Grande successo della mostra “Tolkien. Uomo, Professore, Autore” a Napoli

La mostra su Tolkien a Napoli ha riscosso un notevole successo, con ben 35mila visitatori in sole tre settimane. Questo evento, promosso dal Ministero della Cultura in collaborazione con l’Università di Oxford, ha avuto un impatto significativo sulla comunità culturale e ha attirato un pubblico variegato, in particolare una platea più giovane rispetto alle mostre tradizionali. A settant’anni dalla pubblicazione del Il signore degli Anelli e dopo la prima tappa a Roma, che coincideva con i 50 anni dalla scomparsa dell’autore, arriva a Napoli la grande esposizione dedicata a John Ronald Reuel Tolkien, creatore della celebre epopea della Terra di Mezzo che ha plasmato una nuova mitologia per il mondo contemporaneo e lo ha reso uno degli autori più letti del pianeta.

Un’immersione nell’universo da lui creato che si realizza mediante un articolato percorso espositivo tra manoscritti autografi, lettere, memorabilia, fotografie e opere d’arte ispirate alle visioni letterarie di un autore unico e poliedrico. Uomo del suo tempo, romanziere, linguista e filologo, il Professore di Oxford viene raccontato nella sua complessità artistica e umana.

L’inaugurazione della mostra, avvenuta il 16 marzo a Palazzo Reale di Napoli con la presenza del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, è stata un momento importante per celebrare il lavoro svolto con impegno e dedizione. Il successo registrato durante le prime settimane della mostra conferma l’importanza e la rilevanza dell’autore Tolkien nella letteratura mondiale.

Sangiuliano ha sottolineato l’entusiasmo e il coinvolgimento del pubblico, in particolare delle nuove generazioni, nell’esplorare la vita e le opere di Tolkien. Questo interesse crescente dimostra la perdurante rilevanza dei valori fondamentali presenti nelle opere di Tolkien, come la solidarietà, l’amicizia e la salvaguardia dell’umano.

La mostra ha rappresentato non solo un’opportunità per scoprire e apprezzare l’eredità letteraria di Tolkien, ma anche un momento di riflessione e di celebrazione della dimensione umana e dei valori intrinseci alle sue opere. Il successo ottenuto a Napoli è quindi una conferma della validità del lavoro svolto e della capacità di coinvolgere il pubblico in un viaggio emozionante attraverso il mondo fantastico creato da Tolkien.

Pervinca: il vostro soggiorno da favola in una vera e propria Casa Hobbit

Se siete appassionati delle avventure di Frodo e compagnia e sognate di immergervi completamente nel mondo fantastico di J.R.R. Tolkien, allora dovreste considerare di vivere un’esperienza unica e indimenticabile soggiornando in un hotel o un bed and breakfast in stile “Casa Hobbit”. Grazie all’eterna popolarità del Signore degli Anelli e dello Hobbit, sempre più strutture turistiche in tutto il mondo stanno offrendo la possibilità di alloggiare in dimore ispirate alla Terra di Mezzo, dove elfi, nani e hobbit abitano in perfetta armonia con la natura.

In Italia, una vera e propria “Casa Hobbit” si trova all’interno del Bed and Breakfast Pervinca, situato a Rocca Grimalda, nel meraviglioso territorio del Piemonte. Facilmente raggiungibile da Acqui Terme, Alessandria e Novi Ligure, e a soli 6 km da Ovada, questo bed and breakfast si trova nel cuore dell’Alto Monferrato, una zona ricca di bellezze paesaggistiche e attività da svolgere. L’Alto Monferrato è una terra ricca di tradizioni e sapori tipici, con paesaggi mozzafiato che regaleranno momenti di relax e di scoperta. Percorrere le strade di questa regione vi farà scoprire angoli nascosti e tradizioni antiche, regalandovi un’esperienza indimenticabile.

Il b&b Pervinca propone diverse tipologie di alloggio, tutte con l’obiettivo di farvi vivere un’esperienza unica a contatto con la natura e le antiche tradizioni, insieme alla calda accoglienza dei proprietari.

La provincia di Alessandria, dove si trova Rocca Grimalda, è ricca di storia e tradizione, con numerosi borghi e castelli che testimoniano il passato glorioso di questa terra. Le vie di questa provincia formano una forma che può ricordare un drago, simbolo di protezione e potere in molte culture. Da qui nasce l’idea di costruire la Casa Hobbit, unica in Italia e forse in Europa, che ricrea l’atmosfera dei racconti di Tolkien. Attraversando il cancello che delimita l’area, ci si immerge immediatamente in un’atmosfera magica che ricorda la Terra di Mezzo.

La casa è composta da una grande camera con letti matrimoniali e a castello, un caminetto, un bagno e persino una grotta del sale, il tutto sotto un soffitto a forma di cupola che ricorda un vulcano. L’alloggio si inserisce perfettamente nell’ambiente circostante, offrendo un’esperienza unica e suggestiva.

Oltre alla Casa Hobbit, il b&b Pervinca propone diverse altre soluzioni di alloggio, dalle camere rustiche agli originali alloggi come le botti o la Casa del Hobbit.Durante il vostro soggiorno, potrete usufruire dei servizi offerti dalla struttura, tra cui parco giochi, piscina all’aperto, ristorante e centro benessere.

A Gubbio torna il Festival del Medioevo dal 25 al 29 settembre 2024

Il Festival del Medioevo, un evento ideato dal giornalista Federico Fioravanti, è organizzato dalla Associazione culturale Festival del Medioevo in collaborazione con il Comune di Gubbio. Questa affascinante città medievale dell’Umbria, che ha stregato persino Hermann Hesse, ospiterà la decima edizione del festival dal 25 al 29 settembre 2024. Il tema del prossimo Festival del Medioevo sarà “Secoli di luce”. Questo evento offre un’opportunità per esplorare il passato e cercare di comprenderlo meglio al fine di ottenere una migliore comprensione dell’epoca presente.

Il Medioevo, spesso mal compreso e liquidato in modo superficiale attraverso stereotipi e luoghi comuni, verrà esaminato con occhi nuovi e senza pregiudizi durante il festival. Questo periodo, tradizionalmente considerato oscuro e incomprensibile, in realtà ha svolto un ruolo cruciale nella formazione della nostra civiltà. È stato un’epoca di scoperte scientifiche e di innovazioni, in cui sono nate le lingue d’Europa, le nazioni, le banche e le università. Il famoso scrittore Umberto Eco ha sottolineato l’importanza del Medioevo, affermando che è stato durante questo periodo che molte delle istituzioni e dei concetti con cui ancora oggi conviviamo hanno avuto origine. Le banche, l’amministrazione politica comunale, il conflitto tra Stato e Chiesa, le lotte di classe e l’organizzazione universitaria sono solo alcune delle invenzioni del Medioevo.

Ogni anno, a Gubbio, nella settimana finale di settembre, studiosi e appassionati si riuniscono per esplorare insieme i dieci secoli e più che compongono il periodo medievale. Il festival offre avvincenti lezioni di storia che permettono di sfogliare il grande racconto di questa epoca affascinante. La manifestazione presenta numerosi eventi importanti che arricchiscono i cinque giorni di programmazione. Tra questi eventi ci sono mostre, mercati medieali, spettacoli, attività didattiche e rievocazioni storiche. L’intera città di Gubbio si trasforma in un teatro vivente, con luoghi storici come Piazza Grande, il Palazzo Ducale di Federico da Montefeltro, il monastero di San Francesco e il complesso monumentale di San Pietro che diventano lo scenario di queste affascinanti rappresentazioni.

La Fiera del libro medievale, che ospita stand di grandi case editrici e piccoli editori specializzati, offre ai visitatori la possibilità di approfondire la conoscenza della storia medievale. Durante l’appuntamento “Scriptoria”, miniaturisti e calligrafi italiani e stranieri condividono i segreti di quest’arte medievale con gli appassionati e gli studenti degli istituti artistici.

Ma il Festival del Medioevo non si limita solo ad esaminare l’epoca medievale dal punto di vista storico. Il tema “Il Medioevo fra noi” mette in evidenza la rappresentazione del Medioevo nella cultura popolare. Questo tema nasce dalla collaborazione con il convegno italiano dedicato allo studio del medievalismo, che si tiene ogni anno a giugno a Gradara. L’obiettivo è esplorare il modo in cui il Medioevo viene immaginato, reinventato, rielaborato e ricostruito attraverso i nuovi linguaggi della politica, del cinema e delle serie televisive, nonché attraverso l’architettura, il costume e la moda.

Il Festival del Medioevo ha inoltre creato uno spazio dedicato all’opera del famoso scrittore britannico J.R.R. Tolkien, autore del “Signore degli anelli”, attraverso la “Tolkien session”, organizzata in collaborazione con l’Associazione italiana Studi Tolkeniani.

Ogni edizione del festival include anche un’intera giornata dedicata alla “Scuola dei rievocatori”, un evento che mette in risalto il lavoro appassionato di centinaia di associazioni e migliaia di rievocatori che si impegnano a far rivivere la storia e le tradizioni delle diverse regioni italiane. Le esibizioni in abiti storici aggiungono un tocco di autenticità all’evento.

I giovani hanno il proprio spazio riservato con il “Medioevo dei ragazzi”. Durante diverse giornate del festival, i ragazzi possono partecipare a giochi, letture, animazioni, laboratori d’arte e corsi di disegno.

Fin dalla sua prima edizione, il Festival del Medioevo ha affrontato vari temi, tra cui la nascita dell’Europa, l’incontro tra Europa e Islam, il ruolo della città, la scoperta degli altri popoli barbari, il ruolo delle donne nella storia, il Mar Mediterraneo come mare della storia, l’influenza di Dante, l’importanza delle dinastie e le frontiere mobili tra Oriente e Occidente.

Il Festival del Medioevo vanta il patrocinio della Regione Umbria, della Camera di Commercio dell’Umbria, dell’Enciclopedia Treccani, del Pontificio Consiglio per la Cultura, della Fondazione Giancarlo Pallavicini Onlus Umanitaria e Culturale, dell’Istituto Storico Italiano per il Medio Evo (ISIME), della Società Italiana Storici Medievisti (SISMED), della Società degli Archeologi Medievisti Italiani (SAMI) e dell’Associazione Italiana di Public History (AIPH). La RAI, tramite RAI Cultura e il canale RAI Storia, è il principale media partner dell’evento, insieme alle riviste di divulgazione storica MedioEvo e Archeo. Italia Medievale, MediaEvi, Feudalesimo e Libertà e l’Enciclopedia delle donne sono altri partner che collaborano in modo stabile con il festival.Il Festival del Medioevo si avvale anche della collaborazione della Fondazione Giuseppe Mazzatinti di Gubbio e dell’Università Santissima Maria Assunta (Lumsa), che permettono ai docenti di ottenere crediti formativi e di essere esonerati dal servizio in base alla normativa in vigore.

Il Festival del Medioevo è un’occasione unica per immergersi nella storia medievale, scoprire nuove prospettive e approfondire la nostra conoscenza della nostra civiltà e della nostra identità. Per info: festivaldelmedioevo.it.

Come sono cambiati i giochi da tavolo e di ruolo in Italia dagli anni ’80 ad oggi

I giochi da tavolo così come i giochi di ruolo sono forme di intrattenimento che richiedono l’uso di una superficie di gioco, dei pezzi o delle carte, e delle regole che stabiliscono gli obiettivi e le azioni possibili dei giocatori. Si tratta di attività ludiche che coinvolgono la fantasia, la strategia, la cooperazione o la competizione, e che possono avere diversi temi, ambientazioni e meccaniche. Ma come sono nati e si sono evoluti questi giochi in Italia? Quali sono stati i fattori che hanno influenzato la loro diffusione e la loro percezione da parte del pubblico? E quali sono le caratteristiche e le tendenze dei giochi da tavolo e di ruolo di oggi? Questo articolo cercherà di rispondere a queste domande, analizzando il fenomeno dei giochi da tavolo e di ruolo dal punto di vista antropologico, cioè come espressione della cultura e della società italiana.

Le origini dei giochi da tavolo e di ruolo in Italia

I giochi da tavolo e di ruolo non sono un’invenzione recente, ma hanno una storia millenaria che affonda le radici nelle antiche civiltà. Già nell’antico Egitto, in Mesopotamia, in Cina e in India si praticavano giochi da tavolo che richiedevano l’uso di dadi, pedine, segnalini e tavole. Alcuni di questi giochi, come il Senet egizio, il Ludus duodecim scriptorum romano, il Go cinese e il Chaturanga indiano, sono considerati i precursori di giochi moderni come il Backgammon, gli Scacchi, il Dama e il Monopoli.

In Italia, i giochi da tavolo hanno avuto una lunga tradizione, soprattutto nel periodo medievale e rinascimentale, quando erano apprezzati sia dalle classi nobili che dal popolo. Tra i giochi più diffusi, si possono citare il Gioco dell’oca, il Gioco delle tre carte, il Gioco del morra, il Gioco della palla, il Gioco del lotto e il Gioco del tarocco, quest’ultimo considerato l’antenato dei giochi di carte collezionabili. Questi giochi avevano spesso una funzione educativa, morale, religiosa o politica, e riflettevano i valori e le credenze dell’epoca. Ad esempio, il Gioco dell’oca simboleggiava il percorso della vita umana, con le sue difficoltà e le sue opportunità, mentre il Gioco del tarocco rappresentava la gerarchia sociale e le virtù cristiane.

I giochi di ruolo, invece, sono una forma di gioco più recente, che nasce negli Stati Uniti negli anni ’70, come evoluzione dei wargame, cioè dei giochi da tavolo che simulano battaglie e conflitti militari. Il primo e più famoso gioco di ruolo è Dungeons & Dragons, creato nel 1974 da Gary Gygax e Dave Arneson, che introduce il concetto di interpretare un personaggio immaginario in un mondo fantastico, guidato da un narratore che stabilisce le regole e le situazioni. Dungeons & Dragons si ispira alla letteratura fantasy, in particolare alle opere di J.R.R. Tolkien, e dà origine a un genere di giochi che si basano su sistemi di regole, di statistiche, di dadi e di schede dei personaggi.

In Italia, i giochi di ruolo arrivano alla fine degli anni ’70, grazie all’importazione e alla traduzione di Dungeons & Dragons e di altri giochi simili. Il primo gioco di ruolo italiano è Lupo Solitario, pubblicato nel 1984 da Edizioni EL, che si basa sui libri-game omonimi di Joe Dever. Lupo Solitario è un gioco di ruolo semplificato, che si può giocare anche da soli, seguendo le indicazioni di un libro che presenta le avventure e le scelte possibili. Negli anni ’80, i giochi di ruolo in Italia hanno un discreto successo, soprattutto tra i giovani appassionati di fantasy e di fantascienza, che trovano nei giochi di ruolo un modo per esprimere la loro creatività e la loro identità.

L’evoluzione dei giochi da tavolo e di ruolo in Italia dagli anni ’90 ad oggi

Gli anni ’90 sono un periodo di crisi e di cambiamento per i giochi da tavolo e di ruolo in Italia. Da un lato, infatti, i giochi da tavolo tradizionali subiscono la concorrenza dei videogiochi, che offrono una maggiore interattività, grafica e realismo. Dall’altro, i giochi di ruolo devono affrontare la diffusione di false accuse e pregiudizi, che li collegano a fenomeni di satanismo, violenza e devianza. Queste accuse sono alimentate da alcuni casi di cronaca nera, come il delitto di Chiavenna e il delitto di Novi Ligure, in cui i responsabili sono stati erroneamente etichettati come giocatori di ruolo. In realtà, non esiste alcuna prova scientifica che dimostri una correlazione tra i giochi di ruolo e i comportamenti antisociali, anzi, molti studi evidenziano i benefici dei giochi di ruolo per lo sviluppo cognitivo, sociale e affettivo dei giocatori.

Nonostante le difficoltà, i giochi da tavolo e di ruolo in Italia non scompaiono, ma si trasformano e si adattano ai nuovi gusti e alle nuove esigenze del pubblico. Tra gli anni ’90 e gli anni 2000, infatti, si assiste a una vera e propria rinascita dei giochi da tavolo e di ruolo, grazie all’influenza di due correnti principali: i giochi in stile tedesco e i giochi di ruolo dal vivo.

I giochi in stile tedesco, o eurogame, sono giochi da tavolo che si caratterizzano per la loro semplicità, eleganza, originalità e varietà. Si tratta di giochi che privilegiano la strategia, la cooperazione, il bilanciamento e il tema, rispetto alla fortuna, alla competizione, alla complessità e alla simulazione. I giochi in stile tedesco sono nati e si sono diffusi in Germania, dove i giochi da tavolo sono una parte importante della cultura e della vita sociale, e hanno ricevuto il riconoscimento del prestigioso premio Spiel des Jahres. Alcuni esempi di giochi in stile tedesco sono Il signore degli anelli, Carcassonne, Puerto Rico, Agricola e Ticket to Ride.

I giochi di ruolo dal vivo, o live action role-playing game (LARP), sono giochi di ruolo che si svolgono in ambienti reali, in cui i giocatori interpretano i loro personaggi con costumi, accessori e recitazione. Si tratta di giochi che richiedono una maggiore immersione, partecipazione e coinvolgimento, e che possono avere diversi generi, scenari e regolamenti. I giochi di ruolo dal vivo sono nati e si sono diffusi in Europa, dove esistono diverse associazioni e manifestazioni dedicate a questa forma di gioco. Alcuni esempi di giochi di ruolo dal vivo sono Vampire: The Masquerade, Cthulhu Live, La terra di Mezzo e Dragonbane.

Queste due correnti hanno contribuito a rinnovare e a diversificare l’offerta dei giochi da tavolo e di ruolo in Italia, attirando nuovi giocatori e creando nuove opportunità di socializzazione e di divertimento. Inoltre, hanno favorito la nascita e la crescita di editori, autori, illustratori, critici e organizzatori italiani, che hanno dato vita a una vera e propria industria del gioco, capace di produrre e di esportare giochi di qualità e di successo. Tra i giochi da tavolo e di ruolo italiani più noti, si possono citare Bang!, Dixit, Sine Requie, Brancalonia e Lex Arcana.

Le caratteristiche e le tendenze dei giochi da tavolo e di ruolo in Italia oggi

Oggi, i giochi da tavolo e di ruolo in Italia sono un fenomeno in crescita e in trasformazione, che riflette le caratteristiche e le tendenze della società e della cultura italiane. Alcuni dei fattori che hanno contribuito a questo sviluppo sono:

  • La diffusione di internet e dei social media, che hanno permesso ai giocatori di informarsi, di comunicare, di condividere e di organizzare le loro partite online, superando le barriere geografiche e sociali. Internet e i social media hanno anche favorito la creazione e la diffusione di contenuti digitali legati ai giochi da tavolo e di ruolo, come blog, podcast, video, recensioni, guide e tutorial, che hanno contribuito a promuovere e a valorizzare il mondo del gioco.
  • La crisi economica e sociale, che ha spinto molte persone a cercare forme di intrattenimento economiche, accessibili e gratificanti, che offrano una via di fuga dalla realtà e una possibilità di aggregazione e di solidarietà. I giochi da tavolo e di ruolo, infatti, sono attività che richiedono poco investimento in termini di denaro, tempo e spazio, ma che offrono molto in termini di divertimento, apprendimento e relazioni.
  • La riscoperta e la rivalutazione della cultura ludica, che ha portato a una maggiore consapevolezza e a una maggiore apertura verso i benefici e i valori dei giochi da tavolo e di ruolo, sia per i singoli che per la collettività. I giochi da tavolo e di ruolo, infatti, sono attività che stimolano la creatività, la logica, la memoria, la fantasia, la cooperazione, la competizione, la comunicazione, l’espressione, l’identità, la cultura e la cittadinanza.

Questi fattori hanno determinato una maggiore domanda e una maggiore offerta di giochi da tavolo e di ruolo in Italia, che si sono arricchiti e diversificati in termini di generi, temi, meccaniche e formati. Alcune delle caratteristiche e delle tendenze dei giochi da tavolo e di ruolo in Italia oggi sono:

  • La convergenza e l’ibridazione tra i giochi da tavolo e i giochi di ruolo, che hanno portato alla creazione di giochi che combinano elementi di entrambe le forme di gioco, come la narrazione, la strategia, l’interpretazione, la simulazione e la casualità. Alcuni esempi di giochi che rientrano in questa categoria sono Gloomhaven, Pandemic Legacy, 7th Continent e The King’s Dilemma.
  • La personalizzazione e la customizzazione dei giochi da tavolo e di ruolo, che hanno permesso ai giocatori di modificare, adattare e creare i loro giochi, in base ai loro gusti, alle loro esigenze e alle loro risorse. Questa tendenza si manifesta sia nella produzione di giochi fai-da-te, sia nell’uso di piattaforme online che offrono strumenti e risorse per la creazione e la condivisione di giochi, come BoardGameGeek, Roll20, Tabletop Simulator e RPG Maker.
  • L’innovazione e la sperimentazione dei giochi da tavolo e di ruolo, che hanno portato alla nascita di giochi che sfidano le convenzioni, le aspettative e i limiti dei giochi tradizionali, proponendo nuove esperienze, nuove modalità e nuovi significati. Questa tendenza si manifesta sia nella produzione di giochi che usano materiali, formati e tecnologie originali, sia nell’uso di giochi che trattano temi, problemi e questioni attuali e rilevanti, come la diversità, l’ambiente, la politica e la storia.

In conclusione, i giochi da tavolo e di ruolo in Italia sono una realtà dinamica, variegata e vitale, che rappresenta una forma di cultura e di società in continua evoluzione. I giochi da tavolo e di ruolo, infatti, non sono solo un passatempo, ma un modo di pensare, di sentire, di comunicare e di vivere. I giochi da tavolo e di ruolo, inoltre, non sono solo un prodotto, ma un processo, che coinvolge la creazione, la fruizione, la condivisione e la trasformazione dei giochi e dei giocatori. I giochi da tavolo e di ruolo, infine, non sono solo un divertimento, ma un impegno, che richiede la partecipazione, la collaborazione, la riflessione e la critica dei giochi e della realtà.

Buon Compleanno J. R. R. Tolkien!

John Ronald Reuel Tolkien è forse l’autore che più ha influenzato la cultura popolare dell’ultimo secolo. Grazie alle trasposizioni cinematografiche del regista Peter Jackson e alla serie di Amazon Prime Video “Gli Anelli del Potere”, il suo complesseo immaginario è arrivato anche alle generazioni più giovani, alimentando ancor di più l’interesse verso i suoi capolavori Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli.

J. R. R. Tolkien nasce proprio  il 3 gennaio del 1892  in una località del Sudafrica, precisamente presso Bloemfontein capoluogo dello Stato Libero dell’Orange.

Prima di diventare un importante professore di Oxford, molto prima di scrivere i suoi capolavori, J.R.R. Tolkien era un giovane studioso di filologia inglese, che si era arruolato volontario per combattere in Francia nella Prima Guerra Mondiale. Gli orrori della trincea lo cambiarono profondamente, portandolo a ripudiare i conflitti e a dedicare tutta la sua vita all’amore per sua moglie Edith, all’insegnamento e alla creazione letteraria.

Proprio il  periodo di insegnamento ad Oxford concede all’autore la stesura dei primi lavori e la realizzazione dell’intero nucleo narrativo della Saga dell’Anello. Il primo libro è “Lo Hobbit”, pubblicato nel 1936 e subito considerato una pietra miliare del genere, nonché tappa fondamentale per l’autore. È da quest’opera, infatti, che Tolkien elabora il suo regno immaginario che lo renderà famoso e celebre in tutto il mondo. “Lo Hobbit” è solo l’inizio di un epico e iconico ciclo di romanzi che Tolkien scriverà in circa quindici anni. Il Signore degli Anelli ,  ambientato alla fine della Terza Era dell’immaginaria Terra di Mezzo, è stato scritto a più riprese tra il 1937 e il 1949, fu pubblicato in tre volumi tra il 1954 e il 1955.  Opera letteraria di fama mondiale e vincitore dell’International Fantasy Award e del Prometheus Hall of Fame Award, il romanzo è stato dichiarato ​​libro preferito del millennio dai clienti Amazon nel 1999 e il romanzo più amato della Gran Bretagna di tutti i tempi dalla BBC The Big Read nel 2003. Il suo adattamento cinematografico, ad opera della New Line Cinema e del regista Peter Jackson, ha guadagnato un totale di quasi 6 miliardi di dollari in tutto il mondo. Con un cast stellare che includeva Elijah Wood, Viggo Mortensen, Ian McKellen, Liv Tyler, Sean Astin e Orlando Bloom, la trilogia de Il Signore degli Anelli ha ottenuto 17 premi Oscar, incluso quello per il miglior film. Dopo “Il Signore degli Anelli”, Tolkien scrive anche diversi saggi sulla fiaba e sui miti celtici (“Tree and Leaf”, “Albero e Foglia”, 1955), racconti brevi (“On Fairy-Stories” e “Leaf by Niggle”, rispettivamente del 1938 e 1939) e infine due romanzi lunghi, ovvero “The Adventures of Tom Bombadil” (1962) e “The Homecoming of Beorthnoth Beorhthelm’s Son” (1975). John Ronald Reuel Tolkien muore a Bounemouth, presso lo Hampshire, il 2 settembre 1973.

Per festeggiare al meglio il Compleanno di Tolkien, ogni anno, proprio il 3 gennaio, la Tolkien Society incoraggia i fan di tutto il mondo a festeggiare il Professore di Oxford con una semplice cerimonia di brindisi (in inglese: Tolkien Birthday Toast). Alle 21:00 ora locale, alza un bicchiere e brinda al compleanno di questo autore molto amato. Il brindisi è semplicemente: “Il professore!”. Tutto quello bisogna fare è alzare un bicchiere della tua bevanda preferita (non necessariamente alcolica) e pronunciare le parole prima di bere un sorso.

L’Aquila: grande successo per la mostra multimediale “Il Potere degli Anelli” di Salvatore Santangelo

Se pensiamo alla letteratura Fantasy non possiamo non pensare a J.R.R. Tolkien: il progetto multimediale “Il Potere degli Anelli” (nato da una idea di Salvatore Santangelo) è pensato proprio per raccontare questa profonda simbiosi attraverso un percorso espositivo ricco ed eterogeneo che unisce plastici, libri, giochi, grafiche e disegni ispirati allo straordinario mondo del grande autore de Il Signore degli Anelli.

A L’Aquila, durante lo scorso weekend – nella splendida cornice dell’Emiciclo – più di 3000 visitatori hanno potuto ammirare questa esposizione. Assieme alle opere di Alessia Di.Diggi, sono stati proposti degli allestimenti realizzati dal maestro Giuseppe Rava (che per la prima volta si è cimentato con l’immaginario tolkieniano) e dall’artista aquilano Domenico Impelluso: attraverso la pittura, la scultura e il modellismo, gli appassionati hanno visto materializzarsi alcune delle scene e dei personaggi più iconici dell’opera del Professore di Oxford. Il tutto è stato corredato da panelli illustrativi delle radici culturali dell’opera di quello che è a tutti gli effetti uno degli ultimi demiurghi. Questa iniziativa si sviluppa a cavallo di due importante anniversari: i 50 anni dalla morte del Professore di Oxford (2023) e i 70 dalla prima edizione de Il Signore degli Anelli (1954) e proprio per questo verrà proposta (nei prossimi mesi) anche in altre location (tra queste Pescara, Roma e di nuovo L’Aquila).

Alla realizzazione hanno dato il loro contributo L’Aquila che Rinasce, Gente e Territori, Light’sOn, Mokona’s, Studio Comunico e gli alunni della Roma Film Academy, inoltre la mostra è sostenuta anche da un contributo del Fondo PSMSAD dell’INPS dedicato alla promozione di progetti culturali.

Vittoria per gli eredi di Tolkien in una battaglia legale contro un plagiatore

La fondazione che gestisce il patrimonio letterario di J.R.R. Tolkien, il celebre autore de “Il Signore degli Anelli”, ha ottenuto due sentenze favorevoli contro un romanziere americano che aveva copiato il suo capolavoro. Demetrious Polychron, l’autore di “The Fellowship of the King”, dovrà pagare una multa salata e smettere di pubblicare e sfruttare il suo libro, che riprende personaggi, ambientazioni e trama dei romanzi di Tolkien. La causa è stata portata avanti dagli avvocati di Klaris Law, uno studio di New York specializzato nella difesa dei diritti d’autore, che ha agito per conto della The Estate of Tolkien, la fondazione che rappresenta gli eredi dello scrittore britannico.

Il giudice del tribunale di Los Angeles ha riconosciuto la violazione del copyright e ha emesso un’ingiunzione permanente che impedisce a Polychron di continuare a diffondere il suo libro e di creare altre opere derivate da quelle di Tolkien. Lo studio legale Maier Blackburn, che ha assistito la The Estate of Tolkien nel Regno Unito, ha dichiarato:

Questa è una vittoria importante per la The Estate of Tolkien, che garantirà una maggiore tutela delle opere di Tolkien. Questo caso riguardava un plagio evidente e commerciale de “Il Signore degli Anelli”, e speriamo che il divieto e le spese legali siano abbastanza per scoraggiare altri potenziali imitatori.

I Balrogs: Demoni di Fuoco e Ombra

I Balrogs sono creature di Arda, l’universo immaginario fantasy creato dallo scrittore inglese J.R.R. Tolkien. Si tratta di Maiar sedotti da Morgoth, il Principio del Male e primo Oscuro Signore della Terra di Mezzo. Al pari di Sauron, erano i suoi servitori più potenti. In lingua sindarin, Balrog significa letteralmente “demone di potenza”, mentre in quenya essi sono chiamati Valaraukar, dal medesimo significato

Origini e Storia

I Balrogs sono originariamente Ainur, esseri spirituali creati da Ilúvatar, il Dio supremo di Arda. Alcuni di essi si unirono a Melkor, il più potente degli Ainur, quando questi si ribellò al piano di Ilúvatar e creò una musica dissonante. Melkor divenne così Morgoth, il nemico di tutto ciò che esiste, e i suoi seguaci si corromperono e si trasformarono in Balrogs, demoni di fuoco e ombra

I Balrogs seguirono Morgoth nella sua guerra contro gli altri Ainur, chiamati Valar, che si erano stabiliti in Arda per plasmarla secondo il piano di Ilúvatar. I Balrogs dimostrarono la loro forza e la loro crudeltà in molte battaglie, come la distruzione delle Due Lampade, che illuminavano il mondo prima della creazione del Sole e della Luna, e l’assalto alla fortezza di Utumno, dove Morgoth fu catturato dai Valar.

Quando Morgoth fuggì dalla sua prigionia in Valinor, la terra dei Valar, portando con sé i Silmaril, le gemme sacre che contenevano la luce delle Due Alberi, i Balrogs lo aspettavano nella sua seconda fortezza di Angband, nella Terra di Mezzo. Lì, essi si scontrarono con gli Elfi, i primi figli di Ilúvatar, che erano venuti da Valinor per combattere Morgoth e recuperare i Silmaril. I Balrogs furono protagonisti di molte imprese e stragi, come la morte di Fëanor, il più grande degli Elfi, la caduta di Gondolin, la più splendida delle città elfiche, e la battaglia di un numero imprecisato di Draghi, le altre terribili creature al servizio di Morgoth,

Tra i Balrogs, il più famoso e temuto era Gothmog, il signore dei Balrogs e il maresciallo di campo di Morgoth. Era lui che uccise Fëanor, insieme ad altri due Balrogs, e che guidò l’attacco a Gondolin, dove trovò la sua fine per mano di Ecthelion, un valoroso guerriero elfo. Un altro Balrog noto era Lungorthin, il signore del fuoco bianco, che compare solo nel racconto della caduta di Gondolin.

Alla fine della Prima Era, Morgoth fu sconfitto dall’intervento dei Valar e dei loro alleati, e i Balrogs furono quasi tutti distrutti. Alcuni però riuscirono a sfuggire alla caccia e si nascosero nelle profondità della Terra di Mezzo, in attesa di tempi migliori. Uno di questi era Durin’s Bane, il Balrog che si rifugiò nelle miniere di Moria, dove fu risvegliato dai Nani che scavavano troppo in fondo. Durin’s Bane uccise il re nano Durin VI e molti dei suoi sudditi, costringendoli ad abbandonare la loro dimora.

Durin’s Bane rimase nascosto nelle tenebre di Moria per molti secoli, finché non incontrò la Compagnia dell’Anello, un gruppo di eroi che cercava di portare l’Unico Anello, il malefico artefatto forgiato da Sauron, il successore di Morgoth, al Monte Fato per distruggerlo. Il Balrog si scontrò con Gandalf, il mago che guidava la Compagnia, sul ponte di Khazad-dûm, e lo trascinò con sé nel baratro. I due continuarono a combattere sulle cime delle montagne, finché Gandalf non riuscì a uccidere il Balrog, morendo però a sua volta. Gandalf fu poi riportato in vita dai Valar, con una maggiore potenza e una veste bianca, per completare la sua missione.

Aspetto e Poteri

L’aspetto dei Balrogs è descritto in modo vario e talvolta contraddittorio nelle opere di Tolkien. In generale, essi sono rappresentati come esseri alti e minacciosi, che si avvolgono in fuoco, oscurità e fumo. Sono armati di fruste di fiamma, e talvolta di spade o asce. Hanno una forma vagamente umanoide, ma con corna, artigli e ali. Tuttavia, non è chiaro se le ali siano reali o solo un effetto visivo, e se i Balrogs possano volare o no.

I Balrogs sono esseri molto potenti, in quanto derivano la loro natura dai Maiar, gli spiriti angelici al servizio dei Valar. Hanno una grande forza fisica e magica, e sono in grado di resistere a ferite mortali. Sono immuni al fuoco, ma temono l’acqua. Sono anche molto intelligenti e astuti, e conoscono le lingue degli Elfi e degli Uomini. Tuttavia, sono anche orgogliosi e crudeli, e obbediscono solo a Morgoth, il loro padrone.

I Balrogs sono tra le creature più temute e rispettate della Terra di Mezzo, e solo pochi eroi sono riusciti a sfidarli e a sopravvivere. Tra questi, si ricordano Fingon, Glorfindel, Ecthelion, Gandalf e Tuor. Solo i Draghi possono eguagliare i Balrogs nella ferocia e nella distruzione, e durante la Prima Era, essi erano tra le armi più potenti di Morgoth.

Impatto Culturale

I Balrogs sono tra le creature più popolari e iconiche dell’opera di Tolkien, e hanno ispirato molti altri autori, artisti e registi. Sono apparsi in diverse opere derivate dal mondo di Tolkien, come i film di Ralph Bakshi e Peter Jackson, la serie televisiva The Rings of Power, e vari videogiochi basati sulla Terra di Mezzo.

I Balrogs hanno anche influenzato la creazione di altri mostri fantasy, come i demoni di Dungeons & Dragons, i draghi di Harry Potter, e i Reietti di La Ruota del Tempo. Inoltre, il termine “Balrog” è diventato un sinonimo di qualcosa di molto potente e spaventoso, e viene usato spesso in senso scherzoso o ironico.

Tolkien. Uomo, Professore, Autore alla Reggia di Venaria nel 2024

Un evento irrinunciabile si terrà a novembre 2024 alla Reggia di Venaria. Stiamo parlando di una mostra “Tolkien. Uomo, Professore, Autore” dedicata al leggendario J.R.R. Tolkien, l’autore di “Lo Hobbit” e “Il Signore degli Anelli”. Dopo il grande successo ottenuto presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma , adesso è pronta a stupire anche il pubblico piemontese.

Cinquant’anni fa, il 2 settembre 1973, il mondo della letteratura ha perso uno dei suoi talenti più brillanti: J.R.R. Tolkien. L’autore inglese ha lasciato un’impronta indelebile nella storia della letteratura mondiale grazie alla sua geniale creazione di un universo mitologico coinvolgente e unico nel suo genere. Ora, una mostra straordinaria sta girando l’Italia per celebrare il suo genio creativo, e a novembre 2024 arriverà presso la Reggia di Venaria.

Cultura, l’8 novembre al MiC presentazione della mostra "TOLKIEN. Uomo, Professore, Autore"

La mostra si propone di raccontare la figura di Tolkien non solo come autore di romanzi fantasy, ma anche come uomo, professore, linguista, illustratore e ambientalista. Attraverso una parte scientifica e una parte multimediale, i visitatori potranno conoscere meglio la biografia di Tolkien, le sue fonti di ispirazione, le sue lingue inventate, le sue mappe e le sue illustrazioni.

Inaugurata a Roma il 16 novembre 2023, questa esposizione ha offerto ai visitatori l’opportunità di immergersi nella vita privata e professionale di Tolkien grazie a una ricca collezione di manoscritti, lettere, fotografie e opere d’arte ispirate al suo mondo fantastico, i visitatori hanno potuto scoprire i segreti dietro la sua straordinaria creatività. Inoltre, la mostra ha evidenziato il rapporto speciale che Tolkien aveva con l’Italia, un amore dichiarato per la lingua italiana e per luoghi come Venezia e Assisi, che l’autore ha visitato nel 1955.

L’esposizione Torinese, che si aprirà nell’autunno 2024, offrirà ai visitatori un’esperienza immersiva senza precedenti. I due pilastri dell’opera di Tolkien, “Lo Hobbit” e “Il Signore degli Anelli,”, avranno un ruolo centrale in questa mostra, mostrando il percorso creativo dell’autore e l’evoluzione dei suoi personaggi e delle sue storie nel corso degli anni. Ma non è tutto. Il percorso espositivo darà ai visitatori l’opportunità non solo di immergersi nel mondo fantastico creato da Tolkien, ma anche di scoprire il lato umano e professionale dell’autore. Inoltre, la mostra includerà anche materiali legati agli adattamenti cinematografici, come la celebre trilogia di “Il Signore degli Anelli” diretta da Peter Jackson.

La Reggia di Venaria, con la sua spettacolare e suggestiva cornice barocca, fornirà il luogo ideale per questa esposizione unica nel suo genere. Quindi segnatevi questa data: novembre 2024. Non perdete l’occasione di immergervi nel mondo incantato di J.R.R. Tolkien e di scoprire tutti i segreti dietro le sue opere letterarie che hanno affascinato milioni di lettori in tutto il mondo. Non ve ne pentirete!

Middle Artbook. Disegnare e costruire nella Contea

Eterea Edizioniha realizzato con grande cura un prezioso libro in edizione limitata, intitolato “Middle Artbook – Disegnare e costruire la Terra di Mezzo”. Con la guida e la supervisione dell’Associazione italiani studi Tolkieniani, questo volume è scritto a quattro mani dallo stesso Ivan Cavini e da Alessio Vissani. Il libro è un viaggio nel tempo nel percorso artistico di Cavini, che descrive con dettagliato respiro le molte sfide affrontate e vinte nel mondo di Tolkien. Dai primi passi nel mondo di Tolkien, alle prime collaborazioni con le società di appassionati, il volume è una carrellata di mostre e dipinti, realizzate in Italia e all’estero, con al centro la realizzazione concreta di un intero museo, il Greisinger Museum di Jenins in Svizzera, interamente dedicato alle opere di J.R.R. Tolkien. Il percorso prosegue con le molteplici attività svolte negli ultimi anni da Cavini e Vissani, che li hanno portati ad essere amici oltre che collaboratori e a realizzare insieme una mostra a Viterbo, una manifestazione nella Rocca di Dozza imolese, Fantastika, e a essere soci fondatori dell’Aist, con la quale hanno organizzato eventi a Roma, Lucca e Milano.

Il libro “Middle Artbook – Disegnare e costruire la Terra di Mezzo” è una meraviglia editoriale, riccamente illustrata e fotografata con grande maestria. Una opera di grande valore che offre uno spaccato dettagliato del percorso artistico di Ivan Cavini nel mondo di Tolkien e delle numerose sfide affrontate e vinte nel corso degli anni.

Questo è il racconto di un ritorno a casa. L’archetipo del viaggio dell’eroe ci insegna che bisogna vivere avventure per completare la maturazione e divenire persone complete e anche il ritorno è fondamentale. Anch’io nel 2013 ho fatto ritorno a casa, dopo un viaggio inaspettato: in Svizzera avevo avuto l’incredibile opportunità di scolpire draghi e creature giganti, dipingere quadri, progettare arredi, scenografie ispirate alla Terra di Mezzo, e credevo fosse un’occasione unica e irripetibile per un artista, ma un pensiero che si era radicato nella mia testa stava inconsciamente rimettendo in moto il mio lato “Tuc”, quello ereditato da lontano, che mi avrebbe presto portato a iniziare una nuova avventura. Ora, al mutare della marea ritorno a voi, per mostrarvi il Tesoro che ho portato tra le colline della mia Contea, un tesoro fatto di tante monete ammassate sotto un gigantesco drago dormiente, un tesoro fatto di tante opere d’arte tangibili e intangibili, ma soprattutto, un tesoro fatto di tanti amici che mi hanno accompagnato nel viaggio. Questo libro è un mix tra un artbook e una seduta di psicanalisi nella quale racconto a voi, come mi sono ritrovato di nuovo a fare cose del tutto imprevedibili e per nulla convenienti.

L’autore Ivan Cavini è un illustratore, colorista di fumetti e scenografo. Ha collaborato con numerosi editori, tra i quali Rainbow, RCS Libri, Sergio Bonelli Editore, Franco Panini Ragazzi, Saf Comics, Walt Disney, Delos Book, Fanucci. È direttore creativo del Greisinger Museum, il museo svizzero che ospita la più grande collezione di opere ispirate alla Terra di Mezzo, per il quale ha ideato e realizzato gli arredi degli ambienti e le creature giganti presenti. È direttore artistico di FantastikA, Biennale d’arte del fantastico.Tra le sue pubblicazioni spiccano “Middle Artbook: Disegnare e costruire la Terra di Mezzo”, “Barbarians: The Invasion” (Tabula Games) e “Lords for the Ring”, il calendario di Eterea Edizioni ispirato alle opere di Tolkien che nella terza edizione 2019 lo ha visto protagonista di una monografia a lui dedicata. Per Eterea Edizioni è direttore della collana Le Gemme. Con il suo ritorno a casa e il suo tesoro artistico, Ivan Cavini si pone come un esempio di maturazione e realizzazione artistica, dimostrando che le avventure possono portare risultati straordinari e spronare la creatività in modi imprevedibili. Il suo viaggio in Svizzera è stata un’esperienza che lo ha trasformato e arricchito, e ora siamo fortunati ad avere il privilegio di scoprire il frutto di questa avventura nel suo nuovo libro. Un punto di arrivo che apre le porte a nuove strade ancora da esplorare per questo talentuoso artista.

Exit mobile version