C’è un vento nuovo che soffia tra le antiche vie di Firenze, un vento che profuma di pixel, creatività e incontri internazionali. Questo vento ha un nome che ormai suona familiare nel panorama del gaming italiano e non solo: First Playable. E l’edizione 2025, tenutasi dall’11 al 13 giugno tra il suggestivo Cinema La Compagnia – La Casa del Cinema della Regione Toscana e l’imponente Palazzo degli Affari, è stata qualcosa di più di un semplice evento: è stata una vera e propria consacrazione.
Un salto di livello, un “power-up” collettivo per l’intera industria videoludica italiana. Organizzato con passione e precisione da IIDEA, l’associazione che rappresenta l’intera filiera del videogioco in Italia, in collaborazione con Toscana Film Commission – Fondazione Sistema Toscana e con il supporto determinante dell’Agenzia ICE, Ministero degli Affari Esteri, Ministero delle Imprese e del Made in Italy e Ministero della Cultura, First Playable 2025 ha sfondato ogni record precedente.
Numeri? Impressionanti. Oltre 650 professionisti hanno animato la tre giorni fiorentina, di cui 50 tra publisher, investitori e agenzie internazionali arrivati da ben 13 Paesi, tra cui USA, Regno Unito, Germania, Canada e Finlandia. Sul fronte nostrano, più di 160 team di sviluppatori italiani e oltre 129 freelance hanno colto l’occasione per raccontare, mostrare, presentare e soprattutto… connettersi. La piattaforma Meet To Match è stata il cuore pulsante del business: oltre 1.150 incontri professionali organizzati, con agende fitte e tavoli sempre occupati.
Ma First Playable non è solo business: è anche ispirazione. A dare il via all’evento ci ha pensato la kick-off conference, con oltre 20 speaker di caratura nazionale e internazionale che si sono alternati sul palco per parlare di trend, tecnologie e visioni del futuro. In parallelo, 13 workshop hanno esplorato ogni angolo possibile dello sviluppo videoludico, dal marketing alla monetizzazione, dalla gestione dei team alla cybersecurity.
Una delle novità più intriganti di quest’anno sono state le roundtable 1:many: veri e propri dialoghi aperti tra sviluppatori e big del settore su temi nevralgici per l’evoluzione dell’intera industry. Uno scambio di idee che ha fatto scintille, anche per la qualità e varietà dei partecipanti.
E poi, come ogni manifestazione che si rispetti, c’è stato il momento magico della celebrazione. La cerimonia degli Italian Video Game Awards, trasmessa anche sul canale Twitch di Multiplayer.it, ha raggiunto oltre 12.000 spettatori in diretta. Sette le statuette assegnate, a premiare il talento di studi, professionisti e titoli che hanno segnato l’ultimo anno. Ma c’è stato spazio anche per le giovani promesse grazie al contest Italian Game 2025, promosso dal MIMIT con il supporto di Invitalia, IIDEA e Cyber 4.0: premiati i primi tre team under 25 tra i 14 finalisti che hanno potuto esporre i propri progetti in un’area dedicata.
Il Palazzo degli Affari, vera cittadella del videogioco per tre giorni, ha ospitato anche uno spazio per la Bologna Game Farm e per GAME-ER, progetto europeo che collega i cluster videoludici di più regioni. Un’occasione perfetta per dare visibilità a startup, idee, progetti in cerca del giusto boost.
Uno degli elementi più significativi di questa edizione è stato il gemellaggio culturale e professionale con il Regno Unito, reso possibile grazie alla partnership con il BFI – British Film Institute e Games London, organizzatori del London Games Festival. Una delegazione britannica composta da 7 studi indipendenti ha arricchito l’evento con il suo contributo creativo e visionario. Una sinergia che promette di dare frutti concreti nel prossimo futuro.
Secondo Thalita Malagò, Direttrice Generale di IIDEA, la settima edizione ha segnato un punto di svolta: non solo per i numeri, ma per la qualità dei contenuti e la solidità delle partnership, che fanno di First Playable un vero faro per il Made in Italy videoludico nel mondo. Un pensiero condiviso da Stefania Ippoliti di Toscana Film Commission, che ha sottolineato come la Toscana stia investendo, con convinzione e lungimiranza, nella creatività dei giovani sviluppatori. E anche Matteo Masini dell’Agenzia ICE ha ribadito quanto l’internazionalizzazione sia una chiave strategica per far crescere l’industria italiana.
Un plauso va anche ai partner che hanno sostenuto l’evento, da Epic Games (Diamond Partner), passando per Bologna Game Farm, GAME-ER, OGR Torino, Quickload, LCA Studio Legale, Memorable Games e Slitherine, fino a Audio Network Italia, Caracal Games, Untold Games e Xsolla, che hanno supportato come Silver Partner.
First Playable 2025 ha dimostrato che il videogioco italiano è vivo, vibrante e pronto a sfidare il mondo. Che si tratti di un piccolo studio indipendente o di una realtà già affermata, il messaggio è chiaro: l’Italia c’è, è forte, e ha ancora tanto da raccontare.
E ora, passata l’euforia e spenti i riflettori su Firenze, viene spontaneo chiedersi: cosa ci riserverà First Playable 2026? Difficile dirlo, ma una cosa è certa: le aspettative sono altissime. E noi non vediamo l’ora di premere “start”.
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