Dune – Parte Due. L’evento cinematografico dell’anno arriva il 23 maggio in Home Video per Warner Bros

Dune – Parte Due’, l’evento cinematografico dell’anno diretto da Denis Villeneuve, arriva giovedì 23 maggio in Home Video per Warner Bros. Home Entertainment. L’acclamato secondo capitolo della saga ispirata al celebre romanzo bestseller di Frank Herbert sarà disponibile in 4K Ultra HD®, Steelbook, Blu-ray® e DVD.  All’interno delle versioni 4K Ultra HD® e Blu-ray del film saranno presenti numerosi imperdibili contenuti speciali che porteranno lo spettatore alla scoperta degli emozionanti dietro le quinte del film: da un sensazionale approfondimento sul mondo dei Fremen al duro allenamento del cast fino alla realizzazione delle celebri scene di ‘worm-riding’. A partire dal 23 maggio in arrivo anche l’esclusivo cofanetto contenente i due adrenalinici capitoli della saga, disponibile in 4K Ultra HD®, Blu-ray® e DVD.

Dune – Parte Due: la bellezza e l’orrore

Partiamo da un concetto: Dune di Frank Herbert è un romanzo talmente denso e complesso da essere universalmente riconosciuto come “Impossibile da trasporre sullo schermo”. Tuttavia Denis Villeneuve è riuscito, da appassionato che è, a riprodurne fedelmente gli intrighi e le atmosfere facendo intravedere molteplici piani e intricate sottotrame.

Questo articolo non potrà approfondire in maniera esaustiva l’opera di estrema bellezza del regista canadese, ne metteremo però in luce alcuni elementi così come Villeneuve ha fatto in maniera magistrale con il romanzo “Dune”, riportando in auge un’opera del 1965 che vinse i due premi più importanti di genere: il premio Nebula ed il premio Hugo.

“Colui che può distruggere una cosa, la controlla!”

Con una citazione dal romanzo si apre la “Parte Due” di Dune. L’impatto sul pubblico sembra irrilevante poiché chi non ha letto i romanzi non ne può comprendere la profonda implicazione per la storia, ma gli spettatori più attenti, sappiamo, l’hanno tenuta di conto.

L’azione riprende da dove eravamo rimasti, Paul Atreides e la madre Lady Jessica sono in fuga insieme ad un gruppo di Fremen che, guidati dal loro capo Stilgar, sono diretti al sietch Tabr, una delle loro basi nel deserto. La battaglia di Arrakeen è durata una sola notte e si è conclusa con la disfatta di una delle più importanti famiglie nobili dell’Imperium: Casa Atreides è stata distrutta da Casa Harkonnen, segretamente supportata dall’Imperatore Padisha Shaddam IV.

Paul, ormai Duca di Arrakis, intende consolidare il suo rapporto con Chani, una Fremen di grande valore, e si imbatte nella principessa Irulan Corrino, figlia dell’imperatore, durante un’imprevista occasione. Mentre le strade si intrecciano e le alleanze si formano, Paul si rende conto che deve penetrare a fondo nell’anima ardente del deserto per realizzare il suo destino come Mahdi – il messia profetizzato dal popolo Fremen – e come il Kwisatz Haderach tanto auspicato dalle enigmatiche sorelle Bene Gesserit.La guerra di vendetta contro gli Harkonnen e l’imperatore Shaddam IV trascina inevitabilmente Paul verso il futuro, un futuro che è stato mostrato in visioni mistiche e premonizioni. Le profezie si addensano sulla sua mente, guidandolo lungo un cammino irto di pericoli e incertezze, ma anche ricco di potenziali trionfi. Paul Atreides, giovane ma straordinariamente potente, si prepara a sconvolgere l’intero equilibrio di potere nell’universo con la forza delle sue scelte, la saggezza acquisita nel deserto di Arrakis e la fiducia che gli proviene dai Fremen, il popolo del deserto che ora guarda a lui come a un leader in grado di cambiare il corso della storia. Le battaglie imminenti saranno violente e imprevedibili, irrorando i deserti di Arrakis con il sangue degli oppressori e degli oppressi.

Con questa pellicola l’universo di Dune si espande, ne conosciamo altri mondi e tratti: ci vengono presentati l’Imperatore e la figlia Irulan che, come nel romanzo, registra dei diari; restiamo inorriditi dalla brutalità di Feyd Rautha, fratello di Rabban e nipote del Barone Vladimir Harkonnen. Scopriamo inoltre le trame del Bene Gesserit e la loro pazienza nel portare avanti un “piano di intrecci genetici” da centinaia di generazioni allo scopo di generare il Kwisatz Haderach, una mente di tale potenza da poter vedere oltre le barriere dello spazio e del tempo. In tutto questo ci sono Jessica, Gurney, Chani, Stilgar, il deserto, i fremen, la loro profezia e… ovviamente Paul e il suo conflitto tra un destino ed una scelta.

Dune è un mondo complesso, è il pianeta più importante dell’Imperium, l’unica fonte di Spezia, la sostanza sulla quale si regge la Galassia. La Spezia estende la vita, grazie ad essa i navigatori della Gilda annullano lo spazio permettendo così di viaggiare da un sistema planetario all’altro; il Bene Gesserit usa le proprietà della Spezia per estendere la conoscenza. Questi sono solo alcuni aspetti legati alla preziosa sostanza. Come viene più volte evidenziato dal Barone Harkonnen la produzione di Spezia non può interrompersi. Per questo motivo chi può distruggere la Spezia può controllare l’Imperium. Ma Dune parte due non parla solo di questo.

Non andremo qui a svelare la trama o le differenze tra la pellicola e il romanzo ma sono d’obbligo alcune menzioni degne di nota.

Sicuramente l’interpretazione di Austin Butler nel ruolo di Feyd Rautha farà parlare, ha recitato in maniera magistrale il personaggio arrivando a confrontarsi spesso e volentieri con il regista e chiedendo successivamente un confronto persino a Sting, interprete del personaggio nel film del 1984.

Il mood interiore di Paul, combattuto tra ciò che “vede” e ciò che vorrebbe per sé stesso, viene evidenziato più volte fin dall’inizio della pellicola e reso palese nel momento in cui, con tristezza, confessa “Tutte le mie visioni portano all’orrore”. Difatti, se ricordate, già durante la parte uno cercava alternative alle strade che intravedeva.Seppure molto differenti dal romanzo i personaggi di Chani e Jessica mantengono quello strano rapporto ambivalente, caratterizzato da confronti verbali taglienti come un kriss.

Forse lascia perplessi la mancanza di spessore dell’imperatore, interpretato da Christopher Walken, che nel primo film emanava un alone di minaccioso potere nonostante non si fosse mai visto, e della giovane Florence Pugh.

Villeneuve oltre ad avere una grande cura, come per il primo film, dell’impatto visivo e sonoro musicale, ha voluto rendere credibile la società Fremen. Non solo ha ingaggiato il linguista David J. Peterson per curarne gli accenti ed i dialetti, ma ha evidenziato tramite mille sfumature le frazioni sociali e il confronto tra i combattenti del nord e quelli originari del sud, caratterizzati da una incrollabile fede nella profezia legata alla figura del Mahdi, il Messia.

Dune Parte Due è stato girato tra Budapest in Ungheria, Abu Dhabi negli Emirati Arabi, la Giordania e Treviso in Italia presso la tomba Brion, realizzata dall’architetto italiano Carlo Scarpa e scelta in virtù della “predisposizione” ad ambientarci location imperiali.

Gli spettatori hanno dovuto attendere qualche mese in più del previsto, il film doveva uscire nelle sale il 3 novembre 2023, ma tale attesa ha avuto fine e la pellicola si sta posizionando ai primi posti per incasso e per gradimento (95% di gradimento su Rotten Tomatoes).

Intanto sul sito imdb troviamo conferma alla pre-produzione di Dune – Parte Terza che dovrebbe corrispondere alla prima reale trasposizione cinematografica di “Messia di Dune” che Frank Herbert scrisse nel 1969.

Chi ha letto il romanzo sa ovviamente cosa aspettarsi, tutti gli altri potranno solo attendere per scoprire il futuro di Muab’dib.

Dune - Parte Due | Trailer Ufficiale

Villeneuve ha diretto il film da una sceneggiatura scritta assieme a Jon Spaihts, basata sul romanzo di Herbert. Il film è prodotto da Mary Parent, Cale Boyter, Denis Villeneuve, Tanya Lapointe e Patrick McCormick. I produttori esecutivi sono Josh Grode, Herbert W. Gains, Jon Spaihts, Thomas Tull, Brian Herbert, Byron Merritt, Kim Herbert, con Kevin J. Anderson in veste di consulente creativo. Villeneuve torna nuovamente a lavorare con il team di filmmakers composto da Greig Fraser, direttore della fotografia vincitore di un Oscar®, Patrice Vermette, scenografa premiata con l’Oscar®, Joe Walker, montatore anche lui vincitore di un Premio Oscar®, Paul Lambert, supervisore degli effetti visivi vincitore di un Oscar® e Jacqueline West, costumista nominata all’Oscar®. La colonna sonora è composta anche in questo secondo capitolo dal Premio Oscar® Hans Zimmer.

Gli amati protagonisti del primo capitolo tornano sul grande schermo affiancati da numerose nuove star internazionali, tra queste: il candidato all’Oscar®, Timothée Chalamet (“Wonka”, “Chiamami col tuo nome”), Zendaya (“Spider-Man: No Way Home”, “Malcolm & Marie”, “Euphoria”), Rebecca Ferguson (“Mission: Impossible – Dead Reckoning”), il candidato all’Oscar® Josh Brolin (“Avengers: Endgame”, “Milk”), il candidato all’Oscar® Austin Butler (“Elvis”, “C’era una volta… a Hollywood”), la candidata all’Oscar® Florence Pugh (“Black Widow”, “Piccole donne”), Dave Bautista (i film “Guardiani della galassia”, “Thor: Love and Thunder”), il Premio Oscar® Christopher Walken (“Il cacciatore”, “Hairspray – Grasso è bello”), Stephen McKinley Henderson (“Barriere”, “Lady Bird”), Léa Seydoux (la saga “James Bond” e “Crimes of the Future”), con Stellan Skarsgård (“Mamma Mia!” i film, “Avengers: Age of Ultron”), la candidata all’Oscar® Charlotte Rampling (“45 anni”, “Assassin’s Creed”) e il vincitore dell’Oscar® Javier Bardem (“Non è un paese per vecchi”, “A proposito dei Ricardo”).

Dune: la saga di Frank Herbert illustrata dal maestro del manga Shōtarō Ishinomori

Dune è uno dei romanzi di fantascienza più famosi e apprezzati di tutti i tempi, scritto da Frank Herbert e pubblicato nel 1965. Si tratta del primo libro di una saga che comprende altri cinque romanzi scritti dallo stesso autore e numerosi prequel e sequel. Dune narra le vicende di Paul Atreides, il giovane erede della casata Atreides, che si ritrova coinvolto in una guerra per il controllo del pianeta Arrakis, l’unico luogo dove si trova la Spezia, una sostanza che permette di viaggiare nello spazio e di avere visioni del futuro.

Dune è una storia ricca di temi e simboli, che spaziano dalla politica alla religione, dall’ecologia alla psicologia, dalla filosofia alla genetica. Herbert ha creato un universo complesso e affascinante, popolato da personaggi memorabili e da culture originali. Dune ha influenzato molti altri autori e opere di fantascienza, tra cui Star Wars di George Lucas, che ha ammesso di essersi ispirato a Dune per alcuni elementi della sua saga.

Dune ha avuto anche diverse trasposizioni cinematografiche e televisive, tra cui il film del 1984 diretto da David Lynch, che ha cercato di adattare il primo romanzo in un film di due ore e mezza, con risultati controversi. Nel 2000 e nel 2003 sono state prodotte due miniserie televisive, Dune e I figli di Dune, che hanno coperto i primi tre romanzi della saga. Tra il 2021 e il 2024 il regista Denis Villeneuve realizza una nuova versione cinematografica del primo romanzo, suddivisa in due film, Dune e Dune – Parte due.

Ma forse non tutti sanno che esiste anche una versione illustrata di Dune, realizzata dal maestro giapponese Shōtarō Ishinomori per la casa editrice Hayakawa negli anni ’70. Ishinomori è stato uno dei più grandi e prolifici fumettisti giapponesi, con oltre 770 opere e 128.000 tavole pubblicate. Ha contribuito a creare e innovare generi come il supereroe, il robot, il cyborg, il tokusatsu e il sentai. Maestro di Go Nagai, ha vinto diversi premi prestigiosi, tra cui il Premio Shogakukan, il Premio Kodansha e il Premio Tezuka. Alla sua morte nel 1998, il suo lavoro è stato celebrato con l’apertura di un museo in suo onore a Ishinomaki, la sua città natale. Nel 2008, è entrato nel Guinness dei primati come l’autore di fumetti con il maggior numero di tavole pubblicate. Il suo stile ha influenzato generazioni di artisti e ha lasciato un segno indelebile nella cultura popolare giapponese e mondiale.

Ishinomori ha illustrato Dune con uno stile personale e originale, che mescola elementi della tradizione giapponese con quelli della fantascienza occidentale. Le sue illustrazioni sono state pubblicate in una serie di volumi che accompagnavano il testo di Herbert, tradotto in giapponese da Hisashi Asakura.Le illustrazioni di Ishinomori sono state apprezzate sia dai fan di Dune che da quelli del fumetto giapponese, per la loro capacità di rendere visivamente l’atmosfera e i personaggi del romanzo. Ishinomori ha saputo interpretare con maestria la visione di Herbert, dando vita a immagini suggestive e potenti. Le sue illustrazioni sono considerate un’opera d’arte a sé stante, che arricchisce e completa il capolavoro di Herbert.

Dune di Frank Herbert illustrato da Shōtarō Ishinomori è una delle versioni più originali e interessanti di questo ciclo di romanzi, che merita di essere conosciuta e ammirata da tutti gli appassionati di fantascienza e di fumetto. Si tratta di un esempio di come due grandi artisti, provenienti da culture diverse, possano incontrarsi e dialogare attraverso la loro arte, creando un’opera unica e indimenticabile.

Dune: le radici religiose e filosofiche del capolavoro di Frank Herbert

Il film Dune di Denis Villeneuve, uscito nelle sale cinematografiche nel 2021, ha riportato alla ribalta l’omonimo romanzo di Frank Herbert, considerato un capolavoro della fantascienza.

Oltre all’aspetto avventuroso e fantascientifico, il mondo di Dune è ricco di spunti religiosi e filosofici che affondano le loro radici in diverse culture e tradizioni.

In questo articolo, analizziamo alcune delle principali influenze che hanno contribuito a plasmare l’universo di Dune:

1. Le religioni:

  • Islam: Il sistema di credenze Fremen, basato sul culto del messia Paul Atreides, presenta similitudini con l’Islam, dalla figura del profeta all’importanza della jihad (lotta interiore).
  • Buddismo: Il concetto di “Kwisatz Haderach”, il messia atteso dai Fremen, richiama l’idea di Bodhisattva nel Buddismo, un essere illuminato che rinuncia al Nirvana per aiutare l’umanità.
  • Cristianesimo: La figura di Paul Atreides, come messia che salva il suo popolo, può essere vista come una rivisitazione della figura di Gesù Cristo.

2. La filosofia:

  • Esistenzialismo: Il tema della scelta individuale e della responsabilità di fronte al destino è centrale in Dune, come nell’esistenzialismo di Sartre e Camus.
  • Jungianesimo: La psicologia junghiana influenza la rappresentazione dei sogni, delle archetipi e del subconscio in Dune.
  • Ecologismo: Il rapporto tra l’uomo e l’ambiente è un tema fondamentale in Dune, con l’aridità del pianeta Arrakis che rappresenta una sfida per la sopravvivenza.

3. Le culture:

  • Medio Oriente: La cultura Fremen è chiaramente ispirata alle culture nomadi del Medio Oriente, con la loro abilità nel deserto e la loro profonda spiritualità.
  • Mitologia greca: Le figure di Paul Atreides e del Barone Harkonnen possono essere viste come rivisitazioni di eroi e divinità della mitologia greca.
  • Storia occidentale: Le lotte di potere tra le casate nobili di Dune riecheggiano le vicende storiche delle grandi dinastie europee.

L’intreccio di queste diverse influenze rende il mondo di Dune un universo complesso e affascinante, che invita il lettore a riflettere su temi universali come la religione, la filosofia, la politica e l’ecologia.

Quali sono le tue riflessioni sulle radici religiose e filosofiche di Dune? Condividi le tue opinioni nei commenti!

Dune: Spice Wars si prepara a sbarcare su Xbox Series X|S

Dune: Spice Wars, l’esclusiva combinazione di 4X e strategia in tempo reale ambientata su Arrakis, arriverà su Xbox il 28 novembre. Dopo il recente lancio del gioco su PC a seguito dell’Early Access, lo sviluppatore Shiro games e l’editore Funcom sono entusiasti di presentare l’epica battaglia per la spezia ai giocatori Xbox X|S.

Durante il suo anno di Accesso Anticipato, Dune: Spice Wars si è espanso in modo massiccio attraverso sei aggiornamenti principali, aggiungendo diverse nuove fazioni giocabili, una serie di nuove caratteristiche, tra cui nuove feature per il bilanciamento, per la qualità della vita e una miriade di altre aggiunte richieste da parte della community di appassionati.

Dune: Spice Wars combina l’emozione immediata della strategia in tempo reale con la pianificazione a lungo termine dei giochi 4X, unendo il meglio di due mondi. Su Arrakis, il teatro di guerra si estende oltre il campo di battaglia. I giocatori possono controllare il flusso della spezia anche attraverso la politica del Landsraad, l’economia e la spionaggio.

Il capolavoro fantascientifico di Frank Herbert, Dune, è la base narrativa su cui si fonda Dune: Spice Wars. La portata epica, i complotti machiavellici e le brutali pugnalate alle spalle risplendono in ogni aspetto del gameplay, che rimane facilmente accessibile grazie a tutorial chiari e a una serie di sistemi e meccaniche facili da imparare, ma difficili da padroneggiare. Scegliete una delle sei iconiche fazioni dell’universo di Dune, come gli Atreides, gli Harkonnen o i Fremen, sfruttando i loro punti di forza unici. Giocate da soli o con gli amici, siano essi alleati o rivali, e scoprite chi sarà il primo ad essere reclamato dagli spietati deserti di Arrakis.

Dune: Spice Wars arriva su Xbox X|S il 28 novembre.

 Per saperne di più: https://dunespicewars.com/.

Il Ciclo di Dune: in quale ordine leggere i libri?

Il Ciclo di Dune comprende una serie di otto romanzi di fantascienza scritti e pubblicati tra il 1965 e il 2007. I primi sei romanzi sono opera di Frank Herbert, pubblicati tra il 1965 e il 1985, mentre gli ultimi due sono stati scritti da Brian Herbert, figlio di Frank, insieme a Kevin J. Anderson e pubblicati nel 2006 e nel 2007, basandosi sulle informazioni lasciate dal padre prima della sua scomparsa.

La storia si svolge principalmente sul pianeta desertico Arrakis, noto anche come “Dune”, un luogo dove è possibile trovare e raffinare la preziosa sostanza chiamata Melange o Spezia. Questa sostanza è vitale per la società galattica in quanto permette il viaggio interstellare e conferisce il dono della preveggenza. La lotta per il controllo di Arrakis, tra le dinastie Atreides e Harkonnen, è al centro della narrazione e si intreccia con l’organizzazione simil-feudale della società galattica attorno al Landsraad, all’Impero e alle Gilde.

Il romanzo Dune, e l’intera serie ideata da Herbert, sono state una vera e propria rivoluzione letteraria che mescola sapientemente concetti storici, linguistici, religiosi, ecologici e politici per creare qualcosa di completamente nuovo. Pur non ottenendo subito il successo sperato, il libro si è trasformato in un crocevia della cultura popolare mondiale, diventando un’opera fonte d’ispirazione per numerosi autori e opere successive. L’opera affronta tematiche complesse come la tecnologia, la religione e il potere in un contesto galattico che richiama più il Medioevo fantasy che la classica fantascienza. La trama è ricca di eventi storici e mitologici, creando una struttura narrativa unica nel suo genere che si discosta dalle opere di fantascienza dell’epoca. Dune mescola abilmente elementi scientifici e religiosi, come la spezia sacra che conferisce poteri straordinari e la casta delle Bene Gesserit con abilità sovrumane. La narrazione si dipana in modo intricato, riflettendo le complesse dinamiche politiche e sociali della galassia immaginata da Herbert.

I romanzi di Dune hanno avuto un grande impatto sui creatori di universi fantascientifici, incluso George Lucas, creatore di Guerre stellari, che ha dichiarato di esserne stato profondamente influenzato. Con la sua complessa trama ambientata in un futuro lontano, Dune racconta la storia di potenti casate nobiliari in lotta per il controllo di un pianeta desertico. Il libro ha avuto un enorme successo e ha generato una serie di sequel scritti da Frank Herbert prima della sua morte nel 1986.

In quale ordine leggere i libri di Dune?

La domanda ha diviso i fan della serie, con alcuni che sostengono di seguire la cronologia interna della storia e altri che preferiscono seguire l’ordine di pubblicazione. Il nostro consiglio è di iniziare con i sei romanzi di Frank Herbert e poi dedicarsi agli spin-off non autorizzati a piacere. Dune è infatti una serie con molteplici punti di accesso, che consente a ogni lettore di creare il proprio percorso di lettura.

Da “Dune” a “Messia di Dune”, passando per “I figli di Dune” e “Gli eretici di Dune”, i romanzi di Frank Herbert raccontano una saga epica che affronta temi universali come il potere, la politica e la sopravvivenza. Con l’avvento di spin-off come “I cacciatori di Dune” e “I vermi della sabbia di Dune”, la serie si è arricchita di nuove prospettive e approfondimenti, ampliando ulteriormente l’universo della storia.

Non mancano le opzioni per i lettori che desiderano esplorare al meglio il mondo di Dune. Con trilogie come “Legends of Dune” e “Great Schools of Dune” e opere come “Dune: il graphic novel”, c’è davvero qualcosa per tutti i gusti. Dune è una serie che continua a catturare l’immaginazione di nuovi lettori e a conquistare il cuore dei fan di lunga data, offrendo un’avventura letteraria avvincente e senza fine.

La recensione di Dune – Il potere celato

Dimenticatevi di andare a vedere un film di Michael Bay, Dune è un film di Denis Villeneuve. Spesso nell’andare al cinema per vedere opere tratte da romanzi o saghe di alto livello dimentichiamo per un attimo che l’autore della pellicola ha un suo stile personale. Il Dune di Lynch, per quanto deturpato e tagliato dalla produzione che lo riteneva troppo lungo, ne è un esempio. Questo è un film di un regista che ci ha abituati a ritmi moderati ma anche ad un elevatissimo impatto visivo e sonoro. Dune non è da meno! È un film poderoso, potente… come la spezia del deserto, mentre sei in sala, tutt’intorno è Dune; permea l’aria stessa. La potenza delle immagini ti viene addosso come un gigantesco verme delle sabbie mentre le musiche di Hans Zimmer ti penetrano la pelle come vento del deserto.

Dune | Main Trailer Italiano

Uscendo dal campo delle metafore l’opera di Villeneuve è un capolavoro d’impatto sonoro e visivo. La realizzazione di questo film era un sogno per il regista canadese ed è stato naturale che quando la produttrice, Mary Parent, lo ha saputo lo ha immediatamente contattato. L’incontro è stato breve e caratterizzato da una comune visione per rendere al meglio il romanzo di Frank Herbert.  Nel realizzare quest’opera il regista ha messo insieme una squadra di Premi Oscar o candidati tali ed un cast superquotato. La maggior parte dello staff creativo e tecnico è composto da persone con le quali Villeneuve aveva già lavorato in Arrival e Blade Runner: 2049. I nuovi volti dietro la macchina da presa sono il direttore della fotografia Graig Fraser (conosciuto per Rogue One), la costumista tre volte nominata all’Oscar Jacqueline West ed il secondo costumista Robert Morgan, conosciuto per la trilogia de Il cavaliere oscuro.

Le scenografie di Patrice Vermette sono ben studiate e l’ispirazione agli Ziqqurat del deserto, per la realizzazione della fortezza di Arrakeen, è stata essenziale per mettere in evidenza la “residenza del potere”. I costumi sono molto elaborati e ricchi di dettagli, gli stili differenziati.

Gli attori sono eccellenti nei loro ruoli. Una menzione d’onore però va a Stellan Skarsgard che interpreta magistralmente il Barone Vladimir Harkonnen in tutta la sua placida spietatezza e disgustosa brutalità. L’attore mostra una gestione vocale e attoriale fino ad ora evidente come la punta di un iceberg.

Il film narra una storia incentrata sul rapporto che si ha con il potere! Il potere che viene dimostrato, quello che viene subìto, quello immaginato, quello desiderato e quello che passa inosservato! Con questo Dune entri in un universo crudo e decadente dove le grandi famiglie lottano per il controllo di Arrakis e quindi per la gestione della Spezia, la più potente e richiesta sostanza della galassia. Ma ci sono altri poteri di cui si percepisce la presenza: c’è in primis l’imperatore il cui volere/potere influenza le azioni di tutti, c’è la sorellanza Bene Gesserit la cui potenza sta nella pazienza e nella capacità di manipolare intere culture nei secoli. Poi ci sono i fremen… ed il loro deserto che cela un potere che andremo a scoprire solo nel prossimo film. Come nel Trono di Spade il reale protagonista della storia è il Potere, come lo si interpreta e che rapporto si ha con esso. C’è anche chi vorrebbe guardare oltre… ma fa ancora, suo malgrado, troppo parte di questo gioco. La pellicola ha un altro pregio. Ripristina e dà valore alla cultura Fremen dell’acqua ed ai linguaggi segreti del Bene Gesserit aspetti poco evidenti nelle precedenti trasposizioni.

Per chi conosce il romanzo suggeriamo di dimenticare molti dettagli perché assenti, la pellicola lascerà probabilmente insoddisfatti. Villeneuve racconta in questa prima parte una frazione dell’avventura. Ma consigliamo di godersi l’eccezionale resa da Oscar.

Per chi non ha mai letto l’opera di Herbert questo film lascerà molto mistero, curiosità e attesa di scoprire qualcosa di più sul Bene Gesserit, sui Fremen e sull’imperatore!

Dune e Star Wars: gemelli a confronto

«Senza Dune, Guerre Stellari non sarebbe mai esistito.» George Lucas

Dune, romanzo scritto nel 1963 da Frank Herbert si può facilmente paragonare, per il genere fantascienza, a ciò che rappresenta il Signore degli Anelli per il fantasy. Una vera e propria prietra miliare che non solo a scritto le basi per il canone di un genere ma è diventato un fenomeno di cultura mediale collettiva. Prima del libro di Herbert il genere fantascienza mancava, in un certo senso, di “emotività” essendo volto alla celebrazione di un’ipotetica, futura tecnologia, che di umano e di “magia affettiva” aveva ben poco. Le storie appassionati a carattere fantascientifico erano invece rivolte la maggior parte delle volte ad una critica sociale contemporanea, scritta in prossimi futuri. Con Dune si è raggiunti invece una profondità letteraria consona alla “letteratura alta”.

Un po’ come è successo, nel cinema, proprio con la saga Star Wars di George Lucas.

L’attaccamento del regista e creativo americano per le opere di Frank Herbert è risaputo e le citazioni verso la saga degli Atredis erano notevolmente presenti sin dalle prime stesure di Episodio IV. Infatti oltre al palese concetto dell’Impero Galattico, nella prima stesura di Star Wars erano presenti diversi case feudali legate al governo centrale.

Leia era in fuga dall’impero per proteggere un favoloso tesoro: non i “piani della Morte Nera” ma un carico di “AuraSpezia”. Un carico simile era quello di proprietà di Jabba The Hutt, perso dal Millenium Falcon in fuga dagli Star Destoyer. Più recentemente, anche nei videogiochi di Star Wars, è molto presente la Spezia come carico dei contrabbandieri. Tra l’altro, lo stesso nome di Jabba ricordava l’ago avvelenato “Gom Jabbar“.

Nell’Impero Colpisce Ancora e ne Il Ritorno dello Jedi, Han solo dovrà affrontare 2 “vermoni intergalattici”, chiaro riferimento ai Vermi cavalcati dai Fremen sul pianeta Dune.

La crescita spirituale di Luke Skywalker ricorda molto quella di Paul Atredis, entrambi riescono ad accedere a grandi poteri insiti nel proprio sangue. Dopotutto anche Tatooine assomiglia tantissimo ad Arrakis.

Anche il termine Jedi porta con se un chiaro riferimento al ciclo di Dune di Frank Herbert: Giedi Prime era il pianeta della casata Harkonnen. Nella sceneggiatura originale di George Lucas, inoltre, Jedi erano indicati talvolta come Jedi Bendu: un altro riferimento a Dune, dove la sorellanza delle Bene Gesserit prepara le sue adepte con l’addestramento Prana-Bindu.

Ma sopratutto ciò che lega le due saghe, è lo spirito delle due opere, una fantascienza epica capace di generare un mito e scrivere i canoni per le opere future di settore: anche se ormai del Ciclo di Dune non se ne parla più tantissimo, molte cose che crediamo scontate nella fantascienza sono nate proprio dalla penna di Frank Herbert.

Dune – Tra le sabbie del mito: intervista all’autore

«Dune – Tra le sabbie del mito» è un saggio di Filippo Rossi che consigliamo di leggere in attesa del film di Villeneuve. Il romanzo Dune (1965) ha rivoluzionato il genere fantascientifico e influenzato numerosi  media, dalla musica al cinema, dalla letteratura all’arte a 35 anni dalla scomparsa di Frank Herbert, Rossi ci regala un’analisi a tutto campo della sua opera best-seller assoluto della fantascienza e fonte d’ispirazione.  Dune è stato il primo romanzo di fantascienza a diventare popolare fuori dal genere,  e per questo si può considerare genitore delle grandi narrazioni e delle saghe fantascientifiche. Il suo autore, Frank Herbert, ha introdotto tematiche mai affrontate prima, con una scrittura degna di un grande romanzo classico basata su dati scientifici. Ed è grazie a quest’opera che l’ editoria ha riconosciuto il potenziale economico della fantascienza. Incredibile l’influenza esercitata nel corso dei decenni a livello globale, da  Star Wars di George Lucas ai Pink Floyd di Roger Waters, e numerosissime le trasposizioni in altri media, tra libri, videogiochi, produzioni musicali e cinematografiche. Lo stesso David Lynch ne trasse un film nel 1984, e c’è grande attesa per l’ultima versione del regista Villeneuve con protagonista Timothée Chalamet. Ad analizzare questo straordinario fenomeno, il lungo e meticoloso lavoro di ricerca condotto da Filippo Rossi, autore del corposo saggio Dune – Tra le sabbie del mito edito da Edizioni NPE, disponibile qui e in tutte le librerie d’Italia.

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Di seguito l’intervista che Edizioni NPE ha avuto il piacere di realizzare in occasione dell’uscita del volume.

Quando è nata l’idea di Dune – Tra le sabbie del mito?

Il mio saggio è l’espressione cosciente di un percorso intrapreso fin dalla prima lettura di questa epopea, e poi lungo le continue riletture. L’idea è infatti nata proprio trentacinque anni fa: avevo quindici anni (la stessa età di Paul Atreides nel romanzo capostipite) e aprivo il libro per la prima volta. Non è un caso che il lavoro per le Edizioni NPE esca al compiersi dei miei cinquant’anni esatti. A ogni rilettura di Dune ho sempre più sentito il bisogno di un approccio analitico sia ai complessi testi originali di Herbert, che alle tante opere multimediali ispirate. Il saggio è allora la risposta a questa necessità, oserei dire vitale. Mi sono fatto le ossa con tre libri dedicati a Star Wars e Superman. L’uscita nell’ottobre 2021 del nuovo film Dune di Denis Villeneuve (e, nel frattempo, dei tanti libri sequel del figlio Brian Herbert) è stata ed è l’occasione per raccogliere il materiale accumulato in una vita di studio.

Era mai stato realizzato qualcosa di simile?

Un saggio di questa portata sull’opera di Frank Herbert, come sul suo capolavoro seminale, non è mai stato pubblicato prima in Italia – e, mi azzardo ad affermare, nel mondo.

Che lavoro di ricerca ha richiesto la scrittura del saggio?

Una ricerca puntigliosa, forsennata e maniacale durata decenni, condotta in tutto il mondo, su numerose piattaforme, diversi ambiti e in varie modalità, analizzando le influenze ricevute e trasmesse, sviscerando ogni più intuitivo collegamento multidisciplinare. Non senza l’aiuto indispensabile di altri appassionati prescelti (in prima linea il fan Massimo Moro, che ritengo giusto citare) e di alcuni esperti di vari settori: religione, psicologia, filosofia, scienze biologiche, fisica teorica.

Quali aspetti della saga duniana hai analizzato?

Ogni singolo aspetto della fantascienza herbertiana viene approfondito, sia dal punto di vista letterario che dal punto di vista contenutistico; partendo dall’opera originale di Herbert padre e figlio, passando per il mondo della fantascienza pre, durante e post Dune, per arrivare a giochi estratti, musica ispirata, fumetti adattati, serie televisive e cinema dedicati. Pennello ogni sfumatura di oltre mezzo secolo di saga duniana, collegata a un secolo di science fiction: nel corso di questi ultimi due anni è cresciuto un mastodonte di seicento pagine, composto dal fluido ematico della ricerca e della passione.

In che modo il romanzo di Frank Herbert ha influenzato le diverse forme d’arte?

Il romanzo Dune (1965) e il totale letterario/extra-letterario che ne è nato hanno indubbiamente un’influenza enorme su vari artisti in tutto il mondo. Si tratta della summa allucinata delle tensioni profetiche a cavallo di questi due secoli (o millenni). La visione speculativa, sia essa filosofica, etnica, politica, psicologica, mistica o profetica, di Frank Herbert – in particolare presente nel primo romanzo – lo avvicina ai grandi del pensiero umano, dai tragici greci a William Shakespeare, da Carl Gustav Jung a Philip K. Dick. Non stupisce che il grande cinema (George Lucas con Star Wars, e tutti i grandi autori visionari delle ultime cinque decadi) e la grande musica (i Pink Floyd di Roger Waters in primis, il cui rock psichico arriva addirittura al prossimo colossal di Villeneuve) siano stati profondamente influenzati dalla sua opera.

Ci sono esempi anche recenti (o in programma per il futuro)?

Il famoso ciclo fantasy delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco di George R.R. Martin (adattato per la tv ne Il Trono di Spade) e la tetralogia letteraria dei Canti di Hyperion di Dan Simmons sono stati certamente influenzati dal Dune di Herbert. Come del resto il leggendario ciclo francese a fumetti dell’Incal di Jodorowsky e Moebius. Ma sono pochi, indispensabili esempi tra i mille possibili: si tratta di un’opera certamente irripetibile che ha inseminato tutto il fantastico mondiale tra arte, libri, fumetti e live action.

Il volume contiene illustrazioni?

Numerose! Quelle che ho realizzato in prima persona sono frutto di un portfolio personale tematico, cresciuto nel corso degli anni e già apprezzato dagli addetti ai lavori nel campo del fumetto e dell’illustrazione. Queste si uniscono a molti altri esempi di arte mondiale duniana, fornendo un supporto grafico imprescindibile per cogliere le infinite suggestioni del ciclo di Herbert. In effetti il volume per le Edizioni NPE è una storia mistica sia per parole che per immagini – visto il mio percorso professionale – che intende accompagnare per mano il lettore in un vero percorso iniziatico. L’analisi a tutto campo, in un crescendo emotivo, fa toccare la grandezza epica dell’Universo concepito da Herbert e continuato dai suoi eredi. Grazie a livelli su livelli di arricchimenti concettuali, voglio illuminare chiunque mi segua sulle pagine per renderlo un vero cultore della saga più grande di tutte.

Perché ne consiglieresti la lettura?

È l’opera che avrei voluto trovare sugli scaffali subito dopo aver letto per la prima volta Dune.

Tratto e continua a leggere sul sito di Edizioni NPE

Dune di Frank Herbert

Dune, un’epica opera di Frank Herbert, irrompe nella scena letteraria del 1965 con un impatto devastante. Acclamato come un capolavoro della fantascienza, si fa strada verso la gloria, guadagnandosi il prestigioso premio Nebula e il rinomato premio Hugo. Questi sono solo i primi sussulti di un’onda di prosperità che travolgerà l’universo letterario. Spaccando i cuori degli appassionati di fantascienza, Dune si erge come il faro di una mitica saga. I dibattiti frenetici scuotono gli animi delle persone, mentre si annusa l’attesa per i successivi cinque romanzi che andranno a comporre il ciclo di Dune. Ma la morte inesorabile non fermerà la corsa di questo fenomeno letterario, poiché il figlio di Frank Herbert, Brian Herbert, lavora instancabilmente per dare vita a nuove serie che danzano tra le stelle dell’universo di Dune.

Preceduto dalle sue prime due incarnazioni, Dune World e The Prophet of Dune, che hanno illuminato le pagine dell’ex rivista Analog (ex Astounding Magazine) tra il 1963 e il 1965, il romanzo di Herbert fiorisce nel 1965 con la sua forma definitiva. L’autore tessitore di trame dipinge una storia intrisa di una battaglia per l’ecosistema tra le dinastie Atreides e Harkonnen. La posta in gioco è l’egemonia su Arrakis, un pianeta arido e infame, la cui notorietà è legata indissolubilmente alla produzione, raccolta e raffinazione del prezioso Melange, noto anche come Spezia. Tale sostanza ha le redini della struttura della società galattica tra le sue mani, i cui segreti e impatti si dipanano attraverso le pagine del romanzo principale e delle sue opere successive.

Nel fervore di questo universo narrativo, Dune sorprende alzando la sua voce in un grido di trionfo. Testimonianza del suo dominio incontrastato, il romanzo si erge come il campione di vendite indiscusso del genere fantascientifico, con un incredibile totale di 12 milioni di copie. Una potenza inarrestabile, che ha conquistato cuori e menti, abbattendosi come una tempesta sul panorama letterario.

L’influenza di Dune, e dell’intera serie creata da Herbert, è palpabile e profonda, permeando l’immaginario collettivo. Nessuno può sfuggire alla sua presa soffocante, a partire dall’illustre Guerre stellari che, nella sua magnificenza, ha ceduto ad essa. Per anni, l’idea di una trasposizione cinematografica di Dune ha perseguitato i sogni dei suoi fedeli seguaci. Le aspettative si sono accese, raggiungendo il culmine negli anni ’70 con il visionario Jodorowsky. Ma è stato solo nel 1984 che un titanico kolossal, diretto da David Lynch, ha finalmente visto la luce, tentando di comprimere in 137 minuti l’intera potenza travolgente del primo romanzo. L’immortalità della saga si è trasferita nei videogiochi, dando vita a un’esperienza interattiva senza precedenti. E, nel corso del 2000, una miniserie televisiva intitolata Dune – Il destino dell’universo ha preso forma, con l’obiettivo di restare fedele ai dettagli del romanzo originale, lasciando un seguito nel 2002.

Ma il 2021 ha portato con sé una nuova promessa. Il regista Denis Villeneuve si è gettato nel vortice di Dune, dirigendo una trasposizione basata sulla prima parte del romanzo, scatenando l’attesa e l’ansia tra i fanatici del culto. Un nuovo capitolo, che promette di portare lo spettatore oltre le stelle e dentro l’abisso di un mondo mai visto prima.

Dune continua a ergersi come una gigantesca entità nel firmamento della letteratura, acquisendo progressivamente una forma misteriosa e affascinante. La sua storia si insinua nelle menti dei lettori, trafiggendo il loro spirito e trascinandoli in un turbine di passione e meraviglia. Un romanzo destinato a rimanere indelebile nella memoria collettiva, in un’epoca ricca di meraviglie e incertezze.

Star Wars Day al castello di Brescia

Sabato 19 agosto, una delegazione di EmpiRa, uno dei fan club italiani dedicati a Star Wars più attivi sul territorio, capitanata da Vuttana Roby Rani sarà al Castello di Brescia per un mini evento Star Wars che culminerà con la visione di Rogue One nella nella suggestiva arena del Castello.

Si terrà infatti sabato, nel castello di Brescia, lo “Star Wars Day”, l’evento dedicato a Guerre Stellari, organizzata dalla Fondazione Brescia Musei – Nuovo Eden, in collaborazione con Yavin 4. In programma, la proiezione di “Rogue One: A Star Wars Story”, anticipata dalla presentazione del libro “La Forza sia con Voi – Storia, simboli e significati della Saga di Star Wars” in uscita a ottobre, scritto dall’amico e Premio Sidious 2014 Paolo Gulisano e dal grande Filippo “Jedifil” Rossi. Proprio la locandina di questo evento, nonché copertina del Volume è creata dallo stesso Filippo Rossi e colorato da Daniele Red Rossini. Precedono la visione del film gli amici di Jedi Generation con dimostrazioni e duelli con spade laser.

Yavin 4 è un’Associazione culturale con Statuto, non a scopo di lucro, che ha una missione ben precisa: trattare nel dettaglio e divulgare la Saga multimediale di Star Wars creata dal regista George Lucas e, partendo da essa, di tutto quello che riguarda il Fantastico e la Fantascienza, nel cinema/Tv.  L’obiettivo principale di Yavin 4  è divertirci raccogliendo e coinvolgendo tutte le persone che condividono la passione per Star Wars e per i suoi Generi letterari e cinematografici seminali: il Fantastico e la Fantascienza; scambiare esperienze, contributi e opinioni; approfondire autori ed opere; promuovere progetti culturali e produzioni creative originali a tema; crescere insieme facendo crescere questo amore viscerale. Yavin 4  riunisce gli appassionati di Star Wars italiani in un’unica Associazione che concilia, unisce e coordina tutte le loro attività e propone occasioni e punti d’incontro a cadenza regolare favorendo contatti, scambi e collaborazioni tra i Soci del Club e le molteplici realtà amatoriali, starwarsiane e non. Yavin 4  organizza convention nazionali (la YavinCon, nel maggio 2017 alla quattordicesima edizione annuale), incontri, raduni; promuoviamo contatti, produzioni artistiche e multimediali originali; gestendo e pubblicando la rivista/webzine Living Force Webmagazine (che ha vinto i Premi Italia 2013 e 2016 come Miglior fanzine italiana di fantascienza; nel suo 47° numero è diventato quotidiano online). http://www.yavinquattro.net/

Jedi Generation è l’accademia di spettacolo basata sull’utilizzo della spada laser più popolare d’Italia. Nata come uno svago nella primavera del 2012, si è sviluppata in breve in spettacolo dal vivo, facendo crescere la curiosità del pubblico.A causa delle sempre maggiori richieste di chi voleva imparare l’utilizzo della spada laser, oggi è diventata una vera scuola di formazione per aspiranti Jedi e Sith.Gli allievi imparano tecniche di acrobatica, interpretazione e di spada, suddivise nei vari stili, che i fan della saga conoscono, e livelli. L’allenamento talvolta può essere duro, ma serve per portare spettacolo anche al pubblico più esigente. Infatti, fa si che si possa rotolare sui terreni più duri, fare acrobazie e combattimenti anche in spazi ridotti, il tutto recitando una parte che può essere quella dello Jedi o del Sith. Grazie alla collaborazione con la Rebel Legion e la 501st Legion, Jedi Generation si è esibita ai comics più importanti del nord Italia, ad eventi Disney, Lego, Hasbro e con Sky Cinema. Sotto la guida dell’istruttore Emanuele Terzano, l’accademia sta ora allargando i propri orizzonti con nuovi corsi. Jedi Generation è apprezzata da adulti e bambini, dando la possibilità di provare la spada laser e di combattere, anche con i personaggi visti nella saga. http://www.jedigeneration.it/

Programma

ore 19:00
Duelli con spade laser, a cura di Ema Vox di Jedi Generation, con la partecipazione di Roby Rani (EmpiRA)

ore 20:00
Presentazione del libro “La Forza sia con Voi” e discussione del film, a cura di Filippo Rossi (Yavin 4) , con la partecipazione di Roby Rani

ore 21:00
Proiezione del film “Rogue One, a Star Wars Story” a cura di Fondazione Brescia Musei

Saremo presenti per tutta la durata dell’evento con il nostro stand dove sarà possibile ricevere informazioni, fare due chiacchiere e ovviamente iscriversi.
Vi aspettiamo al Castello di Brescia!

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