un emozionante video celebrativo che ha messo in evidenza i 100 anni di storia intramontabile e innovazione senza pari. Questo video rappresenta una testimonianza del profondo impatto che i film Disney hanno avuto sulla cultura popolare e sottolinea l’importanza dei fan nel successo della casa di produzione.

Ma le novità non finiscono qui! A dicembre verrà lanciato il nuovo Classico Disney intitolato Wish, appositamente creato per celebrare il centenario Disney. Questo film non solo presenta una nuova principessa, ma anche la stella cadente che abbiamo visto volare sopra il castello dei sogni per tutti questi anni. Sarà sicuramente un regalo di compleanno molto speciale per la celebre casa di Topolino, che sta per compiere cento anni.

Disney Studios compie oggi 100 anni ma non smette di stupirci e di emozionarci. Le sue storie sono entrate nel nostro immaginario collettivo e hanno contribuito a formare i nostri valori e le nostre aspirazioni. Come diceva Walt Disney: “Se puoi sognarlo, puoi farlo”. Buon compleanno Disney!

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