Somber Echoes: mitologia greca e fantascienza si scontrano in un nuovo metroidvania

Amanti dei metroidvania e della mitologia greca, unitevi! È stato rilasciato il trailer di Somber Echoes, un nuovo videogioco che fonde questi due mondi in un’esperienza ricca di azione e avventura.

Sviluppato da Rock Pocket Games e Lav Games, Somber Echoes ci mette nei panni di Adrestia, un eroe che dovrà fermare sua sorella gemella Harmonia dal distruggere l’universo. Il trailer ci mostra un gameplay in 2.5D con una grafica dettagliata e ricca di atmosfere, che mescola elementi classici del genere metroidvania con influenze sci-fi e creature ispirate alle tragedie greche.

Somber Echoes: Official Reveal Trailer

Cosa ci aspetta in Somber Echoes:

  • Combattimenti impegnativi: Affronta nemici mortali e boss epici usando una varietà di armi e abilità.
  • Esplorazione libera: Attraversa un mondo interconnesso pieno di segreti da scoprire.
  • Potenziamenti e abilità: Trova nuovi poteri per migliorare le tue abilità e sbloccare nuove aree.
  • Storia avvincente: Immergiti in una trama ricca di mitologia greca e colpi di scena.

Caratteristiche che faranno la differenza:

  • Grafica 2.5D di alto livello: Un’ambientazione ricca di dettagli e atmosfere evocative.
  • Teleporti: Spostati rapidamente da un punto all’altro della mappa per esplorare con agilità.
  • Difficoltà calibrata: Un’esperienza impegnativa che metterà alla prova le tue abilità.

Quando uscirà Somber Echoes?

Al momento non è stata annunciata una data di uscita ufficiale, ma il gioco è previsto per PC (Steam).

Somber Echoes si prospetta come un titolo imperdibile per gli appassionati di metroidvania e mitologia greca. Il trailer ci ha già conquistato, e non vediamo l’ora di mettere le mani su questo gioco!

Che cos’è un Mito?

“Fin dal suo apparire sulla terra l’uomo si è posto delle domande riguardanti la sua esistenza: come si è formato il mondo? Com’è nato l’uomo? Che cosa accade all’uomo quando muore? Che cosa fanno le divinità? E vi ha risposto raccontando le favolose imprese di dèi, di eroi, di demoni, di mostri, del Sole, della Luna, della Terra… Nasceva cosí la mitologia. Ogni popolo ha la sua mitologia, perché nei personaggi mitologici sono trasfusi comportamenti e sentimenti del popolo autore del racconto; e perché ogni popolo ha nella mitologia le proprie radici.”

Mappa cronologica dei miti nel mondo

Dire cosa è un mito è tutt’altro che facile e non è facile chiarirlo poiché spesso si confonde il mito con “menzogna”, con invenzione insensata e gratuita. Poiché si vive di convinzione che nelle formazioni sociali odierne il mito non avrebbe posto, sostituito da descrizioni ben più “vere”, quelle scientifiche.  Infine, forse l’equivoco maggiore (equivoco che è frutto di un’interpretazione riduttiva del termine mythos, che significa, certo, “racconto”, ma deriva da una radice indoeuropea che ha ben altre connotazioni. Tale radice è mn, da cui, per esempio, mnemonico e memore in italiano. Mentre in inglese mind (mente).  Il termine “mito”, dunque, indica di più del semplice narrare: è il ricordo, il pensiero, la mente. In parole più semplici è il porsi dell’uomo nel mondo, il suo modo di rappresentare il reale e la consapevolezza che ci sta dell’altro al di là e al di fuori del reale immediatamente percepibile: qualcosa che ci sfugge, ma dal quale ci provengono misteriosi segni, un qualcosa in cui vorremmo fonderci per percepire a pieno l’essenza del mondo.

Il mito è qualcosa che ci riconnette all’universo, che ci affratella alle stelle, ai fiori, alle piante, all’acqua, agli animali (quest’ultimi messaggeri dell’aldilà), a ogni essere che vive, vissuto e che vivrà. In tal senso il mito non è soltanto “racconto”, ma è tutt’uno con la “parola” intesa in un significato più ampio di linguaggio universale. Momento in cui l’inconscio, la parte profonda che in noi oramai è repressa da tempo, poiché considerata pericolosa, preme per tradursi in tutti i modi in qualcosa di comunicabile, in cui si trasforma in un gesto suscettibile di ricollegarsi all’aldilà da cui sgorgano vita e morte, bellezza e orrore, cibo e fame, acqua e sete, all’immensità del cielo e delle galassie. Entrare nell’ aldilà, scendere nel mondo infero o salire alle sfere celesti. Ecco l’aspirazione suprema di cui è fatto il mito.

L’intera cultura è un mito. La cultura è il nostro essere nel mondo e il mito, che è il nostro linguaggio plasma il mondo in cui viviamo e il nostro modo di vivere in esso. Potrebbe definirsi un tutt’uno con quello che la psicoanalisi definisce “inconscio”.  Il mito pertanto, si colloca al di fuori della storia, non deriva da un evento concreto. Nel mondo della concretezza, il momento mitico (onirico, estatico, artistico, creatore) si traduce in canto, racconto, scultura, immagine, ma anche guerra e violenza, in aspirazione all’amore e in brama di distruzione. Se il mito viene confuso con la sola narrazione, ciò accade perché nelle società in cui esiste la scrittura la parola parlata ha prevalenza su altre forme di espressione. Ma presso i residui gruppi “primitivi” la scultura o l’immagine dipinta sulle pareti di una grotta, la danza, il ritmo del canto, hanno la stessa valenza della narrazione. Va poi fatta una distinzione anche tra mito e “favola”.

Il mito è fuori dal tempo; la favola è a cavallo tra temporalità e atemporalità (c’era una volta…).  Nel mito narrato, non ci sono personaggi con una fisionomia ben marcata e precisa, ma figure emblematiche, riassunto della condizione umana, del nascere, vivere e perire, dell’inesplicabile avventura di affrontare pericoli, a percorrere terre e mari, a cercare, come l’Ulisse di Dante, di “non vivere come bruti ma cercare virtù e conoscenza”.  Di solito nei miti compaiono gli antenati, cioè gli archetipi della condizione umana, molto spesso animali e compaiono divinità o meglio spiriti messaggeri.

Nella favola, invece, ci viene “insegnato” che l’uomo non è più nomade o cacciatore, ma agricoltore e che dal Neolitico in poi, ha creato società gerarchiche, in cui i re si sono impadroniti dell’aldilà. Il re-sacerdote è diventato il fulcro del divenire umano, è il simbolo dell’intera società. Manifestazione in terra del divino nell’umano. Può essere buono o cattivo, crudele o mite, saggio o stolto: quello che importa è la dimostrazione della sua superiorità. La favola è al servizio del potere. Il quale potere impone la morale (il mos), essa fustiga i cattivi costumi, svela errori e malizie, ma a patto che a convalidare il bene e deprecare il male siano i grandi di questo mondo.

Ne consegue che non sempre è facile distinguere la favola dal mito. Poiché quest’ultimo non ha una morale, non insegna niente: il mito constata semplicemente le infinite potenzialità dell’uomo e della realtà che lo circonda. La società dunque, si fonda su miti, che sono di ogni tempo e luogo, anonimi e universali. I miti mutano indipendentemente dalla nostra volontà conscia e non è detto che siano necessariamente “buoni”. Oggi, per esempio, a trionfare è il distruttivo mito della conquista e dello sfruttamento del mondo… ma se questo avviene è perché dentro di noi, accanto alle pulsioni di vita coesistono anche quelle di distruzione e morte. Componenti integranti della nostra natura e hanno parte cospicua, come la guerra, il sacrificio e lo spargimento di sangue nei miti di ogni parte del mondo. I miti narrano imprese umane e divine. Ad esempio in un mito indiano, i demoni combattono per la supremazia senza però riuscire a risolvere la contesa. Allora gli dei si fabbricano una nuova arma munita di una lama tagliente, l’uomo, il quale tiene sì a bada i demoni, ma poi minaccia gli dei. A questi non resta per fermarlo, che mettere in lui il male: sonno, lussuria, pigrizia… vizi di ogni genere. Altrimenti, se non avesse vizi che lo distraggono, l’uomo sarebbe, per come dicono i latini “ sicut deus “ , prenderebbe il posto degli eterni; e gli dei per tenerlo assoggettato pongono il fuoco in terra e il vento e il sole in cielo per infliggergli continui tormenti e ammonimenti.

A tal proposito si può notare che il divino, l’aldilà, la sfera del sacro, non è solo fonte di bene ma anche di distruzione e che “vita e morte, bene e male sono la faccia della stessa medaglia “, quello che nel sol levante viene rappresentato con Yin e Yang.  I miti, dunque, significano l’accettazione dell’inevitabile sorte, ed è per questo che in essi tanta parte ha il destino, l’imperscrutabile decreto delle Parche che a piacimento tagliano il filo della vita.

Le Parche, nella Mitologia Greca

Ma per dire tutto questo non occorrono certo corposi saggi e incomprensibili trattati. La vita è anche riso, allegria, danza e tutti questi “racconti” vogliono darci un’idea dell’infinita ricchezza dei miti, ma anche mostrarci che contengono un’ironica, spesso sfrontata e provocatoria saggezza poetica, il tesoro al quale ciascuno di noi può attingere nei propri sogni, senza inaridire però la fonte della nostra creatività.

Fonti:

  • Miti e leggende da tutto il mondo, Arnoldo Mondadori Editore. 1991
  • Robert Graves, I miti greci, Longanesi Milano 1988

 

 

 

Casa Ailus: passione che diventa arte

Casa Ailus nasce dall’idea dell’autorǝ Alex L. Mainardi di creare un collettivo di artisti con il fine di creare e promuovere realizzazioni corali (libri didascalici, fiabe illustrate ecc.) che abbracciano i vari ambiti del genere fantastico. Casa Ailus NON è una casa editrice né una associazione culturale. Casa Ailus è un‘etichetta indipendente di selfpubling sotto cui si radunano gli artisti del collettivo che si prestano alle varie pubblicazioni.
Il gruppo è unito su base volontaria e senza alcun vincolo, con il fine di collaborare e, in un clima in cui sono la coesione e l’amicizia a dettare la rotta, scambiarsi idee e competenze a supporto di ogni realizzazione.

Potete contattare Casa Ailus all’indirizzo info@casailus.com oppure visitare il sito web https://www.casailus.com/

Vi presentiamo le tipologie di opere pubblicate da Casa Ailus:

  • Mitologika è la collana di libri illustrati dedicata alle leggende del mondo, sprovvista di termini altisonanti o didascalie complesse, poiché è il frutto della passione di Alex L. Mainardi degli illustratori di Casa Ailus, verso leggende dimenticate o spesso addirittura sconosciute. Insieme agli artisti che le riscoprono, dando ad esse nuova vita attraverso il loro tocco personale, allo stesso modo voi lettori, seguendoli in un viaggio che si rinnova in ogni volume, potrete avvicinarvi, conoscere ed approfondire qualcosa di cui magari avete “sentito dire”, ma niente di più.

    Scopri tutti i volumi: https://www.casailus.com/books/mitologika
  • Le Creature di Mitologika  è la collana spin-off della serie Mitologika in cui l’autorə  Alex L. Mainardi esplora, affiancatə dalle illustrazioni del collettivo di artisti Casa Ailus, l’origine e le varie sfaccettature di creature che dal mito attraversano tutto il nostro immaginario fantastico, abbracciando leggendeletteratura, cultura pop, fino ad insinuarsi nella realtà di ogni giorno. Approfondendo le conoscenze su draghi, sirene, vampiri, streghe e molto altro, scoprirete che ci sono creature che permeano la storia dell’uomo dagli albori fino ai giorni nostri, adattandosi per essere sempre attuali.

    Scopri tutti i volumi: https://www.casailus.com/books/le-creature-di-mitologika

  • Fiabe Illustrate è il modo più semplice in cui gli artisti di Casa Ailus vogliono condividere la loro inventiva ed intrattenere, creando una storia dove testo e immagini si supportino vicendevolmente. Ecco perché realizzano fiabe illustrate del tutto inedite, con lo scopo di rivolgersi direttamente a chi ha nella fantasia tutto il proprio mondo: i bambini… e chiunque si senta ancora un po’ bambino celando in sé il fantastico!

    Scopri tutte le fiabe: https://www.casailus.com/books/fiabe-illustrate

Mitologika di Alex L. Mainardi

Mitologika è la collana di libri illustrati dedicata alle leggende del mondo, sprovvista di termini altisonanti o didascalie complesse, poiché è il frutto della passione Alex L. Mainardi e di tutti gli artisti di Casa Ailus verso leggende dimenticate o, spesso, addirittura sconosciute. Come loro le riscoprono, dando ad esse nuova vita attraverso il loro tocco personale, così i lettori, seguendoli in un viaggio che si rinnova in ogni volume, potranno avvicinarsi, conoscere ed approfondire qualcosa di cui hanno “sentito dire”, ma niente di più. Per info: casailus.com/books/mitologika

Mitologika – Le Leggende di Eriu. Sono storie sepolte dal tempo, lontane e a molti sconosciute, quelle raccontate in Mitologika – Le leggende di Eriu, primo volume della collettivo Casa Ailus che ci guiderà tra profezie, maledizioni e battaglie, ripercorrendo le antiche tradizioni e credenze popolari dei paesi anglosassoni che sono state alla base del genere fantasy. In questo racconto per immagini, Alex L. Mainardi supportatə dalle splendide illustrazioni di Miriam Barbieri, Siriana Crastolla, Cristiana Fumagalli, Filippo Munegato, Andrea Piparo e Ilaria Trombi, ci faranno scoprire glorie e tribolazioni dei Tuatha De Danann, incontrare affascinanti Sidhe, folletti irriverenti, Banshee piangenti e terribili Fomori. E ancora grandi re e regine, conquistatori di terre remote, impavidi guerrieri e fanciulle immortali schiave del loro amore. Un viaggio che è un invito a spalancare le porte sui miti che vivono da sempre in quelle che un tempo erano le terre di Eriu, tra il verde d’Irlanda e le cime inviolate delle Highlands scozzesi.  Per oltrepassare la soglia del sogno, abbracciando un mondo fatto di magia e incanti, più vicino alla realtà di quanto si possa credere.

 

Mitologika – Le Leggende del Sol Levante. Da dove nasce l’idea di Mitologika  Le leggende del Sol Levante?Dalla storia stessa degli spiriti, delle creature e delle divinità: i Kami, le divinità del pantheon shintoista, i benevoli Yurei o i terribili Oni, passando per imperatori e onorevoli samurai, fino alle leggende più famose, come Il Coniglio sulla Luna o Il Filo Rosso. Un viaggio alla scoperta della concezione orientale di Bene e Male, dove una parte non è ossessivamente contrapposta e ‘nemica’ dell’altra, ma coesistono, insieme. Completandosi. Per questa ragione le storie e le creature di cui leggerete saranno terribili e positive, mostruose eppure pacifiche, bellissime e letali. Tutte loro sono le diverse espressioni di un medesimo Tutto, unito e in continua trasformazione. Chi è appassionato di manga, anime e dei lungometraggi animati di Hayao Miyazaki, poi, troverà in questo volume moltissimi nomi ed esseri già familiari. Incontrati, nominati e perfino visti tra qualche pagina a fumetti o su di uno schermo TV.
In questo percorso lo scrittore Alex L. Mainardi è affiancato dagli illustratori Davide Antonazzo, Miriam Barbieri, Silvia Masci, Elena Nicita e Ilaria Trombi, in un connubio tra didascalie e immagini, anch’esso emblema di Yin e Yang. Scoprirete nozioni che tracciano un cammino preciso, svelando la storia dietro la leggenda.

 

Mitologika – Le Leggende dell’Olimpo. Come finisce la storia di Teseo e Arianna dopo la fuga dal labirinto e la sconfitta del Minotauro? Quale segreto nasconde lo stretto di Sicilia, dove in passato si credeva dimorassero i terribili mostri Scilla e Cariddi? Le risposte le troviamo tutte nella mitologia classica, quell’insieme di credenze e racconti che dalla Grecia antica sono arrivati a noi attraverso gli Antichi Romani e che, ancora oggi, sono alla base della nostra cultura. Avventure e imprese epiche, dei onnipotenti come Zeus o Atena, piegati al volere del Fato tanto quanto i mortali, eroi infaticabili come Eracle o Perseo, coraggiosi e sprezzanti di ogni pericolo, e ancora bestie feroci come Cerbero e le Arpie, oppure mitiche popolazioni come le Amazzoni.
I testi di Alex L. Mainardi ripercorrono le vicende più famose e quelle meno conosciute, rispolverando l’immaginario di divinità, uomini e mostri dall’Olimpo agli Inferi. Un viaggio nei miti che hanno fatto anche la nostra storia, con una rilettura inedita e originale attraverso le illustrazioni di Samantha Altarozzi, Miriam Barbieri, Filippo Munegato, Andrea Piparo e Ilaria Trombi.

 

 

Mitologika – Le Leggende di Asgard. Vi siete mai chiesti da dove abbia origine l’amato e ormai conosciutissimo personaggio di Loki detto anche il Trickster? O chi sia in realtà Odino, sovrano degli Asir, da tanti venerato come il Padre di Tutto? Sono solo i nomi più noti tra gli esseri divini e non che compaiono in questo volume dedicato alla cultura delle genti nordiche.
Tra antiche credenze e leggende tramandate dal tempo dei tempi, prende vita questo racconto per immagini con i testi di Alex L. Mainardi e le splendide illustrazioni di Miriam Barbieri, Lorenzo Benini, Roberta Corvigno, Elena Saluzzi, Anna Schilirò e Ilaria Trombi. Si potrà leggere così della nascita dei nove mondi sostenuti dal maestoso frassino Yggdrasill, della bellezza spietata della dea Freya, venendo a conoscenza del tremendo potere dell’anello dei Nibelunghi, causa della rottura dell’idillio d’amore tra la valchiria Brunilde e l’eroe Sigfrido. E ancora si parlerà di Skadi, la dea degli sci che si sposta tra i monti per cacciare con il suo arco, e del destino già scritto del Ragnarok. Sarà un viaggio entusiasmante tra antiche conoscenze, nuove scoperte e più di una sorpresa.

 

Mitologika – Le Leggende delle Due Terre. Lo sapevate che la prima Cenerentola della storia ha origini egizie? Si chiamava Rodopi e probabilmente dobbiamo alle sue vicende la più nota favola che tutti conosciamo. Oppure vi siete mai chiesti come mai il 17 sia considerato nella credenza comune un numero sfortunato? Queste sono solo alcune delle tante curiosità che troverete tra le pagine di Mitologika – Le leggende delle Due Terre, nuovo volume illustrato della collana che ha l’obiettivo di esplorare e approfondire la mitologia dei popoli di tutto il mondo.
Attraverso i testi di Alex L. Mainardi e le illustrazioni di Samantha Altarozzi, Miriam Barbieri, Moira Codara, Cristiana Fumagalli, Silvia Masci e Ilaria Trombi prendono vita temibili mostri, divinità, sovrani che hanno reso grande la fama dell’antico Egitto, ma anche storie meno conosciute, dimenticate dai libri di scuola e dai documentari. La narrazione spalanca le porte su un Egitto familiare e allo stesso tempo mai visto: ci sono Ramses II e Nefertari, la storia d’amore tra Iside e Osiride, i riti funebri, ma anche la nascita di Horus, il primo faraone e l’ultima regina. Attraverso queste pagine potrete scoprire i molti fili che collegano la nostra cultura a quella egizia.

Chi è Alex L. Mainardi?

Alex L. Mainardi è natǝ e vive a Parma, dove si dedica attivamente alla scrittura. Appassionatǝ di mitologia e archeologia scrive narrativa e, dopo avere pubblicato due saghe letterarie e una serie di libri illustrati, dal 2018 è parte di Casa Ailus, collettivo di autori e illustratori che hanno il fine comune di promuovere ciò che creano nei vari ambiti del genere fantastico. Affetta da una rara malattia genetica degenerativa, l’Atassia di Friedreich, è per hobby una cosplayer dal 2003, infatti quando non è al lavoro lǝ si può trovare in cosplay… carrozzina compresa! E’ così che porta personalmente avanti la mission di inclusione delle persone con disabilità all’interno dell’universo Nerd, riassunto nel neologismo e hashtag da lei stessa creato: #cosplability

 

 

Arrivano i titani

Tra gli anni cinquanta e gli anni settanta, era molto in voga la produzione di un tipo di genere cinematografico molto particolare, i film “Peplum”. Questo genere di cinematografia, racchiudeva tutti i film di carattere storico, anche se molti di essi erano conditi con molti riferimenti di stampo fantasy, si può dire che erano una sorta di b-movies, ma realizzati spesso con medi e grandi budget. In Italia di film Peplum ne vennero prodotti molti, e spesso in coproduzione con case cinematografiche straniere, realizzando film che negli anni sono diventati veri e propri “Cult”. Il film di cui voglio parlare oggi, è un film degli anni 60 di coproduzione francese e italiana, diretto da Duccio Tessari e interpretato dal compianto Giuliano Gemma, nel ruolo del protagonista, realizzato dalla Filmsonor e Les Films Ariane, di genere storico/azione/fantasy, con una vena umoristica, il titolo del film è “Arrivano i Titani”.

Arrivano i Titani -1962 promo originale

Siamo nell’antica Grecia, più precisamente nell’isola di Creta, qui il sovrano Re Cadmo, grazie all’aiuto della sua sposa la Regina Ermione, riesce a scoprire il segreto dell’invulnerabilità, così sicuro della sua invincibilità si autoproclama Dio e Sovrano di Creta facendosi beffe degli Dei dell’Olimpo. Però Re Cadmo teme la profezia della Sibilla che recita che Cadmo perderà il suo potere e il suo regno, quando il cuore di sua figlia Antiope conoscerà l’amore; così Re Cadmo temendo la profezia fa allevare sua figlia solo da donne e presto la consacrerà sacerdotessa al culto di Cadmo per evitare che ella possa conoscere l’amore. Nel frattempo nell’Olimpo, casa degli Dei, Giove il padre di tutti gli Dei è adirato per l’arroganza di Cadmo perchè si era autoproclamato Dio di Creta e non onorava più gli Dei dell’Olimpo. Giove chiede vendetta e come si rivolge ai Titani che vennero imprigionati millenni addietro da Giove stesso, rei di essersi ribellati al suo volere. Egli sceglie Crios, il più giovane e meno forte dei suo fratelli, ma dotato di una grande intelligenza e un’astuzia eccezionale e lo libera dall’Averno, affidandogli il compito di catturare Cadmo per essere giudicato da Giove. Come ricompensa gli verrà data la libertà a lui e ai suoi fratelli Titani. Crios accetta e si reca a Tebe, capitale del regno di Cadmo, qui cerca di avvicinare il sovrano, ma viene catturato e imprigionato dalle guardie del palazzo e rinchiuso insieme ad altri prigionieri che per il divertimento di Cadmo devono combattere  fino alla morte, come gladiatori. Mentre attende il suo turno di combattere, Crios attraverso una finestrella che dà sulla sala del trono, incrocia lo sguardo di Antiope la figlia di Cadmo, ricambiato e per entrambi scocca la scintilla, senza che Cadmo se ne accorga. Durante i combattimenti rimangono ad affrontarsi Crios e Rator un possente guerriero dotato di forza sovrumana. Durante il duello, Crios ha la meglio su Rator, Cadmo ordina a Crios di finire Rator, ma egli lo risparmia chiedendo clemenza al Re, facendogli notare che potrebbe essergli utile in futuro per allietarne il divertimento. Cadmo è soddisfatto dell’acume di Crios e ne fa la sua guardia del corpo, e, seguendo il suo consiglio, organizza una battuta di caccia con Rator come preda per l’indomani. Durante la notte Crios raggiunge Antiope di nascosto nelle sue stanze, però la Regina Ermione lo viene a sapere da una delle ancelle della giovane, così, per evitare  che la profezia della Sibilla si avveri, convince Cadmo a trasferire Antiope sull’isola della Gorgona perché venga consacrata sacerdotessa. Giunge il giorno e la battuta di caccia ha inizio, su consiglio di Crios, Cadmo concede del vantaggio a Rator per rendere la caccia più divertente, così mentre tutti i partecipanti stanno seguendo varie tracce, Crios conduce Cadmo nel luogo dove dovrebbe trovarsi Rator, qui appena giunti, mentre Cadmo sta per scoccare la freccia fatale, Crios si frappone tra lui e Rator e gli rivela la verità su di lui e sulla sua missione da parte di padre Giove, ma mentre sta per catturare Cadmo, intervengono la Regina e le guardie reali per impedire a Crios di compiere la sua missione costringendolo alla fuga con l’amico Rator. Mentre Crios pensa a un nuovo piano per catturare Cadmo, viene a sapere che Antiope è stata deportata all’isola della Gorgone, decide così di partire alla volta dell’isola per liberare l’amata, però anche Cadmo temendo la profezia, immagina che  il Titano possa andare a salvare Antiope e manda le sue guardie. Sull’isola Crios riesce a uccidere la Gorgona, ma viene ferito dalle guardie di Cadmo giunte per impedirgli di salvare la figlia di Cadmo, che viene riportata a palazzo, mentre Crios viene condannato a morte. Tutto sembra perduto, però Giove ascoltando le suppliche di Crios, manda in suo soccorso i suo fratelli Titani liberandoli dalla prigionia e salvando Crios. I Titani così tutti riuniti uniscono le loro forze e sconfiggono definitivamente Cadmo,realizzando la profezia e facendo cadere il suo regno di terrore, così Creta è libera e Crios e Antiope posso vivere al loro storia d’amore con la benedizione di Giove e dei suo fratelli Titani di nuovo liberi.

 

https://www.youtube.com/watch?v=eJBK62Rbexg

Film molto divertente, dinamico e anche con una buona trama che, nonostante tutto, riesce a regge il ritmo del film, molto apprezzato sia dal pubblico che dalla critica dell’epoca e diventato un cult dagli appassionati del genere.

 

Chi è Spring-heeled Jack (Jack il saltatore)?

Negli articoli passati, ho parlato dei Penny Dreadful, libercoli economici, da qui il nome (spaventi da due penny); editati verso la fine dell’ottocento, la cui argomentazione principale, era la pubblicazione a puntate di racconti del terrore oppure di gialli a forti tinte “noir” e “pulp”. In molti casi essi parlavano anche di leggende urbane, il che ci introduce all’argomento di oggi, la leggenda di “Spring-Heeled Jack”, tradotto da noi come “Jack il Saltatore”.

Questo curioso personaggio, infestava le strade della Londra di metà Ottocento, sembra infatti che la prima apparizione ufficiale risalga al 1837; gli è stato attribuito il nome di Spring-Heeled Jack che letteralmente vuol dire “Jack dai tacchi a molla”, proprio per la sua caratteristica peculiare, a detta dei testimoni oculari, di effettuare enormi balzi senza rincorsa da un tetto all’altro oppure dal marciapiede al tetto di una casa. Secondo le varie testimonianze delle vittime dell’epoca, il suo aspetto era quello di un umanoide mostruoso assomigliante a una specie di Diavolo, le forze dell’ordine pensavano che potesse avere indosso una specie di maschera, in quanto a parte il volto, il resto del corpo era descritto come quello di un uomo di altezza poco sopra la media e corporatura atletica, infatti attribuirono i balzi di “Jack” descritti dalle vittime e dai testimoni all’opera di un atleta ben allenato e per quanto riguardava l’ampiezza di tali balzi un’esagerazione degli stessi.

Per attaccare “Jack” utilizzava degli artigli metallici molto affilati, con ii quali si limitava a sfigurare la vittima di turno per poi balzare via subito dopo. In un primo tempo la polizia non diede credito a tale faccenda, infatti la prima vittima a essere aggredita da “Jack” fu Polly Adams, che venne attaccata dal misterioso figuro mentre passeggiava in uno dei tanti parchi di Londra, la polizia non le diedero tanto credito, in quanto la donna denunciò un’aggressione da parte di un Uomo-Diavolo; quindi pensarono che si trattasse di un episodio di autolesionismo a opera di una visionaria in cerca di notorietà, rovinando così irrimediabilmente la di lei reputazione.

In seguito ad altre segnalazioni di attacchi da parte del presunto “diavolo salterino”, la maggior parte delle quali proveniva da un ceto benestante, la polizia si interessò del caso come fece anche la carta stampata, e nacque così la leggenda di “Spring-Heeled Jack”. Sia gli avvistamenti che gli attacchi di “Jack” non avevano uno schema preciso, infatti, sia i luoghi che le vittime e anche i periodi temporali, cambiavano di volta in volta, senza un senso logico.

Le sue apparizioni erano concentrate sulle strade di Londra, ma si riscontro alcune testimonianze anche nelle città di Liverpool, Sheffield e alcune in Scozia, perfino negli Stati Uniti, tali apparizioni continuarono per più di sessant’anni, fino a quando non divennero sporadiche, smettendo poi del tutto, come se “Spring-Heeled Jack” fosse scomparso nel nulla e non fosse mai esistito, divenendo una leggenda urbana di Imperitura Memoria.

Questo personaggio ha affascinato così tanto che venne citato in varie opere, ad esempio oltre che nei già citati Penny Dreadful, viene menzionato nel libro “Jack the Ripper Letters From Hell” come un cattivo immaginario.

L’autore Kazuhiro Fujita, rimasto colpito da tale leggenda, lo fece protagonista di un suo manga nel volume “The Black Museum – Springald” editato anche qui in Italia dalla GP Publishing.

Ultimamente è inserito nel videogioco Assasin’s Creed: Syndicate come missione secondaria, il cui scopo del giocatore è di impedire a “Jack” di effettuare le sue malefatte… E questi sono alcuni degli esempi che la figura e il mito di “Jack” ha ispirato!

Chi era alla fine “Spring-Heeled Jack”? Una delle tante teorie fu che si trattava di un nobile londinese che si divertiva a spaventare la gente, travestito da diavolo, infatti secondo i rapporti della polizia venne arrestato un Marchese sospettato di essere il colpevole, teoria subito smorzata in quanto tale persona durante una caduta da cavallo morì, ma gli avvistamenti di “Jack” non smisero, altre teorie riconducono a un fenomeno di isteria collettiva e che il colpevole non era uno bensì  una banda organizzata e che usassero dei trucchi scenici, altri invece si chiusero nel soprannaturale. Ma alla fine chi “Spring-Heeled Jack” sia in realtà, nessuno lo ha mai scoperto e chi sapeva ha preferito stare zitto; questo alla fine è divenuto uno dei tanti misteri che alla fine non verrà mai svelato, o che forse non dovrebbe mai essere rivelato, in quanto molto spesso la verità è meno romantica del mito. mantenendo infatti quel po’ di mistero rendono tali leggende letteralmente Immortali nel tempo.

I Banditi del Tempo di Terry Gilliam

Uno degli argomenti più affascinanti che riguarda la fantascienza, oltre ai viaggi interstellari, sono i cosiddetti viaggi nel tempo, infatti quest’argomento è sempre stato interessante e ricco di spunti per molte trame, dai romanzi ai film fino ad arrivare alle serie sia televisive che animate. Oltretutto a differenza dei viaggi spaziali, i quali a parte rare eccezioni , per poter raggiungere la destinazione desiderata bisogna servirsi di veicoli spesso enormi; per i viaggi spaziotemporali potevano essere utilizzati vari mezzi, da un’apparecchiatura Steampunk Vittoriana (The Time Machine), a una cabina telefonica della polizia (Dr. WHO), Globi di energia Quantica (Terminators), varchi casuali dello spaziotempo (Kate & Leopold) e tanti altri fantasiosi mezzi di tempotrasporto. Solo a stilare l’elenco dei film, ci vorrebbe un intero speciale, però come sempre ci dedicheremo a un’opera per volta, quella di quest’oggi si intitola “Time Bandits”

Time Bandits tradotto da noi col titolo “I Banditi del Tempo” è un film del 1981 diretto da Terry Gilliam, membro del gruppo comico inglese dei Monty Python, tra gli interpreti vi è anche Sean Connery ed è stato prodotto dalla casa di produzione HandMade Films dell’ex Beattles George Harrison, il quale ha anche curato parte della colonna sonora del film, vi sono anche un paio di cameo da parte di Shelley Duvall altro mebro dei Monty Python.

https://www.youtube.com/watch?reload=9&v=5pWAIg8jPLU

Siamo nel presente e il protagonista della nostra avventura è un ragazzo di 11 anni, che nonostante la giovane età è un grande appassionato di storia, specie riguardante l’Antica Grecia; tale passione gli deriva anche dal fatto che i genitori invece di prendersi cura di lui, lo ignorano preferendo collezionare e accumulare gadget elettronici sempre più sofisticati, competendo col resto del vicinato, per chi ha il pezzo Hi-tech più moderno. Una sera mentre i genitori guardano l’ennesimo quiz televisivo, Kevin va in camera sua e nota che c’è qualcosa che non va, come se qualcuno fosse penetrato nella sua stanza, così decide per la notte seguente di preparare una sorta di trappola per il “misterioso” intruso. Siamo alla sera successiva e Kevin si nasconde in camera con la sua macchina fotografia, sembra che per gran parte della notte non succeda nulla, quando dall’armadio irrompono un gruppo di nani vestiti in maniera particolare, appena vedono il ragazzo i nani lo intimano di dirgli dove si trova l’uscita. Quando uno dei nani del gruppo guardando una strana mappa, indica che su uno dei muri si trova un “varco”, esce un enorme volto spettrale, ma prima di essere raggiunti da tale presenza, il pittoresco gruppo entra nel varco trascinandosi dietro Kevin. Il gruppo di punto in bianco si ritrova all’interno di una fattoria, qui Kevin pretende di avere delle spiegazioni ed è Randall, il capo del gruppo, a dargli le spiegazioni che cerca, infatti Randall e i suoi amici gli confessano di essere dei Banditi del Tempo, razziatori di ogni epoca a caccia di tesori e la testa che li inseguiva è in realtà l”Essere Supremo, il creatore di ogni cosa, e li sta cercando perché sono riusciti a rubargli da sotto il naso la “mappa dei varchi”, una mappa dove sono segnati tutti i varchi per poter saltare avanti e indietro nel tempo. Kevin accettando le spiegazioni di Randall si unisce al gruppo, anche perché in ogni caso non sa dove si trovi e come tornare a casa. Mentre esplorano la zona, si ritrovano nel bel mezzo di una battaglia, qui Kevin da appassionato di storia, riconosce subito la Battaglia di Castiglione, e mentre cercano di mettersi al sicuro, si imbattono in Napoleone Bonaparte e tutto il suo Quartier Generale, essendo sempre stato ossessionato dall’altezza e non fidandosi di persone alte, Napoleone prende in simpatia Kevin e il gruppo di nani e li nomina suoi nuovi generali, e indice un banchetto per festeggiare. Durante i festeggiamenti Napoleone si assopisce e, approfittando di quel momento, Randall e il suo gruppo lo derubano di tutti i suoi tesori e con Kevin al seguito attraversano un altro varco per fuggire. Ma non vi è solo l’Essere Supremo che sta cercando il colorito gruppo, ma anche una terza fazione è interessata alla “mappa dei varchi”, Male in malvagio stregone che rappresenta la malvagità assoluta, che venne rinchiuso dall’Essere Supremo nella fortezza delle Tenebre Eterne, in quanto Male si era sempre apertamente ribellato a lui e alle sue regole. Infatti Male vuole impossessarsi della mappa per poter distruggere il suo rivale, e grazie alle sue arti magiche e all’utilizzo dei nuovi ritrovati della tecnologia di cui è un vero fanatico, cerca di raggirare il gruppo prendendo possesso del corpo di uno di essi, Og, ma prima che ciò avvenga, appare il volto dell’Essere Supremo e il gruppo cerca la salvezza in un altro varco, però per pura fatalità Kevin cade in un varco differente e il gruppo si divide. Non sapendo che fine hanno fatto i suoi amici, si ritrova nell’Antica Grecia, precisamente nella Civiltà Micenea, e grazie al suo involontario aiuto, re Agamennone riesce a uccidere il Minotauro, ringraziandolo dell’aiuto che gli ha portato e considerandolo un dono degli dei. Agamennone porta con sé a corte Kevin trattandolo come un amico, i giorni passano spensierati e felici per Kevin e anche per Agamennone che gli rivela che alla festa che terranno la sera dichiarerà a tutto il popolo di volerlo adottare come figlio suo. Kevin è fuori di se dalla gioia, però la felicità di Kevin è di breve durata, infatti durante la festa irrompono Randall e la sua banda per una delle loro razzie e portano di nuovo Kevin con sé. Kevin seppur contento che i suoi amici siano sani e salvi, biasima non solo il loro comportamento di razziatori del tempo, ma anche di avergli tolto quella che poteva essere la famiglia che lui aveva sempre sognato. Randall chiede a Kevin di seguirlo per un “ultimo” colpo, infatti su suggerimento anche di Og, ancora posseduto da Male, il gruppo decide di andare alla Fortezza delle Tenebre Eterne per rubare “l’Oggetto più Prezioso del Mondo”. Dopo varie peripezie, il gruppo raggiunge la fortezza di Male, ma qui scoprono che era tutta una trappola dello stregone per catturarli e prendere la mappa, Kevin, Randall, Og e gli altri vengono messi in una gabbia sospesi sull’abisso senza fine, mentre Male prepara il suo piano ai danni dell’Essere Supremo grazie alla mappa. Non sapendo più come uscirne, Kevin guarda sconsolato le foto che ha scattato durante le loro imprese, e su una di esse dove è ritratta la mappa, scopre che l’abisso altro non è che un enorme varco. Utilizzando il varco, il gruppo riesce a raggiungere Male, ma per poterlo affrontare, radunano una piccola armata composta da cavalieri medievali, cow boys, un carro armato e un razzo dal futuro e così preparati essi affrontano Male, però i loro sforzi sembrano non servire a nulla, infatti Male riesce a sconfiggere facilmente e nella lotta muore anche Fidgit uno degli amici di Randall. Mentre tutto sembra ormai senza speranza, improvvisamente Male esplode in tanti pezzi carbonizzati, mentre tutti sono stupiti da tale evento, sopraggiunge l’Essere Supremo che qui si manifesta come un elegante uomo distinto, e, utilizzando il suo potere, riporta in vita Fidgit e anche gli altri della piccola armata riconducendoli nella loro epoca, qui chiede indietro la sua mappa e i nani ubbidiscono subito, e mentre ordina ai nani di raccogliere i pezzi di Male e di metterli al sicuro, racconta a Kevin di essere stato lui a distruggere Male, ma anche di averlo creato e di aver permesso ai nani di sottrargli la sua mappa per collaudare Male prima di poterlo liberare. Mentre Kevin chiede a Supremo il perché ha creato Male, la stanza si riempie di fumo: l’intera casa ha preso fuoco e lui si ritrova circondato da fumo e fuoco, finché dalla finestra non irrompe un pompiere che lo trae in salvo, nella figura del suo salvatore Kevin riconosce re Agamennone, ma prima che egli possa parlargli, scompare nel gruppo di soccorritori. Fuori dalla casa Kevin ritrova i suoi genitori che come sempre danno più importanza alle loro apparecchiature elettroniche che a loro figlio, quasi non accorgendosi della sua presenza, in quanto discutono coi vigili del fuoco sulla causa dell’incendio. Le fiamme sono scaturite dal corto circuito del forno a microonde del padre di Kevin, e mentre guardano all’interno, vedono un pezzo di carbone, nel quale Kevin riconosce essere un pezzo di Male. Kevin avverte i genitori di non toccarlo, ma essi ignorando tale avvertimento lo prendono e sotto gli occhi di tutti si polverizzando. Il film finisce con l’essere Supremo che arrotola la mappa e fa presagire che le avventure di Kevin nelle pieghe del tempo non sono ancora finite.

I banditi del tempo

Film divertente, tragicomico e molto dinamico, con un approccio della storia un po’ distorto, e un utilizzo dei viaggi nel tempo un po’ bizzarro, ma alla fine molto gradevole, una sorta di classico scontro tra bene e male, ma dal punto di vista dei Monty Python, arricchita da una buona colonna sonora.

L’Hercules di Lou Ferrigno

Succede spesso che molti film appena usciti in patria siano dei fallimenti mostruosi, oppure la critica li stronca senza problema mentre invece il pubblico in sala li adora, oppure all’estero hanno un successo insperato e poi successivamente diventano un cult postumo.

Uno di questi casi è il film italiano di Hercules del 1983 diretto da Luigi Cozzi, regista di film di fantascienza considerati B Movie, ma molti di essi ben fatti come “StarCrash” di cui abbiamo già parlato. Nel ruolo di protagonista ai suoi esordi cinematografici Lou “Incredible Hulk” Ferrigno, che  ricordiamo  per la serie televisiva dell’Incredibile Hulk, Trauma Center e per aver fatto dei cammei nelle due film dedicati al colosso verde e per altre apparizioni in film come Sharknado 3 e il Re Scorpione 4.

Hercules è una rivisitazione molto Fantasy delle famose “12 Fatiche di Ercole” il mito greco avente un tono Sci-Fi con l’utilizzo di macchine da guerra simili a robot cari al regista Cozzi stesso.

Hercules Official Trailer #1 - Lou Ferrigno Movie (1983) HD

 

Antica Grecia, epoca del mito e delle leggende, Minosse re di Creta, su ordine di Era la moglie di Zeus, deve uccidere Hercules con ogni mezzo, infatti egli è la prova vivente del tradimento del padre degli dei con una mortale nei confronti di sua moglie Era la Dea. Infatti Hercules non è un comune mortale, ma essendo figlio di Zeus è un semidio e grazie a questa divina paternità egli è dotato di una forza sovrumana. Minosse per obbedire agli ordini di Era chiama il suo inventore reale Dedalo, che grazie al suo genio tecnologico, invia contro Hercules una moltitudine di macchine da guerra: Cerbero un cane robotico a tre teste, l’Idra un Drago meccanico a 9 teste e così via. Inoltre Minosse, viene ostacolato anche da altri Dei alleati di Era. Però alla fine grazie alla sua forza, astuzia onestà e generosità, Hercules riesce a sconfiggere Minosse e a prendere il posto che gli spetta a fianco a suo padre Zeus nell’Olimpo, la patria degli Dei.

Hercules (7/12) Movie CLIP - Separating the Continents (1983) HD

A livello cinematografico, il film è davvero bruttino, gli effetti speciali si notano subito, specie i combattimenti contro le macchine robotiche giganti, però se ripensiamo al periodo in cui venne realizzato questo film e al budget a disposizione, non potevamo certo pretendere uno scontro alla Godzilla oppure alla Pacific Rim, comunque in ogni caso nonostante tutte le pecche e gli errori di montaggio, per me è un bel film, la classica tamarrata che si guarda una sera senza né arte e né parte per passarla in allegria. E poi vedere Hercules e Hulk nello stesso momento e incarnati nella stessa persona non è cosa di tutti i giorni.

 

Mighty Hercules animated series

Su Ercole, Eracle, Hercules, il nome e il mito del Semidio, figlio di Zeus ha sempre affascinato la fantasia dell’immaginario umano, fin dai tempi dell’antica Grecia degli Dei a oggi, sono stati composti poemi, libri, film, fumetti e videogiochi. Come non si poteva essere attratti da tale leggenda, specie riguardanti le sue famose “Dodici Fatiche” tanto che vennero utilizzate per parodiare il semidio nel film a cartoni animati di Asterix & Obelix, nel film “le Dodici fatiche di Asterix” dove si sono parodiate le imprese del famoso semidio. Senza contare i vari film che sono stati realizzati.

https://www.youtube.com/watch?v=Wws8w9UpXmw

Tra tutte queste opere realizzate per omaggiare il semidio Hercules, me ne viene in mente una davvero particolare, si tratta di una serie animata interessante quanto originale, Migthy Hercules. Questa serie animata venne alla luce nel 1962 dalla Adventure Cartoon Productions, frutto di una collaborazione tra Canada e Stati Uniti, questa serie veniva trasmessa come riempitivo di altri programmi seguiti da altri cartoni animati o telefilm per ragazzi, per questo ogni episodio durava circa 5 minuti e raccoglieva un’unica avventura della durata di più episodi. Essa si ispira solo leggermente alla mitologia greca di Hercules, infatti non vengono riprese le sue “Fatiche” e anche i personaggi che si incontrano nella serie sono molto differenti confronto al mito, infatti quasi tutte le avventure di Hercules si svolgono tra il Monte Olimpo, casa degli Dei, e sulla Terra ma quasi prevalentemente sull’immaginario regno di Caledon, del quale Hercules è amico del sovrano; oltretutto egli si serve di un magico anello quando si trova sulla Terra, in quanto, quando Hercules lascia il Monte Olimpo, perde tutti i suoi poteri divini, e così Zeus gli ha fatto dono di un anello grazie al quale Hercules può mantenere i suoi poteri anche al di fuori del regno degli Dei, quasi quanto un certo “Martello” appartenuto a un’altra divinità dei fumetti.

The Mighty Hercules - Opening

Monte Olimpo, durante una serie di gare tra Dei e Semidei, Hercules riesce a vincere tutte le prove, con forza astuzia e onestà. Per premiare tanto valore Zeus gli concede un desiderio, Hercules chiede al padre degli Dei di dargli il permesso di poter andare sulla Terra tra i mortali per aiutarli e combattere le varie ingiustizie che attanagliano il popolo, Zeus gli ricorda però che se egli andrà sulla Terra, perderà tutti i suoi poteri Olimpici compresa la sua poderosa forza sovrumana, diventando così un comune mortale, ma Hercules gli ribatte che se non potrà usare i suoi poteri, utilizzerà il suo coraggio e la sua astuzia contro il male. Zeus, orgoglioso di tale generosità da parte di suo figlio, decide di forgiare un anello magico per aiutarlo nelle sue avventure nel regno dei mortali, infatti tutte le volte che Hercules infila l’anello e alza il pugno al cielo, esso viene colpito dalle folgori di Zeus così facendo il nostro eroe riottiene tutti i suoi poteri divini. Nelle sue avventure Hercules è spesso lo accompagnato da Helena, una ragazza mortale dai capelli dorati che prova per Hercules più di una semplice amicizia, Twet un satiro molto allegro e gioviale che per comunicare con gli altri utilizza il suo strumento musicale, Pegaso il cavallo alato e tanti altri amici ed alleati. Quasi tutte le sue avventure si svolgono presso il Regno di Caledon dove il suo sovrano Re Dorian è buon amico di Hercules, tale regno infatti e minacciato da Daedalus un malvagio mago oscuro che brama solo il potere e che non si ferma davanti a nulla per raggiungere i suoi scopi, anche allearsi con potenze e creature malvagie, ma Hercules prontamente, grazie non solo ai suoi poteri ma anche ai suoi amici, riesce a sconfiggere sempre il cattivo e risolvere la situazione, e alla fine di ogni avventura lui si lancia verso il Monte Olimpo la casa degli Dei urlando a gran voce “Olympia!”.

https://www.youtube.com/watch?v=6FvsPVK1BkY

Nonostante sia stato girato a basso budget, e presentando alcune lacune riferito al “Mito” originale, la serie è molto godibile sia a livello grafico, nonostante la semplicità e la poca fluidità dei disegni e la trama spesso prevedibile, vista la brevità degli episodi, in ogni caso si presenta bene sotto vari aspetti, in quanto in poco più di 5 minuti riesce dare tutto il divertimento che ci si aspetta da una serie del genere.

 

 

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