The Lord of the Rings: The War of the Rohirrim uscirà a Natale 2024 negli States

Dopo il grande successo della serie tv “Il Signore degli Anelli: Gli anelli del potere“, i fan della saga possono già iniziare a prepararsi per il ritorno al cinema nel 2024 con un nuovo lungometraggio animato.The Lord of the Rings: The War of the Rohirrim” sarà un lungometraggio animato prodotto da New Line Cinema, che ci porterà di nuovo nella magica Terra di Mezzo creata da J.R.R. Tolkien.

La trama del film si concentrerà sul nono Re di Rohan, Helm Hammerhand, il leggendario fondatore della fortezza del Fosso di Helm che abbiamo visto nella battaglia de “Il Signore degli Anelli: Le Due Torri”. Il regista del film, Kenji Kamiyama, noto per il suo lavoro su “Ghost in the Shell: Stand Alone Complex”, porterà il suo estetico nipponico alla storia, con una sceneggiatura di Jeffrey Addiss e Will Matthews e la consulenza creativa di Philippa Boyens.

Il film sarà un prequel ambientato 261 anni prima degli eventi della trilogia di Peter Jackson e 200 anni prima de “Lo Hobbit”, con Brian Cox nel ruolo di Helm Hammerhand e Miranda Otto che tornerà a interpretare Éowyn narratrice della storia. Realizzato da Warner Bros. Animation e New Line Cinema, il film sarà un nuovo tassello del franchise de Il Signore degli Anelli, promettendo ai fan un’avventura epica e inedita.

Basato sulle appendici del romanzo di Tolkien, il film si ispirerà visivamente ai film di Peter Jackson, anche se il regista non ha partecipato allo sviluppo del progetto. Dopo un ritardo causato dagli scioperi di Hollywood, “The War of the Rohirrim” uscirà durante le festività del 2024 negli Stati Uniti, distribuito da Warner Bros. Pictures. Una data italiana non è stata ancora confermata, ma i fan potranno comunque aspettarsi un’avventura entusiasmante nella Terra di Mezzo.

69° Anniversario de “Il Signore degli Anelli”

Il 29 luglio 1954 vedeva per la prima volta la luce nelle librerie l’opera magna di J.R.R. Tolkien, Il Signore Degli Anelli. Un libro che, più de lo Hobbit, ha segnato la prima metà del XX secolo. È infatti grazie a Tolkien che nella letteratura Europea e Mondiale nasce un genere letterario tutto nuovo. Pubblicato a distanza di molti anni rispetto alle avventure di Bilbo Baggins, forse non ebbe lo stesso strepitoso successo.Il Signore degli Anelli, infatti ci trasporta lontani da quel mondo fiabesco e sognante de Lo Hobbit, dove spesso e volentieri la narrazione si interrompe con canzoni e filastrocche.

The Lord of Rings (questo il suo titolo in lingua originale), ci mostra una Terra di Mezzo (Middle Earth) più cruda, che si trova a combattere per la sua stessa sopravvivenza e per quella dei suoi abitanti e che spesso e volentieri ci mostra sprazzi di un passato fatto di lotte e guerre ancor più sanguinose , verso nemici molto più potenti e pericolosi dello Stesso Sauron. Si percepisce in quest’opera, l’intenzione di Tolkien di creare un mondo attorno alle lingue da lui inventate e la voglia di fornire alla sua Terra. L’Inghilterra una saga di cui è sprovvista, desiderio che poi verrà concretizzato nelle varie stesure del Silmarillion e ancor prima dei Racconti Ritrovati, entrambi pubblicati postumi e curati da uno dei figlio Christopher Tolkien.Auguriamo dunque un buon compleanno a quest’opera che ci ha fatto sognare e che ha tenuto sveglie a fantasticare svariate generazione, con la speranza che non tramonti mai!

P.S: una piccola chicca per chi fosse curioso e volesse approfondire e buttarsi a capofitto in questo mondo fantastico:

Le 20 cose da sapere sul Signore degli Anelli

Magic: The Gathering – Il Signore degli Anelli: Racconti della Terra di Mezzo

Oggi è stato rilasciato Magic: The Gathering – Il Signore degli Anelli: Racconti della Terra di Mezzo, l’ultima espansione del famoso gioco di carte collezionabili, dedicata alla trilogia classica di J.R.R. Tolkien. Questo non è certo il primo “crossover” che Wizards of the Coast realizza, poiché negli ultimi mesi ha prodotto Mazzi a tema Transformers, Warhammer 40,000, Fortnite, Street Fighter, Walking Dead, Stranger Things e molti altri per la linea di Magic chiamata Mondi Altrove. Risulta quindi meno sorprendente del solito!

Tra le nuove meccaniche dell’espansione c’è “L’Anello ti tenta”. Certi tipi di carte attiveranno questa meccanica, permettendo al giocatore di ricevere un emblema chiamato L’Anello. Viene prestata particolare attenzione a una specifica carta-guida che deve essere tenuta in campo, in modo che gli effetti siano chiari. Ogni volta che l’emblema viene attivato, la creatura designata come Portatrice dell’Anello guadagnerà nuove abilità, ma che potrebbero essere pagate dal giocatore stesso, anche con punti vita. Si presenta anche la meccanica del Cibo, sfruttata proprio dalle creature degli Hobbit. Ad esempio, “La Seconda Colazione” permette di creare una carta pedina di Cibo, che può essere sacrificata per dare al giocatore 3 punti vita. Bisogna fare attenzione, però, perché non sono solo gli hobbit ad essere interessati al cibo e alla sua importanza nella Terra di Mezzo. Tra le carte ci sono anche mostri e creature che cercano di ottenere questo ben di Dio (come un delizioso hobbit). Un’altra meccanica chiamata Ammasso Orchi, già vista in passato, è stata riproposta, questa volta in versione orchesca. Questo meccanismo evoca una pedina Armata Orchesca 0/0 che, grazie ad effetti speciali di carte specifiche, si potenzia continuamente con segnalini +1/+1, diventando quindi sempre più spaventosa.

Inoltre, è stato possibile vedere le terre base della Terra di Mezzo come carte Mana. La galleria mostra le 5 terre base, tra cui spiccano le Rive dell’Anduin (utilizzate come Isola), il picco Caradhras con il suo Passo Cornorosso (trasformato in Montagna) e le Paludi Morte (indovinate un po’ cosa diventano?). Ci sono due varianti per ogni tipo di terra.

La Wizards of the Coast aveva già mostrato alcune delle nuove carte Showcase Ring, ovvero versioni alternative delle carte originali con l’incisione dell’Unico Anello. La Compagnia dell’Anello è quasi al completo, anche se personaggi come Gandalf hanno più varianti disponibili (Gandalf il Grigio, il Bianco e l’Amico della Contea). Nella galleria si possono vedere Sauron, Aragorn e Gandalf il Bianco, con rarità “Rara Mitica”. C’è anche una novità per i collezionisti, le nuove Carte Scena senza bordo. Queste carte, messe una fianco all’altra, formano scene epiche dai romanzi, come ad esempio la Battaglia dei Campi del Pelennor, composta da ben 18 carte disposte su tre file da 6.

E infine, per fare la felicità dei collezionisti, ci sono ben nove diverse illustrazioni dei Nazgul, proprio come nel libro. Sono state mostrate diverse nuove carte in arrivo a fine giugno, e sia i collezionisti che i giocatori possono farsi un’idea di ciò che li aspetta, sia per quanto riguarda le nuove meccaniche che il set presenta.

Per celebrare il lancio e attrarre nuovi giocatori, Wizards of the Coast ha creato un Kit Iniziale che include due mazzi e due carte speciali Foil (Aragorn & Arwen per un mazzo, Sauron per l’altro), perfetto per imparare a giocare. Ma c’è anche un dettaglio unico e geniale dal punto di vista del marketing: una bustina di carte conterrà l’Unico Anello, una carta Foil premium con lamina d’oro in rilievo, numerata 1 di 1 e scritte in elfico. Questa carta è presente solo nelle bustine Collector Booster in lingua inglese, che sono tra le più costose disponibili oggi. Ci sono altre carte con l’Unico Anello, ma questa è l’unica con le scritte in elfico e una numerazione limitata. La probabilità di trovarla è estremamente bassa, e alcuni collezionisti erano già disposti a pagare cifre folli per averla già prima del lancio del set. Si dice che un collezionista, Francisco Rubio, proprietario del negozio di carte Gremio de Dragones a Valencia, abbia offerto 2 milioni di euro (2,2 milioni di dollari) per ottenerla, includendo anche un viaggio a Valencia e una paella in uno dei ristoranti locali. Ora, immaginate la vostra faccia se troverete questa carta in una bustina. Coltiverete lo spirito del collezionista e la custodirete gelosamente, sussurrando di tanto in tanto “il mio tesoooooro”. Su Amazon, potete trovarla a 27€.

Si passa poi alle Buste dell’Espansione, il modo più tradizionale per collezionare il nuovo set. Qui i prezzi si fanno “interessanti”: una singola bustina costa 9€, mentre una scatola di bustine dell’espansione, con 30 bustine e una carta bonus Foil, può arrivare fino a 270€. Di solito, a questo prezzo, si comprano le scatole Collector Booster, molto ambite dai collezionisti.

Firenze Cosplay Festival dal 2 al 4 giugno 2023

Dalla collaborazione tra gli organizzatori di Ultravox e la Festa dell’Unicorno di Vinci, torna a Firenze un evento dedicato al mondo dei cosplayer! Il “Firenze Cosplay Festivalsarà il nuovo evento totalmente gratuito della città del Rinascimento. Spettacoli, Gare Cosplay, Set fotografici, Concerti e tantissimi espositori renderanno l’Anfiteatro e il parco delle Cascine una location fantastica. L’evento chiamerà a raccolta gli appassionati del cosplay (da costume e play), termine coniato in Giappone negli anni ’80 che identifica l’arte di travestirsi, interpretare e giocare; una pratica per veri nerd e appassionati di comix che negli anni ha raccolto milioni di aficionados.

Per Firenze il 2023 sarà dunque un anno magico: un nuovo evento si appresta ad essere protagonista del cartellone delle manifestazioni del Parco delle Cascine. Il Firenze Cosplay Festival, che si svolgerà dal 2 al 4 giugno 2023, permetterà ad appasionati del mondo comix e della cultura nerd di invadere l’Anfiteatro e le aree circostanti tra concerti, animazioni, gare cosplay e spettacoli.

Di grande impatto l’area dedicata agli espositori del mondo comix e dell’artigianato con oltre 150 stand;  sarà allestito uno spazio dedicato alle auto dei film più famosi e non mancheranno spazi ristoro e aree food per tutti i gusti. Il parco sarà allestito con ben 4 aree tematiche dedicate alle famosissime serie di Star Wars, Lord of the rings, Game of Thrones, Harry Potter, con set fotografici a tema e la partecipazione di alcuni tra i gruppi o i club più importanti d’Italia. In particolare, nell”area dedicata alla saga di George Lucas sarà presente la Rebel Legion Italian Base, sede italiana dell’organizzazione internazionale di costuming di Star Wars, creata da e per chi è interessato nel replicare costumi relativi alla galassia di Star Wars: Jedi, piloti e truppe ribelli, principesse e anche Wookiee…non manca nessuno! Grazie alla serietà dimostrata ed all’accuratezza dei costumi, la Rebel Legion è stata riconosciuta ufficialmente dalla LucasFilm come principale associazione mondiale di costuming per i “ribelli” di Star Wars.

Firenze Cosplay Festival sarà dunque l’occasione giusta per trascorrere giorni divertenti e memorabili in compagnia di tutta la famiglia in un universo nuovo ed immergersi in un’atmosfera magica e surreale. I bambini potranno divertirsi assistendo ai tanti spettacoli dedicati al mondo dei fumetti e ammirando i loro personaggi preferiti come fossero reali, ed anche i più grandi potranno divertirsi ammirando i personaggi  delle storiche saghe come Star Wars e il Signore degli Anelli.

L’evento sarà ad accesso gratuito con il programma degli spettacoli che inizierà dalle ore 10.00 del mattino fino alle ore 24.00 Non resta che aspettare giugno per immergersi nelle magiche atmosfere del Firenze Cosplay Festival. Per info: firenzefantasy.com o facebook.com/firenzefantasy.

 

Venerdì 2 giugno si svolgerà il soft cosplay contest: non serve alcuna iscrizione per partecipare, basta presentarsi sotto al palco all’orario di inizio con tanta voglia di divertirsi. La votazione sarà affidata al pubblico tramite un applausometro: chi incendierà l’entusiasmo della folla sarà proclamato vincitore!
Sabato 03 giugno, alle ore 16.00 andrà in scena il cosplay contest aperto a tutte le categorie di cosplayer. I partecipanti (previa iscrizione in loco presso il desk Epicos nei pressi del Palco dalle ore 10 alle ore 14) che gareggeranno saranno valutati dalla giuria composta da membri di spicco appartenenti al mondo del Cosplay, Associazioni e Professionisti del settore. I giurati valuteranno ogni concorrente in base alle seguenti caratteristiche: somiglianza globale al personaggio, fattura e difficoltà del costume, interpretazione dei tratti caratteristici del personaggio stesso e originalità, valore artistico della performance. Le categorie che saranno premiate sono: Miglior Cosplay Assoluto, Miglior Cosplay Second Place, Miglior Gruppo, Miglior Interpretazione.
Domenica 04 giugno, alle ore 16.oo (con Prejudging ore 15:00) andrà in scena l’Epicos Cosplay contest: il contest ufficiale della fiera aperto a tutte le categorie di cosplayer. I partecipanti (previa iscrizione in loco presso il desk Epicos nei pressi del Palco dalle ore 10 alle ore 13) che gareggeranno saranno valutati dalla giuria composta da membri di spicco appartenenti al mondo del Cosplay, Associazioni e Professionisti del settore. I giurati valuteranno ogni concorrente in base alle seguenti caratteristiche: somiglianza globale al personaggio, fattura e difficoltà del costume, interpretazione dei tratti caratteristici del personaggio stesso e originalità, valore artistico della performance. Le categorie che saranno premiate sono: Miglior Cosplay Sartoriale, Miglior Cosplay Armor, Miglior Cosplay Prop, Miglior Cosplay Modeling, Miglior Interpretazione, Miglior Cosplay Kids. Al termine delle premiazioni, a prescindere dai premi già assegnati, verrà selezionato e annunciato il finalista che rappresenterà la fiera alla finale della Cosplay Italian Cup, il primo torneo nazionale creato da Epicos! Per partecipare è necessario compilare la liberatoria (se avete già compilato la liberatoria per precedenti gare di Epicos non è necessario) e leggere antentamento il regolamento.

Programma

Venerdì 2 giugno 2023

10.30 Gax Win Sax
10.30 – 12.30 Scuola Padawan per bambini e adulti
10.30 – 23.30 Accampamento Medievale
10.30 – 23.30 Giochi a tema Warcraft
10.30 – 23.30 Giochi a tema Harry Potter
10.30 – 23.30 Atmosfere a tema Signore degli anelli
10.30 – 23.30 Animazioni a tema Marvel
10.30 – 23.30 Giochi nerf a tema cyberpunk-horror
10.30 – 23.30 Scherma storica – combattimenti in armatura
10.30 – 23.30 Attività di laboratori creativi steampunk
10.30 – 23.30 Animazioni a tema Ghostbusters
10.30 – 23.30 Movie Cars
10.30 – 23.30 Laser Tag
11.30 Princess Disney Show
12.00 Dinosauri Steampunk in cerca di prede
13.00 – 14.00 Arena dei Duelli
13.00 Le Cornamuse dei Trovadores de Romagna
13.30 Chocoboband
14.00 Dinosauri Steampunk in cerca di prede
15.00 Le Cornamuse dei Trovadores de Romagna
15.30 – 17.30 Scuola Padawan per bambini e adulti
16.00 Gara Cosplay
16.00 Dinosauri Steampunk in cerca di prede
17.00 Un Amore da Incubo
17.30 Accademia Jedi
18.00 Gax Win Sax
18.00 Dinosauri Steampunk in cerca di prede
18.30 Premiazione Gara Cosplay
18.30 – 20.00 Arena dei Duelli
18.30 Le Cornamuse dei Trovadores de Romagna
19.00 Scudieri dello Zodiaco
19.30 Un Amore da Incubo
20.30 Le Cornamuse dei Trovadores de Romagna
20.30 Dinosauri Steampunk in cerca di prede
21.00 Parata a tema Star Wars
21.30 The Midnight
21.30 Show combattimento con Spade Laser
22.00 Un Amore da Incubo
22.00 – 23.00 Photo Set con i personaggi di Star Wars
22.30 Le Cornamuse dei Trovadores de Romagna

Sabato 3 giugno 2023

10.30 – 12.30 Scuola Padawan per bambini e adulti
10.30 – 23.30 Accampamento Medievale
10.30 – 23.30 Giochi a tema Warcraft
10.30 – 23.30 Giochi a tema Harry Potter
10.30 – 23.30 Atmosfere a tema Signore degli anelli
10.30 – 23.30 Animazioni a tema Marvel
10.30 – 23.30 Giochi nerf a tema cyberpunk-horror
10.30 – 23.30 Scherma storica – combattimenti in armatura
10.30 – 23.30 Attività di laboratori creativi steampunk
10.30 – 23.30 Animazioni a tema Ghostbusters
10.30 – 23.30 Movie Cars
10.30 – 23.30 Laser Tag
11.00 Honey Hime
12.00 Dinosauri Steampunk in cerca di prede
13.00 Alabarde Spaziali
13.00 – 14.00 Arena Dei Duelli
13.00 Le Cornamuse dei Trovadores de Romagna
14.00 Dinosauri Steampunk in cerca di prede
15.00 Gax Win Sax
15.00 Le Cornamuse dei Trovadores de Romagna
15.30 Honey Hime
15.30 – 17.30 Scuola Padawan per bambini e adulti
16.00 Gara Cosplay
16.00 Dinosauri Steampunk in cerca di prede
17.00 Un Amore da Incubo
17.30 Accademia Jedi
18.00 Gax Win Sax
18.00 Dinosauri Steampunk in cerca di prede
18.30 Premiazione Gara Cosplay
18.30 – 20.00 Arena Dei Duelli
18.30 Le Cornamuse dei Trovadores de Romagna
19.00 Jig Rig e Accademia IRIS
19.00 Parata a tema Star Wars
19.30 Un Amore da Incubo
20.30 Le Cornamuse dei Trovadores de Romagna
20.30 Dinosauri Steampunk in cerca di prede
21.30 Poison Garden
21.30 Show combattimento con Spade Laser
22.00 Un Amore da Incubo
22.00 – 23.00 Photo Set con i personaggi di Star Wars
22.30 Le Cornamuse dei Trovadores de Romagna

Domenica 4 giugno 2023

10.30 Gax Win Sax
10.30 – 12.30 Scuola Padawan per bambini e adulti
10.30 – 23.30 Accampamento Medievale
10.30 – 23.30 Giochi a tema Warcraft
10.30 – 23.30 Giochi a tema Harry Potter
10.30 – 23.30 Atmosfere a tema Signore degli anelli
10.30 – 23.30 Animazioni a tema Marvel
10.30 – 23.30 Giochi nerf a tema cyberpunk-horror
10.30 – 23.30 Scherma storica – combattimenti in armatura
10.30 – 23.30 Attività di laboratori creativi steampunk
10.30 – 23.30 Animazioni a tema Ghostbusters
10.30 – 23.30 Movie Cars
10.30 – 23.30 Laser Tag
11.30 Fiore di Luna
12.00 Dinosauri Steampunk in cerca di prede
13.00 – 14.00 Arena Oroboros
13.00 Le Cornamuse dei Trovadores de Romagna
13.30 Capsule Corp.
14.00 Dinosauri Steampunk in cerca di prede
15.00 Le Cornamuse dei Trovadores de Romagna
15.30 – 17.30 Scuola Padawan per bambini e adulti
16.00 Gara Cosplay
16.00 Dinosauri Steampunk in cerca di prede
17.30 Accademia Jedi
18.00 Gax Win Sax
18.00 Dinosauri Steampunk in cerca di prede
18.30 Premiazione Gara Cosplay
18.30 – 20.00 Arena Oroboros
18.30 Le Cornamuse dei Trovadores de Romagna
19.00 Zigulì
19.00 Parata a tema Star Wars
20.30 Le Cornamuse dei Trovadores de Romagna
20.30 Dinosauri Steampunk in cerca di prede
21.30 Ocean Night
21.30 Show combattimento con Spade Laser
22.00 – 23.00 Photo Set con i personaggi di Star Wars
22.30 Le Cornamuse dei Trovadores de Romagna

L’Epic Break nella terra di mezzo

KitKat collaborerà con Prime Video per promuovere la sua nuova serie originale de Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere. Per celebrare la collaborazione, è stato realizzato un video ispirato al teaser della serie, svelato all’inizio di quest’anno. Il video si apre infatti con un paesaggio montuoso e roccioso, che ricorda quello della Terra di Mezzo, in cui però scorrono colate di cioccolato sulla superficie, prima di scendere a cascata in una valle contornata da pareti realizzate con l’iconico KitKat. Le due rapide si uniscono poi in fondo alla gola, diventando un unico fiume di cioccolato fuso che occupa l’intero schermo; è in questo momento che tutto viene svelato: l’iconico KitKat sale lentamente attraverso il lago di cioccolato, come se fosse stato appena forgiato, ma questa volta ha un aspetto diverso e su ogni finger appare una scritta in elfico prima che lo snack ritorni magicamente al suo stato naturale.

KitKat® & The Lord of the Rings: The Rings of Power

 

Con questa campagna, gli spettatori potranno vivere un break epico con KitKat e con Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere. E come per tutti i viaggi leggendari, c’è la promessa che l’avventura non finisca e che ne arriveranno altre. Nelle prossime settimane, infatti, i fan potranno trovare gli snack KitKat e Lion presso tutti i rivenditori in Italia della grande distribuzione, insieme alla possibilità di vincere imperdibili premi: a partire da agosto, acquistando almeno 3 euro di questi snack sarà possibile partecipare al concorso e avere l’opportunità di vincere ogni settimana buoni regalo e premi tecnologici Amazon, in aggiunta al viaggio memorabile che potrà essere vinto durante l’estrazione finale.

La campagna, lanciata poche settimane prima dell’uscita della serie su Prime Video (il 2 settembre) è destinata a catturare l’attenzione dei fan di Tolkien di tutto il mondo che si stanno già preparando per l’attesissima serie de Il Signore degli Anelli: Gli anelli del potere. Inoltre, con l’arrivo della nuova serie arriveranno anche nuove attività legate alla partnership con Prime Video per vivere un’avventura leggendaria e un epic break nella Terra di Mezzo.

Lord of the Rings: il lungometraggio animato di Ralph Bakshi

Questo lungometraggio (nel vero senso della parola, visto che ha una durata di circa 2 ore e 10 minuti) risale al 1978, per la direzione di Ralph Bakshi (celebri i suoi “Fritz the Cat” o il più recente “Cool World”?); non c’è bisogno di dire che l’impresa sia stata veramente da temerari, data la complessità e l’intreccio della saga. Giocoforza era di scomporre il tutto in due lungometraggi; purtroppo, lo scarsissimo successo del primo film, narrazione degli eventi dei primi due libri, non ha permesso di realizzare il seguito contenente la fine della storia: oggi ci dobbiamo quindi per forza accontentare di un racconto mutilato. Nonostante tutto, questo lungometraggio conserva molti spunti positivi, risultato di una talvolta letterale trasposizione del capolavoro tolkieniano.

https://youtu.be/Y46VsU2RhrM

La tecnica denominatore comune è un’animazione mista; si alternano cioè momenti di puri disegni animati con scene in cui si fa largo uso del “rodovetro”, fino alla filtrazione e alla colorazione artificiale di filmati “live action”. È impossibile negare dunque che la scarsità del successo riscosso dal film sia fortemente legata a questo metodo “anomalo” di animazione. Bisogna ricordare però che l’anomalia non risiede nell’utilizzo della tecnica mista, ma nel fatto che il pubblico, costituito prevalentemente da bambini (e qui possono sorgere annose diatribe riguardo il ruolo  dell’animazione nella cultura… ) non ha trovato accattivante la presentazione degli eventi. Non si può negare che la scelta di Bakshi sia stata coraggiosa e controcorrente, come sempre del resto; il suo cinema si è sempre basato sulla sperimentazione del potentissimo mezzo espressivo fornito dall’animazione in tutte le sue forme, con risultati eccellenti, ma poco “commerciali”.

The Lord of the Rings Side-by-Side: Ralph Bakshi ('78)/Peter Jackson ('01-'03)

Gli eventi narrati nel film si attengono piuttosto strettamente a quelli della saga originaria; ovviamente alcune situazioni sono state sacrificate, come l’incontro degli Hobbit con Tom Bombadil e la sua sposa, ad esempio . La storia inizia con la festa organizzata da Bilbo Baggins, nella quale lo stesso  scompare teatralmente grazie ai poteri dell’Anello; Gandalf convincerà il mezzo-uomo  a lasciare la pesante eredità a Frodo, per intraprendere con quest’ultimo ed insieme ad altri valorosi che si uniranno alla compagnia durante il viaggio, l’avventura che si concluderà con la sconfitta dell’esercito di orchetti diSaruman (e questo momento coincide più o meno con l’inizio del terzo e ultimo libro della Saga originale).

"The Lord of the Rings" (1978): Final Battle.

Abbiamo già parlato della tecnica mista e ritengo che la scelta comporti sul piano dell’animazione risultati sia positivi che negativi; sicuramente è ottima per rappresentare il diverso mondo, la diversa dimensione in cui esistono i Cavalieri Neri di Mordor , creature succubi dell’anello che si rivelano del tutto solo quando Frodo si infila l’artefatto maledetto portandosi quindi sul loro stesso piano dimensionale, come ad esempio, durante la scena dell’assalto al guado. L’utilizzo del rodovetro (copia disegnata di fotogrammi live action) e della stessa live action opportunamente ricolorata, servono ottimamente allo scopo.

Il rodovetro trova largo utilizzo in quasi tutto il film; moltissimi movimenti dei vari personaggi sono chiaramente disegnati sulla guida di un filmato opportunamente girato. Se l’animazione acquista in fluidità, si corre anche il rischio di essere alla lunga disturbati dalla eterogeneità delle scene; talvolta il contrasto è addirittura stridente, come nell’episodio della battaglia finale in cui si affrontano gli eserciti di Minas Tirith e di Saruman. Bisogna tenere comunque presente che siamo nel 1978 e sinceramente non ricordo nessuna produzione simile a questa in quel periodo.        A tutto ciò, si aggiungono svariati effetti di luce ottenuti mediante la sovrapposizione delle cel disegnate a filmati vari.

Per essere sinceri, dobbiamo anche ammettere che la scelta di Bakshi non è stata motivata solo da un insopprimibile estro artistico ed espressivo: le animazioni credibili di grandi masse di personaggi non potevano essere eseguite con le tecniche tradizionali, per motivi di tempo, economici e forse anche di livello artistico: ancora una volta, l’utilizzo della ricolorazione della live action si presta perfettamente allo scopo, facendo risparmiare tempo e soldi. In alcuni momenti il risultato  però non è certo felicissimo: le battaglie fra gli eserciti di cui sopra hanno tanto il sapore dei documentari di quel periodo, complice una regia piatta e lenta.

Fondali ed ambientazione: l’uso dell’animazione mista si estende anche ai backgrounds; le ambientazioni, dalle campagne della Contea alle oscure profondità di Moria, calzano piuttosto bene con le vicende tolkieniane. Nonostante l’eterogeneità dei mezzi espressivi, personaggi e fondali si integrano sempre perfettamente gli uni con gli altri.

Commento sonoro: in realtà la colonna sonora del lungometraggio passa piuttosto inosservata, tranne in alcuni momenti, in cui le orecchie dello spettatore sono colpite da vere e proprie ondate di musica; in definitiva, la colonna sonora, composta da Leonard Rosenman, non apporta nessun particolare contributo; sgradevole e piuttosto banale la marcetta che sottolinea il termine del film e tutti, dico tutti, gli end credits.

Personaggi

Veniamo ora all’interpretazione di Bakshi dei personaggi di Tolkien. Gandalf: la sua realizzazione coincide largamente con quella del libro, un vecchio circondato da un’aura di mistero e di potenza, che parla senza mai rivelare troppo di ciò che sa, che scompare e ricompare senza dare troppe giustificazioni ai suoi compagni. Nella versione animata, risulta talvolta pomposo e declamatorio, ma si può supporre che ciò sia dovuto alla natura del doppiaggio italiano e alla necessità di uscire dalla linea guida del romanzo per ricucire la trama del lungometraggio, orfana di alcuni elementi fondamentali che devono per forza essere riassunti in tempi brevi.

Gli Hobbit: personalmente ritengo che l’interpretazione di Bakshi sia veramente ottima; tutto trova rispondenza con le descrizioni di Tolkien: i visi sono gioviali, con sorrisi limpidi da bambini, i movimenti sono agili e scattanti. Unica nota leggermente stonata è l’animazione di Sam Gamgee, il fedelissimo compagno di Frodo: nel lungometraggio compare come una vera e propria “macchietta”, sia per movimenti (ecco cosa accade ad utilizzare il rodovetro di un nano) sia per l’aspetto fisico; in effetti, la somiglianza con Pinotto è altissima, per cui i doppiatori italiani, molto spesso irrispettosi nei confronti dei disegni animati (più nel passato che ora, fortunatamente), hanno pensato bene di dargli una voce analoga (se non proprio la stessa!). Il risultato non è certo felicissimo e piuttosto stridente nei confronti della restante compagnia di Hobbit. La personalità è improntata su un lato comico che in realtà non è l’elemento dominante dell’animo di Sam; la curiosità e l’interesse per il mondo all’esterno della Contea, per i misteri, per gli esseri magici come gli Elfi, l’amore e la devozione per Padron Frodo, sono tutto elementi che purtroppo fanno solo capolino nella trasposizione di Bakshi. Nonostante questa mancanza, il bilancio è comunque fortemente positivo.

Gollum: per la verità abbiamo veramente poche occasioni di vedere il “povero Sméagol” in questo lungometraggio, poiché il suo ruolo attivo nella vicenda del “Signore Degli Anelli”, comincia proprio nel terzo libro della saga. La realizzazione grafica è efficace ed attinente al romanzo: quello che forse prima, come avrà modo di raccontare Gandalf a Frodo, era un Hobbit, ora era diventato a causa dell’Anello una creatura repellente che vive nell’ombra, commettendo nefandezze e malvagità. Il doppiaggio italiano purtroppo non mette in risalto tutti gli aspetti del personaggio (come le “esse” sibilanti, così viscide da far accapponare la pelle) che invece sono presenti nella edizione originale.

Orchetti: Nota dolente del lungometraggio; la realizzazione di orchi e orchetti è affidata al completo uso della live action opportunamente ricolorata; la descrizione delle razze goblinoidi è trattata in modo soddisfacente da Tolkien, mentre i personaggi realizzati da Bakshi richiamano alla memoria popolazioni africane sul piede di guerra; l’effetto complessivo è veramente poco gradevole. Attinente risulta invece la raffigurazione del Balrog, il demone custode degli orrori di Moria.

Cavalieri Neri: questi sono, insieme agli Hobbit,
tra i personaggi più riusciti del lungometraggio; sono creature fatte di ombra, presenze inquietanti (se non proprio orribili) costantemente sulle tracce dell’Anello del loro supremo padrone e signore, Sauron. Vengono realizzati con la tecnica del rodovetro e della live action, allo scopo di creare un distacco visivo dal restante contesto dell’animazione: esistono infatti in un altro piano dimensionale, quello dell’Ombra, tangente e parallelo a quello della Luce in cui vivono gli altri personaggi.

5 motivi per amare Il Signore Degli Anelli!

Re fra tutti i miliardi di libri Fantasy, Il Signore Degli Anelli contiene delle tematiche per cui non si può non amarlo. Capace di far sentire dentro l’avventura ogni lettore, il Signore Degli Anelli, scritto da J.R.R. Tolkien, ha ispirato tantissimi altri romanzi fantastici, nonché ha dato vita alla produzione cinematografica diretta dal regista Peter Jackson. Questa trilogia di Libri e Film riassume delle tematiche per cui può essere solo amato. Fra le innumerevoli Tematiche, ne abbiamo scelte cinque, alle quali non si può certamente non dedicare un paragrafo:

  1. La Lealtà di Sam. Samvise Gamgee è il migliore amico, nonchè giardiniere di Frodo che fin da subito accetta di accompagnare quest’ultimo nel suo viaggio pur non conoscendo i pericoli che di lì a breve avrebbe incontrato. Sam è disposto a tutto pur di seguire l’amico, e la sua Lealtàsi spinge fino al punto di sollevare Frodo sulle sue spalle e portarlo in cima alla Montagna con queste testuali parole : Non posso portare l’anello per voi Padron Frodo, ma posso portare voi!. Non dimentichiamo che Sam è uno dei pochi a non essere soggiogato dal potere dell’anello. Persino dopo essere stato abbandonato da Frodo riesce a tornare indietro per seguirlo e aiutarlo.
  2. L’amicizia fra Legolas e Gimli. Due razze opposte, nemiche da sempre, un Elfo e un Nano, come ha fatto a nascere un legame? E’ piuttosto semplice, perchè la forza dell’Amicizia è in grado di spezzare qualsiasi muro fatto di Rancore e Odio. Seppur inizialmente i due non vanno tanto d’accordo e fra di loro nascono sempre battibecchi, in seguito, ritrovandosi a fare squadra per lo stesso obbiettivo, non possono far a meno di proteggersi l’un l’altro, cosa che spesso capita. Per farne un esempio, Legolas non ha esitato a puntare il suo arco contro Eomer quando quest’ultimo insulta Gimli per il fatto di essere un nano. Così, dopo le vicende del Signore Degli Anelli,  Gimlinaviga oltre mare con Legolas spinto dal desiderio di ammirare nuovamente la bellezza di dama Galadriel e dal desiderio di rimanere con l’amico.
  3. Il sacrificio di Boromir. Boromir è un personaggio complesso, figlio del Sovrintendente di Gondor e fratello di Faramir. Il suo obiettivo è quello di impossessarsi dell’Anello del Potere ma, contrariamente a Saruman e Golllum resta fedele alle forze del Bene. Si unisce alla Compagniadell’Anello che ha come obiettivo quello di scortare Frodofino a Mordor ma in questo viaggio viene spesso soggiogato dalla volontà dell’Anello. Riesce però a redimersi quando per salvare la vita a Merry e Pipino, i piccoli Hobbit a cui si era affezionato, sceglie di restare a fronteggiare da solo una schiera di Orchi da cui viene ucciso. All’interno De Il Signore Degli Anelli dimostra infine un grande senso dell’onore.
  4. Il coraggio di Eowyn. Dama di Rohan, nasconde il desiderio di partire insieme ai cavalieri e al Re e prendere parte alla Guerra ma, come principessa, viene lasciata indietro. Fu allora che la ragazza decide di cambiare abito e vestirsi come un cavaliere per poter andare con loro. Quando il cavallo del Reimpazzì alla vista del Signore dei Nazgul finendo per schiacciarlo, il Re stregone atterrò pronto a colpirlo ma Eowyn, travestita, si parò davanti ad esso per fronteggiarlo. Questi all’inizio si sentiva sicuro, protetto dalla profezia secondo cui nessun uomo vivente avrebbe potuto ucciderlo. Ma Eowyn, che invece era una donna, dopo aver decapitato l’orrenda bestia alata che il Signore dei Nazgûlcavalcava, pur ferita dalla mazza del Re Stregone, che le ruppe un braccio, rivelò la propria identità e vibrò il colpo finale nel volto dello spettro, eliminandolo.
  5. La forza di Aragorn. Ultimo discendente diretto di Elendil e Isildur, era di diritto l’erede al trono di Gondor. Accetta di proteggere l’inconsapevole Frodo così prende parte alla Compagnia dell’anello. Aragorn, insieme a Gandalf, è il capo della compagnia e il suo compito è quello di guidare il gruppo e di organizzare le difese in vista di una battaglia. Quando la squadra si separa, insieme a Legolas e Gimli viaggia per le terre combattendo con tutte le sue forze per dare a Frodo il tempo di recarsi fino alla Montagna. Non perde mai la speranza e combatte con onore per i suoi amici e per il Bene. Alla fine della trilogia de Il Signore Degli Anelli, viene finalmente incoronato re di Gondor e di Arnor.

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La Terra di Mezzo: L’Ombra di Mordor

La Terra di Mezzo: L’Ombra di Mordor è un videogioco di ruolo/azione ispirato all’universo fantasy trattato nei romanzi di J.R.R. Tolkien, sviluppato da Monolith Productions e da Behaviour Interactive (che si è occupata del porting per PlayStation 3 e per Xbox360) e pubblicato da Warner Bros. Interactive Entertainment. Gli eventi del gioco, sebbene originali e non seguenti il canone tolkieniano, si potrebbero collocare poco dopo quelli de Lo Hobbit, precedendo i fatti de Il Signore degli Anelli. Il gioco è stato pubblicato per PlayStation 3, PlayStation 4, Xbox 360 e Xbox One e PC Windows. L’uscita del gioco è stata anticipata dal 7 ottobre 2014 al 30 settembre 2014 in Nord America e al 3 ottobre 2014 in Europa, mentre in Australia la data è rimasta quella dell’8 ottobre 2014. Il 4 marzo 2015 Feral Interactive annuncia il prossimo arrivo della versione per Linux, SteamOS e per macOS, rilasciato poi il 31 luglio 2015 ufficialmente.

Dopo la sua sconfitta a Dol Guldur, Sauron ritorna a Mordor per riorganizzarsi per la guerra. La Terra Nera è sotto il controllo, al Cancello Nero, di un manipolo di soldati di Gondor, tra i quali Talion Senzamorte (lo stesso soprannome Durin, primo signore di Moria.), un ramingo posto a guardia di quel posto, insieme a sua moglie Ioreth e a suo figlio Dirhael. Quella notte, Sauron attacca il Cancello Nero con i suoi Uruk, riprendendolo sotto il suo comando; i soldati di Gondor vengono uccisi tutti. Talion cerca di fuggire con la moglie e il figlio, ma vengono catturati dai Capitani Neri, i maggiori servi di Sauron dopo i Nazgûl. Il loro capo, la Mano Nera di Sauron, li uccide. Ma (nel mondo a cavallo tra quello dei vivi e quello dei morti) Talion si risveglia e gli si presenta lo spettro di un Elfo, il quale lo informa che a causa di una maledizione la morte lo ha esiliato e che ora sono legati tra il mondo dei vivi e il regno spettrale; per spezzare la maledizione devono trovare il responsabile: la Mano Nera di Sauron. Attaccando un gruppo di Uruk, Talion usa i poteri dell’Elfo per sapere dove si trova la Mano Nera, e l’Uruk gli rivela che aveva uno schiavo, il quale giurava di averlo affrontato, e che lo ha venduto allo schiavista Gimûb. Eliminato l’Uruk, Talion scopre che lo schiavo è Hirgon, un suo vecchio amico che dieci anni fa aveva disertato al Cancello Nero, e che si è unito ai Reietti, Uomini che vivono in esilio a Mordor. In quel momento Talion e lo spettro vedono una figura che li osserva di nascosto. La seguono in una caverna di Caragor, dove scoprono un medaglione: non appena Talion lo tocca, fluiscono nella sua mente ricordi frammentati dello spettro. Appena ripresosi, Talion deve vedersela con il Caragor della caverna e da un gruppo di cacciatori Uruk. Al termine dello scontro, scoprono che la strana figura è Gollum, un Mezzuomo corrotto dal potere dell’Unico Anello. La piccola creatura sembra poter vedere lo spettro, chiamandolo “Lucente Signore”, e gli propone di ritrovare alcuni oggetti appartenuti a lui cosicché possa ritrovare la memoria; pur non fidandosi completamente di un essere così infido, i due acconsentono. Il nuovo cimelio si tratta di un diadema, il quale rivela allo spettro che un tempo lui era un grande signore degli Elfi e che aveva una famiglia. Un giorno venne da lui un signore magnanimo che gli offrì in dono un martello da fabbro di mithril. Tuttavia, i ricordi si interrompono e proprio in quel momento vengono attaccati da un branco di Ghûl, ma riescono a respingerli. Al prossimo punto di incontro Gollum non si trova, ma ha lasciato delle tracce che conducono ad una caverna di Graug. Distratto l’enorme bestione, Talion si infiltra nella caverna e trova il manufatto, delle pinze da fabbro le quali rivelano che lo spettro si tratta di Celebrimbor, il più grande fabbro elfico della Seconda Era, noto per aver forgiato tramite i consigli di Annatar, il Signore dei Doni (in realtà Sauron travestito), gli Anelli del Potere, poi ucciso insieme a tutta la sua famiglia dallo stesso Sauron. Usciti dalla grotta rincontrano Gollum, e Celebrimbor capisce che Sauron lo rivuole affinché fabbrichi altri Anelli del Potere da dare ai suoi alleati. A questo punto Talion e Celebrimbor decidono di passare subito all’azione per cercare di avvicinarsi alla Mano Nera. In un accampamento, Talion incontra Ratbag, un Uruk schernito dai suoi simili per la sua goffaggine, che si offre di aiutarlo ad incontrare la Mano Nera; per farlo Ratbag deve guadagnare più influenza sugli Uruk, prendendo il posto dei capitani uccisi da Talion, spacciandosi poi come il vero esecutore. Il primo di essi è Goroth, che riescono ad eliminare facilmente grazie alla sua paura per i Caragor. Il secondo è Brogg: tuttavia egli è uno dei boia, ovvero Uruk che mantengono l’ordine nell’esercito di Sauron con ferrea disciplina evitando continue lotte intestine, e Ratbag viene imprigionato e pronto per essere giustiziato insieme agli altri perché ritenuto un intralcio. Ucciso anche Brogg, Ratbag dice a Talion che se andrà dal comandante, ovvero colui al quale Brogg rispondeva, lo sostituirà a lui come sua guardia del corpo, cosicché avrebbe trovato più informazioni sulla Mano Nera. Tuttavia, Ratbag scopre a sue spese che il comandante è Mogg, il gemello di Brogg, che furioso per la sua morte fa torturare Ratbag dai suoi carcerieri. Salvatolo ed eliminato anche Mogg, Ratbag diventa così il nuovo comandante; mentre gli altri quattro vengono uccisi da Talion per indebolire l’esercito di Sauron. A questo punto, Talion va nel nascondiglio dei Reietti, dove, insieme a Hirgon progettano di distruggere il Gorthaur, un oscuro monumento dedicato a Sauron (in Sindarin Gorthaur era il nome con cui veniva chiamato) che rappresenta il suo dominio sugli uomini. In un accampamento degli Uruk riescono a prendere della polvere esplosiva e a salvare Eryn, la Reietta alla quale Hirgon si è legato. Grazie ad un carro di barili di grog riescono a far crollare il Gorthaur, in questo modo attireranno l’attenzione dei Capitani Neri. Talion, però è preoccupato per l’incolumità dei Reietti, perché un simile sacrilegio all’Oscuro Signore per i suoi servitori non resterà impunito, così ordina a Hirgon di farli uscire da Mordor. Alle rovine del Gorthaur, si presenta solo uno dei Capitani Neri, il Martello di Sauron. Alla domanda sul perché i comandanti non abbiano fatto nulla per impedire il sacrilegio, gli Uruk gli fanno “presentare” Ratbag come l’unico di loro sopravvissuto, e il Martello lo uccide di suo pugno per la sua inettitudine. Talion si fa avanti, tra lo stupore del Martello che lo riconosce come il ramingo che avevano catturato (soprattutto lui) al Cancello Nero, e dopo un duro scontro lo uccide, benché Celebrimbor avrebbe voluto sapere da lui qualcosa. In quel momento compare Lithariel, un Umana del Mare di Núrnen e figlia della loro regina, Dama Marwen, la quale ha avuto una visione in cui sarebbero stati salvati solo dal Creatore d’Anelli, Celebrimbor. Arrivati a Núrn, una rigogliosa zona di Mordor grazie all’immenso lago, Talion e Celebrimbor incontrano l’anziana Marwen, la quale gli dice attraverso delle visioni che l’Oscuro Signore e il suo esercito marceranno su Mordor, ma risveglieranno un grande potere per impedirlo. Come primo passo, Dama Marwen dice a Talion di andare alla Cicatrice di Morgoth, sottrarre un altro manufatto di Celebrimbor ai Ghûl e trovare un Nano. Arrivato alla Cicatrice di Morgoth, Talion supera i Ghûl e trova la reliquia: il martello di mithril forgiato da Sauron e ricoperto con il sangue della famiglia di Celebrimbor. Il manufatto mostra quando Sauron creò l’Unico Anello, e quando se lo mise al dito, Celebrimbor e Galadriel scoprirono che li aveva traditi. Per scappare dalla caverna, Talion arriva a fronteggiare una Matriarca Ghûl, ma sembra che per lui sia la fine, quando, proprio davanti all’entrata della caverna, qualcuno lo salva con un barile di polvere esplosiva. Quel qualcuno è Torvin, il Nano di cui aveva parlato Dama Marwen. Una volta presentati, Torvin informa Talion che anche lui è alla ricerca dei manufatti di Celebrimbor, e che uno di loro è custodito da un Graug più grande del normale, che oltretutto è colui che ha ucciso suo fratello Gorvin. Insieme a Torvin, che si rivela essere un cacciatore, Talion impara a domare i Caragor per usarli contro gli Uruk. Ritornato da Dama Marwen, costei gli spiega che se vuole essere libero dalla maledizione che lo unisce a Celebrimbor dovrà distruggere la Mano Nera e i suoi seguaci, e per farlo dovranno creare un esercito di Orchi per contrastare il loro. Per sapere come unire gli Uruk alla sua causa, volenti o nolenti, Talion, su consiglio della regina, si reca a una fortezza vicina, dove gli Uruk stanno giustiziando dei prigionieri. Talion, grazie ai poteri di Celebrimbor, prende possesso delle menti di alcuni Uruk, mentre i restanti vengono uccisi. I prigionieri, i quali sapevano che sarebbe venuto, gli danno un altro manufatto, il diadema di Celebrimbor, il quale mostra la devastazione di Eregion ad opera di Sauron e che nonostante Celebrimbor opponesse una strenua resistenza, alla fine venne catturato dall’Oscuro Signore insieme alla sua famiglia e portati a Mordor. Ritornato da Dama Marwen, costei gli dice che per creare un esercito che sia degno di quello della Mano Nera, deve cercare un comandante, di modo che, una volta preso possesso della sua mente anche i suoi subordinati saranno ai suoi ordini. Talion, così, marchia i cinque comandanti di Núrnen e forma così il suo esercito. Più tardi rincontra anche Torvin che, in vista per il combattimento contro il possente Graug, gli insegna il modo per cacciarne uno normale. Proprio in quel momento arriva un branco di Uruk cacciatori e Talion fa una cosa impressionante: grazie ai poteri di Celebrimbor riesce a domare il Graug e ad usarlo contro gli Uruk, per poi ucciderlo. Torvin, impressionato da ciò, decide che è giunto il momento che affrontino il possente Graug. Arrivati nella sua caverna scoprono che il Graug non c’è, così decidono di tendergli un’imboscata. Nella caverna, Talion trova un altro manufatto: uno scalpello da fabbro, il quale gli rivela come Celebrimbor fosse stato portato a Mordor e che Sauron lo abbia sottomesso grazie al potere dell’Unico Anello. Proprio in quel momento, il possente Graug rientra e fa svenire subito Torvin; Talion, dopo un combattimento nel quale usa tutta la sua astuzia, riesce a indebolirlo affinché lui e Torvin (ripresosi) lo uccidano, vendicando la morte del fratello del Nano. Ritornato da Dama Marwen, la Regina della Riva si rivela essere sotto il controllo di Saruman, lo Stregone Bianco: era stato lui a manipolare Marwen affinché potesse prendere Celebrimbor e usarlo per lo stesso motivo di Sauron, ma per sconfiggerlo e conquistare lui la Terra di Mezzo. Fortunatamente, Lithariel riesce a distruggere il bastone di sua madre, il collegamento tra lei e Saruman, e a liberarla dallo Stregone Bianco, facendola ringiovanire. Preoccupata per la salute di sua madre, Lithariel, insieme ad alcuni soldati e a Talion, si infiltra in un accampamento degli Uruk e prende la medicina. Poi pianifica un’imboscata ai porti di Núrnen, dove, però, viene catturata dalla Torre di Sauron. Talion riesce a liberarla e escono dai porti. Ora che i preparativi sono pronti, grazie a delle navi degli abitanti, Talion e i comandanti Uruk partono per stanare la Mano Nera, mentre Dama Marwen e Lithariel si organizzano per andarsene da Mordor. Arrivato a Ered Glamhoth, Talion non trova la Mano Nera ma la Torre, il quale gli rivela che non c’è alcuna maledizione che lega lui e Celebrimbor, ma è lo stesso elfo a permettergli di vivere. Dopo un combattimento in cui la Torre utilizza i suoi poteri illusori per sconfiggere Talion, nascondendosi anche dietro il volto della moglie Ioreth, il ramingo lo trafigge finché il Capitano Nero non muore. Sentendosi ingannato anche da Celebrimbor, quest’ultimo afferma che si era legato a lui perché potesse avere vendetta, e rimane solo una cosa da fare per chiudere il cerchio: trovare la Mano Nera di Sauron. Ritornati a Núrnen, scoprono che la città della gente di Marwen è stata saccheggiata. Nella casa della donna trovano Gollum, che è riuscito a nascondere agli Uruk l’ultimo manufatto di Celebrimbor: un altro diadema, il quale mostra a Talion che Celebrimbor, assoggettato al volere di Sauron, perfeziona l’Unico Anello; in realtà Celebrimbor ha solo finto di collaborare con Sauron e ha modificato l’Anello affinché funzioni anche su di lui; una volta indossato, Celebrimbor scappa da Sauron in cerca di un modo per sconfiggerlo. Talion fa appena in tempo a svegliarsi che schiva la pietra che Gollum stava per fargli cadere, in quanto li aveva aiutati solo per riprendersi l’Anello, ma, intimorito da Celebrimbor, scappa e li lascia per sempre. In quel momento Sauron risveglia Monte Fato perché sa dove i due si trovano. Insieme ai comandanti Uruk, Talion ritorna a Udûn, più precisamente al Cancello Nero, dove sconfigge i Cinque Artigli della Mano Nera per poi confrontarsi con il Capitano Nero. Quest’ultimo gli rivela che Celebrimbor, grazie al potere dell’Unico Anello, è riuscito a creare un esercito di Orchi da poter sfidare quello di Sauron, che partecipa personalmente alla battaglia, con accanto la moglie e la figlia dell’Elfo prigioniere. Celebrimbor riesce ad avere la meglio su Sauron, ma l’Oscuro Signore, dato che nell’Unico scorre buona parte della sua essenza, riesce a toglierlo da Celebrimbor e a sconfiggerlo. Sconfitto, Celebrimbor vede sua moglie e sua figlia venire uccisi da Sauron sotto i suoi occhi, prima di essere lui stesso ucciso dal martello di mithril che l’Oscuro Signore, un tempo, gli aveva donato. A quel punto, la Mano Nera assorbe lo spirito di Celebrimbor non prima di essersi tolto la vita per far sì che il suo signore possa prendere possesso del suo corpo (dato che Sauron dopo la caduta di Numenor (avvenuta dopo la forgiatura dell’unico) perse il suo potere di cambiare forma potendo solo possedere i corpi dei numenoreani neri più potenti). Con l’immenso potere preso dalla Mano nera ormai esangue e da Celebrimbor Sauron riesce a riprendere la sua forma fisica. L’Oscuro Signore di Mordor si appresta ad uccidere Talion; tuttavia, Celebrimbor ostacola Sauron dall’interno permettendo a Talion di riunirsi al suo compagno e sconfiggerlo. Raggiunto finalmente il loro obbiettivo, Celebrimbor è pronto a lasciare Talion, così entrambi avranno finalmente pace. Tuttavia, il ramingo lo persuade dicendogli che ora che Sauron, seppur indebolito, è ritornato non potranno riposare finché non avranno fatto qualcosa per fermarlo. Guardando l’Orodruin in fiamme all’orizzonte, Talion esclama: « È tempo di forgiare un nuovo Anello. »

Il Signore degli Anelli di J. R. R. Tolkien

Il Signore degli Anelli (titolo originale in inglese: The Lord of the Rings) è un romanzo high fantasy epico scritto da J. R. R. Tolkien e ambientato alla fine della Terza Era dell’immaginaria Terra di Mezzo. Scritto a più riprese tra il 1937 e il 1949, fu pubblicato in tre volumi tra il 1954 e il 1955. Tradotto in trentotto lingue, con decine di riedizioni ciascuna, resta una delle più popolari opere letterarie del XX secolo. La narrazione comincia dove si era interrotto un precedente romanzo di Tolkien, Lo Hobbit, e l’autore usa lo stratagemma dello pseudobiblium per collegare le due storie: nella fictio della storia, entrambi i romanzi sono in realtà una trascrizione di un volume immaginario, il Libro Rosso dei Confini Occidentali, un’autobiografia scritta a quattro mani da Bilbo Baggins, protagonista de Lo Hobbit, e da Frodo, il protagonista del Signore degli Anelli.

Questo secondo romanzo, tuttavia, si inserisce in un’ambientazione di più ampio respiro rispetto a quella del primo, costretto dai limiti della favola per bambini, attingendo a quel vasto corpus storico, mitologico e linguistico creato ed elaborato dall’autore nel corso di tutta la sua vita. Il Signore degli Anelli narra della missione di nove Compagni, la Compagnia dell’Anello, partiti per distruggere il più potente Anello del Potere, un’arma che renderebbe invincibile il suo malvagio creatore Sauron se tornasse nelle sue mani, dandogli il potere di dominare tutta la Terra di Mezzo. Il romanzo, composto da tre volumi, ha esercitato nel tempo un profondo influsso culturale e mediatico, ottenendo attenzioni e apprezzamenti sia da parte di critici, autori e studiosi, sia da parte di semplici appassionati, che hanno dato vita a innumerevoli gruppi e associazioni culturali, come le varie società tolkieniane, sparse in tutto il mondo. La trilogia ha ispirato e continua ad ispirare, libri, videogiochi, illustrazioni, fumetti, composizioni musicali, ed è stato adattato più volte per la radio, il teatro ed il cinema, come nel caso della famosa trilogia di film diretti da Peter Jackson.

Il libro si apre con una prima descrizione della Contea e delle abitudini Hobbit. L’Hobbit Bilbo Baggins, prossimo a festeggiare il suo 111° Compleanno, organizza una sontuosa festa nel giardino della sua casa (Casa Baggins).Alla festa prende parte anche il cugino Frodo Baggins, che compie gli anni lo stesso giorno (22 settembre); Durante la festa Bilbo stupisce tutti “Scomparendo” all’improvviso, lasciando dietro di sé un mare di polemiche…come avrà fatto ? Durante le ultime fasi della festa l’Hobbiti si infila al dito uno strano anello, da lui trovato in modo avventuroso tanti anni prima, e che ha il potere, tra gli altri, di rendere invisibile chi lo infila. Quest’Anello è però L’Unico Anello, l’Anello Dominante, forgiato da Sauron in persona nei Tempi che Furono per soggiogare gli Elfi creatori di Anelli Magici. L’Anello, non senza difficoltà, viene ceduto da Bilbo al cugino Frodo, che, come Bilbo, ne ignora la vera natura, fin quando Gandalf, lo stregone amico di Bilbo e Frodo, non comprende di che Anello si tratta e ne mette al corrente Frodo, il quale decide di partire, quattro anni dopo per una missione disperata nel tentativo di impedire all’Oscuro Sire, che nel frattempo si era risvegliato dopo l’ultima sconfitta nella quale aveva perso proprio l’Anello, di rientrarne in possesso.

Così Frodo, in compagnia di altri 3 Hobbit che hanno fatto “carte false” per andare con lui, si incamminano lungo la strada che dovrebbe portarli come prima parte del viaggio verso la città di Gran Burrone (Rivendell). Ma già la prima parte del viaggio presenta notevolissime difficoltà. Frodo e i suoi compagni sono già inseguiti dai Cavalieri Neri, Spettri dell’Anello, fin dalla partenza dalla Contea. Insieme, dopo essersi inoltrati nella Vecchia Foresta ai confini della Contea, si smarriscono. Vengono salvati da Tom Bombadil, che li aiuta anche a superare i Tumulilande, delle colline infestate da orribili spettri, e a raggiungere la Grande Via Est. Lungo la strada, a Brea, incontrano Aragorn, che da quelle parti è chiamato Grampasso, un Ramingo del Nord amico di Gandalf che si offre di guidarli lungo sentieri poco battuti per sfuggire al nemico. Grampasso si rivela essere un’ottima guida e un valido difensore dai Cavalieri Neri, che continuano ad inseguirli in cerca dell’Anello di Sauron. Ma una notte Frodo viene ferito sul Colle Vento da un pugnale maledetto dei Cavalieri Neri. Grazie all’aiuto dell’elfo Glorfindel, giunto in soccorso dei viandanti, viene portato in tempo a Gran Burrone, dove viene curato dalla magia degli Elfi e riprende le forze.Nella città degli elfi, un Consiglio presieduto da Elrond Mezzoelfo, maestro di sapienza nella Terra di Mezzo, decide che l’Anello deve essere gettato nella Voragine del Fato, sul monte Orodruin, nel bel mezzo della Terra di Mordor. Distruggerlo è infatti l’unica possibilità per gli esseri viventi di allontanare per sempre Sauron. La compagnia, formata da 9 membri – i 4 Hobbit, Aragorn, Gandalf, Legolas l’Elfo, Gimli il Nano e Boromir di Gondor – parte per affrontare la prima parte di questo pericoloso viaggio verso Sud.

Durante l’attraversamento delle Miniere della città di Moria (Khazad-dum nella lingua dei Nani), la compagnia perde Gandalf, precipitato in un abisso per salvare i suoi compagni dal malefico Balrog, creatura creata da Morgoth, il malvagio dei Tempi Remoti di cui Sauron era solo un servitore prima che Morgoth fosse sconfitto. Giunta nei pressi delle cascate di Rauros sul Grande Fiume Anduin, la Compagnia si scioglie perché Frodo assieme al suo servitore Sam Gamgee decidono di intraprendere la missione da soli, per non mettere in pericolo gli altri (a dire il vero, l’idea iniziale di Frodo era di partire solo, ma è impossibile allontanare Sam dal suo padrone…).

Da questo momento in poi La compagnia si scioglie, e le avventure si dividono. Il valoroso Boromir, prima della fuga di Frodo aveva cercato di impadronirsi dell’Anello, ma si riscatta pienamente dalla sua colpa salvando la vita a Merry e Pipino, gli altri 2 Hobbit della compagnia perdendo la propria. Aragorn, Gimli e Legolas si lanciano all’inseguimento degli Orchetti che hanno portato via i due piccoli Hobbit. Quando gli Orchi di Isengard raggiungono la Foresta di Fangorn, nel regno di Rohan, vengono sterminati da un’orda di Rohirrim guidati da Éomer. Merry e Pipino riescono fortunosamente a fuggire nella foresta, salvandosi dalla carneficina; qui incontrano l’Ent Barbalbero, che li porta nella sua casa nella foresta. Venuto a conoscenza della distruzione di Farngorn che Saruman stava operando dalla sua Isengard, Barbalbero convoca i suoi simili in una riunione, l’Entaconsulta, al termine della quale gli Ent decidono di muovere guerra a Saruman.

Nel frattempo Aragorn, Legolas e Gimli, inseguendo gli Hobbit, trovano un redivivo Gandalf:era stato rimandato nella Terra di Mezzo dopo la sua morte perché desse aiuto ai Popoli Liberi nella imminente guerra contro Sauron. Dopo aver rassicurato i tre sulla sorte di Merry e Pipino, tutti insieme si recano nella capitale del regno di Rohan, Edoras. Qui risvegliarono il re Théoden dall’influenza maligna di Grima Vermilinguo, servo di Saruman. Lo stregone minaccia guerra contro Rohan, e il re assieme al suo popolo si rifugia presso il Fosso di Helm; durante il viaggio Gandalf si allontana, per cercare l’aiuto di Barbalbero. L’esercito di Saruman si mette in marcia verso la fortezza nemica, ma poco dopo gli Ent marciano su Isengard e la conquistano, intrappolando lo stregone all’interno della sua torre. Gandalf, giunto a battaglia finita, convince Barbalbero a mandare un esercito di Ucorni per aiutare Théoden al Fosso di Helm. Quindi, assieme ad una divisione di Rohirrim, raggiunge il Fosso giusto in tempo per salvarlo dalle armate di Saruman, mentre tutti gli Orchi vengono uccisi dagli Ucorni. Gandalf e i suoi compagni raggiungono nuovamente Isengard, dove sono rimasti Merry e Pipino, e lo stregone tenta di negoziare la pace con Saruman: questi però non vuole sottostare ad alcuna richiesta, e allora Gandalf lo priva del rango e di gran parte dei suoi poteri. Qui Pipino guarda in un Palantír, una pietra veggente che Saruman usava per comunicare con Sauron. Questi offre involontariamente a Pipino uno sguardo sulla città che aveva intenzione di attaccare per prima, nella sua prossima guerra di conquista: la capitale del regno di Gondor, Minas Tirith. Per avvertirli dell’imminente pericolo, Gandalf vi si reca con Pipino in groppa al suo cavallo Ombromanto.

Nel frattempo Frodo e Sam continuano il loro viaggio verso Mordor. Riescono a catturare Gollum (il cui vero nome ormai dimenticato era Sméagol), che li stava seguendo in cerca del suo vecchio Anello, e gli fanno giurare di aiutarli. La creatura conduce i due Hobbit fino ai Cancelli di Mordor, che però risultano ben protetti e impossibili da superare. Gollum consiglia ai due Hobbit di intraprendere una strada nascosta lungo le montagne, fino al valico di Cirith Ungol. Raggiunto il passo, scoprono che Gollum li ha traditi: qui, infatti, abita il malvagio ragno Shelob, che colpisce Frodo con il suo pungiglione, immobilizzandolo. Sam riesce infine ad avere la meglio sull’animale, ma pensando Frodo morto, gli prende l’Anello e lo lascia. Dalla vicina torre di vedetta arrivano alcuni Orchi, soldati di Sauron, che, trovato Frodo, lo fanno prigioniero.

Aragorn e gli altri intanto affrontano la grande battaglia contro il Nemico, per tenere lontana la sua attenzione dalla vera Missione, e così, innanzi alle porte della città di Minas Tirith, capitale del reame di Gondor dopo la caduta di Osgiliath ad opera di Sauron durante l’Ultima Alleanza tra Elfi ed Uomini, si combatte la grande battaglia nella quale viene sconfitto il capitano degli eserciti di Mordor, Re degli Spettri dell’Anello, Negromante, per mano di Dama Eowyn, sorella di Eomer di Rohan. Perde la vita però anche il Sire del Mark, Theoden, e al suo posto diviene Re proprio Eomer, mentre Faramir, secondogenito di Sire Denethor, sovrintendente di Gondor, e fratello dello scomparso Boromir, diviene sovrintendente alla morte di Denethor, caduto in preda alla follia. Dopo aver riportato questa vittoria insperata, gli eserciti dell’Ovest capitanati da Aragorn, discendente dei Re di Gondor e pretendente al titolo, si muovono per far guerra a Sauron innanzi alle porte di Mordor.  Durante questa battaglia, improvvisamente gli eserciti del Nemico si arrestano disorientati. L’Anello è caduto nel fuoco. Frodo ha compiuto la sua Missione, e Sauron è definitivamente battuto. Il male è stato sconfitto definitivamente.

Gli Hobbit rientrano nella Contea per trovarla distrutta e asservita agli uomini di Saruman, fuggito in segreto da Isengard. Ma riuscendo a fomentare la ribellione degli abitanti, sconfiggono nuovamente Saruman, che infine viene ucciso dal suo stesso servo Grima Vermilinguo, a sua volta ucciso da una freccia. Finita così la Guerra dell’Anello, Sam convola a nozze con l’amata Rosie Cotton e usa i doni che gli aveva fatto Galadriel per far rinascere la Contea. Frodo, invece, non riesce a trovare pace a causa del ricordo del suo fardello e delle ferite ricevute. Molti anni dopo, accompagnato da Bilbo e Gandalf, salpa dai Porti Grigi per le Terre Immortali. Dopo la morte di Rosie molti anni dopo, Sam dona alla figlia primogenita Elanor il Libro Rosso dei Confini Occidentali, il resoconto delle avventure di Bilbo e Frodo, scritto dai suoi mentori e amici e da lui stesso, per poi partire anche lui alla volta delle Terre Immortali, l’ultimo Portatore dell’Anello rimasto.

L’enorme popolarità della saga epica tolkieniana espanse anche il desiderio del pubblico di romanzi fantasy; grazie soprattutto al Signore degli Anelli, il genere fantastico fiorì per tutti gli anni sessanta. Furono pubblicati molti libri simili, per stile ed argomento, al libro dell’autore inglese, fra cui i libri del Ciclo di Earthsea di Ursula Le Guin, La saga della Riftwar di Raymond E. Feist, La saga dei Belgariad di David Eddings, il ciclo di Shannara di Terry Brooks, Le cronache di Thomas Covenant l’incredulo di Stephen R. Donaldson e i libri di La ruota del tempo di Robert Jordan. Nei casi di Gormenghast di Mervyn Peake e di Il serpente Ouroboros di E. R. Eddison, invece, i romanzi vennero riscoperti dopo un iniziale scarso successo. Il romanzo ha influenzato anche l’industria dei giochi di ruolo, la quale si guadagnò una grande popolarità negli anni settanta grazie al gioco Dungeons & Dragons. Molte fra le razze presenti nel gioco sono simili per nome e caratteristiche a quelle di Il Signore degli Anelli, come ad esempio gli halflings (inizialmente chiamati proprio “Hobbit” e successivamente cambiati nel nome e, in parte, nelle caratteristiche, per evitare problemi legali]), gli elfi, i nani, i mezzelfi, gli orchi o i draghi. Uno degli autori originari del gioco, Gary Gygax, ha affermato che l’influenza del Signore degli Anelli sul gioco è minima, e che quegli elementi sono stati inclusi come mossa commerciale per aumentare la popolarità del gioco. La tipologia di fantasy nata sull’onda del Signore degli Anelli ha influenzato anche la creazione del gioco di carte collezionabili Magic: l’Adunanza, come molti videogiochi, fra cui Final Fantasy IV, Ultima, Baldur’s Gate, EverQuest, The Elder Scrolls, RuneScape, Neverwinter Nights, e la saga di Warcraft.

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